UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 21 settembre 2018

Venerdì 21 settembre 2018

21 settembre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 21 settembre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
In piazza Garibaldi
scienziati nei gazebo

L'università si apre alla città con due importanti appuntamenti. Il primo verrà presentato oggi nel Rettorato: la piazza Garibaldi ospiterà il 28 settembre la Notte dei ricercatori: i ricercatori dell'ateneo avranno a disposizione venticinque gazebo dai quali esporranno le loro scoperte scientifiche nel campo della fisica nucleare. Le postazioni saranno teatro di dibattiti di alto livello su asteroidi, intelligenza artificiale, alieni, bioraffinerie, imprese, economia, ambiente e musica. Di parlerà anche di mobilità intelligente, sicurezza, cene del crimine e arte.
La manifestazione, organizzata dall'istituto nazionale di fisica nucleare, sarà presentata oggi dalla Rettora Maria Del Zompo e dai docenti Micaela Morelli, Chiara di Guardo, Alberto Masoni e Paolo Frau.
COMUNICAZIONE Il secondo appuntamento con l'Università è in programma invece dal primo e al cinque ottobre a Sa Duchessa, quando l'ateneo ospiterà la “Data (R)evolution”: la Garr (la rete dell'istruzione e della ricerca) ha scelto Cagliari per la conferenza annuale che raduna esperti nel campo dell'alta informatica.
I primi due giorni saranno dedicati a corsi di formazione gratuiti sulla sicurezza informatica, le piattaforme digitali e la formazione a distanza. Si comincerà con le lezioni degli hacker “buoni”.
I tre giorni del convegno scientifico saranno organizzati da Gianni Fenu, docente di Informatica e delegato del Rettore per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Tutte le informazioni e i link per iscriversi sono sul sito web di UniCa.

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 21 settembre 2018 / Cronaca di Nuoro (Pagina 35 - Edizione CA)
OTTANA 
Idee per il rilancio

L'area industriale di Ottana può rinascere. Serve un'idea, un progetto innovativo per ridare slancio a un'area importante per la Sardegna. Con questo obiettivo parte il concorso di idee per la riqualificazione del polo di Ottana, promosso dalle associazioni “Progetto Giovani” e “Sardegna al Massimo”. Il bando è riservato agli studenti delle lauree magistrali di Ingegneria ed Economia, residenti in Sardegna. «Gli studenti hanno la possibilità di mettere in pratica le competenze acquisite nel percorso di studi», spiega Alessio Siciliano, presidente di “Progetto Giovani”. «Gli studenti parteciperanno in gruppo di tre e alla fine i loro progetti saranno valutati da una giuria che premierà quello migliore con 2.000 euro», aggiunge Francesco Pitirra, di “Sardegna al Massimo” e membro del Consiglio nazionale degli studenti universitari.
Mauro Madeddu

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 21 settembre 2018 / Lettere e opinioni (Pagina 14 - Edizione CA)
IL DIBATTITO Capitini e la Marcia per la pace
IL GANDHI ITALIANO ERA PROF A CAGLIARI

