Lunedì 12 novembre 2018

12 novembre 2018

L'Unione Sarda

RASSEGNA STAMPA di LUNEDI 12 NOVEMBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 novembre 2018 / Prima Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
SPORT E RICERCA. Sette voci spiegano come tenersi in forma allenando corpo e mente
I NONNI ILLUSTRI? FANNO SURF E TAI CHI

Dal professor Gessa al magistrato Mura: la ginnastica dolce non c'è più 
Allenare mente e corpo può essere elisir di lunga vita. La ricerca del segreto per invecchiare bene - al centro di un progetto dell'Università dedicato agli over 65 - in città può contare sulla prova offerta da una squadra di sportivi illustri più o meno in là con gli anni.
LA SCIENZA DELL'ONDA  A cominciare dallo scienziato Gian Luigi Gessa che a 86 anni si diverte ancora a cavalcare le onde sul surf. «Diciamo che adesso scelgo un vento dolce che io chiamo vento Gessa. L'ultima volta che ho surfato è stato un mese fa, poi è arrivata la bufera e mi sono fermato». Aver messo da parte la tavola per qualche settimana, in realtà, non lo ha fermato affatto. «Di solito faccio delle belle nuotate fino a dicembre e poi riprendo ad aprile. Ieri per esempio ho fatto il bagno a Geremeas». Non solo mare per il professore che ama studiare la città sotto le stelle. «Mi concedo delle lunghe passeggiate notturne, sempre a passo svelto».
L'ARTE DELLA NON VIOLENZA  Un passo dopo l'altro tiene in forma anche l'ex capo della Procura della Repubblica Mauro Mura. Il magistrato 77enne, da sempre appassionato di sport, oltre ai consueti allenamenti trisettimanali in palestra, negli ultimi anni ha scoperto un'arte marziale che definisce “dolce”. «Da un po' di tempo pratico il tai chi, una disciplina cinese assolutamente non violenta. Di sicuro per la società il corpo ha assunto un'importanza maggiore rispetto a quando veniva visto solo come un contenitore della volontà. L'attività fisica aiuta a combattere il naturale decadimento dato dall'età».
DONNE SENZA TEMPO  Pesi, flessioni e tuffi nel mare d'inverno aiutano, ma trovare il tempo per fare tutto non è sempre facile. Maria Grazia Piras, assessora regionale all'Industria, ammette: «Non ho mai praticato sport in maniera troppo regolare. Prima camminavo tanto ma ora trovare qualche ora per lo sport è complicato. Quel che riesco a fare, almeno d'estate, è nuotare». Super impegnata e appassionata di stile libero anche la rettrice Maria Del Zompo, ex pallavolista di discreto successo, ha dovuto sacrificare l'amore per l'agonismo a favore dello studio. «Ho smesso di giocare al quinto anno di Medicina. Ma lo sport è importante ancora di più per le donne perché stimola un desiderio che in noi non sempre è innato: voler vincere. Io quando posso nuoto ma vorrei fare di più». L'ex miss Italia ed ex consigliera comunale Franca Dall'Olio per ora ha messo da parte l'esercizio fisico ma tiene molto a quello mentale. «Lo yoga mi ha provocato un problema alla schiena e così ora passeggio quando posso e mi dedico al lavoro per tenere sempre allenata la memoria». 
IL DOTTORE A RETE  Da medico riconosce il valore dello sport anche nella terza età l'ex direttore sanitario del Brotzu, ex calciatore e tennista praticante, il 72enne Remigio Puddu. «Faccio attività sportiva da sempre ma di sicuro quando si va avanti con gli anni è meglio preferire discipline che non prevedono il contatto fisico per limitare il rischio di infortuni. Il tennis da questo punto di vista va benissimo, soprattutto se praticato su terreni adatti. Io gioco tre volte alla settimana e per due giorni vado in palestra per fare esercizio a corpo libero».
UN LETTORE INFATICABILE  Può anche capitare, però, che dopo una vita a rincorrere il cronometro, qualcuno si stanchi e decida di concedersi un po' di riposo. Paolo Pettinau, 79 anni, una vita in vasca come giocatore di pallanuoto, nuotatore e allenatore, a un certo punto ha detto basta. «Da sei anni non faccio più nulla. Mi sono stancato. Ma continuo a tenere attivo il cervello: leggo moltissimo e continuo a lavorare. Chi si ferma è perduto».
Mariella Careddu


2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 novembre 2018 / Prima Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
CITTÀ METROPOLITANA. Gli obbiettivi di Zedda e Del Zompo
SVILUPPO, UN ACCORDO CON L'UNIVERSITÀ

Stamattina alle 10.30 nella sala consiglio del Rettorato dell'Università il sindaco metropolitano Massimo Zedda e la rettrice dell'Ateneo Maria Del Zompo sigleranno un accordo di collaborazione in materia di “Istruzione, ricerca, innovazione e sviluppo del territorio e per la programmazione e realizzazione di iniziative di comune interesse”. L'accordo tra la Città metropolitana e l'ateneo cittadino punta a sostenere le iniziative per lo sviluppo di servizi e prodotti ad alto contenuto tecnologico, le start up innovative e gli spin off. Non l'unico obiettivo dell'accordo: si punta anche a favorire la disseminazione dei risultati della ricerca e delle buone pratiche amministrative, assicurare sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative, al fine di promuovere e coordinare lo sviluppo economico e sociale del territorio.
La firma rappresenta il proseguimento di un percorso già iniziato in passato, la collaborazione tra Città metropolitana e ateneo esiste già in vari ambiti: in questo si favoriranno l'interscambio di esperienze e le buone pratiche sulla collocazione dei tirocini che operano negli enti legati alla Città metropolitana. Si punta anche a far crescere la collaborazione tra gli uffici tecnici e i dipartimenti scientifici dell'ateneo.

