UniCa UniCa News Rassegna stampa Da sabato 7 a lunedì 16 luglio 2018

Da sabato 7 a lunedì 16 luglio 2018

16 luglio 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 16 luglio 2018 / Provincia di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
SUELLI. Vasi, ossa e ceramiche: il sindaco vuole restituirli ai legittimi proprietari
IL GRANDE TESORO DIMENTICATO
Centomila reperti archeologici ritrovati in un deposito

Un tesoro (quasi) dimenticato custodito da oltre quarant'anni nel magazzino comunale di Suelli. Sono oltre 150mila i reperti archeologici stipati negli scaffali o conservati dentro scatoloni che attendono solo di essere dati in pasto alla curiosità degli appassionati di storia antica e alla vorace sete di conoscenza di studiosi e archeologi.
IL TESORO Sono tutti catalogati: reperti ossei, vasi, ceramiche, metalli, frammenti di statue, cocci e oggetti dei corredi funebri rinvenuti nelle vastissime e frequenti campagne di scavo realizzate in gran parte della Sardegna in particolare negli anni Settanta e Ottanta. Era quello il periodo più florido per la ricerca di tracce archeologiche nell'Isola. «Erano gli anni in cui si si consolidarono maggiormente le attività delle Soprintendenze e degli Atenei sardi», dice il sindaco di Suelli, Massimiliano Garau.
IL CATALOGO Nel magazzino in via Leopardi ci sono tantissimi pezzi piuttosto pregiati venuti alla luce nel 1976 con la scoperta delle tombe prenuragiche in località Pranu Stara (Suelli), ci sono i reperti rinvenuti nel 1977 nelle campagne di Bruncu Domus (Selegas) e in anni successivi nel nuraghe Ardiddi (Mandas), nel Nuraxi Gattu (Senorbì), in Su Nuraxi (Sisini) e in località Santa Barbara (Arixi). «Il Comune di Suelli aveva offerto la disponibilità dei propri locali per conservare le tantissime tracce del passato riaffiorate con le varie campagne di scavo», spiega Garau, che ora vorrebbe rendere pubblico quell'immenso patrimonio archeologico e culturale. «Siamo in costante contatto con la Soprintendenza, organizzeremo al più presto una mostra temporanea nella nostra Casa Museo», conclude Garau, che ha investito risorse del bilancio comunale per dotare il magazzino di un moderno impianto di sicurezza.
L'APPELLO Il primo cittadino ha inoltre deciso di prendere carta e penna e scrivere ai suoi colleghi sindaci per metterli a conoscenza (nel caso non lo sapessero già) di quanti e quali reperti appartenenti ai loro Comuni sono tuttora conservati a Suelli. Solo una piccola parte arriva dal sottosuolo della Trexenta. Ci sono oggetti e testimonianze appartenenti alla storia antica di Sardara , Arbus , Cabras (la terra dei Giganti), Oristano e Mal di Ventre (in origine Malu Entu).
LA TOMBA La passione per l'archeologia a Suelli sta vivendo una nuova giovinezza da quando, lo scorso inverno a Pranu Siara, è riemersa quasi per caso una tomba prenuragica immediatamente posta sotto tutela da improvvisate squadre di volontari decise a difendere l'importante scoperta dai tombaroli.
Severino Sirigu


2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 16 luglio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Per la prima volta la Regione pubblica il bando prima dell'inizio del nuovo anno scolastico
ISCOL@, IN CAMPO ALTRI 35 MILIONI
Fondi anche per un progetto di produzione di contenuti digitali

PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO, OLTRE A FINANZIARE 360 ORE PER I DOCENTI AGGIUNTIVI, IL PROGRAMMA PREVEDE 150 ORE PER IL POTENZIAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE SCUOLE IN REGGENZA.
Contrasto è la parola d'ordine, il fil rouge che convoglia sforzi e attenzioni da parte della Regione col nuovo bando. Contrasto contro la dispersione scolastica, per garantire più competenze in italiano e matematica, ma anche l'inclusione nelle situazioni di svantaggio socio-culturale degli studenti, l'assunzione di docenti, personale Ata e dirigenti scolastici.
Ecco Tutti a Iscol@ versione quarta: quest'anno le novità del grande piano della Regione per la scuola sono diverse. Per la prima volta da quando esiste il programma, il bando è stato pubblicato a luglio, venerdì 6 per l'esattezza (lo scorso anno solo a metà ottobre), per dare il tempo alle scuole di organizzarsi e partecipare. Inoltre, il bando ha cadenza biennale e vale per gli anni scolastici 2018-2019 e 2019-2020. «Siamo tra le regioni più virtuose per impegno sulla scuola», dice con soddisfazione l'assessore all'Istruzione Giuseppe Dessena. «Tutti a Iscol@ non è un intervento spot ma un vero programma di investimenti che con questo bando proietta gli impegni in un arco di cinque anni».
IN CAMPO 35 MILIONI Imponenti le risorse in campo: a fronte dei circa 40 milioni investiti nel programma dal 2015 al 2018, stavolta il piano vale oltre 35 milioni di euro. D'altronde la posta in palio è altissima: continuare ad abbattere la dispersione scolastica che in pochi anni è scesa fino al 18% (partendo dal 23%). «Siamo convinti che questo investimento sui ragazzi stia dando buoni risultati», afferma Dessena. «Con la cadenza biennale del bando rinforziamo l'idea che la programmazione delle scuole è un atto fondamentale».
MATEMATICA E DIGITALE Il nuovo bando finanzia le tre solite linee: la linea A, per il miglioramento delle competenze di base italiano e matematica, la linea B Scuole aperte, con la didattica laboratoriale su 8 ambiti tematici, la linea C per il sostegno psicologico, pedagogico e di mediazione interculturale. «All'interno della linea B, quest'anno le novità sono due: Matematicoding , con cui cerchiamo di rafforzare l'apprendimento delle materie scientifiche degli studenti, e Idea , una sperimentazione tecnologica sulla produzione di contenuti digitali», spiega ancora l'assessore. «Contestualmente, abbiamo selezionato sei scuole Polo, che negli anni passati hanno partecipato e ottenuto risultati importanti, e che ora potranno fornire assistenza alle altre scuole nella partecipazione al bando».
NUOVE ASSUNZIONI Tutti a Iscol@ rappresenta una boccata d'ossigeno per l'intero mondo scuola. Per il secondo anno consecutivo, oltre a finanziare 360 ore per i docenti aggiuntivi, il programma prevede anche 150 ore per il potenziamento organizzativo delle scuole in reggenza. Un problema gravissimo più volte denunciato dai presidi e dall'assessorato all'Istruzione. «Abbiamo in Sardegna 252 scuole, di queste il prossimo anno scolastico 92 cominceranno senza dirigente e saranno coperte da un reggente», spiega l'assessore Dessena. «Il ministero, più volte interpellato su questo problema, ci ha sempre detto che la soluzione avremmo dovuto trovarla noi. Grazie a questo potenziamento», sottolinea Dessena, «lo scorso anno abbiamo evitato che 40 scuole avessero un reggente, quest'anno dovremo ottenere lo stesso risultato con oltre 60, su 92».
I NUMERI Tutti a Iscol@ è già un successo testimoniato dai numeri: tra il 2015 e il 2018 sono stati oltre 140mila gli studenti coinvolti (su una popolazione scolastica complessiva, che tiene conto anche dei più piccoli che frequentano gli asili nido, di 207mila). Per garantire l'attività, sono stati assunti 486 nuovi docenti che hanno affiancato quelli di ruolo, e 725 tra Ata, collaboratori scolastici e assistenti amministrativi. Le imprese, gli enti e le associazioni che hanno organizzato i laboratori extrascolastici sono state 430. Per partecipare al nuovo bando c'è tempo fino al 27 luglio.
Mauro Madeddu


3 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 luglio 2018 / Provincia Medio Camp (Pagina 40 - Edizione CA)
Guspini
UNO SPORTELLO PER AIUTARE GLI UNIVERSITARI

Un supporto agli studenti per la compilazione delle pratiche online per l'Università arriva dall'Informagiovani di Guspini: in occasione della pubblicazione dell'offerta formativa degli atenei e dei bandi dell'ente regionale per il diritto allo studio universitario, l'Informagiovani invita gli studenti interessati a presentarsi al servizio in via Torino (sopra l'ufficio postale) muniti della documentazione necessaria per l'espletamento delle attività (Issee 2018 per la richiesta dei servizi Ersu, indirizzo di posta elettronica, credenziali per accedere al sito dell'Università).  «In assenza - precisano gli uffici - si procederà alla prima registrazione. Gli orari di apertura al pubblico sono il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle 10.30 alle 13, il martedì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30. Dal 13 al 23 agosto l'Informagiovani sarà chiuso, per poi riaprire regolarmente lunedì 27 agosto. (fr. vir.)


4 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 luglio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 14 - Edizione CA)
Rapporti con Stato e Ue: il dibattito dei Riformatori sardi a Sestu
«Per la nuova autonomia si guardi la storia»

La nuova battaglia per una Carta Autonomistica della Sardegna passa da Sestu: «Abbiamo un'importante storia autonomistica, è ora di renderla efficace e concreta», sottolinea il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa, in apertura di del convegno sulla storia politica e parlamentare dell'Isola.
L'argomento, serio e importante, forse non è in sintonia con il periodo estivo. Ma in molti, in un afoso pomeriggio di luglio, hanno rinunciato a un bagno ristoratore nel mare del cagliaritano per affollare la sala dell'assemblea civica del comune di Sestu. Segno che il tema è comunque molto sentito.
IL DIBATTITO A fare gli onori di casa la sindaca Paola Secci: a parlare di autonomia e di politica isolana sono stati il docente di storia dell'Università di Cagliari Gian Giacomo Ortu e alcuni esponenti dei Riformatori sardi. Autonomia, certo, ma anche consapevolezza, come è stato più volte sottolineato negli interventi dei relatori: «I sardi», spiega Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori, «devono imparare a usare l'autonomia che hanno, una specificità che ha origini lontane. La nostra autonomia nasce nel periodo degli stamenti, delle curie, ben 400 anni fa, e oggi dobbiamo solo rendere queste specificità autonomistiche più concrete, visibili alla gente, in un rapporto tra Stato e Sardegna alla pari, senza nessun tipo di subordinazione per l'Isola».
LA PROPOSTA A rilanciare l'idea di una nuova carta autonomistica per l'Isola è lo storico Gian Giacomo Ortu: «Ci deve essere una ridefinizione dei rapporti della Sardegna con l'Europa e con l'Italia, in una prospettiva federalista. Perché fuori da questa prospettiva, l'autonomia non ha possibilità di crescita, di sviluppo. Occorre però», ribadisce Ortu, «una ridefinizione di questi rapporti di sovranità, con equilibri diversi, ma pur sempre in un'ottica di federazione».
L'EUROPA E se il convegno scava nella storia isolana per affondare fino alla genesi dell'autonomia isolana, è al tempo di oggi che si pensa e a come rendere davvero efficace l'autonomia e la specialità costituzionale dell'Isola: «Proseguire la battaglia in Europa», conclude Michele Cossa, «come fanno altre regioni, la Corsica per prima. Un rapporto pari a pari con lo Stato. Bisogna rendere efficace la nostra Autonomia e ripensare completamente al rapporto con lo Stato italiano, partendo anche dai problemi di ogni cittadino isolano come la continuità territoriale e il riconoscimento nella Costituzione del principio di insularità».
Durante la dominazione aragonese e catalana gli stamenti (i piccoli parlamenti isolani) venivano convocati con regolarità. Con il passaggio ai Savoia (e al grande Regno di Sardegna), quella che diventerà l'Italia unita, sui parlamenti sardi si scrive la parola fine. Forse non è più tempo di moti rivoluzionari.
Maurizio Olandi
 

