UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 28 novembre 2018

Mercoledì 28 novembre 2018

28 novembre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 28 novembre 2018 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
MAGNIFICA
Lunedì al Massimo di Cagliari c'era il pienone per “La conosci Giulia?”, una commedia sulle discriminazioni che le donne subiscono sul lavoro e nel linguaggio. Sul palco, a introdurla, c'era Maria Del Zompo, la prima donna al vertice dell'Università di Cagliari. È chiaro che il tema le stia a cuore, visto che nella sua eccellente carriera scientifica e accademica ha dovuto spezzare col suo ostinato prestigio il soffitto di vetro che permette alle donne di vedere le vette ma non di raggiungerle.
Eppure - dopo un'iniziale, scherzosa indecisione - si è presentata come il magnifico rettore. E questo perché, come non solo lei sostiene, così si rispetta l'istituzione di cui si assume la rappresentanza, accogliendone il carattere neutro. Sarà, però l'istituzione prende la fisionomia di chi la incarna, di chi la colora e la sostanzia con la propria autorevolezza, con le proprie capacità, con la propria personalità e quindi anche col proprio genere. D'altronde il trono del Regno Unito è certamente un'istituzione, ma Elisabetta II non si presenta come re. E se anche l'istituzione fosse neutra, infine, non è neutro il tempo che viviamo, ma di battaglia.
Professoressa, faccia ancora un passo e si proclami rettrice, nel nome di tutte le donne cui la discriminazione o la miseria impediscono di studiare. Sarebbe più che una cosa bella. Sarebbe magnifica.
CELESTINO TABASSO

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 28 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
ATENEO. Ventincinquemila iscritti sono chiamati alle urne per scegliere i propri rappresentanti UNIVERSITÀ, È UNA CORSA A TRE LISTE
Presentati i candidati in vista delle elezioni studentesche del 4 e 5 dicembre

È partito il conto alla rovescia verso il voto del 4 e 5 dicembre. Quasi venticinquemila studenti universitari sono chiamati alle urne per scegliere i propri rappresentanti. Si profila una corsa a tre per il rinnovo delle cariche studentesche: Unica 2.0, Progetto Studenti e Azione Universitaria. Non ce l'ha fatta Scida: la lista indipendentista non è riuscita a raggiungere il numero minimo di firme.
UNICA 2.0  «Come sindacato studentesco viviamo la rappresentanza a tutti i livelli, rivolgendoci a tutte le istituzioni e alla politica», spiega Giuseppe Galistu, candidato al Senato accademico. «Portiamo le nostre rivendicazioni ovunque possano venir accolte e ascoltate. Vogliamo che il nostro Ateneo sia motore di sviluppo del territorio e al contempo mantenga quell'universalità della formazione e della ricerca che abbracci tutti i campi del sapere. Ci schieriamo contro tutte le politiche dei tagli, le logiche che distinguono tra università di serie A e B, contro lo svilimento delle facoltà umanistiche. Eleonora Perniciano, studentessa di Ingegneria e candidata al consiglio d'amministrazione, preme invece sull'importanza dell'orientamento in entrata e in uscita e sulla necessità di potenziare i tirocini e di finanziare le borse di studio, nonché di allargare la platea per le scuole di specializzazione perché gli studenti siano inseriti in un contesto che consenta scelte consapevoli.
PROGETTO STUDENTI  «La lista è nata dal desiderio di alcuni iscriti di mettersi in gioco», dice Anna Caocci, studentessa in Lettere e candidata al senato accademico, «per non vivere questi anni come numeri di matricola ma da protagonisti». Ascolto degli studenti, recupero degli spazi e riorganizzazione della lista sono il leitmotiv del programma. «Una delle prime cose che vorremmo realizzare, aggiunge Pietro Ennas, candidato al cda, «è la modifica del regolamento per la concessione degli spazi universitari, per consentire agli studenti più aule dove studiare. Tra i punti centrali c'è la riorganizzazione della didattica, rendendola funzionale agli studi, e l'aumento del numero degli appelli, in maniera che si inciti lo studente a rimanere regolare. Siamo contrari alla logica delle sovrattasse, per questo vorremmo incentivare un sistema meritocratico. Vogliamo anche aumentare il numero di borse di studio».
AZIONE UNIVERSITARIA  Per la lista Azione Universitaria la parola d'ordine è meritocrazia. «A questo proposito», dice Emilio Serra, studente in Giurisprudenza e presentatore della lista, «la proposta lanciata nel polo di viale Sant'Ignazio è quella di un contributo economico, dal 20 al 30 per cento, delle tasse versate negli anni, per gli studenti laureati regolarmente con una media pari o superiore al 28». Presente nel programma anche il tema della sicurezza, con l'idea del potenziamento dell'illuminazione pubblica in viale Sant'Ignazio e maggior sorveglianza degli spazi antistanti le facoltà. «Un altro punto focale», conclude Serra, « è l'abolizione degli appelli riservati ai fuori corso». Gli studenti di Azione Universitaria non saranno presenti negli organi centrali, mentre saranno candidati nei consigli di facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, Biologia e farmacia; nei consigli di corso in Giurisprudenza, Scienze politiche, ambientali, naturali e della comunicazione.
Giacomo Dessì
Matteo Piano

