UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 30 novembre 2018

Venerdì 30 novembre 2018

30 novembre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 novembre 2018 / Prima Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Una mostra per ricostruire gli anni bui del fascismo e delle leggi razziali
LEGGI RAZZIALI, LE SCUSE DELL'ATENEO
La rettrice ricorda i professori ebrei cacciati dalle norme antisemite

«In memoria delle leggi razziali italiane, volute dalla dittatura fascista e firmate dal re Vittorio Emanuele III il 5 settembre 1938, il rettore, a nome dell'Università di Cagliari, riconoscendo la responsabilità dell'ateneo per gli atti che videro il mondo accademico inerte e complice verso le scelte del regime, che giunsero all'emanazione delle leggi razziali, chiede ufficialmente scusa alle famiglie dei docenti allontanati dall'insegnamento universitario nel 1938 Doro levi, Alberto Pincherle e Camillo Viterbo». La rettrice Maria Del Zompo e l'Università del capoluogo, a 80 anni dalle leggi razziali, hanno ricordato i docenti espulsi dall'ateneo in seguito alle leggi razziali e antisemite volute dal regime fascista. Levi insegnava Archeologia e Storia dell'arte greca e romana, Pincherle era docente straordinario di Storia delle religioni, Viterbo era un giurista ed economista. Ieri, alla cerimonia che si è svolta nell'aula magna del Rettorato (moderata da Francesco Birocchi), sono intervenuti due figli di Alberto Pincherle, Giovanni Alberto (86 anni) e Marcella (76).
Chiedo scusa La rettrice Maria Del Zompo non ha remore a chiedere scusa per la cacciata dei tre professori dall'Università. «Grazie agli studi dei nostri storici (Francesco Atzeni, direttore del dipartimento di Storia) ho scoperto che il nostro ateneo aveva dato applicazione alle leggi razziali ed espulso tre nostri illustri docenti. Ci è sembrato doveroso - aggiunge Maria Del Zompo - dare un segnale di condanna e suscitare una riflessione sull'argomento». La rettrice è fin troppo chiara: vietato abbassare la guardia, il passato documenta che certi infausti periodi potrebbero ritornare. «Il pericolo è dietro l'angolo, questo ci insegna la storia. Ribellarsi una volta che i fatti accadono è davvero molto difficile, se non impossibile. Ecco il monito che ci ricorda la storia: fermatevi prima e concentratevi sul valore dell'etica». Il rettore che denunciò, come richiesto dal ministro dell'Educazione nazionale Giuseppe Bottai, i docenti israeliti al Prefetto con una nota “riservatissima” fu Giuseppe Brotzu, a capo dell'ateneo dal 1936 al 1945. Cosa avrebbe fatto oggi la rettrice Maria Del Zompo se si fosse trovata al suo posto? «D'istinto sarei andata sulle barricate, poi mi sarei ricordata che faccio parte delle istituzioni». Quindi? «Nella situazione di Brotzu non saprei cosa avrei fatto. Se avessi avuto la certezza che l'unica a pagare sarei stata io e non tutto l'ateneo non avrei firmato».
Nessun carteggio Francesco Atzeni professore ordinario del dipartimento di Storia, beni culturali e territorio ha realizzato la ricerca, ricordato i tre colleghi e curato la mostra allestita nell'atrio del Palazzo del Rettorato (in via Università 40), che espone per la prima volta documenti dell'Archivio storico dell'Ateneo, dell'Archivio centrale dello Stato e dell'Archivio di Stato di Cagliari. «Non ci sono documenti o carteggi che dimostrino l'imbarazzo del rettore di allora nel firmare i documenti», spiega Atzeni.
Cagliari e la fuga in Perù Giovanni Alberto e Marcella Pincherle ricordano la figura paterna, le leggi razziali e la fuga dall'università cagliaritana. «Mio padre aveva capito con gli occhi dello storico che era necessario abbandonare l'Italia perché a breve sarebbe stata invasa dai tedeschi», racconta Giovanni Alberto. «Avevo solo sei anni, ma ricordo ancora il viaggio durato un anno in Perù». L'esperienza all'Università del capoluogo durò un anno. «Un periodo durante il quale mio padre aveva stretto buoni rapporti con i colleghi e gli studenti», afferma la figlia Marcella. «Aveva anche cercato casa. L'ebreo italiano era pienamente integrato nella società. È stata la difesa della razza e Mussolini a causare l'antisemitismo».
Andrea Artizzu

