Martedì 8 maggio 2018

08 maggio 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Cagliari, in viale La Plaia
SÌ AL CAMPUS UNIVERSITARIO, APRIRÀ NEL 2020

Dopo anni di intoppi burocratici, il campus universitario di viale La Plaia a Cagliari sta per diventare realtà. Sorgerà nell'area dell'ex Semoleria, di cui resterà in piedi soltanto il silo dell'Ottocento considerato dalla Soprintendenza bene di valore storico. Il cantiere aprirà a settembre e l'opera sarà ultimata entro il 2020. M. LEDDA A PAGINA 21

Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
VIALE LA PLAIA. Ieri l'annuncio di Ersu e Regione ma per ultimare l'opera servono altri 25 milioni
IL CAMPUS SARÀ PRONTO NEL 2020
Università, a settembre l'apertura del cantiere: stanziati 35 milioni

Il contratto è stato firmato. Il cantiere aprirà ai primi di settembre e l'opera sarà ultimata - questa è la promessa - entro la fine del 2020. Dopo anni di intoppi burocratici, ora si può finalmente dire: il campus universitario di viale La Plaia sta per diventare realtà.
Sorgerà nell'area dell'ex Semoleria, di cui resterà in piedi soltanto il silos più antico considerato dalla Soprintendenza bene di valore storico e che dovrà essere riqualificato e convertito (in centro culturale?) dal Comune. L'annuncio è stato dato ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa alla presenza del presidente dell'Ersu Michele Camoglio, della rettrice Maria Del Zompo, del governatore Francesco Pigliaru, del sindaco Massimo Zedda e degli assessori regionali Raffaele Paci e Giuseppe Dessena.
IL PRIMO LOTTO Per ora si partirà coi lavori del primo lotto, per il quale la Regione ha a disposizione 35 milioni di euro stanziati tra il 2009 e il 2011. L'appalto è stato affidato nel 2013 dall'Ersu alla ditta Pellegrini, vincitrice della gara. I soldi basteranno per realizzare il primo edificio da otto piani con 247 posti letto, moderne aree studio, il parcheggio sotterraneo a due piani che potrà ospitare sino a 500 auto (ma sarà completato solo in parte), la piazza e gli impianti sportivi. Per il secondo lotto - che garantirà altri 300 posti letto distribuiti in altri due edifici e la mensa - servono ulteriori 25 milioni di euro. Che al momento non ci sono. «Avevamo a disposizione altri 20 milioni del fondi di sviluppo e coesione - ha spiegato Camoglio -, ma abbiamo preferito utilizzarli per riqualificare e ristrutturare gli studentati esistenti, compresi quelli attualmente chiusi. Attualmente abbiamo richieste per oltre mille posti letto e ne possiamo soddisfare solo 600, con il primo lotto copriremo l'85% del fabbisogno mentre a intervento ultimato arriveremo al 100%».
LA FASE DUE «Per il secondo lotto - ha aggiunto l'assessore Raffaele Paci -, ma anche per la residenza universitaria che abbiamo in mente di realizzare nella cittadella di Monserrato per la quale servono 30 milioni, pensiamo di utilizzare lo strumento del project financing, magari permutando lo studentato di via Roma e sfruttando l'appetibilità che può avere per gli investitori privati la gestione di una serie di servizi».
SINDACO E GOVERNATORE Il sindaco Zedda ha sottolineato l'importanza dell'intervento «che si inserisce in una serie di progetti di riqualificazione dell'area avviati dal Comune, come ad esempio il bando per le periferie. In un anno si è fatto quello che non si era riusciti a fare nei precedenti 17, ora speriamo che il secondo lotto venga appaltato prima che gli attuali studenti siano vicini alla pensione». Evidente la soddisfazione di Pigliaru, il quale ha rivendicato con orgoglio «l'impegno profuso in questi due anni dalla giunta che ha consentito di non perdere i finanziamenti. La California ha superato il Pil del Regno Unito, questo grazie al 32% di laureati che creano imprese all'avanguardia e sanno in che direzione va il mondo. L'Università è fondamentale per la Sardegna e noi ci puntiamo molto, come dimostra il fatto che abbiamo finanziato con 30 milioni il 100% delle borse di studio. Da qui passa il nostro presente e il nostro futuro». Raggiante la rettrice del Zompo: «Era ora, sono felice».
GLI STUDENTI A riportare tutti coi piedi per terra ci ha pensato Federico Orrù, rappresentante degli studenti nell'Ersu, che ha ricordato la situazione attuale e «l'inferno vissuto in questi giorni dagli universitari alle prese con aule studio e sale mensa allagate». «Non ci si dimentichi di risolvere i problemi del presente - è stato il suo appello -, riaprendo al più presto gli studentati inutilizzati e migliorando quelli in funzione per renderli più vivibili e sicuri».
Massimo Ledda



2 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Una lettera per la rettrice:
«Manifestazione antisemita»

«Una manifestazione condotta con toni purtroppo palesemente antisemiti mascherati da antisionisti». L'associazione “Memoriale sardo della Shoah”, scrive alla rettrice Maria Del Zompo per protestare contro per l'iniziativa “Israeli Apartheid Week” in programma la prossima settimana in alcune aule dell'Università. L'evento, organizzato dall'associazione “Sardegna Palestina”, prevede una serie di dibattiti, incontri e proiezioni di docufilm sul tema scottante della questione mediorientale.
«Siamo esterrefatti - scrive Alessandro Matta, direttore del Memoriale sardo della Shoah - che ancora una volta l'Università permetta di ospitare al suo interno incontri di questa natura e vogliamo, come associazione Memoriale Sardo della Shoah, attiva anche nella militanza contro i casi attuali di antisemitismo e di pregiudizio antiebraico, esprimerle il nostro disappunto».
In discussione - secondo Matta - non c'è la «liceità a criticare i governi Israeliani e le loro decisioni» ma il «boicottaggio accademico» che è «una delle armi più virulente dell'antisemitismo odierno». Boicottaggio che consiste nel «prima demonizzare, poi isolare ed infine giungere attraverso queste due prime operazioni alla sparizione completa dello stato ebraico». «L'obiettivo - conclude Matta - è estendere al mondo intero l'ostilità che i Paesi arabi hanno sempre avuto nei confronti dello Stato ebraico. I movimenti di boicottaggio ricalcano quel subdolo antisemitismo odierno per il quale si è passati dal popolo di troppo allo Stato di troppo, e purtroppo con una memoria della shoah poco storicizzata e quindi vana ad impedire questo risorgere dell'antisemitismo mascherato da critica contro lo stato di Israele».



3 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
LA FINANZA NEGLI ATENEI
Doppio incarico, 17 docenti sotto inchiesta

Indagine della Guardia di Finanza su 411 docenti e ricercatori universitari (17 in Sardegna) che avrebbero esercitato un doppio lavoro. Le verifiche riguarderebbero docenti con incarichi retribuiti di collaborazione o esercitanti la libera professione. L'Università di Cagliari precisa: «Dodici posizioni già chiarite».
F. PINNA A PAGINA 11

Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
L'attenzione concentrata su quattordici casi a Cagliari e tre nell'ateneo di Sassari
DOPPIO LAVORO DEI DOCENTI: LA FINANZA INDAGA ALL'UNIVERSITÀ