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Domande, i termini scadono oggi
CONTRIBUTI PER I TIROCINI

Scadono oggi alle 12.30 i termini per la presentazione delle domande di contributo per lo svolgimento di tirocini con enti pubblici o privati in Italia o all'estero. Dal 25 ottobre gli studenti dell'Università hanno potuto inviare la documentazione necessaria ad accedere alla graduatoria che consentirà agli iscritti negli anni accademici 15-16, 16-17 e 17-18 di ricevere un contributo economico. La conditio sine qua non è aver svolto in quegli anni accademici un tirocinio promosso dall'Università stessa. Il contributo sarà erogato per un importo massimo di 200 euro per ogni mese di tirocinio svolto, a copertura del 50 per cento a titolo di coofinanziamento o a copertura del 100 per cento sino a 400 euro solo in caso di disponibilità di risorse. Il finanziamento stanziato dall'ateneo è di 98.081 euro e la graduatoria finale terrà conto dei seguenti criteri: regolarità del percorso di studio, votazione media ponderata degli esami e condizione economica. Una novità importante attuata grazie a specifici fondi concessi dal ministero e destinati agli studenti per l'incentivazione dei tirocini.
Giacomo Dessì

 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
I PROGETTI
Ittiturismo e fattoria didattica Il futuro

Non solo pesca. A Santa Gilla c'è l'Università che, nello stabulario, sta studiando i ricci e alcuni frutti di mare che sono particolarmente apprezzati in Cina. Ed esiste un edificio che ha bisogno di essere riqualificato: ci sono già due milioni e mezzo di euro per realizzare un ittiturismo e una fattoria didattica.

 

5 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 novembre 2018 / Agenda (Pagina 14 - Edizione CA)
APPUNTAMENTO. Stasera la proiezione del film di Coda
Bullismo e discriminazione omofobica in un incontro dibattito alla Mem

Mercoledì alle 17 alle 19, nello Spazio eventi al secondo piano della Mem - Mediateca del Mediterraneo (via Mameli), l'associazione Giulia Giornaliste, insieme all'Agedo (Genitori, parenti e amici di persone omosessuali) e all'Arc, associazione per i diritti della comunità lgbtq, propone un incontro dibattito sul tema del bullismo e della discriminazione omofobica, nell'ambito delle iniziative del Comune di Cagliari “Viva la libertà”.
L'INCONTRO  Sarà un'occasione di incontro e confronto con le famiglie di Agedo per ragionare sul tema dell'accettazione e del dialogo. Allo stesso tavolo, genitori e figli, per raccontare un percorso condiviso tra discriminazioni, bullismo e volontà di essere se stessi. Interverrà sul ruolo della stampa nel rappresentare la realtà lgbtq una giornalista di Giulia.
L'OSPITE  Parteciperà all'incontro il regista Giovanni Coda, cagliaritano che, con grande successo nei festival internazionali, racconta l'omossessualità, con particolare attenzione agli adolescenti.
L'OPERA  Del 2016 è il suo film “Bullied to Death”, che si ispira alla vera storia di un giovane quattordicenne americano suicidatosi al seguito di una drammatica sequenza di gravi atti legati al bullismo omofobico scolastico e al cyberbullismo.
LA PROIEZIONE  Il film verrà, poi, proposto alle 20 alla Cineteca sarda (viale Trieste 118) in un incontro intitolato “Il diritto di contare”. Sono invitati, in particolare, studenti medi e universitari: dopo la proiezione dei film è sono in programma tavole rotonde finali di sensibilizzazione con esperti dei vari aspetti delle discriminazioni analizzate. Organizzano l'Ufficio della consigliera di parità della Città metropolitana, gli Ordini degli avvocati, dei medici, chirurghi e e odontoiatri, degli psicologi, dei giornalisti, il Comitato unico di garanzia dell'Università, in collaborazione con l'associazione Se Non Ora Quando - Cagliari ed Eureka, rete degli studenti medi di Cagliari.

 

6 - L’UNIONE SARDA di lunedì 12 novembre 2018 / Sulcis Iglesiente (Pagina 20 - Edizione CA)
SANTADI. Sfida lanciata durante il convegno che ha chiuso l'omaggio a Giacomo Tachis
Il Carignano chiave per lo sviluppo
Sinergia di forze intorno a un prodotto unico, il Sulcis ci crede davvero

Il Carignano volano di sviluppo per tutto il territorio? È molto più di un sogno: «Se tutti lavoriamo insieme, unendo risorse, competenze e professionalità, ci riusciamo». Antonello Pilloni, presidente della Cantina sociale di Santadi, ne è sicuro e ieri, durante il convegno “Le produzioni agroalimentari a marchio Carignano e dintorni”, il suo ottimismo ha contagiato tutti.
IL PERCORSO  L'appuntamento ha chiuso la due giorni dedicata al grande enologo Giacomo Tachis, che Pilloni chiamò nel Sulcis per disegnare insieme a lui il nuovo corso di quello che, da vino da taglio diventò “sua maestà il Carignano”: «Non è stato facile», ha ricordato Pilloni, che ha raccontato la storia di questo “nettare” legato strettamente al Sulcis e a poche altre zone dell'Isola («oltre i 200 metri sul livello del mare viene un altro vino»), un prodotto che ha tutte le carte in regola per crescere ma, per farlo ha bisogno di una squadra forte: «Il lavoro di Tachis va preservato». Concetto ribadito dal presidente della cantina di Sant'Antioco Raffaele De Matteis: «Il Carignano è un bene di tutti noi».
Quanto prezioso, in questo percorso, possa essere l'apporto della biogenetica e delle biotecnologie, lo ha fatto capire Luca Mercenaro della facoltà di Agraria dell'Università di Sassari: «I cambiamenti climatici ci costringono a fare i conti con una realtà in continuo mutamento - ha spiegato - occorre farsi trovare preparati affinché il “nuovo” non venga subìto ma affrontato». Luciano Cristoforo Piras, presidente del Gal locale, ha ribadito «l'importanza del “fare sistema”, usufruendo compatti di tutte le risorse a disposizione e investendo sui giovani»; concetto ribadito con fermezza da Maria Ibba, direttore generale dell'agenzia Laore: «La sfida è grande e il settore del vino può fare da apripista a tutte le altre produzioni - ha detto - occorrono sinergie per affrontare e governare il cambiamento». Luca Saba, direttore Coldiretti Sardegna ha evidenziato che la cantina di Santadi può essere l'esempio concreto di tanta teoria: «Forte dei suoi due pilastri, il presidente Antonello Pilloni e il direttore commerciale Raffaele Cani, in 50 anni ha realizzato un percorso incredibile: se ognuno svolge il suo ruolo al meglio, i risultati arrivano».
IL FUTURO  Sulla stessa linea gli interventi degli assessori regionali Raffaele Paci e Cristiano Erriu: «Il vostro prodotto eccellente è la prova di un lavoro ben fatto e un lavoro ben fatto sta alla base dello sviluppo - ha detto Paci - i settori agroalimentare e vitivinicolo sono fondamentali per il futuro». Ecco perché il Carignano può far da volano per lo sviluppo: «Racchiude la qualità, l'innovazione e l'umiltà di chi ha voluto cercare apporti preziosi, come quello di Tachis - ha detto Erriu - per crescere e accedere ai mercati di alto livello». Un percorso che il Carignano può fare in buona compagnia, come ha spiegato il sommelier Ais Paolo Fiori, illustrando quanto possa essere potente la sinergia tra i sapori e i profumi dell'enogastronomia locale amalgamati con la storia, i paesaggi e l'identità di una terra unica come il Sulcis.
Stefania Piredda