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
COMUNE. Da domani
Il mercatino di Natale nel Corso

Per il terzo anno consecutivo torna “Cagliari coi fiocchi”, l'iniziativa commerciale che porterà i mercatini di Natale nel centro storico. «C'è la richiesta che questo evento prosegua e migliori di anno in anno - ha affermato ieri il sindaco Massimo Zedda alla presentazione della manifestazione che si svolgerà da domani al 7 gennaio - questo è un programma triennale in relazione con la candidatura di Cagliari a Capitale europea della sostenibilità 2021, dove siamo l'unica realtà italiana in corsa». Il cuore delle attività sarà come sempre tra il corso Vittorio Emanuele e piazza Yenne, con 40 stand di commercianti e circa 400 aziende coinvolte, per quasi 200 mila visitatori attesi. «Vogliamo dare qualcosa in più al Natale cagliaritano - ha detto Marzia Cilloccu, assessora alle Attività produttive - per questo sottolineo che sino al 15 dicembre sono aperti i bandi comunali per la concessione di contributi per lo sviluppo e la valorizzazione turistica e commerciale del territorio».
Novità sul fronte trasporti: «I passati successi dei mercatini hanno convinto Ctm a mettere a disposizione dall'8 al 24 dicembre, dalle 9 alle 15 e dalle 16.30 alle 20.30, due navette che collegheranno piazza Yenne a San Benedetto». L'iniziativa è organizzata dall'associazione Corso Vittorio Emanuele, dal consorzio omonimo e da quello di Cagliari Centro Storico, dalle associazioni Piazza Yenne, Strada Facendo, Via Alghero in Progress e Sardi Soccorso, con il sostegno del Comune. Main sponsor di quest'anno sono Sardex ed Energit. «L'innovazione passa anche dalla comunicazione - ha concluso Emanuele Frongia, presidente dell'associazione Corso Vittorio Emanuele - per questo abbiamo coinvolto cinque studenti di Data Science dell'Università di Cagliari in un progetto di digital marketing». Tra web e sostenibilità le ormai note casette in legno guardano sempre di più al futuro.
Giacomo Dessì

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
AZIENDA MISTA. I pazienti non dovranno più percorrere 250 metri sotto pioggia o sole
PARCHEGGIO MULTIPIANO AL POLICLINICO
Vicino sorgerà il corpo centrale con i servizi principali per il pubblico

Stavolta a muoversi sarà la montagna e non Maometto, che continuerà a lasciare l'auto nel “parcheggio esterni” (ora da 678 posti) ma sarà sostituito da un multipiano che moltiplicherà il numero delle soste. Però i 250 metri tra lo spiazzo dall'ingresso del Policlinico ospedaliero-universitario di Monserrato - percorsi a piedi da anziani e persone non in buona salute - diminuiranno: perché a spostarsi sarà il corpo centrale del “Duilio Casula”. Che no, non sarà dotato di ruote: più semplicemente al Blocco R, che sorgerà dove ora c'è il parcheggio interno (476 stalli “liberi”) tra la stazione della metropolitana e il corpo centrale, saranno trasferite le attività “di accoglienza” (ufficio ticket, informazioni, bar, auditorium, mensa, asilo nido) e sorgeranno nuove sale operatorie. Quei 250 metri di distanza dal parcheggio per esterni saranno quindi molto abbreviati e si realizzeranno percorsi “protetti”.
Parcheggi, la soluzione Pur alleggerita dallo stop al servizio di rimozione delle auto in sosta vietata, per via di una sentenza che dichiarava illegittima la sanzione di 28 euro, la sosta vicino al Policlinico è un'avventura. Inaugurato con pochi reparti, man mano al “Casula” sono stati trasferiti quelli che un tempo erano nella Clinica medica, in quella pediatrica e al “San Giovanni di Dio”, e altri arriveranno dal “Marino”. Ecco perché il Policlinico mostra la corda sui parcheggi: «Tuttora sufficienti», puntualizza Giorgio Sorrentino, direttore generale dell'Azienda ospedaliero-universitaria, «lo dimostra uno studio trasportistico che ci suggerisce invece di migliorare la viabilità». Però sì, «i parcheggi per esterni sono distanti dal blocco centrale, ma il nuovo caseggiato risolverà il problema».
La nuova strada Il direttore Sorrentino annuncia anche che, dalla Statale 554, partirà una strada che porterà direttamente al Policlinico “saltando” la Cittadella universitaria, dove il traffico s'intasa quando ci sono selezioni.
Il Blocco R Là dove ora ci sono i parcheggi interni (tra corpo centrale e metropolitana, protetti da una sbarra, dove gli esterni non potrebbero sostare), sorgerà dunque l'edificio che ospiterà i servizi d'accoglienza del pubblico. Fermata a lungo dai soliti ricorsi a Tar e Consiglio di Stato, ora la realizzazione è assegnata a un raggruppamento temporaneo di imprese di cui fa parte anche la “Pellegrini”: il prossimo 7 dicembre la conferenza dei servizi per discutere il da farsi. Difficile stabilire quando sarà posata la prima pietra (nei primi mesi del nuovo anno, si spera), ma di certo c'è che l'appalto integrato - dentro, c'è anche la progettazione - prevede la consegna entro trecento giorni: sono dieci mesi.
Il multipiano Meno certezze sui tempi per il parcheggio “a strati” che sorgerà laddove ora c'è (e lì rimarrà, ma più capiente) il posteggio per esterni: è uno dei dodici progetti finanziati con 70 milioni di euro dei fondi di coesione e sostegno 2014/2020. Blocco R e multipiano procederanno di pari passo: la sosta non sarà un problema.
Luigi Almiento

