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Mercoledì 5 dicembre 2018

05 dicembre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Sulcis Iglesiente (Pagina 28 - Edizione CA)
CARBONIA. Accordo Regione-Ateneo: dal 2019 si parte con cinque corsi di laurea
L'UNIVERSITÀ DI CAGLIARI TORNA NEL SULCIS
Cinquanta postazioni informatiche, aule e lezioni online nell'ex Provincia

L'Università di Cagliari torna nel Sulcis Iglesiente. A dieci anni dalla chiusura del corso di laurea in Scienza dei Materiali a Iglesias, l'ateneo del capoluogo ci riprova con una nuova sede a Carbonia. Archiviata l'esperienza infelice iniziata nel 1997 a Monteponi (dove ormai resta soltanto qualche corso di alta specializzazione) si riparte con un'offerta didattica nuova che mescola l'insegnamento tradizionale con la tecnologia. A partire dal secondo semestre dell'anno accademico 2018-2019 gli studenti del Sulcis Iglesiente potranno seguire online le lezioni di cinque corsi di laurea: Scienze della comunicazione, Amministrazione e organizzazione, Beni culturali e spettacolo, Economia e gestione aziendale, Ingegneria elettronica, elettrica e informatica. Nella sede dell'ex Provincia di Carbonia-Iglesias in via Fertilia a Carbonia verranno allestite cinquanta postazioni informatiche, cinque aule, una segreteria, una biblioteca e ci saranno servizi di tutoraggio per gli studenti.
REGIONE-UNIVERSITÀ  L'iniziativa (finanziata dalla Regione con un milione di euro) è stata presentata ieri mattina a Cagliari in via Università dal Rettore Maria Del Zompo, da Aldo Urru, direttore generale dell'ateneo e dall'assessore regionale alla Pubblica istruzione Giuseppe Dessena. C'erano anche Mario Mossa (commissario della Provincia Sud Sardegna), Pietro Cocco e Luca Pizzuto, consiglieri regionali del centrosinistra eletti nel Sulcis Iglesiente. In alcuni corsi l'apprendimento avverrà con una modalità mista, ovvero con la presenza del docente e con l'e-learning. Per la laurea triennale in Scienze della Comunicazione è previsto solo l'insegnamento online. «La cultura è l'unico strumento per crescere e cambiare stato anche dal punto di vista economico - ha detto il Rettore Maria Del Zompo - il Sulcis ci sta molto a cuore: è una realtà che ora sta soffrendo, e avvicinarci con una nostra sede era il minimo che potessimo fare». La Regione ha stanziato un milione di euro. «Partiamo nel 2019 - ha spiegato Aldo Urru - ma i corsi entreranno a pieno regime già nel 2020. Ci serve un po' di tempo per dotare i locali di arredi e servizi tecnologici».
SODDISFAZIONI E POLEMICHE  Particolarmente soddisfatti Pietro Cocco e Luca Pizzuto. «Veniamo incontro anche a chi non può viaggiare e a chi non può permettersi di pagare l'affitto a Cagliari», ha detto l'ex sindaco di Gonnesa. Pizzuto ha invece parlato di «risultato straordinario. Un bel regalo per la mia città che festeggia gli 80 anni dalla fondazione». L'iniziativa è stata salutata con soddisfazione e con un certo “fastidio istituzionale” dal sindaco Paola Massidda che sul suo profilo Facebook scrive: «Dall'umile osservatorio di Carbonia è però impossibile non constatare le passerelle politiche a Cagliari. A poche settimane da insidiose elezioni regionali (per tutti) ci si dimentica della correttezza tra istituzioni a favore di mediocri tattiche geopolitiche volte ad escludere e isolare».
Francesco Pintore