RASSEGNA STAMPA di DOMENICA 11 NOVEMBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
L'INIZIATIVA. Creato su indicazione della rettrice Del Zompo sarà diffuso allo stadio, all'aeroporto e sui pullman
“Chi ama non taglia le ali”: lo spot dell'Ateneo per combattere la violenza sulle donne

“Chi ama non taglia le ali”: è lo spot coniato dall'Università per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Presentata in questi giorni, l'iniziativa si inserisce all'interno del calendario condiviso di eventi “Viva la libertà! Cagliari contro la violenza”, organizzato dall'assessorato e dalla commissione Pari opportunità del Comune in vista del 25 novembre. Lo spot è stato realizzato - su indicazione della rettrice Maria Del Zompo e su incarico dell'Ateneo - dalla società Relive Communication in collaborazione con la regista Carolina Melis e grazie alle indicazioni del Comitato unico di garanzia presieduto dal prorettore vicario Francesco Mola. La diffusione dello spot è possibile ora grazie alla collaborazione della società Cagliari Calcio, che lo proietterà durante la partita Cagliari-Torino del 26 novembre (nella stessa occasione la FIGC organizza una serie di iniziative di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne), della Sogaer che lo proietterà negli spazi dell'aeroporto il 24, 25 e 26 novembre (ma che ha già cominciato a mostrarlo sui 30 monitor in questi giorni) e del Ctm, che lo diffonderà sui monitor dei propri mezzi. «Con questo spot - dice Del Zompo - vogliamo dire a tutti di non girare la faccia dall'altra parte rispetto al problema della violenza: occorre distinguere l'amore dal possesso, due cose molto distanti tra loro, e sostenere che questa battaglia va fatta insieme ai nostri compagni, padri, figli. Non da sole: chi vuol bene non taglia le ali. Per volare servono due ali: lo spot è un forte messaggio di inclusione».

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Posticipata la data: le urne saranno aperte il 4 e 5 dicembre
ELEZIONI, È L'ORA DEGLI STUDENTI
Il voto per Senato accademico, cda, Consigli di corso e di facoltà

Appuntamento con le urne per gli studenti universitari. Si voterà il 4 e 5 dicembre, date stabilite dopo la proroga concessa dall'Ateneo su richiesta delle associazioni studentesche. Il rischio, infatti, di non poter candidare alcuni (soprattutto quelli del primo anno per problemi tecnici legati alle procedure di iscrizione e immatricolazione) ha spinto il rettorato a modificare la data (21 e 22 novembre) e posticipare le elezioni. La grande corsa è ora iniziata e oggi è l'ultimo giorno a disposizione delle liste per definire e mettere a punto tutte le candidature, da presentare entro domani. Il 22 scade invece il termine per la presentazione e la sottoscrizione delle liste.
IN CAMPO  A contendersi i voti di questa tornata elettorale 2018-2020, per eleggere le rappresentanze studentesche negli organi collegiali, saranno Unica 2.0, Progetto studenti, Scida e Azione universitaria. In ballo i tre posti nel Senato accademico (6 candidabili da ciascuna lista) e i due nel cda dell'Università (4 candidabili), i più importanti organi di governo dell'Ateneo nei quali gli studenti aspirano a sedersi potendo incidere sulle decisioni che più li riguardano. Altre sedi in cui avranno voce, e nelle quali concorrono i candidati, sono i Consigli di corso e di facoltà, oltre al Comitato per lo sport. Fino al 15 novembre resteranno in carica gli attuali rappresentanti degli studenti. «Ci è stata concessa una proroga del mandato», spiega Pietro Ennas, voce di Progetto studenti nel Senato accademico e in corsa per il cda dell'Università. «Ci auguriamo che nel periodo in cui la nostra rappresentanza rimarrà scoperta non vengano prese decisioni negli organi collegiali che riguardino gli studenti». Come già per l'Ersu, anche in questa occasione la procedura sarà esclusivamente telematica. «Ecco perché abbiamo chiesto di verificare che il sistema funzioni alla perfezione», fa sapere Emilio Serra, candidato con l'esordiente Azione universitaria per il Consiglio di corso di Giurisprudenza e di facoltà del polo giuridico ed economico. «Ci sono ancora problemi e diversi studenti, soprattutto del primo anno, non hanno ancora la loro area personale, indispensabile per sottoscrivere le liste. Ci presentiamo per la prima volta, rappresentando l'alternativa alle altre liste e con l'obiettivo di concentrarci sui problemi più sentiti, come il pagamento delle tasse e gli appelli».
LE LISTE  Tra i candidati di Unica 2.0 c'è Martina Escana, in corsa per cda, corso di Filosofia e Consiglio di facoltà degli Studi umanistici. «È la prima volta che mi metto in gioco: uno dei nostri cavalli di battaglia sono le lauree magistrali, visto che nel nostro ateneo più della metà dei corsi è triennale». I giovani indipendentisti sardi corrono sotto l'egida di Scida, come Costantino Pala, candidato nel consiglio di facoltà di Scienze e di corso di Geologia. Il loro obiettivo? «Un'Universita pubblica sarda con materie insegnate e studiate in sardo».
Carla Raggio

