Giovedì 26 luglio 2018

26 luglio 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 luglio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Dodici studenti hanno ricevuto dalla rettrice Maria Del Zompo un “passaporto” speciale
L'UNIVERSITÀ APRE AI MIGRANTI
L'Ateneo ha riconosciuto gli studi effettuati nei Paesi d'origine

Il passaporto, quello vero, quello che consente loro di girare liberamente per il mondo, ancora non ce l'hanno. Ma ieri dodici migranti (rifugiati, beneficiari di protezione internazionale o richiedenti asilo) tra i 20 e i 35 anni ne hanno ottenuto uno altrettanto importante: la rettrice dell'Università Maria Del Zompo ha consegnato loro l'Eqpr (European qualification passport for refugees). Un acronimo complesso che può essere spiegato in maniera estremamente semplice: i dodici ragazzi potranno iscriversi a qualunque università dell'Unione europea e ottenere, così, la laurea.
IL PASSAPORTO È la prima volta che in Italia viene consegnato questo documento. E non è certo un “regalo”: i 12 ragazzi hanno fatto studi regolari nei loro paesi, addirittura alcuni sono laureati. Dopo aver risposto a un questionario sul percorso di studi, hanno sostenuto un colloquio con una commissione internazionale (i credential evalutor provenivano da Armenia, Canada, Francia, Germania, Norvegia, Olanda, Gran Bretagna e Italia).
LA CERIMONIA A ricevere l'Eqpr, alla presenza dell'assessore regionale agli Affari regionali Filippo Spanu e dell'assessora comunale alle Attività produttive Marzia Cilloccu, sono stati Peter Ositadinma, Omoruyi Kelvin Osayuki (Nigeria), Aliou Mohamed Diallo, Mamadou Dian Barry (Guinea), Aly Samakassy (Mali), Elidrissi Ibrahim (Marocco), Ahamad Ishfaq (Pakistan), Naim Amieur (Algeria), Jeanfils Boysalel (Camerun), Fofana Almamy (Costa d'Avorio), Aliud Balde (Senegal) e Theophilus Kwabena Eshun (Ghana). Giovani che, se decideranno di iscriversi all'Università di Cagliari, potranno seguire gratuitamente i corsi. «Come», puntualizza Del Zompo, «tutti gli studenti che hanno un reddito familiare inferiore ai 23 mila euro». Un'opportunità per questi ragazzi. Ma non solo. «La loro laurea», aggiunge la rettrice, «avrà una ricaduta per quei ragazzi e per questa terra, la Sardegna che è sempre stata solidale».
LE STORIE Lo studio come strumento di crescita e di riscatto. «Nel mio paese», racconta in un italiano perfetto Diallo, 26 anni, guineano, «ho ottenuto la laurea triennale in lingue ma sono stato costretto a scappare perché ero un perseguitato politico. Mio fratello è fuggito in Liberia mentre io sono finito in Libia dove sono stato per un anno e due mesi prima di imbarcarmi in un barcone». Il traguardo? «Laurearmi anche qui in Italia e diventare mediatore culturale». Ositadinma, profondo conoscitore dei circuiti elettrici, invece, sta già vivendo il suo sogno: perseguitato da Boko Haran perché cristiano, è fuggito su barcone e, addirittura, è stato accusato di essere uno scafista (il processo ha dimostrato la sua innocenza). «Sono già felice così. È bellissimo tutto quello che sto vivendo».
Marcello Cocco

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 luglio 2018 / Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
AL LIDO. Fuori Zucca e Angius
Sezione “Classici”: Mereu, il presidente

A dispetto delle attese - si parlava de “L'uomo che comprò la luna” di Paolo Zucca e “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius come possibili selezionati - quest'anno la Sardegna non potrà contare su una compagine molto nutrita alla Mostra del Cinema di Venezia. L'Isola sarà rappresentata da Salvatore Mereu, in quanto presidente di giuria della sezione Venezia Classici, e da Peter Marcias, con il corto “L'Unica lezione” realizzato con lo stile del found footage film, partendo da un filmato della lezione che il regista iraniano Abbas Kiarostami ha tenuto nel 2001 all'Università di Cagliari.
Marcias, rigaurdo all'ideazione e alla lavorazione, ha dichiarato: «Abbas Kiarostami è un maestro di cinema. “L'Unica lezione” è un film breve realizzato con gli studenti dell'Università di Cagliari nel mio primo corso da insegnante di regia. Io e i miei studenti abbiamo rivisto e commentato i film Kiarostami e questo progetto, di cui vado fiero, è il nostro risultato». ( m. c. )

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 luglio 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 32 - Edizione CA)
Festa con 104 candeline
È stato un compleanno assolutamente speciale, per una nonnina che vive nella frazione di Barbusi: ieri Lidia Gambula ha spento 104 candeline. Originaria di Gonnesa, residente a Carbonia già dagli anni Quaranta, nonna Lidia è uno dei quattordici ultracentenari della città. Proprio su questi esempi di longevità, il dipartimento di Scienze mediche dell'Università di Cagliari ha avviato un programma di studio. Considerata la situazione eccezionale, i medici vogliono raccogliere il maggior numero di informazioni sugli stili di vita degli ultracentenari, più presenti che in altri centri dell'Isola.

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 luglio 2018 / Cronaca di Nuoro (Pagina 37 - Edizione CA)
NUORO. Processo simulato nella città invasa da universitari di tutto il mondo per le Summer school
Gli studenti condannano l'Europa dei diritti umani negati

Il processo si è svolto, con inevitabile sentenza: l'Europa è stata condannata, nel museo Etnografico di Nuoro. «Con i nostri studenti abbiamo offerto un messaggio forte, di speranza», dice Gabriella Ferranti, direttrice scientifica della Summer school «Il futuro dei diritti umani in Europa», in corso di svolgimento in questi giorni, in una città invasa da universitari. Se si parla di accoglienza e immigrazione, «abbiamo offerto una visione critica, sebbene costruttiva: senza l'Europa non si va da nessuna parte».
Un collegio giudicante composto da illustri esperti in materia, come la prefetta di Nuoro Carolina Bellantoni. Quindi, spazio agli studenti del corso di laurea in Scienze dei servizi giuridici, i veri protagonisti. Hanno indossato i panni dei pubblici ministeri, degli avvocati, dei testimoni. Hanno fatto gli immigrati, con abiti a tema: la studentessa nuorese Alice Murgia ha offerto la sua deposizione da migrante bengalese giunta in Ungheria; l'orgolese Anna Menneas ha fatto altrettanto: ha raccontato le violenze subite da una donna della Costa d'Avorio al suo arrivo in Europa.
Nuoro si apre al mondo: diventa sempre più terra di confronto. Il Processo all'Europa, format ideato dal Movimento europeo Italia, va in questa direzione. «Nella nostra simulazione sono stati condannati gli Stati che hanno violato i diritti umani», racconta Fabrizio Mureddu, commissario del Consorzio universitario nuorese. «L'Europa è stata richiamata a un pronto intervento».
Per Filippo Spanu, assessore regionale agli Affari generali, «gli studenti sono riusciti a mettere in risalto l'atteggiamento di molti Stati, quelle politiche poco rispettose dei principi di accoglienza e civiltà».
Gianfranco Locci

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 luglio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
SEMINARIO ALLA MEM
È in programma martedì dalle 17 alla Mem in via Mameli il seminario “Exchange Students: Past, present, future”. L'iniziativa, organizzata dalla “Education First”, è rivolta a giovani dei primi anni di università e punta al miglioramento della formazione culturale con lo studio delle lingue all'estero. Interverranno i docenti Luisa Marci Corona, Alice Fanni e Marianna Boccone.

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 26 luglio 2018 / Provincia di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
Senorbì
La Dea madre esposta al museo

Il museo archeologico Sa Domu Nosta espone eccezionalmente al pubblico l'inestimabile reperto Dea madre di Turriga, da sempre custodito nel museo nazionale di Cagliari. Per l'occasione, sabato nella struttura museale di via Scaledda, verrà inaugurata l'esposizione “La Dea di Turriga, il mistero di un'icona senza tempo” visitabile sino a domenica 5 agosto, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 21. Grazie all'accordo con il museo archeologico e con il polo museale della Sardegna, il Comune di Senorbì e la società cooperativa Sa Domu Nosta hanno organizzato l'evento come occasione irripetibile per celebrare l'Idolo di Turriga, tratto distintivo del patrimonio iconografico del Mediterraneo. Interverranno Alessandro Pireddu (sindaco di Senorbì), Paola Erriu (assessora alla Cultura), Elisabetta Frau (responsabile scientifica Sa Domu Nosta), Roberto Concas (direttore del museo di Cagliari), Chiara Pilo (funzionaria della Soprintendenza), Carlo Lugliè e Riccardo Ciccilloni. (docenti dell'Università di Cagliari). A fine serata il brindisi con i vini delle cantine Argiolas di Serdiana e Trexenta di Senorbì. (sev. sir.)

 

 

La Nuova Sardegna

 

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 luglio 2018 / Agenda Pagina 19
BAULADU
Riprendono gli scavi e gli studi nell'area di Santa Barbara de Turre

di Piero Marongiu
BAULADU Dopo trent'anni riprenderanno gli scavi nell'area archeologica di Santa Barbara de Turre. L'autorizzazione ad effettuare una nuova campagna di ricerca per il triennio 2018/2020, è stata concessa dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Ad occuparsi delle indagini, che prenderanno il via il 1° ottobre, per conto dell'Università di Sassari, sarà l'archeologo Giuseppe Maisola. A Maisola spetterà il compito di cercare nuove informazioni circa la formazione, lo sviluppo e le dinamiche dell'insediamento abitativo strutturatosi intorno al nuraghe fino al suo abbandono, avvenuto, probabilmente, intorno al XIII secolo. Tra il 1986 e il 1989 il sito fu indagato dagli studiosi dell'Università di Los Angeles, diretti da Lenore J. Gallin in collaborazione con la Soprintendenza archeologica per Cagliari e Oristano. L'area oggetto dell'intervento degli anni 1986/1989 verrà ripulita e sottoposta a restauro conservativo. Tutta la zona (15.000 metri quadrati circa) sarà studiata per cercare di individuare con precisione la Domo medievale di Santa Barbara di Turre. Nel sito, insieme a Giuseppe Maisola, opereranno una decina di studenti di archeologia e della scuola di specializzazione in beni archeologici Nesiotika dell'Ateneo sassarese, sezione di Oristano. «L'area di Santa Barbara rappresenta un punto di forza per il nostro Comune, che ha deciso di intraprendere delle azioni strategiche basate sullo sviluppo culturale del territorio - spiega l'assessore alla cultura Anna Pintus -. Si cercherà di ampliare la conoscenza delle fasi storiche fino alla frequentazione basso medievale, attestata nelle fonti, e di avviare un percorso di archeologia pubblica partecipata, utile alla costruzione di conoscenza e identità della comunità».

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 luglio 2018 / La mia isola estate - Pagina II
Filosofi a Castelsardo in cerca della "terza via"
Non hanno traccia di abbronzatura, montano occhiali da vista, la barba incolta e una chioma generosa, indossano camicia o polo. E, dettaglio non da poco, non fanno una goccia di sudore nonostante il caldo rovente. Anche perché l'unico momento della giornata in cui circolano per il borgo è a tarda sera. La loro Summer school è una cosa seria: dalle 10 alle 19 sono tutti qui, nella sala XI del castello di Castelsardo, con occhi e orecchie puntati al palchetto per assorbire il più possibile le lezioni dei grandi maestri italiani della filosofia. In tutto sono circa cento, e sono approdati nel borgo dei Doria lunedì scorso per consumare una full immersion di quattro giorni nel mondo della filosofia: una maratona imperdibile per gli addetti ai lavori e appassionati della materia. «Purtroppo non c'è tempo per andare al mare», taglia corto Federico Deiara, studente sassarese in profumo di tesi di laurea mentre prende una boccata d'aria.A un certo punto Jérôme Lèbre attacca con La métaphore provocatrice, e in sala resta soltanto chi mastica bene il francese. Alcuni vanno via, altri aspettano il pranzo a buffet per riprendere i lavori al pomeriggio. E così, le poltroncine si svuotano e l'andito della sala XI si popola. L'universo dei filosofi è sconfinato e anche molto riservato: c'è lo schivo che nemmeno ti guarda in faccia e il ricercatore che sta nell'andito col notebook in grembo sbrigando lavoro arretrato. Altri passeggiano, sfogliano un libro e cominciando a chiacchierare tra loro. L'unica regola in questo mondo è mantenere le sinapsi sempre in moto. C'è un primo tempo, in questa Summer school, dove i nomi che contano si alternano con quelli emergenti sul palchetto far ragionare con la platea. E poi c'è un secondo tempo, meno formale, dove i cervelli continuano a macinare idee davanti a buon bicchiere di vino o di birra. Come è successo martedì notte. Dopo aver ascoltato Massimo Cacciari, che ha illustrato la nuova collana "Icone. Pensare per immagini" de Il Mulino, la truppa di giovani filosofi si è trasferita in un locale niente male a pochi passi dal castello, dove la giornata si è conclusa alle tre del mattino con una filosofata-bicchierata da urlo. Questo perché le idee brillanti arrivano sempre quando l'atmosfera è più rilassata, conviviale. «In questi giorni siamo andati a cena con i docenti - spiega Nicola Murrali, di Arzachena ma studia a Sassari - la sera chiacchieriamo di tutto tra colleghi e giriamo nel centro storico».Gli iscritti alla Summer school di Castelsardo arrivano dalla provincia ma anche da Perugia, Milano. E anche dall'estero, soprattutto Francia. «È una gran bella esperienza - dice il filosofo Massimo Donà, allievo di Emanuele Severino ed eccellente jazzista-trombettista - mi sembra che siano emerse delle nuove direzioni, una terza via. Sta accadendo qualcosa di significativo nel mondo della cultura contemporanea. È bello che ci sono molte giovani teste pensanti, protagonisti attivi». Alla Summer school c'è anche il docente dell'università di Sassari Carmelo Meazza. «Da qualche anno - spiega - ci accorgiamo che sta maturando un'affinità su questioni di fondo. Il paese è in enorme sofferenza, c'è una crisi di riferimenti. È possibile che in poco tempo maturi un manifesto che insista su alcuni punti, siamo stanchi degli stereotipi che circolano, abbiamo bisogno di una filosofia militante su temi del momento».

Questionario e social

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