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Prima Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
L'APPUNTAMENTO. Domani alla Manifattura Tabacchi. Pigliaru: stretti rapporti tra l'Isola e Pechino Imprese e cooperazione: la Settimana Italia-Cina fa tappa a Cagliari
Fa tappa a Cagliari - domani alla Manifattura Tabacchi dalle 9.30 - l'appuntamento conclusivo della Settimana Italia-Cina della scienza, della tecnologia e dell'innovazione, il più grande evento europeo di internazionalizzazione, organizzato ogni anno dai ministeri per l'Università e la Ricerca dei due Paesi. In programma un focus territoriale sulle nuove frontiere dell'informatica, della fisica e dell'astrofisica.
«È un appuntamento di grande rilevanza, che conferma e corona un ininterrotto lavoro, fatto di serietà e affidabilità nei mercati internazionali», dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «Dalla visita del presidente Xi Jinping due anni fa e, poco dopo, la decisione del colosso Huawei di aprire a Pula un centro di ricerca per le smart and safe city unico in Europa, i rapporti si sono intensificati e questa settimana rappresenta un ulteriore tassello per far crescere la cooperazione».
Il vicepresidente Raffaele Paci parla di «grande occasione per l'economia dell'Isola» e ricorda che «il mercato cinese è enorme, in continua espansione ed è per noi una grande opportunità: per questo vogliamo aiutare le nostre imprese a crescere, attraverso politiche di innovazione e internazionalizzazione che permettano loro di competere sui mercati globali». (ma. mad.)

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
SANITÀ. La direzione della Assl: «Domani saranno riaperte le sale operatorie»
Marino, interventi in trasferta
Pazienti e medici costretti a lunghi viaggi in ambulanza

L'appello per l'operazione chirurgica in trasferta inizia di buon mattino. «Per il suo gomito c'è posto a Carbonia, accetta? Per il suo femore ci sono possibilità a San Gavino, dà il nulla osta?». Dal 27 novembre, da quando sono chiuse per lavori all'impianto elettrico le sale operatorie dell'ospedale Marino, gli interventi e i pazienti sono stati dirottati al Santissima Trinità e al Brotzu. Strutture che non riescono a far fronte all'incremento della mole di lavoro. Capita così che tutte le mattine si presenta nelle camere un medico per chiedere ai pazienti ricoverati chi è disposto a sobbarcarsi un viaggio in ambulanza e un intervento chirurgico lontano dall'ospedale del Poetto. In molti hanno rifiutato, altri hanno aderito e c'è anche chi prima ha detto sì, poi una volta sull'ambulanza per San Gavino ha rinunciato riuscendo a farsi operare al Brotzu.
I DISAGI  Per far fronte all'emergenza, la Clinica ortopedica diretta da Antonio Capone, che fa capo all'Università, è stata trasferita nel reparto di Pneumologia del Santissima Trinità. «Sono stati scippati 10 posti a un reparto dell'ospedale di Is Mirrionis già in difficoltà. È il preludio dello smantellamento del Marino. Prima il taglio del Cup, poi i servizi ora chiudono le sale operatorie», afferma Paolo Cugliara della Fials.
LA RIAPERTURA  Dalla sede della Assl arrivano notizie in controtendenza. Nel blocco operatorio sono terminati i lavori di manutenzione dell'impianto elettrico che è ora in fase di collaudo. Da domani, non appena sarà conclusa l'attività di sanificazione, le sale saranno nuovamente a disposizione e la Clinica ortopedica tornerà al Poetto. «Siamo pronti a riorganizzare l'attività operatoria dei pazienti ricoverati in day service», afferma il direttore sanitario del presidio ospedaliero Marino, Anna Ruda. «Il coinvolgimento delle direzioni delle altre Assl per la presa in carico dei pazienti ha consentito di limitare i disagi, grazie al lavoro di squadra», spiega il direttore sanitario di Ats Sardegna, Francesco Enrichens.
Andrea Artizzu

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Sulcis Iglesiente (Pagina 28 - Edizione CA)
Carbonia
Sotacarbo, la ricerca va in India