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 novembre 2018 / Sulcis Iglesiente (Pagina 41 - Edizione CA)
IGLESIAS. I progetti
LA CITTÀ ATTENDE IL RITORNO DELL'UNIVERSITÀ 

Aspettando il ritorno dell'Università. Iglesias non si accontenta di progetti internazionali e master, pur di alto livello, organizzati dall'Ausi, il consorzio con sede nella palazzina Bellavista, a Monteponi.
Il Comune è intenzionato a riportare in città corsi di laurea, sia aprendo un dialogo con l'Università di Cagliari, sia stringendo accordi con le paritarie. A confermarlo è Alessandro Lorefice, assessore alla Pubblica istruzione. «Il nostro obiettivo è dare maggiori opportunità ai giovani della città e del resto del territorio. In quest'ottica - chiarisce Lorefice - ho già avviato interlocuzioni con Università paritarie». Il progetto è in fase embrionale, ma l'assessore ha in mente un piano preciso, finalizzato a garantire l'accesso anche a chi vive in condizioni economiche precarie. «La mia idea è di mettere a disposizione locali comunali a chi intende investire in formazione nella nostra città - aggiunge - ma i soggetti interessati devono essere disposti a garantire rette vantaggiose». L'altro fronte prevede il coinvolgimento dell'Università pubblica. Iglesias (nel 1997, amministrazione Pili) era riuscita a ottenere corsi di laurea in Scienza dei materiali, Ingegneria ambientale e Informatica. L'Ausi (all'epoca associazione) era nata per sostenere l'Università del territorio e circa 200 giovani hanno completato gli studi, avendo il vantaggio di trovare proprio nel Sulcis Iglesiente la dislocazione ideale per quei corsi specifici. Esperienza cessata nel 2010. «Penso che il recupero di qualsiasi servizio in città, compresi quelli scolastici, sia sempre un'ottima idea - commenta Luigi Biggio, capogruppo di FI - È, però, necessario impegnarsi, senza proclami, e lavorare per ottenere risultati certi che possono arricchire la nostra città. Si tratta di lavorare su corsi di studio utili alla valorizzazione dei siti minerari dismessi, nell'ottica di una nuova valorizzazione turistica». (c. s.)

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 novembre 2018 / Provincia di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
ISILI. Storie di guerre, fughe e integrazione
L'accoglienza? Se è a misura di paese non fa paura
Migranti e studenti a confronto

Inviato ISILI
Bakary Traore ha 25 anni, la pelle nera come l'ebano e la parlantina sciolta. È partito dal Mali e dalla guerra tre anni e mezzo fa; in Sardegna è arrivato 18 mesi più tardi, dopo un viaggio «lungo e stancoso » attraverso il deserto, l'inferno della Libia coi suoi lager e la traversata nel Mediterraneo in barcone. Naim Amieur, invece, 40 anni, ha viaggiato in barchino e non ha avuto bisogno di attraversare il deserto: è uno dei tanti algerini approdati nella costa sulcitana. Entrambi hanno lo status di rifugiato e studiano all'università di Cagliari, corso di laurea in Scienze politiche. Naim, carnagione bianchissima, è ancora ospite del Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di Senorbì mentre Bakary, che ci ha trascorso un anno e mezzo, ora è indipendente e alloggia nella Casa dello studente di Cagliari. Entrambi sperano di poter tornare nei loro Paesi quando «la situazione sarà più tranquilla» e loro saranno «in grado di essere utili».
Abdou Ndiaye, da 27 anni in Sardegna, primo senegalese a laurearsi all'università di Cagliari, mediatore culturale e responsabile dell'ufficio immigrazione dell'Inas Cisl del capoluogo isolano, ha chiarito che a migrare sono bambini, uomini e donne in fuga da pericoli reali, guerre, persecuzioni, violenze, soprusi: «Nell'Africa subsahariana e nel Corno d'Africa - dice - i piccoli proprietari vengono espropriati delle loro terre, che vengono rivendute alle multinazionali».
LAVORO  I migranti vengono qui per «rubarci il lavoro»? L'assessore regionale agli Affari regionali Filippo Spanu è convinto di no, e ieri mattina, nel centro di aggregazione sociale di Isili, ha spiegato perché a 68 studenti delle quarte e quinte del liceo Pitagora. Per farlo è partito dall'esempio del centro di accoglienza di Senorbì. A illustrarne i numeri Barbara Follesa, che ne è responsabile insieme al marito Malik Yousfi: 27 gli ospiti accolti a Senorbì, Ortacesus e Villasor in «piccoli appartamenti condivisi, come quelli degli studenti fuori sede a Cagliari»; ricevono formazione linguistica e assistenza sociale e psicologica, frequentano la scuola e fanno vita di paese. I famigerati 35 euro al giorno? Nelle loro tasche ne restano 2,50. Gli altri «servono a far la spesa, pagare gli affitti, la Tari, le bollette» e gli stipendi di una decina di operatori. I ragazzi, attentissimi, prendono nota.
MODELLO A RISCHIO  «Questo è il modello che la Regione ha in mente», riassume Spanu: «Piccoli centri diffusi, con una media di 4-5 ragazzi ospitati». Un modello che funziona, ammette il sindaco Luca Pilia (Fratelli d'Italia): «A preoccupare le piccole comunità - aggiunge - sono i numeri elevati». Ne sa qualcosa: a Isili, due anni fa, quando si ipotizzò l'arrivo di un'ottantina di richiedenti asilo in paese, ci fu una raccolta di firme contro l'apertura di un centro. Ma è proprio l'accoglienza diffusa, aggiunge l'assessore, a essere minacciata dal taglio del 40 per cento dei fondi deciso dal ministro dell'Interno: «C'è il rischio concreto di pregiudicare i progetti di inclusione e integrazione e di vanificare il buon lavoro dei circa mille giovani sardi impegnati, a vario titolo, nell'attività dei Cas e degli Sprar dell'Isola». A 20 euro a migrante al giorno, aggiunge Follesa, sopravvivranno soltanto i centri da 400-500-700 ospiti. Con assistenza, va da sé, di bassissima qualità.
Marco Noce