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 novembre 2018 / Oristano e Provincia (Pagina 32 - Edizione CA)
ORISTANO. Il convegno regionale con gli studenti
Dipendenza dallo smartphone come una droga

Se ne parlerà lunedì all'istituto “Mossa” Alcol, droga, fumo, gioco d'azzardo e dipendenza da smartphone, piaghe sempre più purulente non solo nell'Oristanese. Alle dipendenze legate alla droga si sommano, da qualche anno, quelle legate al gioco d'azzardo, una vera emergenza in tutta la Sardegna. Se ne parlerà lunedì a partire dalle ore 9.30 nell'aula magna del liceo scientifico “Mossa” nell'ambito di un convegno regionale contro le maggiori dipendenze. La mattina è riservata ai giovani studenti e al corpo insegnante: una tavola rotonda per spiegare ai ragazzi a cosa si va incontro quando si intraprendono percorsi poco sani. Il convegno andrà avanti anche nel pomeriggio, e sarà dedicato ad un pubblico più adulto. Aprirà la tavola rotonda il docente Giovanni Biggio neuro psicofarmacologo di fama mondiale, dell'università di Cagliari, che parlerà del “Cervello e le sostanze di abuso”. Seguirà la relazione dello psicoterapeuta Massimo Diana con “Gli effetti sull'organismo delle sostanze di abuso”. Sarà poi la volta di Gianfranco Pitzalis, direttore del Serd di Oristano, che parlerà di “Prevenzione e riabilitazione delle dipendenze”. Concluderà la mattinata una relazione sull'uso del telefonino: “Cellulare non sempre amico”. L'iniziativa organizzata dall'associazione Sport e Salute è finanziata dalla fondazione di Sardegna. Coordina la giornata Roberto Betocchi. ( v. p. )

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 30 novembre 2018 / Un giorno in TV (Pagina 51 - Edizione CA)
RAI STORIA. Alle 21.40
Documentario su “Deledda, la voce della scrittura”

È l'unica italiana tra le 14 scrittrici premio Nobel per la letteratura. Grazia Deledda, originaria di Nuoro, è la protagonista del doc “Grazia Deledda, la voce della scrittura”, di Simona Fasulo, regia di Nicoletta Nesler, in onda oggi alle 21.40 su Rai Storia. A raccontarne la vita e le opere sono, innanzitutto, due scrittrici sarde che si sono occupate di tenere in vita la sua memoria attraverso i loro lavori, Maria Elvira Ciusa e Rossana Dedola. E poi lo storico dell'università di Cagliari Luciano Marrocu («lei Roma la sceglie, come una Gerusalemme dell'arte») e il filologo della letteratura Dino Manca dell'Università di Sassari, («Deledda è stata marginalizzata e ridimensionata perché con le sole categorie di verismo e decadentismo non la si poteva spiegare»).

Questionario e social

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