Delle quattordici segnalazioni fatte dalla Guardia di Finanza all'Università di Cagliari su docenti e ricercatori che avrebbero esercitato un doppio lavoro, contravvenendo così ai termini del contratto a tempo pieno, dodici casi risultano già archiviati. Gli altri due, invece, sarebbero in via di definizione solo per gli aspetti amministrativi relativi all'interpretazione delle norme in materia di rilascio dell'autorizzazione. L'ha chiarito ieri sera l'Ateneo cagliaritano sulla scia della notizia di accertamenti delle Fiamme Gialle su 411 docenti italiani (14 in Sardegna) sospettati di aver esercitato anche altri lavori non autorizzati. Altre tre, forse quattro segnalazioni, riguarderebbero invece Sassari.
LA SEGNALAZIONE Il condizionale è d'obbligo, visto che al momento - almeno di recente - la Procura regionale della Corte dei Conti, titolata per queste attività, non avrebbe ancora formulato alcun «invito a dedurre». In Sardegna, le uniche contestazioni formulate da parte della magistratura erariale e legate al doppio lavoro, risalgono agli anni scorsi e hanno interessato alcuni medici delle aziende ospedaliere pubbliche, scoperti a ricevere clienti anche nel privato.
L'ATTIVITÀ Sta di fatto che le verifiche, anche nell'Isola, hanno riguardato docenti con contratti a tempo pieno che avrebbero ricevuto anche altri incarichi retribuiti di collaborazione (sia dal privato che dalla pubblica amministrazione) oppure avrebbero esercitato la libera professione senza il preventivo via libera dall'Ateneo. Una doppia vita professionale che, almeno stando alle indiscrezioni, avrebbe interessato in particolare i dipartimenti di ingegneria, chimica, giurisprudenza e medicina. Ovvero tutti quelli più soggetti a consulenze.
LA PROCURA ERARIALE Per il momento nessuna informativa sembra essere giunta negli uffici alla Procura erariale, guidata da un anno dal magistrato Maria Antonietta Bussi. Qualora venisse formulata un'ipotesi di danno erariale, i docenti finiti nel mirino della Finanza potrebbero essere chiamati a risarcire le rispettive università delle ore di lavoro tolte all'insegnamento e alla ricerca (ne devono garantire in presenza 350 all'anno) per svolgere le occupazioni non autorizzate e senza la prevista decurtazione dello stipendio. A settembre i primi casi erano emersi a Bologna con 13 professori e 12 ricercatori accusati di doppio lavoro, poi a gennaio altri a Padova e Pisa. Tutti gli accertamenti, a quanto risulta, sarebbero scattati d'ufficio dall'analisi delle partite Iva e delle ore di presenza in Ateneo.
I RETTORI «A prescindere da queste segnalazioni», spiega il rettore di Cagliari, Maria Del Zompo, che sottolinea la correttezza dei comportamenti fin qui esaminati «a seguito delle nuove disposizioni, già nei mesi scorsi il nostro Ateneo ha aggiornato il Regolamento sugli incarichi extra istituzionali per tutto il personale così da evitare malintesi e cattive interpretazioni che potrebbero dare luogo a errate applicazioni della disciplina». Stessa cosa dall'altro capo dell'Isola. «L'Università di Sassari», fa sapere il collega Massimo Carpinelli, «ha assunto già da tempo una netta posizione volta a regolamentare in modo puntuale i doppi incarichi».
Francesco Pinna

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
INCUNAMBOLI A CAGLIARI
Questo pomeriggio alle 16, nella Biblioteca universitaria, sarà presentato il progetto “Incunamboli a Cagliari” Nell'occasione sarà esposta una selezione di volumi appartenenti alla collezione della Biblioteca Universitaria di Cagliari.


5 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Lavoro (Pagina 17 - Edizione CA)
Cagliari, bando per un ricercatore
L'Università di Cagliari ha avviato la selezione pubblica per un ricercatore a tempo determinato (tipologia a) da inserire nel Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'ateneo. Il contratto sarà finanziato con fondi del ministero dello Sviluppo economico. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 24 maggio.
Il Dipartimento di Ingegneria civile invece ha intenzione di conferire un incarico per il progetto di “Impatti antropogenici e climatici sul ciclo idrologico a scala di bacino e di versante”. Alla selezione possono partecipare sia i dipendenti con rapporto di lavoro subordinato, sia soggetti esterni. I bandi sono disponibili su www.unica.it.


6 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Lavoro (Pagina 17 - Edizione CA)
L'ateneo cerca un impiegato
L'Università di Cagliari ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto a tempo indeterminato di Categoria C, posizione economica C1, area amministrativa, interamente riservato ai soggetti appartenenti alle categorie di disabili. Verrà selezionato un “addetto alle attività di supporto amministrativo per le esigenze delle strutture d'ateneo”. Oltre all'appartenenza a una delle categorie indicate dall'art. 1 della Legge 68\99, è richiesta l'iscrizione alla lista dei disabili disoccupati e un diploma superiore di secondo grado di durata quinquennale o un diploma di scuola secondaria di secondo grado di durata quadriennale con anno integrativo. Bando su www.unica.it.