 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 novembre 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 45 - Edizione CA)
ARBOREA E TERRALBA. Via alle celebrazioni per l'anniversario. Appuntamenti anche a Oristano
CENT'ANNI FA LA BONIFICA, OGGI LE ALLUVIONI
Mostre, eventi e riflessioni sulla storia del territorio 

Tremila ettari di stagno e terreni paludosi bonificati per debellare la malaria e combattere le alluvioni provocate dal Rio Mogoro. Quell'opera faraonica di ingegneria idraulica-industriale ha permesso di realizzare 100 anni fa la piana del Terralbese e la nascita di Mussolinia, oggi Arborea. Una ricorrenza celebrata con una serie di iniziative che si svolgono a Terralba, Arborea e Oristano. Dietro la bonifica ci sono personaggi che hanno fatto la storia e che con grande lungimiranza hanno saputo risanare un territorio ostile all'uomo. Ieri all'istituto De Castro di Terralba è stata inaugurata una mostra che ripercorre gli anni della bonifica, tra il 1918 e i primi anni '20, con la nascita della Sbs, la Società bonifiche sarde e la deviazione del Rio Mogoro. La ricerca storica è stata curata da Livio Mura, Alessandro Rosas, Giuseppe Murgia, Giampaolo Salaris, Gesuino Loi e Marco Serra, con la collaborazione dell'archivio di Stato di Oristano, l'Università di Cagliari, la Soprintendenza archivistica della Sardegna, le Pro Loco e il personale degli archivi di Terralba e Arborea.
TERRALBA  Decine di fotografie e pannelli che illustrano il duro lavoro di un gruppo di uomini che si è sacrificato in una delle zone più inospitali della Sardegna: il regno della zanzara anofele. A tagliare il nastro i sindaci di Terralba e Arborea. «Dove oggi sorge anche l'istituto che ci ospita - ricorda Sandro Pili - scorreva il Rio Mogoro, grazie all'intuito di Felice Porcella, sindaco e deputato di Terralba, venne costituita la Sbs che trasformò insieme alla società Tirso la piana del Terralbese. La bonifica e le migliorie fondiarie - spiega Pili - sarebbero dovute proseguire nel tempo per evitare quanto è accaduto 5 anni fa e di nuovo nei giorni scorsi. Senza la manutenzione delle opere e delle canalizzazioni questo territorio rischia ancora».
ARBOREA  Analisi condivisa dalla sindaca di Arborea, Manuela Pintus, centro che ha subito gravi danni, nei giorni scorsi, nel settore agricolo e zootecnico. «Con la sensibilità ambientale di oggi quell'opera non si sarebbe realizzata - spiega Gesuino Loi - allora Sassu era uno stagno di 1.300 ettari: una zona mefitica, dove d'estate c'era la nebbia e le zanzare. Allora in campagna si lavorava solo, la sera i contadini rientravano di corsa in paese. La 131, che si affaccia qui vicino, venne costruita in inverno: d'estate e in primavera non si poteva lavorare per la malaria».
RICORDI  La ricerca su quegli anni prende lo spunto da uno studio avviato nel 2004 dall'Istituto comprensivo di Arborea: «Con 240 bambini mettemmo in scena uno spettacolo teatrale per raccontare la vita dei coloni - ricorda Giampaolo Salaris, ex sindaco di Terralba - 5 anni fa mettemmo in scena l'alluvione che colpì il nostro territorio. Andai alla ricerca delle cause e della storia della bonifica. Fu allora che vennero avviati i primi progetti e gli studi sugli annosi allagamenti: in quel periodo Terralba, Arcidano, Marrubiu già si riunivano per affrontare l'annoso problema delle alluvioni».
I FESTEGGIAMENTI  I 100 anni della bonifica proseguiranno nell'intera giornata di venerdì 16 novembre ad Arborea e Oristano. Con convegni, tavole rotonde e gli interventi di studiosi, docenti universitari, ricercatori che rievocheranno i momenti più importanti della bonifica, ripercorrendo pagine di storia e la memoria di chi vi lavorò. Verrà anche proiettato un documentario “La memoria dell'acqua” realizzato da Giuseppe Casu.
Elia Sanna

 

6 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 novembre 2018 / Provincia di Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
CAPOTERRA. La sfida della ventiduenne universitaria
Giulia, le malattie sul blog
«Sono una diabetica sclerata»

«Non mi sono mai considerata una malata e non voglio che gli altri mi vedano come tale. Mi definisco semplicemente una ragazza con delle patologie». Dietro quel sorriso dolce e quella timidezza iniziale in realtà si nascondono un temperamento e una maturità che non coincidono con la sua età anagrafica. Giulia Garau non ha ancora 23 anni, combatte da quando ne aveva 10 con il diabete mellito di tipo 1, al quale si è aggiunta quando era in quinta superiore la sclerosi multipla recidivante remittente. Di recente ha aperto un blog, “Vita di una diabetica sclerata”, dove con leggerezza e ironia fa conoscere il suo mondo e, di riflesso, offre supporto a chi si trova nella sua stessa condizione. Un modo di parlare della sua malattia già adoperato da Fiamma Satta, la giornalista che cura una rubrica su La Gazzetta dello Sport dove parla del rapporto con la sua malattia.
Come ha reagito dopo la diagnosi? «Per il diabete ero ancora piccola, l'unica cosa che mi spaventava era dover fare cinque iniezioni al giorno. Per la sclerosi è stato diverso, all'inizio l'ho presa male perché temevo di finire su una sedia a rotelle, ma poi ho capito che non tutti i casi sono uguali e si può comunque condurre una vita normale».
Qualcosa le è vietato? «Studio, vado in palestra, sono una ragazza molto attiva, certo ci sono le cure e le visite periodiche, ma la mia vita non è cambiata».
Ci sono giorni più duri di altri? «Sì, a volte mi sento più stanca del solito, e concentrarmi sullo studio è impossibile».
Il percorso di accettazione della malattia? «È stato tutto più facile perché ho sempre avuto accanto i miei genitori e il mio fidanzato Alessio, sui quali ho sempre potuto contare. Se ci sono giorni più difficili poi, c'è il mio cagnolino Eddy, che non mi lascia mai sola».
Mai discriminata? Trattata diversamente? «Non proprio, ma spesso le persone ragionano per stereotipi, oppure si sentono imbarazzate quando sanno delle mie malattie, ma io non ho nessun problema a parlarne. Detesto la compassione, sono una ragazza normale con delle patologie, tutto qua».
Com'è nata l'idea del blog? «Una volta mi sono sfogata su uno spazio in rete dedicato alle persone affette da sclerosi e mi sono sentita meglio. Penso che raccontare le mie esperienze, anche in maniera leggera, possa essere d'aiuto specie per quelle persone che hanno appena scoperto di esserne affette e che hanno tanti dubbi e paure».
Come si immagina tra qualche anno? «Vorrei avere tre bambini e due cani, ma prima c'è lo studio: mi mancano due esami per laurearmi in Scienze della Comunicazione e poi mi piacerebbe continuare».
Ivan Murgana