Il Centro ricerche Sotacarbo diventa sempre più internazionale. Un accordo triennale nel campo delle tecnologie pulite “low carbon” e nella generazione elettrica da biomasse è stato infatti sottoscritto dall'agenzia che ha sede nella Grande miniera di Serbariu e dall''Indian Institute Technology di Madras, una realtà con 550 facoltà, 100 laboratori, collaborazioni con 198 società straniere, 8.000 studenti. L'accordo prevede progetti concreti e ambizioni condivise: l'obiettivo è sviluppare una collaborazione nel settore della generazione elettrica da biomasse. «Fiduciosi che i nostri ricercatori lavoreranno assieme ai vostri per arrivare a risultati oltre le aspettative», ha commentato Ravindra Gettu, direttore del Dipartimento dell'IIT Madras. Lo spunto per l'incontro tra le due organizzazioni è arrivato da Bhima Sastri, che all'IIT Madras si era laureato e da anni è uno dei relatori più prestigiosi della Sotacarbo Summer School. «Conosce - spiega Gianni Serra, direttore delle relazioni internazionali - le nostre attività e ha suggerito l'istituto Madras come partner di eccellenza mondiale». Sotacarbo, società partecipata da Enea e Regione, è impegnata da anni nella ricerca nel settore dell'energia sostenibile. «Enti di ricerca complementari - fa notare Alberto Pettinau, direttore scientifico - abbiamo apprezzato il loro elevato livello di esperienza nei nostri stessi strategici campi di ricerca». Diverse le attività in comune: gassificazione delle biomasse, sintesi del metanolo, combustione e ossicombustione, cattura e confinamento dell'anidride carbonica. (a. s.)

 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
INPS. Numeri approssimativi in attesa di conoscere le risorse effettivamente disponibili
QUOTA 100, VIA IN QUINDICIMILA
I dubbi dei lavoratori sardi che potrebbero andare in pensione nel 2019

In Sardegna, secondo l'Inps, la platea di cittadini che nel 2019 potrebbero andare in pensione con Quota 100 sarebbe costituita da 10-15mila lavoratori. Il numero è approssimativo perché sia i fondi disponibili che le regole cambiano ogni giorno, a causa del braccio di ferro con Bruxelles che chiede di modificare la legge di Bilancio. L'incognita è rappresentata dal numero delle assunzioni che verranno fatte per bilanciare l'esodo.  MANCA, L. MASCIA ALLE PAGINE 2, 3

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
GLI SCENARI
La pensione Quota 100 è uno degli elementi cardine del programma di governo dell'asse Lega-M5S: nella manovra verrà data la possibilità di lasciare il lavoro a chi ha almeno 62 anni e 38 anni di contributi previdenziali (62+38=100)

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
LA RIFORMA. Gli effetti nell'Isola della nuova previdenza
Quota 100 e anzianità, il grande esodo: in pensione in 15mila
L'ANNO PROSSIMO PREVISTE TRE FINESTRE
Ma le regole sono in continua evoluzione