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 luglio 2018 / Salute (Pagina 47 - Edizione CA)
GINECOLOGIA
La menopausa, una stagione da vivere bene
TRE GIORNI DI LAVORO A CAGLIARI

Per fare il punto sull'evoluzione scientifica e i passi avanti compiuti nell'insegnamento, nella pratica clinica e nella ricerca in campo ostetrico e ginecologico, i massimi esperti italiani ed europei si sono dati appuntamento a Cagliari per il congresso “Trent'anni di ginecologia e ostetricia”, una tre giorni fino a oggi nelle sale del centro congressi del T Hotel di Cagliari. Più di cinquecento gli iscritti, tra medici, infermieri, specializzandi e studenti di Medicina.
GLOBALITÀ STATO FISICO «I meeting di interesse ostetrico-ginecologico sono sempre più orientati nel senso di non dare importanza solo alle cure, ma alla globalità dello stato fisico, psicologico e sociale della donna». Con queste parole i presidenti del congresso, i ginecologi e docenti Gian Benedetto Melis e Salvatore Dessole hanno illustrato il taglio dell'appuntamento internazionale. «L'evoluzione scientifica - hanno sottolineato - permette oggi di parlare di medicina preventiva per la salute della donna nelle sue diverse età di vita, con particolare riferimento alla prevenzione dei tumori, all'evoluzione della gravidanza e della salute dopo il periodo riproduttivo».
DIAGNOSI PRENATALE Preceduta, mercoledì scorso alla cittadella universitaria di Monserrato, da un corso precongressuale sul trattamento chirurgico del pavimento pelvico femminile, la prima giornata del convegno è stata dedicata in particolare alla diagnosi prenatale e alle tecniche diagnostiche avanzate che consentono di prevenire patologie anche gravi quali la gestosi. In tema della contraccezione ormonale, sono stati messi in evidenza gli effetti positivi, anche di tipo non medico, della pillola trimestrale.
MENOPAUSA Nella giornata di ieri, una delle materie discusse è stata quella della profilassi e della cura delle problematiche della menopausa. Gli esperti hanno evidenziato che, considerato l'innalzamento della vita media, le donne vivono in menopausa più di un terzo della loro esistenza. Di qui l'importanza della prevenzione da attuare già in età giovanile, per garantirsi una buona qualità della vita e attenuare il rischio di disturbi tipici quali l'osteoporosi, la vampata di calore, la sindrome genito-urinaria.
Si è parlato anche dei fibromi dell'utero, oggi sempre più spesso fronteggiati con la terapia farmacologica anziché in sede chirurgica, mentre in tema di contraccezione i relatori hanno evidenziato che, nel consigliare un contraccettivo orale, il medico deve conoscer lo stato di salute personale della paziente e l'anamnesi familiare, oltre al fatto che l'uso continuativo della pillola anticoncezionale riduce di molto il rischio di tumore ovarico e dell'endometrio.
NEOPLASIE Oggi calerà il sipario sulla tre giorni di lavori al T Hotel. Gli specialisti si soffermeranno sui temi della diagnosi e terapia delle neoplasie ginecologiche - si parlerà, tra l'altro, dei progressi dell'oncologia di precisione, che mira a identificare e curare il tumore secondo le caratteristiche specifiche che lo rendono geneticamente unico rispetto a quello che colpisce, anche nello stesso organo, un altro soggetto - e della chirurgia robotica dell'endometriosi profonda, la forma più severa della malattia endomesiotrica, assai diffusa in Sardegna.
I relatori discuteranno anche del trattamento chirurgico del carcinoma ovarico, il più insidioso perché difficile da diagnosticare precocemente, dei vantaggi e limiti del travaglio in acqua e dei protocolli di supporto per elaborare il lutto in gravidanza.
Fabio Marcello


6 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 luglio 2018 / Cronaca di Nuoro (Pagina 42 - Edizione CA)
Notte dei ricercatori
Martedì alle 16 nella sala consiliare del Comune incontro per organizzare “Sharper Notte europea dei ricercatori”. Le manifestazioni sono in programma il 27 e 28 settembre nel centro storico.


7 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 luglio 2018 / Libri (Pagina 54 - Edizione CA)
LIBRERIA. Addis di Koinè, Sassari
Un poliziesco nei giorni di Moro

«Dove si presenta un libro, deve esserci un libraio, fosse anche nell'ex supercarcere di Fornelli o davanti alle domus de janas di Museddu». E non è un modo di dire, perché Aldo Addis i libri li ha portati anche all'Asinara e nel sito di Cheremule. E in decine e decine di altri luoghi, per festival o singole occasioni. Perché non dirige solo la Libreria Koinè di Sassari ma è un instancabile viaggiatore e organizzatore. Ha contribuito con alcuni amici a fondare Lìberos, la comunità dei lettori sardi, su idea di Michela Murgia che dal 2013 ha sostituito come presidente dell'associazione. È direttore tecnico della Scuola Librai. «La libreria l'ho ereditata con qualche anno di anticipo rispetto ai programmi nel 1991, alla prematura scomparsa di mio padre. L'aveva fondata nel 1974 coronando un sogno, lui che era impiegato alla Cassa Mutua Artigiani ma aveva la passione per i libri e gestiva pure una galleria d'arte».
L'intuizione di allora fu di puntare sui testi universitari, dato che era stata appena aperta la facoltà di Magistero. Oggi c'è il Polo Umanistico e l'Accademia Belle Arti a pochi metri. «Ho aperto anche alla varia e siamo quindi una libreria generalista, ma restiamo un riferimento nel Nord Sardegna per i testi universitari nelle diverse lingue straniere».
Il libro consigliato per l'estate è “Strani eroi”, di Alessandro Bongiorni. Aldo Addis spiega i motivi della scelta e racconta un aneddoto: «È un poliziesco ambientato durante i giorni del sequestro Moro. Col tono del romanzo propone anche riflessioni utili a 40 anni di distanza. È il quarto romanzo di Alessandro e quando presentò il primo dalle nostre parti arrivò addirittura con la nonna che aveva preso casa a Valledoria».
Giampiero Marras

 

8 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 luglio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
L'offerta dell'anno che verrà
Nuovi corsi: è un'Università che cresce

L'Università di Cagliari amplia l'offerta formativa per il prossimo anno accademico. Saranno attivati 6 corsi di laurea a ciclo unico, 37 triennali e 38 magistrali, di cui 3 di nuova istituzione: Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche, Scienze della produzione multimediale e Computer engineering, cybersecurity and artificial intelligence, portando il numero di insegnamenti in lingua inglese a 70.
Le lauree e-learning e blended permetteranno a chi non può spostarsi di seguire i corsi online. Sarà introdotto un servizio di supporto psicologico finalizzato a sostenere gli studenti nella scelta universitaria, con la creazione di una rete stabile tra l'Ateneo, i docenti e gli studenti della scuola secondaria di secondo grado.
Inoltre l'Università ha appena allargato il campo dello “European qualifications passport for refugees”: sono stati valutati sedici casi di rifugiati o titolari di protezione umanitaria per dare loro l'opportunità di iscriversi ai corsi con l'esonero delle tasse. Non solo, in base al monitorggio eseguito da Erasmus+ nello scorso maggio, l'Università cagliaritana è stata presa come esempio di buone pratiche nei programmi di mobilità all'estero con un aumento del numero di borse di studio per il programma Erasmus, Globus e per gli stage all'estero. L'Ateneo si è posizionato al quinto posto della classifica annuale del Censis e, secondo l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca «porta lo studente al centro della propria vita e delle proprie attenzioni». ( f. s. c. )


9 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 luglio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
La rettrice: «Orgogliosa di questi ragazzi. È giusto riconoscere i loro meriti»
UN PREMIO DA 110 E LODE
PERGAMENA E BORSA DI STUDIO AI PIÙ BRAVI DELL'ATENEO

Voti impeccabili, esperienze internazionali e tesi originali su temi attuali: è il curriculum dei migliori sedici laureati dell'anno accademico 2016/2017 dell'Università, premiati ieri mattina nell'aula magna del palazzo del Rettorato. «È un modo per riconoscere il merito, sostenerli nel loro percorso e rendere le famiglie orgogliose dei figli, anche se il voto non è tutto», spiega la rettrice Maria Del Zompo che ha consegnato ai ragazzi una pergamena, ricordando che il premio è ben più sostanzioso: 2.000 euro, 1.000 in più rispetto alle borse di studio assegnate agli studenti meritevoli (136). Per ogni facoltà è stato individuato un laureato in un corso triennale, uno in un corso magistrale e, per le facoltà che lo prevedono, uno in un corso magistrale a ciclo unico. Tutti i premiati hanno conseguito il titolo con 110 e lode e in tre casi con una durata inferiore a quella prevista dalla durata normale del corso.
I PIÙ BRAVI Riccardo Maccioni, laurea in Chimica e Tecnologie farmaceutiche, è molto soddisfatto: «Quando si affronta un percorso di studi che si è scelto e si vuole portare avanti con volontà, l'Università è piacevole» assicura. Mentre Marco Micheletto, laurea triennale in Ingegneria biomedica, è rimasto a Cagliari per seguire la magistrale in Ingegneria elettronica, Andrea Borsato, laurea magistrale in Scienze economiche, sta seguendo un percorso fuori dall'Isola: «Sto facendo un dottorato di ricerca a Siena e in futuro vorrei rimanere a lavorare all'Università». Alcuni hanno già ricevuto offerte di lavoro, come Maurizio Bianco che ha frequentato sia la triennale sia la magistrale in Ingegneria civile a Cagliari: «A settembre andrò a lavorare a Londra in un'azienda. Ora sto facendo un master in Bim management al Politecnico di Milano». Tra i premiati anche Michela Altea (Biotecnologie industriali), Michela Chillocci (magistrale in Scienze degli alimenti e della nutrizione), Veronica Mulas (Scienze riabilitative delle professioni sanitarie), Valeria Taccori (Medicina e chirurgia), Filippo Fanni (Informatica), Salvatore Tambasco (magistrale in Matematica), Serena Virdis (Scienze politiche), Daniele Cerulla (Giurisprudenza), Elena Sofia Safina (Lingue e comunicazione), Daniela Fiorini (magistrale in Scienze pedagogiche e dei servizi educativi), Debora Sanna (Scienze della formazione primaria) e Alessio Mocco (Scienze delle attività motorie e sportive).
IL COMMENTO Il prorettore per la didattica Ignazio Efisio Putzu si è rivolto ai neodottori: «Il traguardo da voi raggiunto è preziosissimo».
Francesca Sofia Cocco


10 - L’UNIONE SARDA di venerdì 13 luglio 2018 / Esteri (Pagina 14 - Edizione CA)
LONDRA
Brexit: stop agli europei alla ricerca di un lavoro

LONDRA «Non sarà più consentito alle persone di arrivare dall'Europa nella vana speranza che possano trovare un lavoro». Lo ha dichiarato la premier Theresa May in un intervento sul popolare tabloid “Sun”. Le proposte per la Brexit che verranno pubblicate sul Libro bianco del governo consentiranno alla Gran Bretagna di ottenere il giusto accordo - ha spiegato - e dovranno superare le due alternative suggerite dall'Unione europea».
Certo, ha aggiunto, «accoglieremo sempre i professionisti qualificati che aiutino la crescita del nostro Paese, dai medici alle infermiere, dagli ingegneri agli imprenditori, ma per la prima volta da decenni avremo il pieno controllo delle nostre frontiere. Quindi, sarà il Regno Unito e non Bruxelles a decidere chi può lavorare e vivere qui».
La May si è detta convinta che «solamente il nostro accordo per la Brexit rispetta veramente la volontà del popolo britannico». Il piano proposto dal governo, ha promesso, significherà una «fine vera alla libertà di movimento dei cittadini Ue verso il Regno Unito; darà a Londra la capacità di siglare accordi di libero scambio con nazioni extra Ue; metterà fine alla giurisdizione della Corte di Giustizia europea». Il piano della May prevede la creazione di un'area di libero scambio per le merci tra il Regno Unito e la Ue, mantenendo di fatto il settore sotto le stesse regole del mercato unico europeo. Questo garantirà il mantenimento del confine aperto tra le due Irlande. Il Regno Unito lascerà però il mercato unico dei servizi, un settore che costituisce l'80% dell'economia britannica.