 

7 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
LA PROTESTA. Corso di studi di 5 anni Il concorso per maestri
«Selezione-farsa: noi laureati esclusi»

Un concorso pubblico straordinario per l'immissione in ruolo degli insegnanti nella scuola dell'infanzia e primaria. Il bando è appena uscito e da domani al 12 dicembre i candidati potranno presentare le domande. Ma chi? Certamente non i laureati del nuovo ordinamento di Scienze della Formazione primaria che, avendo conseguito il titolo abilitante nel 2016 (i primi laureati risalgono a luglio di quell'anno), vengono esclusi.
QUELLI DEL NUOVO CORSO  Eppure hanno studiato all'Università, per ben cinque anni, proprio per diventare maestri e sono in possesso della nuova laurea magistrale a ciclo unico e abilitante sia negli asili che alle elementari. Potranno, al contrario, partecipare al concorso i “vecchi” laureati (con un biennio di esperienza) e i diplomati magistrali ante 2001-2002: questi ultimi basta che abbiano prestato i due anni di servizio negli ultimi otto anni nelle scuole statali.
LA PROTESTA  Un'ingiustizia gridata in più occasioni dai laureati e laureandi della magistrale che, dopo 5 anni di studi, si vedono scavalcati dai diplomati. «Un concorso farsa», lo chiama la coordinatrice di Scienze della formazione primaria, Olivetta Schena, docente a Cagliari. «Si deve dar voce alla protesta dei nostri laureati, anche nell'interesse dei bambini: gli Atenei formano insegnanti di qualità che rischiano ora di attendere 20 anni per partecipare a un concorso ordinario ed entrare nel mondo del lavoro, nonostante le conoscenze e competenze acquisite in cinque lunghi anni di studi universitari». Aver scelto un concorso non selettivo significa - come si legge in un documento del coordinamento studenti e docenti di Sfp - che «non ci sarà alcuna prova scritta e non resterà traccia delle performance di questo concorso in cui per vincere basta iscriversi. Al termine di una sola prova orale, questi vincitori saranno pronti a insegnare ai nostri figli». I diplomati magistrali saliranno in cattedra, fuori resteranno i nuovi laureati in attesa di un concorso che chissà quando arriverà. (c. ra.)

 

8 - L’UNIONE SARDA di domenica 11 novembre 2018 / Cultura (Pagina 53 - Edizione CA)
Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze, oggi a Cagliari al Festival
La scienza, futuro di democrazia

Il valore e il significato della democrazia sono spesso i temi principali dei dibattiti politici. In che modo essa può interessare direttamente il mondo della scienza? Per scoprirlo, abbiamo intervistato Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze, protagonista nella giornata di ieri con la conferenza “Il diritto alla scienza. Una risorsa per la democrazia”.
Ultimamente va di moda dire che la scienza non è democratica, citando una frase di Piero Angela secondo cui "la velocità della luce non si decide per alzata di mano". E questo è vero. Però per sua natura la scienza è un'attività molto democratica, nel senso che chiunque può dare il suo contributo al progresso scientifico. Il punto è che non è fondata sulle opinioni, men che mai quelle orecchiate su Google, ma su fatti.
Non tutti colgono la scienza come un'opportunità per migliorare la loro esistenza.
«È vero, eppure ogni giorno usiamo strumenti tecnologici che discendono dalla ricerca di base. Penso al navigatore della macchina, per esempio. Lo usiamo come se niente fosse, ma pochi sanno che perché sia preciso è stato necessario introdurre una correzione relativistica negli orologi dei satelliti che orbitano intorno alla Terra e ci danno la nostra posizione. Senza quella correzione, in ventiquattr'ore il navigatore ci darebbe una posizione sbagliata di parecchi chilometri».
Grazie alle neuroscienze abbiamo tutti gli strumenti per studiare la nostra mente?
«Questa è una domanda da un milione di dollari. Sicuramente continueremo a progredire nella conoscenza del cervello. E me lo auguro soprattutto per la cura di gravi malattie gravemente invalidanti quali l'Alzheimer o il Parkinson, che con l'aumentare della speranza di vita colpiscono sempre più persone. E sicuramente sapremo di più anche sul funzionamento del cervello sano, ma per scoprirne tutti i segreti ci vorrò molto, molto tempo. Pensiamo al Progetto genoma. a distanza di parecchi anni abbiamo fatto qualche passo avanti, ma il funzionamento dei geni ci riserva ancora molti misteri».
Cosa sarebbe stata la conoscenza scientifica oggi se nei secoli scorsi le donne avessero avuto più spazi?
«Questo nessuno lo può sapere. Nel senso che non possiamo metterlo alla prova. Però, forse no. Intendo dire che forse saremmo allo stesso punto in cui siamo, perché il procedere della conoscenza non dipende dal tempo, non in senso lineare. Però di sicuro sarebbero di più le donne che hanno portato contributi importanti, più donne che hanno vinto premi Nobel, più donne in posizione di vertice nelle Università. Sarebbe un mondo più giusto, ma non necessariamente più progredito».
Quali consigli a un giovane che volesse intraprendere una carriera in campo scientifico?
«Anche se in Italia la ricerca è sotto finanziata e in fondo poco considerata, si tratta della più bella e nobile delle attività umane».
Francesco Floris, Liceo Scientifico Michelangelo

 