Gabriele Uras, Già dirigente del Miur
Nella mattina del 24 settembre di 57 anni fa partiva da Perugia verso Assisi la prima Marcia per la pace, promossa da Aldo Capitini, noto come il Gandhi italiano, allora titolare della cattedra di Pedagogia presso la Facoltà di Magistero a Cagliari. L’evento si ripropone ogni anno, con la puntualità di un rito e qualche oscillazione negli orientamenti dei marciatori, non sempre in linea con le motivazioni religiose dell’ideatore, spesso gratificato con sorrisi di laica sufficienza e scetticismo. Per rendercene conto, andiamo a vedere le premesse filosofico-religiose da cui egli partiva e le perplessità ch’esse suscitavano.
Capitini si autodefiniva libero religioso, fautore di una “religione aperta” priva di bardature istituzionali e di incrostazioni dottrinali. Essa consisteva nel rifiuto della violenza, della prevaricazione, dell’offesa dell’altro, e nella complementare apertura ad una realtà permeata dei valori alternativi della sollecitudine per il prossimo, del desiderio del suo bene fino al limite estremo del superamento del dolore e della morte.
L’idea base era la compresenza dei morti e dei viventi, ch’egli così illustra: l’uomo non è soltanto un individuo, ma anche frazione di un intero che è l’umanità, estesa nello spazio e nel tempo, che si realizza creando e vivendo valori, il bene, il giusto, il vero, il bello, il valore più alto. Nell’esperienza del valore, il singolo non è mai solo, ma vive, grazie ad esso, l’esperienza corale della compresenza. Se ascolto i concerti Brandeburghesi, mi rendo conto che questa musica è il punto di arrivo di un processo storico culturale che ha coinvolto tutti gli uomini venuti al mondo prima di Bach, vivendo tutti, ciascuno a suo modo, l’esperienza del bello.
La religione di Capitini ha in comune con le altre religioni il dualismo, per cui accanto alla realtà oggetto di comune esperienza c’è dell’altro, una entità divina trascendente, con la quale l’uomo è in un rapporto di sottomissione, di paura o di fiducia. Ma mentre in esse, a parte le religioni atee come il buddismo, il centro è la divinità, che sussiste indipendentemente dall’atto di fede del credente, nella religione aperta il punto di partenza è un atto di volontà del soggetto, libero e persuaso, e prima che questo trascendimento abbia luogo, la realtà liberata è fuori dall’orizzonte della vita umana.
Molti sorridevano scettici dinnanzi alle utopie capitiniane. Ma lui obiettava che tutte le religioni nascono da atti di fede, non le fonda lo scienziato, ma il profeta, il Salvatore o Mosè ispirato da Dio. E sosteneva che il valore della sua religione non dipende dalla plausibilità delle sue utopie. Se desidero che il fiume in piena possa risparmiare la vita del bambino, so bene che le regole della fisica sono indifferenti alle sorti della vita umana, ma faccio una cosa che travalica l’episodio: tra ciò che accade di brutto e di ostile e ciò che invece desidero di buono e di bello intercorre una distanza che può essere colmata o ridotta dal nostro operare orientato ai valori. Se lasciamo l’esempio del fiume e ci rappresentiamo eventi della vita di ogni giorno, in cui l’operare dell’uomo disattende le regole del bene, si comprende quanto sia importante che noi condanniamo questi comportamenti e proponiamo condotte alternative, come la non collaborazione, la disobbedienza civile, l’azione nonviolenta. E, contro le guerre, la Marcia per la pace. Atti religiosi di superamento della realtà, sporgenze della religione aperta nelle vicende del mondo, inizio della realtà liberata. La religiosità di Capitini ha un chiaro significato metodologico, adombra una scelta di vita e di cittadinanza fondata sulla presenza impegnata, ragionante e critica. È una religione civile e quasi la cifra della personale vicenda terrena di chi aveva perso il posto di Segretario alla Normale di Pisa per avere rifiutato la proposta di Giovanni Gentile di prendere la tessera del Partito Fascista.

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 21 settembre 2018 / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
Carbosulcis
Da miniera in disuso a polo tecnologico

Da miniera a polo di tecnologia all'avanguardia. Oggi alla Carbosulcis si inaugura il “Progetto Aria”, uno dei progetti alternativi pensati per la possibile riconversione dell'ultima miniera di carbone. Con “Aria”, una torre criogenica sarà installata in un pozzo minerario per la distillazione di isotopi di argon, un gas raro che potrebbe avere importanti risvolti commerciali, oltre ad essere fondamentale, ad esempio, per la diagnostica in medicina. Si inserisce nel progetto “Dark Side”, per la ricerca della materia oscura nei laboratori nazionali dell'Istituto di Fisica Nucleare del Gran Sasso. Un campo innovativo e sperimentale, che a breve muoverà i primi passi nella miniera. Con Aria, Carbosulcis mette a disposizione le sue infrastrutture, appunto il pozzo minerario, mentre la gestione e l'organizzazione scientifica è affidata all'Istituto di Fisica Nucleare, in collaborazione con l'Università americana di Princeton, l'ateneo di Cagliari e la Regione.
A inaugurare il progetto, saranno presenti oggi a Nuraxi Figus il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Fernando Ferroni, l'amministratore unico di Carbosulcis Antonio Martini, l'assessore alla Programmazione al Bilancio Raffaele Paci, l'assessora all'Industria Maria Grazia Piras, il coordinatore scientifico del progetto, Cristian Galbiati e la vicepresidente dell'Infn Speranza Falciano.
Antonella Pani

 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 21 settembre 2018 / Sport (Pagina 53 - Edizione CA)
ALPINISMO. Il nuorese tenterà di conquistare il Settemila ma solo come “allenamento”
Lobina sull'Himalaya: obiettivo Pumori

Può una scalata di oltre settemila metri essere utilizzata come allenamento? Se lo chiedete ad Angelo Lobina, che martedì prossimo partirà alla volta dell'Himalaya, vi risponderà di sì. Lui, primo e unico sardo sull'Everest e sulle cime più alte dei 7 continenti, attaccherà a metà ottobre il Pumori, una seducente cupola di 7161 metri d'altezza, al confine tra Tibet e Nepal, balcone privilegiato sull'Everest, che dista appena 8 km.
«Una scelta nata per caso», racconta il 56 enne di Nuoro, «Tornato dall'Antartide, avevo un obiettivo ambizioso in mente per l'autunno. Poi, vuoi per un infortunio domestico, vuoi per un altro, non sono riuscito a prepararlo. Ho spostato l'obiettivo al 2019, ma avevo bisogno di un allenamento in quota in questa stagione, pensando poi di fare l'altra spedizone in primavera. Ho trovato la possibilità di avere il permesso di salita per questa montagna e ho deciso di farla come step di avvicinamento alla prossima». Che resta un mistero, anche se sarebbe facile pensare al K2. «Non voglio dire niente, è ancora tutto in via di definizione». Quel che è certo che Lobina - che curiosamente sarà patrocinato dalla sezione Cai di Cagliari e non da quella di Nuoro - non ha mai pensato di fermarsi: «Sono fatto così: mi piace buttare sempre lo sguardo avanti. Era naturale che finito quel progetto avessi in testa altre cose».
Si è preparato in Sardegna («A parte una settimana in Val d'Aosta, toccando i 4000 mila metri una sola volta, perciò senza alcun adattamento») per una scalata non semplice: «Più difficile dell'Everest, non di altre come il Denali in Alaska che è altrettanto tecnico e complicato dal punto di vista logistico. Metto in conto il fatto di non riuscire ad arrivare in cima. La percentuale di successi su questa montagna è del 30%, perciò c'è ampio spazo per fallire. Ma non è il mio obiettivo principale, vado lì per fare un allenamento e il mio spirito è di godermi l'esperienza. Questo non significa che non farò il massimo: è una montagna che fa curriculum, un bell'obiettivo, dignitoso». Alle sue spalle, ci sarà ancora il Laboratorio di Fisiologia dello Sport dell'Università di Cagliari: «Mi dicono che sono più in forma di un anno fa, perciò sono felice. Se crescendo miglioro, l'anno prossimo potrò fare meglio...». ( c.a.m. )

 

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 21 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Biblioteca universitaria
Francesca Carta e Massimiliano Loi propongono musiche di Bach e Debussy domani alle 18.

 

7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 21 settembre 2018 / Provincia di Sassari (Pagina 38 - Edizione CA)
SASSARI. Diagnostica molecolare: nuove apparecchiature
Tumori, Centro all'avanguardia

Il laboratorio di diagnostica molecolare in oncologia del Centro nazionale delle ricerche di Sassari è stato ammodernato con apparecchiature di ultima generazione. Accertato che è spesso una mutazione genetica a determinare un tumore, consente di individuare la molecola responsabile e indirizzare su di essa in modo estremamente preciso la terapia più specifica. Il Cnr ha già acquisito apparecchiature per 300 mila euro cui ne seguiranno a breve delle altre che consentiranno di arrivare a ricostruire i pannelli multigenici di un paziente. L'investimento complessivo si aggira sui 600 mila euro. «L'attività del laboratorio è cominciata nel 2009» ha precisato il professore Giuseppe Palmieri, Direttore Ricerca Cnr. «Ad oggi in tutta l'isola abbiamo effettuato indagini genetiche su 3 mila casi di tumore polmonare e altrettanti del colon, in fase avanzata, mentre una task force di ricercatori, che lavora sui melanoma, ha individuato mutazioni genetiche in 500 casi indirizzando così i medici sulla terapia più adeguata da utilizzare contro il male». Il lavoro dei ricercatori del Cnr si svolge a stretto contatto con l'Anatomia Patologica dell'Università di Sassari grazie ad una convenzione con l'Aou che scadrà nel 2021. Questa rapporto è esteso a tutte le principali Oncologie della Sardegna per la classificazione molecolare dei propri pazienti neoplastici. (g. b. p.)

 

La Nuova Sardegna

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 21 settembre 2018 / Attualità - Pagina 12
UNIVERSITÀ
Ad Architettura più posti che studenti

Più posti disponibili che aspiranti matricole ad Architettura: sono usciti ieri i risultati (anonimi) della prova di ammissione per i corsi di laurea nella facoltà, svolti in tutta Italia il 6 settembre. Il ministero dell’Istruzione ha comunicato che il test è stato svolto da 6.779 candidati, mentre i posti disponibili erano 7.211. In più, gli idonei - e cioè quelli che hanno totalizzato i 20 punti necessari per concorrere alla graduatoria nazionale e alla distribuzione dei posti - sono stati solo 5.720, l’84,38% del totale. Di conseguenza, quasi 1.500 posti sono rimasti scoperti. Perché, oltre al crollo delle iscrizioni, c'è stato anche un brusco calo delle performance dei candidati. Basti pensare che lo scorso anno il 97,95% aveva raggiunto i 20 punti.

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 21 settembre 2018 / Sassari - Pagina 22
Si è aperta ieri al rinato Padiglione Tavolara la tre giorni sull'istruzione digitale
ICHNUSA 4.0, LA SCUOLA ACCELERA VERSO IL FUTURO
Laboratori, incontri, robot e hackathon civico con oltre 1100 docenti coinvolti

SASSARI Centinaia di studenti e insegnanti hanno affollato il ritrovato Padiglione Tavolara nella giornata inaugurale di Ichnusa 4.0 #FuturaSassari, l'evento promosso in città dal Miur per sensibilizzare il mondo dell'istruzione alle nuove sfide digitali. Al grido di "acceleriamo verso il futuro", la manifestazione ha preso il via alle 10. 30 con gli stand dedicati all'innovazione e lo spettacolo inaugurale. Rispetto alle altre tappe nazionali di Futura Italia - è stato spiegato in apertura dei lavori - quella sassarese ha registrato una delle adesioni più alte per quanto riguarda la formazione per gli insegnanti: si sono iscritti circa 1.100 docenti per 57 diverse sessioni. Ma tutti i numeri sono importanti: 20 conferenze e tavole rotonde, 23 buone pratiche presentate della cosiddetta Future Zone e 9 sessioni di lavoro con gli stakeholder. Gli eventi sono possibili anche grazie anche alla collaborazione di tanti studenti che si sono messi a disposizione nei diversi ambiti.In apertura dei lavori ha preso la parola Paolo Acone - dirigente dell'Istituto tecnico Agrario che ha organizzato a livello locale questa tappa di Futura Italia - che ha sottolineato il valore delle emozioni nei processi di apprendimento. Il dirigente della scuola ha ringraziato gli enti che hanno collaborato al successo dell'iniziativa e in particolare la Regione Sardegna, il Comune di Sassari, le Università di Sassari e Cagliari, la Camera di Commercio e l'Accademia delle belle arti Sironi. Sono poi intervenuti il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau e il sindaco di Sassari, Nicola Sanna. «Oggi è una giornata significativa - ha detto il sindaco Nicola Sanna - perché viene riaperto un luogo importante, uno spazio per l'artigianato e la cultura, che a partire da gennaio riprenderà la piena operatività. Questa tre giorni è una prova generale, dal nuovo anno in poi il Padiglione Tavolara sarà restituito alla città, al territorio e all'intera regione». «Grazie al Miur che ha scelto Sassari e la Sardegna, affrontiamo uno dei temi sfidanti per le generazioni future, la scuola digitale, il futuro della didattica e quindi il futuro della scuola e dell'Italia», ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau Nel corso della giornata ha preso il via la sfida Hackaton Civico: agli studenti sono state date 24 ore di tempo per trovare soluzioni innovative a problemi concreti. Ogni giorno, al Padiglione Tavolara, dalle 9 alle 17.30, il programma prevede il Digital Circus). Mentre dalle 9 alle 13.30 c'è Students Matter. Dalle 12 alle 17.30 tocca a Future Zone e dalle 9 alle 17 la Ri-creazion. Nel Polo didattico Quadrilatero, dalle 9 alle 17, si svolgono i Teachers Matter e, dalle 12 alle 19, lo Stakeholder's club (collaborazione della scuola con il territorio, l'imprese e la società civile). Al Quadrilatero oggi master class su innovazione digitale. Nell'ex Biblioteca universitaria, dalle 9 alle 18, si i lavori della Civic Arena. Nelle stesse giornate sono programmate le attività collaterali per studenti organizzati con l'Accademia di Belle Arti "Mario" Sironi, presso il Museo di Arte contemporanea Masedu, con un fab lab ((in collaborazione con Snap) in grado di creare prodotti di altissima qualità, a costi più bassi. E la Camera di Commercio con "Work Academy".Installazioni a cura del Dipartimento di Nuove tecnologie e Linguaggi musicali del Conservatorio Luigi Canepa e a cura della rete Renisa, rete nazionale degli istituti Agrari.

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 21 settembre 2018 / Alghero - Pagina 28
Università
Scuola estiva conclude il ciclo e fa conoscere la città al mondo

ALGHERO Chiude i battenti oggi "Progettare oggetti intelligenti: dall'idea alla realizzazione". Si tratta della Scuola estiva dell'Università di Sassari, che per il secondo anno consecutivo è stata ospitata dal complesso di Santa Chiara, lo stesso in cui ha casa il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero, che fa capo all'ateneo turritano. Da lunedì scorso e sino a oggi i partecipanti hanno focalizzato la loro attenzione su "Designing Cyber Physical Systems-Cps: from concepts to implementation". Il titolo della Summer school, diretta dalla ricercatrice Francesca Palumbo dell'Università sassarese, dice molto sulle ambizioni della comunità internazionale di oltre quaranta persone tra discenti, professori e organizzatori. Nel ricco programma dell'evento formativo, sviluppato secondo un approccio teorico e pratico, si sono alternate lezioni sulle tendenze del mercato che governano questo settore e altre sui sensori intelligenti, giusto per citare alcuni degli argomenti di più stringente attualità. Esperti di società come Eurotech e St Microelectronics, docenti provenienti da Berkeley, negli Stati Uniti, si sono confrontati anche sugli ecosistemi innovativi. Il summit ha avuto il grande merito, al di là dell'altissimo profilo scientifico, di dare ancora più risalto internazionale al complesso di Santa Chiara, frutto di una poderosa opera di restauro che ha permesso di restituire alla collettività l'ex ospedale civile dopo anni e anni di abbandono, e di promuovere e mettere in mostra alcune delle più belle perle del patrimonio ambientale, come nel caso di alcune lezioni organizzate a Maria Pia. La seconda edizione della Summer School è stata gestita dal Dipartimento di Chimica e Farmacia. Nata per volontà del team del progetto Cerbero di trasferire le conoscenze acquisite alla comunità accademica e al mondo industriale, la settimana di lavori dedicati al trasferimento tecnologico rientra anche tra le esigenze alla base del progetto cluster Prossimo, coordinato dal Luca Pulina, docente universitario e co-organizzatore della scuola, del cui comitato organizzativo hanno fatto parte anche Christian Pilato del Politecnico di Milano e Carlo Sau dell'Università di Cagliari. (g.m.s.)

Questionario e social

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