Lunedì 18 giugno 2018

18 giugno 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Diritto allo studio, un corso estivo

“Il diritto allo studio in una prospettiva inclusiva”: è il tema della summer school giuridica che prenderà il via il 2 luglio (Università di Cagliari e di Mar del Plata). Iscrizioni via e-mail a corsi.giurisprudenza@unica.it entro lunedì 27 giugno.

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 giugno 2018 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Gavino Carta, segretario Cisl: una vergogna. La sociologa: giovani abbandonati
ECCO I POVERI CHE VERRANNO
Cinquantamila sardi che non studiano e non lavorano

In Sardegna vivono circa 150mila giovani tra 15 e 24 anni. Tra loro, certifica l'Istat, 85mila studiano e 15mila lavorano ma circa un terzo, 50mila ragazzi, non fa nulla. I cosiddetti neet: non studiano, non lavorano, non si formano. Sono i poveri di domani. Il dato fa il paio con un abbandono scolastico altissimo. «Le istituzioni li lasciano soli», accusa Sabrina Perra, sociologa del lavoro dell'università di Cagliari. Gavino Carta, segretario generale della Cisl, non ha paura a definire questi dati «una vergogna».  MANCA ALLE PAGINE 2, 3

Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
«Giovani senza colpe, sono stati lasciati soli da tutte le istituzioni»
Una politica ideale è quella che soddisfa le esigenze di tutti: chi vuole studiare può farlo, chi non vuole viene accompagnato nel sistema formativo poi entra nel mondo del lavoro. Succede così in Germania, ad esempio, dove non a caso il tasso di disoccupazione è al 3,5%, ritenuto fisiologico.
Sabrina Perra, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro all'Università di Cagliari, conosce bene il caso tedesco. E sa che è un modello lontano anni luce dal nostro.
È sorpresa dai dati sui Neet?
«No. L'Italia, e la Sardegna in particolare, ha un grandissimo problema sull'istruzione. Alto tasso di abbandono scolastico e pochi laureati rispetto alla media europea. Ma non ci deve sorprendere tanto che i giovani non studino e non lavorino quanto che non siano dentro un percorso formativo pensato per favorire il loro accesso al mondo produttivo».
Come in Germania.
«Lì c'è un sistema di apprendistato pianificato dal governo centrale e dai land che consente ai ragazzi degli istituti tecnici di apprendere competenze certificate dall'autorità pubblica e subito spendibili nel mercato del lavoro. Ciò rappresenta anche un elemento di innovazione continua del sistema produttivo».
In Sardegna c'è tanto abbandono scolastico e una sfiducia galoppante nel futuro?
«Una delle ragioni per cui si lascia la scuola è la qualità della didattica. Nel mio dipartimento studiamo il grado di soddisfazione dei ragazzi: è basso da tutti i punti di vista. Molti abbandonano e cercano occasioni di lavoro, quasi sempre fallimentari o a basso livello. Il fatto è che spesso il primo diventa il lavoro della loro vita».
Cioè?
«Si chiama effetto intrappolamento. A vent'anni si trova un occupazione nel segmento secondario, caratterizzata da bassa professionalità, bassi salari, bassa sicurezza, quindi alta probabilità di infortuni e nessuna possibilità di crescita professionale. E ci si accontenta. Così, se si riesce a tenere il lavoro ci si condanna a una vita difficile da adulti e a una pensione da fame. Dobbiamo dare prospettive diverse ai nostri giovani, così li stiamo condannando a emarginazione e povertà».
C'è chi attribuisce ai ragazzi la colpa della loro condizione.
«No, i ragazzi sono stati lasciati soli dalle istituzioni. Una società lungimirante fa in modo di dare ai giovani le competenze migliori. Invece stiamo creando diseguaglianze, conflittualità sociale, violenza, stiamo creando le condizioni per avere costi sociali sempre più alti. L'unico modo per interrompere questo circolo vizioso è investire in formazione e cultura».
Invece?
«Invece si investe poco e l'istituzione scolastica è screditata. Prima le famiglie confidavano sul fatto che la scuola potesse dare ai loro figli una vita migliore, ora non più».
Qualche sforzo la Regione l'ha fatto.
«Sì ma non bisogna solo studiare programmi e stanziare fondi ma valutare come funzionano, dove hanno efficacia e dove non ce l'hanno, tener conto dei target diversi, dei gruppi sociali, delle zone rurali, di quelle interne e di quelle urbane».
Quando parla di insuccessi ha in mente qualche programma in particolare?
«Penso a Garanzia giovani che è un'applicazione in Sardegna di una politica europea importante. Non basta dire che lo strumento è stato creato: bisogna vedere chi ha raggiunto e con quali risultati, chi è stato escluso, poi bisogna rimodularlo. Non si fa quasi mai». (f. ma.)

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Il tasso di abbandono scolastico è in calo ma resta molto alto
Due su dieci lasciano dopo le scuole medie

In Sardegna l'abbandono scolastico è al 18%. Un dato molto alto ma in calo rispetto al 2000 quando lasciavano la scuola oltre tre studenti su dieci. Lo rivelano gli ultimi dati Eurostat sulla frequenza scolastica nei paesi europei (Early leaving from education and training) riferiti alla percentuale dei giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno lasciato precocemente la scuola, non conseguendo il diploma di scuola superiore né qualifiche professionali.
Ma c'è un elemento che colpisce: la percentuale di ragazzi che hanno lasciato gli studi dopo la terza media in Sardegna sfiora il 19%, la seconda più alta in Italia dopo quella siciliana (24%).
Il dato sardo - rileva il Sardinian socio-economic observatory - è superiore di circa 8 punti percentuali rispetto alla media europea, che si assesta ora sul 10,7%. Un consistente recupero rispetto ai 16 punti percentuali di differenza del 2006. Persistono, però, le differenze rispetto ad altre realtà insulari europee, in particolare Creta, che ha visto il suo tasso di abbandono diminuire in 10 anni dal 22.9% al 9%, riuscendo persino a scendere sotto la media europea (da considerare che la piccola isola greca superava il 30% nel 2000). Altro esempio interessante è quello dell'Irlanda dove il tasso di abbandono si attesta sul 6,3% con valori di 4 punti al di sotto della media europea.
I dati regionali sull'abbandono mostrano una netta differenza di genere: col 23,6% i ragazzi che lasciano la scuola sono quasi il doppio delle ragazze, la cui percentuale è attestata al 12,1%. L'Unione europea si è posta l'obiettivo di abbassare il tasso di abbandono sotto il 10% entro il 2020. L'Italia e la Sardegna rimangono ancora molto lontane dal risultato.

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
TESSUTI E INDUSTRIA
Domani alle 9,30, nell'aula Q del dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica si svolgerà il meeting di avvio del progetto AI-Textiles. Il quale il Pra lab (Pattern Recognition and application lab) coordinerà le attività volte a formare le aziende sarde sul tema dell'intelligenza artificiale applicata all'industria tessile.

 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
DONNE BANGLADESI
Verrà presentato giovedì, alle 18, nella sala Eleonora d'Arborea in via Falzarego, il libro “Kotha, donne Bangladesi nella Roma che cambia”. Presenti, all'iniziativa del Centro di documentazione e studi delle donne presenta il libro, le autrici Sara Rossetti e Katiuscia Carnà. Introdurrà la presentazione Annamaria Baldussi, docente di Storia e Istituzioni dell'Asia all'Università di Cagliari.

 

5 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 giugno 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
INCONTRO INTERNAZIONALE
Innovazione, nuovo ponte tra Isola e Cina

Sarà Cagliari una delle tre città italiane, insieme a Napoli e Roma, a ospitare una tappa della “Settimana Italia-Cina della Scienza, della Tecnologia e dell'Innovazione”, in programma dal 22 al 25 ottobre 2018. L'evento verrà seguito, per conto della Regione, dall'assessore alla Programmazione Raffaele Paci. L'appuntamento rientra nelle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione «portate avanti dalla Giunta anche attraverso il consueto appuntamento con Sinnova, il Salone dell'Innovazione che quest'anno si svolgerà l'11 e 12 ottobre», spiega la Regione.
Momento centrale di un programma permanente di cooperazione tra i due Paesi, la Settimana Italia-Cina racchiude diversi incontri che si svolgeranno rispettivamente il 22 e il 23 ottobre a Napoli, a cui seguiranno due tappe il 24 a Roma e il 25 ottobre a Cagliari, con un focus sulle nuove frontiere delle Ict, della fisica e dell'astrofisica.
«La Settimana Italia-Cina dell'Innovazione punta alla creazione di partenariati scientifici, tecnologici e produttivi nei contesti innovativi di ricerca e impresa, ed è uno strumento fondamentale di promozione di iniziative bilaterali su ricerca e innovazione», dice l'assessore Paci. «È un'occasione importante per rafforzare e ampliare i già solidi rapporti fra Sardegna e Cina», dice Paci, «un'opportunità per le nostre imprese di verificare nuove occasioni di crescita sui mercati cinesi e per i soggetti pubblici di instaurare rapporti di confronto e crescita strategici in settori che consideriamo fondamentali per il nostro sviluppo».

 

6 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 giugno 2018 / Spettacoli e Società (Pagina 29 - Edizione CA)
Soprattutto, Paola Cortellesi
Meravigliosa creatura

Ciò che rende davvero unica Paola Cortellesi non è tanto la sua capacità di affrontare ogni ambito dello spettacolo, quanto il fatto di ottenere, sempre e comunque, risultati che tolgono il fiato. Senza mai smarrire un atteggiamento autoironico e dissacrante, né l'empatia che la lega al pubblico.
Un pubblico che ieri gremiva la sala dell'UCI Cinema di piazza L'Unione Sarda a Cagliari per l'incontro con l'artista romana e il suo compagno - nella vita e sul set - il regista Riccardo Milani: un appuntamento da non mancare nel ricco programma del “Filming Italy Sardegna Festival”.
Paola Cortellesi, che più tardi avrebbe ricevuto al Forte Village di Santa Margherita di Pula - sede principale del festival - il premio Nanny Loi, ha risposto alle domande che giungevano dalla platea, formata in buona parte dagli studenti del corso di Lingue e Comunicazione dell'Università di Cagliari e del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II, che grazie a un progetto interdisciplinare sono parte attiva nell'evento.
«Quand'è che ha sentito che la recitazione era ormai parte della sua vita?», chiede un ragazzo, visibilmente emozionato. «All'inizio cantavo nei locali, però mi vergognavo, avrei voluto esibirmi di spalle! Un'amica mi ha suggerito di iscrivermi a una scuola di teatro e me ne sono innamorata. All'inizio non si guadagnava nulla, facevo altri lavori ma non provavo fatica, perché quella era la mia strada».
A dire il vero il debutto di Paola Cortellesi avvenne molto tempo prima: tredicenne, a metà anni Ottanta, prestò la voce per il brano tormentone “Cacao Meravigliao”, nella storica trasmissione di Renzo Arbore, “Indietro tutta”. Poi vennero la radio e la televisione, dai primi anni Duemila, con la Gialappa's Band (“Mai dire Gol” e “Mai dire Grande Fratello”), Sanremo 2004 con Simona Ventura, Zelig nel 2010, lo show con Laura Pausini, “Laura & Paola”, due anni fa. Tutti spettacoli in cui emersero le sue grandi doti di conduttrice, comica, cantante e imitatrice (da Daniela Santanché a Britney Spears).
Il cinema poteva lasciarsela sfuggire? I primi a credere in lei furono Aldo, Giovanni e Giacomo (“Chiedimi se sono felice”); seguirono altri successi con registi come Massimiliano Bruno (“Nessuno mi può giudicare”, che le valse il David di Donatello) e naturalmente Riccardo Milani, da “Il posto dell'anima” fino all'ultimo “Come un gatto in tangenziale”, campione di incassi dell'ultima stagione. «È la storia di un incontro improbabile ma possibile, quello tra il mio personaggio, Monica, ex cassiera coatta di una borgata romana e Giovanni, interpretato da Antonio Albanese, intellettuale impegnato e fautore dell'integrazione, ma senza aver mai fatto esperienza di un mondo lontano dal suo», racconta Cortellesi. «Amo un cinema popolare», aggiunge Milani, «perché voglio parlare a tutti, anche a chi ha idee diametralmente opposte alle mie. Solo coltivando la curiosità per il diverso si continua a crescere».
Luca Mirarchi

 

7 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
SPORT AGAINST CANCER
Oggi, alle 17,30, nella sala convegni del Cus Cagliari (impianti di Sa Duchessa) è in programma l'ultimo incontro del progetto “Sport Against Cancer” dal titolo “Stili di vita e cancro”. Alle 17 nei campi prenderanno il via i corsi di attività motorie.


 

La Nuova Sardegna

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 18 giugno 2018 / Sardegna - Pagina 6
L'isola è la protagonista
nell'intesa tra Italia e Cina

CAGLIARI La Cina sta compiendo un enorme sforzo per elevare il proprio livello tecnologico. L'obiettivo è quello di trasformare il paese nel maggior produttore di conoscenza del pianeta. Per l'Italia, e la Sardegna in particolare, collaborare con una simile potenza acquista quindi un grande valore strategico. In quest'ottica va considerata la Settimana Italia-Cina della Scienza, della Tecnologia e dell'Innovazione, il più grande evento europeo di internazionalizzazione tra i due Paesi, che si terrà dal 22 al 25 ottobre, tra Roma, Napoli e Cagliari. Una serie di incontri, workshop e conferenze cui parteciperanno delegati italiani del mondo della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'industria insieme ai colleghi cinesi. La decisione di concludere l'evento a Cagliari non è casuale. I rapporti tra Sardegna e Cina, infatti, stanno diventando sempre più stretti. Due anni fa è arrivato in visita istituzionale, proprio a Cagliari, il presidente della Repubblica popolare Xi Jinping. Poi, sempre nel 2016, c'è stata anche l'apertura, nel Centro ricerche di Pula, del laboratorio misto fra Huawei, holding mondiale delle telecomunicazioni, e il Crs4, A curare l'evento cagliaritano del 25 ottobre sarà la Regione. L' appuntamento rientra nelle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione portate avanti dalla Giunta anche attraverso il consueto appuntamento di Sinnova, il Salone dell'Innovazione, che quest'anno si svolgerà l'11 e 12 ottobre. Nei prossimi giorni la Regione aprirà un sito dedicato alla Settimana Italia-Cina con tutte le informazioni e gli aggiornamenti. Focus su Ict, fisica e astrofisica. A Cagliari gli esperti cinesi e italiani si confronteranno sulle nuove frontiere delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, della fisica e dell'astrofisica. «La Settimana Italia-Cina dell'Innovazione punta alla creazione di partenariati scientifici, tecnologici e produttivi ed è uno strumento fondamentale di promozione di iniziative bilaterali su ricerca e innovazione - dice l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci - È un'occasione importante per rafforzare e ampliare i già solidi rapporti fra Sardegna e Cina, un'opportunità per le nostre imprese di verificare nuove occasioni di crescita sui mercati cinesi e per i soggetti pubblici di instaurare rapporti di confronto e crescita strategici in settori che consideriamo fondamentali per il nostro sviluppo».Possono partecipare le imprese e tutti i soggetti pubblici e privati (centri di ricerca, università, cluster tecnologici nazionali, imprese e start-up, distretti innovativi, parchi scientifici e tecnologici, associazioni di categoria) con una sede in Italia, attivi nell'innovazione di prodotto e processo o nella ricerca scientifica e tecnologica, e che hanno interesse a confrontarsi con potenziali clienti o partner della Repubblica popolare cinese. L'appuntamento di Cagliari sarà l'occasione giusta per conoscere i potenziali partner cinesi e iniziare a costruire una fiducia reciproca. Le potenzialità sono immense. Basti pensare che la Cina investe in ricerca 400 miliardi di dollari che fanno impallidire i 70 miliardi del programma Europa 2020 o i 2,4 miliardi assegnati dall'Italia al programma nazionale per la ricerca 2015-2020. (g.z.)
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 18 giugno 2018 / Cultura e spettacoli - Pagina 42
Ristampato il primo disco della chitarrista cagliaritana. «Ma sto già lavorando per un nuovo cd»
"Via Aquilone", la strada acustica di Chiara Effe

di Giacomo Mameli
CAGLIARI Ha per titolo "Via Aquilone" la ristampa del primo lavoro discografico di Chiara Effe, che lo aveva lanciato nel 2014. Era un'opera che si avvaleva della collaborazione di dieci musicisti. «Adesso ho deciso di spogliarlo, dandogli una veste acustica», spiega la cantautrice cagliaritana che giovedì scorso ha presentato il disco in concomitanza con il concerto di Raphael Gualazzi, a Cagliari per il Waves Festival. Per Chiara Figus, in arte Chiara Effe, 33 anni, è un'altra occasione per imporsi all'attenzione del pubblico dopo aver raccolto successi in campo nazionale. A Cinisi (Palermo) le è stato assegnato il premio "Musica Contro le mafie 2017" con una menzione speciale da parte di "Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato" per il suo impegno civile deciso. Non solo. Negli ultimi anni i successi sono stati più d'uno essendo stata finalista prima per il "Premio Fabrizio De André" e successivamente per il "Duel Contest Torino".È stata Chiara Effe, con la sua voce, la sua chitarra, ad aprire i concerti di Carmen Consoli, Giovanardi, Benvegnù, Dente. Il nuovo disco non verrà distribuito tra i rivenditori, sarà disponibile soltanto durante i live e a tiratura limitata. Del disco dice: «Ho voluto effettuare un'insolita operazione, parallela alla stesura già avviata del secondo disco». E la sua struttura? «La sequenza dei dodici brani rimane invariata: questa volta però sono stata io a incidere tutte le chitarre e le voci. I testi hanno subito piccole modifiche e nuovi special guest sono stati inseriti in qualità di narratori a precedere ogni brano. Anche la grafica è stata totalmente rivoluzionata, alcuni dettagli strumentali presenti nel lavoro originario vengono mantenuti e l'intera operazione (dalle registrazioni al master) viene curata da Raffaele Pilia per OctoMob Studio, coproduttore in collaborazione con Altrove Agenzia».Con altre innovazioni: «Due le tracce aggiunte: "Tutti giù per terra", scritta per il Pride Sardegna del 2015 e una ghost track». Il disco ha come voce e chitarra Chiara Effe, al violoncello Chiara Chierroni, al clarinetto Emilia Mulas, percussioni Marco Caredda, fisarmonica Antonio Firinu, contrabbasso Alessandro Atzori, chitarra elettrica Rubens Massidda, pianoforte elettrico Andrea Schirru, registrazione, mix e master di Raffaele Pilia per OctoMob. Chiara Effe lavora come musicista professionista dal 2006, immersa nei ritmi della musica brasiliana e swing e nella poetica della canzone italiana. Ormai si sta imponendo per l'originalità delle sue composizioni che creano una forte empatia col pubblico perché sa imprimere un tocco originale anche ai brani di autori famosi. E reinterpreta in chiave moderna brani inediti della tradizione musicale sarda. Originale e profonda, qualità che le derivano anche da un percorso accademico di tutto rispetto. Allieva dell'antropologo Giulio Angioni scomparso lo scorso anno, Chiara Effe è laureata all'università di Cagliari in lettere moderne, una seconda laurea in Etnomusicologia con Ignazio Macchiarella e prossima alla terza laurea in canto jazz, allieva di Francesca Corrias.Nuovi impegni? «Sì, sto lavorando al prossimo disco che si chiamerà "Via Giardini" e continuo con i laboratori di scrittura in musica presso associazioni impegnate nel sociale, scuole primarie e secondarie e nelle carceri (2013 2014) determinando con l'esperienza sul campo un possibile metodo didattico per l'apprendimento di scrittura di una canzone».
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 18 giugno 2018 / Sassari - Pagina 38
Parterre di eccezione per il convegno del dipartimento di Giurisprudenza
LA POLITICA E LA GIUSTIZIA DOPO LA "GRANDE CRISI"
Legnini e Pajano a parlare di cambiamento e futuro nella due giorni di lavori

