UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 18 aprile 2018

Mercoledì 18 aprile 2018

18 aprile 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
SA DUCHESSA. L'Università sblocca i fondi per gli spogliatoi e il collettivo fa dietrofront
RIAPRONO GLI IMPIANTI DEL CUS
Venerdì stop all'occupazione. Gli studenti: «Abbiamo vinto»

«Venerdì andiamo via ma il progetto di un centro studi autogestito va avanti, l'idea prescinde dagli spazi fisici: qui o altrove non fa differenza».
STOP ALL'OCCUPAZIONE Sa Duchessa, ieri mattina. Dalle 7 gli impianti sportivi gestiti dal Cus sono stati riaperti agli studenti. Samed Ismail parla piano, senza mai alzare la voce. Vent'anni o poco più, è uno degli universitari del collettivo autonomo che mercoledì - al termine del presidio in Rettorato per contestare «le collaborazioni dell'ateneo con università israeliane e con i militari» - hanno occupato gli spogliatoi in disuso da tempo ridotti a magazzino. «Dentro abbiamo trovato di tutto, sporcizia e siringhe», spiega Samed, «l'abbiamo ripulito e riaperto per trasformarlo in un centro studi in cui fare documentazione e produzione culturale in una prospettiva alternativa e autogestita. Attueremo il progetto da un'altra parte, ma abbiamo comunque ottenuto la restituzione di uno spazio pubblico agli studenti».
LAVORI SBLOCCATI La decisione di interrompere l'occupazione è figlia infatti di una novità arrivata lunedì sera, dopo la chiusura degli impianti e diversi tentativi di mediazione falliti anche con la rettrice Maria Del Zompo. «Lunedì sera il presidente del Cus Marco Meloni ci ha annunciato che magicamente sono stati sbloccati i fondi per la ristrutturazione degli spogliatoi», dice Samed, «quando venerdì arriveranno gli operai noi usciremo, ma vigileremo che i lavori si facciano davvero». Parla di «vittoria» Samed, perché, aggiunge, «abbiamo costretto l'Università a recuperare uno spazio pubblico che era stato abbandonato e che ora sarà finalmente restituito agli studenti». Un effetto positivo riconosciuto anche dagli universitari di Unica 2.0 e dallo stesso Cus. «La valorizzazione degli spazi è un principio che accomuna anche gli studenti del Centro studi autogestito e una riqualifica dell'edificio non può che essere una vittoria anche per loro - hanno scritto i rappresentanti di Unica 2.0 -. Con la loro azione hanno accelerato notevolmente quello che è il recupero di uno spazio, abbandonato o raramente utilizzato durante l'anno».
SA DOMU Concetti che ritornano nelle parole di Enrico Puddu, portavoce del laboratorio politico Sa Domu, nato dall'occupazione delle scuole medie Manno in via Lamarmora. «Il progetto Sa Domu come quello di Sa Duchessa non sono occupazioni fini a se stesse - dice - ma percorsi politici e culturali attraverso cui restituire alla società gli spazi pubblici. Per questo a Sa Duchessa abbiamo vinto noi, senza dubbio». Quanto a Sa Domu, Puddu e gli altri attivisti non sembrano temere l'eventualità di uno sgombero, invocato da più parti: «Conta il progetto politico non il luogo fisico - sono le sue parole -, il laboratorio ora è in via Lamarmora domani può essere da un'altra parte. Oggi questo spazio è usato dalle associazioni e dal quartiere: ci sono laboratori e corsi gratuiti di break dance, pugilato e danza, non stiamo rubando niente a nessuno ma dando un servizio alla società».
Massimo Ledda

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Mano tesa del sindaco: «Servono più spazi»
C'è occupazione e occupazione. «Quando si tratta di emergenza abitativa, ogni intervento è preceduto e sarà preceduto da interlocuzioni con gli occupanti».