7 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Lavoro (Pagina 17 - Edizione CA)
Medici e ingegneri: occupazione garantita subito dopo la laurea
La certezza è sempre Medicina. A cinque anni dalla conclusione dei corsi in ambito sanitario trova lavoro il cento per cento dei laureati. La sorpresa, in un certo senso, è Scienze motorie: chi si laurea in questo campo riesce ad avere un impiego in poco tempo. Addirittura a tre anni dalla laurea, secondo le statistiche di Almalaurea sull'Università di Cagliari, tre anni dopo la conclusione degli studi l'84,6 per cento dei laureati ha un'occupazione.
LA NOVITÀ «Negli ultimi anni anche l'ambito informatico è riuscito a garantire un immediato inserimento nel mondo del lavoro», spiega Francesco Mola, prorettore vicario dell'ateneo cagliaritano. Ma non è l'unico campo che può essere consigliato se si cerca una laurea da mettere a reddito in poco tempo: «Sotto questo aspetto sono buoni i risultati di chi ha studiato materie scientifiche, in particolare le specializzazioni economico-statistiche. C'è tanta richiesta di analisti e di tutte quelle figure a cavallo tra matematica e informatica».
LE ALTRE LAUREE Anche i corsi di laurea del settore umanistico e della preparazione all'insegnamento assicurano un futuro: nelle statistiche a tre e a cinque anni dalla conclusione degli studi gli occupati sono l'81 per cento del totale. Nella classifica dell'Università di Cagliari si trovano allo stesso livello anche le lauree magistrali in ambito linguistico, seguite da quelle a ciclo unico del settore chimico-farmaceutico (76 per cento dopo tre anni) e da architettura (occupazione al 74 per cento dopo tre anni).
SPECIALIZZAZIONE Per raggiungere questi livelli di occupazione nel campo giuridico si impiegano almeno 5 anni: «Dopo la laurea in molti casi serve una specializzazione, come nel settore economico-giuridico. Chi vuole fare l'avvocato o il commercialista deve frequentare tirocini e pratiche. Ecco perché nei primi anni dopo la laurea il livello occupativo è basso. Poi si recupera in seguito. Per qualche anno si deve sostenere un percorso di specializzazione, spesso con stipendi bassi, ma dopo l'attesa e la conclusione della formazione si ha una netta crescita del reddito», spiega Mola.
INGEGNERIA Secondo i dati del Miur, i corsi di laurea che rappresentano un vero e proprio trampolino per il lavoro sono quelli legati all'ingegneria. È il caso di Tecniche dell'edilizia e del territorio dell'Università di Udine, Ingegneria del legno a Bolzano, Gestione del territorio a Napoli, Ingegneria meccatronica a Bologna. Tra le prime quindici in Italia c'è anche una laurea dell'Università di Sassari: si tratta di Gestione energetica e della sicurezza.
Michele Ruffi


8 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Lavoro (Pagina 19 - Edizione CA)
Nuovi modelli negli appalti,
corso dell'Università

Si chiama “Information Modelling Mangement e Bim dell'Edificio”, è un corso di perfezionamento di 150 ore per tecnici delle pubbliche amministrazioni e professionisti sui nuovi metodi di modellizzazione ormai obbligatori in tutta Europa per gestire gli appalti, i progetti e i lavori - per ora solo quelli pubblici - a partire dal 2019. L'iniziativa è dell'Università di Cagliari in collaborazione con il Politecnico di Milano, di cui sono stati scelti prestigiosi docenti che terranno alcune lezioni: Cagliari è tra i primi atenei in Italia, sostenuto dalla Presidenza della Regione, Ufficio di Progetto Iscol@, e dagli Ordini di ingegneri e architetti, a offrire un servizio del genere.
Il corso - nel Dipartimento di Ingegneria civile, diretto dal professor Antonello Sanna - si rivolge a 20/30 iscritti con una riserva di 15 posti per i tecnici degli Enti locali (ingegneri e architetti, geometri e periti). Domande entro il 10 maggio. Previste borse di studio per neolaureati. Bando sul sito dell'Università di Cagliari. ( pi. ma. )


9 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Lavoro (Pagina 18 - Edizione CA)
Ventisei contratti all'Università
Iss cerca 4 tecnici

L'Università ha indetto la selezione per la stipula di 26 contratti triennali di lavoro subordinato, a tempo determinato, per lo svolgimento di attività di ricerca, didattica (anche integrativa) e di servizio agli studenti. Domande entro il 24 maggio. Bando su www.unict.it (G.U. del 24 aprile).
CENTRO TRAPIANTI L'Istituto superiore di sanità ha indetto una selezione pubblica, per titoli e prova colloquio, per quattro posti di collaboratore tecnico negli enti di ricerca presso il Centro nazionale trapianti, per tre anni, nell'ambito dell'area progettuale “Organizzazione e gestione delle attività di donazione, prelievo e trapianto a livello nazionale”. Domande da presentare entro il 14 maggio. Bando su www.iss.it (G.U. 13 aprile). (g. dep.)


10 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 maggio aprile 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 37 - Edizione CA)
SANTA GIUSTA. Le operazioni di bonifica nella zona industriale
Ruspe in azione nei canali, eliminati giacinto e detriti

Il giacinto d'acqua è sparito da Riola Sardo e dallo stagno di Cabras, almeno per ora, ma è sempre presente nel canale di San Giovanni, nella zona industriale di Oristano. Ed esiste il pericolo concreto che questa specie invasiva possa propagarsi nella laguna di Santa Giusta creando una vera emergenza, proprio come accaduto nel Sinis.
LA BONIFICA Nei giorni scorsi il Consorzio di bonifica di Oristano ha effettuato dei lavori di pulizia del canale per eliminare i detriti che rischiavano di bloccare l'acqua. In quella occasione le ruspe hanno contemporaneamente rimosso dal canale anche una buona parte del giacinto, attualmente ancora in “letargo”.
IL CONSORZIO DI BONIFICA «I nostri tecnici che stanno operando anche in altri canali e corsi d'acqua della provincia - ha confermato il commissario del Consorzio di bonifica Andrea Abis - hanno provveduto a ripulire la parte terminale del canale. La benna ha spazzato anche parte della pianta infestante, un intervento non programmato ma è evidente che quella pianta va eliminata anche da quel canale».
IL SILENZIO DELLA REGIONE Purtroppo rimane ancora nei cassetti dell'assessorato regionale dell'Ambiente un progetto di bonifica del giacinto predisposto dal Consorzio di bonifica. «L'ente consortile lo aveva elaborato già dallo scorso anno - ha confermato Andrea Abis - con l'obiettivo di debellare la pianta dalle lagune dell'Oristanese. Un intervento mirato che va realizzato al più presto ma che ha necessità di risorse economiche che il Consorzio in questo momento non dispone».
IL SOPRALLUOGO La necessità di un intervento di bonifica nel canale di San Giovanni era stata sollecitata due mesi fa dagli studiosi dell'università di Cagliari e Sassari e dai tecnici dell'Argea. In quella occasione, insieme ad alcuni biologi toscani e corsi, era stato effettuato un sopralluogo a ridosso dello stagno di Santa Giusta. L'occasione era arrivata grazie al progetto “Aliem”, finanziato dalla cooperazione tra Italia e Francia con l'obiettivo di promuovere iniziative per conservare, proteggere, favorire e sviluppare il patrimonio naturale e culturale di lagune, laghi e stagni dei due Paesi.
Come aveva spiegato Ignazio Floris, docente del dipartimento di Agraria dell'università di Sassari, il giacinto è ancora presente e vivo nel canale e rischia con l'arrivo di caldo di proliferare nella laguna.
Elia Sanna

La Nuova Sardegna

11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 maggio 2018 / Sardegna - Pagina 7
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
Campus, a settembre via ai lavori
salvi 35 milioni di fondi nazionali

CAGLIARI Diciassette anni d'attesa, ma ora il campus universitario è pronto per la posa della prima pietra. I lavori nell'ex semoleria di viale La Playa cominceranno a settembre e dovrebbero concludersi in un anno e mezzo. Per annunciare il via libera a un campus che potrà accogliere 240 studenti - c'erano la Regione, col presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Raffaele Paci e Giuseppe Dessena, l'Università, col rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda. La gara è stata vinta dall'impresa Raffaello Pellegrini. Il primo lotto prevede la costruzione di otto piani su una superficie intorno ai 10mila metri quadri. I finanziamenti nazionali, 35 milioni, stavano per essere persi - hanno ricordato la Regione e l'Ersu col presidente Michele Camoglio - «siamo riusciti a recuperarli all'ultimo momento». Il secondo lotto, costo previsto 25 milioni, rientrerà nel project financing - cioè a realizzare l'opera saranno i privati per poi averla in concessione - che sarà bandito entro l'anno e in cui rientreranno i 30 milioni per la casa dello studente nella città universitaria di Monserrato.


12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 maggio 2018 / Prima pagina
L’INDAGINE SUI DOCENTI: 14 A CAGLIARI E 4 A SASSARI
Doppi incarichi negli atenei: nell’isola 18 casi