 

11 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 luglio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Intervento di Polizia e Carabinieri.
LA RETTRICE: «SITUAZIONE INTOLLERABILE»
Sgomberato il locale occupato dagli studenti

È durata due mesi l'occupazione di un locale della facoltà di Magistero da parte dei ragazzi del Centro studi autogestito Casteddu: ieri, verso le sette, poliziotti e carabinieri, arrivati con tre blindati, si sono presentati davanti al magazzino trasformato dagli studenti universitari in un'aula studio e biblioteca, e lo hanno sgomberato. All'interno non c'era nessuno: il personale dell'Ateneo ha così iniziato a trasferire all'esterno libri (circa duemila volumi portati dai ragazzi) e altri oggetti degli studenti.
L'intervento è stato richiesto dall'Università con una denuncia alla Questura per occupazione abusiva. «Non possiamo tollerare», ha sottolineato la rettrice Maria Del Zompo, «che la gestione dei nostri spazi passi da forme arbitrarie di occupazione e utilizzo improprio». Del Zompo aveva incontrato in passato gli occupanti (che avevano preso possesso, alcuni mesi fa, anche di un ex spogliatoio della struttura sportiva del Cus Cagliari): «Ho invitato gli studenti a costituirsi in associazione studentesca e a partecipare al bando di prossima emanazione per l'assegnazione degli spazi disponibili per le attività degli studenti». Ieri in tarda mattinata c'è stato un nuovo incontro tra la rettrice e alcuni ragazzi al rettorato per ribadire la posizione dell'Ateneo.
Un gruppo di circa trenta universitari si è presentato fin da presto per assistere alle operazioni di sgombero, appena si è sparsa la voce dell'intervento delle forze dell'ordine con tre blindati di Polizia e Carabinieri, agenti della Squadra volante e della Digos. «Quando siamo entrati a maggio», ha evidenziato Cristian Pedda, del collettivo, «il locale era abbandonato. Lo abbiamo trasformato in un luogo di studio, in un punto di incontro libero per tutti. Abbiamo organizzato iniziative culturali e dibattiti, allestendo una biblioteca con oltre duemila volumi». I ragazzi del Centro Casteddu hanno contestato duramente lo sgombero: «Non capiamo l'ennesimo atto di militarizzazione dell'Università. Questa è una precisa azione politica della rettrice». (m. v.)

 

12 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 luglio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
Euro e burocrazia, parla l'economista Cottarelli
«DEFICIT, LA SARDEGNA DEVE CONTRIBUIRE»
L'evasione fiscale e la corruzione, assieme a un sistema che si nutre di burocrazia, sono «i mali peggiori per l'economia italiana».

L'economista Carlo Cottarelli non ha dubbi su quali siano i motivi di sofferenza di un sistema sempre più in difficoltà. Le cure non possono essere la flat tax e il reddito di cittadinanza, entrambe operazioni «troppo rischiose e per cui servono i fondi». Gli stessi che servono allo Stato per risanare la finanza pubblica, come fa la Sardegna con gli accantonamenti: «È giusto che le regioni contribuiscano, anche quelle speciali».
Cottarelli parla dei “Sette peccati capitali dell'economia italiana”, diventati il titolo di in un libro che verrà presentato questo pomeriggio alle 18, nell'Aula Maria Lai dell'Università di Cagliari. Attualmente direttore dell'Osservatorio sui Conti pubblici della Cattolica di Milano, è stato presidente del Consiglio in pectore. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella aveva affidato a lui il compito di formare un governo tecnico per traghettare l'Italia alle elezioni. Dopo quattro giorni di tentativi, però, è arrivata la rinuncia all'incarico e la nascita del governo Conte.
Ripensando a quei giorni ha qualche rammarico?
«No. Avevo il compito di provare a formare un governo tecnico per portare l'Italia alle elezioni».
Avere la fiducia sarebbe stato difficile.
«Sì, anche perché si era in una fase in cui è ripartito un forte dibattito sul tema dell'uscita dall'euro».
Lei da che parte sta?
«Probabilmente siamo entrati nell'euro troppo prematuramente e ne abbiamo pagato le conseguenze. Forse non eravamo pronti».
Quindi una soluzione potrebbe essere uscire dall'euro?
«Adesso ci siamo dentro, non sarebbe positiva l'uscita dell'Italia dalla moneta unica. Il costo sarebbe troppo elevato. Bisogna sicuramente ritrattare con l'Ue perché noi abbiamo condizioni diverse rispetto agli altri Paesi europei».
Esiste un vero partito anti-euro?
«La maggior parte degli italiani vuole rimanere in questo sistema. E anche i partiti che stanno al governo, a parte qualche esponente».
Quali sono i vizi capitali dell'economia?
«Evasione fiscale, corruzione, troppa burocrazia, lentezza della giustizia, crollo demografico, incapacità di stare nell'euro e il divario tra nord e sud».
Dell'euro abbiamo parlato. E la burocrazia?
«Uno dei problemi peggiori che abbiamo. Potremmo risolvere questo nodo con una riforma di semplificazione. Ridurre la burocrazia avrebbe un effetto molto forte sulla crescita».
Quali sono i risultati di questo ginepraio?
«Il fatto che gli imprenditori non investono. Al primo posto c'è il livello di tassazione, poi la burocrazia e la lentezza della giustizia civile».
A proposito di imposte: la flat tax potrebbe essere risolutiva?
«Per la sua applicazione è necessario trovare i fondi. In Italia, con i problemi economici che ci sono in questo momento storico, sarebbe troppo rischiosa».
Il binomio con il reddito di cittadinanza sarebbe fatale?
«Per la sua applicazione servono 17 miliardi, per la flat tax 50. Alcuni sostengono che tagliando le tasse e concedendo il reddito di cittadinanza l'economia possa crescere. Ma non esiste nessun Paese che è riuscito a colmare il deficit aumentando il Pil».
Su questi due temi sono state vinte le elezioni.
«I numeri sono una cosa. Altra questione sono le promesse elettorali».
È riuscito a discutere questi temi con Salvini e Di Maio?
«In quattro giorni non c'è stato il tempo. E poi, ripeto, il mio governo sarebbe stato tecnico».
Se fosse possibile la deduzione dalle tasse di più spese, ci sarebbero meno evasori?
«Se così fosse ci sarebbero anche molte meno entrate. La cosa che serve è diventare un Paese normale in cui tutti pagano le tasse».
È eccessivo che la Regione garantisca allo Stato gli accantonamenti per la finanza pubblica, nonostante si accolli spese di Sanità e Trasporti?
«È necessario che tutti contribuiscano al risanamento. Comprese le regioni a Statuto speciale. Il sistema è cambiato perché negli ultimi anni le spese dell'amministrazione centrale sono state meno compresse rispetto a quelle degli enti locali».
I tagli sono un dramma anche per le Province, sopravvissute alla riforma costituzionale. Garantire servizi senza risorse è possibile?
«Sono state tagliate molte risorse alle Province, forse troppe. Il governo centrale ha voluto prendere più iniziative e forse sarebbe servita una distribuzione più adeguata delle risorse».
Il divario tra il nord e il sud verrà mai colmato?
«Sì, ma è necessario impegnarsi molto».
Su cosa bisogna intervenire?
«Innanzitutto, l'amministrazione pubblica deve funzionare nello stesso modo dappertutto. Dovrebbe migliorare il sistema scolastico, più di quello universitario perché i ragazzi hanno la possibilità di spostarsi. Il capitale umano è più importante di quello infrastrutturale».
Basterebbe solo questo?
«Serve una maggiore flessibilità sul costo del lavoro. Dal momento che la produttività è più bassa al sud che al nord, è necessario ragionare su una corrispondenza tra contratti e produttività locale. Non mi riferisco a un'area territoriale, ma alle imprese».
Scrivere libri di economia può cambiare il sistema?
«Spero soprattutto cambi la mentalità. Ci lamentiamo sempre dei politici quando si parla di debito pubblico, ma loro vengono comunque eletti».
Quando parla di mentalità si riferisce anche ai cittadini?
«Assolutamente sì».
L'impegno della “società civile” può contribuire a una ripresa economica?
«Si tratta di un elemento fondamentale. Quando parlo di rafforzare il capitale sociale mi riferisco anche a questo aspetto. Pagare le tasse, evitare i tentativi di corruzione o per esempio fare una buona raccolta differenziata, si traduce in meno costi pubblici e quindi in un miglioramento dell'economia complessiva dello Stato».

 

13 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 luglio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Forza Italia
Chirurgia plastica al Policlinico: la protesta

La decisione di eliminare dal Brotzu la Chirurgia plastica ricostruttiva e, come ha confermato l'azienda ospedaliero-universitaria, di trasferire, dal 1° agosto, l'unità operativa complessa al Policlinico, ha scatenato le ire della minoranza in consiglio regionale, con la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda e il vicepresidente della commissione sanità Edoardo Tocco promotori di un'interrogazione urgente: «Si determina così la soppressione di uno dei poli d'eccellenza della sanità cagliaritana - sottolineano gli azzurri - con un atto che non manifesta nessuna motivazione sullo spostamento. Un atto che sembra quindi viziato da profili illegittimi». Non solo. Nell'interrogazione si rimarcano quelle che vengono definite incongruenze, perché, spiegano i consiglieri, il Brotzu - come struttura di emergenza di secondo livello - dovrebbe contenere al suo interno Chirurgia plastica e centro ustioni. «Questo - concludono i forzisti - ci preoccupa perché si va verso lo smantellamento dell'azienda ospedaliera di via Peretti».