RASSEGNA STAMPA di SABATO 10 NOVEMBRE 2018


1 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 novembre 2018 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
CAGLIARI. Sport e cultura, 120 anziani nel progetto
L'Università cerca la ricetta per restare giovani e sani per sempre Fare ginnastica tre volte alla settimana e studiare di più. Ecco la ricetta dell'Università di Cagliari: allenare mente e corpo per invecchiare bene. Il progetto del Dipartimento di Scienze mediche in collaborazione con il Coni coinvolgerà 120 anziani che verranno sottoposti a un check up continuo. CAREDDU A PAGINA 19

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Il nuovo studio del Dipartimento di Scienze mediche e Coni
LA RICETTA PER INVECCHIARE BENE
Il progetto: 120 anziani alleneranno per tre mesi corpo e mente

In palestra o al museo per tre volte alla settimana, acciacchi permettendo. Centoventi anziani - tra i 65 e i 110 anni - parteciperanno al progetto dell'Università di Cagliari con il quale si intende dimostrare che ginnastica e stimoli mentali aiutano a invecchiare meglio.
IL PROGETTO  Da quando è iniziata la campagna di reclutamento, il numero di telefono al quale è possibile offrirsi come volontari ha squillato di continuo. «Riceviamo almeno venti candidature al giorno» spiega Mauro Giovanni Carta, capo del Dipartimento di Scienze mediche e ideatore dello studio “Invecchiamento attivo” che verrà portato avanti grazie ai 90mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Sardegna e alle palestre selezionate dal Coni. L'iniziativa è stata presentata ieri durante una conferenza stampa aperta dalla rettrice Maria Del Zompo che ha sottolineato «la necessità di applicare un metodo scientifico che sia il più rigoroso possibile soprattutto in tempi in cui si parla tanto di antiscienza».
IL METODO  La tesi che il team del professor Carta intende dimostrare è che l'attività fisica e gli stimoli intellettuali garantiscono una vita migliore. Per farlo sottoporranno i 120 anziani selezionati a un check up prima e dopo la cura che durerà tre mesi. Dopodiché verranno formati due gruppi: il primo dovrà allenarsi «ma con una ginnastica dolce che consenta di partecipare anche a chi ha qualche acciacco dovuto all'età», ha spiegato Carta. Il secondo gruppo invece si dedicherà a percorsi formativi «con visite a musei e luoghi di interesse culturale». Alla fine dell'esperimento, tutti i partecipanti verranno sottoposti a nuovi controlli clinici. «Lo studio ci consentirà di acquisire delle competenze preziose che potrebbero avere risvolti anche sul tessuto economico del territorio dove, per esempio, potrebbe crescere il settore delle vacanze della terza età», continua Carta.
I NUMERI  A sostenere l'importanza della ricerca sono gli studi effettuati finora che promettono un invecchiamento costante e inesorabile della società. Nel 2050 il 36 per cento degli italiani avrà più di 65 anni e in Europa gli ultraottantenni passeranno dai 22 milioni attuali ai 61 milioni futuri. Ecco perché studiare un modo per invecchiare meglio potrebbe tornare utile a molti. «Creare le condizioni per accompagnare gli anziani in un percorso di vita che preveda un'alimentazione sana, la pratica di un'attività fisica costante e uno stimolo cerebrale consentirà anche un risparmio nella spesa sanitaria».
Al tavolo anche il presidente del Coni Vito Gian Franco Fara che - esaltando la collaborazione con l'Università - ha anche annunciato una convenzione appena stipulata per consentire l'accesso agevolato alla facoltà di Scienze motorie ai ragazzi che hanno meriti sportivi riconosciuti.
INFO  Il reclutamento è ancora in corso. Per partecipare alla selezione si può contattare il numero 0706092280 il lunedì, martedì e venerdì dalle 11 alle 14.
Mariella Careddu

 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 novembre 2018 / Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
Convegno a Villamassargia
Innovazione sostenibile grazie alla terra cruda

«Dalla tradizione si può creare innovazione e sostenibilità». L'ha detto l'assessore regionale all'Urbanistica, Cristiano Erriu, ieri mattina alla conferenza internazionale “Abitare la terra 1998-2018: 20 anni di esperienze di recupero e riuso contemporaneo del materiale terra”. Prosegue fino a domani a Villamassargia, organizzato da “Città della terra cruda”. Le relazioni scientifiche illustrate alla conferenza hanno inquadrato le possibilità di sviluppo che la terra cruda offre: «Vent'anni fa l'incontro con l'Università di Cagliari - ha sottolineato l'assessore - è stato fondamentale per creare una rete oggi allargata ad altre regioni e Paesi. Alla politica è chiesto di realizzare le condizioni per valorizzare case ed edifici in terra cruda che in Sardegna abbondano, soprattutto nel Campidano. Occorre un balzo in avanti su innovazione, miglioramento della capacità di pianificazione urbanistica e censimento del patrimonio abitativo».
Simone Farris

 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
L'accordo
IL BADMINTON SI PRATICA IN FACOLTÀ

Università, scuola e Coni uniti per promuovere la disciplima sportiva del badminton. È stato firmato ieri un protocollo di intesa che ha lo scopo di diffondere, migliorare e promuovere la cultura sportiva, ed in particolare la pratica di questa discilpina di origine anglosassone, in modo particolare nelle zone dove l'offerta di spazi e infrastrutture è minore. L'accordo ha visto seduti allo stesso tavolo l'Università, l'Ufficio Scolastico Regionale, la Federazione Italiana Badminton, il Comune di Maracalagonis, l'Istituto Comprensivo di Maracalagonis, la Cooperativa 3A; l'Istituto Tecnico Economico “Pietro Martini” di Cagliari, il Convitto Nazionale e l'Istituto Salesiano Don Bosco di Cagliari. Con la firma del protocollo l'Ateneo si impegna a inserire il badminton tra gli sport oggetto di insegnamento all'interno del corso di Laurea in Scienze Motorie a partire da quest'Anno accademico, consentire lo svolgimento dei tirocini obbligatori e facoltativi degli studenti che avranno positivamente concluso il percorso formativo per il conseguimento del 1° livello Snaq, negli spazi del palasport di Maracalagonis, all'interno del progetto “MaraBadminton”.