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 28 novembre 2018 / Quartu SantElena (Pagina 23 - Edizione CA)
COMUNE. Decisione presa per mancanza di risorse adeguate ma l'amministrazione vuole rilanciare il servizio Non ci sono più fondi, le biblioteche cittadine fuori dal sistema unico con Quartucciu e Selargius
Non ci sono fondi sufficienti e Quartu abbandona il sistema bibliotecario urbano. L'amministrazione comunale ha dunque deciso di uscire dall'associazione di Comuni nata nel gennaio 2006 che riuniva in un unico circuito le biblioteche di Quartu, Selargius e Quartucciu. «Purtroppo l'amministrazione è stata costretta a tagliare questa spesa» spiega il Comune in una nota, «per l'ormai nota carenza di risorse in cui versa il bilancio dell'ente». Dal circuito con Selargius e Quartucciu escono dunque la biblioteca centrale e quella dei ragazzi di via Dante, nonché la biblioteca circoscrizionale di Flumini. L'uscita dal sistema urbano non significa però la rinuncia ad attività e iniziative all'interno delle biblioteche. Anzi, di recente il Comune ha pubblicato la gara per l'assegnazione del servizio dopo anni in cui la gestione è stata garantita dai dipendenti comunali, seguita a un grave periodo di crisi che aveva portato per un certo periodo anche alla chiusura delle biblioteche.
Il prossimo appuntamento è fissato per domani alle 18,30 nella sede della biblioteca centrale in via Dante: il filosofo e docente universitario Diego Fusaro sarà ospite del dibattito “Società e affettività ai tempi della globalizzazione”. L'incontro, organizzato con il contributo dell'Ersu, sarà moderato da Michele Pisano e avrà tra i relatori il giornalista Roberto Casu, l'avvocato Paola Musu e il vicario giudiziale aggiunto del tribunale ecclesiastico interdiocesano sardo don Emanuele Meconcelli. (g. da.)

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 28 novembre 2018 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
Il commento
Fiori, conigli e cetacei

Aldo Berlinguer
Vi racconto tre storie. Tutte e tre hanno un elemento in comune. Provate a indovinare. Chi non ci riesce troverà la risposta alla fine dell'articolo; così sarà costretto a leggerlo.
Prima storia: è di questi giorni il “caso Vandi”. L'atleta diciottenne di Pesaro che si è distinta agli Europei Under20 del 2017 e quest'anno ai Mondiali di Tampere con il primato italiano sui 400 e nella staffetta. Per questo il sindaco di Pesaro l'ha voluta premiare, con un mazzo di fiori. Il prezioso obolo è costato caro: il Comune ha dovuto assumere delibere consiliari, offrire richiami normativi, approntare motivazioni, preventivi, ottenere verifiche, visti e autorizzazioni. Sono stati contemplati, tra gli altri: ANAC, INPS, INAIL, Collegio dei revisori, oltre al servizio finanziario comunale. Il tutto per un mazzo di fiori costato 22 euro + iva.
Seconda storia: una famiglia di conigli sembrava dimorare in un fazzoletto di terra all'interno del porto industriale di Cagliari. Negli scorsi anni dovevano essere svolti importanti lavori di cantieristica navale. Scoperti i conigli, la Soprintendenza ne ha prescritto la tutela. Si sono così svolti appostamenti e ricerche, invano. Dei conigli (forse spaventati dalla tutela) nessuna traccia. Si è allora avvertita la necessità di “traslocare” il limonium (piante erbacee) rimuovendole una ad una, zolle comprese. Ma le piantine sono presto morte. Nel frattempo i lavori si sono fermati, sono rimasti sospesi per due anni e si sono persi più di due milioni di euro. (...) SEGUE A PAGINA 41