 

14 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 luglio 2018 / Salute (Pagina 43 - Edizione CA)
Lo studio dello scienziato Graziano Pinna a Chicago
Nei topolini la terapia contro i suicidi

Isolamento sociale, problemi esistenziali ma anche abuso di droghe e malattie mentali. Il passo per finire nel tunnel buio fino al suicidio è breve. E sono sempre più numerosi i casi di persone che deliberatamente scelgono di mettere fine alla propria vita: la Sardegna è la regione con il più alto tasso di suicidi. Un triste primato di cui si è occupato recentemente anche lo scienziato oristanese Graziano Pinna, docente alla University of Illinois di Chicago, che ha cercato di scavare tra le possibili predisposizioni al suicidio ma anche le eventuali soluzioni. «Uno studio Istat del triennio 2011-2013 riporta 12.877 suicidi, circa 357 suicidi al mese e un tasso di quasi 8 individui su 100 mila abitanti - osserva - La Sardegna è la regione con il più alto tasso di suicidi in Italia, pari a 20,4 per gli uomini e 4,5 per le donne su 100mila abitanti». È una delle principali cause di mortalità, la decima causa di morte secondo studi americani. «Insieme all'overdose e al morbo di Alzheimer, il suicidio è elencato come una delle tre cause di morte prematura e la sua frequenza aumenta costantemente» osserva lo scienziato.
CAUSE Tra le cause di suicidio influiscono l'aumento dell'isolamento sociale, l'abuso di droghe e la malattia mentale non trattata o la combinazione di tutti questi fattori. Altri problemi imprevisti come le crisi finanziarie o la fine di una relazione possono essere potenziali fattori di rischio. «In quelle circostanze avere a portata di mano una pistola o pillole può innescare la peggiore decisione della sua vita - va avanti - ma anche sesso, età ed etnia giocano un ruolo fondamentale e potrebbero essere fattori di rischio. Circa il 75 per cento dei suicidi coinvolge individui di sesso maschile di età superiore a 45 anni. La conoscenza di tutti questi fattori insieme aiuta a prevenire il 90 per cento dei suicidi».
ESPERIMENTO SUI RODITORI Il comportamento suicida è complesso, interessa diversi fattori comportamentali complicati da studiare nell'uomo e difficili da riprodurre in un modello animale. «I circuiti neurali e i tratti comportamentali legati al suicidio negli esseri umani possono essere riprodotti con successo nelle cavie. Aggressività, impulsività e irritabilità sono considerati aspetti comportamentali che sono in grado di mimare più da vicino il suicidio umano» sostiene Graziano Pinna che nel suo laboratorio di Chicago ha avviato uno studio sul topo socialmente isolato nel tentativo di riprodurre i comportamenti suicidi negli esseri umani (dal momento che è una dei fattori di rischio per il suicidio è proprio l'isolamento sociale). «Nei roditori socialmente isolati si osserva una maggiore aggressività verso topi dello stesso sesso o intrusi nella gabbia - spiega Pinna - Il comportamento aggressivo aumenta costantemente durante il periodo di isolamento ed è più rapido e grave negli adolescenti». L'isolamento sociale nei roditori può innescare varie condizioni psicopatologiche come disturbi d'ansia e depressione.
BIOMARCATORI «Gli studi nei roditori sono importanti per capire anche quali sono i cambiamenti biochimici nel cervello che in un futuro potranno rappresentare i biomarcatori del suicidio - spiega - quindi far prevedere la propensione al suicidio in un individuo che a quel punto potrà essere aiutato adeguatamente per tempo». La speranza di risolvere i problemi degli individui a rischio può arrivare dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Valeria Pinna
 

15 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 luglio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
Oggi alle 9, alla Cittadella universitaria, il corso precongressuale di Chirurgia mini invasiva, primo step del congresso nazionale “Trent'anni di ginecologia e ostetricia” che si terrà da domani (dalle 9) a sabato al T-Hotel. I lavori sono presieduti dai docenti dell'ateneo di Cagliari, Gian Benedetto Melis e Antonello De Lisa, e da Salvatore Dessole (Università Sassari).

16 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 luglio 2018 / TV e Radio (Pagina 55 - Edizione CA)
Videolina, ore 18.15
Start-up innovative gestite da migranti

Nel corso del programma si parla del progetto di cooperazione “Vet4Migre” promosso dall'associazione Mine Vaganti NGO che si propone di supportare lo sviluppo di start-up innovative gestite da migranti. La riduzione dell'inquinamento legato ai traffici commerciali su gomma e la nuova governance operativa tra porti del mediterraneo sono alla base del Progetto “Impatti-No” promosso dall'Università di Cagliari. Progettazione europea in ambito marino che vede in prima linea anche la Fondazione Mosos.
 

17 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 11 luglio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
“I SETTE PECCATI CAPITALI”, LA LEZIONE DI COTTARELLI
L'economista domani presenterà il suo nuovo libro

Domani alle 18 nell'aula magna Maria Lai in via Nicolodi (parte alta di viale Sant'Ignazio) Carlo Cottarelli presenterà il suo nuovo libro “I sette peccati capitali dell'economia italiana”. L'economista ed ex commissario alla revisione della spesa pubblica interverrà nell'ambito del ciclo di seminari sul mestiere dell'economista, organizzati dal corso di laurea magistrale in Economia, Finanza e Politiche pubbliche del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell'Università. All'incontro, moderato da Giuseppe Meloni (giornalista de L'Unione Sarda), parteciperanno la rettrice Maria Del Zompo e il presidente della Regione Francesco Pigliaru. I diritti d'autore del volume verranno donati all'Unicef.
L'ECONOMISTA Attualmente visiting professor all'Università Bocconi di Milano, Cottarelli dirige l'Osservatorio sui Conti pubblici istituito dalla Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha lavorato dal 1981 al 1987 per il Servizio Studi della Banca d'Italia e dal 1988 fino al 2013 per il Fondo monetario internazionale. Nel 2013 viene nominato commissario straordinario di governo per la revisione della spesa pubblica, incarico che lascia un anno dopo, nel 2014, designato per un incarico al FMI.
AL FMI Carlo Cottarelli lavora al Fondo monetario internazionale come direttore esecutivo dal 2014 al 2017, quando torna in Italia per aprire l'Osservatorio sui Conti pubblici dell'Università Cattolica nell'ottobre dello stesso anno. Nell'ambito di questo incarico ha, tra l'altro, analizzato le proposte in tema di economia e di finanza pubblica delle forze politiche presenti sulla scena nazionale in occasione delle recenti elezioni politiche. È autore di numerosi libri sulla politica economica e sul debito pubblico fra i quali i recenti: La lista della spesa (2015), Il Macigno (2016).


18 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 luglio 2018 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
STUDIO DELL'UNIVERSITÀ
Nuova continuità: contributi solo per i sardi

Nessun monopolio sulle rotte e contributi solo per i sardi. È il modello di continuità proposto da uno studio dell'Università di Cagliari. In questi giorni migliaia di passeggeri sono vittime dei disservizi delle compagnie.  COSSU, RUFFI ALLE PAGINE 2, 3

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
CONTINUITÀ. Lo studio dell'ateneo di Cagliari: sconti solo per i sardi
Aerei, sistema ibrido: «Copiamo dalle Baleari»

Nessun monopolio sulle rotte, un contributo fisso per ogni passeggero residente in Sardegna e una rete di voli che vada oltre gli aeroporti di Roma e Milano. Un sistema di continuità territoriale ibrido, «a metà strada tra quello delle Baleari e quello della Corsica», spiega Roberto Devoto, docente di Trasporti nella facoltà di Ingegneria di Cagliari e ideatore di un modello di collegamenti aerei in grado di «migliorare e superare quello attuale».
LO STUDIO Il progetto è basato su un calcolo matematico e sarebbe in grado di garantire l'equilibrio tra il numero di voli necessario a soddisfare le esigenze dei viaggiatori sardi e gli interessi delle compagnie aeree, che ovviamente pensano a guadagnare. Tutto sta nel trovare il prezzo giusto. «La tariffa complessiva che consente ai vettori di avere utili, su tratte come quelle verso Fiumicino o Linate, è di 90 euro», dice Devoto, «i residenti in Sardegna potrebbero pagare 50 euro, la Regione darebbe gli altri 40».
E per i turisti? Ci sono due strade: «Possiamo copiare gli altri Paesi: in Spagna, ad esempio, non è previsto nessuno sconto. E non mi sembra che abbiano problemi. In alternativa si potrebbe proporre un sistema tariffario libero, con tetto massimo». L'idea di fondo, comunque, è quella di riservare il prezzo agevolato solo ai sardi. Una mossa con due risultati: è quello che chiede l'Ue - e infatti la Giunta regionale sta andando in questa direzione -, e in più si libererebbero risorse economiche per reggere in piedi tutto il sistema.
CONCORRENZA I vantaggi maggiori arriverebbero da un modello “aperto”, cioè senza rotte affidate in monopolio a una sola compagnia. I contributi andrebbero a tutte le società che volano sulle tratte indicate dalla Regione. «Nelle Baleari in alcuni periodi ci sono anche otto compagnie per una sola destinazione. Questo consente di tenere bassi i prezzi, perché i vettori hanno interesse a farsi concorrenza e riempire gli aerei», fa notare il docente di Trasporti. Certo, ci sarebbero anche aspetti negativi: l'amministrazione regionale non avrebbe più voce in capitolo sulle frequenze e sugli orari. E avrebbe meno peso per far aggiungere i voli in caso di necessità. «Non si può avere tutto», taglia corto Devoto, «ma molti aspetti sarebbero tenuti sotto controllo grazie alla concorrenza. Poi anche ora il potere della Regione è abbastanza scarso».
GLI SCALI MINORI Nella rete disegnata dal docente universitario, oltre a Fiumicino e Linate, sono stati inseriti anche alcuni aeroporti che fino al 2014 facevano parte della Ct2, quella che collegava l'Isola agli scali minori. L'ipotesi è di allargare il sistema a Bologna, Napoli, Torino e Verona. Magari con tariffe leggermente più alte rispetto a quelle della continuità principale.
IL COSTO Quanto costa un modello simile? Si parte da un dato: «I passeggeri sardi della Ct1 che volano verso Roma e Milano non sono mai aumentati sensibilmente. Negli ultimi quindici anni sono sempre stati più o meno 1,7 milioni», spiega Devoto. Così servirebbero tra i 70 e gli 80 milioni di euro per sostenere i collegamenti con Fiumicino e Linate, più altri 15 milioni per estendere la continuità agli scali minori. «La Regione attualmente spende 44 milioni per la Ct1. A questa cifra si aggiungeranno i 30 milioni promessi dal governo. Basta questo per capire che il modello è economicamente sostenibile». In questo modo le compagnie aeree sarebbero invogliate a volare in Sardegna e si potrebbero superare le perplessità registrate nell'ultima gara d'appalto, quando il bando per Cagliari andò deserto. «Air Italy ha dichiarato che è interessata alla continuità solo se ci sarà un guadagno consono. Insomma: se deve impegnare la propria flotta per incassare pochi euro, non parteciperà. È normale: le compagnie sono attirate dai voli a lungo raggio, dove i guadagni sono maggiori. E infatti l'ex Meridiana, non a caso, ha investito molto sugli aerei per le tratte intercontinentali, mica su quelli per le rotte interne», fa notare Devoto.
«CAMBIARE STRATEGIA» Un modello simile piace a Michele Cossa (Riformatori), che da tempo chiede di superare il monopolio: «Sarebbe sbagliato riproporre lo stesso schema ideato nel 2001. Rispetto a quel momento è cambiato tutto, sono arrivate le low cost», dice il consigliere regionale. «Il sistema di contributi deve essere basato sui passeggeri e non sulle rotte, come invece è adesso. Grazie alla concorrenza, si supererebbero i rilievi dell'Ue».
Michele Ruffi


19 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 luglio 2018 / Borsa (Pagina 14 - Edizione CA)
Sviluppata da GreenShare
Arriva “Teseo”, l'app per viaggiare in Sardegna Una nuova applicazione per la mobilità che permette di conoscere linee e orari di percorrenza dei mezzi di trasporto di tutta la Sardegna, calcolare il percorso, e acquistare biglietti e abbonamenti. Si chiama Teseo Sardegna, è stata sviluppata dal team GreenShare e da ieri si può scaricare liberamente.
Con Teseo Sardegna, studenti o lavoratori che viaggiano abitualmente potranno con semplicità capire che linea di trasporto prendere per raggiungere la destinazione prescelta in area sia urbana che extraurbana.
Un fattore di grande innovazione è il fatto che l'applicazione è stata completamente sviluppata utilizzando gli Open Data messi a disposizione dalla Regione nel sito Sardegna Mobilità. GreenShare, azienda nata nel 2013 come spin-off dell'Università di Cagliari grazie alle competenze di un team di professionisti nell'Ict si occupa di progettazione, sviluppo e gestione di sistemi e applicazioni per diversi settori, riservando grande attenzione alle tecnologie nel campo dell'infomobilità, del mobile ticketing e del mobile payment. Utilizzano la tecnologia di GreenShare il Ctm di Cagliari, Atp di Sassari, Asp Asti, Tep Parma, Fara Viaggi Group, Anglona Tour e Sardabus. (ma. mad.)


20 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 luglio 2018 / TV e Radio (Pagina 55 - Edizione CA)
VIDEOLINA
Il Neolitico nell'Isola a 40° Parallelo

Stasera alle 21 su Videolina una nuova puntata di 40 Parallelo, a cura di Gian Nicola Cabizza, Andrea Fenu. Dal quinto al terzo millennio avanti Cristo: la rivoluzione neolitica Vedremo come nell'isola l'uomo passa alla domesticazione di animali e piante e nascono i primi villaggi. Ospiti Giorgio Murru, direttore Museo Statue Menhir Laconi; Carlo Lugliè, professore di Preistoria e Protostoria Università Cagliari; Riccardo Ciccilloni - docente di Preistoria e Protostoria Università Cagliari.


21 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 luglio 2018 / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
IL RICORDO. Dagli studi a Berkeley con Bendix, allievo di Max Weber, all'Ateneo di Cagliari
ANNA OPPO, LA SOCIOLOGA CHE HA SEMINATO SAPERE

A pochi giorni dalla sua scomparsa pubblichiamo il ricordo della studiosa Anna Oppo, l'“inventrice” della sociologia in Sardegna, fatto da un'allieva. Anna Oppo è stata per molti studenti dell'Ateneo cagliaritano un prezioso punto di riferimento intellettuale.
Anche a distanza di qualche anno, qualunque studente di Lettere, Filosofia, Giurisprudenza o Scienze Politiche dell'Università di Cagliari, che abbia seguito le lezioni e dato gli esami di Sociologia con la professoressa Anna Oppo, esprime, tuttora, incontenibile entusiasmo, nel ricordare la passione, la competenza, la comunicativa e la gentile disponibilità della loro insegnante, scomparsa pochi giorni fa. «Tu insegnante, prima di tutto, ti devi divertire» diceva. «Devi rinnovare e arricchire il materiale dei tuoi corsi e delle tue lezioni ogni anno. Se ti appassioni, ci sono probabilità che lo facciano anche i tuoi studenti».
E così era certamente per i suoi studenti. Sociologa di fama nazionale e internazionale, è stata autrice di preziosi studi sulla famiglia, oltre che di sociologia politica, ed è stata una delle cofondatrici del prestigioso Istituto Cattaneo di Bologna. «La sociologia esiste in Sardegna grazie ad Anna,» dicono i suoi ex-studenti. La Oppo aveva una preparazione eccellente. Dopo la laurea conseguita presso la Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari, aveva ottenuto il dottorato a Bologna e, grazie alla prestigiosissima borsa di studio Fulbright, unica donna di quel periodo, aveva frequentato l'Università della California a Berkeley, dove era stata allieva di Reinhard Bendix, discepolo del sommo Max Weber. «Dove ti trovavi Anna il giorno in cui è morto John Kennedy?» le chiedevano spesso. «Nel campus. È calato un silenzio assoluto, mi ricordo», diceva.
Era una gioia conversare con lei, di qualunque argomento. Colta, intelligente, sensibile, divertente, aveva la capacità di rapire l'uditore. Ma anche di catturare il cuore di chi la conosceva, per il suo calore. È stata un punto di riferimento per generazioni di studenti cagliaritani, non soltanto di quelli dei suoi corsi ma di chiunque avesse avuto l'occasione di avvicinarla, di chiederle consigli, di andarla a trovare e potersi intrattenere nel soggiorno della sua casa, di fronte alla meravigliosa libreria, e discutere e da lei avere aiuto anche sulle più spinose questioni accademiche. Il ricordo di quei pomeriggi magici continuerà sempre ad accompagnare tutti questi ex-studenti e il loro calore sarà forse loro un po' di conforto.
Viviana Bucarelli


22 - L’UNIONE SARDA – Edizione di domenica 8 luglio 2018 - Agenda Cagliari
UNIVERSITÀ
Giovani in fuga dai loro Paesi d'origine
ECCO LE BORSE DI STUDIO PER GLI STUDENTI RIFUGIATI

Studenti stranieri in fuga dai loro Stati e costretti a interrompere il percorso di studi avviato nel paese d'origine. A loro si rivolge il bando per l'assegnazione di 100 borse di studio messe a disposizione in tutta Italia dal ministero dell'Interno, di concerto con la Crui, per gli studenti titolari di protezione internazionale (con status di rifugiato o beneficiario di protezione sussidiaria). Tra i beneficiari anche gli iscritti alle Università sarde e nei prossimi giorni l'Ateneo cagliaritano comunicherà quante borse ci sono per chi studia in città. Il bando mette in palio le borse di studio per agevolare l'accesso ai corsi di laurea, laurea magistrale, laurea magistrale a ciclo unico e dottorato di ricerca presso le Università italiane nel prossimo anno accademico 2018/19. Le domande potranno essere presentate entro le ore 24 del 29 luglio accedendo alla pagina web http://borsespi.laziodisu.it entro le ore 24.00 del 29/07/2018.Possono partecipare: gli studenti, vincitori dei bandi per gli anni accademici 2016/2017 e 2017/2018 per i quali sussiste lo status di titolari di protezione internazionale, che hanno diritto alla conferma della borsa di studio; gli studenti titolari di protezione internazionale in possesso di un titolo di studio valido per l'iscrizione al corso di laurea, laurea magistrale, laurea magistrale a ciclo unico o dottorato di ricerca prescelto, che si iscrivono per la prima volta al sistema universitario italiano. I borsisti potranno usufruire dei servizi di vitto e alloggio previsti dalla borsa, attraverso il contributo forfettario erogato dal ministero all'Ateneo. Le Università ospitanti, inoltre, garantiranno agli assegnatari della borsa di studio: l'esenzione delle tasse, dei contributi universitari; l'utilizzo dei servizi didattici (biblioteche, centri); la copertura del premio dell'assicurazione infortuni.

 

23 - L’UNIONE SARDA – Edizione di domenica 8 luglio 2018 - Cronaca di Cagliari (Pagina 31)
CENTRO STORICO
Conferenza stampa in piazza Yenne di Confesercenti e Confcommercio
MOVIDA RIDOTTA: LA PROTESTA

Il piano di risanamento acustico prevede la chiusura all'una Turismo e posti di lavoro a rischio: è la denuncia dei Confesercenti e di Confcommercio, insieme contro il piano di risanamento acustico per il centro storico presentato in Consiglio Comunale e in fase di esame. «Ci sono circa 2.000 posti di lavoro in ballo», sostiene Emanuele Frongia, vicepresidente vicario di Confesercenti Cagliari. «Gli strumenti per risolvere il problema dell'inquinamento acustico proposti consisterebbero nell'imporre alle attività commerciali il ritiro dei tavoli esterni entro l'una di notte, nel diminuirne il numero e nel tenere sotto controllo il numero di consumatori nelle piazze e nelle vie del centro. Un sistema inattuabile e inefficace, che non renderebbe certamente le città più silenziosa».«Non è nostra intenzione fare una guerra all'amministrazione, con cui condividiamo l'interesse a rendere la città più viva, ma vogliamo poter dire la nostra», prosegue Frongia. «Non abbiamo ancora ricevuto il piano, nonostante le nostre richieste, e ci è stato detto che saremo ascoltati in Aula. Il nostro contributo è importante e vogliamo avere il tempo di elaborare e proporre soluzioni tecnicamente efficaci. Ho sentito qualche consigliere proporre di spostare la movida in altri quartieri, o di imporre il ritiro dei tavolini anche prima dell'una. Senza un nostro intervento il rischio è che proposte del genere vengano approvate, sconvolgendo l'equilibrio delle piccole attività che senza quei tavoli sarebbero costrette a chiudere e ridurre il personale».L'amministrazione comunale risponde alle richieste del comitato “Rumore no grazie” e dei residenti, ma secondo gli operatori il piano danneggerebbe il turismo e l'economia cittadina estiva, senza apportare reali miglioramenti. «Vogliamo partecipare a questo discorso sul piano amministrativo e tecnico, con persone che sappiano perfettamente di cosa parlano», spiega Efisio Mameli di Confcommercio. «Anche il Comune vuole che Cagliari diventi una città più accogliente ma questo piano demolisce i risultati che si sono raggiunti con il Regolamento sull'utilizzo del suolo pubblico, con cui l'amministrazione si impegna a favorire il turismo e i servizi. Le nostre strutture sono il biglietto da visita di Cagliari agli occhi dei turisti, che dovrebbero poter consumare a tutte le ore». «Non è una lotta politica, prendiamo atto anche di quanto di positivo è stato fatto», aggiunge Stefano Lai di Cascom. «Le associazioni di categoria hanno fame di soluzioni concrete, elaborate in sinergia con esperti e persone interessate. Non si possono mettere dei limiti così stretti, soprattutto d'estate, l'unico periodo dell'anno in cui la città è davvero viva».Tra i problemi elencati tra le possibili cause di degrado e rumore notturno i venditori di alcolici abusivi e i 24h, attorno ai quali, secondo i residenti stessi, si raccoglierebbero ogni notte gruppi di spacciatori e di ubriachi. «Contare le persone è assurdo in un paese democratico, soprattutto non risolve il problema», concorda il professor Domenico Salimbeni dell'Università, esperto di acustica ambientale. «Risanare l'acustica non significa solo ridurre il rumore, studiare l'area globalmente per ridurre le emissioni, causate in gran parte dal traffico automobilistico. Modificare la viabilità potrebbe essere la soluzione». «Siamo in attesa dei dati completi per portare avanti un dialogo con l'amministrazione con controproposte concrete», conclude l'amministrativista Nicola Ibba dello studio Giua Marassi». Sono già state fatte delle simulazioni per valutare il carico antropico dei locali ma è necessario che gli attori principali del settore vengano ascoltati e presi in considerazione prima dell'attuazione del piano».
Sara Piras

 

24 - L’UNIONE SARDA - Edizione di domenica 8 luglio 2018 - Speciale (Pagina 26)
E adesso brindiamo
I genitori sognavano per lei un futuro da architetto. Ma dopo la laurea, la scelta. Mascia Secci, 31 anni di Gadoni, oggi è uno dei bar manager più quotati della SardegnaPrima gli studi in architettura, poi l'amore per Cagliari, il piacere di stare dietro a un bancone, che fosse quello di un locale o di una discoteca non ha mai fatto la differenza, quindi la voglia di stare sempre accanto alla gente. Ecco come Mascia Secci, 31 anni, di Gadoni, è diventata bar manager. “Nata” e cresciuta all'Old Square di Cagliari, dove ha fatto la gavetta, oggi gestisce banco e beverages del locale che si affaccia su corso Vittorio Emanuele. Dodici anni fa ha avuto il coraggio di lanciarsi tra i cocktail, un mondo che fino ad allora conosceva solo per diletto. Poi quell'arte l'ha catturata, sedotta, “ubriacata” così tanto da crederci fino in fondo, ogni giorno, passo dopo passo. «Dopo il liceo, ho sempre lavorato dietro un bancone. Contemporaneamente ho continuato a studiare all'università finché un giorno, durante il tirocinio, ho capito che non era adatta a me. La cosa più complicata è stata comunicare alla mia famiglia che non sarei diventata un'architetta ma che continuavo a fare la barista», dice con un sorriso. Oggi, però, è una professionista. È lei, infatti, che ha la responsabilità delle quantità, delle scelte delle proposte di vini, birre, liquori e tutto il resto. «Ho imparato con l'esperienza», racconta. «Grazie a Federico Fenu e Gabriele Acquas», proprietari dell'Old Square, «sono cresciuta». La cosa più difficile per una bar manager è intercettare i gusti delle persone. Ama lavorare con le donne, «perché siamo umorali e questo in fondo è bello», quindi confessa che per essere vincenti dietro il bancone, oltre alla professionalità, occorre sorridere. «Lo faccio sempre». Il cliente perfetto, «è quello che dopo la prima volta torna e ti dice “scegli tu”». Quello peggiore? Ci pensa un attimo, esita, poi risponde senza dubbi: «Quello maleducato».
Mauro Madeddu

 

25 - L’UNIONE SARDA - Edizione di domenica 8 luglio 2018 - Fondi Investimento
IN AGENDA
IL FUTURO DELL'INDUSTRIA NELL'ISOLA
“C'è l'industria nel futuro della Sardegna?”: è la domanda che dà il titolo al dibattito organizzato dalla Confindustria della Sardegna meridionale in occasione dell'assemblea dei suoi associati, convocata a Cagliari (nella sede di viale Colombo) venerdì 20 luglio alle 10. Le risposte al quesito arriveranno, nella discussione coordinata dal presidente degli industriali del sud Sardegna Maurizio De Pascale (nella foto) , dagli interventi di Paolo Maninchedda, Raffaele Paci, Stefano Tunis, Mauro Puddu, Christian Solinas e vari imprenditori, e dalle conclusioni del governatore Francesco Pigliaru.
IL CARCIOFO PUNTA SUL BIOLOGICO
Si terrà domani a Cabras l'incontro di avvio del progetto CarBio (“Carciofo Biologico: innovazione e sostenibilità di filiera”), promosso e finanziato da Sardegna Ricerche e condotto dal dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari, in collaborazione con l'Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Cnr e con il coinvolgimento di 15 aziende agricole. L'appuntamento è alle 17 nel centro polivalente del Comune in via Tharros 121. Il progetto ha l'obiettivo di introdurre nella filiera produttiva del carciofo spinoso sardo un prodotto fresco o semilavorato ottenuto in regime biologico.


26 - L’UNIONE SARDA – Edizione di sabato 07 luglio 2018 - Provincia di Sassari
SASSARI
Seicento dottori: l'ateneo sassarese ha oggi un respiro internazionale
IN PIAZZA UN'UNIVERSITÀ PIÙ CONNESSA AL MONDO
A volare nel cielo di piazza d'Italia ci saranno tra un paio di anni anche i tocchi dei rifugiati (soprattutto africani) che hanno trovato accoglienza nell'Università di Sassari. Una felice combinazione ha messo insieme due eventi che mostrano come l'ateneo sassarese abbia spalancato le sue porte al mondo. Di mattina è stata presentata la fase di valutazione che prima all'Università di Cagliari e poi in quella del Capo di Sopra ha consentito di intervistare 45 giovani rifugiati o richiedenti asilo tra i 22 e i 30 anni, e di valutarne i titoli. «Almeno 35 dovrebbero essere iscritti nei due atenei sardi» ha anticipato Luca Lantero, coordinatore del Cimea, Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche. Le due università isolane fanno da pilota alla sperimentazione italiana dell'implementazione dell'European Qualification Passport for Refugees, il passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati. Valutazione non semplice data la diversità dei percorsi formativi dei vari Stati.Di sera invece piazza d'Italia ha ospitato la quarta edizione delle Lauree in piazza. Il salotto buono di Sassari ha ospitato 600 neo dottori, più familiari e amici. Una rappresentanza dei 2014 laureati dell'anno accademico 2016/17, compresi una sessantina di stranieri. L'Università ha premiato con 500 euro a testa i migliori studenti dei 52 corsi di laurea e con 1000 euro Angelino Marras di Villanova Monteleone, laureato in Economia e Management, il più bravo di tutti. Grazie all'Erasmus ha studiato sei mesi a Lisbona e tra poco partirà in Svezia per altri cinque mesi targati Erasmus. È quello che garantisce “un tocco in più”, motto scelto per la cerimonia delle lauree di un ateneo ormai connesso con le università di tutto il mondo.
Giampiero Marras

 

27 - L’UNIONE SARDA – Edizione di sabato 07 luglio 2018 - Cultura
ARCHEOLOGIA
Incontro oggi alle 17 a Villanovaforru
DAGLI SHARDANA AI GIGANTI: I NODI CRUCIALI DELLA NOSTRA STORIA

Giganti, tsunami marini e Shardana. I nodi cruciali dell'archeologia sarda, terreno su cui si sono costruite vivaci polemiche, miti e narrazioni talvolta slegati dai dati scientifici, saranno al centro della conferenza che si terrà stasera, dalle 17, nella piazza di Villanovaforru. Intitolato “Archeomeet. Incontri e scontri sull'archeologia sarda”, l'appuntamento chiama al confronto pubblico gli specialisti della disciplina. «L'evento nasce dal bisogno di costruire un ponte fra chi ha il compito ufficiale di fare ricerca storica e divulgarne i risultati e chi coltiva un sapere di carattere informale», dice Maurizio Onnis, sindaco del paese e ideatore dell'iniziativa che è stata sviluppata insieme a Giacomo Paglietti e Matteo Tatti, rispettivamente direttore del Museo civico Genna Maria e presidente dell'associazione culturale Itzokor.Ecco il programma degli interventi, quasi tutti affidati ad archeologi. L'apertura (ore 17) ruoterà attorno al tema “Raccontare l'archeologia della Sardegna: come?”. Ne discuteranno, moderati da Fabio Pinna (docente all'Università di Cagliari) Ilaria Montis e Nicola Dessì. Alle 19 Alfonso Stiglitz e Luigi Sanciu (geologo) intratterranno - con la guida di Matteo Tatti - il “Dialogo su tsunami marini e mediatici”. Alle 21 l'antropologo Fiorenzo Caterini e Giacomo Paglietti chiuderanno la serata. Da prospettive differenti affronteranno, introdotti da Maurizio Onnis, il tema “I nodi cruciali: dagli Shardana ai Giganti”. (m. a.)

La Nuova Sardegna

27 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 16 luglio 2018 / Sassari - Pagina 14
Ricchissima l'offerta messa in campo dall'università di Sassari fino a settembre
LA CULTURA NON FA VACANZE CON LE "SUMMER SCHOOL"
Si parlerà di filosofia, sviluppo sostenibile, urbanistica, diritti umani, migranti
SASSARI Anche quest'anno l'Università degli Studi di Sassari propone per i mesi estivi un'ampia offerta di corsi intensivi rivolti a studenti, giovani laureati e professionisti. Fino a settembre saranno affrontate tematiche afferenti a vari campi del sapere, dalla tecnologia dei materiali all'urbanistica, passando per la filosofia, l'agricoltura sostenibile. Tutti i corsi sono pubblicati sul sito dell'Università.Filosofia. A Castelsardo dal 23 a 26 luglio saranno presenti alcuni tra i più importanti filosofi italiani, come il filosofo, accademico e politico Massimo Cacciari, per discutere sul tema "Metafore: figure dell'alterità". Agricoltura sostenibile. Lo sviluppo dei sistemi di agricoltura sostenibile nell'ambito del cambiamento climatico sarà il tema principale della Scuola estiva dal 23 al 27 luglio a Nuoro. L'obiettivo è migliorare le competenze degli studenti nella progettazione di sistemi colturali resilienti e sostenibili, attraverso l'impiego di differenti approcci di modellistica a scala territoriale e di campo. Diritti umani. La terza edizione della Summer School "Gianfranca Deiana" si terrà a Nuoro dal 23 al 28 luglio 2018. Il programma prevede lezioni frontali, case studies, workshop sui diritti dei migranti e una visita al Centro di Accoglienza Straordinaria di Sarule, ma anche momenti dedicati alla scoperta della cultura e delle tradizioni della Sardegna.Una città per tutti. Dal 26 agosto al 1° settembre numerosi docenti di fama internazionale, studenti e addetti ai lavori del mondo delle imprese si riuniranno al parco scientifico e tecnologico di Porto Conte Ricerche ad Alghero per sviluppare delle nuove idee e proposte progettuali per lo spazio urbano. Materiali ibridi. La VI edizione della International Sol-Gel Society summer school si svolgerà dal 16 al 19 settembre nel complesso di Santa Chiara ad Alghero. Durante il corso, i partecipanti rivedranno le ultime scoperte del settore assieme ad alcuni dei più noti e attivi ricercatori nel campo. Migranti e città. La scuola di terrà ad Alghero, al Santa Chiara, dal 30 agosto al 10 settembre. Le tensioni della città che coinvolgono differenti concezioni sul significato di cittadinanza e differenti modalità dell'abitare pongono una domanda: in quali termini il progetto dello spazio urbano può favorire nuovi spazi di contatto e di dialogo tra i cittadini stanziali e migranti? Scuole estive già svolte. Due scuole hanno già avuto luogo con grande successo: una è la Neuron School innovativa "Principles of computational neuroscience", l'altra è la summer school per i bambini 4.0 sui linguaggi della diversità.


28 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 luglio 2018 / Attualità - Pagina 12
I DATI ISTAT
Penultimi in Europa. Il 60,9% ha un diploma. Il 14% lascia gli studi
SOLO UN ITALIANO SU 4 HA LA LAUREA

di Valentina Roncati
ROMA Se è vero che il nostro Paese ha fatto passi avanti, negli ultimi anni, sul fronte del recupero degli abbandoni scolastici e che è aumentato il numero di coloro che studiano fino alla scuola superiore, è anche vero che la situazione sullo stato dell'istruzione Paese presenta aspetti molto preoccupanti, ancora di più se i numeri vengono paragonati a quelli dei Paesi dell'Ue. Siamo infatti penultimi - seguiti solo dalla Romania - per numero di laureati; la quota di coloro che abbandona gli studi (il 14%), dopo essere diminuita per alcuni anni, dal 2008 non registra miglioramenti; la quota dei neet (i giovani che non studiano e non lavorano) resta la più elevata tra i Paesi dell'Unione (sono oltre 2 milioni) e gli immigrati arrivati negli ultimi 9 anni hanno livelli di istruzione assai bassi. Il quadro lo fornisce l'Istat nel Report 2017 sui «Livelli di istruzione della popolazione e i ritorni occupazionali». In Italia dunque, nel 2017 la quota di 25-64enni con un titolo di studio secondario è contenuta: 60,9%, +0,8 punti rispetto al 2016 e molto inferiore alla media europea (77,5%, +0,6 punti rispetto all'anno precedente). Su questa forte differenza incide la bassa quota di 25-64enni con una laurea, pari al 18,7%, +1 punto percentuale rispetto all'anno precedente, che è poco più della metà del rispettivo valore europeo (31,4%, +0,7 punti rispetto al 2016). Tra il 2008 e il 2017, la quota di popolazione con almeno un diploma è cresciuta in Italia più della media europea, circa 8 punti, mentre quella di chi ha un titolo terziario è aumentata meno: +4,4 punti contro +7,2 punti. Tra gli stranieri, solo il 47,7% di quelli residenti possiede almeno il diploma contro il 62,5% degli italiani, mentre il 12,1% ha conseguito una laurea a fronte del 19,5% degli italiani. Per gli stranieri che vivono in Italia l'abbandono scolastico precoce è molto più rilevante rispetto agli italiani (33,1% contro 12,1%) anche se proprio tra gli stranieri si è registrato, dal 2008, il miglioramento più consistente. Per quanto riguarda coloro che raggiungono la laurea o un titolo post laurea, nel 2017 la quota di 30-34enni in possesso di titolo di studio del genere è pari al 26,9% mentre la media Ue è del 39,9%. Infine, nel 2014-2017 l'aumento del tasso di occupazione dei giovani usciti più di recente dagli studi è però, in Italia, più sostenuto rispetto a quello medio europeo.
 

