Martedì 24 aprile 2018

24 aprile 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
BORSE DI STUDIO AVIS
L'Avis sarda, grazie a un finanziamento dell'assessorato regionale all'Igiene e Sanità, ha bandito un concorso per 50 borse di studio destinate agli studenti universitari dell'Isola che si sono laureati nell'anno solare 2017. Hanno partecipato 213 studenti, che hanno donato 840 sacche di sangue. Per i 50 vincitori, cerimonia conclusiva sabato nella sala Search del Municipio (ingresso dal largo Carlo Felice 2) a partire dalle 10.30.

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
NEREIDE RUDAS
La Biblioteca universitaria e gli Amici del libro organizzano una conferenza in ricordo della psichiatra Nereide Rudas. Ne parlerà il collega Bernardo Carpiniello. Appuntamento giovedì alle 17 nella biblioteca in via Università 32.

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Salute (Pagina 12 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI. Giovedì la presentazione
Conservare per millenni il materiale biologico con Drynet

«Un passo avanti verso l'individuazione di una tecnologia accessibile alle biobanche, a basso costo e con ridotto impatto ambientale, tale da permettere anche la conservazione di linee cellulari staminali per la terapia rigenerativa». Così in una nota dell'università di Cagliari si sintetizzano gli obiettivi del progetto Drynet, frutto di una sinergia in ambito matematico, ingegneristico, biochimico ed embriologico in vista «di una strategia di biobanking che tragga ispirazione dagli elementi teorici e dai primi riscontri empirici della conservazione a secco del germoplasma». Si mira a rendere possibile la conservazione sicura per lunghi intervalli di tempo di materiale biologico a temperatura ambiente come alternativa agli attuali protocolli di crioconservazione (-196 °C), efficaci ma costosi e non esenti da rischi, e ciò «a imitazione della natura, puntando a indurre la disidratazione reversibile in cellule e gameti (spermatozoi) di mammifero. L'essiccazione reversibile è un fenomeno naturale e fisiologico: grazia all'accumulo nei loro tessuti di sostanze, quali proteine e zuccheri, che li proteggono dalla disidratazione, esseri del mondo animale e vegetale riescono a preservarsi in tale stato per decenni o, come nel caso del tardigrado, per millenni». Al progetto, varato nel marzo dell'anno scorso con un finanziamento di quasi 900.000 euro da parte del programma europeo di ricerca Horizon 2020 nell'ambito del Marie Sklodowska-Curie Action RISE, sta lavorando un team internazionale di ricercatori degli enti partner, ossia le università di Teramo, Cagliari e Modena, l'ateneo di Burgos (Spagna), la Chulalongkorn University (Tailandia), l'Institute of ArgoBiological Sciences (Giappone) e, tra le aziende, l'italiana Avantea srl, l'ungherese Biotalentum limited e la francese Imagene Limited. Spetterà ad Alberto Cincotti, professore di Principi di Ingegneria chimica al dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali, presentare Drynet dopodomani alle 9 all'università di Cagliari nell'ambito del primo meeting tra i soggetti attivi del progetto. «Il professor Cincotti -si legge ancora nella nota - illustrerà l'attività di modellistica matematica dei fenomeni chimico-fisici e biologici sviluppata come supporto, guida e ottimizzazione dei protocolli sperimentali di Drynet». All'incontro di giovedì interverranno anche i docenti Marta Czernik e Luca Palazzese dell'università di Teramo e Wim Wolkers dell'università di Hannover.
Fabio Marcello

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Borsa (Pagina 14 - Edizione CA)
Salpa oggi da Cagliari il battello-laboratorio: farà tappa a Olbia, Alghero e Oristano
LA RICERCA COL VENTO IN POPPA
Sulla barca a vela Adriatica gli esperimenti degli studenti