Sono assunti a tempo pieno dall’Università ma trovano altro tempo e altre energie per fare un secondo lavoro. E, in questo modo, guadagnare più soldi. In tutta Italia sono 411, ma il numero pare destinato ad aumentare perché l’inchiesta andrà a verificare anche una serie di posizioni – legate alla Facoltà e al tipo di contratto firmato – sinora rimaste nell’ombra. Per ora la lente della Guardia di finanza – Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie – si è soffermata su professori di Ingegneria, Architettura e chimica: tra i 411 finiti sotto inchiesta, 18 insegnano negli atenei isolani. Quattordici a Cagliari, quattro a Sassari. E anche dall’isola sono partite segnalazioni alla Corte dei Conti perché il lavoro illecito ha comportato un danno erariale: 42 milioni di euro il tesoretto stimato a livello nazionale, frutto delle attività extra di 172 docenti. L’inchiesta chiamata “Progetto Magistri” – come riportato dal Corriere della Sera – avrebbe svelato in Sardegna 14 posizioni anomale. In realtà i casi emersi dalle indagini portate avanti dalla Guardia di finanza sarebbero 18, di cui 14 solo a Cagliari. A Sassari i docenti chiamati a dare spiegazioni sul proprio comportamento sono invece quattro: su di loro sono in corso le verifiche da parte della Finanza che in un caso avrebbe inviato segnalazione alla Corte dei Conti. 
? S. SANNA A PAGINA 312 -
 
LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 maggio 2018 / Primo piano - Pagina 3
ATENEI, L’INCHIESTA DELLA FINANZA
Accertamenti su 4 docenti universitari a Sassari, 12 archiviazioni a Cagliari
Prof con doppio lavoro diciotto casi nell'isola

di Silvia Sanna
SASSARI Sono assunti a tempo pieno dall'Università ma trovano altro tempo e altre energie per fare un secondo lavoro. E, in questo modo, guadagnare più soldi. In tutta Italia sono 411, ma il numero pare destinato ad aumentare perché l'inchiesta andrà a verificare anche una serie di posizioni - legate alla Facoltà e al tipo di contratto firmato - sinora rimaste nell'ombra. Per ora la lente della Guardia di finanza - Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie - si è soffermata sulle dichiarazioni dei redditi di professori di Ingegneria, Architettura e chimica: tra i 411 finiti sotto inchiesta, 18 insegnano negli atenei isolani. Quattordici a Cagliari, quattro a Sassari. E anche dall'isola sono partite segnalazioni alla Corte dei Conti perché il lavoro illecito ha comportato un danno erariale: 42 milioni di euro il tesoretto stimato a livello nazionale, frutto delle attività extra di 172 docenti. Diciotto nell'isola. L'inchiesta chiamata "Progetto Magistri" - come riportato dal Corriere della Sera - avrebbe svelato in Sardegna 14 posizioni anomale. In realtà i casi emersi dalle indagini portate avanti dalla Guardia di finanza sarebbero 18, di cui 14 solo a Cagliari. Nell'ateneo del capoluogo le indagini si sono già chiuse con l'archiviazione in 12 casi. Mentre vanno avanti gli accertamenti sugli altri due, in via di definizione per quanto riguarda gli aspetti amministrativi relativi all'interpretazione delle norme in materia di rilascio dell'autorizzazione all'attività svolta. I 14 professori al centro degli accertamenti sono tutti ingegneri docenti a tempo pieno nella Facoltà di Ingegneria-Architettura. Tutti hanno svolto attività extra rispetto all'insegnamento, le verifiche - in corso ancora per due di loro - mirano ad accertare se potessero farlo liberamente o se invece fosse necessaria una specifica autorizzazione. A Sassari i docenti chiamati a dare spiegazioni sul proprio comportamento sono invece quattro: su di loro sono in corso le verifiche da parte della Guardia di finanza che in un caso avrebbe inviato anche una segnalazione alla Corte dei Conti perché l'attività extra avrebbe causato un danno all'erario.Il contratto. Il nodo sta nel tipo di contratto firmato dai docenti con i rispettivi atenei. In tutti i casi esaminati si tratta di contratto a tempo pieno che presuppone un rapporto in esclusiva con l'Università e un impegno non inferiore alle 350 ore annuali. I professori finiti sotto indagine avrebbero sottratto tempo al lavoro accademico e dunque ai loro studenti, per dedicarlo ad attività extra in alcuni casi non autorizzate, commettendo così un illecito, e che in altri casi avrebbero potuto svolgere solo se autorizzati dal datore di lavoro, cioè l'Università. A stabilire la disciplina è il il decreto legislativo 165/2001 - ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche - in particolare l'articolo 53 sul principio di esclusività. Significa che l'ingegnere o l'architetto docente a tempo pieno non può praticare contemporaneamente la libera professione, in quanto titolari di un contratto con le università. A meno che a seconda del caso - una discriminante può essere la gratuità o meno dell'incarico - non ci sia specifica autorizzazione. Chi non la chiede, in ogni caso, viene per legge sottoposto ad accertamenti. L'unica possibilità per insegnare e contemporaneamente svolgere un secondo lavoro privatamente, è firmare con l'Università non un contratto a tempo pieno ma a tempo definito - una sorta di part time - come previsto dalla Riforma Gelmini.Le reazioni dei rettori. È una questione molto delicata alla quale entrambi i rettori degli atenei isolani prestano molta attenzione. Per questo l'Universià di Cagliari, spiega il rettore Maria Del Zompo, «ha aggiornato il regolamento sugli incarichi extraistituzionali per tutto il personale, sia docente sia tecnico-amministrativo, proprio per evitare malintesi e cattive interpretazioni che potrebbero dare luogo a errate applicazioni della disciplina in materia». Un provvedimento volto a integrare quanto stabilito dal decreto legislativo del 2001 e avviato a prescindere dalle segnalazioni, a proposito delle quali la Del Zompo sottolinea la correttezza dei comportamenti fin qui esaminati». Analoga la posizione dell'Università di Sassari: «Il nostro Ateneo - dichiara il rettore Massimo Carpinelli - ha assunto già da tempo una netta posizione volta a regolamentare in modo puntuale i doppi incarichi. Si tratta - spiega - di una posizione assai prudenziale, a tutela sia dell'Istituzione, sia degli stessi docenti».
   

13 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 maggio 2018 / Primo piano - Pagina 3Primo piano - Pagina 3
DATO NAZIONALE 
All'erario un danno da 42 milioni di euro

È la Lombardia la regione italiana dove i doppi incarichi alle Università sono più frequenti: 60 casi rilevati nell'inchiesta della Guardia di finanza. Al secondo posto la Campania con 49, al terzo il Lazio con 38. La Sardegna con 18 casi viaggia a metà classifica. Tra i 411 professori sottoposti a indagine, 172 hanno provocato un danno all'erario per 42 milioni di euro. L'indagine, che per il momento ha riguardato le facoltà di Ingegneria, Architettura e Chimica, si allargherà anche a Giurisprudenza e Medicina, altre facoltà dove la pratica del doppio lavoro pare sia frequente. Secondo le previsioni degli investigatori, il tesoretto da restituire all'Erario potrebbe raggiungere i 100 milioni.
 

14 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 maggio 2018 / Primo piano - Pagina 3
Quasi tutti gli incarichi devono essere autorizzati dall'ente di appartenenza
Chi sbaglia è chiamato a risarcire

SASSARI La bibbia che regola "incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi" nell'ambito dei contratti a tempo pieno nella pubblica amministrazione è l'articolo 53 del decreto legislativo 165 del 2001. Il testo stabilisce che cosa sia ammissibile e cosa invece non può essere svolto se non dietro autorizzazione. Nella prima categoria rientrano per esempio i compensi derivanti dalla collaborazione occasionale con giornali, riviste, enciclopedie e simili, la partecipazione a convegni e seminar, gli incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese documentate come anche quelli per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in posizione di aspettativa, di comando o fuori ruolo. Al contrario, i dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall'amministrazione di appartenenza. Il comma 7 dell'articolo 53 si sofferma sulle regole dei professori universitari a tempo pieno, ricordando che gli statuti o i regolamenti degli atenei disciplinano i criteri e le procedure per il rilascio dell'autorizzazione nei casi previsti. Lo stesso testo prevede che in caso di inosservanza del divieto, il compenso percepito per il secondo lavoro - incarico professionale, consulenza, progettazione o simili - sia versato all'amministrazione di appartenenza: significa che i prof che hanno accumulato guadagni extra docenza dovranno risarcire le Università. Il decreto legislativo chiama in causa anche le amministrazioni pubbliche. Le indagini della guardia di finanza hanno infatti svelato che in alcuni casi il secondo lavoro svolto dai docenti era stato affidato da un ente pubblico: per l'esempio l'incarico di progettazione di un'opera pubblica comunale. La normativa prevede che le pubbliche amministrazioni non possano conferire incarichi retribuiti a dipendenti di altre amministrazioni pubbliche senza l'autorizzazione dell'amministrazione di appartenenza dei dipendenti stessi. Il funzionario che non rispetta questo passaggio rischia una sanzione disciplinare.



15 - LA NUOVA SARDEGNA ONLINE di martedì 8 maggio 2018
Professori col doppio lavoro:
in Sardegna 18 sotto indagine della Guardia di finanza

di Silvia Sanna
Tocca anche l'isola l'inchiesta nazionale delle Fiamme gialle sui docenti che dovrebbero lavorare in esclusiva per l'università e invece sottraggono tempo agli studenti per attività extra remunerate
Professori col doppio lavoro: in Sardegna 18 sotto indagine della Guardia di finanza
Tocca anche l'isola l'inchiesta nazionale delle Fiamme gialle sui docenti che dovrebbero lavorare in esclusiva per l'università e invece sottraggono tempo agli studenti per attività extra remunerate
di Silvia Sanna
SASSARI. Sono assunti a tempo pieno dall'Università ma trovano altro tempo e altre energie per fare un secondo lavoro. Il tempo pieno presuppone un rapporto in esclusiva con l'Università e un impegno non inferiore alle 350 ore annuali, ma i professori finiti nell'indagine della Guardia di finanza avrebbero sottratto tempo al lavoro accademico e dunque ai loro studenti, per dedicarlo ad attività extra.
In tutta Italia sono 411, ma il numero pare destinato ad aumentare perché l'inchiesta andrà a verificare anche una serie di posizioni - legate alla Facoltà e al tipo di contratto firmato - sinora rimaste nell'ombra. Per ora la lente della Guardia di finanza - Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie - si è soffermata sulle dichiarazioni dei redditi di professori di Ingegneria, Architettura e chimica: tra i 411 finiti sotto inchiesta, 18 insegnano negli atenei isolani. Quattordici a Cagliari, quattro a Sassari. E anche dall'isola sono partite segnalazioni alla Corte dei Conti perché il lavoro illecito ha comportato un danno erariale: 42 milioni di euro il tesoretto stimato a livello nazionale.
L'inchiesta chiamata "Progetto Magistri" - come riportato dal Corriere della Sera - avrebbe svelato in Sardegna 14 posizioni anomale. In realtà i casi emersi dalle indagini portate avanti dalla Guardia di finanza sarebbero 18, di cui 14 solo a Cagliari. Nell'ateneo del capoluogo le indagini si sono già chiuse con l'archiviazione in 12 casi. Mentre vanno avanti gli accertamenti sugli altri due. I 14 professori al centro degli accertamenti sono tutti ingegneri docenti a tempo pieno nella Facoltà di Ingegneria-Architettura.
A Sassari i docenti chiamati a dare spiegazioni sul proprio comportamento sono invece quattro.
 
 

16 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 maggio 2018 / Agenda - Pagina 20
UNIVERSITÀ
Giornate irlandesi con Mary Morrissy e i nuovi itinerari

SASSARI C'è dalla prima edizione e non poteva mancare l'appuntamento, diventato ormai un caposaldo del programma culturale dell'ateneo. L'Università di Sassari conferma il proprio interesse per la divulgazione della cultura irlandese e ospita, per il quinto anno consecutivo, l'Irish Itinerary. Domani e giovedì l'ateneo sarà tappa del circuito internazionale promosso da Efacis (Federazione europea dei centri di studio irlandesi). «Collaborano alle attività di promozione - si legge in una nota - il Culture Éireann e, localmente, la cattedra di letteratura inglese del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell'Università di Sassari con il sostegno della Fondazione di Sardegna». L'ospite della edizione 2018 dell'Irish Itinerary è la scrittrice irlandese Mary Morrissy, che ritorna a Sassari per la terza volta. «L'autrice in questa occasione terrà due incontri - informa l'università -: mercoledì 9 maggio alle 15.30 "The benefit of hindsight: the early stories of Joyce's Dubliners, e il 10 maggio alle 11.30 sul tema "A different kind of encounter: Reimagining Dubliners for the 21st century"». In entrambe le giornale, appuntamento nell'Aula Lessing del Dipartimento (via Roma 151).L'evento, curato da Loredana Salis, docente di letteratura inglese nell'ateneo sassarese e responsabile nazionale del progetto Irish Itinerary, rientra nelle attività dei corsi di letteratura inglese della laurea triennale in Mediazione linguistica e culturale e delle magistrali di Lettere e lingue del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali. I due incontri sono aperti a tutti gli studenti, ai cultori della materia e a tutti gli interessati.Mary Morrissy è nata a Dublino nel 1957 ed è autrice di tre romanzi e diverse raccolte di short stories premiate in più sedi dalla critica internazionale.Dopo un lungo periodo di collaborazione con le maggiori testate giornalistiche irlandesi, Morrissy si è dedicata alla scrittura creativa ed è al momento tra le voci più acclamate del panorama letterario e culturale irlandese. La scrittrice divide la propria vita tra la capitale irlandese e la città di Cork, dove dirige il corso di Master in Creative Writing dello University College Cork.

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