Domenica 2 dicembre 2018

02 dicembre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 dicembre 2018 / Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
REGIONE. Presto altri fondi
Bando ricerca di base, vincono 61 progetti

La fetta più grande l'ha conquistata l'università di Cagliari, quindi quella di Sassari, infine il Cnr. La Regione ha pubblicato la graduatoria dei vincitori del bando “Ricerca di base” da 6 milioni di euro. I vincitori dei 61 progetti, che dovranno essere realizzati entro 24 mesi, riceveranno un contributo che varia tra i 90 e 110 mila euro. «Si tratta di risorse immediatamente spendibili, in modo che le nostre università siano sempre più in grado di far crescere le competenze dei nostri giovani laureati», dice l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci. «La ricerca è fondamentale, perché è da lì che nasce tutto, e la Giunta Pigliaru continua a sostenerla fortemente. Dalla ricerca parte tutto, anche per creare impresa e fare in modo che tutto questo si trasformi in nuova occupazione per i nostri giovani». A gennaio del 2019 verrà pubblicato un nuovo bando, finanziato con altri 6 milioni. (ma. mad.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 dicembre 2018 / Prima Economia (Pagina 19 - Edizione CA)
IL DASS. Cao: i progetti del nostro Distretto danno valore anche al comparto nazionale
«Aerospazio e sviluppo: ora servono maggiori investimenti»

Per il futuro, il traguardo resta quello dell'esplorazione umana su Marte. Per il presente, l'obiettivo è continuare a essere un punto di riferimento per l'aerospazio in Italia. Il Dass, il Distretto aerospaziale della Sardegna presieduto dal professor Giacomo Cao ha compiuto 5 anni. Dal 2013 la Regione ha investito 10 milioni di euro, ma grazie all'intensa e capillare attività del Dass a oggi in Sardegna sono arrivati progetti per 50 milioni di euro (tra investimenti pubblici e privati).
«La Regione ci ha creduto», spiega Cao, «poi il lavoro egregio fin qui svolto ha fatto sì che siano arrivati i risultati». Non è un caso, quindi, se uno dei più importanti player mondiali del settore, Avio (il lanciatore di satelliti), è arrivato nell'Isola. «L'aerospazio sardo è un'occasione di crescita che può dare valore al comparto nazionale», spiega Cao. «Dato che il Dass è stato capace di attrarre finanziamenti cinque volte superiori all'investimento regionale, oggi l'ideale sarebbe allocare nell'aerospazio, nella rimodulazione del Por che viene fatta in queste settimane, almeno 50 milioni di euro». Grazie al Radiotelescopio di San Basilio, al Poligono interforze, e agli aeroporti di Decimo, Fenosu e Tortolì, «abbiamo le carte per attirare investimenti fino a 250 milioni di euro». In prospettiva, «la Sardegna potrebbe ospitare uno spazioporto per i voli suborbitali e per rendere operativo un drone speciale per il trasporto delle merci». (ma. mad.)

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 dicembre 2018 / Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
COMUNE
La delibera: un milione per l'Orto dei Cappuccini

Un milione di euro per triplicare l'Orto dei Cappuccini. La Giunta venerdì mattina ha approvato la delibera che prevede l'ampliamento del grande spazio verde che passerà così da 4 mila e 500 metri quadrati a oltre 13 mila. Entro la fine dell'anno dovrà essere pubblicato il bando per l'assegnazione dei lavori. «L'Orto dei Cappuccini è già una meraviglia della nostra città, con questo progetto lo sarà ancora di più - annuncia entusiasta l'assessore comunale al Verde Paolo Frau -. Una parte considerevole dei fondi serviranno al consolidamento del costone di viale Sant'Ignazio». Il documento prevede anche la realizzazione di un impianto di illuminazione in tutta l'area e il recupero di alcuni siti di particolare interesse storico «come il Gran cisternone Vittorio Emanuele II che sarà fruibile per i cittadini». L'idea dell'amministrazione è quella di estendere il grande parco verso viale Sant'Ignazio. «In questo modo ci sarà continuità con l'Orto botanico e lo spazio verde che si trova alle spalle del polo economico-giuridico», continua Frau. In base alle previsioni del Comune l'assegnazione della gara dovrebbe avvenire al massimo in primavera per concludere i lavori entro il prossimo anno. «Recupereremo anche un locale che potrà ospitare un punto ristoro e i bagni».
La delibera arriva al termine di un lavoro durato quasi un anno con numerose conferenze di servizi alle quali ha partecipato anche la Soprintendenza ai Beni culturali che ha già dato il via libera al progetto.

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 dicembre 2018 / Prima Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Il tempo fugge
Dario Fo e la lezione birbante di Nicola Lecca
Rosa fresca aulentissima ch'apari inver la state, / le donne ti disiano, pulzell'e maritate».

Scritto nella prima metà del Duecento, questo celebre componimento del poeta siciliano Cielo d'Alcamo venne letto e spiegato nell'aula magna della facoltà di lettere dell'Università di Cagliari da un Dario Fo fresco di Nobel. Fu una lezione indimenticabile e provocò scalpore. Gli studenti s'affollavano ovunque. Alcuni si accomodarono sul pavimento. Ascoltavano: e non credevano alle loro orecchie. «Questo è un pezzo di teatro. Non di letteratura», annunciò Dario Fo spiegando che, in realtà, le parole di Cielo d'Alcamo erano ben più volgari e licenziose di quanto i docenti abbiano cercato, per secoli, di far credere ai loro allievi.
La Rosa fresca aulentissima di cui si parla è davvero una ragazza corteggiata?
Dario Fo non è d'accordo. Una rosa è fresca e profuma in primavera, non certo nella torrida estate siciliana! Inoltre: è davvero credibile che nel Medioevo una fanciulla fosse tanto desiderata da altre ragazze e da donne sposate?
I conti non tornano. E allora?
La verità che quel giorno Dario Fo svelò agli studenti cagliaritani fu questa: i gabellieri, nel Duecento, giravano per i mercati con un libro mastro dove annotavano le riscossioni. Non disponendo di un banco, sollevavano la gamba destra e appoggiavano il registro delle entrate sulla coscia. Indossavano un gonnellone che in dialetto sicialiano si chiama “la stati”. Ecco: la rosa fresca aulentissima sarebbe - in verità - quella che si intravedeva inver la state: tra le loro gambe.
Ma come? È davvero possibile che Cielo d'Alcamo alludesse al pene del gabelliere?
Dario Fo ne era fermamente convinto.
«Le donne ti desiano, pulzell'e maritate»!, sottolineò con la sua solita verve, provocando negli studenti una birbante e sonora risata.

 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 dicembre 2018 / Ogliastra (Pagina 45 - Edizione CA)
LANUSEI. Il convegno al Tonio Dei
Culurgionis, un patto tra produttori per il mercato globale

Il marchio Igp è solo il primo grande traguardo di un percorso durato quindici anni. Il culurgione è oggi il testimonial di un territorio ambizioso, dove tutti devono lavorare per il bene comune. L'unità di intenti nella promozione è uno dei temi ricorrenti al convegno di ieri mattina al Tonio Dei dal titolo: «La pasta apripista verso i mercati glocali», dove la parola glocale racchiude la forza della tradizione, del «come si faceva una volta», della semplicità, e le potenzialità di arrivare a mercati lontani, forti della qualità di un territorio, della filiera, delle maestranze. Parola d'ordine, quindi, cooperazione su tutti gli aspetti della produzione e distribuzione, dal marketing all'innovazione tecnologica, al controllo della filiera. «L'obiettivo - spiega Mauro Rosati, direttore Qualivita - è fare del successo di un prodotto il successo dell'intero territorio, come è stato per Gragnano o Modica o per le mele del Trentino». Quindi la sfida che si pone all'indomani dal riconoscimento dell'Igp è un cambiamento culturale di imprese e attori coinvolti che favorisca la coesione e l'attitudine a fare squadra. Il prossimo, auspicabile, traguardo è la costituzione di un consorzio di produttori che camminino insieme per produrre, distribuire e far conoscere i culurgionis oltremare. «Per fare rete non si può prescindere dalla formazione - dice Giuseppe Melis. dell'Università di Cagliari - la Sardegna ha il triste primato dell'abbandono scolastico e livelli ancora bassi di laureati, anche attraverso la collaborazione e il confronto con gli altri, il dialogo continuo e intenso fra le parti». Non solo tra produttori e filiera ma anche ristoranti, ricettività, qualsiasi settore che possa dare il proprio contributo alla valorizzazione del prodotto e dell'Ogliastra. Lo spazio nel mercato c'è, lo dimostra il fatto che le aziende sopravvissute alla crisi sono quelle che non hanno sacrificato la qualità in favore del prezzo, quindi valorizzando materie prime e manodopera, lo dice la crescita dei negozi territoriali che puntano sulla qualità dei prodotti e l'attenzione sempre più sacra che viene rivolta all'alimentazione.
Paola Cama

Questionario e social

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