 

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 novembre 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 33 - Edizione CA)
TERRALBA. In esposizione documenti e foto
RICOSTRUZIONE STORICA SULLA BONIFICA

Una ricostruzione storica, economica e sociale dell'avvento sul Terralbese della bonifica integrale e del suo percorso fino al 1931, anno di nascita del comune di Arborea, allora Mussolinia di Sardegna. La mostra, allestita sulla base di documenti, ricerche, pubblicazioni, fotografie e utensili, sarà inaugurata oggi alle 10 all'istituto superiore di via Rio Mogoro. A organizzarla il gruppo studio di Terralba, Alessandro Rosas, Livio Mura, Giuseppe Murgia, Giampaolo Salaris e Gesuino Loi, in collaborazione col Comune di Terralba, l'archivio comunale di Terralba, l'archivio di Stato di Oristano, la Soprintendenza archivistica della Sardegna e il Comune di Arborea con l'Università degli Studi di Cagliari, in occasione del centenario dell'avvio dei lavori. La mostra si inserisce in un più vasto programma di studi che continuerà con conferenze che si terranno ad Arborea sabato 16 novembre, alle 10.30, presso il teatro dei salesiani, per poi proseguire dalle 15.30 dello stesso giorno all'archivio di Stato di Oristano dove terminerà in serata.

 

6 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 novembre 2018 / Ogliastra (Pagina 37 - Edizione CA)
LANUSEI. Accordo tra Identità Ogliastrina e Università per la custodia del materiale
RESTITUITI AI DONATORI I DATI SUL LORO DNA
I proprietari di Tiziana's Life accettano l'istanza di cinquanta cittadini 

La società inglese Tiziana's Life ha restituito a cinquanta cittadini ogliastrini i dati sul materiale genetico da loro donato e acquistato all'asta. Una vittoria nella forma e nella sostanza per l'associazione Identità Ogliastrina, che un anno fa ha promosso i ricorsi dei donatori. «Se la controparte ci sta rendendo indietro il materiale su nostra richiesta - spiega il presidente Flavio Cabitza - vuol dire che l'accertamento del diritto sul materiale è acquisito».
L'ACCORDO  In previsione di riuscire ad ottenere anche i campioni di materiale biologico l'associazione ha sottoscritto un accordo con l'Università di Sassari per la custodia e la tutela del materiale.
Il materiale biologico è ancora sotto sequestro. Un provvedimento disposto dal pm della Procura di Lanusei Biagio Mazzeo all'indomani della sparizione di 25 mila provette dai laboratori Genos di Perdasdefogu, campioni poi ritrovati a Cagliari. Una faccenda tutta da chiarire per la quale 17 persone sono iscritte nel registro degli indagati.
IL GIUDIZIO  Sulla questione madre di tutta la faccenda, ossia chi abbia il diritto di proprietà sul materiale, pende il giudizio del Garante della privacy. Tuttavia nel febbraio scorso l'organismo guidato da Antonello Soro aveva ordinato a Tiziana's Life, legittimo acquirente del materiale, di annotare l'opposizione all'utilizzo dei dati, accogliendo un'istanza di Cabitza e altri cittadini. In precedenza il Garante aveva chiarito come «il Dna non si può vendere, si può vendere il diritto alla ricerca». Nel contempo Identità ogliastrina aveva avviato i ricorsi per riottenere la proprietà dei dati e avviato una campagna nei paesi donatori per chiedere il consenso dei cittadini. La revoca oggetto del ricorso riguarda il consenso originariamente rilasciato nell'ambito del progetto di ricerca scientifica portato avanti da SharDna con la società Genos e Cnr in sette comuni d'Ogliastra. I donatori che diedero il consenso a SharDna e Cnr chiedevano di poterlo revocare agli acquirenti britannici. La battaglia sulle firme è il fronte principale di una guerra su più livelli: «Se gli ogliastrini vogliono che il loro Dna venga studiato in Sardegna - spiega Cabitza - tolgano il consenso a Tiziana's Life e lo diano all'associazione. Abbiamo già raccolto 1500 firme».
Simone Loi

 

7 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 novembre 2018 / Quartu SantElena (Pagina 22 - Edizione CA)
SANT'ANTONIO. Residenti spaventati
Allarme per le nutrie: avvistamenti anche in pieno centro

Trovarsele davanti nel bel mezzo di una passeggiata all'interno del parco di Molentargius non è certo una novità, ma vedere grandi nutrie scorrazzare nel quartiere di Sant'Antonio non è cosa di tutti i giorni. Eppure in queste ultime settimane gli avvistamenti sono numerosi: complice forse il maltempo, i roditori si sono spostati andando a farsi vedere proprio a due passi dalle abitazioni degli increduli residenti.
Uno di questi, Tiziano Cocco commenta: «Le ho viste e anche fotografate. Forse si sono perse e disorientate per arrivare fin qui». Certo è che gli spaventi sono dietro l'angolo, perché viste anche le grandi dimensioni, le nutrie non sono simpatiche a molti.
«Quasi mi veniva un infarto» spiega Maria Dessì mentre transita in via Sant'Antonio, «ho visto questo strano animale, sulle prime ho pensato che fosse un topo gigante invece poi mi sono resa conto che era una nutria. Non saranno pericolose ma trovarsele davanti non è di certo una bella cosa».
Le nutrie, originare dell'America si sono poi diffuse anche in Italia, creando in alcuni casi anche diversi problemi. Forti di una grande capacità di adattamento e di una grande resistenza fisica, hanno trovato il loro habitat ideale soprattutto intorno a fiumi , laghi e zone umide.
Infatti sono una presenza ormai fissa nel parco di Molentargius. Lo scorso anno il loro numero aveva assunto cifre notevoli: per non creare problemi soprattutto durante il periodo della nidificazione dei fenicotteri, si stava procedendo alle catture: le gabbie erano state posizionate nei canneti che circondano gli specchi d'acqua.
I roditori, infatti, anche se erbivori, fanno danni perché scavano gallerie negli argini disturbando la quiete degli uccelli rosa. Nell'ambito del progetto che era stato avviato dall'Ente parco in collaborazione con l'Università e la Provincia erano state posizionate 25 gabbie nei canneti scelti in base all' abbondanza di tracce dell'animale. Le gabbie, innescate con mele, venivano poi monitorate da coadiutori, personale formato dall'allora Provincia ed iscritto ad un albo.
Giorgia Daga

Questionario e social

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