Commenti (Pagina 41 - Edizione CA) Segue dalla prima
Mazzi di fiori, conigli e cetacei
(...) Terza storia: nel novembre scorso si è spiaggiata sul litorale di Sorso una balena di 17 metri. Le istituzioni locali hanno atteso per settimane. Poi hanno deciso di convocare una conferenza di servizi con tutti gli enti competenti per decidere il da farsi. Radunati 18 Enti, si sono accorti che nel frattempo le mareggiate avevano distrutto la balena. È stato così che gli studenti dell'Università di Sassari si sono potuti cimentare nella ricostruzione dello scheletro.
Torna alla memoria il celebre romanzo di Moszkowski “Isole di saggezza”, dove l'autore descrive così l'isola di Atrocla: “Ad Atrocla hanno sviluppato l'arte di complicare le cose, al punto che neppure un genio potrebbe sbrogliarle. Ogni aspetto anche minuto della vita quotidiana di Atrocla è regolato da una pletora di leggi, codici e regolamenti di una tale complicazione e contraddittorietà che è impossibile per un abitante dell'isola non infrangerne almeno una. Le leggi e le leggine promulgate sull'isola sono conservate in ben 350 mila volumi, che compongono la Biblioteca nazionale. I bibliotecari li tengono rigorosamente sotto chiave: nessuno può conoscere le leggi che pure dovrebbe rispettare. I bibliotecari si distinguono in due categorie: quelli che non danno informazioni e quelli che le danno sbagliate”.
Ora il lettore avrà chiaro qual è il filo rosso fra queste storie. Gli anglosassoni lo chiamerebbero red tape, ricordando il nastro rosso che segna il percorso delle lunghe code verso uno sportello pubblico. Fatta la fila, ci si avvede che il funzionario non è impegnato a risolvere i problemi dei contribuenti ma svolge altra attività, che gli stessi anglosassoni chiamano: pushing papers. Cioè il gesto, odioso anche per lui, di spostare fogli di carta da una scrivania all'altra.
Tutte e tre le predette storie sono dunque accomunate da un problema e un destino comuni. La burocrazia ed i suoi effetti: i problemi restano per lungo tempo irrisolti; i contribuenti pagano la loro risoluzione (in termini di servizi pubblici) infinite volte; i processi socioeconomici si bloccano; cresce la frustrazione per cittadini e dipendenti pubblici; si perde fiducia nelle istituzioni; fiorisce - con la negazione dei diritti - un'economia suppletiva di favori e regali (gift economy); si dà fiato al populismo che, solitamente, finisce con l'aggravare il quadro appena descritto.
Inoltre, si giunge alla sensazione che il malfunzionamento dell'apparato pubblico sia un fatto naturale, un male necessario da iscrivere tra le vicende del “De rerum natura”. Solo che anche l'opera di Tito Lucrezio Caro inizia bene (con l'inno a Venere) ma finisce male (con la peste di Atene). E per quanto epicureo sia il nostro approccio, se non mettiamo urgentemente mano a questo problema anche le prossime storie che racconteremo non saranno a lieto fine.
ALDO BERLINGUER
PROFESSORE ORDINARIO ALL'UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