Lo studio della Sella del Diavolo e il suo destino, con l'analisi degli esperti dell'Università di Cagliari che stanno portando avanti il progetto europeo Maregot. Esperimenti sulle onde meccaniche, elettromagnetiche ed elettroniche. L'importanza del “visual computing”, nato dalla fusione di computer vision e computer graphics, al centro delle tecnologie della società dell'informazione. Poi, chiacchierate su videogiochi online, incendi boschivi, previsioni meteorologiche, matematica e rotte per la navigazione.
LA GIORNATA È stata una mattina piena di sole, divertimento e attività didattiche quella che hanno trascorso ieri gli studenti delle scuole medie e superiori della Sardegna sulla “Lab Boat”, mentre nel pomeriggio i seminari, su temi sviluppati all'interno del Joint Innovation Center di Pula, erano aperti al pubblico. Il progetto - sostenuto dal Crs4 e dalla Fondazione di Sardegna, e con la partecipazione della Film Commission - vede impegnata la barca a vela Adriatica, utilizzata nella trasmissione Velisti per caso , nel periplo dell'Isola, con a bordo studenti e ricercatori.
INIZIA IL TOUR Questa mattina alle 10, Adriatica salperà dal Molo Sanità di Cagliari per iniziare il suo giro, toccherà i porti di Arbatax (per uno scalo tecnico), Olbia, Alghero, Oristano, Carloforte e poi ritornerà a Cagliari. Una serie di laboratori per le scuole e per il pubblico sono previsti venerdì e sabato a Olbia (si parlerà anche di movimento turistico e analisi dei dati di Google Trend, di nautica e di enoturismo), il 2 maggio ad Alghero (sulla ricerca applicata agli alimenti e all'acquacoltura, neuroscienze e latte ovino), il 5 a Oristano (al porto industriale di Santa Giusta, dove si discuterà di energia, invertebrati, biotecnologie e rifiuti) e l'8 maggio a Carloforte (spazio ed elettroni, telemedicina, prodotti ittici), a terra e su Adriatica in ormeggio, per far sperimentare e toccare con mano la scienza e l'innovazione.
GLI ESPERTI Questi e tanti altri argomenti sono curati dalle realtà scientifiche sarde che collaborano al progetto: Università di Cagliari e Sassari; Consorzio Uno di Oristano; Porto Conte Ricerche; International Marine Centre; Istituto nazionale di astrofisica e Istituto nazionale di fisica nucleare; Istituto per l'ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche; Area marina protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre; Lega italiana protezione uccelli, Oasi di Carloforte. Per informazioni ed eventuali iscrizioni: http://www.labboat.it/lab-scuole/.

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 37 - Edizione CA)
Premi per le lauree
L'amministrazione ha premiato nell'aula consiliare le migliori tesi di laurea discusse dai giovani del paese lo scorso anno. A Sabrina Margiani, 29 anni, che si è laureata in lingue e culture europee ed extraeuropee, un premio di 500 euro di per la tesi: “Nel dramma della guerra, il silenzio degli internati militari italiani. La testimonianza di Narciso Cau”. A Cristina Incani, 23 anni, laurea in economia e servizi turistici, un riconoscimento di 1000 euro di per la tesi “Il turismo dei borghi come opportunità di sviluppo socio-economico del territorio. L'esperienza di crescita del borgo di Masullas”. Infine a Andrea Caria, 26 anni, laurea magistrale in scienze economiche, è andato un premio di 1400 euro per la tesi “Selezione dei politici, incentivi monetari e leggi elettorali”. (an.pin.)

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Sport (Pagina 52 - Edizione CA)
Mesina, laurea e Serie D:
«Voglio restare a Castiadas»

Un anno magico per Antonio Mesina, 25 anni, bomber del Castiadas. Ha conquistato la Serie D e vinto il titolo di capocannoniere dell'Eccellenza con 23 reti: pochi giorni fa è diventato anche dottore con una laurea in Scienze e finanza discutendo la tesi su “Gli effetti della costruzione di una nuova infrastruttura sportiva in una economia locale”. Alla discussione della tesi c'erano i compagni di squadra, l'allenatore Sebastiano Pinna e alcuni dirigenti. A poche ore dalla laurea, Antonio Mesina è sceso in campo per l'ultima gara di campionato a Samassi. E, tanto per non smentirsi, ha ovviamente fatto gol. Il primo da dottore. «Sono felice», dice Mesina, «tenevo alla laurea. A 25 anni bisogna pensare anche al futuro. Il calcio continua a darmi soddisfazioni. Ma alla mia età devo guardare oltre». Il prossimo anno in campo? «A Castiadas sto bene. Vedremo».

 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Salute (Pagina 12 - Edizione CA)
BENESSERE
Convegno venerdì a Chia Gift, la dieta dice addio alle calorie

Dimenticate il conteggio sistematico delle calorie delle tradizionali diete. Dimenticate i lunghi digiuni. Oggi, per dimagrire non basta solo perdere peso ma occorre perdere grasso. Le diete da fame non servono, anzi rischiano di far ingrassare appena finisce il regime di “carestia”. «Non ha valore l'aspetto calorico ma la tendenza dell'organismo a orientarsi verso l'accumulo o il consumo. Se lo si orienta con una dieta scientifica verso il consumo, si ottiene il dimagrimento», spiega Luca Speciani, medico e alimentarista, papà della rivoluzionaria dieta che prende il nome di Gift (che sta per gradualità, individualità, flessibilità, tono). Il dottor Speciani arriva in Sardegna venerdì prossimo per presentare le novità a Chia durante il convegno Sportupp al Chia Laguna Resort. Argomento centrale sarà la medicina di precisione al servizio dello sport: in particolare, l'intervento dell'esperto sarà sull'alimentazione dell'atleta di endurance in gara e fuori. «Ma in Sardegna, da diverso tempo, su questi aspetti lavoriamo con la dottoressa Giovanna Ghiani», farmacista e docente di Fisiologia all'università di Cagliari, dice ancora il dottor Speciani.
IL SEGRETO Il segreto sta nella regolazione dei livelli di leptina, un ormone importantissimo, responsabile delle principali funzioni del nostro organismo, e in particolare della sensazione di sazietà. Questa sostanza, liberata dal tessuto adiposo, arriva nel sangue e invia i segnali di sazietà all'ipotalamo, la parte del cervello che regola le funzioni del corpo. Sulla costanza dei livelli di leptina nel sangue si basa la dieta Gift.
QUALITÀ DEL CIBO «Questa dieta è normocalorica e normoproteica e attiva il metabolismo perché stimola la produzione della leptina», spiega l'esperto. «Avvertire la fame, oltre a deprimere, crea uno stato di carestia che permette sì il calo di peso ma solo in maniera temporanea». Non solo questa dieta rivoluzionaria aiuta a perdere peso ma è uno strumento efficace contro diverse patologie, «come diabete, malattie autoimmuni, malattie metaboliche, ipotiroidismo, etc.», spiega il dottor Speciani. Un pilastro della dieta Gift è la qualità del cibo ingerito, che deve essere “puro”: carni senza estrogeni, pesce, uova, semi, cereali integrali, patate, legumi, l'importante è che siano tutti prodotti non alterati e da filiera controllata. «Chi mangia in modo naturale non ingrassa», spiega il dottor Speciani. «Avete mai visto uno scoiattolo obeso? No, naturalmente. Proprio perché si nutre solo di cibi naturali. Così fa la dieta gift», sottolinea. Da evitare, neanche ci sarebbe bisogno di dirlo, gli zuccheri semplici, i dolci, i gelati, i cibi elaborati, le farine raffinate, i salumi e l'alcol. I formaggi vanno limitati, specialmente se si hanno delle intolleranze.
ADDIO AGLI SPUNTINI Vanno fatti tre pasti al giorno, con una colazione completa, un pranzo equilibrato e una cena leggera. «Senza spuntini». La classica piramide alimentare viene quindi rovesciata, mettendo sì alla base frutta e verdura, e riservando però a carboidrati e proteine uno spazio pressoché equivalente nei pasti. A questo criterio però occorre abbinare l'attività fisica, da modulare secondo il singolo individuo, perché solo così si attiva il metabolismo: si brucia grasso, si ripulisce l'organismo e si dimagrisce in modo sano e duraturo. Oltre ad avvertire una sensazione immediata di benessere. «Se una persona inizia a consumare cibi sani in abbondanza, avrà una naturale regolazione dell'appetito e comincerà a dimagrire», spiega il dottor Speciani. E poi conclude. «In questo modo funzionerà meglio il sistema immunitario e ridurremo il rischio di contrarre diverse patologie, come diabete, solo per citarne una».
Mauro Madeddu

 

9 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Giovani imprenditori ma non in Sardegna
“Resto al Sud” è un flop

Giovani imprenditori crescono. Ma non in Sardegna. Sembra questa la lettura di “Resto al Sud”, il programma del governo che aiuta gli under 36 delle regioni del Mezzogiorno a rimanere nella loro terra e investire lì, con prestiti fino a 200mila euro per aprire nuove attività.
LA SARDEGNA Al primo giro di boa fissato dalla legge per le richieste di finanziamento, dalla Sardegna sono arrivati a Invitalia (l'agenzia nazionale che gestisce il programma) appena 149 domande, su circa duemila a livello nazionale, per 7,7 milioni di investimenti (134 milioni complessivi) e 490 posti di lavoro da creare. Con queste cifre, l'Isola occupa il quarto posto tra le regioni interessate dal beneficio. Con appena il 7% delle domande supera Basilicata (2%) o Molise (1%), ma fa molto peggio di Campania (45%), Sicilia e Calabria (17%).
IL FINANZIAMENTO E dire che sul piatto ci sono oltre 1,2 miliardi di euro pronti a finanziare le attività più disparate: dal piccolo bar sulla spiaggia all'allevamento di falchi o la coltivazione di capperi. Esclusi solo il commercio e le attività libero-professionali. Il finanziamento può variare tra i 50mila (se il richiedente è uno solo) e i 200mila euro. Il 35% è a fondo perduto, il resto può essere restituito in otto anni a tasso agevolato.
I SETTORI La Sardegna conferma la tendenza registrata nelle altre sette regioni coinvolte: l'area più gettonata è quella turistico-culturale con il 51% dei progetti (il 49% in Italia), al secondo posto le attività manifatturiere (34%), quindi i servizi alle piccole e medie imprese (10%) e ultimi i servizi alla persona (5%), che nelle altre regioni valgono invece più del 15%.
TANTE DONNE La presenza femminile è stata predominante, pari al 47% che sale al 52% nella fascia di età tra i 26 e i 29 anni. La maggior parte dei proponenti, però, è nella fascia di età compresa tra i 30 e i 35 anni e il 54% ha un livello di istruzione basso (diploma) mentre solo il 16% ha una laurea. Qui le differenze rispetto alle altre regioni sono più marcate: le donne che hanno fatto richiesta di finanziamento sono state il 43%, meno della percentuale registrata in Sardegna quindi, mentre se si considerano coloro che hanno tra i 26 e i 29 anni, la percentuale sale al 48%. L'Isola sconta invece un gap culturale: perché se è vero che solo il 16% di ha fatto domanda di finanziamento in Sardegna possiede la laurea, altrove è quasi il doppio, il 30% per l'esattezza.
IL DIVARIO CON LE ALTRE REGIONI Il programma che mette in condizione i giovani di inventarsi un lavoro e non semplicemente di aspettarlo o di essere costretti a cercarlo lontano dalla propria terra, in Sardegna non sembra comunque decollare. La Campania, per esempio, ha invece quasi la metà delle richieste di finanziamento. «Se non solo i giovani ma gli imprenditori in generale sfruttano poco gli incentivi è perché si conoscono poco i bandi ma incide parecchio anche la burocrazia», spiega Stefano Mameli, segretario generale Confartigianato Sardegna. «Quando c'è un bando i tempi di gestione del bando sono lenti, ma le iniziative dei giovani sono molto più veloci sia nella nascita che nella realizzazione, per questo motivo decidono di attingere ad altre fonti di finanziamento», aggiunge. Per esempio quali? «I consorzi fidi e i diversi finanziamenti privati».
LA SITUAZIONE «L'Isola è ancora economicamente poco attrattiva per chi vuole fare impresa», aggiunge Gianni Olla, responsabile delle politiche del lavoro Uil Sardegna. «Se si vogliono convincere i giovani sardi a investire nella propria terra occorre creare quelle condizioni di vantaggio che devono valere almeno nel momento in cui un'impresa parte. Mi riferisco al costo dell'energia, alle infrastrutture, ai trasporti, solo per fare degli esempi, che nella nostra regione rappresentano ancora un ostacolo all'imprenditorialità e non convincono i nostri giovani a investire». ( ma. mad. )

 

10 - L’UNIONE SARDA di martedì 24 aprile 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Sul sito del Comune le risposte alle domande più frequenti
Porta a porta in Aula
Dibattito dopo l'avvio della differenziata

Porta a porta, istruzioni per l'uso: pubblicate 60 risposte ai principali dubbi sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. Sul sito cagliariportaporta.it dai ieri ci sono le Faq (sigla inglese per le frequently asked questions, le domande più frequenti) per fare chiarezza su novità e dubbi.
Stasera ci sarà anche un'apposita seduta del Consiglio comunale che ospiterà un dibattito per affrontare tutti gli aspetti di questa rivoluzione. In queste settimane si stanno verificando disagi con la scomparsa dei cassonetti accompagnata dai primi rifiuti abbandonati. Servirà tempo per abituarsi ma il passaggio al nuovo sistema offre già l'opportunità agli sporaccioni di mettersi in mostra, come è capitato in questo fine settimana. La zona del Poetto è stata una delle prime in cui sono stati eliminati i cassonetti e, in mezzo alla grande folla che ha preso d'assalto la spiaggia c'è chi ha lasciato i propri rifiuti in giro o vicino ai cestini già pieni. «I maleducati ci sono ma quello che è successo al Poetto significa che dove si tolgono i cassonetti bisogna incrementare i cestini», commenta Alessandro Sorgia, il consigliere comunale che ha raccolto le firme dei colleghi d'opposizione e chiesto il dibattito, «avrebbe dovuto farlo per tempo l'assessore, ma non l'ha fatto allora ho voluto richiederlo io perché il servizio è appena iniziato e c'è già confusione».
Le domande sul sito sono quelle che vengono fatte più spesso da cittadini e amministratori di condominio. «Sono state raccolte negli oltre dieci incontri che abbiamo già fatto con la cittadinanza nei vari quartieri e tre dedicati agli amministratori di condominio - spiega Claudia Medda, assessora all'Igiene del suolo, «lì si tratta delle questioni tecniche mentre in Consiglio ci sarà un dibattito più politico perché la richiesta arriva dalle opposizioni che mettono in dubbio la scelta politica che abbiamo fatto che non è solo del Comune di Cagliari, ma arriva da precise disposizioni contenute nelle linee guida regionali».
Il dibattito sul porta a porta è previsto per le 17 e sarà trasmesso in diretta sul sito del Comune e su YouTube.
I consiglieri e la Giunta affronteranno i diversi aspetti del sistema porta a porta e parteciperanno anche il dirigente Roberto Montixi e i funzionari tecnici del servizio Igiene del suolo Monica Zicca e Andrea Cossu assieme al docente universitario di Ingegneria ambientale Aldo Muntoni.
Marcello Zasso

 

La Nuova Sardegna

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 24 aprile 2018 / Sassari - Pagina 24
I migranti si raccontano agli universitari
Partito il progetto “Dialoghi senza Frontiere” con incontri settimanali nella sede dell’Ersu SASSARI  Il seme dell’integrazione e dell’accoglienza attecchisce anche all’Università. A gettare le basi dell’incontro e della conoscenza tra mondi ed esperienze di vita lontane chilometri e chilometri, è un bel progetto denominato “Dialoghi senza frontiere”. A metterlo in campo è la Cooperativa Sociale Pegasus, che gestisce il centro di accoglienza di via Genova, e l’Associazione Udu (Unione degli Universitari) di Sassari. «È uno scambio che fa bene a tutti – dice il presidente della Pegasus Luca Pintus – in un periodo dove l’intolleranza e la xenofobia si diffondono come virus. Il modo più efficace per combattere questi sentimenti, è sicuramente la conoscenza reciproca. E Dialoghi senza frontiere non è altro che un faccia a faccia tra i migranti e gli universitari, dove i primi raccontano le loro storie, la realtà dalla quale sono fuggiti, e la loro nuova esperienza a Sassari. Così facendo si stimola la loro capacità di comunicazione e di interazione,  e si promuove una società multiculturale. Gli studenti, da parte loro, possono confrontarsi con i ragazzi del centro di accoglienza, porre domande, e capire meglio le ragioni di questo flusso migratorio». La prima parte del progetto prevede cinque incontri preliminari che si svolgono all’Ersu. Il primo, molto partecipato, si è tenuto il 18 aprile all’Ersu, e il secondo è previsto oggi, sempre all’Ersu, alle 15,30. Ultimata questa fase preliminare, dal prossimo ottobre sino a giugno 2019, e da ottobre 2019 sino a giugno 2020, i migranti incontreranno, con una cadenza mensile, gli studenti di ogni dipartimento universitario.

Questionario e social

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