8 - 17 settembre 2018

17 settembre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 17 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Il corso sarà presentato mercoledì nell'aula Maria Lai
UN MASTER UNIVERSITARIO SULLE POLITICHE PUBBLICHE

È stata prorogata al 28 settembre la scadenza del bando del master di secondo livello in “Governance Multilivello: la gestione integrata delle politiche pubbliche”, diretto dal professor Gianmario Demuro e attivato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Cagliari.
Il corso post laurea organizzato dall'ateneo cagliaritano è destinato a coloro che intendono ampliare le proprie competenze legate al governo del territorio e all'amministrazione, in un'ottica di apertura e collaborazione tra attori e livelli diversi. La didattica frontale sarà articolata in una giornata settimanale suddivisa in due moduli di cinque ore ciascuno. Parte della didattica sarà erogata on line.
Possono partecipare al master i laureati con laurea specialistica/magistrale, magistrale a ciclo unico o titolo equipollente ai sensi della precedente normativa. Il bando è reperibile al link https://www.unica.it/unica/it/news_avvisi_s1.page?contentId=AVS120468.
Il corso post laurea (che durerà 12 mesi e consentirà l'acquisizione di 60 crediti formativi universitari - Cfu) sarà presentato mercoledì alle 16 nell'aula Maria Lai della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, in via Nicolodi 102.
All'incontro in programma per illustrate le caratteristiche del corso interverranno Pietro Ciarlo, prorettore delegato per la semplificazione e l'innovazione amministrativa, Stefano Usai, presidente della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, Cristiano Cicero, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Gianmario Demuro, docente di Diritto costituzionale e direttore del master.
Per maggiori informazioni è possibile inviare un'email a censtudi@unica.it .

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 17 settembre 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Un augurio di buon lavoro
SENZA LO STUDIO NON C'È FUTURO
di Giuseppe Dessena, assessore alla Pubblica istruzione

Carissimi studenti e genitori, dirigenti, docenti, educatori e personale Ata, oggi inizia un nuovo anno scolastico e con queste righe voglio porgervi il più sentito augurio di buon lavoro e serene lezioni. Ho avuto il privilegio per quasi due anni di ricoprire il ruolo di assessore della Pubblica istruzione e, oltre il grande onore, non posso negare le difficoltà incontrate e il grande lavoro che siamo stati chiamati a fare.
Lavoro e politiche sulla scuola che - voglio ricordare - questa Giunta ha portato avanti sin dai suoi primi giorni di insediamento, mettendo l'istruzione e la cultura tra le priorità, perché senza conoscenza e senza strumenti non è possibile una crescita personale né si può sperare in quella del proprio territorio. La scuola e l'istruzione sono infatti la sfida dei nostri tempi e per le nuove generazioni che si stanno formando.
In questi anni abbiamo investito ingenti risorse, con l'ausilio di tante distinte professionalità, in due grandi progetti, che ormai tutti coloro che ruotano intorno al mondo dell'istruzione conoscono: “Iscol@” e “Tutti a Iscol@”. Non solo: abbiamo rafforzato l'offerta formativa, la formazione professionale, creduto nell'importanza dell'orientamento universitario, e stiamo portando avanti tutte le battaglie con il governo nazionale per migliorare la situazione sarda.
La nostra Isola, quando siamo arrivati alla guida del governo regionale, era la pecora nera d'Italia in termini di percentuale di dispersione scolastica. L'obiettivo, che abbiamo raggiunto almeno in parte, era mettere in campo azioni concrete che riportassero i ragazzi a scuola, o meglio ancora facessero in modo che non abbandonassero gli studi. Ci confortano i numeri e le statistiche che ci restituiscono un miglioramento sensibile della situazione: tanto lavoro ancora resta da fare ma questa intrapresa è la strada giusta.
Garantire ai giovani il diritto allo studio significa accoglierli in strutture sicure, moderne, al passo con i tempi e la tecnologia. Il progetto “Iscol@” ha aperto in tutta la Sardegna cantieri per rimodernare gli edifici esistenti e per costruirne di nuovi, che saranno inaugurati a breve. Con i laboratori di “Tutti a Iscol@” abbiamo offerto una didattica laboratoriale ai ragazzi molto più stimolante che dà l'occasione di apprendere nuove discipline e sviluppare le competenze trasversali: musica, sport, teatro, cinema, laboratori informatici e di carattere scientifico. Non mancherà neanche quest'anno l'importante supporto di psicologi e pedagogisti negli istituti, per voi ragazzi e per le famiglie. Studiate con passione e fate della scuola il vostro trampolino di lancio per il futuro.
Buona scuola, buona vita!

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 17 settembre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
MOBILITÀ. Da ottobre una novità attesa: si potrà lasciare l'auto in tutti i parcheggi della città
IL CAR SHARING SARÀ METROPOLITANO
Gli iscritti sono già 2044, ora il servizio raggiungerà 17 Comuni

Con 2044 iscritti il car sharing cagliaritano è il «più utilizzato in Italia, in proporzione al numero di residenti». Dopo aver conquistato il capoluogo il servizio dell'auto condivisa ora conquista la città metropolitana.
PIAZZA PALAZZO Oggi il Consiglio metropolitano dovrà approvare lo schema che potranno utilizzare tutti i Comuni per estendere il servizio al loro territorio. «Non ci saranno costi per le amministrazioni, se interessate dovranno indicare aree per i parcheggi che non abbiano alcun tipo di vincolo e che siano gratuite, senza diritto di superficie», spiega Fabrizio Marcello, delegato metropolitano alla Mobilità, «si occuperà di tutto la Città metropolitana, poi ci sarà l'individuazione di un soggetto che si occuperà del servizio, le spese saranno a carico sue e si rifarà con la gestione».
LA FLOTTA CRESCE «Ora su Cagliari abbiamo 52 auto e abbiamo previsto l'aumento fino a 126 mezzi in modo da coprire tutti i quartieri», spiega Fabio Mereu, che da quattro anni ha portato il servizio in città con la società Playcar, «a parte i mezzi commerciali, sono tutte auto Euro 6 mentre il 16 per cento della flotta è composto da mezzi elettrici».
PROBLEMI ELETTRICI Quest'ultima categoria ha ancora problemi per la ricarica, in città sono poche le colonnine a disposizione degli automobilisti e quelle del porto garantiscono una carica limitata. «Hanno solo 3,5 kilowatt mentre noi nel deposito ne abbiamo una da 7 e una da 20 - spiega Mereu -. Questo significa che di tanto in tanto dobbiamo prendere i mezzi per ricaricarli». In attesa della rete regionale che porterà le colonnine in tutta l'Isola, comprese quelle per la ricarica veloce.
I COSTI DEL SERVIZIO Spostarsi col mezzo condiviso ha i suoi costi, ma consente di non possedere un'auto e non dover pagare assicurazione, bollo, manutenzioni e benzina. «C'è il costo una tantum dell'abbonamento: annuale, mensile o da 15 giorni - spiega il titolare di Playcar - poi si paga il costo orario e quello chilometrico. Per gli universitari costa 0,99 euro all'ora più 30 centesimi per ogni chilometro percorso mentre per le famiglie si paga 1,50 euro all'ora (che diventa un euro tra mezzanotte e le 6 del mattino) mentre la tariffa a chilometro è di 0,35, che diminuisce per gli spostamenti lunghi». In pratica, si può usare un'auto per due ore percorrendo dieci chilometri in città e spendere 6 euro. In questi giorni, per la settimana europea della mobilità sostenibile c'è la possibilità di pagare 5 euro l'abbonamento annuale.
PARCHEGGI FLOTTANTI Tra le novità in arrivo anche il cosiddetto parcheggio flottante con la possibilità di lasciare l'auto in qualsiasi posto e non più nei parcheggi colorati di verde. Per questo nuovo tipo di car sharing, che affiancherà quello attuale, non ci saranno posti riservati e gli utenti potranno controllare con un'app dove si trova l'auto più vicina e dopo averla utilizzata potranno parcheggiarla in qualsiasi punto della città. «È un sistema che è stato abbandonato in diverse città europee, ma gli utenti italiani usano il car sharing in modo diverso e lo chiedono da tempo - spiega Mereu - da fine ottobre partiremo con la sperimentazione e avrà un costo di 0,25 centesimi al minuto».
MOBILITÀ INTEGRATA Dopo il flop degli anni scorsi, in città è ripartito il bike sharing ed è gestito dall'accoppiata Playcar (51 per cento) e Ctm (49). «Questa collaborazione ci permette di puntare sulla mobilità integrata, l'obiettivo è di permettere a chi usa l'autobus di trovare vicino alla fermata il bike sharing o il car sharing e limitare così al massimo l'uso dell'auto privata».
Marcello Zasso

 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 17 settembre 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 21 - Edizione CA)
SEDILO. Le valutazioni della biologa sassarese Antonella Luglié, docente di Ecologia
Alghe nel lago: «Prematuro parlare di inquinamento»

L'anomala schiuma bianca apparsa sabato mattina nella sponda che si affaccia sul territorio di Sedilo si è spostata verso sud sospinta dalla corrente.
Il fenomeno è sotto stretta osservazione da parte del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e dei tecnici dell'Arpas che hanno effettuato subito dei campionamenti. Anche ieri gli uomini della Forestale hanno fatto nuovi sopralluoghi. Era stato il sindaco di Sedilo, Salvatore Pes, a lanciare l'allarme chiedendo l'intervento della forestale, e annunciando che anche il Comune farà analizzare privatamente i campioni raccolti.
Ieri si ipotizzavano più cause. L'eutrofizzazione delle alghe, come era avvenuto alcuni mesi fa, gli scarichi industriali o civili e la presenza di fertilizzanti. Il fenomeno non ha precedenti nelle acque interne: «Non ho visto i campioni e non sono in grado di poter affermare se si tratti di un fenomeno di eutrofizzazione - spiega la biologa Antonella Lugliè docente di Ecologia del dipartimento di architettura dell'università di Sassari - conosco questo fenomeno ma in ambiente marino. In Sardegna non mi risultano casi analoghi con la presenza di schiume così importanti. Una delle manifestazione dell'eutrofizzazione principalmente è lo sviluppo delle micro alghe nel fitoplancton. In ambiente marino può assumere anche colore biancastro, ma in acqua dolce non lo conosco. Si possono verificare schiume anche per altre cause - osserva la dottoressa Lugliè - ma mi sembra azzardato, senza campionamenti, parlare di inquinanti anche agricoli o di eventuali scarichi industriali». Nel precedente episodio l'Arpas confermò l'eutrofizzazione delle alghe a causa dell'elevata temperatura dell'acqua.
Elia Sanna

 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 settembre 2018 / Speciale (Pagina 37 - Edizione CA)
CAGLIARI. Per una stanza singola i prezzi possono variare da 180 a 230 euro al mese
Gli alloggi più ricercati a San Michele e Is Mirrionis

Cercano alloggio soprattutto a San Michele, Sant'Avendrace e Is Mirrionis, «perché si tratta di quartieri che stanno accanto alle università». Qui i prezzi per una stanza singola variano dai 180 ai 230 euro al mese; 130-150 euro invece per una doppia. Sempre più studenti fuori sede iscritti all'Università di Cagliari scelgono, però, San Benedetto dove i prezzi per una singola lievitano fino a 300 euro. «Questo quartiere è ricco di servizi», spiega Federico Orrù, consigliere di amministrazione dell'Ersu eletto in rappresentanza degli studenti universitari di Unica 2.0. «Diversamente da quanto erroneamente si crede, anche Is Mirrionis e San Michele sono zone molto bene servite, dove sono presenti tutti i servizi». Trovare casa per gli studenti fuori sede può diventare un incubo. Ogni anno, infatti, sono costretti a misurarsi con una miriade di annunci disseminati tra le bacheche di facoltà e le inserzioni sui quotidiani, oltre, naturalmente, al passaparola di parenti o amici. E il rischio è sempre lo stesso, soprattutto con il passaparola: quello di imbattersi in soluzioni costose, affitti in nero o contratti irregolari (con rinnovi anche mensili) che tengono sotto scacco gli studenti. «Un problema è quello degli affitti in nero», spiega Orrù, «quando i proprietari “tagliano” anche 30 euro ogni mese dal canone di affitto, per molti studenti è un bel risparmio». Ad alimentare questo mercato, in qualche misura, è anche la scarsa disponibilità di alloggi pubblici. Su 1.147 domande presentate, nelle case dello studente di Cagliari sono disponibili appena 586 posti. Gli studenti, soprattutto quelli che arrivano all'università per frequentare il primo anno e sono alla ricerca di un alloggio, avrebbero bisogno di una bussola. «Unica 2.0 sta avviando un dialogo con il Comune per capire se sia possibile attivare uno Sportello per gli studenti che fornisca le informazioni necessarie in merito», spiega Orrù. E conclude: «Si tratterebbe di replicare un modello avviato tempo fa dall'Ersu», e oggi non più attivo, «che era lo Sportello cerco-trovo-casa». ( ma. mad. )

I CONTRATTI
Portafoglio e calcolatrice alla mano, comincia la stagione dei corsi universitari che si porta dietro, inevitabilmente, spese e conti da far quadrare. Una voce che pesa nel bilancio dei circa 13.000 studenti che si trasferiranno a Cagliari per l'università è l'alloggio. Come si trova e quali i costi? Ma soprattutto, come si evitano le fregature? Casa, stanza, o posto letto? Le soluzioni sono tante, bisogna valutare esigenze e budget a disposizione. «La novità è che adesso sia chi affitta un appartamento», perché magari si mette d'accordo con altri studenti, «sia chi prende in locazione una sola stanza ha diritto a vedersi applicato il contratto per studenti universitari», spiega Stefano Tolu, presidente regionale di Apci-Federproprietà.
Da quest'anno «sono validi i contratti d'affitto universitari certificati da un'associazione di proprietari o inquilini», spiega Tolu. Gli studenti fuori sede possono decidere di effettuare la ricerca di casa o stanza in autonomia, alla fine però il contratto deve ottenere una “certificazione di rispondenza” da parte di una di queste associazioni. Un “bollino” di garanzia, insomma, che tutela sia gli studenti (che non avranno sorprese sul canone di affitto) sia i proprietari (che possono invece beneficiare di importanti sgravi fiscali, come la cedolare secca al 10%, la riduzione dell'Imu).

L'INTESA
L'accordo siglato tra l'associazione proprietari di case Apci-Federproprietà e i sindacati inquilini mette nero su bianco le spese a carico dello studente e quelle che invece spettano al proprietario e fissa regole chiare. Si va dalla durata del contratto (da un minino di 6 mesi a un massimo di 3 anni, con la facoltà tacita di rinnovo), fino alle tariffe distinte in tre fasce, A, B, C, in base alla presenza o meno nell'immobile di determinati requisiti (riscaldamento autonomo, una connessione Internet Wi-fi, un'area verde di pertinenza, l'ascensore, il posto auto). Apci e Federproprietà ne hanno individuato 10: sulla base di questi criteri, hanno fissato prezzi che, in base alle zone, vanno da 32 fino a 102 euro a metro quadro all'anno. Giusto per avere un'idea: a Sant'Avendrace-Is Mirrionis-San Michele, le zone più ricercate dagli universitari a Cagliari, 100 metri quadri in un appartamento che soddisfa 8 dei 10 requisiti costano 8.400 euro all'anno, cioè 700 euro al mese (da dividere). «Un contratto con un canone più elevato non verrebbe certificato», conclude Tolu.
Mauro Madeddu

 

6 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Stop ai prolungamenti notturni di 1, 7, 9, 30, 30 R, M e PF
Riaprono tutte le scuole: orari invernali del Ctm

Riaperte le scuole, il Ctm riattiva il servizio invernale. Da domani, in particolare, saranno nuovamente attivi tutti i servizi scolastici. Queste tutte le novità annunciate dall'azienda di trasporti. Il 1 avrà una frequenza media di 6 minuti nei giorni feriali e 11 minuti nei festivi. Il 3 avrà una frequenza media di 9 minuti nei feriali e 15 nei festivi. Viene riattivato il 5 con una frequenza feriale media di 9 minuti. Il 6 con una frequenza media feriale di 11 minuti e festiva di 19 minuti. L'8 con una frequenza media feriale di 10 minuti e festiva di 30 minuti. L'8A prolunga il servizio fino al Policlinico, con ultima corsa alle 22 dal Policlinico. Il 13 incrementa la frequenza durante le fasce orarie di ingresso e uscita dagli ospedali, con una frequenza di 16 minuti dalle 12 alle 15 e dalle e dalle ore 18 alle 21. Il 9 con una frequenza media feriale di 15 minuti e festiva di 25 minuti, intervallata nei giorni feriali dalla linea 9A che ha una frequenza media di 15 minuti. L'M con una frequenza media feriale di 8 minuti e festiva di 13 minuti. Il 30 e 31 con una frequenza media feriale di 11 minuti. Il 31R intensifica il servizio con la prima corsa alle 10.18 e l'ultima corsa alle 21.55. Il PF riprenderà il percorso regolare fino a via Liri. Il PQ con una frequenza media feriale di 30 minuti e festiva di 34 minuti. Il QSA prolunga il servizio dal lunedì al sabato con ultima corsa dalla Cittadella alle 21.30. I giorni festivi il servizio è attivo dalle 12 alle 21 e il percorso è esteso al Policlinico. Viene riattivata la linea QSB. Il San Simone prolunga il servizio fino alle 19. L'University Express continua ad essere operativa dal lunedì al sabato con una frequenza di 15 minuti al mattino, 20 minuti il pomeriggio. Termina il prolungamento notturno dell'1-7-9-30-30R-M-PF e si fermano il 5ZE e il 3P. Dal 23 settembre riprenderà il servizio festivo della linea 5/11.

 

7 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 settembre 2018 / Fondi Investimento (Pagina 19 - Edizione CA)
Oltre 250 domande, 53 accolte col primo bando: la Giunta aggiunge 13,5 milioni
Energia smart, caccia ai fondi
Più risorse per le reti efficienti dopo il boom di richieste

Un grande successo, forse superiore alle attese: tanto che i fondi non bastano, e si è resa necessaria un'integrazione. Il bando per gli interventi di efficientamento energetico riservato agli enti ha suscitato enorme interesse, tanto che alla Regione sono arrivate 259 istanze di partecipazione provenienti da Comuni, Province, Unioni e Associazioni di Comuni, Comunità montane, Consorzi industriali e Università.
Hanno ottenuto il via libera 231 proposte, ma solo 53 potevano essere finanziate con la dotazione iniziale del bando, pari a circa 44 milioni di euro. Perciò la Giunta regionale è intervenuta stanziando altri 13 milioni e mezzo di risorse Por-Fesr 2014-2020 per gli interventi presenti nella graduatoria pubblicata nello scorso luglio.
PREVISIONI Con l'incremento delle risorse del programma di efficientamento energetico e micro reti nelle strutture pubbliche della Sardegna sarà possibile finanziare, secondo i calcoli della Giunta, almeno altre 20 istanze. Il totale dell'investimento finalizzato alla realizzazione delle opere dovrebbe così arrivare a più di 84 milioni di euro complessivi, considerando il cofinanziamento degli enti proponenti e l'apporto di capitali privati da parte delle cosiddette Energy Service Company, società certificate che operano nel settore.
«In tal modo - sottolineano gli assessori ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, e all'Industria, Maria Grazia Piras - sarà amplificato il risultato atteso dal programma. L'intervento genera grandi vantaggi per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Favorisce infatti il contenimento dei consumi energetici da parte degli enti pubblici, la riduzione delle emissioni inquinanti, l'incremento della quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita mediante la realizzazione di sistemi intelligenti e la riqualificazione energetica degli edifici pubblici».
RICADUTE I lavori per realizzare le opere, aggiungono Balzarini e Piras, determineranno «ricadute occupazionali ed economiche in tutto il territorio». Il programma prevede l'uso di circa 58 milioni dal Por-Fesr 2014-2020; per realizzare gli interventi i vari enti saranno coadiuvati dalla specifica Unità di progetto nata dalla collaborazione tra gli assessorati dei Lavori pubblici e dell'Industria, col supporto tecnico-scientifico di Sardegna Ricerche.

 

8 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 settembre 2018 / Fondi Investimento (Pagina 19 - Edizione CA)
IN BREVE
SCUOLA DIGITALE, INIZIATIVE A SASSARI

Il 20, 21 e 22 settembre il Padiglione Tavolara di Sassari ospiterà una delle 24 fermate di Futura, l'evento creato dal ministero dell'Istruzione per fare il punto sulle trasformazioni che interessano l'istruzione e valorizzare le buone pratiche didattiche in chiave innovativa. L'università di Sassari è partner dell'iniziativa che prevede laboratori, atelier aperti al territorio e alle comunità scolastiche, buone pratiche, “vetrine tecnologiche”, dimostrazioni di gare robotiche, simulazioni, hackathon per le scuole.

 

9 - L’UNIONE SARDA di sabato 15 settembre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
COMUNE. Convegni, mostre e pedalate tra il parco di Monte Claro, il Poetto e piazza Matteotti
BICI E BUS, LA MOBILITÀ INTELLIGENTE  Al via domani la settimana dedicata agli spostamenti sostenibili

Più movimento, bus e biciclette e meno auto e inquinamento. È stata presentata ieri, a Monte Claro, la “Settimana europea della mobilità sostenibile”. Da domani al 22 settembre sono in programma una serie di iniziative che coinvolgeranno i 17 Comuni appartenenti alla Città metropolitana di Cagliari. Seminari, convegni, mostre, ciclopedalate, percorsi didattici ed educazione stradale saranno al centro delle manifestazioni in programma tra il parco di Monte Claro, piazza Matteotti, il Poetto e le più importanti piazze cittadine.
VIA LE AUTO «La parola d'ordine è ridurre l'anidride carbonica per poter partecipare alle gare per i finanziamenti europei». Fabrizio Marcello, consigliere della Città metropolitana è il motore dell'iniziativa che coinvolge Ctm, Arst, Trenitalia, Università, associazioni e, naturalmente, tutti i sindaci dell'area metropolitana. «In questa settimana, ci saranno oltre quaranta gazebo informativi e per la prima volta in Sardegna partirà la sperimentazione sulla intermodalità». Appuntamento al 22 settembre. «Ctm, Arst e Trenitalia metteranno a disposizione i loro mezzi sino a piazza Matteotti, da dove partirà una pedalata che toccherà tutte le principale piazze cagliaritane e si concluderà a Monte Claro», ha anticipato Marcello.
IN BICI SI VIVE MEGLIO Il sindaco Massimo Zedda arriva a Monte Claro in bicicletta. Il segnale è chiaro. «Con la mobilità sostenibile si abbatte l'inquinamento e si migliora la qualità della vita. La tutela della salute e delle sicurezza coincide con una diminuzione degli alti costi del servizio sanitario e, di conseguenza, a carico dei cittadini», ha spiegato rivolgendosi a Luigi Minerba, direttore dell'Asl cagliaritana. «La Città metropolitana presto installerà 299 colonnine di ricarica e distribuirà 60 veicoli elettrici. Lunedì - aggiunge Zedda - firmerò la delibera per estendere il car sharing su tutto il territorio metropolitano». Il sindaco lancia la sfida allo spopolamento. «Con il trasporto pubblico possiamo non solo evitare che le zone centrali dell'Isola si impoveriscano, ma anche che la stessa Cagliari si svuoti. Dobbiamo fare in modo che chiunque abiti in città, a Oristano o a Nuoro, possa agevolmente raggiungere il suo posto di lavoro e fare rientro a casa, senza essere costretto a trasferte estenuanti. Siamo tra i primi in Italia per chilometri percorsi dai nostri mezzi del trasporto pubblico, ma possiamo fare ancora di più e campagne come questa non possono che esserci d'aiuto».
NUOVI BUS Il presidente del Ctm Roberto Porrà. «Vogliamo continuare a mantenere i nostri standard qualitativi. Per quanto riguarda la sostenibilità, ci sarà il rinnovo del parco mezzi che avverrà entro il 2019 con l'arrivo di 57 nuovi bus, il 25 per cento ibridi o elettrici, tra questi 10 da sei metri da destinare a Castello e al Centro storico, il resto saranno “Euro 6” a basso impatto ambientale». Il direttore generale Roberto Murru: «Domenica (domani per chi legge)  in occasione della partita Cagliari Milan dalle 18, con frequenza ogni 10 minuti, partirà un bus da piazza Matteotti diretto allo stadio e alla fine della gara farà il percorso inverso. Chi arriva dall'hinterland potrà lasciare l'auto nei parcheggi della stazione».
IL QUESTIONARIO Italo Meloni è a capo del gruppo di ricercatori universitari del Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità). «Con il progetto Simple vogliamo costruire nuovi prototipi tecnologici utili agli utenti e alle aziende». Uno studio che potrebbe essere utile a Ctm e Arst per il calcolo della ripartizione delle quote dei biglietti integrati della metro. «Inoltre - aggiunge Meloni - stiamo proponendo un questionario per analizzare il comportamento dei sardi nella scelta dell'auto e capire gli ostacoli per l'acquisto di un mezzo elettrico».
Andrea Artizzu

 

10 - L’UNIONE SARDA di sabato 15 settembre 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Gli insetti si sono moltiplicati a causa del caldo e delle piogge
Zanzare, l'Isola invasa
«Disagi sino a ottobre»

Più acqua c'è e più ce ne sono. E siccome la primavera è stata piovosa e l'estate pure ne siamo stati invasi. Di giorno soprattutto dalla zanzare tigre, specie aliena oramai di casa. Di notte (ma anche di la mattina presto e al tramonto) dalla culex pipiens , la zanzara comune che oramai abita i luoghi della nostra vita anche d'inverno. Il 2018 sarà ricordato per l'invasione delle zanzare, soprattutto tra fine agosto e settembre. Anche nelle località turistiche.
INFESTAZIONE AL TOP La Vape foundation, organismo (non indipendente) che stila ogni settimana un “meteo zanzare”, per tutta l'estate ha attribuito all'Isola un indice di infestazione di quattro su quattro, il massimo. I disinfestatori privati hanno migliorato i loro fatturati, quelli pubblici hanno incrementato le disinfestazioni del 30-40% ma i fondi sono insufficienti per fare di più.
L'ENTOMOLOGO Francesco Fois, entomologo dell'università di Cagliari, non è sorpreso. «È vero che c'è stato un incremento ma si tratta di un fenomeno ciclico legato alle precipitazioni abbondanti e alle alte temperature che hanno generato due fenomeni: lo sviluppo di un maggior numero di focolai larvali e una più rapida crescita delle zanzare, soprattutto la tigre, la più fastidiosa». Importata in occidente dall'Asia attraverso il commercio di copertoni usati, la zanzara tigre è molto aggressiva, punge al mattino presto e al tramonto, può succhiare sino a quattro milligrammi di sangue e riposa sulla vegetazione durante la notte. Ha un raggio d'azione di meno di 200 metri e questo significa che depone le uova e cresce vicino al luogo dove punge.
LE ZANZARE COMUNI «Può consolare il fatto che entro due mesi non ce ne saranno più perché tra fine ottobre e la metà di novembre - a seconda della piovosità e della temperatura - chiuderanno il loro ciclo e deporranno le uova che si schiuderanno in primavera», aggiunge l'entomologo. Resteranno le zanzare comuni, quelle che pungono di notte e che hanno imparato a sopravvivere anche d'inverno. Ogni femmina depone tra 100 e 200 uova che in massimo dieci giorni diventano zanzare ed hanno un ciclo di vita che varia da 42 a 56 giorni. I maschi (che non pungono) vivono circa 10 giorni.
I PERICOLI Le zanzare possono trasmettere alcuni virus tra cui quello della febbre del Nilo e non è un caso che sia ieri ad Oschiri un cavallo sia risultato positivo e che dieci giorni fa nella zona di Ottana un campione analizzato sia risultato positivo al virus. Anche ad Alghero, ad agosto, il dipartimento di prevenzione dell'Ats di Sassari ha attivato il Piano integrato di contrasto alla diffusione del virus; molti sindaci, l'ultimo è stato quello di Morgongiori, hanno firmato ordinanze per far adottare alla popolazione una serie di misure di prevenzione e controllo sulla West Nile.
«RISCHIO PIÙ ELEVATO» Il rischio di trasmissione dei virus è più alto rispetto al passato perché - evidenzia Fois - «maggiore è la presenza del vettore patogeno, più alto è il rischio di trasmissione del virus, una questione banalmente aritmetica». Dunque meglio proteggersi con repellenti, il cui consumo è aumentato di modo direttamente proporzionale all'incremento delle zanzare.
DISINFESTAZIONE La sensazione è che le disinfestazioni pubbliche, cioè i trattamenti antilarvali e quelli con gli insetticidi abbattenti che uccidono le zanzare adulte, siano stati insufficienti. Solo nell'area metropolitana di Cagliari dall'inizio dell'estate la task force antinsetti ha effettuato oltre 7600 trattamenti. «Stiamo intervenendo ogni giorno per tutta l'estate e lo faremo sino a che il clima sarà questo», spiega Nicola Carboni, dirigente della Tutela ambientale della Città metropolitana. «Ma se i focolai sono aumentati del 30-40 per cento, i fondi a nostra disposizione sono sempre gli stessi. Ci servono più risorse».
Fabio Manca

 

11 - L’UNIONE SARDA di sabato 15 settembre 2018 / Cultura (Pagina 48 - Edizione CA)
CADA DIE TEATRO
I bambini del '43: le bombe su Cagliari

È una sorta di lettera, un invito che Cada Die Teatro rivolge agli ottantenni, novantenni e centenari cagliaritani. La cooperativa Cada Die Teatro dal 2005, in collaborazione con la Cattedra di Antropologia Culturale dell'Università degli studi di Cagliari e l'Isre di Nuoro, ha dato vita a una ricerca finalizzata alla realizzazione di un video-archivio «con le testimonianze dei bambini e ragazzini del '43 che erano a Cagliari nei giorni in cui la città veniva devastata dalle bombe. Grazie ai racconti di 130 di voi è stato realizzato un video-archivio, “Cagliari 1943. La guerra dentro casa”, già fruibile alla Vetreria di Pirri. Con una parte delle interviste è stato realizzato un documentario prodotto dalla sede regionale della Rai, trasmesso più volte da Rai Storia».
Da lunedì 17 e sino alla fine dell'anno Pierpaolo Piludu, che ha diretto l'iniziativa, è disponibile a raccogliere ulteriori testimonianze recandosi personalmente nelle case per registrare le storie di chi vorrà aggiungere anche il suo racconto alla ricerca. Le persone interessate o i loro familiari possono mettersi in contatto con la cooperativa Cada Die Teatro chiamando i numeri 070 5688072 070 565507 328 2553721 o scrivendo a info@cadadieteatro.com

 

12 - L’UNIONE SARDA di venerdì 14 settembre 2018 / Salute (Pagina 47 - Edizione CA)
L'INIZIATIVA. Domenica nel reparto di Dermatologia del San Giovanni di Dio di Cagliari
“Alopecia Areata Day”, tutte le notizie sulla malattia

Può iniziare con una chiazza dalle dimensioni di una monetina sulla capigliatura, per poi espandersi gradualmente. È una malattia molto frequente, colpisce una persona su 100 nel corso della vita. È l'alopecia areata, una patologia che causa una caduta acuta dei capelli con formazione di chiazze che possono interessare più o meno diffusamente il cuoio capelluto, la barba e altre aree del corpo. Raramente la malattia può causare caduta di tutti i capelli (alopecia totale) e a volte di tutti i peli del corpo (alopecia universale). Un problema è anche il disagio psicologico che ne deriva quando a esserne colpiti sono i giovani. Ecco perché domenica si svolgerà in tre città italiane, Cagliari, Roma e Bologna, l'“Alopecia Areata Day” con consulti e momenti informativi. A Cagliari l'evento è organizzato nel reparto di Dermatologia al pian terreno del San Giovanni di Dio, dove dalle 9 alle 13 saranno presenti gli esperti coordinati dal professor Franco Rongioletti, direttore della Dermatologia dell'azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.
«Obiettivo dell'“Alopecia Areata Day” è quello di far conoscere i disagi che questa patologia comporta. Riconoscere l'Alopecia Areata come una malattia significherebbe migliorare la vita dei malati, i quali potrebbero godere di benefici come esenzioni e facilitazioni per le cure e per l'acquisto di protesi e parrucche, che allevierebbero il loro disagio», si legge in una nota diffusa dall'azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.
La malattia colpisce soprattutto individui geneticamente predisposti. I fattori che la scatenano sono sconosciuti ma si pensa che infezioni virali, farmaci o stress emozionali possano distruggere il privilegio immunologico del follicolo pilifero, che viene per questo riconosciuto come estraneo dall'organismo e attaccato dalle difese immunitarie. La malattia si manifesta inizialmente su piccole zone del corpo prive di peli e asintomatiche, poi con l'evoluzione può raggiungere vaste zone del cuoio capelluto o addirittura l'intera testa. Può insorgere a ogni età ma generalmente si manifesta nell'infanzia. Chi è colpito da alopecia areata potrebbe sviluppare altri problemi autoimmuni, come disturbi alla tiroide o la vitiligine. Spetta al dermatologo prescrivere esami specifici per la diagnosi della malattia, a cui la ricerca sta dedicando sempre più attenzione. (ma. mad.)

 

13 - L’UNIONE SARDA di venerdì 14 settembre 2018 / Weekend (Pagina 45 - Edizione CA)
L'EVENTO. Mostre e laboratori a Cagliari
La natura chiama l'arte, magie all'Orto botanico

Un viaggio straordinario naturalmente. Tra piante, arbusti, fiori e migliaia di meraviglie “verdi” protagoniste del rigoglioso Orto botanico di Cagliari. Parte oggi un'interessante e originale tre giorni dedicata all'arte e alle bellezze del grande giardino dell'Università di Cagliari con l'obiettivo di promuovere il rispetto della natura e la fruizione dell'arte. I fondi raccolti durante le visite serviranno per fornire l'Orto Botanico di materiale d'arte e di un pianoforte. Oggi, ingresso dalle 10 (ticket ridotto), prevista oltre alla visita al parco, mostra d'arte di Mario Biancacci, Claudio Loy, Anna Haber, Emanuela Boi e Viola Vistosu; mostra fotografica di Ilaria Biancacci e Simona Atzeni. Presentazione dei libri di Claudio Loy e del poeta Mahmoud Subhoa. Alle 16.30 performance teatrale e coreografia della Scuola Spazio Danza di Simonetta Stocchino. E asta delle opere per la raccolta fondi. Domani dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 laboratori di tecnica dell'acrilico, di pittura ad olio, di gesso e ossido colorato. Lezioni di pianoforte per giovani e adulti a cura della maestra Anna Haber. Ingresso gratuito per tutti i partecipanti al workshop. Infine domenica: estemporanea di pittura organizzata da Dado d'Arte. Durata: dalle 10 alle 17. Al termine le opere saranno valutate da una giuria tecnica. I migliori tre lavori vinceranno l'esposizione gratuita all'Orto botanico per due settimane. Informazioni: Dado d'Arte, 351.8485515.

 

14 - L’UNIONE SARDA di venerdì 14 settembre 2018 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
I rischi del web
INTERNET È UNA DROGA

Gian Luigi Gessa
Tutte le specie animali per perpetuarsi devono nutrirsi, figliare e distruggere i propri nemici. Non farebbero questo se non provassero un irresistibile piacere nel farlo. Devono anche ricordare come ripetere queste esperienze gratificanti. Il piacere e il desiderio suscitati da sesso, cibo, vittoria su un pericoloso predatore sono sostenuti da sostanze chimiche, i neurotrasmettitori, prodotte e rilasciate dalle cellule nervose, i neuroni, nelle aree del cervello definite le aree del reward (piacere). Nella sua storia millenaria l'uomo ha scoperto che alcune droghe (alcol, cocaina, morfina) riproducono in modo esagerato il piacere e il desiderio normalmente suscitati dagli stimoli naturali. Nel tempo, l'uomo ha inventato la distillazione dell'alcol, la pipa, la sigaretta, l'ago e la siringa, al fine di fare arrivare la droga nel cervello velocemente e in alta concentrazione, aumentandone gli effetti prodotti. La capacità delle droghe di riprodurre in modo intenso e duraturo le stesse emozioni suscitate dallo stimolo naturale è alla base della loro capacità di produrre dipendenza. Questa è la risposta compensatoria da parte del cervello alla stimolazione intensa, ripetuta ed eccessiva da parte delle droghe: il centro del piacere diventa meno sensibile non solo all'effetto delle droghe, ma anche a quello dei neurotrasmettitori che ne veicolano l'azione. (...)   SEGUE A PAGINA 8

Politica Italiana (Pagina 8 - Edizione CA) SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
L'INTERVENTO DEL NEUROSCIENZIATO
Una potente droga chiamata internet

(...) Pertanto, diminuisce il piacere prodotto dagli stimoli naturali e quello evocato dalle droghe stesse. Rimane il desiderio del piacere iniziale e per ottenerlo è necessario aumentare l'assunzione della droga. Recentemente si è scoperto che stimoli naturali come l'assunzione di cibo (grassi e zuccheri), il gioco d'azzardo e certe attività sportive possono produrre, se praticate in modo eccessivo, una dipendenza definita di tipo comportamentale o no-drug . Questa dipendenza è mediata dalla stimolazione eccessiva dei centri del piacere da parte delle droghe endogene, quegli stessi neurotrasmettitori con cui le droghe esogene competono nella loro azione. Negli ultimi decenni, l'uomo ha scoperto che la rete può diventare un mezzo insuperabile per attivare il centro del piacere. In realtà non è la rete che produce dipendenza ma alcuni dei suoi contenuti. Quelli più efficaci nel dare dipendenza sono gaming, gambling, social e porno/cybersex. La loro capacità di seduzione nasce dal fatto che la stimolazione virtuale riproduce in modo “sopranormale” quei comportamenti istintivi legati alla sopravvivenza della specie, sesso, vittoria su un nemico, vincita di denaro, prestigio. Virtuali. Come nella dipendenza dalle droghe, anche quella da Internet è caratterizzata da malessere psicofisico e produce nella vittima le stesse nefaste conseguenze nei rapporti interpersonali, nel lavoro, nel rendimento scolastico. Inoltre, attraverso i moderni metodi di brain imaging è stato dimostrato che nella corteccia prefrontale dei dipendenti dalla rete sono rilevabili gli stessi deficit funzionali presenti nei soggetti dipendenti da cocaina, eroina, alcol, gioco d'azzardo e cibo. Questi deficit sono ritenuti responsabili della impulsività, compulsività e labilità emozionale di questi soggetti. Un'importante differenza che rende Internet più insidioso delle droghe nel produrre dipendenza è che queste possono essere controllate dalla legge o dal costume: consumare alcol al lavoro è disdicevole o ti può mettere nei guai, mentre non esistono “astemi” nei confronti della rete e l'atteggiamento verso i soggetti dipendenti è di compiacenza, scetticismo o ignoranza sulla sua pericolosità sociale. Una popolazione di utilizzatori della rete dovrebbe essere protetta: i bambini in genere, i bambini con problemi psicosociali e i soggetti vulnerabili per psicopatologie quali depressione, ansia e isolamento. I diabolici produttori di virtual reality games hanno reso questi contenuti particolarmente efficaci nel produrre dipendenza nei bambini e adolescenti: la partecipazione a questi giochi implica una continua presenza in rete. Lasciare anche per bisogni fisiologici porta penalità e perdita di punteggio. I produttori di questi programmi hanno interesse a negare i pericoli della rete come nel passato l'industria del tabacco contestava la pericolosità del fumo e le ricerche del suo legame con il cancro.
Gian Luigi Gessa

 

15 - L’UNIONE SARDA di venerdì 14 settembre 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Nutrie, zanzare tigre, giacinto d'acqua, punteruolo rosso: gravi danni alla biodiversità
L'invasione delle specie aliene
Giovane sub trova una super lumaca nei fondali di Calasetta 

Qualche giorno fa Francesco De Sanctis, un undicenne di Carbonia appassionato di immersioni, stava pescando assieme al padre Luca nella costa di Calasetta quando, a pochi metri di profondità, si sono imbattuti in una sorta di lumacona lunga più o meno trenta centimetri. L'hanno fotografata poi hanno chiamato la Forestale. Hanno scoperto di essersi imbattuti nell' Aplysia dactylomela o lepre di mare, un mollusco diffuso nei mari tropicali ma segnalato da qualche anno a Malta, Grecia, Cipro, Turchia, Israele e, di recente, avvistato anche alla Maddalena. L'ennesima specie aliena giunta in Sardegna a causa del riscaldamento del mare, probabilmente attraverso il canale di Suez.
INVASORI Che si trattidi flora o di fauna, la lista degli invasori è lunga: pensate, per fare pochi esempi, alla zanzara tigre, al punteruolo rosso, alle nutrie, al giacinto d'acqua che ha creato seri danni nell'Oristanese o all'acetosella, che in qualche decennio ha parzialmente sostituito i campi di margherite.
In Italia si stima che le specie aliene siano oltre 3300 e l'elenco viene aggiornato ogni anno dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Nell'ultimo inventario nazionale le specie più pericolose sono 33 e quattro di queste sono presenti in Sardegna: giacinto d'acqua, nutria, soldinella reniforme, callistemon.
LE CONSEGUENZE Molte specie aliene costituiscono una minaccia alla biodiversità, al paesaggio e alla salute. Basti pensare alla zanzara tigre, importata in occidente dall'Asia, probabilmente attraverso il commercio di copertoni usati, che oltre ad essere fastidiosa perché punge di giorno, è pericolosa perché veicola della febbre del Nilo. O al punteruolo rosso che ha devastato le palme (anch'esse aliene) che a loro volta avevano modificato il paesaggio dell'Isola. O alle nutrie che, dove sono particolarmente numerose, possono portare a una drastica riduzione di piante acquatiche causando gravi squilibri all'ecosistema locale e determinando gravi danni all'agricoltura. Peraltro quando scavano le loro tane le nutrie possono arrivare a indebolire gli argini dei corsi d'acqua, aumentando il rischio di esondazioni.
NUOVA LEGGE Alcuni esempi per spiegare che l'importazione, volontaria o involontaria di specie tipiche di altre zone del mondo comporta conseguenze. Il danno economico, secondo il ministero dell'Ambiente, è stimato in 12,5 miliardi di euro nell'Unione europea. Non è un caso che l'Ue abbia emesso un regolamento che è stato recepito dall'Italia nel febbraio scorso con un decreto che impone divieti di importazione e misure di prevenzione.
Annalena Cogoni, docente di Botanica al Dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente dell'università di Cagliari, è la coordinatrice del progetto “Life Asap” per l'ateneo del Capoluogo. Si tratta di un'iniziativa dell'Ispra che si propone di informare e sensibilizzare a una maggiore consapevolezza per salvare il nostro patrimonio di biodiversità. Il primo progetto in Italia partirà proprio a Cagliari il 21 settembre con un percorso guidato all'orto botanico. «Il problema è serio e occorre che i cittadini lo conoscano», spiega Cogoni. «Le specie aliene procurano seri danni economici, alla biodiversità, alla salute e al paesaggio e per questo lavoriamo perché non vengano introdotte nuove specie e non vengano diffuse quelle già presenti».
FONDI INSUFFICIENTI Tre assessorati della Regione - Agricoltura, Ambiente, Sanità - si occupano dei vari aspetti del problema e, come nel caso del punteruolo rosso o della zanzara tigre, stanziano i fondi per la prevenzione e la lotta. Fondi spesso insufficienti. Solo nell'area metropolitana di Cagliari, ad esempio, quest'estate sono stati effettuati quasi ottomila interventi contro le zanzare tigre ma se i focolai sono decuplicati, i fondi sono sempre gli stessi da dieci anni.
Luca Sanna, direttore di Coldiretti, è preoccupato sia per gli effetti della diffusione delle specie aliene ma soprattutto per i cambiamenti climatici che stanno provocando un cambio delle produzioni agricole: «Sappiamo che cosa sta accadendo e che cosa accadrà nei prossimi 15 anni, ora dobbiamo agire, prima che sia troppo tardi».
Fabio Manca

 

16 - L’UNIONE SARDA di giovedì 13 settembre 2018 / Sport (Pagina 42 - Edizione CA)
Alla vigilia del passaggio in Comune per la ratifica dell'ampliamento a 30 mila
L'Università scende in campo
Nuovo stadio, intesa di 5 anni con Sportium

Sportium e l'Università di Cagliari firmano un'intesa quinquennale legata al nuovo stadio. Il consorzio vincitore della gara per la progettazione e la realizzazione del nuovo tempio cagliaritano del calcio ottiene così dagli specialisti dell'Ateneo - in particolare dal Dicaar, dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura - il supporto necessario per la ricerca, la scelta dei materiali, le sperimentazioni e ogni genere di consulenza legata al territorio.
Un'intesa che precede di pochi giorni, per lo stadio, un passaggio fondamentale in Consiglio comunale, dove verrà presentato e votato l'adeguamento alla massima capienza, 30 mila spettatori circa, prevista comunque nella prima “edizione” del progetto. Quella che il Consiglio esaminerà sarà una variazione che comporterà cambiamenti sostanziali sia dal punto di vista dell'iter delle autorizzazioni che sul versante economico. Sul tema, Tommaso Giulini era stato molto chiaro: «Saranno necessari altri 10 milioni di euro». Dai 55 milioni più Iva previsti all'inizio, si passerà a un'ipotesi di spesa di 65 milioni.
LA MISSION DELL'ATENEO Per l'ateneo ha firmato Maria Chiara di Guardo (pro rettore Innovazione e territorio), mentre per Sportium erano presenti il presidente Giovanni Giacobone e il consigliere Fabio Bandirali. Ha preso parte all'incontro la docente Ginevra Balletto (Dicaar) referente per il protocollo, seguito dall'ex direttore del Dicaar, Antonello Sanna. La Balletto era stata la consulente del consorzio vincitore nel dettagliato lavoro di presentazione del progetto. Compito che, per l'ateneo, continuerà a svolgere.
Il consorzio Sportium - si legge nella nota dell'Università - «è impegnato nella redazione dell'aggiornamento dello studio di fattibilità ed è in attesa di siglare l'accordo relativo alla progettazione definitiva, esecutiva, direzione lavori, certificazione Leed (attestazione sui materiali impiegati nel progetto) e in modalità Bim (Building information modeling, metodo per la gestione delle costruzioni) del nuovo stadio per il Cagliari calcio».
«L'intesa - ha sottolineato la professoressa Di Guardo - nasce dalla volontà di rafforzare la terza missione del nostro ateneo, in riferimento allo sviluppo tecno-economico e socio-ambientale». L'Università e Sportium lavoreranno su «singole attività di ricerca e consulenza in riferimento al nuovo stadio per il Cagliari Calcio». Studi, ricerca e didattica, perfino tirocini, visite didattiche e di comunicazione.
L'ACCORDO Secondo l'ingegnere Balletto ci potranno essere «anche consulenze connesse alla valorizzazione e diffusione della ricerca, innovazione e prototipi-brevetti». Insomma, una forte collaborazione con i vincitori scelti dal Cagliari Calcio che potrà coinvolgere singoli docenti o unioni di dipartimenti per cinque anni». Soddisfazione di Sportium: «L'intesa ci inorgoglisce e ratifica un percorso di innovazione e sviluppo della progettazione del nuovo stadio del capoluogo», ha sottolineato l'architetto Giacobone.
Enrico Pilia

 

17 - L’UNIONE SARDA di giovedì 13 settembre 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Centinaia di persone in chiesa per i funerali
Angela e i gemelli, un addio nel silenzio

Marco Noce INVIATO
MANDAS «La parola da sottolineare - dice monsignor Arrigo Miglio - è “silenzio”. Abbiamo preparato questa messa in silenzio. E vi chiedo di meditare in silenzio le parole che abbiamo ascoltato». Le ultime eco della voce dell'arcivescovo di Cagliari si spengono sotto le alte volte della chiesa di San Giacomo ed emerge un silenzio lungo e profondo, come solo può esserlo quello prodotto da centinaia di persone. Praticamente tutto il paese.
La bara di Angela Manca, la donna che una settimana fa, schiacciata dal peso della depressione e dell'ansia per il futuro, ha sparato prima ai due figli disabili poi a se stessa, sta al centro della navata: è color noce, adorna di rose bianche. Stessi fiori sulle bare dei gemelli, una a destra e una a sinistra di quella della madre. Bare grandi come quelle degli adulti ma bianche come quelle dei bambini. E dei bambini avevano l'innocenza, Paolo e Claudio, nonostante dovessero compiere 42 anni. «Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli», dice la lettura dal Vangelo di Matteo: e questi gemelli, nella semplicità del loro modo di esprimersi e comunicare con i loro cari, nella loro infanzia resa perpetua dalla patologia, nel loro calvario di ricoveri dopo ricoveri ma affrontato con forza e senza una lacrima, devono essere fra i piccoli cui sono rivelate le verità ultime di cui parla Gesù.
Sulla bara di Paolo, il più vivace, amante di cartoni animati e balli sardi, spicca una sciarpa rossoblù del Cagliari, di cui era tifosissimo, e un trattorino con rimorchio di plastica, giocattolo ricevuto in dono da poco dall'adorata sorella Monica e tanto gradito. Su quella di Claudio, quello che ha sofferto di più, quello che non si muoveva dal letto e doveva affrontare le crisi epilettiche, c'è un orsacchiotto di peluche celeste: tantissimi altri pupazzi sono rimasti nella loro camera, nella casa di famiglia di vico Salvatore Angelo Corrias. E proprio in un orsacchiotto era nascosta la chiave della cassaforte in cui venivano conservati i fucili da caccia: una chiave che Angela, in qualche modo, aveva trovato e che le ha permesso di realizzare il suo piano.
PAESE COMPATTO Il paese si stringe e trova compattezza nel silenzio della preghiera e nella pietà che si rifiuta di separare i destini dell'omicida-suicida e delle vittime: tutti, a Mandas, sanno che sono vittime tutti e tre i defunti di cui si celebrano le esequie (e solo i più anziani hanno memoria dell'altra volta che, 78 anni fa, per un triplice omicidio, nella chiesa di San Giacomo si videro tre bare). La Chiesa approva: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò», dice ancora il Vangelo letto dall'altare; «Sono le parole di incoraggiamento con cui Gesù ha accolto a braccia aperte nel suo regno Angela, Paolo e Claudio», dice l'arcivescovo Miglio. Parole accolte con un fremito di sollievo dai fedeli: tutti, in questi giorni, hanno meditato sul destino di Angela, sul suo crollo dopo la morte (dieci anni fa) del marito Mariano, sul tremendo tentativo di avvelenamento di sé e dei due figli disabili, tre anni fa, fino al tragico epilogo di giovedì scorso.
«UNA STORIA D'AMORE» Il sindaco Marco Pisano, che con la fascia tricolore sull'abito scuro siede in prima fila accanto alla moglie, cugina dei “bambini” e di Monica, ha parlato della vita della famiglia Calledda come di una lunga «storia d'amore» e utilizzato il termine «eroismo» per la dedizione con cui sono stati accuditi i due gemelli. Se Monica è diventata medico, ha raccontato lei stessa a L'Unione Sarda due giorni fa, è stato anche per cercare di capire il caso clinico dei fratelli, per trovare una spiegazione scientifica. Con la madre che scivolava nella depressione, questa coraggiosa dottoressa si è ritrovata un peso sempre crescente sulle spalle.
I SUPERSTITI In questo mercoledì pomeriggio caldo e grigio Monica e suo marito Efisio Pipia, superstiti di una strage che in Procura è classificata come duplice omicidio-suicidio ma che lo psichiatra Mauro Carta, dell'università di Cagliari, ha definito «suicidio allargato» sono seduti qui, in chiesa, davanti alle bare, in prima fila ma separati, seduti una nella bancata di sinistra l'altro in quella di destra, ciascuno circondato e protetto da persone affettuose. Monica, che dopo aver perso il padre ha perso anche madre e fratelli, e il marito che nei due “bambini” aveva trovato quasi dei figli (e loro in lui un quasi padre, che per stare con loro, a Mandas, aveva lasciato la sua Quartucciu). La prima lettura della messa, da Isaia, con quel «coraggio, non temete» indirizzato «agli smarriti di cuore» sembra rivolgersi in primo luogo a questa giovane coppia. Al loro dolore fa riferimento l'arcivescovo Miglio: chiarisce che ha voluto essere lui a officiare, insieme al parroco don Giampiero Zara e ad altri due sacerdoti, per dare un segno concreto di vicinanza, perché, spiega citando san Paolo, «la chiesa soffre tutta quando soffre uno dei fedeli». Poi, ricordando la ricorrenza del santo nome di Maria, aggiunge che la Madonna, ai piedi della croce cui era inchiodato suo figlio, «ha fatto proprie le sofferenze del mondo, in particolare quelle di ogni madre che soffre coi suoi figli». E il pensiero di tutti corre di nuovo ad Angela.
VERSO IL CIMITERO La messa si conclude con l'officio funebre: l'aspersorio si leva, l'acqua benedetta bagna i coperchi delle bare, l'assemblea invoca la clemenza dell'Altissimo e l'accesso delle anime dei defunti in paradiso. Poi i portantini sollevano le bare che, in testa le bianche, attraversano lo spazio dall'altare al portone. Ad attenderle, fuori, sul sagrato, ci sono corone di fiori, il volo di tre colombe bianche e quello dei palloncini, bianchi e celesti. Ma anche le auto funebri, dietro lo quali si snoda il corteo, lento e mesto, con Efisio e Monica in testa. Niente condoglianze in chiesa né al cimitero, è l'invito della famiglia schiantata dalla tragedia: meglio il silenzio, e i messaggi da annotare su un quaderno messo a disposizione nella cappella del camposanto.

 

18 - L’UNIONE SARDA di giovedì 13 settembre 2018 / Salute (Pagina 36 - Edizione CA)
Uno studio di un gruppo di ricercatori dell'Università di Sassari sulla rivista “Viruses”
Sclerosi laterale amiotrofica: l'origine della malattia

Un gruppo di ricerca dell'Università di Sassari ha firmato uno studio che contribuisce a far luce sulla genesi della sclerosi laterale amiotrofica, intitolato “Disruption by SaCas9 Endonuclease of Herv-Kenv, a Retroviral Gene with Oncogenic and Neuropathogenic Potential, Inhibits Molecules Involved in Cancer and Amyotrophic Lateral Sclerosis”. La ricerca, realizzata da Gabriele Ibba, Claudia Piu, Elena Uleri, Caterina Serra e Antonina Dolei, è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale “Viruses”.
«Abbiamo messo a punto delle specifiche “forbici molecolari” Crispr/SaCas9, mediante le quali siamo riusciti a eliminare dal Dna di cellule umane il gene retrovirale endogeno Herv-Kenv, sospettato di contribuire al tumore della prostata e alla neurodegenerazione della Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla)», spiega il ricercatore Gabriele Ibba.
La distruzione del gene Herv-Kenv (la prima di un retrovirus endogeno umano) interferisce con importanti regolatori dell'espressione e della crescita cellulare, tra cui la proteina TDP-43, che ha un ruolo chiave nella neurodegenerazione della Sla. «Questo nuovo risultato suggerisce che il retrovirus endogeno Herv-k non sia un innocuo spettatore, ma che ci sono legami non solo tra Herv-k e l'oncogenesi, ma anche tra Herv-k e la Sla, dato che l'aumento di sole due volte di TDP-43 può causare neurodegenrazione», prosegue Antonina Dolei, professoressa di Virologia nel Dipartimento di Scienze Boomediche dell'Università di Sassari.
«In pratica, se ci fosse un contributo di Herv-Kenv alla patogenesi della Sla, si aprirebbe la prospettiva di considerare la Sla non come una malattie incurabile, ma come una patologia che coinvolge un retrovirus, contro il quale è possibile utilizzare terapie farmacologiche», conclude la professoressa Dolei.

 

19 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 12 settembre 2018 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Al lavoro gli ingegneri dell'Università di Cagliari: taglieremo i tempi morti delle spedizioni
I container viaggiano in Rete
Il progetto sperimentale nei porti sardi per il traffico merci

L'idea potrebbe rivoluzionare in poco tempo l'organizzazione dei porti sardi: creare una sorta di telepass delle autostrade del mare, un sistema informatizzato e automatico per gestire le operazioni di carico e scarico delle merci e risparmiare in questo modo tempo e denaro nei trasporti via nave da e per l'Isola. È l'obiettivo del progetto EasyLog, coordinato dall'Università di Cagliari (tramite il Centro interuniversitario di ricerche economiche e mobilità) e finanziato dal programma Maritime di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia, presentato ieri mattina alla Cittadella dei Musei di Cagliari.
CONTROLLI SUI CONTAINER «Vogliamo mettere in piedi per la prima volta nel Tirreno una rete digitale che colleghi i porti della Sardegna con quelli di Toscana, Liguria e Francia - spiega Gianfranco Fancello, professore ordinario del dipartimento di Ingegneria civile cagliaritano e responsabile scientifico del progetto insieme al collega Paolo Fadda - e permetta l'imbarco e lo sbarco di merci senza le inutili lungaggini logistiche e burocratiche tipiche di molti scali. I container, una volta schedati e immessi nel database, potranno quindi muoversi liberamente e in tempi brevi senza essere sottoposti a ulteriori controlli. Il modo migliore per snellire e stimolare l'import e l'export regionale».
TEMPI RIDOTTI Il programma capitanato dall'équipe sarda potrà contare su quasi due milioni di euro e vedrà la collaborazione di atenei, enti di formazione e camere di commercio nei territori coinvolti. Lo studio inizierà con l'applicazione sperimentale del sistema in cinque porti e altrettante direttrici di traffico esistenti al fine di valutarne la fattibilità. «L'incontro ha avuto una duplice valenza - precisa Fadda - abbiamo presentato EasyLog, ma anche tratto le conclusioni del progetto congiunto Go Smart Med, nel quale sono state appunto individuate le principali criticità del sistema di trasporto marittimo delle merci. Su tutte emergono i tempi morti che i container devono affrontare durante la spedizione. Ore e giorni che rappresentano quasi la metà, il 46% per l'esattezza, della durata dell'intero viaggio. Uno spreco di tempo che si traduce inevitabilmente in una perdita di denaro, sia per il mittente che per il destinatario».
LA RETE Ma gli scopi fissati con EasyLog non vogliono limitarsi al destino delle sole merci. «Intendiamo razionalizzare le strategie commerciali marittime tracciando una rete di connessioni portuali condivise da tutti gli addetti ai lavori - afferma Fancello - la poca efficienza del settore è infatti aggravata anche dallo scarso coordinamento delle compagnie marittime e dalla conseguente sovrapposizione di rotte e orari, col risultato di un coefficiente di riempimento delle stive inferiore alle reali potenzialità».
L'AMBIENTE Una migliore amministrazione del sistema portuale tirrenico potrebbe inoltre aprire le porte a un'era dei trasporti più sostenibile. «Il 5% dei gas responsabili dell'effetto serra arriva dalle navi che solcano i nostri mari - sottolinea Fadda - quindi una loro razionalizzazione comporterebbe anche una significativa riduzione delle emissioni nocive in atmosfera. Un aspetto non secondario rispetto a quello economico».
Luca Mascia

 

20 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 12 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Da venerdì mostre, aste, spettacoli e libri
Tre giorni allo scoperta dell'Orto botanico

Una tre giorni d'arte con l'intento di riscoprire la bellezza dell'Orto botanico e sensibilizzare al rispetto della natura e alla fruizione dell'arte. È l'iniziativa che la PromoVogue realizza - in collaborazione con l'Orto - da venerdì a domenica negli spazi del polmone verde dell'ateneo: durante la manifestazione, patrocinata dall'Università e dal Comune di Cagliari, saranno raccolti fondi per acquistare un pianoforte da mettere a disposizione dei visitatori. Si comincia venerdì - con biglietto di ingresso ridotto per tutti i visitatori - a partire dalle 10 con una mostra d'arte di Mario Biancacci, Claudio Loy, Anna Haber, Emanuela Boi e Viola Vistosu, una mostra fotografica di Ilaria Biancacci e Simona Atzeni e la presentazione di libri a cura di Claudio Loy e del poeta Mahmoud Subhoa. Alle 15,30 nello spazio davanti al museo botanico si terrà la presentazione degli artisti espositori. Alle 16 Claudio Loy presenterà il suo libro “Babele”. Dalle 16.30 sarà possibile assistere alla performance teatrale e alla coreografia della scuola Spazio Danza di Simonetta Stocchino, con l'asta delle opere in mostra per la raccolta fondi.
Si prosegue sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 con un workshop di tecnica dell'acrilico, pittura ad olio, gesso e ossido colorato, e con lezioni di pianoforte per giovani e adulti a cura della maestra Anna Haber. L'ingresso sarà gratuito per tutti colori che parteciperanno al workshop.
La manifestazione si concluderà domenica con una estemporanea di pittura organizzata dall'associazione culturale “Il Dado d'Arte”, visitabile dalle 10 alle 17. Al termine una giuria tecnica valuterà le opere: le tre migliori si aggiudicheranno l'esposizione gratuita negli spazi dell'Orto botanico per due settimane.

 

21 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 12 settembre 2018 / Spettacoli e Società (Pagina 38 - Edizione CA)
“L'uomo del mercato”
Gli invisibili di San Michele 

Alla fine, sì, racconta la storia di Mario, ma è qualcosa di diverso da un documentario. “L'uomo del mercato” di Paola Cireddu prende in prestito dalla realtà uno scampolo di vita, per trasfigurarlo attraverso la finzione, e restituire una pura invenzione. «Solo la finzione può raccontare in maniera efficace la realtà».
A riprese concluse, la giornalista e musicista cagliaritana, e adesso regista al suo esordio, racconta il corto, la cui sceneggiatura, lo scorso anno, ha vinto il Premio Solinas, nella sezione “Il cantiere delle storie”. Al Festival, in programma a La Maddalena dal 27 al 30 settembre, ci ritornerà per presentare il cortometraggio, un'anticipazione in attesa della distribuzione.
Girato e ambientato a Cagliari, nel quartiere popolare di San Michele, che ruota attorno a piazza Medaglia Miracolosa, “L'uomo del mercato” racconta un personaggio ai margini della società, che per campare recupera vecchie cassette dai negozianti e dalla strada, le carica in spalla, e le rivende a pochi centesimi. Mario Tocco, malgrado i suoi sessant'anni, percorre a piedi ogni giorno svariati chilometri, e nonostante l'ingombro che trascina con sé, nessuno lo vede. È invisibile. «Non potevo non parlare di lui», spiega Paola Cireddu, che ha voluto Mario, in persona, e non un attore, «per la sua grande capacità espressiva, la pregnanza che dona alla scena».
Con l'eccezione di Sergio Piano, unico attore professionista, gli altri interpreti, e le numerose comparse, sono abitanti del quartiere, oltre Mario, Stefano Portas e Alessio Rais. Un cast quasi tutto al maschile, che restituisce in maniera fedele le dinamiche della borgata, le voci, i colori, l'atmosfera. Una comunità vivace che ha accolto con generosità la troupe. «Ci siamo sentiti a casa», racconta Cireddu, «a livello umano e professionale è stata un'esperienza intensa e molto positiva».
Realizzato dalla casa di videoproiezioni Bibigùla di Maurizio Abis (con Silvio Farina direttore della fotografia), che lo produce con il Premio Solinas, Celcam (Centro per l'educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità), le Università di Cagliari, Sassari e Roma Tor Vergata, la collaborazione di Mommotty e Terra de Punt, il contributo della Regione Sardegna, il corto è anche la sintesi di una sensibilità formatasi negli anni.
Appassionata fotografa, Cireddu ha frequentato i laboratori del Celcam, diretto da Antioco Floris: «Guardare per immagini il mondo è il mio personale modo di comprenderlo, però scrivere e girare un film è una prova di coraggio, oltre che l'espressione di una passione». Una determinazione che, aggiunge la regista, viene a mancare soprattutto tra le donne, e non perché non ci siano occasioni. A volte è più la paura di crederci abbastanza. Paola ha scelto di farlo e, da musicista, col suo gruppo “Machina Amniotica” (suona il basso), firma anche la colonna sonora del suo primo film.
Franca Rita Porcu

 

22 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 settembre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
INGEGNERIA. L'Università: la prova è stata subito ripetuta
Le risposte sono online,
annullato il test di inglese

«Le circostanze portano a ritenere oltre ogni ragionevole dubbio che l'imparzialità e il corretto svolgimento della prova sia stato pregiudicato dalla diffusione preventiva delle risposte al test», si legge nella disposizione dirigenziale a firma della direttrice del Centro linguistico di Ateneo. Così 96 studenti della facoltà di Ingegneria e Architettura si sono visti annullare la prova d'idoneità di lingua inglese.
GLI STUDENTI «Siamo vittime di un'ingiustizia», sostengono attraverso il rappresentante della facoltà di Ingegneria, Emanuele Demartis. «Il 6 venivamo informati che a causa di una probabile perdita dei dati contenenti le prove d'esame, il test del 4 luglio era stato annullato e sarebbe stato necessario ripeterlo», racconta. «Abbiamo presentato richiesta di accesso agli atti ed espresso le nostre perplessità al presidente di facoltà davanti a una motivazione incomprensibile, poi diventata un'accusa agli studenti che avrebbero invalidato la prova barando». Così hanno chiesto vari incontri alla rettrice («Senza risposta»), l'ultimo dopo essere stati ascoltati dalla direttrice del Cla e dal prorettore alla didattica. «Non avendo ricevuto esito positivo, chiediamo al rettrice di rendere valida la prova e prendere provvedimenti per risolvere il problema della mancanza di test originali».
L'ATENEO «La prova è stata annullata per irregolarità. Come confermato da vari studenti, i tre test erogati erano presenti online insieme alle soluzioni», replica l'ufficio stampa, che precisa: «A seguito della prova annullata, ne è stata programmata di seguito una seconda, il 9 luglio, d'accordo con il presidente della facoltà, per permettere agli studenti di rispettare le scadenze istituzionali, più altre due organizzate dal Cla oltre a quelle previste». «L'Ateneo si è dunque adoperato per venire incontro agli studenti con due appelli straordinari e la ripetizione della prova. All'esito delle varie sessioni, più della metà di coloro che avevano superato la prova del 4 luglio ha riconfermato l'idoneità, in 13 non si sono presentati in nessuna delle 4 prove (tutte con le stesse caratteristiche, numero di domande e livello di difficoltà) che così come quella annullata sono a disposizione sul nostro sito per permettere agli studenti di esercitarsi». (sa. ma.)

 

23 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 settembre 2018 / Borsa (Pagina 14 - Edizione CA)
Candidata al progetto ET
A Lula il telescopio per sentire la voce dell'universo

Nelle profondità di Sos Enattos, ex miniera di Lula, le onde gravitazionali si “sentono” meglio. Perché è un'area poco popolata e con un debolissimo rumore sismico. Ecco perché la Sardegna la candida a ospitare il progetto europeo Einstein Telescope (ET), per la realizzazione di un interferometro di nuova generazione. L'iniziativa - che vede in prima linea l'Università di Sassari e la Regione Sardegna con l'Istituto nazionale di fisica nucleare e il ministero dell'Istruzione - è stata presentata ieri a Pula in occasione della conferenza biennale della Sigrav (Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione).
«Il progetto ET prevede investimenti per centinaia di milioni», ha sottolineato l'assessore regionale al Bilancio Raffaele Paci: «Se Lula sarà scelta ci saranno ricadute enormi sull'intera Sardegna». La decisione arriverà nel 2020: secondo il rettore di Sassari Massimo Carpinelli, se prevalesse Sos Enattos l'Isola «diventerebbe punto di riferimento della ricerca internazionale e mondiale», con un progetto che «potrebbe avere implicazioni rivoluzionarie per l'astrofisica». Ma il senatore M5S Gianni Marilotti ha avvertito: «Se la Regione crede veramente nel progetto ET blocchi il parco eolico a Bitti», che sorgerebbe a 12 chilometri dalle miniere e «interferirebbe con l'attività scientifica».

 

24 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 settembre 2018 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
ARCHITETTURA Ad Alghero la mostra “We play-you play” sui lavori dell'Equipo Mazzanti
Se la città è un laboratorio
Ognuno può definire gli spazi, ideare gli edifici 

Se avesse ragione lui, e ogni spazio cittadino è un luogo in cui apprendere, allora è possibile immaginare le città come scuole senza pareti, a cielo aperto, dove, proprio come in aula, le persone imparano le une dalle altre, dialogano e condividono esperienze. Non solo. A partire dalla convinzione, cara a Giancarlo Mazzanti, che «l'architettura sia da vivere più che da osservare», ognuno può provare a definire gli spazi e ideare gli edifici, i luoghi. Come avviene, per gioco, nella mostra “We play-you play” dedicata ai lavori dello studio “El Equipo Mazzanti” dell'architetto colombiano (di origini italiane). E, nello stesso tempo, apprezzare una concezione di architettura come «arte sociale che ha la responsabilità di essere sia utile sia bella» in Red Location Cultural Precinct dello studio “Noero Architects”, dell'architetto sudafricano Jo Noero. Ospitate entrambe ad Alghero, nel Complesso di Santa Chiara, sede del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica dell'Università di Sassari (Dadu), le mostre rimarranno aperte fino al 28 settembre per la Notte Europea dei Ricercatori.
SCUOLA ESTIVA Fulcro della Scuola Estiva «Spazi innovativi per l'apprendimento» (Ils), diretta da Massimo Faiferri, docente di Urbanistica e Design del Dadu, giunta alla sua terza edizione e conclusa ai primi di settembre, le mostre suggeriscono l'idea che l'intera città possa essere riletta come luogo di stimolo alla conoscenza e di apprendimento cooperativo. «I mutamenti sociali, l'innovazione tecnologica, l'accesso rapido alle informazioni costringono a ripensare gli spazi cittadini», spiega Faiferri, «i quali devono diventare luoghi di educazione, flessibili e inclusivi. Luoghi in cui la cultura sia veicolo di emancipazione e integrazione sociale».
OGGETTI COLORATI Se “We play-you play”, attraverso una serie di oggetti colorati disposti sui tavoli, invita a divenire protagonisti attivi del proprio habitat, a costruire spazi, inventarsi soluzioni architettoniche, scomporre e ricomporre costruzioni definite, insomma a scoprire le regole e i processi ideativi; Red Location Cultural Precinct, attraverso una collezione di disegni, racconta come un centro culturale abbia curato le ferite dell'apartheid in una città del SudAfrica.
INSEDIAMENTO NERO Red Location è stato il primo insediamento nero di Port Elizabeth, caratterizzato dalla presenza di casette di ferro, di un rosso intenso a causa della ruggine. Il centro culturale progettato dallo studio Noero ha offerto spazi comuni in cui le persone possano accedere all'istruzione e all'occupazione, possano interagire in maniera costruttiva.
In una città dilaniata dalle conseguenze urbanistiche dell'apartheid, la cultura (e una certa idea di architettura), è stata motore di un potente sviluppo economico e sociale. Accanto al disegno a mano di Red Location Cultural Precinct, esposto alla Biennale di Architettura di Venezia, nel 2012, in mostra altre immagini del progetto e una video installazione che documenta le fasi della sua realizzazione (che si concluderà nel 2022).
Franca Rita Porcu

 

25 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 settembre 2018 / Provincia Medio Camp (Pagina 30 - Edizione CA)
ARBUS. Lo sfogo di Pierpaolo Santovito, il bolognese che vive a Ingurtosu
«Qualcuno mi fa la guerra ma voglio solo creare lavoro»

«Solo contro tutti, non riesco ad andare avanti: le istituzioni mi hanno abbandonato e c'è qualche privato che ostacola la mia attività agricola, punto di partenza di un piano ambizioso con l'Università». Pierpaolo Santovito, 47 anni, figlio di imprenditori bolognesi, dopo il fallimento della multinazionale dei genitori, cui era diventato socio, racconta il suo arrivo ad Arbus, l'acquisto di un pezzo di terra, l'avvio di un'azienda. Poi, neanche il tempo di festeggiare, le prime difficoltà: «Ho valutato altre ipotesi, alla fine ho scelto di restare per cambiare qualcosa».
IL PROGETTO «Quando nel 2006 - racconta - mi resi conto che l'impresa sarebbe finita male, preoccupato del futuro: volendo rompere con il passato, ho pensato a Ingurtosu e alla spiaggia di Piscinas, località dove ero stato più volte in vacanza». Ricorda che sulla decisione di fare la valigie per la Sardegna influì la bellezza e la tranquillità del luogo. «Comprai una casa ad Arbus e nel 2012 mi trasferii. Accolto da tutti, in un clima di solidarietà e cordialità. Presentai i progetti e dal Comune ottenni il via libera alla ristrutturazione dell'immobile». Il primo passo concreto fu la coltivazione di un orto per passare alla realizzazione di un bed and breakfast e al coinvolgimento dell'Università, con il pensiero fisso di creare posti di lavoro».
LE DENUNCE «All'inizio mi è sembrato di vivere un sogno: collaborazione, rispetto e aiuto reciproco. Neppure il tempo di gioire che i guai si presentarono con la casa e l'orto allagati». Il sospetto che non si trattasse di un evento naturale ma voluto e provocato da «chi nel frattempo aveva iniziato a considerami un intruso, uno che viene dal nord e si vuole appropriare di una terra che non gli appartiene» spinse l'uomo a fare denuncia ai carabinieri e presentare un esposto, tramite il suo legale, alla Procura della Repubblica.
I FATTI «Nelle denunce ho raccontato che, dopo aver pulito il terreno, sotto la recinzione dell'area, ho notato uno scavo a forma di imbuto che invitava l'acqua piovana a scorrere all'interno della mia proprietà, anche un dosso, posizionato sulla strada comunale, spingeva la pioggia a casa mia. Non capisco chi possa avercela con me: ho fatto tutto in regola, almeno per la legge».
L'AMAREZZA «Ringrazio coloro che in questi anni mi hanno sostenuto: qui c'è tanta brava gente». Ma le istituzioni però sono assenti dai suoi ringraziamenti: «Mi sono rivolto a tutti, ma mi hanno lasciato solo. Non sono ricco, sono uno che ama il lavoro. Se c'è uno spazio in quest'angolo di terra per chi vuole promuovere il turismo, ascoltate la sua voce».
Santina Ravì

 

26 - L’UNIONE SARDA di domenica 9 settembre 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 10 - Edizione CA)
L'assessore agli Affari generali domani sarà a Roma
Spanu dalla viceministra Del Re

Si discuterà del ruolo degli enti territoriali nell'attività di sviluppo locale, nell'incontro di domani a Roma tra l'assessore regionale agli Affari generali, Filippo Spanu, e la viceministra agli Affari esteri, Emanuela Del Re. «Vogliamo portare all'attenzione del governo istanze fondamentali per le regioni italiane» dice Spanu, convinto dell'importanza di maggiore confronto su interventi finalizzati a creare migliori condizioni di sviluppo in particolare nei paesi da cui hanno origine i flussi migratori. E su questo tema l'assessore ha evidenziato l'importanza degli atenei di Cagliari e Sassari nell'inserimento dei migranti nel contesto degli studi universitari. L'obiettivo è «acquisire conoscenze specialistiche da utilizzare successivamente, in modo proficuo, nei paesi di origine». Durante un incontro sul tema "Città, migrazioni e cooperazione internazionale", che si è svolto a Sassari, Spanu ha ricordato il lavoro «avviato da tempo dalla Regione per una programmazione strutturata della gestione del fenomeno migratorio attraverso il Piano per l'accoglienza dei flussi non programmati». Il lavoro dell'amministrazione spazia in diversi ambiti per «favorire il processo di inclusione dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale». In platea c'erano 20 giovani richiedenti asilo, ospitati nei centri di accoglienza del nord Sardegna, che riceveranno a breve pass accademici per poter frequentare corsi universitari sulla base di un'iniziativa dell'ateneo sassarese che ha avuto il sostegno della Regione. (m. s.)

 

27 - L’UNIONE SARDA di domenica 9 settembre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
Università
Impresa e finanza a confronto

Serve rafforzare il rapporto tra banca e impresa: questo il messaggio emerso dalla prima tavola rotonda del convegno dell'associazione dei docenti di Economia degli intermediari finanziari che si è chiusa ieri. «Bisogna lavorare sulla struttura finanziaria delle imprese» è stato il richiamo di Francesca Brunori, Direttore Credito e Finanza di Confindustria.
Il mix proposto dall'appuntamento organizzato da Riccardo De Lisa e Luca Piras, è stato aperto dai saluti di Aldo Pavan, direttore del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali. «Il problema è la dimensione delle imprese - ha rimarcato Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio Sardegna e Sicilia Intesa San Paolo -. Il nostro è un Paese affetto da nanismo imprenditoriale: il 60% degli addetti della Sardegna lavora in aziende con meno di 10 addetti, mentre la media del Paese è intorno ai 50». In chiusura è stata presentata l'attività della Banca del Germoplasma per la tutela delle biodiversità che opera nel Dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente.

28 - L’UNIONE SARDA di domenica 9 settembre 2018 / Cultura (Pagina 51 - Edizione CA)
Iniziative della Casa Museo
“Gramsci interprete del Novecento” alla Summer School di Ghilarza
Non si finirebbe mai di scoprire l'attualità e la forza dirompente dal pensiero di Antonio Gramsci. E anche se l'anno a lui dedicato, per gli ottanta anni dalla morte, è stato il 2017, il lavoro di studio e ricerca non accenna a diminuire. In questa direzione si è tenuta ieri a Ghilarza - paese dove trascorse la sua infanzia - alla Casa Museo di Antonio Gramsci, una conferenza stampa impreziosita dall'intervento di esimi studiosi.
Dopo l'introduzione del presidente della fondazione, Giorgio Macciotta, che ha parlato con soddisfazione dell'aumento progressivo del numero dei visitatori e dell'accresciuta stabilità economica, il primo intervento è stato quello di Gianni Francioni, professore ordinario di Storia della filosofia all'università di Pavia. L'argomento non poteva che essere legato alla terza edizione della Ghilarza Summer School - Scuola internazionale di studi gramsciani, in programma da domani al 15 settembre, rivolta a quindici selezionati studenti che si confronteranno con i docenti intorno al tema “Crisi e rivoluzione passiva: Gramsci interprete del Novecento”.
A seguire, lo scrittore e disegnatore Luca Paulesu si è espresso sulla mostra “Le riviste ritrovate: la formazione di Gramsci in Sardegna (1907-1914)”, che sarà inaugurata a Ghilarza domani, offrendo ai visitatori l'occasione di «apprendere aspetti inediti e fondamentali della formazione culturale del giovane Gramsci in Sardegna».
Antonello Sanna, direttore del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura di Cagliari, ha illustrato il progetto “Da Ghilarza al mondo: i paesaggi culturali gramsciani”, teso alla valorizzazione dei luoghi che hanno segnato la biografia del grande pensatore.
Infine Paolo Piquereddu, docente di museologia e museografia all'università di Sassari, si è focalizzato sulle iniziative volte a ottenere il riconoscimento regionale del Museo gramsciano, un obiettivo di grande rilievo che si auspica possa essere raggiunto in tempi ragionevolmente brevi.
Luca Mirarchi

 

29 - L’UNIONE SARDA di domenica 9 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 30 - Edizione CA)
PIAZZA D'ARMI. Fino a venerdì la conferenza internazionale
Linguaggi informatici, 140 esperti all'Università

Da domani a venerdì nella facoltà di Ingegneria e Architettura in piazza d'Armi si svolgerà la ventiseiesima edizione della “International smalltalk joint conference” organizzata dall'Esug, lo European smalltalk user group, e dal Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università. A organizzare l'appuntamento cagliaritano della conferenza - che per la prima volta viene ospitata da un'Università italiana - sono stati i professori Michele Marchesi e Roberto Tonelli che da anni collaborano con il gruppo internazionale. La settimana di incontri in piazza d'Armi servirà per illustrare le novità e le applicazioni dello Smalltalk, il primo linguaggio di programmazione ad oggetti, che è tuttora uno dei più potenti linguaggi di uso generale, spesso integrato con Internet.
IL PROGRAMMA Alla conferenza parteciperanno 140 esperti internazionali del linguaggio di programmazione a oggetti. Smalltalk è anche il gruppo di ricerca del Dipartimento di Matematica e Informatica coordinato da Marchesi che viene utilizzato per applicazioni di simulazione a eventi, e per la realizzazione rapida di prototipi. La versione open source del linguaggio è mantenuta dall'Inria, l'Istituto nazionale francese per la scienza informatica e la matematica applicata. L'iniziativa è il frutto dell'attività di cooperazione internazionale che l'ateneo cagliaritano supporta anche grazie al programma “visiting professor”, tramite il quale il professor Stéphane Ducasse dell'Inria di Lille ha potuto lavorare a Cagliari.  Sul sito dell'istituto che organizza l'evento (questo il collegamento https://esug.github.io/2018-Conference/conf2018.html) è disponibile il modulo per l'iscrizione.

 

30 - L’UNIONE SARDA di domenica 9 settembre 2018 / Sport (Pagina 59 - Edizione CA)
BASKET. Sa Duchessa: Cus-Selargius su Tcs (18)
Ecco il derby sardo

Il primo trofeo “Sa Duchessa” se lo contenderanno, come da pronostico, il Famila Wuber Schio e il Cmb Cargo Uni Gyor. Nella prima giornata del quadrangolare internazionale di basket femminile organizzato dal Cus Cagliari, lo squadrone campione d'Italia, nonostante le defezioni delle due lunghe Lavender e Gruda e delle acciaccate Lisec e Micovic, ha travolto la giovane compagine universitaria (priva di Erika Striulli e Silvia Favento) per 91-18.
Nell'altra semifinale un buon San Salvatore Selargius (con Lussu e Cicic in panchina a onor di firma) ha ceduto alle ungheresi di coach Sandro Orlando per 73-48. Dopo aver litigato con pallone e tabellone per circa 7', Brunetti e compagne hanno preso confidenza con il canestro e sono rimaste sulla scia delle magiare fino all'inizio del 2° quarto (10-12). Poi il Gyor, trascinato dall'americana Reshanda Gray, ha preso il largo fino a toccare anche il +30 (68-38). La finalissima delle 20.15, sarà preceduta alle 18 dal derby Cus-San Salvatore. Tutto in diretta tv su Tcs.
Alberto Garau

 

31 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 settembre 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Strage in casa, la pensionata non sopravvive: le vittime salgono a tre
Morta anche la madre
Il biglietto: basta soffrire

Marco Noce INVIATO
MANDAS È andata a finire come voleva lei: Angela Manca, 64 anni, originaria di Orroli, è morta ieri, poco prima delle 14, all'ospedale Brotzu, a Cagliari. Era ricoverata da giovedì pomeriggio per le gravi ferite che si era inferta sparandosi all'addome con un fucile da caccia, lo stesso usato poco prima per uccidere i due figli disabili Paolo e Claudio Calledda, 42 anni. «Basta sofferenze. Ora so come fare», aveva scritto in un biglietto trovato nella casa della strage. Lo aveva anche firmato, per rafforzare la propria volontà. Sottoposta in nottata a un lungo intervento in Chirurgia generale, ieri mattina era stata trasferita in Rianimazione: la prognosi era rimasta riservata, i medici avevano parlato di condizioni gravi. Intorno alle 13 è sopraggiunta una crisi: i parametri vitali sono precipitati. Infine il decesso.
«SUICIDIO ALLARGATO» Sono dunque tre le vittime di quello che il docente di psichiatria Mauro Carta, università di Cagliari, ha definito un «suicidio allargato». Un piano riuscito, dopo il tentativo fallito di tre anni fa, quando la donna aveva somministrato un cocktail di farmaci a se stessa e ai due figli disabili. Un piano eseguito nonostante la presenza costante di varie persone nella casa di vico Salvatore Angelo Corrias. La donna, caduta in depressione dopo essere rimasta vedova dieci anni fa, abitava insieme ai gemelli, alla figlia maggiore Monica, 45 anni, medico di famiglia a Samugheo, e - da sei anni - al genero, Efisio Pipia, 45 anni, di Quartucciu, imbianchino. Con lei c'era sempre una badante, 24 su 24, con due donne che facevano i turni, mentre altre due si alternavano nell'assistenza ai disabili dal mattino alla sera.
CHIAVI NASCOSTE In questa casa animata, erano state fatte sparire tutte le chiavi: quelle delle porte, quella dell'armadietto delle medicine e quella della cassaforte delle armi. Tante sia le medicine (ne assumevano Paolo, Claudio e la madre), tante le armi: cinque fucili, una pistola e un numero considerevole di cartucce. La caccia era una passione di famiglia: da Mariano, il marito defunto, a Efisio, il genero. E a qualche battuta avevano partecipato anche mamma e figlia: Angela sapeva come si carica un fucile.
QUADRO CHIARO Le indagini, coordinate dal pm Diana Lecca e affidate ai carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Dolianova, sono praticamente chiuse: non ci si attendono rivelazioni clamorose né dalla perizia balistica sul fucile, fissata per lunedì, né dalle autopsie. Ieri pomeriggio il medico legale Nicola Lenigno ha eseguito quelle sui gemelli: sono stati colpiti con una sola fucilata ciascuno, Paolo al petto e Claudio alla gola. Il corpo di Angela Manca sarà esaminato probabilmente lunedì.
Il quadro è chiaro. Angela Manca giovedì ha approfittato di un momento in cui la vigilanza costante di cui era oggetto si era leggermente attenuata: dopo settimane in cui la donna sembrava aver recuperato serenità e persino buonumore, la figlia e il genero avevano deciso di concedersi una breve vacanza in Ogliastra. Dopo la colazione tutti insieme, la coppia era partita. Finito il suo turno di assistenza ai due disabili, Cristina Murgia aveva pranzato con Angela Manca e, dopo aver condiviso un caffè e rassicurato al telefono Monica Calledda («Qua tutto tranquillo»), alle 13,15 aveva lasciato la casa.
IL PIANO A quel punto Angela Manca ha trovato il modo di sfuggire all'attenzione della badante di turno, una ragazza ucraina: recuperate la chiave della cassaforte delle armi (Efisio la teneva dentro un orsacchiotto di pelouche, uno dei tanti pupazzi di Paolo e Claudio) e quella della porta della camera dei ragazzi. Quando la badante ha sentito gli spari ed è corsa a controllare si è trovata di fronte quella porta chiusa. Ha bussato. Niente. Disperata, ha telefonato a Monica che a sua volta ha chiamato un vicino. Questi, dopo aver bussato inutilmente, ha abbattuto a spallate la porta. Paolo e Claudio erano nei loro letti, morti. La madre, in un lago di sangue sul pavimento, rantolava. Poco più tardi era a bordo di un elicottero che volava verso il Brotzu. I medici hanno tentato di salvarle la vita. Una vita che per lei non aveva più senso.

 

32 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 settembre 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
L'assessore al Bilancio Paci
«Spopolamento, un miliardo per lo sviluppo»

«È il lavoro l'unico efficace antidoto alla grande fuga dalle zone interne. Perché se c'è lavoro i giovani restano nella loro terra e lì costruiscono il loro futuro, mettendo in moto un meccanismo virtuoso che muove l'economia e genera sviluppo. Non solo: è fondamentale l'aggregazione dei Comuni, soprattutto i più piccoli, per garantire quei servizi che non è pensabile avere e ben funzionanti in ogni centro, e dunque per assicurare una buona qualità della vita».
L'ha detto l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci partecipando alla seconda edizione di “Spop campus Omodeo”, workshop di discussione e progettualità sul tema dello spopolamento e delle aree interne in Sardegna al Novenario di San Basilio nel Comune di Nughedu Santa Vittoria. Il campus è rivolto a universitari e giovani professionisti, ed è organizzato attraverso gruppi di lavoro con l'obiettivo di creare uno scenario di sviluppo per il territorio in grado di riattivare il tessuto economico e sociale dei paesi in spopolamento.
«Noi stiamo facendo la nostra parte, prima di tutto con la programmazione territoriale, per la quale abbiamo stanziato 500 milioni, che lancia la sfida di nuovi modelli di sviluppo e che stiamo portando avanti con i territori che si stanno alleando», ha aggiunto Paci. «Stiamo poi realizzando altri due interventi, fondamentali per assicurare servizi adeguati in tutti i territori: il progetto Iscol@, con oltre 300 milioni investiti nelle strutture scolastiche e nella qualità della formazione, e la banda larga, 150 milioni per garantire il servizio in tutti i Comuni dell'Isola.

 

33 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 settembre 2018 / Sport (Pagina 52 - Edizione CA)
BASKET. In diretta tv su Tcs
Cus, c'è aria di Europa

Da oggi a Sa Duchessa Oggi e domani a Cagliari si respirerà l'aria del grande basket femminile con la 1ª edizione del torneo “Sa Duchessa”. Alla presentazione del quadrangolare, che si aprirà alle 18 con San Salvatore-Uni Gyor e proseguirà con la sfida tra le universitarie e le campionesse d'Italia di Schio, era presente anche il numero 1 della Lega Basket Femminile, Massimo Protani. «La Lega ha fatto il tifo per questo torneo», dice l'ex storico dirigente del Cus, «chi più di me ci tiene che il Cus abbia di nuovo nel panorama femminile il posto che merita. Era dall'ultimo Opening Day di A1 (del 2013, ndr ) che Cagliari non aveva più una manifestazione così importante. La città deve ritornare un polo importante per la pallacanestro femminile».
Per il club universitario, come spiega il responsabile del settore basket Mauro Mannoni, è un appuntamento che riveste importanza non soltanto dal punto di vista tecnico. «È l'occasione non solo per presentare la nostra squadra, ma anche per continuare il nuovo corso del Cus che prevede il rilancio dell'impiantistica e di tutti i settori e l'apertura della struttura a tutto il pubblico non prettamentente studentesco e atletico. Non è un caso che il nome dell'evento sia “Sa Duchessa”, proprio perchè vogliamo mettere in primo piano i nostri impianti, sui quali puntiamo molto».
La due giorni di basket, che si disputerà a porte aperte e in diretta televisiva su Tcs, si chiuderà domani la finale per il 3°/4° posto (ore 18) e a seguire la finalissima.
Alberto Garau

 

34 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 settembre 2018 / Provincia Medio Camp (Pagina 28 - Edizione CA)
ARBUS. L'impresa edile vince il ricorso: otterrà 40 mila euro. L'hotel? Chiuso
Ostello, errori nel progetto: condannato il Comune

«È illegittima la rescissione del contratto di un appalto pubblico nel caso in cui il costruttore sospende i lavori per errori progettuali, tali da compromettere l'equilibrio statico della struttura». Questo racconta la sentenza pronunciata dal giudice Maria Grazia Campus convinta che i lavori per il completamento dell'ostello comunale siano stati sospesi per colpe del Comune di Arbus, condannato a pagare 43 mila euro per i danni arrecati al Consorzio Italia Società Consortile che si era aggiudicato i lavori per un milione di euro.
L'APPALTO L'impegno sottoscritto nel 2004 tra Consorzio e Comune prevedeva un anno di tempo per completare l'ostello, al crocevia per Ingurtosu, Piscinas, Scivu e il Parco geominerario. Opera finanziata dalla Regione nel 1987 con 2,5 milioni di euro, fondi sull'occupazione giovanile. Dopo un iter burocratico, lungo e travagliato, con cantieri più volte aperti e subito chiusi e processi civili ancora in corso, nel 2004 il Comune riappaltò i lavori. Ennesima sospensione. Questa volta dovuta alle osservazioni del Consorzio sulle carenze progettuali. Fallito il tentativo di un accordo bonario, per porre fine alla querelle, seguì una diffida stragiudiziale. Nel 2006, dal Municipio arrivò la rescissione del contratto per «gravi inadempienze, ritardi nella consegna dell'opera, cantiere privo delle più elementari norme di sicurezza».
IL RICORSO Nel 2007 il Consorzio conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale civile di Cagliari l'amministrazione comunale affinché venisse dichiarata nulla, inefficace e comunque illegittima la rescissione del contratto. Ai giudici la società chiedeva «la condanna del Comune e il risarcimento del danno di 700 mila euro, dovuti per i lavori non eseguiti, la mancata partecipazione ad altre gare e l'inserimento nel casellario informatico». A sostegno della domanda, deduceva che «all'avvio delle opere erano state riscontrate lesioni nelle murature portanti non poggianti su fondazioni, ferri deviati e non coperti, pilastri dissestati». Errori confermati dal dipartimento di ingegneria dell'Università di Cagliari.
LA SENTENZA Le 17 pagine di motivazioni della sentenza, spiegano che «l'appaltatore è tenuto a controllare la bontà del progetto e segnalare le carenze che impediscono l'esecuzione dell'opera». Da tali principi «discende la legittimità del rifiuto di andare avanti con gli interventi». Nulla c'entra la difesa del Comune sulla sicurezza: «Il rifiuto a proseguire non è motivato da pericolo e danni per le persone».
Santina Ravì

La Nuova Sardegna

1 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 17 settembre 2018 / Lettere e commenti - Pagina 42
L’OPINIONE
LEGGI RAZZIALI LE UNIVERSITÀ  CHIEDONO SCUSA
Alfredo De Girolamo
Esattamente 80 anni fa. Un giorno di fine estate del 1938. Ultimi sprazzi di vacanza per una tipica famiglia borghese, pochi giorni prima del ritorno sui banchi di scuola, una bambina di otto anni si trova a tavola per la cena quando il padre le dice: «Liliana, ti dobbiamo dire una cosa. Non potrai tornare a scuola, a ottobre. Sei stata espulsa». Lei, guarda il volto segnato dalla preoccupazione del padre, chiede spiegazione di un tale assurdo atto, non capisce cosa avesse potuto commettere di così grave, non aveva fatto nulla di sbagliato o contro la legge, ma le cose erano cambiate e la monarchia con il fascismo aveva decretato lo stato razziale, scrivendo una pagina nera della storia e cambiando il futuro a molti.Quel giorno la senatrice a vita della Repubblica Italiana Liliana Segre scoprì di essere ebrea, diversa dalle sue compagne di classe e dagli amici con cui aveva sempre giocato. La Segre non rivide più né la sua classe né la sua maestra. Il padre iscrisse la piccola Liliana alla terza elementare in una scuola privata. Per gli ebrei italiani l'emanazione delle leggi razziali è l'inizio di un supplizio che condurrà molti all'inferno dei campi di sterminio. In quel non lontano settembre nei negozi compaiono le scritte vietato agli ebrei, l'odio si diffonde alimentato dal fascismo. Il Paese è troppo silente, indifferente, difronte all'indirizzo del Duce e della propaganda antisemita. «Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani». Recitava così l'articolo 9 del Manifesto della Razza, scritto a Firenze da dieci scienziati e professori universitari nella primavera del 1938 e pubblicato il 15 giugno dello stesso anno sulla prima pagina del Giornale d'Italia. La base delle leggi razziali, abominio siglato senza indugio alcuno dall'allora Re d'Italia Vittorio Emanuele III a Pisa, nella tenuta di San Rossore, il 5 settembre successivo. Oggi, 8 decadi dopo, il mondo accademico italiano chiede finalmente perdono. Lo farà ufficialmente il 20 settembre, con la cerimonia delle scuse organizzata proprio nella città della Torre Pendente, nel cortile del palazzo della Sapienza, dall'Università di Pisa assieme alla Scuola Superiore Sant'Anna, alla Normale e all'IMT di Lucca. Un'occasione che riunirà tutti i rettori italiani, uniti nella vergogna, stretti nel perdono, per ciò che i loro predecessori hanno commesso nel 1938. Il mondo dell'istruzione fu tra i primi a conoscere gli effetti della persecuzione agli ebrei, con gli studenti cacciati dalle scuole e dalle università. Iniziative come quelle delle Università italiane sono necessarie a preservare la memoria, e diventano anno dopo anno, al di là di ricorrenze importanti come quella di questi giorni, fondamentali per continuare a tenere vivo il ricordo degli errori del passato affinché questi non abbiano a ripetersi, e allo stesso tempo dare voce alle storie degli ebrei e di chi li salvò, come i "Giusti tra le Nazioni", uomini e donne non ebrei che hanno rischiato la propria vita per salvare chi era perseguitato dal totalitarismo. Il mondo accademico fu triste protagonista dell'avanzata fascista, ben prima delle leggi razziali, dal momento che già nel 1931, su oltre mille docenti universitari, appena una ventina rifiutarono di giurare fedeltà al movimento di Mussolini, perdendo così le proprie cattedre. Liliana Segre ha trascorso gran parte della sua vita a tramandare ai giovani la propria drammatica esperienza nel lager nazista, lei che continua a rivolgere il suo accorato appello al mondo: «Non siate indifferenti, ascoltate la vostra coscienza».

 

2 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
Sassari 2018, il futuro a portata di mano

PROGETTO ERASMUS L'Università è leader per la mobilità studentesca
Studiare a Sassari raddoppia le opportunità
E nel 2017 c'è stato un ulteriore potenziamento
I MESI ALL'ESTERO SONO ESPERIENZE DI CRESCITA E DI CONOSCENZA

di Giovanni Bua
SASSARI L'Erasmus non è un anno di vita: è la vita in un anno. È "l'inizio di una lunga storia d'amore". Forse è il primo caso in cui non sono gli slogan pubblicitari a diventare modi di dire comuni, ma sono le reali parole delle persone ad acquistare spontaneamente efficacia espressiva. L'Università di Sassari ha sposato fin dal principio la filosofia Erasmus, diventando, dati alla mano, Ateneo leader in Italia per la mobilità internazionale studentesca. Chi ha fatto questa straordinaria esperienza lo sa: c'è un prima e c'è un dopo l'Erasmus, spartiacque indelebile dai mille significati, fonte di emancipazione e crescita prima di tutto personale, poi professionale. Sì, perché la lingua straniera (o le lingue) imparate all'estero, arricchiscono il curriculum vitae e si traducono in maggiori opportunità di trovare lavoro. Lo ha certificato la stessa Commissione Europea con appositi studi, confermati dai dati del consorzio interuniversitario Almalaurea: secondo una ricerca del 2017 - anno del 30esimo compleanno del programma -avere nel proprio bagaglio un'esperienza formativa in un altro Paese accresce del 12% le possibilità di trovare un'occupazione a un anno dalla laurea. Prima si chiamava Erasmus, come sa bene la pedagogista Sofia Corradi, nota come "mamma" dell'Erasmus. Ora si chiama Erasmus+ ed è ancora più ricco. Prima si partiva senza sapere dove si andasse, armati di gettoni da utilizzare nei telefoni pubblici e poco altro; oggi si parte con tutte le mappe a portata di smartphone, conoscendo anche l'aspetto della via in cui si andrà ad abitare. Ma l'enorme valenza educativa non cambia. Studiare all'Università di Sassari significa avere più opportunità di svolgere un periodo di studio o tirocinio fuori: se gli studenti e le studentesse italiane svolgono esperienze all'estero, in media, nell'8,8% dei casi, all'Università di Sassari la percentuale sale fino al 20%; considerando solo le lauree magistrali, la media Uniss si attesta addirittura sul 24,4% e quella nazionale sul 10,9 % (fonte Almalaurea profilo laureati 2017). In linea con gli incrementi costanti degli anni precedenti, anche il 2017/18 all'Università di Sassari si è caratterizzato per il potenziamento dei programmi di mobilità internazionale studentesca, che continuano a registrare un'elevata partecipazione di studenti e staff alle varie tipologie di azioni (Erasmus+ Traineeship, Erasmus+ for study, Erasmus+ staff training destinato ai dipendenti, programma Ulisse).Da sottolineare che il totale degli studenti outgoing (cioè in uscita) in mobilità Erasmus a fini di studio (SMS) è passato da 382 nel 2014/15 a 431 nel 2017/18, con un incremento del 12,8%. Anche il numero complessivo di studenti in entrata nel 2017/18 (382 studenti) è cresciuto del 52% rispetto al 2014/15 (250). Da diversi anni, inoltre, l'ateneo si colloca ai primi posti in Italia per numero di mobilità in uscita a fini di tirocinio.Queste performance eccezionali hanno consentito all'ateneo di Sassari di ricevere anche quest'anno il più elevato cofinanziamento da parte del Miur e del Mef per l'Erasmus+ Traineeship, cioè la mobilità per tirocinio: con oltre 470mila euro, Uniss è al di sopra delle università di Pisa, Bologna, Firenze e Padova. Alcune prassi dell'Università sono entrate stabilmente nelle buone pratiche riconosciute a livello nazionale: le anticipazioni, prima della partenza, dei contributi finanziari per i beneficiari delle borse Erasmus graduate secondo i parametri di reddito; il cofinanziamento di Ateneo; il tutorato in tutti gli sportelli Erasmus di dipartimento; i corsi di lingua straniera gratuiti per gli studenti outoing e di lingua e cultura italiana per gli incoming; l'istituzione della figura del Garante degli studenti in ingresso; il rafforzamento del sistema di accoglienza per gli incoming, grazie alla collaborazione con l'Erasmus Student Network; la gestione del progetto Erasmus Traineeship in Sardinia, fondato sul partenariato istituito con la Provincia, il Comune di Sassari e la Camera di commercio per l'attivazione di tirocini.A livello europeo, l'Ateneo si è distinto per l'incentivazione della mobilità a fini di tirocinio e ha contribuito alla redazione di apposite linee guida europee, nell'ambito di uno studio coordinato per la Commissione Europea dall'Agenzia Nazionale irlandese. Inoltre, il Directorate General for Education and Culture ha inserito l'esperienza di Uniss nel portale delle buone pratiche ECHE "Make it work for you".Dal 2016 l'Università di Sassari ha ampliato l'offerta delle opportunità di mobilità per studenti e staff promuovendo accordi di cooperazione nell'ambito della nuova azione del programma Erasmus+, International Credit Mobility. Grazie ai progetti presentati, è stato possibile finanziare mobilità per studio, docenza e formazione da e verso le università situate nei Paesi extra Uione Europea in specifici ambiti disciplinari. L'ateneo si Sassari ha inoltre ha ottenuto finanziamenti comunitari per progetti sviluppati con università del Marocco, della Tunisia, della Georgia e del Vietnam.

 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
LE GRANDI FESTE
Gioia di vivere l’università tra la gente

Siamo arrivati a Favetta XXIV. La lunga lista dei Pontefici Massimi dell'Associazione Goliardica Turritana si è arricchita del "pontificato" di Alberto Torru che seguirà, dunque, la strada tracciata dall'uscente Thorra I il Magnifico. Il programma è di una solidità degna di pontificati più alti e rispetta l'intoccabilità della tradizione di una delle goliardie più antiche d'Italia e una delle poche rimaste attive. La festa delle matricole, la corsa dei carruzzi, la regata delle vasche da bagno sono le caratteristiche esibizioni della AGT. A queste si aggiunge, nel corso dell'anno, una ricca serie di partecipazioni, sempre entro i limiti della goliardia (cioè oltre i limiti del protocollo), alle manifestazioni ufficiali dell'Ateneo, prima fra tutte l'inaugurazione dell'anno accademico. Interventi temuti ma, in qualche modo, attesi perché ormai costituiscono una tradizionale nota di colore, sopra le righe ma mai irrispettosa al punto da essere volgare (e chi capita capita, ne sa qualcosa l'ex Ministra Fedeli). La goliardia sassarese ha saputo conservare la irriverenza e la giocosità che ne sono sempre stati il motore sapendo svincolarsi da quella etichetta politica che gli era stata addossata, diventando la parte più "piacevole" delle fatiche universitarie dei nostri studenti. Forse anche per questo è riuscita a rimanere nel ristretto gruppo delle goliardie nazionali. Non solo studio, ma anche molte, e grandi, feste. La più rappresentativa è sicuramente quella della Laurea in piazza. Giunta alla quarta edizione nel 2018, Laurea in piazza si conferma un appuntamento che coinvolge la città e vede come protagonisti i laureati e le laureate dell'Università di Sassari.Oltre al lancio dei tocchi nella cornice della più grande piazza di Sassari, uno dei momenti topici è rappresentato dalla proclamazione del migliore studente del precedente anno accademico, premiato con i proventi derivati dal 5X1000 indirizzati all'Università di Sassari.C'è poi La notte europea dei Ricercatori. Come da tradizione è un'occasione per avvicinare la scienza al grande pubblico. Si svolge fuori dai luoghi accademici classici per immergersi nella città. Interamente dedicata a esperimenti hands-on, incontri con i ricercatori, conferenze a tema, presentazioni di libri, quiz, aperitivi scientifici e molto altro ancora. Spazio poi all'Erasmus Welcome Day, la festa di benvenuto agli studenti e alle studentesse internazionali ospiti di Uniss.E ancora l'Inaugurazione dell'anno accademico. Che rappresenta un passo solenne dell'anno che sta iniziando e per le matricole il primo assaggio della loro nuova "vita". Infine le Giornate dell'Orientamento. Uno dei primi contatti che i futuri studenti possono avere con la realtà universitaria. Le giornate sono ricche di appuntamenti, con spazi espositivi in cui gli studenti possono avere chiarimenti e dettagli sui singoli corsi di studio e sui servizi offerti dall'Ateneo.

4 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
LE ASSOCIAZIONI
Tanti sodalizi che aiutano a fare gruppo

Il mondo universitario sassarese è ricco di associazioni studentesche, formate da studenti ma anche da neo laureati, che con le loro iniziative culturali e sociali affiancano e vivacizzano la vita universitaria e sono presenti sia a livello di ateneo che praticamente in tutti i dipartimenti dell'Uniss.Si tratta dell'associazione Aiso (studenti di odontoiatria), associazione Alfa medica medicina, associazione Asp (studenti di Scienze Politiche), associazione Asus (studenti di Scienze), associazione cattolici popolari, associazione Cultivarnova.E ancora ci sono l'associazione Elsa Sassari (studenti di Giurisprudenza), associazione Erasmus Esn, associazione Iaas Asa (studenti di Agraria), associazione Goliardica turritana, associazione Quadrifoglio, associazione Sims (studenti di Medicina), associazione Vetera lucent (studenti delle Facoltà umanistiche), associazione William Congdom, Udu-Unione degli Universitari, Ase (studenti di Economia), Eureka (studenti di Scienze), associazione studentesca Scienze naturali, Dada- associazione culturale di belle arti, Arkimastria (studenti di Architettura). Dotate tutte di vetrina web, e strutturate con presidente e segretario, oltre a momenti di svago, sport e divertimento, le associazioni si impegnano a favorire il rapporto con i docenti, le segreterie e gli uffici creando una rete interna di comunicazioni e scambi più rapida e semplice, oltre che ad organizzare attività di carattere culturale, come convegni, conferenze, viaggi d'istruzione.

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
SCIENZE ECONOMICHE E AZIENDALI. A gennaio il Miiur ha riconosciuto il Dipartimento
al secondo posto in Italia tra le strutture di area economica
L'ECCELLENZA NAZIONALE DOVE SI FORMANO ECONOMISTI E MANAGER

L'antica e prestigiosa tradizione della Facoltà di Giurisprudenza, la cui storia, fin dalle origini, si identifica intimamente con quella di tutta l'Università di Sassari, è continuata idealmente dal Dipartimento di Giurisprudenza. Nei loro 400 e più anni di vita, la Facoltà e il Dipartimento sono stati i luoghi in cui hanno operato studiosi di enorme prestigio, autentici maestri per le loro discipline e per le migliaia di studenti che qui si sono formati e che dagli insegnamenti di quei maestri sono partiti verso affermazioni professionali sovente di grande rilievo.Il Dipartimento è principalmente orientato ad offrire ai suoi iscritti una formazione giuridica declinata secondo le diverse esigenze della società attuale creando profili professionali competenti e competitivi nel territorio. Si deve ricordare che l'assetto degli studi giuridici attualmente prevede un corso di laurea a ciclo unico in Giurisprudenza, tramite il quale è possibile accedere, tra l'altro, alle professioni giuridiche più elevate (magistratura, notariato, avvocatura, mediazione civile e un corso triennale di laurea in Scienze dei Servizi Giuridici. È presente nella sede di Nuoro con il corso di Scienze dei Servizi Giuridici.Novità. Nel 2016/2017 ha preso avvio un nuovo corso di laurea triennale interdipartimentale in Sicurezza e cooperazione internazionale, di cui Giurisprudenza è Dipartimento proponente. Il corso mira a creare una figura capace di operare su scenari internazionali con finalità di cooperazione, risoluzione dei conflitti, tutela dei diritti umani, promozione dello sviluppo socio-economico. Dal 2018/2019 hanno afferito al Dipartimento di Giurisprudenza anche i corsi di laurea triennale in Scienza della Politica e dell'Amministrazione e il corso di laurea magistrale in Politiche Pubbliche e Governance.Sbocchi professionaliAvvocatura, magistratura, notariato, mediazione civile, ruoli dirigenziali in banche, assicurazioni, imprese, autorità indipendenti, amministrazioni pubbliche, istituzioni internazionali, carriera diplomatica, ma anche spazio nel Settore pubblico, privato, terzo settore o nelle organizzazioni internazionali non governative e reti orientate alla cooperazione internazionale sono solo alcuni degli sbocchi possibili.Il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali propone due corsi di laurea triennale e altrettanti corsi di laurea magistrale. Tra le lauree di primo livello, quella di Economia e Management, mira a preparare un esperto in discipline economico-gestionali capace di operare con compiti di coordinamento delle funzioni amministrative, gestionali e contabili presso imprese ed enti, privati e pubblici, mentre quella di Economia del Turismo è finalizzata a creare una figura professionale altamente specializzata in relazione a talune competenze proprie del settore e del mercato turistico. Tra i corsi di secondo livello, quello di Economia Aziendale punta ad affinare le competenze manageriali e gestionali acquisite dai laureati triennali, con l'obiettivo di formare soggetti in grado di assumere posizioni apicali nel campo del management e della consulenza aziendale, mentre la laurea magistrale in Economia offre l'opportunità di formare un economista orientato su tematiche micro o macroeconomiche, con competenze valorizzabili presso istituiti finanziari e bancari, enti di ricerca od organismi preposti alla politica economica o alla regolazione dei mercati.Il corso triennale di Economia del Turismo si tiene presso la sede distaccata di Olbia.Novità. Nel gennaio 2018, il Miiur ha riconosciuto il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali come uno dei 180 Dipartimenti di eccellenza italiani collocando il dipartimento al secondo posto in Italia tra le strutture di area economica. Lo status di Dipartimento di eccellenza ha comportato l'assegnazione di uno stanziamento straordinario di 5.4 milioni che nei prossimi anni dovranno utilizzarsi per lo sviluppo della ricerca e per migliorare la didattica. Tra le novità del prossimo anno si segnala la trasformazione in laurea internazionale a doppio titolo del corso magistrale di Economia: italiano e francese, emesso dall'Università di Bordeaux.Sbocchi professionaliIl dipartimento garantisce una formazione culturale ampia nella poliedrica sfera del mondo economico e manageriale. La sua offerta risponde alla domanda di formazione avanzata e di ricerca scientifica che proviene dalla realtà socio-economica e dal sistema produttivo del Paese e della Regione, per contribuire alla diffusione della conoscenza superiore e al progresso.

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
SCIENZE UMANISTICHE E SOCIALI. Catalano, cinese, francese, inglese, russo, spagnolo, tedesco
per essere protagonisti nella crescita internazionale dell'Isola
I CITTADINI DEL MONDO IN VIAGGIO TRA LINGUE STORIE, USI E CULTURE

Nel 2012 come esito della parziale fusione tra la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere e la Facoltà di Lettere e Filosofia, nasce il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali. La sua istituzione è ispirata all'obiettivo di offrire una didattica altamente qualificata sul piano formativo e quanto più avanzata su quello dell'organizzazione e delle metodologie di insegnamento. Attraverso l'insegnamento delle lingue straniere, dei relativi contesti culturali e delle varie discipline umanistiche e sociali, tutti i laureati acquisiscono livelli di competenza, triennale e/o magistrale, che li rendono idonei a operare in contesti multietnici, multiculturali, sociali e umanistici in genere. Il Dipartimento pone inoltre grande attenzione verso le nuove tecnologie di comunicazione ed è dotato di un'aula informatica di ultimissima generazione con 40 postazioni (di cui due per studenti diversamente abili) e di laboratori multimediali; dispone inoltre di un infopoint telematico, di videoproiettori e di collegamento wi-fi.Tra le finalità formative di tutti i corsi quello di contribuire alla crescita del ruolo internazionale della Sardegna grazie all'insegnamento di catalano, cinese, francese, inglese, russo, spagnolo, tedesco.Novità. Ricordato che tutti i laureati dei corsi magistrali gestiti dal Dipartimento possono accedere all'insegnamento secondo la normativa vigente, meritano particolare menzione le opportunità lavorative offerte dai corsi triennali di Mediazione Linguistica e Culturale e Scienze del Turismo Culturale, in relazione agli attualissimi temi dell'inclusione e dell'integrazione e alla progressiva affermazione di un turismo più "lento" e attento ai valori. Il Dipartimento è luogo privilegiato di apprendimento delle lingue e delle letterature straniere e di formazione degli assistenti sociali. Collabora con diversi Ordini professionali. Sbocchi professionaliTra i tanti sblocchi la gestione di biblioteche o musei, archivi di stato, sovrintendenze, centri culturali, fondazioni, mostre, premi letterari, insegnamento negli istituti di istruzione superiore di primo e secondo grado, ma anche consulenza per gli enti locali, le imprese e istituzioni, redattori di testi per la pubblicità, esperti della programmazione di agenzie di viaggio, consulenti in parchi e riserve naturali.

7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
CHIMICA E FARMACIA. Fisici, chimici, biologi, geologi, esperti d'ambiente ed energia
con una preparazione a tutto tondo che apre mille strade
LABORATORI E NATURA PER FAR NASCERE I "DETECTIVE" DELLA TERRA

Dal 2012 il Dipartimento di Chimica e Farmacia si occupa di formazione e di ricerca scientifica fondamentale ed applicata in svariate aree delle Scienze Chimiche, Farmaceutiche e Naturalistiche. Istituito per la confluenza di docenti in prevalenza afferenti alla scienze chimiche, farmacologiche e fisiche, il Dipartimento si è di recente arricchito con l'apporto di ricercatori di area biologica geologica. Le tematiche che caratterizzano l'attività di ricerca svolta presso il Dipartimento spaziano in diversi ambiti, riconducibili a settori della Chimica (analitico, farmaceutico, farmaceutico tecnologico applicativo, fisico, generale ed inorganico, industriale, organico), delle Scienze Biologiche (botanico, ecologico, biochimico, biologico farmaceutico, farmacologico) delle Scienze della Terra (geologico, geo risorse, petrologico) ed al settore di Fisica Applicata. L'attività didattica è articolata nei corsi di studio in Chimica e Scienze naturali (lauree triennali), Scienze Chimiche e Gestione dell'ambiente e del territorio (lauree magistrali) e i corsi Magistrali a ciclo unico di Farmacia e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Offre una formazione particolarmente elevata e qualificata a formare laureati esperti in campo chimico, farmaceutico, chimici tecnologico-farmaceutico, energetico, naturalistico e della gestione ambientale del territorio. Novità. Dall'ultimo anno è attivato il corso di laurea professionalizzante in Gestione energetica e sicurezza. Unico istituito in Sardegna si articola all'interno di una precisa convenzione con il Collegio nazionale dei Periti industriali ed è organizzato in modo da incentrare il terzo anno interamente al tirocinio in imprese, enti e studi professionali.Sbocchi professionaliTra i tanti sblocchi impieghi con competenze elevate nei settori industriale, ambientale, sanitario, dei beni culturali e in enti pubblici, in enti di gestione del patrimonio naturalistico e di pianificazione del territorio, libera professione previa accesso agli ordini di Architetto paesaggista, Biologo, Geologo e Agronomo e nei i settori industriale, della ricerca e dell'informazione scientifica in campo farmaceutico, compiti di coordinamento nella ricerca chimico-farmaceutica in strutture pubbliche, accesso alle professioni di Chimico e Farmacista.

8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
POLO UNIVERSITARIO PENITENZIARIO. Lo speciale dipartimento è nato nel 2004 e ha 35 iscritti
È uno dei 20 centri nazionali che coinvolgono 650 studenti
QUANDO LA CULTURA ABBATTE OGNI BARRIERA

Il Pup assicura servizi didattici in 4 istituti: Sassari, Alghero, Nuoro e Tempio
Il Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari, attivo dal 2004, eroga servizi dedicati a studenti in regime di detenzione derivanti dall'interazione tra istituzioni (in particolare con l'amministrazione penitenziaria ed Ersu Sassari).Il Pup è una delle venti realtà italiane che coinvolgono oltre 650 studenti nel 2017-18: tra le realtà nazionali, quella di Sassari è l'unica insulare e l'unica in cui un'università offra servizi didattici a studenti detenuti in ben quattro istituti diversi penitenziari (Alghero, Sassari-Bancali, Tempio-Nuchis, Nuoro). Sassari è la quarta realtà italiana sia per numero di iscritti (38 nel 2017, 35 nel 2018), sia per inciden-za sulla popolazione carceraria locale (4% contro una media nazionale dell'1,9%). Gli studenti in regime di detenzione iscritti all'università di Sassari studiano in 14 corsi di laurea differenti, ripartiti in 5 dipartimenti (Agraria, Giurisprudenza, Scienze Economiche e Aziendali, Scienze Umanistiche e Sociali, Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione). In Uniss risultano iscritti anche studenti detenuti in strutture della penisola (Asti, Spoleto, Udine). La didattica universitaria carceraria viene garantita ad una platea di studenti detenuti che vanno da quelli in regime di detenzione comune, a quelli in alta sicurezza fino ad alcuni detenuti in regime 41bis.Da maggio 2017 il Pup si è dotato di un nuovo regolamento molto inclusivo, che riconosce le tutele previste non solo ai carcerati ma anche a tutte le persone con qualunque limitazione della libertà personale e per tutta la durata del corso di studi. Dall'anno accademico 2018-19 agli studenti detenuti è riconosciuto, insieme ad altre categorie, lo status di studenti con esigenze speciali, che prevede tutele come particolari modalità per l'accesso al patrimonio librario, sostegno psicologico, tassa d'iscrizione minima ed esonero dal pagamento delle tasse accessorie. Per meglio radicare la presenza nelle quattro carceri in cui il Pup opera, dal 2017-18 è la prima realtà italiana ad avere istituzionalizzato attività di terza missione in carcere, con un ciclo se-minariale annuale tematico, concepito con i detenuti e la direzione carceraria di Alghero sul tema "Ruralità: criticità e opportunità".L'eccellenza della didattica carceraria dell'Uniss è stata premiata nel 2017 con l'erogazione da parte del Miur finanzia-mento speciale di 220.000 euro, e con l'inserimento nel 2018 dell'Università di Sassari nel Direttivo della Conferenza nazionale universitaria dei poli penitenziari in seno alla Crui

COSTRUIRE UN FUTURO. Ecco come ci si può laureare in carcere: e per il dopo i servizi di orientamento
Laurearsi in carcere si può: all'Università di Sassari da oltre dieci anni, gli studenti detenuti si laureano ogni anno in discipline agronomiche, giuridiche, politiche, sociali, umanistiche ed economiche. Alcuni di loro beneficiano di pene alternative o permessi speciali per frequentare i dipartimenti universitari.Quelli che non hanno la possibilità di uscire sono seguiti in carcere per la redazione della tesi di laurea.L'esame di laurea avviene per i detenuti di norma nelle sessioni ordinarie, insieme agli altri studenti, nell'Aula Magna dell'Ateneo. Gli studenti in regime di detenzione che non possono avere permessi speciali discutono la tesi in carcere.E dopo la laurea? L'università offre a tutti gli studenti, compresi chiaramente quelli provenienti dal carcere, servizi di orientamento in uscit dall'ateneo e di job placement.

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
INCLUSIVITÀ. L'obiettivo primario dell'Università di Sassari: offrire a tutti le stesse possibilità
La novità del passaporto accademico europeo per i rifugiati e i richiedenti asilo
DALLA BIBLIOTECA ALLA PALESTRA SAPERI E SPAZI SONO ACCESSIBILI
L’inclusività non limitata ad aree ristrette ma concepita in modo esteso

L'università di Sassari pone l'inclusività tra i propri obiettivi primari. Un'inclusività non limitata, però, a poche categorie di soggetti ma concepita in modo esteso, ovvero offrendo a tutti la possibilità di seguire un percorso di formazione universitaria. Questa inclusività a 360 gradi si declina, innanzitutto, con riguardo alle esigenze degli studenti con disabilità e Disturbi Specifici dell'Apprendimento (Dsa). In Uniss opera un'apposita Commissione che ha appunto il compito di sostenere e promuovere tutte le iniziative utili ad aiutare questa tipologia di iscritti. Ad esempio, i ragazzi e le ragazze con invalidità non inferiore al 66%, oltre ad essere esentati dal pagamento delle tasse, possono richiedere un contributo economico per far fronte ai costi di eventuali servizi di assistenza allo studio (lo scorso anno 30 studenti hanno ricevuto il sussidio), così come è possibile accedere all'uso di ausili specifici per talune disabilità (registratori, banchi personalizzati, scanner vocali). Sul fronte Dsa, l'ateneo è particolarmente attento a che ogni singolo corso di studi metta in atto tutte le misure di supporto alla didattica di cui avesse bisogno questa tipologia di studenti. In più, Uniss ha attivato un apposito sportello di assistenza Dsa presso la Clinica di Neuropsichiatria Infantile, a cui ci si può rivolgere per ricevere, gratuitamente, servizi di consulenza diagnostica, supporto ed assistenza certificativa. Al mondo della disabilità e Dsa si rivolge anche la cosiddetta "Biblioteca Accessibile", ovvero uno spazio creato all'interno della Biblioteca "Pigliaru" in cui non solo gli studenti ma chiunque acceda alla struttura può trovare postazioni informatiche speciali, libri in formato alternativo e ausili tecno-logici.Per rimanere al tema delle biblioteche, è evidente che l'inclusività si misura anche in relazione alla capacita di queste ultime di fornire un servizio agli studenti che li agevoli nello studio e li dispensi da eventuali oneri, quali ad esempio l'acquisto dei libri. Uniss cerca di fare ciò attraverso un sistema bibliotecario formato da 9 unità cittadine - più quelle presenti nelle sedi gemmate - 1740 posti a sedere e 115 postazioni informatiche di consultazione. In verità l'orario di ingresso alle biblioteche non è ancora soddisfacente (11 ore in media di accesso giornaliero dal lunedì al venerdì, con la sola Biblioteca Pigliaru aperta sino alle 23.30 e il sabato mattina) ma si conta di estenderlo quanto prima almeno su alcuni poli.Uniss pone inoltre grande attenzione alla domanda di spazi appositamente dedicati allo studio, che gli studenti, specie quelli fuori sede, chiedono con sempre maggiore forza. Sono stati individuati al riguardo precisi interventi realizzabili in tempi brevi, alcuni dei quali si stanno chiudendo in questi giorni o si completeranno nei prossimi mesi.Aspirano a migliorare l'inclusività anche le politiche adottate dall'università in termini di tasse e di presenza nelle cosiddette sedi gemmate. Sul primo fronte, la scelta di far pagare importi tra i più bassi d'Italia e di avere un sistema di agevolazioni e incentivi al merito piuttosto favorevole pone, almeno da questo punto di vista, gli studenti meno abbienti su un piano di parità con gli altri. Quanto alla presenza nelle sedi extra-cittadine, è del tutto evidente che ciò costituisce un vantaggio per i giovani del luogo che si trovassero nella condizione di non poter far fronte finanziariamente ad un'iscrizione fuori sede.Nella ricerca dell'inclusività Uniss non può sottrarsi alle sfide imposte dalla contemporaneità in tema di flussi migratori. Tra le altre iniziative, Uniss è tra le prime università italiane a sperimentare il cosiddetto passaporto accademico europeo per i rifugiati e i richiedenti asilo. Nel luglio di quest'anno 27 ragazzi provenienti da diversi Paesi dell'Africa e dell'Asia hanno ricevuto l'idoneità per l'iscrizione all'università.

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 15 settembre 2018 / Inserto I/VIII
PORTE APERTE AL CUS. 
Sport protagonista con tre ettari di impianti e tantissime attività
Gli impianti sportivi del Cus si estendono per tre ettari a San Giovanni, poco fuori città. La struttura consta di un palazzetto con campo da basket in parquet e sala pesi, quattro campi regolamentari tra calcio, calcio a otto e calcetto, tre campi da tennis, un percorso running, spogliatoi attrezzati e ampi spazi realizzati all'interno di un parco ben curato.Anche quest'anno il CUS ha varato per gli studenti Universitari in possesso della Cus Card 2018/2019 un ricco programma di attività, libere e guidate, a San Giovanni o presso strutture cittadine previo pagamento di una quota associativa assolutamente sostenibile.La segreteria del Cus Sassari si è inoltre impegnata ad attivare convenzioni ad hoc con strutture private presenti sul territorio. Grazie alla collaborazione con le Associazioni studentesche, gli impianti sono sede di eventi di grande successo e richiamo fra gli studenti universitari come l'OlimpiAse, programmata in collaborazione con l'Associazione Studenti di Economia, o l'Enjoy Sport Now, promosso con la collaborazione della sezione sassarese dell'Erasmus Student Network.Nel programma annuale del Cus Sassari c'è anche la partecipazione ai Campionati Nazionali Universitari 2019 a squadre e individuali e ai campus invernali e estivi targati Cus. Maggiori e più dettagliate informazioni sono disponibili sul rinnovato sito internet www.cussassari.it,

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
1° DOSSIER UNIVERSITÀ
Sassari vince la sfida della formazione
IL RETTORE CARPINELLI RACCONTA IL "SUO" ATENEO
«Internazionalizzazione, nuovi corsi, inclusione
chi vuole faticare e crescere qui troverà casa»
«Formazione top e occhi al mondo per far brillare i migliori talenti»

di Giovanni Bua
SASSARI I conti usciti dalla zona rossa e tornati in robusto utile, le immatricolazioni che riprendono a salire al ritmo di oltre il 7% annuo nell'ultimo triennio, con gli iscritti che sfondano quota 13mila, i corsi di laurea che aumentano, 56, di cui 4 nuovi solo quest'anno, aprendosi a percorsi fino ad ora solo sognati, come ingegneria informatica e psicologia. Le classifiche nazionali che sorridono, con dipartimenti che primeggiano nei loro settori, l'Ateneo che di anno in anno si conferma tra i migliori "medi" d'Italia, e si apre sempre di più al mondo con un taglio internazionale convinto e di livello e una mobilità studentesca da primi della classe. Investimenti milionari programmati e in esecuzione in tutte le zone della città, e un rapporto con la politica "rovesciato", non subalterno ma trainante. E alla guida, da 4 anni, un fisico di 54 anni, Massimo Carpinelli, rivelatosi un manager di primo livello. Rettore come ha fatto? «Direi come abbiamo fatto. Ho trovato appoggio e persone motivate e qualificate. E insieme abbiamo proceduto proprio come facevo nelle mie ricerche, analizzando i problemi, e cercando le migliori soluzioni. Certo è stato, ed è, molto faticoso. Ma per fare le cose per bene bisogna faticare, e questo è giusto che soprattutto i giovani lo tengano bene a mente». Iniziamo dai soldi. «I trasferimenti statali sono in costante calo, e questo è un fatto. E vengono da tempo distribuiti non più a quote ma in base a meriti, progetti e risultati. Le università sono in concorrenza, spietata. Noi abbiamo accettato la sfida, e la stiamo vincendo, innescando un circuito virtuoso: migliorano i parametri e aumentano le risorse. A questo è stato affiancato un lavoro rigoroso di razionalizzazione della spesa». Un esempio?«Quando sono arrivato c'erano ancora gli statini con la carta carbone. Abbiamo "dematerializzato" le carriere degli studenti digitalizzando i servizi».E per far crescere gli iscritti?«Abbiamo aumentato in maniera capillare e mirata i corsi, arrivando a 56, rispondendo a precise esigenze del territorio e arricchendoci di percorsi fino ad ora preclusi, come ingegneria informatica, psicologia. Abbiamo spinto sull'internazionalizzazione, raccogliendo importanti risultati. E sul trasferimento tecnologico: siamo l'unico Ateneo in Sardegna entrato nei competence center, il canale scelto dal ministero per finanziare l'industria 4.0. Abbiamo scalato il ranking nazionale, e siamo apparsi per la prima volta nel 2017 in quelli internazionali. Dire che sei laureato a Sassari ora ha un peso diverso».Sembra che il territorio non stia correndo come voi.«Sassari è sempre stata una città con una vocazione universitaria, e l'università è sempre stata uno dei suoi punti di forza. Negli anni però è mutato il ruolo richiesto all'università, lo scenario economico, gli sbocchi e le possibilità. Noi abbiamo cambiato pelle, il territorio intorno a noi va più lento».Cosa manca?«Per diventare una città universitaria servono strutture e servizi, innanzitutto quelli residenziali, al di là di quelli legati al diritto allo studio, certamente importanti, che possano attrarre gli studenti, ridurre le distanze. Ma soprattutto serve una politica, a tutti i livelli, che ci coinvolga nelle scelte strategiche, che assecondi i nostri investimenti mettendogli intorno una giusta cornice. Che si impegni per offrire una qualità della vita e un tessuto economico di appoggio».Il rapporto con la politica?«Noi lavoriamo con tutti i livelli della pubblica amministrazione in modo costruttivo e senza guardare a provenienze e colori. E facciamo politica con le nostre scelte sull'inclusività, l'accessibilità, lo sviluppo urbanistico. Siamo autonomi, ma ci piacerebbe trovare il modo di concordare una robusta strategia comune con tutte le istituzioni».Laurearsi è ancora un traguardo importante?«La percezione, ma anche il ruolo, dell'università è profondamente cambiato. E abbiamo faticato a ritrovare la giusta strada. Ora la laurea in sé non può essere un punto di arrivo, o l'automatico ingresso in un mondo del lavoro che non è più lo stesso. Ma un solido punto di partenza. Certo bisogna fare scelte mirate, impegnarsi da subito, dalle scuole superiori. Fare presto e fare bene. D'altra parte però l'eccellenza trova migliori sbocchi, e se uno studente è motivato ha tutte le possibilità di fare molta strada. Di fatto l'università è rimasto l'unico vero ascensore sociale in funzione».Vi accusano di essere una casta in mano ai baroni.«L'università è un mondo complesso. Ma in un sistema così competitivo come quello attuale è impensabile non mirare all'eccellenza. Abbiamo rivisto profondamente le procedure di ingresso. Siamo stati tra i primi a farlo e le nostre sono sicuramente tra le più trasparenti; anche in questo caso posso dire che non è stato facile ottenere questo risultato. E siamo sempre a caccia dei migliori talenti, non certo dei raccomandati».Convinca un ragazzo a iscriversi all'università di Sassari.«Chi si laurea ha statisticamente un futuro più ricco di soddisfazioni e di riconoscimenti professionali ed economici. Qui a Sassari tutte le strade possibili sono aperte, e si possono percorrere al massimo livello. E, partendo da qui, gli studenti hanno la possibilità di conoscere il mondo. Chi ha voglia di faticare, ma anche di vivere un'esperienza irripetibile, nella nostra università può trovare la sua casa».

 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
Come vivere un'esperienza senza confini
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Cooperazione, doppie lauree Erasmus e ForMed
L’ESTERO È SOTTO CASA

L'internazionalizzazione è un elemento costitutivo del Dna dell'università di Sassari. Questa tendenza naturale all'internazionalizzazione (per quanto si possa definire naturale qualcosa per cui si è lavorato duramente) è stata confermata negli ultimi anni da riconoscimenti che arrivano dall'Italia e dall'Europa. Nel 2018, per il secondo anno consecutivo, Uniss ha guadagnato il 1° posto per l'internazionalizzazione nella classifica del Censis, istituto di ricerca socio-economica attivo da oltre 50 anni. Il consorzio interuniversitario Almalaurea, dal canto suo, certifica come gli iscritti all'università di Sassari abbiano possibilità di vivere esperienze all'estero ben superiori alla media nazionale (20% a fronte dell'8,8). Internazionalizzazione non significa solo Erasmus: significa anche Sardegna ForMed, un progetto di mobilità internazionale destinato al Maghreb; progetti di cooperazione internazionale in Vietnam, in Perù, nell'Africa del Nord per citarne alcuni. È poi sinonimo di "Visiting professor", un programma che porta ogni anno a Sassari circa 130 studiosi provenienti da tutto il mondo. L'internazionalizzazione è applicata anche alla didattica: Uniss offre corsi di laurea internazionali che rilasciano un "double degree", cioè un diploma di laurea valido sia all'Università di Sassari, sia nelle università partner. È il caso di Scienze chimiche (con l'università polacca di Wroclaw), Economia (assieme all'ateneo francese di Bordeaux) e Scienze delle produzioni zootecniche con l'università portoghese di Évora. Molto forte la caratterizzazione internazionale del nuovo corso in Wildlife management, conservation and control interamente in inglese.

 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
Olbia, Nuoro e Oristano sono le gemme sul territorio
LE ALTRE SEDI NELL'ISOLA

Uniss è università di Sassari ma è anche università della Sardegna con le sedi gemmate di Olbia, Oristano e Nuoro. Tre sedi in cui i corsi di laurea dell'Ateneo di Sassari sono radicati in territori la cui vocazione è legata all'offerta formativa proposta: se Olbia, è luogo di elezione per il corso di laurea in Economia e Management del Turismo, Nuoro, con la sua ricchezza ambientale, non poteva che ospitare l'offerta formativa legata alle Scienze forestali e ambientali (triennale) e ai Sistemi forestali e ambientali (magistrale). Questi corsi dell'area di agraria sono erogati in via Colombo (località Sa terra Mala), mentre l'anima giuridica dell'Università di Sassari a Nuoro si esplica in via Salaris 18. Qui si possono seguire, in presenza o in videoconferenza, il corso di Scienze dei servizi giuridici e la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza. A Oristano, UNISS è presente nel Chiostro del Carmine (via Carmine) con l'intero ciclo formativo erogato dal dipartimento di Agraria e formato dal Corso di Laurea triennale in Tecnologie Viticole, Enologiche ed Alimentari e dalla Laurea Magistrale in Qualità e Sicurezza dei prodotti alimentari; la presenza di numerosi siti archeologici costituisce lo scenario adatto per la Scuola di specializzazione in Beni archeologici Nesiotikà, nota per le recenti, rilevantissime scoperte in Nord Africa. Dal punto di vista amministrativo, l'organizzazione è curata a Oristano dal consorzio UNO e a Nuoro da Uninuoro, Consorzio per la Promozione degli Studi Universitari nella Sardegna Centrale. Tutto ciò che riguarda l'erogazione, la gestione e la progettazione dell'offerta formativa è invece sotto l'egida esclusiva di Uniss.
 

14 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
Porte aperte per chiunque ami lo studio
INCLUSIVITÀ
Formazione a misura di disabili
tasse basse e un polo penitenziario

L'Ateneo sassarese è consapevole del ruolo che può e deve recitare nel promuovere il progresso culturale, civile, e socio-economico del nostro territorio, così come della necessità che a nessuno sia impedito di partecipare a tale progresso attraverso l'acquisizione di un'adeguata formazione accademica. Tale ruolo si misura perciò anche sulla capacità di realizzare processi inclusivi di apprendimento che, senza derogare al doveroso rigore cui deve sottostare il percorso formativo di tutti gli studenti, pongano ciascuno nella condizione di esprimere al meglio le proprie potenzialità. In questo percorso una delle tappe fondamentali è certamente costituita dal grande impegno profuso a favore degli studenti disabili e con disturbi specifici dell'apprendimento, il cui numero è sensibilmente cresciuto in questi anni tanto da rappresentare ormai quasi il 2% del totale. Notevoli sforzi si sono dedicati nel sollecitare la partecipazione agli studi universitari da parte di studenti in regime di detenzione carceraria, il cui numero è considerevolmente aumentato anche grazie ai servizi appositamente erogati dal cosiddetto Polo Penitenziario. L'università di Sassari ha puntato sull'inclusività anche attraverso una politica delle tasse tutt'altro che aggressiva. L'Ateneo turritano è infatti, sia in termini assoluti che per il sistema di agevolazioni e incentivi al merito che adotta, tra i meno cari d'Italia. Progressi si sono recentemente compiuti anche sul fronte di alcuni basilari servizi che accrescono la qualità dello studio. Alcuni esempi: migliore accesso alle biblioteche, creazione di spazi dedicati allo studio, tariffe agevolate per l'uso dei mezzi pubblici e l'accesso all'impiantistica Cus.

15 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
AGRARIA Il dipartimento, unico nell'Isola, basa tutti i suoi corsi
su un approccio moderno al mondo agro-silvo-alimentare
PRODUZIONE E SALVAGUARDIA LE PAROLE D'ORDINE DEI CUSTODI DEL TERRITORIO

Unico in Sardegna, il Dipartimento di Agraria costituisce la diretta prosecuzione della Facoltà di Agraria, la cui nascita, che risale al 1950, fu fortemente sostenuta da Antonio Segni, già Rettore dell'Ateneo sassarese e futuro Presidente della Repubblica. I corsi di studio coprono la molteplicità di ambiti formativi che si possono riferire ai settori agro-alimentare, forestale e ambientale. Studiare nel Dipartimento di Agraria significa acquisire approfondite conoscenze tecniche sui processi di coltivazione delle piante, allevamento degli animali, produzione di alimenti e gestione delle risorse forestali. Il tutto sempre ispirato a un approccio moderno al mondo agro-silvo-alimentare, alla ricerca di un corretto rapporto tra il raggiungimento di soddisfacenti risultati produttivi e la salvaguardia dell'ambiente, la conservazione dei sistemi agricoli e la salute dei consumatori. I vari corsi offrono approfondimenti su vari campi disciplinari: dalle discipline di base (matematica fisica, chimica, biologia) alle materie tecnologiche, economiche, ingegneristiche, chimiche, ecologiche. Il Dipartimento è presente anche a Nuoro, con lauree in ambito forestale-ambientale, e, a Oristano, con lauree in campo alimentare-enologico.Le novitàCon il prossimo anno accademico a Oristano prenderà avvio la laurea magistrale in Qualità e Sicurezza dei Prodotti Alimentari, prosecuzione del corso triennale in Tecnologie alimentari. A Sassari, nell'ambito della laurea magistrale in Sistemi Agrari, partirà il corso di Agricoltura di Precisione, e la laurea triennale in Ingegneria Informatica. La laurea magistrale di Scienze delle Produzioni Zootecniche diventerà internazionale e i suoi laureati potranno fregiarsi di un doppio titolo: italiano e portoghese, emesso dall'università di Evora.Sbocchi professionaliDalla libera professione come agronomo, tecnico zootecnico e mangimistico, ai settori della programmazione e gestione del territorio rurale, in ambito forestale, ambientale e di bonifica, o come tecnico di gestione e controllo di qualità nei settori agroalimentare e vitivinicolo, con impiego nelle industrie alimentari e grande distribuzione. Ma anche di addetto a progettazione e realizzazione di software e hardware e amministratore di sistemi e reti informatiche.

16 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
VETERINARIA. Sicurezza alimentare, qualità delle produzioni, biotecnologie
le tante opportunità di una laurea in continua evoluzione
NON SOLO LA SALUTE ANIMALE PER I SUPER VETERINARI DEL NUOVO MILLENNIO

Dal 2012 il Dipartimento di Medicina Veterinaria, unico in Sardegna, ha raccolto l'eredità della Facoltà di Veterinaria, istituita nel 1928. Il Dipartimento è dotato di moderne strutture didattiche e di ricerca estese su 9.500 mq e inserite in un'ampia area ricca di verde. Il Dipartimento dispone inoltre di un moderno ospedale didattico veterinario, punto di riferimento per tutto il territorio nel campo della cura, della tutela e del benessere animale. Il Dipartimento forma principalmente medici veterinari, in grado di operare sui complessi e delicati temi della salute e della cura dell'animale, della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare, della qualità delle produzioni animali, della biologia e del benessere animale, delle biotecnologie animali, del rapporto uomo-animale, della evoluzione della percezione dell'animale da parte della società e della bioetica veterinaria. Nel 2013 il corso di studio in Medicina Veterinaria ha ottenuto l'accreditamento internazionale da parte dell'European Association of Establishment for Veterinary Education con cui si riconosce al corso il possesso di una serie di requisiti di qualità scientifica, didattica e logistico-strutturale molto rigorosi. Le NovitàNel prossimo anno accademico si attiverà un nuovo corso di laurea magistrale in Wildlife Management, Conservation and Control. Un corso internazionale in lingua inglese e a libero accesso, con cui si punta alla creazione di esperti nello studio, nella gestione e nella conservazione della fauna selvatica. Il corso a ciclo unico di Medicina Veterinaria nella classifica che il Censis redige ogni anno per il secondo anno consecutivo risulta al primo posto in Italia.Sbocchi professionaliDalla libera professione agli impieghi nell'industria per la produzione di alimenti di origine animale, aziende farmaceutiche, istituti zooprofilattici, enti di ricerca e assistenza. I vari corsi offrono poi possibilità di lavorare in laboratori con indirizzo diagnostico-molecolare, consulente in settori biomedici, biochimici e di patologia veterinaria, sicurezza alimentare, progettazione e conduzione progetti di ricerca in campo sanitario, o di impiego in enti pubblici territoriali, enti di gestione parchi e aree protette, operatori in ambito venatorio, enti di divulgazione scientifica

17 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
MEDICINA E CHIRURGIA. Fondata nel 1632 è una delle più antiche facoltà d'Europa
forma medici, odontoiatri e varie figure nel campo sanitario
RICERCA E ASSISTENZA ALL'AVANGUARDIA E UNA STORIA SECOLARE

Il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Sperimentali, concorre alla formazione, insieme al Dipartimento di Scienze Biomediche, della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Sassari. La Facoltà di Medicina e Chirurgia è stata fondata nel 1632 e risulta essere una delle più antiche d'Italia e d'Europa. Alla Facoltà e al Dipartimento fanno capo i corsi dedicati alla formazione dei medici, degli odontoiatri e di varie figure operanti nel campo biomedico e sanitario. L'offerta didattica si compone di due corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico (Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria) di due corsi di Laurea Magistrale biennali (Scienze Infermieristiche e Ostetriche e Scienze dell'Alimentazione, Salute e Benessere dell'Uomo) e di quattro corsi di Laurea Triennale delle Professioni Sanitarie (Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia e Tecniche di Laboratorio Biomedico). Tutti i corsi - tranne quello di Scienze dell'Alimentazione - sono ad accesso programmato nazionale, ovvero con numero chiuso stabilito a livello ministeriale e test di ingresso uguali in tutta Italia. Nel perseguire obiettivi formativi sempre più elevati e moderni, il Dipartimento e la Facoltà sono costantemente impegnati nel coniugare l'insegnamento delle fondamentali conoscenze alla base della formazione superiore in ambito sanitario e biomedico con le più recenti acquisizioni che provengono dal mondo della ricerca e con quanto scaturisce dalla continua attività di assistenza. Novità. Dall'anno accademico 2017-18 è attivo il corso di Laurea Magistrale in Scienze dell'Alimentazione, Salute e Benessere dell'Uomo. Sbocchi professionaliLe figure professionali formate dalla Facoltà e dal Dipartimento operano nel campo della sanità, pubblica e privata. Successivamente ai corsi magistrali l'offerta formativa si completa con corsi di dottorato di ricerca e con 42 Scuole di Specializzazione, mentre i laureati di un corso triennale in una delle professioni sanitarie otterranno l'abilitazione alla professione contestualmente alla laurea, fermo restando che potranno scegliere di proseguire gli studi in una della Lauree Magistrali biennali.

18 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
SCIENZE BIOMEDICHE. A biologia e biotecnologia si sono aggiunti i processi cognitivi
Spazio all'internazionalizzazione con un master in Vietnam
I MAGHI DEL LABORATORIO ORA IMPARANO ANCHE I SEGRETI DELLA PSICOLOGIA

Nel 2012 nasce il Dipartimento di Scienze Biomediche dalla confluenza di docenti ed interessi scientifici principalmente afferenti all'area medica e biologica. I docenti del Dipartimento sono impegnati in attività di ricerca scientifica fondamentale ed applicata, nell'assistenza sanitaria e nella didattica. Al Dipartimento, gestendo i corsi di triennali in Scienze Biologiche e Biotecnologie e quello magistrale in Biologia Sperimentale e Applicata, compete, in primis, la formazione in campo biologico e biotecnologico. A queste, dall'anno accademico 2017/18 si è affiancata l'offerta formativa di base in campo psicologico, con l'attivazione della laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche dei Processi Cognitivi, che rappresenta il primo passo verso la formazione universitaria di uno psicologo compiuto. Il Dipartimento di Scienze Biomediche, infine, concorre alla formazione della struttura di raccordo di Medicina, partecipando alla realizzazione dei corsi di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e delle cosiddette Professioni Sanitarie.Novità. Il Dipartimento realizza in Vietnam dal 2013 assieme alla Hué University of Medicine and Pharmacy, il Master internazionale in "Medical Biotechnology". Il Master rientra in un progetto di cooperazione internazionale longevo e ambizioso che ha consentito la realizzazione di laboratori per la sorveglianza epidemiologica delle infezioni respiratorie e di un reparto di terapia intensiva; prevede inoltre nei prossimi mesi l'avvio dei lavori per la costruzione, sempre a Hue, dell' "Institute for Biomedical Research" e del nuovo Ospedale Universitario. Sbocchi professionali Tra gli sbocchi professionali dei vari corsi ruoli nei settori di supporto all'attività diagnostico terapeutica, nell'ambito di strutture medico-veterinarie e nelle imprese biotecnologiche operanti nelle aree agro-alimentare e chimico-farmaceutica. Attività di tipo tecnico-operativo attività professionali autonome e di supporto in laboratori e servizi di analisi, controllo e gestione in diverse realtà operative. Ma anche attività di natura preventiva, diagnostica e riabilitativa, attività psicosociali, di valutazione, di gestione delle risorse umane, di assistenza, di formazione, di promozione della salute.

19 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
ARCHITETTURA. Un approccio moderno, multidisciplinare e internazionale
fanno del Dadu il migliore d'Italia negli ultimi sei anni
GLI ARCHITETTI DEL FUTURO CALATI NEL TERRITORIO MA APERTI AL MONDO

Al posto della preesistente Facoltà di Architettura, fondata, prima in Sardegna, nel 2002, nel 2012 sorge il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica. Fin dai primi anni di attività la Facoltà si è caratterizzata per offrire ai propri iscritti una formazione moderna, multidisciplinare e di respiro internazionale, tanto che già nel 2009 la sua didattica è stata valutata di qualità tale da collocarla al primo posto nell'apposita classifica che il Censis redige ogni anno tra tutte Università italiane. Questo primato si è confermato nel tempo e con il 2018 sono oramai sei anni di seguito che il Dipartimento viene considerato, sul piano didattico, come il migliore d'Italia. Il progetto didattico si misura con le problematiche locali del territorio e, in generale, della città, rendendo la sede di Alghero un ambiente ideale di confronto internazionale. Particolare cura è posta a che la didattica sia opportunamente arricchita dai risultati delle ricerche, che a loro volta sono spesso "guidate" da particolari istanze che scaturiscono dalla didattica stessa. Da sempre aperto al confronto con le più qualificate esperienze e competenze internazionali, il Dipartimento, ancorché giovane, ha saputo costruire una fitta rete europea ed extra-europea di partnership accademiche e collaborazioni con enti territoriali a diversi livelli. I corsi di laurea sono ricchi di lezioni, laboratori progettuali, seminari e conferenze tenuti da docenti stranieri di altissima qualificazione. Agli studenti sono poi offerte ampie possibilità diesperienze all'estero.Novità. Con l'anno accademico 2018/19 il Corso di Laurea Magistrale in Architettura si arricchisce dell'importante curriculum in Design. Sbocchi professionaliTra gli sbocchi dei vari corsi l'impiego in uffici tecnici di enti pubblici ed imprese private, in studi professionali nel campo della progettazione architettonica o della produzione dei processi e dei manufatti edilizi, della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica ed ambientale, della progettazione di sistemi informativi territoriali, delle elaborazioni cartografiche, della valutazione e del monitoraggio ambientale. E e l'accesso accesso all'esame di abilitazione per le professioni di Architetto, Dottore agronomo e Dottore forestale, Ingegnere civile e ambientale, paesaggista, Pianificatore territoriale.
 

20 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
STORIA. Scienze dell’uomo e della formazione
Storia, archeologia, scienze dell’uomo e della Formazione per un’offerta articolata e dai tantissimi
I MESSAGGERI DELLA CULTURA SEMPRE IN MOVIMENTO TRA PASSATO E INNOVAZIONE

Il Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione è una struttura articolata che offre agli iscritti la possibilità di scegliere il percorso formativo più adatto alle proprie attitudini personali e agli obiettivi professionali, rispondendo alle esigenze del territorio per quanto riguarda l'ambito umanistico, della formazione e dei beni culturali. Il Dipartimento persegue il ricorso ad una didattica innovativa sia nell'ambito dei Beni culturali, sia in quello delle Scienze filosofiche, storiche e letterarie, grazie alla possibilità di partecipare ad attività di scavo archeologico e ad attività di laboratorio, avvalendosi dell'impiego di tecnologie scientifiche e didattiche di prim'ordine. Allo stesso modo è forte l'aspirazione ad un'intensa interazione con il mondo del lavoro grazie alla possibilità di svolgere, oltre alle lezioni in aula, altre attività come il tirocinio pratico in enti territoriali convenzionati con il Dipartimento in Italia e all'estero, con l'obiettivo di integrare teoria e pratica. I corsi di laurea spaziano dalle Lettere e dalla Filosofia alle Scienze dell'Educazione e dei Beni culturali, fino alle moderne tecniche della comunicazione e del giornalismo. Immerso nel territorio, il Dipartimento, assieme alle Istituzioni preposte alla tutela dei beni culturali, è al centro di numerose campagne di scavo archeologico. Il coinvolgimento degli studenti nelle campagne di scavo, sia in Sardegna che nel Nord Africa, è possibile all'interno dei corsi di laurea, ma anche nell'ambito della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici con sede a Oristano e diretta dai docenti del Dipartimento. Sbocchi professionali Tra gli sbocchi le professioni dell'insegnamento, della comunicazione, del management culturale nelle biblioteche, nei musei, nello studio e nella conservazione dei beni culturali. A segreterie amministrative, tecnici degli affari generali, assistenti di archivio e biblioteca, guide turistiche, organizzatori di fiere, esposizioni ed eventi culturali, educatori professionali, attività organizzative ed espositive, di accoglienza e didattiche in musei, parchi e aree archeologiche, addetti alla comunicazione, manager e operatori culturali, redattori, pubblicisti, giornalisti, archivisti, bibliotecari, ricercatori in discipline storiche o filosofiche, archeologi, ricercatori e tecnici laureati nelle scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche.

 

21 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
Oltre 550 strutturati si occupano di produrre nuova conoscenza
Decine i progetti vincitori di fondi e dieci dottorati a disposizione
IL MOTORE DELL'ATENEO È DENTRO I LABORATORI
Un lavoro continuo a disposizione degli studenti e della comunità

Fare ricerca significa produrre nuova conoscenza, che, nelle sue varie forme, genera ed alimenta il patrimonio culturale e scientifico poi trasmesso agli studenti e alla comunità attraverso la didattica, il trasferimento tecnologico e la disseminazione. L'Università di Sassari è estremamente determinata in questa missione, che i suoi ricercatori (circa 550 considerando il solo personale strutturato) portano avanti su tutti i fronti scientifico-disciplinari, attraverso i dipartimenti, i centri interdipartimentali e le varie forme di network nazionali e internazionali.La qualità dell'impegno Uniss sul fronte della ricerca trova riscontro nei numerosi e rilevanti progetti finanziati. Riferendosi solo all'attività degli ultimi anni, i ricercatori Uniss sono risultati vincitori di 15 progetti di rilevanza nazionale (Prin) direttamente finanziati dal Ministero e di altrettanti progetti nel bando regionale per giovani ricercatori e nel programma EU Horizon2020. Uniss si è inoltre aggiudicata alcuni progetti sui bandi europei volti a favorire l'interazione tra soggetti operanti presso regioni geograficamente affini - i cosiddetti bandi di "vicinato", quali il PO Marittimo e l'Interreg Med - e in quelli di conservazione come i numerosi progetti Life. Sono poi da considerare con grande attenzione, sia per il loro valore scientifico sia per gli importanti benefici che vengono trasferiti al territorio, i progetti che Uniss si è aggiudicata nel quadro del cosiddetto POR-FESR della Regione Sardegna. Si tratta, tra gli altri, di 12 progetti cluster regionali, promossi da Uniss ma aperti all'adesione delle imprese, ed altrettanti progetti di Ricerca e sviluppo, attivati dalle imprese con coinvolgimento del mondo scientifico. Sempre per il Por-fEsr si segnala 1 progetto finanziato nel cosiddetto bando aerospazio e 5, di recentissima aggiudicazione, nel bando Ras "Agroindustria". Nei bandi del Piano Operativo Nazionale sono stati invece vinti 5 finanziamenti, tutti in collaborazione con le imprese. Fra questi il progetto Cometa che, con Uniss capofila, si occuperà di chimica verde, giudicato il migliore nel suo settore di pertinenza scientifica.L'attività di ricerca si svolge in buona misura presso le strutture laboratoristiche e di sperimentazione dei dipartimenti. Queste sono poi integrate all'interno di alcune grandi infrastrutture di ricerca, tra cui si ricorda il Centro Servizi di Ateneo per la Ricerca (CESAR), provvisto di sofisticate attrezzature e la rete LifeWatch Italy, nodo nazionale di LifeWatch-ERIC, infrastruttura di ricerca europea che fornisce servizi per lo studio della biodiversità e degli ecosistemi.Una buona ricerca presuppone una buona formazione dei futuri ricercatori. Un cenno in merito deve essere fatto ai Dottorati di Ricerca, che rappresentano, appunto,il più alto livello di formazione universitaria post-laurea. L'Uniss offre 10 diversi corsi di dottorato di ricerca che coprono un po' tutti gli ambiti di interesse dei vari Dipartimenti. Nel complesso sono attualmente iscritti ai Corsi di dottorato dell'Università di Sassari oltre 200 studenti, provenienti da tutto il mondo e che conducono ricerche avanzate ed innovative, spendendo spesso lunghi periodi nei più qualificati centri di ricerca nazionali ed esteri.

 

22 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
“Cubact" dove il futuro mette radici
L'INCUBATORE Brainstorming supporto e cultura d’impresa per dar gambe alle idee

Nel percorso di trasferimento tecnologico e supporto alla creazione d'impresa ha un ruolo fondamentale l'incubatore d'impresa "Cubact". L'Incubatore universitario di Sassari accoglie futuri e neo imprenditori interessati a realizzare un proprio progetto di impresa, spesso in collaborazione con i ricercatori Uniss, e partecipa insieme a loro ai percorsi necessari per trasformare un'idea innovativa in un business di successo che possa camminare con le sue gambe e, come è già in quelche caso accaduto, fare moltissima strada.Il Cubact è uno dei tre vincitori italiani del bando gestito dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per organizzare una rete di incubatori per l'accesso ai servizi di trasferimento tecnologico del Cern, l'organizzazione europea per la ricerca nucleare di Ginevra.Il Contamination Lab (CLab) è un luogo di contaminazione di idee tra studenti e ricercatori, orientato a stimolare la cultura d'impresa e l'innovazione.L'obiettivo ultimo del CLab è creare le condizioni ottimali affinché da questa contaminazione possano trarre origine di startup innovative che si propongano come protagoniste nel panorama imprenditoriale nazionale e internazionale. L'occazione per fare il punto sarà il prossimo 28 settembre quando, in occasione della Notte dei ricercatori, saranno premiate le idee di impresa migliori generatisi nell'attività svolta durante l'ultimo anno.

 

23 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 14 settembre 2018 / Inserto I/VIII
Tra big data, robot, onde gravitazionali ed epidemie
I GRANDI PROGETTI

Nell'Università di Sassari sono in corso alcuni progetti che per rilevanza scientifica, entità e qualità dei soggetti coinvolti e dimensioni finanziare si possono definire come "Grandi Progetti".Sar-Grav. Progetto di rilevanza internazionale finalizzato alla realizzazione, nel sito minerario dismesso di Sos Enattos, a Lula in provincia di Nuoro, di un'infrastruttura di ricerca per apparati dedicati all'osservazione di onde gravitazionali ed esperimenti di fisica fondamentale. Il progetto, che coinvolge anche l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è di grande importanza anche perché ad esso è direttamente collegata la candidatura dello stesso sito di Sos Enattos ad ospitare il cosiddetto Einstein Telescope, che potrebbe avere implicazioni rivoluzionarie per l'astrofisica, la fisica fondamentale, la cosmologia, permettendo di approfondire le nostre conoscenze sulle origini dell'universo.MCDC. Il Mediterranean Center for Disease Control, nasce con lo scopo di studiare la distribuzione e il rischio di eventi epidemici legati a patologie animali, zoonosi e malattie dell'uomo in relazione anche ai flussi di merci e persone e ai cambiamenti climatici.Innovative agriculture. Si tratta di una linea di ricerca orientata allo studio delle applicazioni in agricoltura delle tecnologie informatiche, della robotica, della sensoristica, e dell'automazione, nella quale Uniss è coinvolta insieme varie e qualificate imprese fortemente attive nella digital economy. ARTES 4.0. L'Università di Sassari partecipa ad un gruppo di ricerca, capitanato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, indirizzato alla creazione di un Centro di competenza nel quadro del programma Industria 4.0. Il Centro fungerà da aggregatore di competenze tecnologiche nelle linee di sviluppo indicate dal programma (es. ICT, automazione e big data) con particolare focus su robotica e realtà aumentata.

 

24 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 12 settembre 2018 / Prima pagina
UNIVERSITÀ, PASSO VERSO LA CURA
Scoperte a Sassari “forbici” per il taglio del gene della Sla  
A PAGINA 6

SEGUE DALLA PRIMA
LA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI SASSARI
Una cura per la Sla
FORBICI MOLECOLARI PER TAGLIARE IL GENE
A capo dell’equipe dei ricercatori la virologa Antonina Dolei
Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica “Viruses”

Un “taglia e incolla” del Dna potrebbe diventare la cura definitiva per chi è malato di Sla, una malattia neurodegenerativa, che colpisce il sistema nervoso e può solo peggiorare. L’annuncio arriva dagli scienziati dell’università di Sassari che hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica “Viruses” dal titolo: «Disruption by SaCas9 endonuclease of Herv-Kenv, a retroviral gene with oncogenic and neuropathogenic potential, inhibits molecules involved in cancer and amyotrophic lateral sclerosis». L’equipe, guidata dalla virologa Antonina Dolei, docente dell’ateneo sassarese, è composta da Gabriele Ibba, Claudia Piu, Elena Uleri e Caterina Serra. Per la loro ricerca gli scienziati, grazie alle cosiddette forbici molecolari, hanno letteralmente ritagliato il materiale genetico in quelle parti in cui il genoma della sclerosi laterale amiotrofica viene incorporato. «Abbiamo messo a punto delle specifiche forbici molecolari mediante le quali siamo riusciti ad eliminare dal Dna di cellule umane il gene retrovirale endogeno Herv-Kenv, sospettato di contribuire al tumore della prostata e alla neurodegenerazione della sclerosi laterale amiotrofica » spiega il ricercatore Gabriele Ibba.  «Questo nuovo risultato suggerisce che il retrovirus endogeno Herv-K non sia un innocuo spettatore, ma che ci sono legami non solo tra Herv-K e l'oncogenesi, ma anche tra Herv-K e la Sla, dato che l’aumento di sole due volte di Tdp-43 può causare neurodegenerazione », prosegue Antonina Dolei, professoressa di virologia nel dipartimento di Scienze biomediche dell’università di Sassari. «In pratica, se ci fosse un contributo di Herv-Kenv alla patogenesi della Sla, si aprirebbe la prospettiva di considerare la Sla non come una malattia incurabile, ma come una patologia che coinvolge un retrovirus, contro il quale è possibile utilizzare terapie farmacologiche », conclude la professoressa Dolei.
Una ricerca importante, quindi, quella dell’università di Sassari, che apre nuove speranze per i malati. E che testimonia l’impegno dell’ateneo sassarese nella lotta contro la Sla, una malattia molto diffusa in Sardegna. Di recente è stato anche istituito – nel dipartimento di Scienze biomediche – il centro di ricerca e studio dei metalli in traccia. Molti studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che i metalli possono avere un impatto importante sulla salute umana. E potrebbero avere anche una “responsabilità” nell’insorgenza della Sla. La Sla è una malattia rara le cui cause sono ancora sconosciute. Oltre a quelle genetiche (sono noti attualmente circa 20 geni coinvolti nel meccanismo della Sla), si ipotizzano cause ambientali, quali attività fisica-sportiva intensiva, fumo di sigaretta, traumi, inquinamento da metalli. Non esiste attualmente un trattamento in grado di guarire la Sla, anche se la ricerca terapeutica, come dimostra lo studio dell’università di Sassari, è molto attiva e promettente.

 

25 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 12 settembre 2018 / Prima pagina
di Massimo Carpinelli
PIANETA SCUOLA
L’Università lavora contro l’abbandono

È settembre, e come ogni anno all’apertura delle scuole molti studenti italiani non risponderanno all’appello. Sono le vittime silenziose di una delle peggiori piaghe della società italiana: l’abbandono scolastico. Va detto, per fortuna, che il fenomeno è in sensibile riduzione: negli ultimi vent’anni è calato di quasi dodici punti percentuali (secondo un’indagine pubblicata questa settimana dall’Espresso), ma è sempre troppo alto per un Paese che ambisca ancora a dirsi parte dell’Occidente avanzato.
La distribuzione dell’abbandono scolastico segue una sua geografia particolare, con una maggiore incidenza sia nelle regioni più ricche e avanzate, sia in quelle tradizionalmente più arretrate e povere, come sono quelle del Meridione e le Isole. Le cause naturalmente sono opposte: al Nord non di rado si lascia la scuola per entrare precocemente nel mondo del lavoro; al Sud, dove il lavoro spesso non c’è, i ragazzi vanno a ingrossare il numero dei Neet: orrido acronimo che indica quelli che non sono né a scuola, né al lavoro, né in formazione. Se il dato, nonostante tutto, è in calo, lo si deve soprattutto al lavoro straordinario svolto dagli insegnanti e dalle scuole, che operano spesso in condizioni di estrema difficoltà, come unici presìdi di territori culturalmente deserti, quando non ostili.  CONTINUA A PAG. 6

SEGUE DALLA PRIMA
L’Università lavora contro l’abbandono
di Massimo Carpinelli
BASE RISTRETTA
La carenza di studenti è un male per gli atenei che non possono svilupparsi e crescere
Quali che siano le cause, infatti, dobbiamo considerare che ogni ragazzo o ragazza che lascia la scuola segna un fallimento non solo per l’individuo, ma per la collettività e ci riguarda tutti. Gli effetti negativi di una fuoriuscita massiccia di giovani dall’educazione superiore si riflettono sulla tenuta sociale e sulla competitività del Paese.
Dal punto di vista di chi lavora nell’Università, l’abbandono scolastico rappresenta un problema molto concreto sul quale riflettere e del quale farsi carico, in una prospettiva di collaborazione col mondo della scuola. Spesso non si considera infatti che questa contrazione della platea studentesca potenziale influisce negativamente anche sull’istituzione universitaria, specialmente in casi come quello sardo, dove questa sia già limitata fortemente da fattori geografici e demografici.
L’università funziona al suo meglio quando può contare su numeri alti di studenti: non solo per il dato brutalmente economico del sistema di finanziamenti statali, che aumenta o diminuisce in ragione del numero di iscritti, ma perché l’Università è un istituto che si basa sulla circolazione delle idee e dell’intelligenza. Perché lo scambio docente-discente e tra studenti sia efficace e arricchente per tutti è indispensabile coinvolgere il numero più alto possibile di giovani. Ci sono molte cose che si possono fare contro l’abbandono scolastico: per venire incontro alle esigenze degli studenti e dei futuri insegnanti abbiamo lavorato nelle due direzioni dell’orientamento e dell’offerta didattica: ogni anno offriamo corsi di aggiornamento e formazione per insegnanti; abbiamo anche allo studio iniziative in collaborazione con le scuole per recuperare quelli che si sono perduti per strada.
L’abbandono degli studi è un problema che riguarda anche l’Università: a Sassari lo abbiamo affrontato con buon successo, cercando di accompagnare gli studenti nel loro percorso ma soprattutto restituendo dignità e prestigio all’istituzione universitaria. Il successo tangibile della cultura è il miglior antidoto allo svilimento a cui la vediamo sottoposta quotidianamente e il miglior incentivo a non abbandonarla.

Questionario e social

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