di Giovanni Bua
SASSARI Un parterre di prima categoria. Che comprende, per citarne alcuni, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, e Alessandro Pajno, presidente del Consiglio di Stato. Un tema di una complessità da "far tremare i polsi": le istituzioni politiche e giudiziarie in Italia: continuità e cambiamento nel decennio della "grande crisi globale". Due giorni di lavori, fitti di appuntamenti e argomenti, sviscerati dai migliori esperti provenienti dalle università di tutta Italia. Non si è certo risparmiato il dipartimento di Giurisprudenza dell'università di Sassari, che per il 20 e il 21 giugno (si inizia sempre alle 9, nell'aula magna della sede centrale) ha organizzato insieme all'associazione Scienze Politiche e a Elsa, con il contributo della Regione, l'importante "think tank".Molti i temi sul tappeto articolati in coinque sessioni: "Presidenti e processi di presidenzializzazione", "Sistemi elettorali e assemblee elettive", "Magistratura", "Governo e pubblica amministrazione", "Autonomie territoriali". Si parte mercoledì alle 9 con i saluti istituzionali Saluti istituzionali del rettore Massimo Carpinelli, di Gian Paolo Demuro direttore del dipartimento di Giurisprudenza e di Gianfranco Ganau, presidente del consiglio regionale. Poi via ai lavori con le sessioni previste alle 10 e alle 14.30 mercoledì, e alle 9, 14 e 16 giovedì.I relatori della prima sessione saranno Giuseppe Ieraci (università di Trieste, presiderà i lavori), Mario Gorlani (università di Brescia),Mauro Tebaldi e Marco Calaresu (università di Sassari), Alberto Purpura (università di Padova), Diego Giannone (università della Campania), Nicola Palladino (università di Salerno).Alla II sessione Massimo Morisi (università di Firenze, presidente), Nicola Lupo (LUISS), Francesco Zucchini (università di Milano), Chiara De Micheli (università di Sassari), Vito Fragnelli e Guido Ortona (università del Piemonte Orientale), Rodolfo Ragionieri e Piero Pinna (università di Sassari).Nella III sessione Omar Chessa (università di Sassari, presidente), Giovanni Legnini (vicepresidente del Csm), Alessandro Pajno (presidente del Consiglio di Stato), Massimo Morisi (università di Firenze), Giuseppe Verde (università di Palermo). Nella IV Sessione Francesco Soddu (presidente) e Marcello Cecchetti (università di Sassari), Giuseppe Ieraci (università di Trieste), Efisio Espa (Scuola Nazionale dell'Amministrazione), Massimo Occhiena (università di Sassari). Nella V Sessione Simone Pajno (università di Sassari, presidente), Stefania Profeti (università di Bologna), Giuseppina Carboni, Anna Alberti e Laura Buffoni, tutti dell'università di Sassari.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie