Sabato 23 giugno 2018

23 giugno 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA ONLINE di sabato 23 giugno 2018 / L'Unione Sarda.it » Cultura »
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Unica&Imprese, il rettore Del Zompo: "Senza cultura non c'è innovazione"

Si è conclusa nel capoluogo la quarta edizione di UniCa&Imprese, l'iniziativa nata con l'obiettivo di far incontrare i ricercatori dell’Università di Cagliari e il mondo delle imprese e favorire il dialogo continuo tra questi due mondi.
"Senza cultura non c’è innovazione, e l'innovazione passa certamente dalla contaminazione tra la ricerca e il mondo delle imprese", ha affermato il rettore Maria Del Zompo nella serata di chiusura dell'evento, nel giardino del Centro di Ateneo per l'Innovazione e l'Imprenditorialità, sede della manifestazione.
"Il nostro ruolo - tutti insieme - è a tutela dello sviluppo della Sardegna. In questo il supporto della Regione è stato fondamentale in questi anni: abbiamo intensificato il dialogo con le aziende, e il nostro ateneo ha ottenuto anche per questo l’accreditamento da parte del Ministero, con un risultato che ci vede tra i primi in Italia", ha continuato Del Zompo. Per la prima volta, Confindustria Sardegna e Confindustria Sardegna meridionale sono stati partner dell'iniziativa, che in quattro anni ha coinvolto oltre mille aziende. Ieri pomeriggio, l'evento che si è tenuto nell’ex Teatro anatomico alla presenza dei presidenti di Confindustria Sardegna Alberto Scanu e Confindustria Sardegna meridionale, Maurizio De Pascale che hanno visitato i piani della sede del CREA UniCa di via Ospedale - ha spaziato tra tutti diversi i campi di studio possibili. Centinaia le imprese che hanno aderito all’invito a partecipare e hanno incontrato con i ricercatori dell’Università di Cagliari.
(Unioneonline/F)

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. L'astensione dei docenti per farsi riconoscere gli scatti di anzianità del 2015
PROF IN SCIOPERO, SALTA L'ESAME
Gli studenti di UniCa attaccano: «Così danneggiano solo noi» 

All'Università di Cagliari saltano i primi esami estivi a causa dello sciopero (nazionale) dei docenti e gli studenti, che per una volta si trovano dall'altra parte della barricata, non gradiscono. Con un post su Facebook i ragazzi di UniCa 2.0, una delle principali sigle degli universitari cagliaritani, contestano le modalità spiegando che «gli unici a subire disagi non sono l'Università o il Ministero dell'Istruzione, ma gli studenti, che non hanno colpe né possono incidere sulle richieste dei docenti». E concludono: «Condanniamo dunque questo sciopero perché indirizzato contro la categoria sbagliata e perché divide la comunità accademica».
I DOCENTI A replicare è Paola Devoto, ricercatrice del Dipartimento scienze biomediche e tra le promotrici a Cagliari della protesta nazionale guidata dal Movimento per la dignità della docenza universitaria. «Gli scioperi creano sempre dei disagi agli utenti, basta pensare a quelli nel trasporto pubblico, altrimenti non sarebbero tali. E in ogni caso le modalità sono le stesse dello sciopero messo in atto nell'autunno scorso e cioè tali da garantire la tutela di particolari categorie e in generale di tutti gli studenti che non sono certo la nostra controparte».
LE MODALITÀ L'astensione, così è stabilito, riguarderà infatti soltanto il primo esame della sessione estiva e nel caso sia comunque necessario recuperarlo (per evitare eccessivi affollamenti in quelli successivi) il professore potrà chiedere un appello straordinario a distanza di 14 giorni da quello saltato. Inoltre potranno regolarmente sostenere gli esami laureandi, borsisti, Erasmus e studenti in particolari condizioni di salute.
I RAGAZZI Martina Escana, di UniCa 2.0, chiarisce meglio il pensiero degli studenti: «Non contestiamo le motivazioni dello sciopero che anzi condividiamo - dice -, ma il fatto che i docenti abbiano scelto di astenersi nella sessione estiva, per noi la più importante, e in un momento politico molto particolare, nel quale l'impatto sul Governo appena nato è minimo mentre i disagi per gli studenti sono massimi. Inoltre se è previsto un solo appello a fine luglio ci chiediamo quando lo si recupera, visto che passati i 14 giorni si arriva ad agosto».
I PERCHÉ DELLO SCIOPERO Le ragioni della protesta sono legate al blocco degli scatti di anzianità. «Per tutto il personale della pubblica amministrazione il blocco è finito nel 2015 - spiega Paola Devoto - mentre per i docenti universitari solo nel 2016. Per questo chiediamo che, come per tutti gli altri, gli scatti ripartono dal 2015 e che inoltre la progressione tenga conto di questi anni mancati, cioè che ci venga riconosciuta almeno l'anzianità di carriera come è stato fatto per altre categorie, altrimenti nei cinque anni del blocco è come se non avessimo mai lavorato». Su 49mila docenti in tutta Italia hanno firmato la lettera di adesione in 6857 ma è quasi certo che allo sciopero parteciperà un numero maggiore di prof. «È già successo per lo sciopero dello scorso autunno: firmarono in 5mila ma aderirono in 11mila», conclude la professoressa Devoto.
IL RETTORATO Dal Rettorato, pur non intervenendo direttamente sul merito, sottolineano «il senso di responsabilità dei docenti che pur nella protesta hanno aderito alle indicazioni contenute nella lettera del Rettore tesa a non far perdere agli studenti borse di studio o altre agevolazioni». «Ciò significa - si evidenzia - che pur nella protesta non perdono di vista la responsabilità sociale che hanno nei confronti degli studenti. E a oggi non risultano anomalie o discordanze, nemmeno su segnalazione degli studenti».
Massimo Ledda

