Giovedì 11 ottobre 2018

11 ottobre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Carlo Ratti domani all'Università di Cagliari
«Siate curiosi: ragazzi, viaggiate»

Insegna negli Stati Uniti, dov'è tradizione che personalità di spicco del mondo dell'economia, della politica, della cultura e dello spettacolo rivolgano ai neolaureati un discorso di motivazione («Siate affamati, siate folli», disse Steve Jobs) o di incoraggiamento per il futuro. Carlo Ratti (Torino, 1971), architetto e ingegnere, professor of Urban Technologies al Mit, il prestigioso Massachusetts Institute of Technology di Boston, arriverà domani all'Università di Cagliari non per incontrare chi ha già concluso il percorso di formazione. Portando con sé un curriculum eccezionale, parteciperà su invito della rettrice Maria Del Zompo (10.30, aula magna di Palazzo Belgrano) alla cerimonia solenne di inaugurazione dell'anno accademico.
Il suo intervento avrà valore esemplare ed illuminante, perché - sottolinea Del Zompo - «capace di descrivere il futuro prossimo delineando le dinamiche di mutamento». Protagonista del dibattito internazionale sull'applicazione delle nuove tecnologie in campo urbano (al Mit dirige il Senseable City Lab), Ratti è infatti inserito da Wired nella lista delle 50 persone che cambieranno il mondo, ruolo guida che gli è riconosciuto anche dalle riviste Forbes ed Esquire, da Fast Company (che lo ha nominato tra i 50 designer più influenti in America) e da Thames & Hudson.
Quale esortazione si sente di rivolgere agli universitari di Cagliari perché orientino la loro formazione verso la realizzazione professionale e personale?
«Siate curiosi, come suggerisce un bellissimo dialogo del film di François Truffaut del 1962 “Jules et Jim”: “Ma allora, cosa devo diventare?” - “Un curioso” - “Ma non è un mestiere” - “Non è ancora un mestiere”. Viaggi, scriva, traduca…impari a vivere dovunque. E cominci subito. Il futuro è nelle mani dei curiosi di professione».
A Cagliari nello specifico parlerà di città sensibili, le cosiddette senseable cities, progetto che i suoi studi disegnano. Quali caratteristiche deve avere la città del futuro?
«Dal punto di vista dell'architettura e della forma fisica, direi che la città del futuro non sarà molto diversa da quella di oggi, nella stessa misura in cui le nostre città non sono tanto differenti dall'urbs romana. Avremo sempre bisogno di pavimenti orizzontali per vivere, di pareti verticali per separare gli spazi, di facciate per proteggerci dagli agenti atmosferici e di finestre per guardare fuori. Gli elementi chiave dell'architettura saranno gli stessi e i modelli di pianificazione urbana non saranno troppo dissimili da quelli che conosciamo oggi. Ciò che cambierà invece è il nostro modo di vivere la casa e la città attraverso le nuove tecnologie: una casa e una città non solo intelligente, ma soprattutto sensibile, capace di ascoltare e rispondere alle esigenze dei suoi abitanti».
Cagliari ha circa 150 mila residenti. Capoluogo di una regione con un milione e 600 mila abitanti, è baricentro di un sistema urbano attorno a cui gravitano 430 mila persone. Anche contesti così piccoli, ma complessi, devono guardare al modello delle senseable cities?
«La bellezza della senseable city è legata al fatto che si può adattare a molte realtà urbane, grandi e piccole. Credo che Cagliari, da capitale di una delle più grandi isole del Mediterraneo, possa essere un polo di sperimentazione molto interessante».
La Sardegna si confronta, soprattutto nelle zone interne, con un crescente spopolamento. Come le città dell'Isola, nonostante abbiano dimensioni ridotte, possono guidare un processo di sviluppo che freni il fenomeno?
«È tema molto importante. Credo che in generale nel nostro Paese l'innovazione possa giocare un ruolo chiave. Pensiamo a come sono cambiate negli ultimi 5-10 anni città come Londra, Berlino o Lisbona grazie alla crescita di start up e nuove realtà imprenditoriali. Lisbona in particolare è molto interessante dato che parte del suo richiamo verso giovani provenienti da tutta l'Europa e il mondo viene proprio dal clima e dalla sua qualità della vita. Potrebbe la Sardegna puntare su un percorso simile?»
La Sardegna (e l'area di Cagliari in particolare) è stata terra di pionieri nel campo delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni e delle applicazioni avanzate di Internet. Ancora oggi ha un ecosistema fertile. La regione, tuttavia, continua ad avere un tasso di disoccupazione giovanile oltre il 50 per cento. Come creare condizioni di attrazione e occupazione?
«Promuovendo l'innovazione e credendo nei giovani. Faccio un esempio legato a quello che stiamo facendo nella nostra sede di Torino della CRA, la Carlo Ratti Associati. Sebbene Torino, sul piano internazionale, sia considerata meno “sexy” di Milano, riusciamo ad attrarre molti giovani provenienti da vari paesi esteri, offrendo un ambiente stimolante in cui hanno la possibilità di crescere e proporre idee. Credo che la Sardegna e Cagliari possano dare molto in questo senso. Il vostro giornale L'Unione Sarda, del resto, è stato pioniere nell'abbracciare il digitale nell'industria editoriale: offre un esempio per tutti».
Manuela Arca

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
La presentazione del nuovo anno accademico: «Più vicini agli studenti»
All'Università insieme ai figli: si riparte con la tessera baby

Ai primi posti in Italia per la qualità della ricerca, della didattica e dei servizi offerti. Si apre nel migliore dei modi, il nuovo anno accademico dell'Università. Ad aprire la conferenza stampa di presentazione, ieri mattina al Rettorato, è stata la rettrice Maria Del Zompo che, dopo aver espresso con orgoglio e soddisfazione i risultati ottenuti, ha illustrato gli obiettivi futuri: «Intendiamo migliorare la qualità della didattica, della ricerca, il rapporto con l'istituzione, aggiornare i corsi di studio e renderli più attrattivi». Due i nuovi corsi di laurea magistrali, uno sulla multimedialità e uno sul cyber security e intelligenza artificiale, costruiti grazie ai gruppi di ricerca attivi nell'ateneo. «È fondamentale crescere con le lauree magistrali, più alta sarà la possibilità che i laureati rimangano nel territorio» prosegue il Rettore.
BABY PARKING Attivo da novembre anche il progetto “tessera baby”, dedicato ai padri e alle madri, iscritti all'ateneo, che avranno la possibilità di lasciare i propri figli in compagnia di personale qualificato nella stanza Rosa di Sa Duchessa, e nel mentre, seguire lezioni o sostenere gli esami. L'Università tiene a incentivare anche tutte le attività che si intrecciano al percorso didattico, così il prorettore vicario, Francesco Mola, affronta il tema ed è chiaro il proposito di coinvolgere gli studenti in una vita universitaria più attiva nel contesto sociale: «Accanto all'impegno su didattica e ricerca, si cerca di coinvolgere gli studenti nella partecipazione ai diversi ambiti trasversali. Tra questi ci sarà il contrasto della corruzione e l'identità di genere».
GLI INVESTIMENTI L'ateneo si prefigge una crescita anche sull'attività economica: «I dati attuali sono garanzia di continuità e consentiranno di realizzare programmi e servizi all'altezza della posizione dell'ateneo» precisa il direttore generale, Aldo Urru -. Dal 2009 non ci sono fondi da parte del Ministero. Nel bilancio riusciamo a ritagliare dei margini per sopperire alla mancanza di finanziamenti».
IL PATRIMONIO I fondi sono di fondamentale importanza soprattutto per la gestione del patrimonio immobiliare, che ha l'obiettivo di garantire un miglior servizio alle utenze. Si parte dall'accessibilità - anche per i disabili - e la priorità è la sicurezza: «Dal 2013 a oggi abbiamo già realizzato 68 milioni di investimenti, una parte riguarda i blocchi dei dipartimenti scientifici trasferiti a Monserrato», dice Aldo Murru. «Faremo nuovi investimenti per adeguarli alle prossime esigenze», conclude il direttore.
Margherita Pusceddu

 

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
IN EVIDENZA
Sociologia, incontro martedì alla Mem

Nell'ambito della Settimana della sociologia (12 al 20 ottobre) per martedì 16.30 è stato organizzato alla Mem l'incontro sul tema “Figlie, madri, sorelle: guardare il mondo con gli occhi delle donne. Lo sguardo sociologico di Anna Oppo”.

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
«L'ospedale Civile sia utlizzato
per scopi scientifici e culturali»

Un Pronto soccorso e una «struttura per usi sanitari e sociali e per qualunque altra attività culturale, scientifica ed economica» all'ospedale Civile. La proposta avanzata dal “Comitato contro la chiusura del San Giovanni di Dio” viene appoggiata dal consorzio “Cagliari centro storico Centro commerciale naturale”, dall'associazione “CCN Corso Vittorio” e dalla associazione “Piazza Yenne” che, «in rappresentanza delle attività produttive associate», sono favorevoli al rilancio del presidio sanitario progettato dall'architetto Cima nel 1800.
«Abbiamo sempre realizzato e sostenuto iniziative finalizzate a migliorare la qualità della vita degli abitanti e di quanti frequentano il centro storico di Cagliari», sostengono Gianluca Mureddu (presidente del consorzio Cagliari centro storico Centro commerciale naturale), Emanuele Frongia (presidente del CCN Corso Vittorio) e Davide Pisano (presidente dell'associazione Piazza Yenne). La speranza è «accrescere la dotazione dei servizi alla persona e per la collettività del centro storico» nel «rispetto e nella valorizzazione dell'edificio». Così, «auspichiamo che Comune, Azienda tutela della salute, Azienda ospedaliero universitaria e Regione trovino rapidamente un accordo e attuino conseguentemente le azioni per restituire il monumento alla città».

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Il professore aveva 95 anni. I funerali saranno oggi alle 10
Morto Angelino Cherchi, grave lutto per la sanità

Grave lutto nel mondo della medicina. Il professor Angelino Cherchi si è spento martedì, in città, a 95 anni, confortato dall'amore della moglie Antonella, dei figli Paolo e Francesco, stimati e affermati professionisti, delle nuore e degli adorati nipoti. La dolorosa notizia - che si è rapidamente diffusa nella vasta cerchia di amici e conoscenti, soprattutto negli ambienti della sanità - ha destato una forte eco di profondo cordoglio e di sincero rimpianto. I funerali saranno celebrati stamattina, alle ore 10, nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, a Is Mirrionis.
Non è possibile contarli, ma è certo che sono molte centinaia i cuori che il professor Angelo Cherchi (per familiari, amici e colleghi affettuosamente Angelino) ha curato con straordinaria competenza scientifica e generosa umanità. È stato infatti un grande e stimato cardiologo. Per la sua intensa e qualificata attività e i suoi studi rigorosi e appassionati ha meritato prestigio e riconoscimenti in mezzo mondo. Con autorevolezza ha rappresentato l'Italia in organismi mondiali della sanità.
Allievo del famoso professor Mario Aresu, salito presto in cattedra, da docente di Cardiologia nell'Università di Cagliari e da primario ha fatto scuola e ha trasmesso a decine di medici il suo prezioso sapere. Colto e sensibile, amante della musica classica e delle buone letture, Angelino Cherchi è stato (in particolare in ruoli di vertice nel Rotary Club) promotore e realizzatore - anche a livello internazionale - di importanti iniziative culturali e sociali.
Nella professione aveva mantenuto la linea etica e i valori che si era dato sin da giovane, come uomo. Sapeva esprimere con lucidità e chiarezza le proprie opinioni, ma le sottoponeva sempre al confronto con quelle degli altri. Era aperto al dialogo, degli altri rispettava giudizi e commenti ma sempre portando il contributo della sua intelligenza, della sua cultura e del suo buonsenso.
Angelino Cherchi considerava quella del medico una professione nella quale era doveroso sentire soprattutto il rispetto per gli altri, in particolare dei malati. Al di là delle specifiche competenze, con convinzione si riteneva obbligato ad uno spirito di servizio senza tuttavia indulgere in atteggiamenti presuntuosi o in qualche modo scostanti. In poche parole è stato un personaggio di grande spessore: non c'è dubbio, sarà ricordato da molti e con rimpianto. (g. f.)

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Salute (Pagina 19 - Edizione CA)
Tossicodipendenze, Cagliari capofila di un progetto
“Epatite C”: ora c'è una rete di soccorso

L'unione fa la forza. Soprattutto quando bisogna coinvolgere in un percorso di diagnosi e cura persone che difficilmente possono entrare nelle strade della sanità. In questo senso, però, proprio la Sardegna può indicare una via davvero innovativa, anche per il Sistema Sanitario Nazionale. A farlo pensare è la proposta che vede Cagliari protagonista e prevede una rete in grado di connettere attraverso le sue maglie gli epatologi dell'AOU di Cagliari e gli operatori dei Servizi per le Dipendenze (SerD) della provincia di Cagliari. L'obiettivo? Inserire in un percorso diagnostico terapeutico le persone tossicodipendenti con infezione da virus dell'epatite C che porti alla guarigione ed eviti la reinfezione.
CAGLIARI CAPOFILA Il progetto verrà realizzato dalla struttura ospedaliera di Cagliari anche grazie al co-finanziamento di 40.000 euro ottenuto al Fellowship Program, bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per selezionare e premiare i migliori progetti in ambito infettivologico e oncoematologico proposti da Enti di ricerca e cura del Paese. Il progetto cagliaritano è particolarmente importante sotto l'aspetto organizzativo, scientifico e di sanità pubblica. Esistono reali difficoltà nella gestione dei pazienti tossicodipendenti con epatite C (HCV): pur essendo uno dei principali serbatoi del virus, infatti, questi raramente sono gestiti e trattati dai centri epatologici. Si tratta infatti di pazienti “difficili”: in genere coinfetti con HIV, con problemi psichiatrici, di abuso di psicofarmaci e bevande alcoliche e nella gran parte in mantenimento con metadone. Ciò comporta che non sia semplice intercettarli, avviarli al trattamento terapeutico fino alla completa guarigione e evitare che una volta guariti contraggano nuovamente l'infezione in seguito all'uso siringhe infette.
PIATTAFORMA La “scommessa di Cagliari” parte proprio da questa osservazione. Il progetto prenderà il via con la realizzazione di una piattaforma informatica contenente la cartella clinica di ogni paziente rendendola così condivisa, accessibile e gestita tanto dagli specialisti quanto dagli operatori dei SerD. La prima fase prevede l'inserimento delle informazioni e degli esami diagnostici per valutare lo stato dell'infezione e, più in generale, della “salute” del fegato di tutti i 2000 soggetti con infezione da HCV seguiti dai SerD della provincia. Ciò consentirà agli epatologi di “prendere in carico” questi pazienti e far partire il percorso terapeutico con farmaci di ultima generazione in grado di eradicare il virus dall'organismo. Una volta raggiunta l'eradicazione, i pazienti per un periodo di almeno sei mesi dalla fine del trattamento saranno inseriti in un percorso educativo e di sorveglianza (visite periodiche, opuscoli dedicati, riunioni e conferenze) allo scopo di evitare le reinfezioni.
UNA RETE DI INFORMAZIONI La rete servirà per condividere le esperienze acquisite da tutte le figure coinvolte e valutare passo per passo il lavoro svolto e da svolgere. «Siamo orgogliosi per questo riconoscimento che offre la possibilità di realizzare una progettualità innovativa per affrontare l'eliminazione del virus dell'HCV in una popolazione come quella tossicodipendente difficile da raggiungere e da mantenere in cura - sottolinea Lucchino Chessa, responsabile del progetto - In diciotto mesi vogliamo raggiungere l'obiettivo dell'eradicazione e proporre questo modello agli organi competenti regionali e nazionali per poterlo implementare in modo diffuso sul territorio».
Federico Mereta
 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Via Dante
Test gratuito contro il virus dell'Epatite C

Un test rapido salivare gratuito per l'Hcv, il virus responsabile dell'epatite C. È quanto in programma oggi dalle 19 alle 21 nella sede di via Dante 16 della Lila, che metterà a disposizione del pubblico una sua équipe del servizio testing composta di soli volontari. Tutte le persone che decideranno di recarsi alla sede della Lila avranno materiale informativo su quali siano i comportamenti a rischio trasmissione dell'Hcv e dell'Hiv e potranno ricevere consigli su come evitare il contagio. Chi necessiterà di un trattamento per l'epatite C sarà inviato al Policlinico Universitario.
«Vogliamo contribuire all'eradicazione del virus, le nuove terapie contro l'epatite C oggi lo permettono. Il nostro sforzo come volontari è proporre un test in un contesto extraospedaliero», spiega Brunella Mocci, presidente Lila Cagliari e coordinatrice nazionale Lila. Dal novembre 2016 centinaia di persone si sono rivolte alla Lila per fare un test rapido salivare per Hiv. L'équipe “testing Lila” è composta da medici, counselor e operatori dell'accoglienza. Tutti volontari adeguatamente formati e supervisionati.

 

8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
Disagi all'aeroporto di Elmas: molti ritardi, cancellati i voli da Bergamo, Colonia e Cracovia
Il maltempo blocca l'inceneritore
Impianto Tecnocasic danneggiato, i rifiuti di Cagliari a Villacidro

Inceneritore fermo, uffici pubblici e scuole chiusi, ritardi nei voli. È un bilancio pesantissimo quello causato dall'ondata di maltempo che si sta abbattendo sulla parte meridionale e orientale dell'Isola. Un bilancio provvisorio dal momento che alcune situazioni non sembrano di facile soluzione.
L'INCENERITORE Rischiano di esserci grossi problemi per tutti i comuni che conferiscono i rifiuti indifferenziati al termovalorizzatore del Tecnocasic: in mattinata, la pioggia ha fatto salire il livello dell'acqua nel piazzale. È stato allontanato il personale dagli uffici e poi i tecnici hanno provveduto a mettere in sicurezza il compostaggio, la piattaforma e i quattro forni del termovalorizzatore. I conferimenti sono arrivati regolarmente ma, con una comunicazione all'assessorato all'Ambiente, è stato annunciato che non sarà più possibile ricevere altri rifiuti. Ieri sono stati spenti i forni, oggi verrà effettuato un sopralluogo per capire se l'impianto è in grado di riprendere a produrre energia elettrica e se ci sono stati stati danni alle strutture. Se non si registreranno problemi importanti, i tempi della ripresa non saranno lunghi. Ma, nel frattempo, i rifiuti dovranno prendere altre strade, forse verso la discarica di Villacidro.
L'AEROPORTO Grossissimi disagi anche a Elmas. Secondo le normative internazionali, non può essere effettuato il rifornimento degli aerei quando c'è attività elettrostatica a meno di cinque chilometri. Ieri, la tempesta di fulmini, in alcuni momenti, si è scatenata a meno di un chilometro dalla pista. Le compagnie aeree erano state avvertite il giorno prima: era stato chiesto loro di arrivare a Elmas con un carico di carburante sufficiente a evitare il rifornimento. Non tutti si sono adeguati e si sono registrati ritardi: il volo Easyjet per Malpensa delle 8.35 è partito alle 16.55; l'Iberia per Madrid delle 11.35 è decollato alle 16.35. Ritardi anche per due voli diretti a Berlino e per quello con destinazione Parma. In serata anche la cancellazione dei voli provenienti da Colonia, Bergamo e Cracovia.
CITTÀ BLOCCATA Il maltempo non sembra fermarsi: sino alla mezzanotte di oggi sono previsti temporali. Così, il Comune, prendendo atto dell'allerta meteo della Protezione civile, ha disposto la chiusura di tutte le scuole e degli uffici pubblici. Non solo: porte sprangate anche nei musei (Archeologico, Pinacoteca, Spazio San Pancrazio e Basilica di San Saturnino), teatro Massimo, biblioteche, impianti sportivi comunali, parchi e cimiteri. Sospese, sino alle 6 di domani, anche le attività dell'Università di Cagliari. Sono anche arrivate iniziative di solidarietà: due locali del centro, il Major e il Dorian Gray hanno offerto il pasto ai pendolari che non sono potuti rientrare a Capoterra.
Marcello Cocco

 

9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
DOMENICA DI CARTA
Domenica dalle 9.15 alle 19.45 apertura straordinaria della Biblioteca Universitaria che aderisce al progetto “Domenica di carta”. Sarà possibile visitare la sala Settecentesca e la cappella Tridentina in cui è stata allestita la mostra “Macchine: invenzioni dell'uomo”.

 

10 - L’UNIONE SARDA di giovedì 11 ottobre 2018 / Salute (Pagina 19 - Edizione CA)
L'INDAGINE. Emerge la necessità in classe dell'intervento costante di un logopedista
La disabilità scolare raddoppia negli alunni stranieri

La scuola? Sempre più multietnica: lo ricorda il Ministero dell'Università e della Ricerca segnalando come in Italia ci siano più di 800.000 studenti stranieri, di cui 300.000 tra i 6 e i 12 anni. Attenzione però: a fronte di questa cifra sicuramente positiva occorre ricordare che la disabilità in questi bambini/adolescenti sarebbe più elevata e inciderebbe in particolare sulle varie forme del linguaggio: disturbi dell'eloquio (come le balbuzie), disturbi della letto-scrittura, ipoacusie, ritardi cognitivi. In questo nuovo contesto, la figura del logopedista assume una posizione ancora più centrale e il suo ruolo risulta molto più complesso: il primo ostacolo all'approccio terapeutico, infatti, può essere rappresentato proprio dalla lingua.
È quindi fondamentale l'impegno di un interprete e di un mediatore culturale, per una prima valutazione e per la successiva presa in carico del piccolo paziente. A ricordarlo sono gli esperti al congresso della Federazione Logopedisti Italiani (FLI) tenutosi a Palermo. «Considerando i numeri allarmanti e tutte le problematiche connesse - spiega la presidente della Federazione, Tiziana Rossetto - l'approccio multiculturale e multiprofessionale diventa la sola chiave di ingresso possibile per entrare in contatto, con rispetto, con la vita di questi bambini e conoscerne la storia, fatta di una propria cultura, lingua, credo religioso. Questo stesso approccio prevede l'incontro, in una relazione di aiuto, tra due o più persone con background culturale ed etnie differenti e richiede la capacità di assumere competenze e abilità di aiuto multiculturali che devono integrare e supportare le proprie conoscenze e capacità».
Occorre pensare anche sotto l'aspetto didattico a sostenere i piccoli che giungono da noi. «La trasformazione dell'Italia in un Paese sempre più multietnico e multiculturale determina un aumento della domanda di salute da parte di persone portatrici di culture differenti - afferma Giuseppe Mancini, logopedista, autore della ricerca, e membro della Federazione Logopedisti Italiani. In Italia sono stati organizzati modelli, servizi e percorsi di accoglienza con programmi di intervento che vanno dalla presa in carico all'educazione, riabilitazione e prevenzione dei disturbi della comunicazione. Nuove sfide attendono il logopedista e le figure professionali cui viene richiesta la capacità intervenire con pazienti con un background culturale ed etnico diverso». (fe.me.)


Provincia di Sassari (Pagina 43 - Edizione CA)
SASSARI. Dopo l'esplosione del petardo nella finestra della biblioteca
Due vigilanti alle lauree: l'Università come lo stadio

Due vigilanti all'ingresso per controllare che non vengano introdotti petardi, tubi sparacoriandoli o altro che possa recare danno a persone e cose. Non siamo allo stadio, ma nell'Università di Sassari, la più antica dell'Isola con oltre quattro secoli di vita. La vigilanza si è resa necessaria dopo l'escalation di festeggiamenti per le lauree. In principio furono gli applausi e qualche lacrima di commozione, poi si è passati al lancio di coriandoli, al brindisi con getto di spumante e ai cori (via via più simili a quelli da stadio). Ora si è arrivati addirittura ai petardi, come fosse Capodanno. Martedì sera non solo in piazza Università ma anche nelle strade vicine hanno sentito il botto. L'esplosione ha mandato in frantumi una finestra della ex biblioteca. Danno e spavento. E presa di posizione del rettore Massimo Carpinelli: «Pur comprendendo l'entusiasmo generato da un evento importante come il conseguimento della laurea, condanno sempre e comunque gli eccessi come quelli che ieri hanno caratterizzato i festeggiamenti in piazza Università».
LA DECISIONE Non solo reprimenda ma anche la decisione di utilizzare due vigilanti all'ingresso dell'Ateneo dove ieri mattina è proseguita la sessione autunnale di laurea. Il rettore aggiunge: «Il presidente della Commissione ha ammonito i laureandi presenti prospettando anche la sospensione della sessione odierna delle lauree, qualora dovessero persistere gli atteggiamenti irrispettosi che martedì hanno raggiunto il culmine e che non saranno più tollerati». E questa volta i festeggiamenti sono stati decorosi.
I PRECEDENTI Non sono certo un problema recente la caciara e la sporcizia, con coriandoli, stelle filanti, bicchieri di plastica e persino bottiglie abbandonate dopo le celebrazioni sopra le righe. Tanto che nel maggio 2017 sono state emesse norme comportamentali per i festeggiamenti delle lauree, che i neo dottori devono sottoscrivere, assumendosi le responsabilità delle conseguenze. Non ha funzionato. Nel luglio dell'anno scorso, all'aeroporto di Olbia che ospita il corso di Economia delle imprese turistiche è scoppiata la paura di un attentato dopo i botti provocati da due tubi sparacoriandoli. E due mesi fa ad Alghero, di fronte alla sede del Dipartimento di Architettura, sono stati abbandonati stelle filanti e altro materiale che poi il vento ha trascinato sino ai bastioni e in mare.
Giampiero Marras

Questionario e social

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