Lunedì 8 ottobre 2018

08 ottobre 2018

L'Unione Sarda

RASSEGNA STAMPA di LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 8 ottobre 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Successo a Cagliari per lo spettacolo-denuncia dell'associazione “La conosci Giulia?”
La scommessa contro il sessismo: «Le donne possono osare di più»

Sebben che siamo donne, paura non abbiamo... Neppure di mettere in scena uno spettacolo sulle discriminazioni di genere e riempire il Teatro Massimo di Cagliari fino all'ultimo posto . “La conosci Giulia?” è il titolo di un insieme di recitazione e musica che si è aperto con la testimonianza/dichiarazione della rettrice Maria Del Zompo. Scienziata che ha dovuto combattere per iscriversi a Medicina e indagare, tra l'altro, nei misteri delle volute cerebrali. Le parole sono importanti e anche le desinenze: «Si può fare, si può crescere. Si può arrivare a eliminare quel soffitto di cristallo che custodisce vecchie regole non scritte e permettere alle figure femminili di arrivare all'apice della carriera. Dobbiamo osare di più. Dobbiamo fare in modo che le nostre giovani studentesse abbiano maggiori esempi di donne che si sono realizzate, e che per arrivare a questo non si devono fare necessariamente delle rinunce, come è successo a me. Perché il mondo è cambiato e deve ancora cambiare. Siamo noi che possiamo farlo».
L'INIZIATIVA Sold out, standing ovation in sala e applausi scroscianti. Corecom e Giulia Giornaliste Sardegna, coordinati da Susi Ronchi, si sono alleati con Lucido Sottile e un gruppo validissimo d'artisti. Cristina Maccioni, nei panni della direttrice arrivata alla scrivania principale dopo parecchie smusate maschiliste, riassume nel suo racconto tutte le lotte sostenute per abbattere barriere sempre meno ufficiali ma ancora in piedi. Tiziana Troia e Vito Biolchini hanno scritto un copione che ha fatto parecchio ridere il pubblico in sala, specialmente all'apparire delle coattissime Tanya & Mara (alias la stessa Troia e Michela Sale Musio). Non c'è niente di meglio del ribaltamento dei ruoli per far tastare quanto la nostra evoluta società ancori ai vocaboli le differenze tra i sessi.
L'IMPEGNO SUL PALCO Sul palco, oltre a Ambra Pintore che canta e si muove con leggerezza, un cast di talenti. Meritano di essere citati tutti, in un'operazione che poteva essere insidiosa. Angelo Trofa, Leonardo Tomasi, Vanessa Podda, Valentina Fadda, Federico Valenti, Diego Milia, la voce fuori campo di Elio Turno Arthemalle e bellissime le voci a cappella del Kor Vocal Ensemble hanno fatto capire chi è Giulia. Movimento che non rinnega la femminilità ma vuole stabilire regole che facciano giustizia.
OPPORTUNITÀ CHE MANCANO Certo, gli stipendi rimangono più bassi, le posizioni direttive sono appannaggio degli uomini, la stessa rettrice è un'eccezione, essendo le sue pari grado soltanto sei in Italia. Ovvio che nella serata si sia sfiorata la tragedia quotidiana del femminicidio, al confronto del quale le molestie sono una bazzecola. Ciò che fa paura, a leggere le cronache di questi delitti “passionali” è che l'omicida (marito, amante, spasimante, ex) agisca per amore. Sentimento tradotto dalle Giulie con “senso del possesso”. La ribellione si fa strada e la speranza diventa solidarietà per le giovani, costrette a scelte assurde, come far carriera o fare figli. In altri paesi, per esempio in Inghilterra, le mamme sono aiutate, i bambini accuditi e gli asili nido o le scuole a lungo orario, del tutto normali. Per cui le nascite abbondano, il lavoro anche..
Alessandra Menesini





RASSEGNA STAMPA di DOMENICA 7 OTTOBRE 2018


1 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 ottobre 2018 / Economia (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
La ricerca si racconta alle imprese