 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 giugno 2018 / Libri (Pagina 51 - Edizione CA)
SAGGI Per gli studenti alle prese con gli esami
STUDIARE? È UN GIOCO DA RAGAZZI

Le prove scritte sono andate ma ora per chi deve affrontare l'esame di maturità arrivano il quiz e gli orali, poi c'è chi all'Università ha da affrontare le sessioni estive. Ma quali sono gli accorgimenti tattici e le tecniche di memoria per fare davvero la differenza nello studio? Lo svela Matteo Salvo, campione internazionale di memori, detentore del Guinness World Record. autore del libro “Studiare è un gioco da ragazzi”.
1- SCRIVANIA ANTI-STRESS Studiare, come lavorare, richiede attenzione, concentrazione e organizzazione. Per farlo al meglio occorre preparare la postazione di lavoro: blocchi di appunti, matite, penne, computer e tutti gli strumenti necessari devono essere predisposti e pronti all'uso. Tieni, dunque, la scrivania ben in ordine.
2 -STUDIA PER SPIEGARE Invece di studiare per imparare, pensa di dover trasferire a qualcun altro le informazioni che stai memorizzando. Cambia la prospettiva adottando un approccio attivo e inizia a studiare per spiegare. In questo modo potrai renderti conto se sei riuscito a interiorizzare i contenuti e a farli tuoi.
3 -RIPASSA DALL'INDICE L'indice fornisce un'idea generale di tutto il libro e delle informazioni contenute. Avendo ben presente la struttura e la gerarchia dei capitoli, potrai creare un progetto di studio che sia davvero efficace.
4 - SESSIONI DI STUDIO Studia per non più di 40 minuti, poi fa una pausa di 15 e, infine, riserva 5 minuti ad un veloce ripasso. Dedicare il giusto tempo a ogni attività ti aiuterà ad aumentare la produttività. Se fosse una gara in bici i quaranta minuti rappresenterebbero la salita e i minuti successivi, di scarico mentale, la discesa.
5 -USA IMMAGINI PARADOSSALI Per memorizzare qualsiasi tipo di informazione associa tra loro delle immagini in modo creativo, verificando che rispondano all'acronimo Pav (Paradosso azione vivido). Tanto più l'associazione utilizzerà immagini paradossali, in movimento e che coinvolgano i cinque sensi in modo chiaro, nitido e colorato, tanto più costruirai un ricordo efficace, anche nel medio e lungo termine.
6 - ASSOCIAZIONI Associa i concetti a posti familiari (regola dei loci ciceroniani): per favorire la memorizzazione associa i concetti a un percorso a te familiare, individuando dei punti di riferimento ben definiti, proprio come faceva Cicerone. Le parole più complesse e astratte andranno divise in immagini concrete, che verranno associate nell'ordine in cui compaiono. Ad esempio, per la parola determinazione, potrò pensare al DETERsivo che si è rovesciato in cucina e che ora MINA e lo ZIONE stanno pulendo.
7 - MAPPA MENTALE Disegna una mappa mentale dei contenuti chiave: potrai rappresentare contenuti complessi e articolati disegnando delle mappe mentali, ovvero delle rappresentazioni ad albero che, partendo da un concetto centrale, si svilupperanno in diversi rami secondari attraverso una struttura radiale. Ad ogni ramo associa immagini e parole chiave, in modo che a colpo d'occhio le informazioni e la loro sequenza concettuale appaiano subito chiare. 8 - LE TRE S Sono amiche della memoria: sana alimentazione, sport e sonno di qualità sono importantissimi per mantenere il cervello attivo e funzionante. Per una dieta a prova di memoria, è preferibile consumare alimenti non raffinati e poco lavorati, come il riso integrale rispetto alla pasta, e privilegiare un frutto di stagione o una centrifuga di verdure rispetto ad uno snack quando ci si concede uno spuntino fuori pasto.
9 - LINGUE STRANIERE Memorizza i vocaboli stranieri usando le immagini: per memorizzare facilmente parole nuove in una lingua straniera, crea un'immagine per la parola italiana: se la parola è concreta avrà già un'immagine, se è astratta creane una tu.
10 -OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI Pianifica quante pagine dovrai studiare ogni giorno: ti aiuterà a rimanere concentrato e a ottenere il risultato desiderato. È necessario però essere onesti con se stessi, anche severi e porsi degli obiettivi raggiungibili.

 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 giugno 2018 / Salute (Pagina 47 - Edizione CA)
PATOLOGIE
Iss: «Nel 2030 potrà essere debellata» L'Italia modello nella lotta all'epatite C

L'ESPERTO. Docente di Malattie Infettive all'università di Cagliari e specialista al Policlinico Luchino Chessa: la prevenzione è l'arma più efficace
«La prevenzione è l'arma più efficace contro il virus Hcv». Non ha dubbi Luchino Chessa, docente di Malattie Infettive all'università di Cagliari e specialista di medicina interna e malattie del fegato al Policlinico universitario. «L'Italia - spiega - è lo stato europeo con l'indice di prevalenza più alto, ma paradossalmente quello in cui si fanno meno screening. Occorre informare e sensibilizzare, l'ampliamento del bacino dei sottoposti a trattamento è il passo più importante sulla strada della definitiva eradicazione della malattia».
Secondo il medico cagliaritano, «è importante sfatare alcuni luoghi comuni sull'epatite C. Non colpisce i soli tossicodipendenti, per quanto la condivisione di aghi e siringhe sia una pratica ad alto rischio. Non è ereditaria, né per essa si può parlare di predisposizione genetica. I casi di trasmissione da madre a figlio per via perinatale sono rari. Piuttosto, bisogna evitare di eseguire trattamenti di bellezza, ad esempio pedicure e manicure, in locali non certificati, avvertenza che vale anche per i tatuaggi e i piercing. Inoltre, soprattutto per i giovani i rapporti sessuali non protetti sono un fattore di rischio da non prendere alla leggera». E ancora: «Alcuni pazienti hanno paura della terapia, ma non c'è motivo. Oggi i rimedi all'epatite C sono risolutivi, senza effetti collaterali e rapidi, si può guarire nel giro di dodici settimane». In Italia ci sono concrete possibilità di debellare il virus Hcv entro il 2030: «Buona parte del merito è da riconoscere a Mario Melazzini, il numero uno dell'Aifa. Grazie agli accordi raggiunti con le case farmaceutiche, oggi nel nostro paese chi convive con l'epatite C può essere inserito nel programma di trattamento a prescindere dalla gravità della malattia. Si tratta di una svolta epocale».
E in Sardegna? «I risultati raggiunti nell'isola sono a dir poco eccezionali», afferma Luchino Chessa. «Tra il 2014 e il 2017 sono stati inseriti nel programma Aifa ben 7600 pazienti, dei quali l'80% ha già messo alle spalle la malattia. L'appello ai medici di base è dunque quello di prescrivere la visita specialistica in ogni caso di sospetta infezione da Hcv. Dopo la fase acuta - puntualizza Chessa-, l'epatite C cronicizza nel 70% dei casi, e non esiste vaccino che la prevenga. Per arginare la malattia fino a sconfiggerla, è dunque importante individuare il più rapidamente possibile i soggetti che ignorano di aver contratto l'infezione». (fa. mar.)


5 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 giugno 2018 / Politica Italiana (Pagina 14 - Edizione CA)
Due giornate nel capoluogo
Accoglienza e integrazione, inizia “Nois”

I progetti di inclusione e integrazione dei richiedenti asilo, attuati da Sardegna e Catalogna, e le possibili collaborazioni tra regioni mediterranee, sono al centro, questa mattina a Cagliari, alle 10 al Teatro Massimo, dell'incontro “Nois-La Sardegna che accoglie”, con l'assessore agli Affari Generali Filippo Spanu, la commissaria per l'Immigrazione del comune di Barcellona Lola Lopez e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
Dopo l'apertura, c'è la proiezione del documentario “Crossings - Musa's Story” di Scott Barker e l'intervento di Giuseppe Milazzo, ricercatore dell'Osservatorio di Pavia, sul tema “Notizie da paura. La comunicazione dei media sul fenomeno migratorio”, tema che sarà ripreso in una successiva tavola rotonda moderata dal giornalista Celestino Tabasso.
Nel pomeriggio, alle 15, ci sarà la proiezione del cortometraggio “Futuro prossimo” di Salvatore Mereu con gli studenti dell'Università di Cagliari. A seguire l'incontro sul tema “La narrazione per immagini”. Alle 16.30 sarà presentato il libro “L'isola dei giusti” di Daniele Biella, sette storie di persone che nell'isola di Lesbo hanno offerto un aiuto ai migranti in difficoltà. Alle 18 un incontro con alcuni richiedenti asilo ospiti dei Centri di accoglienza della Sardegna. Alle 19.30 va in scena la performance Being here in what will non longer me con Alessandro Carboni. Appuntamento finale della prima giornata è lo spettacolo “Bilal, nessun viaggiatore è straniero” di Annalisa Bianco, con Leonardo Capuano, tratto dal lavoro di Fabrizio Gatti.
Domani di comincia all'alba: sul Colle di Sant'Elia è in programma, con partenza, alle 5 dal Lazzaretto, la “Festa di San Giovanni” con l'esperto etno-botanico Alessandro Nonnoi e l'agronoma Tiziana Sassu. Per adesioni scrivere a info@sardegnateatro.it.


6 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 giugno 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 37 - Edizione CA)
CARBONA. Pronto il programma della Summer School di archeologia
Dopo un anno ripartono gli scavi al nuraghe Sirai

Al nuraghe Sirai si ritorna a scavare. E la cittadella fenicio punica di Monte Sirai attira l'attenzione delle Università statunitensi e neozelandesi che saranno in grado di tracciare l'identikit degli antichi abitanti dell'altura ai cui piedi, 2700 anni dopo, sarebbe sorta Carbonia. E pure Sant'Antioco potrebbe confermare la presenza dell'insediamento misto nuragico-fenicio un secolo prima del periodo di solito indicato.
LA SVOLTA Si annuncia, in sostanza, dai primi di luglio, una stagione archeologica per il Sulcis ricca anche se le premesse non erano esattamente felici. Non lo erano per il Nuraghe Sirai, “prigioniero” per oltre un anno della burocrazia che la Regione ha imposto per definire il futuro degli ex operai Ati Ifras che per tanti anni sono risultati fondamentali nel garantire supporto all'équipe di archeologi diretti da Carla Perra, e anche per stabilire quali archeologi assegnare. Tuttavia, come conferma l'archeologa Carla Perra, «si parte dai primi di luglio e dirigerò io lo scavo». Scontato il nulla osta del Comune dato che la concessione è municipale: «Si lavorerà - spiega l'assessore alla Cultura Sabrina Sabiu - nei settori già aperti anche se serviranno diversi giorni per ripristinare il cantiere fermo un anno: è per noi enorme soddisfazione anche aver saputo che una quota di maestranza rientrerà nel progetto dell'associazione Cammino di Santa Barbara».
LA SCUOLA Soddisfazione che diventa orgoglio perché nell'ambito della nuova edizione della Summer School il cui inizio è previsto nella prima settimana di luglio, arrivano da Monte Sirai novità che danno alla cittadella fenicio punica un sapore internazionale: le Università di Harvard e del Rhode Island (entrambe Usa) e della Nuova Zelanda contribuiranno allo studio del Dna sui materiali organici (ossa) rinvenuti negli scavi precedenti nelle vecchie e nuove zone della necropoli: «Sarà possibile - spiega precisa l'archeologo dell'Università di Sassari Michele Guirguis - ricostruire i gruppi familiari, linee genealogiche e con l'esame del carbonio 14 e degli isotopi, si potrà stabilire da quali aree geografiche provenissero gli antichi abitatori e se prevalentemente montane o marine». Scaturirà l'identikit perfetto dell'uomo di Monte Sirai: «Anche grazie allo studio dei materiali raccolti - precisa Guirguis - perché occorre anche rallentare le stagioni di scavo e dedicarsi a studiare gli oggetti raccolti». Idem per Sant'Antioco, al centro con Carbonia di una rassegna di conferenze e di verifiche non meno affascinante rispetto a Monte Sirai: l'attestazione della presenza al nono secolo avanti Cristo nell'antica Solky con l'iniziale simbiosi fra nuragici e fenici.
Andrea Scano
 

7 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 giugno 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 39 - Edizione CA)
SANTU LUSSURGIU. Oggi e domani escursioni nel parco e convegni storici
“Passeggiate nella bellezza” di San Leonardo

Week-end all'insegna della natura con le “passeggiate della bellezza” dei Giardini storici di Sardegna nel parco di San Leonardo de Siete Fuentes. Una scommessa, quella della valorizzazione e della promozione del parco e della borgata su cui l'amministrazione lussurgese crede molto «affinché viva i vecchi splendori di un tempo», precisa il sindaco Diego Loi. La partnership per concretizzare l'operazione è con Agris, Polo museale della Sardegna, Forestas, Università di Cagliari e altri Comuni.
Un network materiale e online per «far diventare giardini storici un prodotto turistico appetibile non solo per i Sardi ma anche per i turisti stranieri. La rete ora lavora per la costruzione di una offerta turistica omogenea per promuovere e commercializzare i giardini e renderli fruibili tutto l'anno».
Due gli aspetti rilevanti della passeggiata nel parco di San Leonardo, quella ambientale con 5 ettari di ricchezza botanica e la parte storica con la chiesa romanica di San Leonardo e i suoi muristenes. Oggi il convegno di chiusura del progetto "Itaca" Interreg Italia-Francia degli itinerari turistici accessibili e aperti, da cui Giardini Storici prende linfa e risorse, al pomeriggio visita guidata ragionata al parco per gli addetti ai lavori, con l'assessore regionale al turismo Barbara Argiolas.
Domani il parco aprirà i battenti al pubblico, con visite guidate e spettacoli ludici e Old Circus per grandi e bambini. Poi la presentazione de “Il roseto comunale di Roma: spunti e riflessioni su una buona prassi”. L'intuizione «si è rivelata vincente, cittadini e turisti hanno apprezzato i percorsi botanici e la storia dei parchi sardi, operatori ed associazioni hanno potuto fare il punto e focalizzare gli aspetti relativi al miglioramento dell'accessibilità in previsione futura», precisa l'assessore Argiolas.
Joseph Pintus

 

8 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 giugno 2018 / Provincia di Sassari (Pagina 44 - Edizione CA)
Ittiri
Premio Bellisario alla promessa sarda

Tra le eccellenze femminili italiane protagoniste della XXX Edizione del Premio Marisa Bellisario c'è una giovanissima di Ittiri, Maria Grazia Fadda. La Commissione esaminatrice ha assegnato le Mele d'Oro, l'importante riconoscimento che premia le donne che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nel mondo accademico, nell'economia e nel sociale a livello nazionale e internazionale. Quaranta Atenei italiani coinvolti e 3 grandi aziende - Leonardo Company, Terna e Acea - impegnate in una rigorosa selezione che ha portato alla proclamazione, fra le altre, di Maria Grazia Fadda, laureata in ingegneria elettrica, selezionata da Terna per l'eccellente percorso universitario e neo-assunta in azienda.

 

9 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 giugno 2018 / Cronaca Italiana (Pagina 15 - Edizione CA)
Àveva 88 anni
Addio al fisico Bernardini, creò il primo sincrotrone

ROMA È morto a 88 anni il fisico Carlo Bernardini, scienziato di fama internazionale che collaborò alla realizzazione del primo sincrotrone, tra i massimi eredi dei “ragazzi di via Panisperna” di Enrico Fermi. Autore di notevoli ricerche nel campo della fisica delle particelle subnucleari e anche grande divulgatore, aveva fatto parte dell'Istituto nazionale di fisica nucleare ed era professore emerito del dipartimento di Fisica dell'Università La Sapienza di Roma.
Nella stessa facoltà della capitale si era laureato nel 1952, dopo la maturità classica conseguita a Lecce, dov'era nato il 22 aprile 1930. Subito dopo la laurea aveva iniziato a lavorare ai laboratori nazionali di fisica di Frascati. Entrato nel “gruppo del sincrotrone”, assieme a Bruno Touschek, Giorgio Salvini ed Enrico Persico, Bernardini ha lavorato alla realizzazione del prototipo del primo collisore materia-antimateria al mondo, AdA, e poi dello storico acceleratore dei laboratori di Frascati, Adone. Fisico sperimentale degli acceleratori di particelle, Bernardini si è sempre distinto anche per l'impegno politico e sociale: tra i fondatori dell'Unione scienziati per il disarmo, ha diretto dal 1983 al 2013 la rivista scientifica Sapere e dal 1976 al 1979 è stato in Senato, eletto come indipendente nelle liste del Pci.

La Nuova Sardegna

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 23 giugno 2018 / Sardegna - Pagina 6
Il guru di Google: i robot non rubano il lavoro agli uomini
I RAGAZZI SARDI DEVONO STUDIARE, IL FUTURO È NELLE LORO MANI»
Parla Hal Varial, economista, docente emerito di Berkeley

di Gianna Zazzara
ALGHERO «Quando sarà venduta l'ultima copia della Nuova Sardegna? Guardi, la carta stampata avrà al massimo altri dieci anni vita e i giornali saranno sempre di meno. Ma mi hanno detto che in Sardegna c'è un'altissima concentrazione di centenari, quindi il vostro giornale continuerete a venderlo ancora per parecchio, dal momento che ormai a comprare i giornali sono rimasti solo gli anziani. I ventenni, le notizie, le leggono online». A vederlo seduto a un bar, ai bastioni, ad Alghero, mentre sorseggia un tè, non si direbbe che questo signore di 69 anni sia il guru di Google, uno dei colossi che sta investendo nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, la frontiera dell'innovazione tecnologica. Hal Varian, pantalone beige, camicia sbottonata e bretelle, è professore emerito di economia a Berkeley. Sul suo manuale "Microeconomia" si sono formati migliaia di studenti di tutto il mondo. Il professore, capo economista di Google, ieri era ad Alghero ospite del nono workshop di economia dell'informazione, politica economica e finanza organizzato dal Crenos e dal dipartimento di Scienze economiche e sociali dell'università di Sassari in collaborazione con l'ateneo di Cagliari, l'università di Chicago e il Banco de Espana.Nel suo discorso Varian ha parlato di robot, di futuro, di come cambierà il mondo del lavoro, in termini entusiastici. «I robot non ruberanno il lavoro agli uomini - assicura - Anzi, li libereranno dalle mansioni più noiose. Spariranno i lavori meno qualificanti, questo sì ed è un bene, ma ci sono molte professioni nelle quali il robot non potrà sostituire l'uomo. Penso, ad esempio, a chi deve prendersi cura delle persone. Alle professioni che richiedono un contatto con i clienti. Anche in agricoltura non tutto può essere automatizzato: solo l'uomo può raccogliere le fragole o le mele. I lavoratori a basso costo saranno sostituiti, questo sì, ma non bisogna aver paura del futuro. La tecnologia migliorerà la nostra vita, com'è accaduto finora. Il lusso di oggi è la normalità di domani». Secondo le previsioni dell'economista, il futuro potrebbe essere roseo per i lavoratori di domani. «In tutto il mondo occidentale, Italia in testa, ma anche in Giappone e in Corea del sud, c'è un grande problema demografico per cui in futuro non ci saranno tutti i lavoratori che servono». E come bisogna prepararsi per essere sicuri di conquistare un posto di lavoro? «I giovani devono studiare, studiare e studiare. Soprattutto tecnologia e medicina. Poi devono buttarsi nel mercato del lavoro, fare più esperienze possibili per capire cosa li appassiona». Professore, la Sardegna è la regione italiana dove nascono meno bambini, la disoccupazione giovanile è alle stelle. «Guardi, non conosco la vostra situazione ma vi assicuro che è una condizione che stanno vivendo tutti i paesi occidentali. Come convincere i giovani a fare figli? La colpa è della crisi economica. Anche negli Usa nei periodi di depressione i saldi demografici erano negativi, poi sono risaliti con la crescita. Ovviamente per uscire dalla crisi ci vuole la volontà politica». E le prospettive per l'isola? Potrebbe diventare la nuova Silicon Valley europea? «La Silicon Valley è un ecosistema unico al mondo, ci sono università e centri di ricerca d'eccellenza in grado di attirare talenti da ogni parte del mondo, ci sono un'industria e un'amministrazione che funziona e una cultura imprenditoriale che tutti ci invidiano. In Sardegna avete tutto questo?». Infine, il giornalismo, la grande passione di Hal Varian. Scrive spesso sul Financial Times, è stato per anni editorialista del New York Times. Nel 2013 ha vinto il premio "È giornalismo", fondato da Indro Montanelli e Giorgio Bocca. «L'informazione di qualità non sparirà, anzi, diventerà decisiva per decifrare il mondo che ci circonda. Certo, il tempo delle news generiche è finito, le trovi dappertutto ormai, su internet, sui social, non interessano più nessuno. Quello che il lettore vuole è un contenuto di qualità, qualcosa di unico che può trovare solo su quel giornale. Anche Google sta sostenendo il giornalismo di qualità con un fondo dedicato ai progetti editoriali innovativi. Sono convinto che ci sia un futuro per i giornali, soprattutto per quelli locali, come il vostro. Sono le storie locali ad appassionare il lettore». Tutto bene, quindi? «Il problema degli editori è che i giornali sono molto costosi. La metà dei costi se ne va in stampa e in distribuzione, solo il 15% serve a pagare i giornalisti». La soluzione? «Basta eliminare la carta - suggerisce Varian - Già oggi negli Stati Uniti e nel Regno Unito i giornali di successo, dal New York Times al Wall Street Journal, dal Washington Post al Time, hanno installato un paywall, un abbonamento per leggere le notizie online che sta funzionando molto bene. Certo, il merito è anche di Trump. Da quando è stato eletto le vendite dei giornali, anche quelli cartacei, sono esplose. Sicuramente succederà la stessa cosa anche in Italia ora che c'è Salvini».

Hal Varian, nato nel 1947 nell'Ohio, a lungo docente di economia e finanza prima alla University of Michigan poi alla University of California di Berkeley, di cui ora è professore emerito, dal 2007 è Chief Economist di Google, con un ruolo di primissimo piano nello sviluppo della società.Specializzato in microeconomia e in economia dell'informazione (ha studiato anche al Mit), ha svolto un'intensa attività pubblicistica al New York Times, unita a quella di scrittore. Fra le sue opere più famose un manuale di economia lingue e il testo «Information Rules: a Strategic Guide to the Network Economy», scritto insieme a Carl Shapiro, entrambi tradotti in 25 lingue. Varial ha contribuito in modo determinante a trasformare il motore di ricerca velocissimo nella scoperta delle pagine web in un colosso di internet. E tutto questo grazie alla pubblicità.

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