29 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 luglio 2018 / Sardegna - Pagina 6
Cagliari, dall'ateneo un assegno da 2mila euro ciascuno. Presentati i nuovi corsi, uno è in inglese
L'UNIVERSITÀ PREMIA I SEDICI MIGLIORI LAUREATI

CAGLIARI  I 16 migliori laureati nell'anno accademico 2016/17 sono stati premiati ieri durante una cerimonia all'univerisità di Cagliari. Gli studenti sono stati scelti tra coloro che si sono laureati in corso e con una votazione di almeno 107/110 entro dicembre dello scorso anno. È stato individuato per ogni facoltà un laureato in un corso di laurea di durata triennale, uno in un corso di laurea magistrale di durata biennale e, per le quattro facoltà in cui sono presenti, uno in un corso di laurea magistrale a ciclo unico (cinque o sei anni). Per le graduatorie sono stati utilizzati diversi criteri: tempo impiegato per il conseguimento del titolo, voto di laurea, media ponderata dei voti conseguiti nelle attività didattiche, acquisizione di Cfu in periodi di mobilità all'estero. I 16 migliori laureati hanno tutti conseguito il titolo con una votazione di 110/110 e la lode e in tre casi con una durata inferiore a quella prevista dalla durata normale del corso di studio. Ai primi sedici è andato un premio in denaro di 2mila euro, mille in più di quanto normalmente concessa ai migliori 136 laureati dell'ateneo. «Un momento di festa - sottolinea il rettore Maria Del Zompo - e di incontro con le famiglie». Questi i premiati: Michela Altea, Michela Chillocci, Riccardo Maccioni, Marco Micheletto, Maurizio Bianco, Alessio Mocco, Veronica Mulas, Valeria Taccori, Filippo Fanni, Salvatore Tambasco, Serena Virdis, Andrea Borsato, Daniele Cerulla, Elena Sofia Safina, Daniela Fiorini, Debora Sanna. Le tesi? Tutte molto interessanti. Dalla «Produzione e caratterizzazione biochimica di biomassa microalgale» agli «Effetti del training autogeno su un gruppo di pazienti obese», passando per la «Fatica muscolare nell'allenamento della Muay thai». Intanto l'ateneo cagliaritano ha inaugurato tre corsi magistrali proiettati nel futuro: Computer engineering, cybersecurity and artificial intelligence, tutto in inglese; Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche e Scienze della produzione multimediale. Sono le novità a disposizione degli studenti che cominceranno a iscriversi dopo il 16 luglio

 

30 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 luglio 2018 / Sardegna - Pagina 6
La Regione ha approvato il programma per la lotta alla dispersione scolastica
DAL BANDO TUTTI A ISCOL@ ARRIVANO 35 MILIONI DI EURO
Le novità: piani biennali, più spazio a tecnologia e materie scientifiche

di Claudio Zoccheddu
SASSARI  Il programma "Tutti a Iscol@" arriva alla quarta edizione con un portafoglio di 35 milioni euro a disposizione della lotta alla dispersione scolastica. E per festeggiare il compleanno Iscol@ mette a disposizione alcune novità che lo rendono più accessibile al mondo della scuola. Ad esempio, il bando regionale è stato pubblicato il 6 luglio, l'anno scorso era stato aperto a metà ottobre, e c'è tempo fino al 27 dello stesso mese per inoltrare le richieste. L'anticipo, dunque, permetterà alle scuole di programmare meglio i lavori a cui saranno finalizzate le domande. Il programma, poi, sarà riferito ai prossimi due anni scolastici (2018/19 e 2019/2020 e si svilupperà seguendo 7 linee di intervento. Il programma. Con il nuovo bando le scuole presenteranno un'unica domanda per il prossimo biennio e, grazie alla programmazione, potranno programmare il futuro prossimo facendo affidamento su risorse più consistenti che potranno garantire una rosa di servizi e programmi più ampia per gli studenti. Le linee di intervento sono infatti aumentate a 7 e il finanziamento medio è di circa 100mila euro per ogni autonomia scolastica. Inoltre, "Tutti a Iscol@ 2018-2020" garantirà importanti ricadute anche sul fronte dell'occupazione che sono state valutate in oltre 2mila occupati, tra personale docente, amministrativo, psicologi e Ata, a cui verrà garantito il punteggio nelle graduatorie scolastiche. È stato previsto anche un potenziamento organizzativo di 150 ore per le scuole in reggenza, quelle senza dirigenti scolastici nominati, e 6 "scuole polo" (che hanno il compito di svolgere azioni di supporto e consulenza con le reti del territorio per promuovere gli strumenti didattici per l'inclusione), nominate per fare da supporto alle altre, ad esempio, nella partecipazione al bando. La Regione. «Il bando è stato costruito per la prima volta a valenza biennale - spiega l'assessore della Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena - ed è stato pubblicato con largo anticipo rispetto al passato. Con questa azione abbiamo ribadito la nostra attenzione verso le scuole e la loro necessità di programmare per tempo. Abbiamo investito risorse ingenti in questi anni e le abbiamo aumentate per il prossimo biennio per proseguire nella lotta alla dispersione scolastica, che ha già dato i suoi risultati passando dal 23 al 18 per cento. Vogliamo garantire ai nostri ragazzi una maggiore acquisizione delle competenze trasversali che saranno utili per il loro futuro professionale». Interventi e studenti. La linea A, che prevede il miglioramento delle competenze di base come italiano e matematica, sarà rafforzata con il finanziamento di 360 ore in più per i docenti aggiuntivi. La linea B prevede otto ambiti tematici, con la novità della B2 matematicoding, per rafforzare l'apprendimento delle materie scientifiche, e la B3 Idea, ovvero sperimentazione didattica e tecnologica per la produzione di contenuti digitali. Resta immutata, invece, la linea C per il sostegno psicologico, pedagogico e di mediazione interculturale. Sono già 140mila gli studenti che hanno beneficiato dei programmi di Tutti a Iscol@ negli anni passati e per il prossimo biennio si stimano oltre 150mila studenti che potranno avere benefici dal programma regionale, I laboratori sono garantiti da 500 associazioni culturali e imprese ma anche dai nuovi docenti assunti e chiamati ad affiancare quelli di ruolo.


31 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 luglio 2018 / Sardegna - Pagina 5
COTTARELLI: TROPPO DIVARIO TRA NORD E SUD
L’economista a Cagliari: la corruzione e la burocrazia frenano la ripresa

CAGLIARI  Carlo Cottarelli spiega nell'isola "I sette peccati capitali dell'economia italiana". L'economista ed ex commissario alla revisione della spesa pubblica, premier incaricato per un paio di giorni, era Cagliari per presentare il suo libro all'università. Con lui il governatore Francesco Pigliaru e il rettore Maria Del Zompo. «Nell'ultimo ventennio il reddito pro capite non è aumentato - ha detto Cottarelli -. Questo è indice del fatto che qualche elemento abbia ostacolato la crescita italiana. Burocrazia, corruzione e il divario tra nord e sud sono tra i peccati che più incidono sull'economia italiana. Io credo che per convivere felicemente con l'euro è necessario risolvere questi problemi». L'ex mr. spending review ha parlato anche di evasione fiscale e corruzione. «L'evasione fiscale ha gravi conseguenze sull'economia d'impresa. Sconfiggendola si potrebbero migliorare i conti pubblici e abbassare il livello di tassazione. In Italia esiste un problema di corruzione, ma non maggiore rispetto agli altri paesi con cui dovremmo confrontarci. La corruzione distorce il meccanismo della concorrenza». «Gli economisti sono consapevoli della realtà - ha aggiunto Pigliaru -. Con i dati si riesce a mettere in discussione le proprie convinzioni. L'efficacia delle politiche economiche si valuta attraverso i dati, che mettono in evidenza anche i propri errori». «Per noi è un onore ospitare Cottarelli - ha detto Del Zompo -. È importante anche per i nostri studenti, perché combattiamo una battaglia per diventare un ateneo competitivo e vicino a una delle missioni di un'università pubblica: formare il pensiero critico dei futuri laureati».


32 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 13 luglio 2018 / Pagine 22/23
«ZUMBA, SALSA? NO, BALLO SARDO»
Tradizioni e modernità. Un tutorial, con libro e dvd, di Emanuele Garau per imparare i passi delle antiche danze isolane. In costume tradizionale o in tacchi alti e tubino

di Monica DeMurtas
Il ballo sardo è scappato dalla teca del folklore per entrare nei social diventando fenomeno trendy, moderno ballo di gruppo, danza- fitness perfetta per raggiungere il benessere dell'anima e del corpo. Altro che salsa, zumba e fit ballet i passi ritmici e millenari del ballu tundu impazzano su You tube con filmati che documentano l'interesse sempre crescente dei ballerini e appassionati non solo sardi. Su ballu tundu 4.0 Come tutti i fenomeni social anche il ballu tundu ha da qualche giorno il suo tutorial che consente di conoscere tutti i segreti di ben nove delle numerose varianti presenti nel patrimonio coreutico tradizionale. Il progetto si chiama "A iscola 'e ballu" ed è un metodo didattico per imparare il ballo sardo composto da un volume e da un cd tutorial (pubblicato da Edizioni Nor). E' stato messo a punto da Emanuele Garau 47 anni, insegnate di arte e immagine con due grandi passioni: la danza e il canto sardo. Il progetto sarà presentato domani alle 20,30 sul sagrato della Chiesa di San Sebastiano a Elmas. «Ho sempre cercato di coniugare i miei studi con l'interesse che ho sempre avuto per le danze tradizionali sarde - dice Garau - così mi iscrissi all'Accademia di belle arti di Sassari e discussi una tesi sul ballo sardo come "bene immateriale dell'umanità da tutelare", supportato in questa scelta dal mio relatore Marcello Madau». La tesi rappresenta per Emanuele solo il primo step di un percorso artistico e di ricerca che lo ha portato negli ultimi vent'anni a scrivere numerosi libri sul tema sino alla recente pubblicazione del cofanetto. "A iscola 'e ballu". «Oltre ad insegnare arte alle medie di Selargius ho proseguito in questi anni la mia attività di maestro di ballo sardo con allievi di tutte le età. "A iscola 'e ballu" nasce da un'esigenza pratica: un numero sempre crescente di persone mi chiede infatti un supporto "didattico" per imparare le tecniche del ballo sardo». Il volume contiene schede informative relative a nove balli tradizionali appartenenti a diverse aree geografiche della Sardegna con analisi e riflessioni sullo stato attuale del ballo sardo e alcuni essenziali riferimenti alla documentazione storica e iconografica. All'interno del dvd allegato si trovano le video lezioni di danza sarda. «Ho realizzato le immagini in una sala da ballo -prosegue Garau- di fronte ad uno specchio ma con la telecamera alle mie spalle in modo che l'allievo possa eseguire gli esercizi in maniera corretta e dunque non speculare. Lo schema è quello di una classica video lezione di danza, come quelle di Zumba e balli latino americani che si vedono su You tube per capirci, solo che nei miei video si imparano i passi di: Ballu lestru, ballu campidanesu, dillu, passu torrau, scottis, passu e trese, ballu aristanesu, passu ogliastrinu. Nelle videolezioni sono affiancato da Elena Perra, con cui collaboro da tempo e la cui presenza è fondamentale per evidenziare le differenze esecutive tra i passi maschili e quelli femminili». Nel tutorial i due istruttori non indossano gli abiti tradizionali ma un total look nero: tubino e tacco 10 per Elena, giacca sagomata e pantaloni taglio classico per Emanuele. «L'idea è quella di liberare il ballo sardo da folklorismi o esecuzioni "museali", per far tornare questa danza ciò che era in origine: un momento di condivisione gioiosa e vitale. Non dobbiamo trasformare le nostre tradizioni in reperti archeologici, così come non dobbiamo relegare il ballo sardo alle sagre e agli eventi turistici ma farlo vivere nel mondo di oggi, con gli abiti di oggi. La nostra cultura è viva le nostre tradizioni non sono il passato ma il presente che è ancora in noi. Il grande interesse che hanno anche i giovani per il ballo sardo lo dimostra. A supportare questa mia convinzione il grande successo del cofanetto che è appena uscito ed è già molto richiesto sia nelle librerie che sul web. «Secondo gli studiosi i sardi ballavano in cerchio sin dalla preistoria - prosegue Garau - al Museo Sanna di Sassari, è esposta una scodella risalente al Neolitico (periodo della cultura di Ozieri -3200 - 2700 a.C.) decorata con una scena di danza, dove 4 figure stilizzate a clessidra si tengono per mano a formare una cerchio.Preistoria e fitness«Il ballo sardo nato probabilmente come rito per propiziare una caccia abbondante, fertilità e buon raccolto, rappresentava un momento di coesione sociale ed era espressione della cultura di una collettività». Chissà se gli antichi sardi sapevano che questo ballo ritmico in cui i piedi si muovono veloci mentre il busto resta immobile in un atteggiamento di compostezza e rigidità era anche un ottimo allenamento per restare in forma». La scienza conferma infatti-conclude- che su ballu tundu è consigliabile per il miglioramento e il mantenimento di uno stato di buona salute. Stando a quanto è emerso, praticare questo ballo comporta un'intensità di sforzo fisico compresa fra il 64% e il 94% della frequenza cardiaca massima. e secondo una ricerca condotta recentemente alla facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Cagliari, questa danza può avere ottimi risultati come terapia per i malati di Parkinson.Insomma andare a iscola e ballu non è solo divertente ma è un elisir di salute e benessere".


33 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 7 luglio 2018 / Prima pagina
Sassari - Pagina 18
UNIVERSITÀ
Tra allegria e commozione la città saluta i suoi neodottori
SEICENTO TOCCHI LANCIATI NEL CIELO DI PIAZZA D'ITALIA
Il rettore: «Avete studiato in uno dei migliori atenei italiani»
di Antonio Meloni
SASSARI Quei tocchi neri che punteggiano il cielo terso del caldo pomeriggio estivo segnano la fine di un percorso. Sono seicento neodottori, alcuni di loro proseguiranno gli studi, altri abbracceranno la professione, entrambi proseguiranno il viaggio forti di un'esperienza straordinaria. Per il quarto anno consecutivo l'Università saluta i laureati e lo fa nella stanza migliore di una città intimamente legata a un'istituzione secolare e prestigiosa. "Laurea in piazza", per dirla con le parole del presidente del consiglio regionale, Gianfranco Ganau, è il segno tangibile di un risultato collettivo, di un lavoro di squadra che di anno in anno contribuisce a tenere alto il nome di Sassari e dell'Isola.Il momento della consegna della pergamena è l'inizio di un viaggio, quello che porterà i neo dottori, questo è l'auspicio, verso una strada ricca di soddisfazioni. Ognuno di loro è consapevole che comunque vada, quel titolo sarà stato in ogni caso un traguardo tanto importante quanto voluto. L'esortazione dell'arcivescovo Gian Franco Saba, che per la prima volta saluta i neo laureati dell'ateneo turritano, è un invito a fare della propria vita un viaggio verso nuovi orizzonti per conquistare nuove mete.La cerimonia prende il via quando il coro dell'Università, diretto da Laura Lambroni, intona il tradizionale "Gaudeamus igitur". Il senato accademico, con le autorità, è sistemato sotto il palco allestito sulla gradinata di fronte al palazzo della Provincia. Il rettore Massimo Carpinelli consegna ai ragazzi la pergamena e rivolge loro un pensiero manifestando tutta la sua soddisfazione: «Finalmente posso associare un volto a ogni diploma firmato, per me questo, al di là della retorica, è il compenso migliore, sappiate che avete studiato in uno dei migliori atenei italiani e che qualsiasi strada deciderete di imboccare lo farete forti della vostra preparazione».Sulla stessa frequenza, il sindaco Nicola Sanna, che fa gli onori di casa, si associa ai messaggi di auguri ricordando ai ragazzi che d'ora in avanti loro saranno i testimonial di una città intera. Quindi, dagli altoparlanti piazzati agli angoli del palco, cominciano a riecheggiare i nomi degli studenti che lo scorso anno accademico hanno raggiunto l'ambito traguardo della laurea. Tocchi in testa, giacche e cravatte, tailleur e tacchi dodici, i nuovi dottori incedono fieri salgono i gradini e ritirano la pergamena consegnata dal rettore. Per ognuno di loro ha un complimento, una parola di esortazione, un invito a proseguire e migliorarsi perché quello su se stessi, si sa bene, è l'investimento migliore. Nelle poltroncine sistemate sulla piazza genitori e fidanzati, amici e parenti, colleghi e colleghe a cingere tutti in un abbraccio ideale in questo momento di grande coinvolgimento emotivo. Momenti in cui l'emozione non si trattiene e sulle guance delle mamme e dei papà scorrono lacrime di gioia.Sullo sfondo c'è la città che accoglie tutti nel salotto buono, quello delle grandi occasioni, e coccola i "suoi" studenti perché l'Università è una componente fondamentale della sua storia. Naturalmente alla fine c'è spazio anche per le riflessioni personali e chiudendo il messaggio di saluto, il rettore cita Einstein esortando i nuovi dottori a prendere sempre le distanze dalle conclusioni troppo facili. «Ognuno è straniero a modo proprio - dice Massimo Carpinelli - ma non dimenticate neanche per un attimo che apparteniamo tutti a una sola razza, quella umana».
IL MIGLIORE
«Fate esperienze e siate sempre curiosi»
«A chi sta cominciando gli studi posso dire di adottare un approccio improntato alla pratica, magari facendo esperienze che possano arricchire il più possibile il proprio curriculum». Parola di Angelino Marras, neo dottore in economia e management, premiato durante la serata, con un assegno di mille euro, per essere risultato il miglior studente dell'anno accademico. Ventiquattro anni, di Villanova Monteleone, Angelino frequenta, alla Bocconi, il biennio della specialistica che lo porterà a diventare un esperto di finanza aziendale. «La curiosità è il carburante più efficace per andare avanti negli studi - dice a margine della cerimonia, prima di ritirare il premio - quando ho iniziato l'università avevo fame di conoscenza, di novità, qui ho trovato quello che cercavo». A Milano ha trovato un ambiente molto competitivo, ma altrettanto stimolante. «Certo - dice ancora il neo dottore in economia - niente a che vedere con il clima coinvolgente e a misura di studente che ho trovato arrivando all'università di Sassari e che ha contribuito non poco al raggiungimento di questo traguardo». (a.me.)
LA FUORISEDE
«Sassari sarà la città in cui rimarrò»
Senza togliere niente all'università di Cagliari, dove attualmente frequenta la specialistica in Scienze pedagogiche, il suo cuore è rimasto a Sassari dove si è laureata in Scienze dell'educazione.Giada Orrù, 22 anni, di Macomer, è uno dei seicento neodottori che ieri hanno ritirato la pergamena durante la cerimonia in piazza d'Italia. In cuor suo, Giada ha già deciso che una volta specializzata tornerà a Sassari perché qua vuole fissare la sua sede. «In realtà non sono mai andata via - dice - perché lavoro in una casa famiglia che assiste i disabili, il mio desiderio è quello di riuscire a mettere su un'attività tutta mia, magari una cooperativa di educatori con cui lavorare nel settore dell'assistenza». A chi le chiede perché la sua esperienza universitaria è stata stimolante e coinvolgente risponde senza pensarci due volte: «Credo che il vantaggio di studiare in una sede universitaria di piccole dimensioni sia un valore aggiunto perché il rapporto con l'ateneo è più immediato». (a.me.)

 

34 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 7 luglio 2018 / Sassari - Pagina 18
L'ateneo lavora al riconoscimento dei titoli di studio già acquisiti dai migranti
PASSAPORTO ACCADEMICO PER I RIFUGIATI

SASSARI L'Università di Sassari ha ospitato ieri la prima sessione italiana dell'implementazione dello European Qualifications Passport for Refugees (EQPR), il "Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati" a cui le università di Sassari e Cagliari aderiscono come casi pilota. I due atenei sardi sono stati scelti per questa sperimentazione dal Cimea, "Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche". Il progetto EQPR ha come obiettivo il riconoscimento dei titoli di studio con scarsa o assente documentazione dei giovani con protezione internazionale. Il "Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati"è stato illustrato dal rettore Massimo Carpinelli, dalla delegata alle Politiche Territoriali per l'internazionalizzazione, i rifugiati e richiedenti asilo, Silvia Serreli, e dal delegato per Internazionalizzazione, Erasmus e Mobilità studentesche, Luciano Gutierrez e Luca Lantero, Coordinatore del Cimea.La sessione di valutazione, che vede la partecipazione di numerosi esperti dei richiedenti è cominciata il 2 luglio all'Università Cagliari ed è proseguita a Sassari. L'Università ha coinvolto circa 30 giovani con protezione internazionale (di età compresa tra 22 e 30 anni), che si sono sottoposti al processo di valutazione dei propri percorsi formativi, in vista di una possibile immatricolazione. Provengono prevalentemente dall'Africa Subsahariana e dall'Asia. Collabora con l'Ateneo la rete territoriale del progetto "Generazione Mediterranea" a cui contribuiscono diversi Centri di Accoglienza Straordinaria e gli Sprar, la Caritas e numerosi volontari.L'Università di Sassari ha già sperimentato il Passaporto Europeo consentendo a due giovani migranti del Mali che attualmente frequentano i corsi di laurea universitari di essere parte di un progetto di integrazione reale e di successo. I due studenti si sono immatricolati nel 2016 e nel 2017.Il Passaporto Europeo è un progetto del Consiglio d'Europa, è sostenuto dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con il coordinamento del Cimea. Grazie a una metodologia collaudata il progetto consente di valutare il livello di istruzione dei rifugiati, l'esperienza lavorativa e le competenze linguistiche in assenza di una documentazione completa. Il passaporto europeo può avere validità nei diversi Paesi Europei.Informazioni: https://deico.uniss.it/it/progetti/2018-european-qualifications-passport-refugees 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie