Martedì 23 ottobre 2018

23 ottobre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 ottobre 2018 / Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
VIA ROMA. La ex presidente della Camera raccoglie idee in giro per l'Italia su una nuova proposta
Boldrini e le leggi sul lavoro delle donne
«Spinta determinante della Sardegna per le norme sugli orfani di femminicidio»

La prima tappa è stata la conquista del voto nel 1946: da allora il ruolo della donna nelle istituzioni, nel mondo del lavoro e sotto il profilo dei diritti civili ha fatto grandi passi ma ora il traguardo prefissato da Laura Boldrini è quello di portare il livello di occupazione femminile al 62 per cento. L'ex presidente della Camera sta girando l'Italia per raccogliere idee da inserire nella sua proposta di legge e ieri a Cagliari, nella sede dell'assessorato regionale all'Ambiente, in via Roma, ha fatto una delle ultime tappe di un tour che sfocerà il 30 ottobre nella presentazione ufficiale a Roma.
Il suo messaggio sui diritti acquisiti e sugli obiettivi ancora difficili da raggiungere ha colpito con forza le tante donne che hanno partecipato all'incontro organizzato da Tiziana Putzolu, consigliera di parità della Regione. La deputata di Liberi e Uguali non ha dubbi: «Quella femminista è stata la più grande rivoluzione del Novecento, ha scardinato un assetto sociale basato sulla sottomissione della donna».
LE CONQUISTE
La sua cronistoria della crescita dei diritti ha toccato aspetti dati per acquisiti ma di recente conquista: «Abbiamo dovuto aspettare il 1981 per cancellare il delitto d'onore e il matrimonio riparatore e poi il 1996 per affermare che lo stupro non è un delitto contro la morale ma un delitto orrendo contro la persona». Nel sottolineare che la strada è ancora lunga, ha fatto riferimento ai controlli fatti dall'associazione toponomastica femminile sulle strade italiane: «In una città normale, su 100 strade sono 7 quelle dedicate alle donne - ha svelato - ne avremmo avute nelle scienze, nelle arti, nelle istituzioni e nella storia... ma ce ne sono solo sette e quelle sette sono sante».
Nella legislatura in cui Laura Boldrini ha guidato l'Aula di Montecitorio c'era il 30 per cento di parlamentari donne mentre nell'attuale si è raggiunto il record del 34 per cento. «Sembra un ottimo risultato, in realtà c'è stata una battuta di arresto perché guardando l'esecutivo le cose cambiano: su 63 membri solo 11 sono donne - ha attaccato - questo è il governo del cambiamento talebano e ci riporta indietro di 40 anni».
IL FEMMINICIDIO
Tornando alla sua esperienza da presidente della Camera Laura Boldrini ha ricordato l'importanza della Sardegna nell'approvazione di una legge per i diritti dei figli di vittime di femminicidio. «Lo dobbiamo a quest'Isola, tutto è partito da qui grazie al deputato Roberto Capelli, alla deputata Caterina Pes e alla battaglia dell'avvocata Annamaria Busia, in nome e per conto di Vanessa Mele ha ricordato - hanno fatto un grande lavoro di lobby, nel senso buono, sensibilizzando le istituzioni e mettendo insieme i partiti politici mentre l'avvocata Busia ha dato un grande contributo per la stesura del testo e per il sostegno a questa ragazza». Restituisce i complimenti la consigliera regionale presente in sala. «Da subito ha voluto conoscere la storia di Vanessa Mele e ha deciso di occuparsi in prima persona dei diritti di chi ha perso la madre come lei - commenta Anna Maria Busia - la sua spinta è stata determinante».
L'incontro chiamato “Forza ragazze al lavoro!”, dedicato alla memoria di Valeria Solesin. la borsista italiana morta nella strage del Bataclan è stato organizzato da Tiziana Putzolu, che si è soffermata sulle difficoltà delle donne nel mondo del lavoro. «In meno di un anno e mezzo di attività dell'Ufficio abbiamo già 35 casi di discriminazione affrontati e nel 2016 in Sardegna oltre 600 donne si sono dimesse per maternità».
LE DIFFICOLTÀ
Un esempio concreto sulle necessità di sgomitare per rompere gli schemi è arrivato da Maria Del Zompo che ha ricordato le difficoltà affrontate per raggiungere la guida dell'Ateneo. Tra i pochi uomini a parlare della legge «in itinere» sull'occupazione della donna il consigliere regionale Eugenio Lai e l'avvocato dell'ufficio della consigliera regionale di parità Simone Auriemma. Tra i tanti interventi quelli della docente di Sociologia del lavoro Lilli Pruna, Cristina Muntoni, Susi Ronchi, Carmina Conte, Valentina Codonesu e Silvana Dessì.
Marcello Zasso

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 ottobre 2018 / Cronaca (Pagina 4 - Edizione CA)
LA CRIMINOLOGA. Secondo Cristina Cabras, docente dell'università di Cagliari, i dati non giustificano l'allarme «Più aggressioni? No, più denunce: oggi le donne sanno reagire ai predatori»
«Non credo che siano aumentate le volenze sessuali ma solo le denunce perché in Sardegna, e soprattutto nel cagliaritano, negli ultimi anni è cresciuta molto la cultura antiviolenza». Cristina Cabras docente di Psicologia giuridica e criminologia all'università di Cagliari, dà un'interpretazione per niente allarmistica dei dati pubblicati dal Sole 24 ore. In sintesi, «è un reato che si denuncia molto più che in passato perché è aumentata la sensibilità e l'intolleranza, le donne sanno riconoscere prima un predatore e sono pronte a denunciarlo».
DROGA, CAGLIARI AL CENTRO
Quanto al record cagliaritano delle denunce per reati legati alla droga, la criminologa non è sorpresa: «Cagliari è un crocevia nel Mediterraneo ed è nelle rotte dello spaccio internazionale e questo favorisce questo tipo di crimine, che ha un mercato vasto anche grazie alle presenze turistiche».
TRUFFE INFORMATICHE
L'incremento delle truffe informatiche, per Cristina Cabras ha principalmente due cause: «Da un lato le crescenti e riconosciute competenze dei giovani in campo informatico, soprattutto a Cagliari, dall'altro il fatto che si tratta di reati a basso rischio, redditizi in tempi rapidi e a bassa reazione sociale». Significa che è facile guadagnare, considerata l'alta disoccupazione, senza sporcarsi la reputazione.
I DELITTI NUORESI
«Gli omicidi nel Nuorese», dice Cabras, «sono legati a un fenomeno culturale specifico anche se tra quelli compiuti lo scorso anno, una parte ha origini diverse».
(f. ma.)

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 ottobre 2018 / Cronaca (Pagina 7 - Edizione CA)
Confronto all'Università
Il punto sui lavori per evitare nuove sciagure 

Gianluca Cocco: Le questioni climatiche entrino nella progettazione
Gianfranco Becciu: Le opere edili modificano il ciclo delle acque
Fabrizio Porcedda: La prevenzione è un risparmio, non una spesa

Inutile sperare che il clima migliori. Meglio tentare di ritardarne il peggioramento, cioè il riscaldamento globale: «L'accordo di Parigi vincola a contenere l'aumento della temperatura», ammonisce il meteorologo Matteo Tidili, «ma è dura. Le alluvioni, intanto, non sono più eventi eccezionali». Nella facoltà di Ingegneria a Cagliari, ieri il confronto sul rischio idrogeologico tra ingegneri, geologi, meteorologi e amministratori, dieci anni dopo la tragica alluvione di Capoterra.
Possiamo solo rallentare il peggioramento in cielo e organizzarci quaggiù. Per la mitigazione del rischio idrogeologico a Capoterra si lavora, ma da fare c'è ancora tanto. «Dal 2013 ol più alto livello di investimenti pubblici mai registrati», rivendica l'assessore regionale ai Lavori pubblici. Edoardo Balzarini. Fabrizio Porcedda (capo dell'ufficio Urbanistico del Comune): «Lavori per lotti, con rallentamenti. La sistemazione dei rii Santa Lucia e San Girolamo e delle infrastrutture della Statale 195 vanno avanti, ma lentamente. La parte realizzata funziona», dice Porcedda, «ma non sono i tempi dell'urgenza». Gianluca Cocco, dirigente regionale dell'Ambiente e vice presidente dell'Ordine degli ingegneri, annuncia: «La Regione realizza 189 stazioni pluviometriche e sistema informativo. Le valutazioni climatiche entrino nei Piani paesaggistici, urbanistici e dei litorali».
Dopo un'estate avara di maestrale, l'autunno caratterizzato da venti da sud ha portato alluvioni «non più eccezionali». Per Gianfranco Becciu, docente di Idrologia al Politecnico di Milano, c'è fretta: «Rimediamo alle ferite del territorio con opere per ridurre il rischio. Progettiamo le opere pubbliche», aggiunge, «sulla base delle alluvioni: devono resistere. I cittadini siano informati e pronti», come fin da bambini lo sono i giapponesi per i terremoti. Per non morire più in auto mentre si cerca scampo dalla furia delle acque.
Luigi Almiento

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 ottobre 2018 /Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Molo Ichnusa
Un meeting 
sui sistemi elettronici intelligenti
Da oggi, e fino a giovedì, nei locali dell'Autorità portuale al Molo Ichnusa, si svolgerà il primo meeting del progetto europeo Fitoptivis da 22 milioni di euro sui Cyber-Physical Systems: sistemi elettronici che, attraverso l'integrazione di sensori, di attuatori e di elettronica avanzata, riescono ad assumere decisioni in base alle condizioni ambientali e sono in grado di modificare e ottimizzare sul momento il loro comportamento sia in termini funzionali sia di consumo e prestazioni. Il consorzio proponente, coordinato da Philips Medical Systems, si compone di 29 partner provenienti da 5 nazioni europee (Olanda, Spagna, Finlandia, Repubblica Ceca, Italia).



5 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 ottobre 2018 / Prima Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
GIORGINO. Molto frequentata nella prima metà del secolo scorso ora accoglie solo piante
Villa o sanatorio? La strana storia della casa di Mario Aresu

A Giorgino, a fianco all'ex carcere minorile, c'è un edificio ricco di misteri. Impossibile sapere che cosa ospitasse quella villa abbandonata così come scoprire gli attuali proprietari. L'unica certezza che si ha è il nome: “Villa Aresu”. Fu il luogo in cui operò Mario Aresu, il noto medico cagliaritano cui è intitolata la clinica, ora sede della facoltà di Lingue.
L'edificio, costruito ai primi del Novecento, ha subito negli anni parecchi interventi. Secondo alcuni sarebbe stata la villa privata di Aresu che realizzò, all'interno, un laboratorio medico. Ma forse era molto più di questo: l'edificio è talmente imponente da far supporre un altro utilizzo.
Probabilmente fu utilizzato come sanatorio. La conferma arriva dal racconto fatto da chi è entrato nell'edificio: all'interno si trovano atti di convegni medici e flaconi di medicinali.
Sulla villa circolano tante storie: si racconta che, nel parco, ci fosse anche un'enorme porcilaia; secondo queste voci, i maiali erano alimentati dagli scarti delle cucine della clinica. Ed è misteriosa anche la figura di Aresu: chi lo ha conosciuto racconta che, terrorizzato dall'idea di poter essere rapito, aveva blindato la villa con barriere metalliche. Avrebbe fatto addirittura realizzare un bunker, collegato attraverso un tunnel direttamente alla camera da letto. ( mar. co. )

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