Sabato 16 giugno 2018

16 giugno 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 16 giugno 2018 / Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
Road show nell'Isola per illustrare il piano che finanzia giovani imprenditori
“Resto al Sud”: ci sono 8 milioni

Oltre 8 milioni di investimenti finanziati e 528 potenziali posti di lavoro creati nell'Isola. Con questi numeri è sbarcato in Sardegna il road show di Intesa Sanpaolo per illustrare i vantaggi previsti dalla misura “Resto al Sud”. L'istituto di credito ha infatti siglato con Abi e Invitalia la convenzione per sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani tra i 18 e i 35 anni nelle regioni del Mezzogiorno con finanziamenti fino a 200mila euro, il 35% dei quali concesso a fondo perduto.
L'incontro con i potenziali imprenditori si è svolto ieri a Cagliari nei locali del Crea-Unica. Alla presenza di rappresentanti di Università, amministrazioni locali, associazioni di categoria e ordini professionali, i responsabili di Intesa e Invitalia hanno spiegato le opportunità messe in campo.
«I giovani con idee di valore devono trovare un supporto reale ed efficace per dare concretezza alle proprie iniziative imprenditoriali», ha detto alla platea il direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Pierluigi Monceri. «Nelle regioni del Mezzogiorno è sempre più vivace l'imprenditoria giovanile, a testimonianza di un cambiamento economico, ma anche di costume e di atteggiamento culturale. I nostri giovani vogliono essere attori e protagonisti del loro futuro e non potevamo che essere in prima linea in questa importante e strategica iniziativa».
Le domande verranno accolte e valutate in ordine cronologico di arrivo e verranno finanziate finché non saranno esauriti tutti i fondi. L'esito della valutazione viene comunicato normalmente entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta. (l. m.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 16 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
ERSU. Il direttore: «Gli studenti possono scegliere i piatti tradizionali»
RAMADAN, DOPPIO MENÙ
Pietanze speciali in mensa per la fine del digiuno

Alle 19.15, minuto più minuto meno, la cena è servita. Cous cous, hummus, keftat samak, chorba, bocconcini di tacchino con curcuma, torta salata alle zucchine, moutabal, patate al curry e salvia, frutta e, come dessert, gelato al cocco con scaglie di mandorla. Pietanze speciali per salutare la fine del Ramadan ma solo per chi ne aveva voglia. Per tutti gli altri nei banchi della mensa Ersu di via Trentino erano disponibili pennette al sugo o al pesto, fettine, patate e altro. Insomma, il classico menù. E sarà forse per questo che il presidente dell'ente regionale per il diritto allo studio Gian Michele Camoglio non sa spiegarsi le polemiche, innescate da pochi a dire la verità, sulla scelta della cena a tema. A muovere delle critiche nei giorni scorsi è stato il Movimento sociale.
IL PRESIDENTE «Non capisco, non trovo che ci sia nulla di strano. Si tratta di uno dei tanti appuntamenti promossi per favorire l'aggregazione. Forse è il momento salviniano che spinge le persone a voler vedere qualcosa di male anche in un menù. Ma è un'attività che è sempre stata fatta, cambiare di tanto in tanto l'offerta».
IL DIRETTORE Stupito dallo stupore che il menù ha suscitato in alcuni anche il direttore della mensa universitaria Antonello Carai. «Non entro in valutazioni politiche che non mi competono, quello che posso dire è che non ci vedo nulla di strano. Insomma, lo abbiamo sempre fatto. Abbiamo ripescato un menù del 1997. Che poi, sia chiaro, chi preferisce le pietanze tradizionali può scegliere tra quelle disponibili nel menù classico. Noi cerchiamo con queste iniziative di creare momenti di festa ma anche di stimolare la creatività dei nostri chef. Per esempio, a fine giugno faremo un menù speciale per promuovere la collaborazione con l'associazione donatori di sangue. Non mi pare ci sia nulla di male». L'idea poi sarebbe arrivata proprio dai ragazzi. «L'iniziativa è di un gruppo di studenti che ha rapporti con l'ufficio relazioni estere. Abbiamo valutato che fosse una buona idea». Tutto qua. In effetti la cena è filata liscia senza problemi: occasione per celebrare la fine del Ramadan o, comunque, per degustare dei cibi dai gusti insoliti per la mensa universitaria.
IL PROGRAMMA Tra gli obiettivi dell'ente per il futuro c'è quello di organizzare appuntamenti a tema almeno una volta al mese. Iniziative che avranno lo scopo di promuovere l'integrazione tra gli studenti italiani, stranieri e di religioni diverse.
Mariella Careddu

 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 16 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Giovedì incontro con l'ex direttore del Corriere della sera
INFORMAZIONE E POTERE, LA LEZIONE DI DE BORTOLI

Il giornalista Ferruccio de Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore, sarà a Cagliari giovedì pomeriggio, 21 giugno, per partecipare a un incontro formativo dell'Ordine dei giornalisti della Sardegna dal titolo “Informazione e Potere”, organizzato con il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università e l'associazione della Stampa sarda.
L'APPUNTAMENTO L'incontro si terrà dalle 14 alle 17 nell'aula Maria Lai in via Nicolodi 104. Interverranno anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi, e il presidente dell'Associazione della Stampa Sarda, Celestino Tabasso. Ai giornalisti partecipanti verranno assegnati 5 crediti formativi.
I TEMI L'ultimo libro di Feruccio De Bortoli, “Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant'anni di giornalismo”, è stato pubblicato un anno fa. Sotto forma di diario il giornalista racconta in realtà quarant'anni di storia e di storie italiane, di scelte politiche (giuste o sbagliate), di esercizio del potere da parte della classe dirigente e del ruolo dell'informazione. È una storia di straordinario interesse, anche perché a raccontarla è un testimone che ha potuto osservare gli eventi da un osservatorio privilegiato e che ha conosciuto personalmente molti dei protagonisti. Ed è anche un libro sul giornalismo italiano con i suoi pregi e i suoi difetti.
LE NOVITÀ «Ma in un anno sono accadute molte cose nel nostro Paese, nella politica, nell'economia e anche nell'informazione. Sarà molto interessante conoscere la lettura di questi eventi da parte di uno dei giornalisti più letti e apprezzati nel nostro Paese» recita la nota che annuncia il programma del corso. Appuntamento giovedì dalle 14 in via Nicolodi.

 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 16 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
COLONIE E MIGRAZIONI
Giovedì dalle 16,30 si terrà alla Mem Mediateca del Mediterraneo, ultimo appuntamento della rassegna “Colonizzazioni interne e migrazioni. Dal Medioevo al contemporaneo”. Protagoniste le storiche dell'età contemporanea Valeria Deplano ed Eva Garau, con l'antropologo Francesco Bachis, coordinati da Giampaolo Salice, ricercatore di Storia moderna.

 

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 16 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
IN EVIDENZA
Mem, Welcome day per neo architetti

Venerdì 22 giugno dalle 16.30 alle 19.30 alla Mem in via Mameli 164 si svolgerà il “Welcome day” promosso dalla commissione Giovani, dall'ordine degli architetti. L'intento è quello di dare il benvenuto ai neo iscritti e neo laureati, promuovere la professione.

 

La Nuova Sardegna

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 16 giugno 2018 / Economia - Pagina 16
L'INIZIATIVA
Ecco "UniCa&Imprese" ricerca e mercato si incontrano

CAGLIARI Il Rettore dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo, il Prorettore all'innovazione Maria Chiara Di Guardo, e i vertici di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, e Confindustria Sardegna meridionale, Maurizio De Pascale, presenteranno lunedì nella sala Consiglio del Rettorato l'evento "UniCa&Imprese", dedicato all'incontro tra i ricercatori dell'Ateneo e le imprese. Per la prima volta l'iniziativa è organizzata in collaborazione con Confindustria Sardegna e Confindustria Sardegna Meridionale, a sottolineare la forte sinergia raggiunta per aumentare la qualità dell'offerta formativa e al tempo stesso formare figure professionali che non siano soltanto validi professionisti, ma anche cittadini consapevoli. "UniCa&Imprese" permette ai docenti e ai ricercatori di raccontare le proprie linee di ricerca alle imprese, e alle imprese di rapportarsi all'Ateneo per concordare nuovi filoni di ricerca e rappresentare le proprie esigenze sul mercato del lavoro.
 
  

7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 16 giugno 2018 / La mia isola / Tecno - Pagina 15
IL CENTRO SPTF
Motori per lo spazio e scudi termici: i test in Sardegna

Sardegna sempre più spaziale. Ci sono già gli ok di Mise e Regione: nasce a Villaputzu un Centro di sviluppo di nuovi materiali per lo spazio e di test per motori spaziali. Risultato: nei prossimi anni ci sarà nell'isola un nuovo tipo di insediamento di alta tecnologia. L'annuncio lo ha dato il presidente dell'Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston, ormai di casa da queste parti dopo l'inaugurazione della Sdsa di San Basilio, la super antenna pronta a partecipare alle missioni su Marte e a tante altre operazioni in giro per l'universo. Il nuovo centro si chiamerà Sptf (Space Propulsion Test Facility) e sarà realizzato nel Sarrabus, con un investimento di 26 milioni di euro. La Regione ha già deliberato - spiega l'Asi nel suo sito - un cofinanziamento dell'infrastruttura pari al 3% dell'investimento totale: la decisione arriva a meno di un anno dalla presentazione ufficiale del progetto. Sptf darà lavoro a circa 35 tecnici sul territorio. Ora si può entrare nella fase operativa che sarà oggetto di uno specifico accordo di attuazione tra Regione Sardegna, ministero dello Sviluppo economico e Avio. L'infrastruttura sarà realizzata da Avio, in partnership con l'Agenzia Spaziale Italiana, Dass (Distretto Aerospaziale della Sardegna), Regione e Comune di Villaputzu. Nell'impianto si effettueranno attività di ricerca e test di prodotti spaziali e saranno realizzati gli scudi termici interni ed esterni per la famiglia dei lanciatori Vega. «Sono particolarmente lieto di questa notizia - è il commento di Battiston - in quanto l'infrastruttura di ricerca e sviluppo nel settore della propulsione solida approvata in Sardegna sarà gestita dalla società SpaceLab, la nuova partecipata Asi-Avio derivata da Elv. Si tratta di un altro passo importante per la realizzazione di infrastrutture spaziali strategiche in Italia, che vede sempre più la Regione Sardegna con un ruolo di riferimento». La missione di SpaceLab consiste proprio nella ricerca tecnologica e sperimentazione nel settore della propulsione e del trasporto spaziale. La riorganizzazione - spiega l'Agenzia spaziale italiana - della società, controllata da Avio al 70% e da Asi al 30%, è giunta recentemente al termine, con la nomina di Marcello Onofri alla presidenza di SpaceLab. L'operazione straordinaria societaria è avvenuta attraverso una serie di passaggi durati più di un anno, a partire dalla cessione da parte di Elv ad Avio del ramo d'azienda relativo alle attività di sviluppo, produzione e commercializzazione dei lanciatori. «Lo spazio produce una immensa quantità di dati, ogni giorno - ha detto Battiston a Cagliari durante un incontro dal titolo "Sardegna regione spaziale", organizzato da Airpress in collaborazione con Vitrociset, azienda italiana leader nei servizi per l'Ict - e sono informazioni anche relative alla terra, importantissime per tutti: ora si tratta di sviluppare il sistema di estrazione di questi dati. Questo settore e la new space economy sono in grado di incidere su economia e occupazione». Lo stesso Battiston ha segnalato che alcuni dei più grandi investitori mondiali stanno riservando quote proprio sullo spazio. Regione al fianco. Durante lo stesso incontro il vicepresidente e assessore alla Programmazione ha ricordato gli oltre 10 milioni di euro messi a correre nei bandi per l'aerospazio. «Bandi che hanno avuto un successo enorme - ha detto -. Questo dimostra che è un settore che sta crescendo molto e che, come si vede dai progetti presentati, sta riuscendo a passare dalla fase di ricerca pura a quella di ricaduta sul territorio, e questo è un passaggio fondamentale perché è quello che può portare sviluppo e posti di lavoro». Anche il mondo scientifico in prima linea. Massimo Vanzi dell'università di Cagliari ha annunciato la prossima apertura di un master in ottica per applicazioni spaziali.
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 16 giugno 2018 / Agricoltura - Pagina 17
A Sassari il progetto promosso da Sardegna ricerche nel campo sperimentale
È IL MOMENTO DELLA QUINOA IL SUPERFOOD TENTA L'ISOLA
Dodici aziende già coinvolte dalla facoltà di Agraria nella futura filiera

di Antonello Palmas
SASSARI Una potenziale filiera c'è già: futuri coltivatori, trasformatori e venditori di quinoa si sono riuniti nella borgata di Ottava nell'azienda didattico-sperimentale "Mauro Deidda" del dipartimento di agraria dell'università di Sassari per capire se questo prodotto di origine sudamericana può avere un futuro nell'isola. E la risposta è stata che sì, si può provare e con buone probabilità di successo. Anche perché quello che viene definito pseudo-cereale ha tante frecce al suo arco: ad esempio i suoi semi hanno una resa economica molto più alta rispetto alle colture cerealicole classiche, in anni in cui le quotazioni sono scese pericolosamente; ma anche l'assenza di glutine unita a un alto contenuto proteico, caratteristica che lo rende quindi particolarmente trendy per le attuali esigenze del mercato. Il progetto si chiama "Innoquinoa", è promosso e finanziato da Sardegna Ricerche grazie al Por Fesr Sardegna 2014-2020 e vede coinvolte al momento 12 imprese. «Il periodo di avvio è importante - spiega Graziana Frogheri, di Sardegna ricerche - e le imprese hanno il potere di condizionare l'andamento del progetto, trattandosi di un'attività sperimentale tutta da scoprire. Il progetto dura 30 mesi». È il primo nell'isola e ha come responsabile l'agronomo Costantino Fadda: «Ci sono pochissime sperimentazioni in Italia, tra le prime quella dell'azienda Quinoa Marche con cui siamo in contatto - spiega - . Abbiamo obiettivi ambiziosi: vogliamo valutare l'adattabilità agronomica e la resistenza alle fito-patologie (che possono essere diverse da quelle delle Ande, ndc); e sondare quali prodotti da forno con aggiunta di farina di quinoa potrebbero avere successo nell'isola». I mercati che più spingono verso la produzione sono il nordamericano, il nordeuropeo e ora anche l' asiatico. In Italiua c'è grande richiesta e l'isola vuole inserirsi nel business.La borsista, Francesca Mureddu, ha ricordato che la quinoa, pianta erbacea annuale, che per l'utilizzo è assimilata ai cereali, ha origine in Sudamerica: le presenze più antiche sono state segnalate in Cile dal 3000 aC, quindi in Perù e Bolivia. I conquistadores imposero altre colture e cadde in disuso, poi la riscoperta. Ne esistono circa 6000 varietà che si adattano alle condizioni più disparate. «Può avere radici anche molto profonde, sino a 180 cm. L'altezza varia da 30 cm a 2,5 metri. L'infiorescenza è una pannocchia che sviluppa da 100 a 3000 semi. La pianta è resistente, non ha grosse esigenze. E con i migliori mezzi a disposizione rispetto al Sudamerica, si potrebbero raccogliere 18 quintali per ettaro». A Ottava c'erano anche il coltivatore di Sorgono Mauro Mereu, che per primo ha già piantato i semi e spiega: «Stiamo cercando alternative alle solite colture e il cambiamento di condizioni climatiche - dice - ci consente di provare novità anche in altura. Ma occorrerebbe anche qualche certezza sul rientro economico». Oltre agli agricoltori, che avranno il vantaggio di poter utilizzare i macchinari classici già in uso (oltre a una macina in pietra e una mini-trebbiatrice in arrivo in azienda), tra le aziende aderenti provenienti da tutta l'isola e le altre intervenute per gettare un'occhiata sulla novità in arrivo c'erano trasformatori (pastifici, panifici) e venditori (ristoratori, anche una farmacia e un negozio gluten-free). Francesco Giunta, agronomo dell'azienda sperimentale Madau: «La disponibilità di seme non è alta, anche per il costo: per 35 chili si spendono anche 1500 euro - dice - , le varietà sono tante e occorre capire quale sia la migliore. Così abbiamo piantato alcune di quelle che, stando alle sperimentazioni precedenti, potrebbero avere maggiore probabilità di adattarsi alle caratteristiche dell'isola. Ad esempio, una che ha avuto una gran facilità di sviluppo nelle Marche, qui non è cresciuta; e viceversa. In base anche alle esigenze del mercato, occorrerà scegliere le qualità, ma anche dimensionare qualità e quantità della produzione. Nelle Marche si parla di coltivazioni da mezzo ettaro per azienda, per dare un'idea». Ma attenzione: il ricavo possibile si preannuncia molto interessante, negli ultimi 10 anni la remunerazione al produttore in Perù è cresciuta esponenzialmente passando da 300 dollari a tonnellata nel 2004 a 2774 dollari nel 2014 (fonte Faostat). E anche in Italia la richiesta ha fatto registrare, come affermato da Coldiretti, un vero e proprio boom che nel solo 2015 ha visto triplicare i quintali importati dall'estero. Prima di assistere ad un raccolto sardo passerà del tempo, così si farà in modo che il resto della filiera sia già pronta a riceverli utilizzando nel frattempo quelli marchigiani o peruviani. La filiera virtuale ha fretta di diventare reale.

Questionario e social

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