Il Crea UniCa (Centro servizi di ateneo per l'innovazione e l'imprenditorialità dell'università di Cagliari) ha avviato “The Shifters, la terza missione”. Si tratta di un progetto pilota innovativo di comunicazione scientifica volto a raccontare la Terza missione dell'ateneo da una prospettiva differente. Un percorso che tende ad avvicinare l'ateneo a coloro che sono al di fuori dall'ambito accademico. “The Shifters” prevede la realizzazione di una serie di cortometraggi di narrativa ispirati e scritti a partire da ricerche concrete e attualmente portate avanti dall'Università di Cagliari.
Il nome del progetto parte dal concetto secondo cui la ricerca e il trasferimento tecnologico sono ciò che produce reale cambiamento e innovazione spostando il mondo e la società che lo abita in una direzione differente da quella che sta percorrendo. Il progetto prevede che ogni episodio sia accompagnato da una serie di documentari strutturati come dei featurette o “dietro le quinte” dei singoli cortometraggi che raccontino i retroscena su come ricerca e narrativa hanno trovato un punto di contatto per svelare allo spettatore dove finisce la realtà e dove inizia la fantasia.
Comunicare su larga scala come il trasferimento tecnologico ha e possa avere un forte impatto sulla quotidianità, è il traguardo da raggiungere.

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 ottobre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
SVILUPPO SOSTENIBILE
Comincia oggi alle 10 a “Sa domu de sa contissa” di Selegas, con un laboratorio di idee la due giorni dedicata allo sviluppo sostenibile. Domani, dalle 9.30, nell'aula Cima dell'Università (via Corte d'appello 87), due convegni e un laboratorio tra studenti universitari e cittadinanza attiva su “Transizione territoriale, ecologia e prospettive educative”.

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 ottobre 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 44 - Edizione CA)
IGLESIAS. La preoccupazione di ambientalisti, amministratori pubblici e medici
Piombo nei capelli, è allarme: «Dati da non sottovalutare» 

«Fuori i dati precisi, altrimenti la ricerca non è utile e non ci dice nulla di nuovo». Angelo Cremone , storico paladino delle battaglie ambientaliste, attacca gli studiosi del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell'Università di Cagliari che hanno diffuso il risultato di uno studio compiuto su due campioni di 120 giovani, maschi e femmine, di Iglesias e Sant'Antioco per valutare gli effetti delle discariche minerarie. «Nei capelli dei ragazzi di Iglesias le concentrazioni di piombo sono di quattro, cinque volte superiori a quelle rilevate nei coetanei di Sant'Antioco», ha detto il professor Gian Battista De Giudici , coordinatore della ricerca.
ASSENZA DI DATI «Non sono rimasto per nulla sorpreso», dice Cremone. «Non ci si può aspettare altro da un territorio circondato dalle discariche. Mi lasciano molto perplesso, invece, altri due aspetti: il primo riguarda l'assenza dei dati con l'esatta concentrazione di metalli rilevata. Hanno il dovere di renderli noti alla collettività». Il secondo è relativo alla scelta di Sant'Antioco per il confronto con Iglesias: «Lo studio avrebbe avuto un senso se il paragone fosse stato con un paese “pulito”, a caso dico Aritzo, invece hanno scelto un luogo non estraneo agli effetti dell'inquinamento».
LE BONIFICHE Che i “fanghi rossi” e le discariche non siano un concentrato di sostanze benefiche, a Iglesias e dintorni lo sanno da sempre. Ma la diffusione dei risultati della ricerca sugli effetti delle discariche minerarie fa emergere con forza (se mai ce ne fosse ancora bisogno) l'urgenza di procedere alle bonifiche. Lo sa bene il sindaco, Mauro Usai : «Che la presenza di discariche sia un problema centrale lo vediamo tutti. Quanto ai risultati dello studio, però, vorrei che ci fosse un approfondimento: sarebbe utile avere i dati precisi e sapere che cosa comporta, per la salute, la presenza di piombo nei capelli».
IL GEOLOGO Di bonifiche parla anche Bruno Pissard , geologo minerario che conosce bene il territorio e che suggerisce anche un altro fronte di indagine. «Bisogna sapere da dove arrivano esattamente queste concentrazioni di metalli pesanti: non bisogna dimenticare che, oltre alle discariche, Iglesias è approvvigionata anche con acqua che arriva dalla miniera. I controlli vengono fatti puntualmente? I risultati sono comunicati in tempi rapidi, in caso di superamento dei limiti?».
IL MEDICO «Negli ultimi trent'anni -commenta il medico Giorgio Madeddu - ho rilevato un aumento dell'incidenza dei tumori. In ogni caso non si può più tergiversare sulle bonifiche».
Cinzia Simbula

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 ottobre 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 44 - Edizione CA)
IGLESIAS
I controlli dell'Arpas nei territori inquinati

Osserveranno con grande attenzione i risultati delle indagini dell'Università di Cagliari sulla presenza di piombo sui capelli dei ragazzi di Iglesias per via della vicinanza alle ex strutture minerarie e depositi di materiali come i fanghi rossi di Monteponi. E li commenteranno dopo averli studiati.
Intanto sottolineano «la capillare attività di monitoraggio ambientale che ci vede impegnati su tutto il territorio regionale». Alessandro Sanna, direttore generale Arpas, è abituato ad avere a che fare tutti i giorni con le emergenze ambientali: «Non posso commentare le recenti ricerche ma ribadire il nostro monitoraggio a largo spettro, con impianti fissi e 360 punti di prelievo in tutta l'Isola».
Un monitoraggio delle condizioni dell'aria e dell'acqua «che viene ampliato - spiega - con campionamenti speciali quando si presenta l'occasione e di concerto anche con le centraline di cui sono dotati molti Comuni». Un territorio “osservato speciale” è, chiaramente, il Sulcis Iglesiente: «Il livello di attenzione non viene mai meno», fa notare il direttore generale. (a. s.)

 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 ottobre 2018 / Economia Sardegna (Pagina 20 - Edizione CA)
APPUNTAMENTI 
MARKETING DIGITALE, CONFERENZA “Le professioni del marketing e della comunicazione nell'era digitale”. È il titolo della conferenza in programma venerdì 12 ottobre alle 11 nell'area congressi della Manifattura tabacchi di Cagliari nell'ambito di Sinnova 2018. Partecipano: Massimo Cugusi (presidente Confcommercio sud Sardegna terziario innovativo e servizi alle imprese), Emiliano Farina (Chartabianca), Alessandro Deplano (Gruppo Misto Comunicazione) e Giuseppe Melis (in foto, docente di marketing all'Università di Cagliari).
INCONTRO SUL FUTURO DI OTTANA Secondo incontro del percorso di programmazione del futuro dell'area di Ottana. L'appuntamento di “animazione territoriale” si terrà martedì a Orani (alle 16 all'Exma in via San Francesco). La Regione ha organizzato otto incontri finalizzati all'analisi dei fabbisogni, all'analisi economico–imprenditoriale e alla definizione delle potenzialità del territorio in vista del bando da 4 milioni dedicato allo sviluppo delle piccole e medie imprese dell'area vasta, su cui interviene l'Unità per Ottana. Il primo appuntamento si è tenuto la settimana scorsa, alla presenza dell'assessore alla Programmazione Raffaele Paci.

 

6 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 ottobre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
COMUNE. L'assessora Ghirra presenta la candidatura per il concorso europeo
Capitale della sostenibilità, comincia la corsa

Un riconoscimento morale, e anche assai materiale: riuscire a diventare Capitale europea della sostenibilità significa incrementare il turismo, il profilo internazionale della città, il sostegno finanziario pubblico e maggiori possibilità di ottenere sponsorizzazioni e sovvenzioni per i progetti ambientali. E, il che non guasta, una buona presenza sui media internazionali. Cagliari ci prova, a conquistare il titolo per l'anno 2021, e lo fa mettendo insieme le culture ambientale, economica e sociale.
«Il Comune punta già da tempo sulla riduzione del consumo del suolo, sull'incentivazione del trasporto pubblico e dei veicoli a basso impatto ambientale»: l'assessora all'Urbanistica, Francesca Ghirra, l'ha ribadito ieri mattina, lanciando la candidatura di Cagliari a Capitale europea della sostenibilità. «Puntiamo sull'innovazione tecnologica e sulla governance, ponendole alla base dello sviluppo della città e dell'equità nella distribuzione dei benefici», ha aggiunto.
Per ottenere l'importante riconoscimento, il Municipio ha intenzione di «mettere a sistema tutto quello che non soltanto il Comune, ma tutta la città ha fatto in questi anni attraverso la candidatura», ha aggiunto Ghirra. A Palazzo Bacaredda puntano sui diversi volti di Cagliari: città di mare, in particolare del Mediterraneo, una porta d'accesso tra il Nord Africa e l'Europa, un luogo di transito da rendere sempre più sostenibile e accogliente. Aiutano parecchio, in questo percorso, i 14 milioni di euro del Piano operativo nazionale delle Città metropolitane. Saranno utilizzati per promuovere l'inclusione sociale, completare le piste ciclabili e sostituire le lampade a incandescenza con quelle a led. Ci sono poi un milione e mezzo di fondi del Piano operativo regionale per l'efficientamento energetico del complesso di edifici comunali in via Sauro.
Valeria Saiu (dell'Università) e Andrea Vallebona (della società Rete Gaia) hanno spiegato gli indicatori della Commissione europea per l'elaborazione del dossier di candidatura. Sarà presentato pubblicamente il 26 ottobre in occasione di Climathon Cagliari 2018, la maratona sui cambiamenti climatici in programma al polo di Architettura in via Corte d'Appello 87.

 


RASSEGNA STAMPA di SABATO 6 OTTOBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 6 ottobre 2018 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ, RICERCA CHOC
Iglesias, i capelli dei giovani coperti di piombo

Nei capelli dei ragazzi di Iglesias c'è una quantità di piombo cinque volte superiore alla norma. Lo dice il Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell'Università di Cagliari in uno studio sulle discariche minerarie. MANTEGA A PAGINA 8

Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
L'Università di Cagliari: valori cinque volte superiori a quelli dei paesi vicini
La triste eredità delle miniere: i ragazzi coi capelli di piombo

Sulla provenienza non ci sono dubbi. Sulle possibili conseguenze è buio pesto. Per ora una cosa è stata acclarata scientificamente: nei capelli dei ragazzi di Iglesias c'è del piombo, tanto, cinque volte più di quello che è stato rilevato nei ragazzi di Sant'Antioco.
A certificarlo sono gli esperti del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell'Università di Cagliari nell'ambito di una ricerca sugli effetti delle discariche minerarie sull'ambiente e sull'uomo. Manco a dirlo, si segnalano i tanti rischi legati all'eredità dello sfruttamento secolare dei giacimenti metalliferi dell'Iglesiente. A incominciare da quei due milioni di metricubi di fanghi rossi ammucchiati alle porte di Iglesias. Un enorme budino a base di ferro, piombo, cadmio e mercurio. «È un lavoro iniziato nel 2014 - spiega il professor Gian Battista De Giudici che ha coordinato la ricerca - volevamo vedere quale impatto avevano i vari metalli pesanti presenti nelle discariche minerarie disseminate soprattutto attorno a Iglesias sul bersaglio principale, l'uomo».
Come avete proceduto? «Abbiamo selezionato due campioni di 120 ragazzi, maschi e femmine di varie età, residenti uno a Iglesias, una città circondata dalle discariche minerarie e l'altro a Sant'Antioco, un centro ben distante dalle attività delle miniere metallifere e abbiano eseguito un biomonitoraggio su campioni dei loro capelli».
Risultato? «Le analisi chimiche hanno rivelato che i ragazzi di Iglesias erano esposti ai metalli pesanti come piombo e zinco. Il piombo, in particolare, lo abbiamo trovato nei capelli dei ragazzi di Iglesias in misura quattro o cinque volte superiore rispetto a quelli di Sant'Antioco».
Impressionante. «Sia ben chiaro, non stiamo parlando di un'epidemia di saturnismo: per il momento non sono state rilevate patologie collegate a quell'esposizione. Rappresenta però un dato certo sull'impatto di quei depositi sull'uomo».
Come fate a dire che è il piombo delle discariche minerarie? «Gli esami isotopici hanno rivelato che si tratta dello stesso metallo contenuto nelle rocce dell'Iglesiente».
Avete potuto stabilire da dove proviene? «Arriva, in particolare, dai fanghi rossi di Monteponi e dalle discariche di Campo Pisano. Si tratta di superfici non protette dall'azione eolica, quindi possibili sorgenti di dispersione di potenziali inquinanti sia rispetto alle acque che alle polveri».
Piombo diffuso, insomma? «Lo abbiamo trovato anche nella polvere raccolta nelle strade di Iglesias, sempre in quantità nettamente superiore a quello rilevato delle polveri raccolte a Sant'Antioco».
Quando piove cosa succede? «Utilizzando tecniche di tracciamento idrogeologico abbiamo fotografato quello che avviene in un giorno di pioggia lungo il rio San Giorgio nel quale fluisce tutta l'acqua di percolazione dei fanghi rossi: abbiamo appurato che nello stagno di Sa Masa il fiume aveva trasportato cinque chili di zinco».
Un'altra emergenza? «In questo caso la natura ci ha dato una mano: nello stagno si è è sviluppata una particolare vegetazione che ha dato vita a un sistema di abbattimento dei metalli pesanti. È un processo molto interessante che stiamo studiando perché potrebbe portare alla scoperta di batteri capaci di sciogliere i minerali».
Piombo nell'aria e nell'acqua, zinco nei fiumi senza tralasciare cadmio, mercurio, ossido di ferro: e l'uomo?
«Bisognerebbe capire se il livello del piombo rilevato sui capelli dei ragazzi ha un qualche impatto sulla salute delle persone, ma non è il caso di creare allarmismo. Piuttosto bisogna indagare: un gruppo di ricercatori si sta occupando di appurare se esistono, tra la popolazione, patologie riconducibili a quella situazione. Però mi sembra ragionevole non sottovalutarla e, soprattutto, porsi l'obiettivo di ridurre l'esposizione».
Cosa bisognerebbe fare? «La soluzione che consentirebbe di rimuovere il problema alla radice sarebbe quella di asportare la grande massa dei fanghi rossi recuperando i metalli presenti in quantità importanti».
Non è un'idea nuova. Un progetto di economia circolare, che prevedeva di riciclare i fanghi rossi estraendone i metalli ancora contenuti, era stato presentato quasi dieci anni fa dalla Portovesme srl con l'avallo dell'Igea: venne bocciato. Sono rimasti sulla carta (e in banca) anche i progetti alternativi di messa in sicurezza del sito finanziati con milioni di euro. La collina rossa è ancora lì, protetta da un vincolo paesaggistico come «testimonianza unica di archeologia industriale».
Sandro Mantega

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 6 ottobre 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 41 - Edizione CA)
Valeria Nurchi, docente universitaria: può essere un fenomeno naturale
LA SCHIUMA SULL'OMODEO? «QUEL LAGO È IN SOFFERENZA»

Sul lago Omodeo la marea bianca c'è ancora. E la schiuma potrebbe restare ancora a lungo per sparire poi spontaneamente così come è comparsa. Sempre che si tratti di un fenomeno naturale così come sostengono i tecnici dell'Arpas, e come ipotizza anche la professoressa di Scienze chimiche dell'Università di Cagliari Valeria Nurchi. «Per avere certezze, bisognerebbe effettuare accurate analisi e avere dati alla mano - precisa la docente - ma da quel che ho visto potrebbe davvero trattarsi di un fenomeno naturale: la schiuma così densa deriva dal degrado di piante e alghe». Un parere in contrasto con la tesi sostenuta dal Comune di Sedilo che da subito ha parlato di inquinamento del lago per la presenza di sostanze nocive.
L'IPOTESI L'esperta dell'Ateneo cagliaritano spiega che si tratta di fenomeni comuni e che si sono verificati anche in altre regioni italiane «in particolare in alcuni laghi del Trentino», dice Nurchi.
Ma cosa accade in natura quando compare questa insolita patina bianca su uno specchio d'acqua? «Quando ci sono particolari condizioni climatiche con piogge e caldo umido c'è una maggiore fioritura di alghe e piante - spiega - a poco a poco si decompongono ed è proprio questo loro degrado a causare la formazione della schiuma bianca». Una patina compatta, densa e molto resistente, «infatti ci vuole parecchio tempo perché si estingua - va avanti Valeria Nurchi - si può formare anche nei fiumi ma si nota meno perché l'acqua scorre, mentre in un lago dove l'acqua è più stagnante il fenomeno diventa subito molto evidente».
«LAGO IN SOFFERENZA» Anche sulla riva del lago Omodeo nel tratto compreso tra Monte Paza e S'Abbainosu, in territorio di Sedilo, secondo Valeria Nurchi potrebbe essersi verificato un fenomeno simile. «Il condizionale è d'obbligo però perché sono necessarie analisi specifiche per potersi pronunciare con certezza», ribadisce. Di fatto l'ipotesi del fenomeno naturale è in qualche modo più rassicurante rispetto a quella dell'inquinamento. «Sono due questioni differenti - va avanti - in ogni caso anche se si tratta di un evento naturale, quella schiuma è il sintomo che è successo qualcosa. Indica che da un punto di vista ambientale c'è una sofferenza, tutto ciò che vive nel lago certamente non sta bene. È un fenomeno che va monitorato e controllato costantemente».
E intanto l'Arpas ha annunciato che intende aumentare la frequenza dei controlli sugli impianti di depurazione che scaricano nel lago, mentre l'amministrazione comunale di Sedilo insiste sulla necessità di un confronto dei risultati delle analisi. ( v. p. )


3 - L’UNIONE SARDA di sabato 6 ottobre 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
LA SCHEDA
Una partita che vale tre miliardi

L'insularità costa ai sardi tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro all'anno. A soffrire maggiormente sono i trasporti: quello navale ha un costo di circa 660 milioni all'anno, quello aereo, invece, 600 milioni. C'è poi l'indice di infrastrutturazione che, nell'Isola, è inferiore rispetto alla media del Mezzogiorno. Quello delle reti ferroviarie è al 15% rispetto all'87,5% del sud Italia; le reti energetiche hanno il 32,2% contro il 64,5% del Mezzogiorno. Divario considerevole anche sulle reti stradali: è del 45,5% l'indice sardo e dell'87,1% quello delle regioni meridionali. L'altro criterio di valutazione riguarda le infrastrutture economico-sociali, ossia scuole, università e ospedali: l'indice di infrastrutturazione sardo è del 66,1% mentre quello del Meridione arriva all'84,4%. (m. s.)

 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 6 ottobre 2018 / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
Parla l'economista Rinaldo Brau
«Cercare lavoro? C'è chi preferirà non impegnarsi»

«La Sardegna e la Sicilia, secondo i nostri studi, dovrebbero avere i maggiori benefici dal reddito di cittadinanza, almeno sugli indicatori di povertà. Ma perché il provvedimento sia efficace i tecnici ministeriali dovranno essere bravi a prevenire la tendenza di molti a non cercare davvero un'occupazione che garantirebbe un reddito simile a quello che si percepirebbe lavorando». Rinaldo Brau, ordinario di Scienza delle finanze al dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell'università di Cagliari, studia da tempo gli effetti di provvedimenti simili in Italia e in altre nazioni e ne conosce i rischi. Da economista, per commentare meglio la misura avrebbe bisogno di più dati ma quelli che si possiedono possono consentire una prima analisi.
Che cosa non la convince?
«Le altre esperienze di reddito di cittadinanza, seppure declinato in modi differenti, hanno dimostrato che alla scadenza del beneficio chi ne ha usufruito ricade nel bisogno».
Insomma, a suo avviso non dà benefici strutturali?
«Esatto, genera un effetto trappola: magari si trova un lavoro anche per tre anni poi si torna daccapo. Insomma, spesso il reddito di cittadinanza protegge dalla povertà ma non pare stimolare l'ascensore sociale».
Eppure in alcuni Paesi funziona.
«Ha funzionato quando ha mantenuto il beneficio anche chi ha trovato un lavoro, anche part-time».
Che sistema suggerirebbe?
«Io sono per interventi non così strettamente legati al mondo del lavoro, come il reddito di inclusione, che ritengo più efficace nel medio periodo».
Il reddito di inclusione non funziona come dovrebbe perché si ha difficoltà ad elaborare progetti. Si aspetta che sarà così anche per quello di cittadinanza?
«Negli uffici c'è un effetto-imbuto soprattutto, ma non solo, a causa della mancanza di personale. Manca la possibilità, e spesso la capacità, di analizzare i singoli casi quindi il rischio è che non si faccia una scrematura e il beneficio si conceda indiscriminatamente o lo si conceda con criteri laschi, almeno all'inizio».
Il provvedimento impone la ricerca attiva di lavoro e punisce con la perdita dell'assegno di rifiuta almeno tre proposte.
«Se chi trova un lavoro, o un lavoretto, perde il diritto all'assegno potrebbe preferire non lavorare».
Ma così perderebbe il beneficio.
«L'esperienza dimostra che molti correranno il rischio. Anche perché parliamo di una platea di persone di solito poco qualificate che anche quando trova un lavoro ne ricava un reddito spesso non superiore a quello di cittadinanza. Anche per questo dico: meglio lasciare il reddito anche quando si trova lavoro, per avere la possibilità di incrementare le proprie entrate».
Lo ha fatto qualcuno?
«Lo fece il governo Blair alla fine degli anni '90. Sostanzialmente Stato e datori di lavoro si dividevano gli stipendi. Funzionò». (f. ma.)

 

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 6 ottobre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
IN EVIDENZA
Una gita in bicicletta al Polo universitario
Fiab Cagliari città ciclabile organizza una pedalata verso la Cittadella universitaria di Monserrato. L'appuntamento è per domenica mattina alle 9.45: i partecipanti si riuniranno in piazza Giovanni XXIII e partiranno per la pedalata.

 

6 - L’UNIONE SARDA di sabato 6 ottobre 2018 / Borsa (Pagina 17 - Edizione CA)
Presentato a Dolianova il patto con Confindustria. Monceri: credito per i progetti
LA SCOMMESSA SARDA DI INTESA
Un miliardo e mezzo a disposizione delle imprese locali

Formazione digitale, passaggio generazionale, sostenibilità e sviluppo delle filiere. Su questi pilastri si fonda l'integrazione ( addendum ) all'accordo “Progettare il futuro” 2016-19 tra Confindustria piccola industria e Intesa Sanpaolo, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese sarde, che potranno contare su 1,5 miliardi di investimenti. La novità è stata presentata ieri nella sede del caseificio Argiolas di Dolianova alla presenza di Pierluigi Monceri, direttore regionale Intesa Sanpaolo, Carlo Robiglio, presidente nazionale Piccola industria, Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna Meridionale e Alberto Scanu, nella doppia veste di presidente regionale di Confindustria e amministratore delegato della Sogaer.
LE RISORSE Il patto, firmato lo scorso aprile, prende così forma: sul piatto l'istituto di credito ha messo, e metterà, fino al prossimo anno 1,5 miliardi di euro a disposizione del tessuto produttivo regionale, ma particolare attenzione verrà data alle iniziative che favoriranno una nuova cultura di impresa.
«Al di là della cifra considerevole stanziata occorre sottolineare il maggiore sforzo nel rinnovare le aziende dell'Isola», ha spiegato Robiglio, «le leve per catalizzare sviluppo e competitività delle pmi sarde sono le stesse utili al resto d'Italia: la cultura d'impresa, la contaminazione, la formazione e la sostenibilità. La vera sfida è creare un capitale umano competente e specializzato, migliorare la gestione affinché i passaggi generazionali garantiscano continuità aziendale, informare e formare le imprese rendendole capaci di aprirsi al mercato e di trovare soluzioni attraverso la finanza innovativa».
INNOVAZIONE Scanu ha sottolineato la scelta della sede dell'incontro, dove moderne tecnologie e una nuova leva di imprenditori hanno consolidato un business di successo. «Il Caseificio Argiolas costituisce un esempio per tutte le pmi sarde, sia per la propensione all'innovazione e all'internazionalizzazione, sia per i progetti di ricerca avviati in collaborazione con l'Università con ottimi risultati».
Monceri ha infine confermato come l'accordo voglia «aiutare le aziende a migliorare la loro capitalizzazione e a cogliere le grandi opportunità offerte dalla digitalizzazione e dai nuovi scenari della quarta rivoluzione industriale. Azioni che richiedono investimenti finanziari e nel capitale umano. In questa direzione Intesa Sanpaolo ha lanciato il programma Sviluppo filiere, per agevolare il credito alle aziende fornitrici di una filiera produttiva e i loro progetti».
Luca Mascia




RASSEGNA STAMPA di VENERDÌ 5 OTTOBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 5 ottobre 2018 / Economia (Pagina 10 - Edizione CA)
DOLIANOVA
Oggi Accordo tra Intesa e industriali

Un accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria per una crescita sostenibile e una nuova cultura d'impresa. Sarà presentato nel convegno che si terrà oggi alle 10.30 nello stabilimento Argiolas Formaggi di Dolianova (strada provinciale 14 numero 3/5), dal titolo “Progettare il futuro. Promuovere una nuova cultura d'impresa per una crescita sostenibile”. All'incontro prenderanno parte il presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria Carlo Robiglio e il direttore regionale di Intesa Sanpaolo Pierluigi Monceri.
I lavori saranno introdotti dal padrone di casa Antonello Argiolas, ad di Argiolas Formaggi, e da Giovanni Bitti, presidente Piccola Industria di Confindustria Sardegna. Dopo la relazione di Fabrizio Guelpa, della direzione Studi e ricerche Intesa Sanpaolo, Pierluigi Monceri e Carlo Robiglio presenteranno l'accordo tra l'istituto di credito e Confindustria. Seguirà una tavola rotonda, moderata dal vicedirettore di Videolina Simona De Francisci, con Alessandra Argiolas, responsabile marketing di Argiolas Formaggi, Francesca Argiolas, della cantina Argiolas, Maurizio De Pascale, presidente di Pellegrini Costruzioni, Maria Chiara Di Guardo, prorettore dell'Università di Cagliari per l'innovazione, Marcello Di Martino, direttore Imprese per Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa Sanpaolo e Alberto Scanu, ad dell'aeroporto di Cagliari.

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 5 ottobre 2018 / Provincia di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
PULA
Un convegno su Nora in età repubblicana

Ultimi appuntamenti per la XIV edizione di PulArchàios, la rassegna culturale organizzata dal Comune che fa da cornice alla campagna di scavo archeologico a Nora.
Oggi, dalle 10 alle 18, nel Teatro comunale Maria Carta di viale Nora, si terrà il convegno “Nora in età repubblicana”, al quale parteciperanno gli studiosi delle Università di Cagliari, Genova, Milano e Padova. A causa dell'allerta meteo, l'Expo di eccellenze enogastronomiche e degustazioni, con la rievocazione storica e i laboratori per ragazzi sui mestieri e sul cibo dell'antica Roma, a cura della associazioni Edukarel e Sardinia romana, è stata rinviata al 21 ottobre a Casa Frau. Si chiude domani, con la seconda parte del convegno al Teatro comunale, e, alle 19, a Casa Frau, con il consueto Romanum convivium, il tradizionale banchetto romano con figuranti, ambientazione storica a cura degli allievi dell'Istituto alberghiero Azuni di Pula, e l'intrattenimento musicale dell'associazione Amici della musica di Cagliari. (i. m.)

Questionario e social

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