Circa 437mila nella Penisola, tra 10 e 11mila in Sardegna, secondo i dati fotografati nei giorni scorsi dall'Inps. È la platea potenziale di cittadini che nel 2019 potrebbero andare in pensione con Quota 100, il meccanismo previsto dal Governo legastellato che consente di lasciare il lavoro, se lo si desidera, anche a 62 anni con 38 di contributi. A questi si aggiungerebbero altri 200mila lavoratori (4,5-5mila in Sardegna) che andrebbero in pensione per anzianità. Il numero è ancora variabile perché sia i fondi disponibili per la misura che le regole cambiano ogni giorno, soprattutto a causa del braccio di ferro con Bruxelles, che chiede di modificare la legge di Bilancio per abbassare il rapporto deficit/Pil. Nella Manovra per quota cento sono stati stanziati 6,7 miliardi ma potrebbero calare ancora. Tutto sarà più chiaro solamente dopo che il Governo approverà il decreto legislativo nel quale sarà specificato ogni aspetto di questa misura.
CIÒ CHE SI SA OGGI  Gli ultimi aggiustamenti prevedono che la misura dovrebbe partire ad aprile 2019, quando sarà fissata la prima finestra di accesso alla quale potranno accedere coloro che hanno maturato i requisiti necessari nei mesi precedenti. Quindi chi matura l'assegno a gennaio lo riceverà ad aprile. Poi ci saranno altre due finestre, a luglio e ad ottobre. Una quarta, riservata a coloro che raggiungeranno i requisiti negli ultimi mesi dell'anno, sarà fissata a gennaio 2020, anno nel quale le finestre di uscita saranno quattro . Ed è questa una delle ragioni per cui il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha detto che i fondi stanziati non saranno sufficienti. Per i dipendenti pubblici, peraltro, ci sarà un preavviso di sei mesi con il primo assegno ad ottobre.
DIVIETO DI CUMULO  Inoltre ci sarà un divieto di cumulo con redditi da lavoro che durerà cinque anni, salvo la possibilità di effettuare prestazioni occasionali senza superare la soglia di 5.000 euro all'anno. Questo perché nelle intenzioni del Legislatore Quota 100 nasce per favorire nuove assunzioni e dunque l'uscita di pensionati dovrebbe generare il ricambio generazionale nel mercato del lavoro.
PENSIONE PIÙ LEGGERA  Uno degli escamotage allo studio per abbassare i costi è il blocco (non è chiaro per quanto tempo) del meccanismo di adeguamento dell'assegno al costo della vita. Per limitare il più possibile la platea dei beneficiari, potrebbero non essere presi in considerazione i contributi figurativi o potrebbe essere introdotto un limite massimo di 2 o 3 anni. Tutto ciò dovrebbe far sì che anziché 437mila lavoratori, nel 2019 ne escano 300 mila - in Sardegna 7mila anziché 11mila - e la spesa cali da 6,6 a circa 5 miliardi.
IMPIEGATI E MEDICI  Se l'Inps ipotizza che con quota cento potrebbero andar via nel 2019 130 dipendenti sguarnendo le sedi sarde, già a corto di personale, la Regione non fa conti: «La norma è ancora incerta, per ora non siamo in grado di fare una stima», taglia corto l'assessore al Personale della Regione Filippo Spanu. La situazione più complicata sembra essere quella dei medici. All'inizio dell'anno la Fimmg, la Federazione dei medici di famiglia, e l'Anaao, sindacato dei medici dirigenti, avevano lanciato un allarme: nei prossimi cinque anni andranno in pensione 45mila medici, nei prossimi dieci 80.600. Con l'entrata in vigore di Quota 100 il numero aumenterà. Per questo Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità, è preoccupato: «Dobbiamo monitorare perché se sono veri gli allarmi sul cambiamento della formula di pensionamento rischieremmo una crisi».
Fabio Manca

8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
L'AUDIZIONE. Tria: previdenza e reddito di cittadinanza, simulazioni in corso
«Per le due misure chiave stiamo facendo i conti»

ROMA Le due misure principali della manovra, Quota 100 e Reddito di cittadinanza, «per ora hanno disegni non definiti e da un punto di vista finanziario questo si è tradotto nel mettere risorse in un fondo». Per entrambe le misure, quindi, sono in corso delle simulazioni per capire quali sarebbero le spese effettive. Lo ha spiegato il ministro dell'Economia Giovanni Tria ieri in commissione bilancio della Camera. Se ci sono spazi per ridurre le spese legate alle due misure «evidentemente la successiva decisione sarà come utilizzare queste risorse e se andranno o meno a riduzione del deficit attraverso una interlocuzione con la Commissione, in modo da ottenere «risultati condivisi per evitare la procedura», spiega ancora il ministro. L'accordo con l'Europa è però «subordinato al fatto che non si tocchino le priorità comunicate al Parlamento». Secondo il ministro «è ottimo aver instaurato un dialogo molto più costruttivo» con l'obiettivo di «ridurre divergenze. Vorremmo eliminare ma non sarà possibile». «Penso sia possibile arrivare a un buon risultato» anche grazie al confronto che «sto conducendo ogni giorno con i commissari». «C'è un atteggiamento aperto a cui bisogna rispondere. Il dialogo con Bruxelles diventa sempre più costruttivo».

9 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
L'ALLARME. I sindacati: molte incertezze
Fuga da scuole e ospedali: via in tanti, poche assunzioni

Troppi pensionamenti e poche assunzioni: i conti della Quota 100 non tornano. Ed ecco che all'orizzonte si profila il rischio di una carenza improvvisa, quanto grave, di figure professionali, tanto da potersi trasformare tra pochi anni in una vera emergenza sociale anche per la Sardegna. Basti pensare alle migliaia di medici, infermieri, insegnanti, impiegati privati e operai, senza dimenticare i dipendenti pubblici, che con la riforma previdenziale potranno maturare in anticipo i requisiti per andare in pensione, lasciando improvvisamente sguarniti ospedali, scuole, fabbriche e uffici pubblici dell'Isola. E se per il settore privato la fase di ricambio generazionale si annuncia complicata ma fattibile, regna l'incertezza più assoluta per il rinnovo dei ruoli nel comparto pubblico, vincolato dalle selezioni concorsuali obbligatorie e da una burocrazia troppo lenta per agire in tempi stretti.
ORGANICI DA RICREARE  «Ci vorranno anni perché gli organici, pubblici e privati, vengano interamente ricostituiti - avverte Marco Fenza, numero uno dell'Ordine dei consulenti del lavoro cagliaritani - perché enti pubblici e imprese, con l'entrata in vigore della riforma pensionistica, vivranno criticità diverse ma per certi aspetti simili. Gli imprenditori in cerca di personale potranno però muoversi con tempestività: una volta previste le esigenze di organico non sarà difficile infatti aprire le porte a nuovi assunti a cui, magari, affiancare proprio i colleghi anziani per un passaggio di consegne graduale».
LE DIFFICOLTÀ  Tuttavia, le difficoltà anche in questo caso non mancheranno. «Lo scoglio più impegnativo sarà trovare i profili richiesti dal mercato - aggiunge Fenza - da anni infatti nell'Isola mancano le competenze professionali più ricercate, come operai e tecnici specializzati. Ecco perché i tempi si annunciano lunghi».
SINDACATI CAUTI  I rappresentanti dei lavoratori sono ancora in attesa di conoscere i dettagli di una riforma pensionistica i cui vantaggi sono tutti da confermare. «Occorre verificare al più presto tutto il ventaglio degli scenari che la Quota 100 aprirà - spiega Michele Carrus, segretario della Cgil sarda - la possibilità della pensione anticipata potrebbe infatti rivelarsi una beffa non conveniente dal punto di vista economico per alcuni lavoratori. Inoltre il Governo non ha definito alcun piano di automatismo per l'assunzione di nuovi dipendenti pubblici con cui sostituire il personale destinato alla pensione».
«PIÙ COINVOLGIMENTO»  Il segretario Confederale della Cisl, Ignazio Ganga, da settimane lancia lo stesso appello: «Su Quota 100 e anticipo pensionistico Ape il Governo non escluda i sindacati nel processo di definizione delle norme», mentre il segretario della Cisl Sardegna, Gavino Carta, non nasconde i dubbi sulle nuove modalità di pensionamento: «Una manovra in deficit come quella varata dal Governo sarebbe stata accettabile solo se fosse stata mirata all'uscita dal mondo del lavoro dei soggetti non più competitivi».
I NUOVI SCENARI  Ma a preoccupare sono soprattutto le strutture pubbliche, per le quali non si può azzardare neanche alcuna previsione sui tempi per il rinnovo delle piante organiche. «Sono ipotizzabili trafile più lunghe rispetto a quelle necessarie all'assunzione di privati - assicura Fenza - le dinamiche di reclutamento di personale pubblico scattano infatti quando se ne segnala l'esigenza. Cosa che accadrà solo a pensionamenti già completati. Inoltre sono da considerare i tempi tecnici per indire il concorso, effettuare le selezioni e passare alle assunzioni. Si tratterà quindi, anche con le stime più ottimistiche, di ben più di qualche anno. Periodo durante il quale però rischieranno il collasso strutture sanitarie, scuole e uffici pubblici».
Luca Mascia

10 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 dicembre 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
IL DIBATTITO. Ma la Lega assicura che non ci saranno penalizzazioni
I timori: tagli all'assegno di chi lascerà il lavoro

Uno dei quesiti principali, attorno a Quota 100, riguarda le eventuali penalizzazioni che potrebbero colpire gli assegni di chi dovesse sfruttare la possibilità di andare in pensione in anticipo. Secondo alcuni calcoli delle organizzazioni dei lavoratori, con la nuova norma i lavoratori italiani si ritirerebbero dal lavoro cinque anni prima di quanto previsto attualmente per la pensione di vecchiaia. Questo però potrebbe comportare una perdita lorda che oscillerebbe da un minimo del 17,8% per quelli che denunciano 42 anni di contribuzione a un massimo del 25,4% per chi di anni di contribuzione ne ha accumulati 38. Un assegno più leggero, che al netto dell'Irpef registrerebbe invece un calo minimo del 15,8% e uno massimo del 22,45%. Queste ultime, in particolare, sono stime del Barometro Cisl, che considera la proposta del governo «un canale di uscita riservato ai lavoratori che possiamo definire “forti”, quelli cioè che possono maturare nella loro vita lavorativa un lungo periodo di contribuzione». Un canale a cui potranno di fatto accedere, dice ancora la Cisl, i maschi più delle donne, i lavoratori del pubblico impiego più del settore privato, e in generale chi ha iniziato a lavorare molti anni fa. Ma ancora ieri il leader della Lega Matteo Salvini ha assicurato che la riforma della Quota 100 non prevederà penalizzazioni per i lavoratori che ne approfitteranno.

La Nuova Sardegna

11 - LA NUOVA SARDEGNA ONLINE di martedì 4 dicembre 2018 / Sardegna
L'università di Cagliari sbarca nel Sulcis con 5 corsi di laurea
Accordo con la Regione per lezioni online con tutor

CAGLIARI. L'Università di Cagliari sbarca per la prima volta nel Sulcis. Nella sede della ex Provincia di Carbonia-Iglesias gli studenti potranno seguire online cinque corsi di laurea già attivi da novembre nelle sedi del capoluogo. Accanto all'ateneo c'è la Regione con un doppio obiettivo: diffondere la cultura e contribuire alla lotta allo spopolamento. «Un segnale simbolico e sostanziale per aiutare un territorio in difficoltà economica, per combattere la fuga dai paesi e favorire le iscrizioni - ha spiegato l'assessore alla Cultura Giuseppe Dessena - Con l'obiettivo di migliorare l'offerta formativa». Gli universitari potranno usufruire dei servizi a partire dal secondo semestre dell'anno accademico 2018-2019. «Ora esiste uno spazio a disposizione di chi magari fa fatica a studiare da solo - ha sottolineato la rettrice Maria Del Zompo - con persone che possono dare una mano anche a ridurre le carenze. La cultura ci consente di cambiare stato, di crescere. Anche dal punto di vista economico». La novità riguarda i corsi di laurea triennale in Scienze della comunicazione (totalmente in e-learning) e quattro corsi in «blended learning» (modalità mista con lezioni frontali e a distanza) in Amministrazione e organizzazione, Beni culturali e spettacolo, Economia e gestione aziendale, Ingegneria elettronica, elettrica e informatica. Sono in fase di realizzazione 50 postazioni con altrettanti pc, cinque aule dotate di Lim e di sistemi di videoconferenza, otto postazioni tra segreteria, biblioteca e tutor, esperti che daranno il necessario supporto agli iscritti durante le lezioni. Questo è un primo passo: la sede della ex Provincia è destinata a rafforzare i suoi servizi e ad accogliere altri studenti. Naturalmente resta a disposizione anche di chi è iscritto a Cagliari, ma è costretto ogni giorno a fare la spola tra casa e ateneo.

Questionario e social

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