La Nuova Sardegna

5 - LA NUOVA SARDEGNA ONLINE di venerdì 23 novembre 2018 / Home > Sardegna
Più di un prof su tre è precario: allarme all'Università
In aumento i contratti a tempo determinato negli atenei di Sassari e Cagliari

di Silvia Sanna
SASSARI. La sensazione è che il sorpasso non sia lontano: lo dicono le percentuali in costante aumento negli ultimi tre anni e l’altrettanto costante diminuzione dei fondi assegnati alle Università. Che avrà una conseguenza immediata: stop alle assunzioni e sforbiciata sui progetti. Per i precari si annuncia un periodo nero: condannati a stare nel purgatorio dei contratti a termine o, peggio ancora, a precipitare nell’inferno della disoccupazione.
La preoccupazione cresce anche nell’isola: nelle due Università il tasso di precariato tra il personale docente cresce dai 5 agli 8 punti all’anno. Tra le diverse figure e contratti ci sono distinzioni da fare, ma al momento le percentuali sono queste: 36% a Sassari, 44% a Cagliari. Rispettivamente 20 e 12 punti in meno rispetto alla media nazionale del 56%: significa che da altre parti i precari sono già la maggioranza.
DOCENTI FISSI E PRECARI. Gli strutturati sono composti da tre categorie: i professori ordinari, professori associati e ricercatori assunti con contratto a tempo indeterminato. Dall’altra parte ci sono i docenti a contratto, i ricercatori a tempo determinato e i titolari di assegni di ricerca. Negli ultimi tre anni, gli strutturati sono calati mediamente di 20-30 unità all’anno, sia a Sassari sia a Cagliari. Mentre per quanto riguarda i non strutturati, a Sassari c’è stato un aumento considerevole di docenti a contratto: 58 in più nel 2018 rispetto all’anno precedente. «Quasi sempre – spiega l’Università – i professori a contratto vengono impiegati per rispondere a esigenze didattiche particolari in termini di contenuti. Spesso si tratta di figure estranee all’ambito universitario che, in virtù delle qualifiche professionali, sono chiamate di anno in anno per la copertura di insegnamenti altamente specialistici».

All’Università di Cagliari, invece, l’aumento è stato equamente distribuito tra docenti a contratto, assegnisti e ricercatori a tempo determinato: «Quelli di tipo B che sono a tempo determinato perché quella è la tipologia di contratto, ma hanno la previsione di una stabilizzazione come professori associati», precisa l’ateneo cagliaritano. Mentre per quanto riguarda «gli assegni di ricerca si bandiscono solo in relazione ad un progetto specifico con finanziamenti che in genere durano un triennio e poi si concludono». Si tratta uno strumento che il legislatore ha configurato come una tappa all'interno di un percorso formativo; di fatto è spesso un trampolino di lancio per trovare occupazioni in altri ambiti, di ricerca e non.
RIFORME E TAGLI. La figura dei ricercatori a tempo determinato di tipo A e B è stata introdotta nel 2010 con la riforma Gelmini: da allora gli atenei italiani hanno subito tagli per 1,3 miliardi e la riduzione del 20%
dei corsi di laurea. L’attuale governo ha dato una ulteriore mazzata, vincolando le risorse da assegnare alla crescita del Pil. Tradotto: in assenza di una ripresa economica tangibile, l’Università e il mondo della ricerca resteranno all’angolo ad accontentarsi delle briciole.
I NUMERI

  • 36%
    LA PERCENTUALE DEI PRECARI ALL’INTERNO DEL CORPO DOCENTE DELL’UNIVERSITÀ DI SASSARI NEL 2018
  • +5%
    L’AUMENTO PERCENTUALE DEI PRECARI NELL’ATENEO SASSARESE DAL 2017 AL 201844%LA PERCENTUALE DI PRECARI...
  • 36%
    LA PERCENTUALE DEI PRECARI ALL’INTERNO DEL CORPO DOCENTE DELL’UNIVERSITÀ DI SASSARI NEL 2018
  • +5%
    L’AUMENTO PERCENTUALE DEI PRECARI NELL’ATENEO SASSARESE DAL 2017 AL 2018
  • 44%
    LA PERCENTUALE DI PRECARI TRA IL PERSONALE DOCENTE ALL’’UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
  • +8%
    L’AUMENTO PERCENTUALE DAL 2017 A CAGLIARI
  • 3 ANNI
    LA DURATA DEL CONTRATTO, RINNOVABILE PER UN BIENNIO, PER I RICERCATORI DI TIPO A. I RICERCATORI DI TIPO B DOPO 3 ANNI POSSONO DIVENTARE PROFESSORI ASSOCIATI CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO
  • 56%
    LA PERCENTUALE MEDIA DI PRECARI NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE

Questionario e social

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