Niente sgomberi dunque. E nessun pugno di ferro. Il sindaco Massimo Zedda traccia la linea del Comune. «Stiamo intervenendo sugli stabili nel momento in cui abbiamo un'alternativa per gli occupanti o quando le imprese che si sono aggiudicate le gare sono pronte a far partire i lavori, come è successo per via Flumentepido o per la ex scuola Mereu». Mano tesa anche agli universitari. «Stiamo lavorando con gli altri enti coinvolti - dice - per ragionare sul futuro di alcuni grandi immobili che non sono di proprietà del Comune, oggi dismessi o in via di dismissione, da destinare a loro». La tolleranza zero scatterà invece per le «occupazioni abusive dove c'è il rischio di utilizzo per attività illecite: in questo caso interverremo insieme a Prefettura, Procura e forze dell'ordine». (m. le.)



3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 /Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Ignazio Macchiarella, docente di Etnomusicologia: un brano nuovo? È quasi impossibile
«Un tema importante, si parla di identità, sardità e vita»
 
«Il tema è: chi siamo. E il fatto che ci siano proposte diverse è positivo, sono modi differenti di rappresentare la sardità, l'identità sarda è complessa ed è giusto così, l'identità monolitica è pericolosa, appartiene ai regimi e alle dittature».
Ignazio Macchiarella è docente di Etnomusicologia alla facoltà di Lettere e Filosofia di Cagliari e, tra le sue innumerevoli attività, c'è anche lo studio appassionato delle polifonie dell'Isola.
Lei si è occupato già di inni.
«Sì, ho seguito anni fa quel movimento nato in seguito a una legge dello Stato che aveva permesso alle Regioni di adottarne uno. Molte avevano stanziato ingenti fondi per incaricare artisti che lo scrivessero, ed erano venute fuori le cose più bizzarre e balorde».
La Sicilia, ad esempio, ce l'ha.
« Sei tu l'inverno che riesce a scaldare l'estate antica che fa innamorare, sei la cometa che io seguirei, Madreterra di Uomini e Dei . Uno dei ritornelli più stupidi che abbia mai sentito. Poi l'hanno adottato le Marche, composto da Giovanni Allevi, e tante altre. Sono state iniziative politiche che avevano altre finalità, sono inni senza significato, non sono né conosciuti né cantati».
E come mai in Sardegna se ne (ri)parla ora?
«Evidentemente questo è il momento storico giusto, ci sono in gioco sensibilità particolari, i politici sentono e recepiscono gli umori del territorio, c'è un dibattito sulle questioni identitarie e le specificità».
C'è chi sostiene che con i problemi gravi dell'Isola non si dovrebbe pensare a cose di secondaria importanza.
«Sbagliato. Non è una perdita di tempo, la musica è di fondamentale importanza, simboleggia chi siamo e come vediamo il mondo, tocca l'emotività, ci fa litigare, è vita».
Quale le piace di più fra le tre proposte?
«Uno studioso non esprime giudizi».
Bé, su quello italiano abbraccerà l'opinione unanime: è brutto.
«L'Italia ha quel brano smetricato, che dà anche l'idea di una nazione a brandelli. Cosa sono gli inni? Sono messi lì, hanno una storia sconosciuta a tutti, la conoscono solo gli studiosi, e significano cose difficile da definire. Poi in realtà molti si riconoscono su altre musiche, come Va' pensiero , 'O sole mio . Mi è capitato di sentire, in partite di basket, cantare tutti in coro con grande trasporto Romagna mia o La Montanara ».
Gli artisti dicono che bisognerebbe crearne uno nuovo.
«Dovremmo trovare una musica che metta d'accordo tutti, molto complicato. Per molti sardi la sardità è rappresentata da Valerio Scanu o Marco Carta. Hanno provato anche a cambiare l'inno di Mameli, che è stato ufficializzato solo pochi anni fa. Hanno tentato Baglioni, Moricone, ma non si è trovata la sintonia. Secondo me è impossibile: l'identità sarda è sempre plurale e questa è una ricchezza. Guai se fosse unica».
I giovani sono interessati a questi temi?
«Sì, lo vedo dai miei studenti e non solo. Sono attenti alle tematiche culturali che riguardano la Sardegna. Qui molto più che in altre regioni». (cr. co.)

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
DIBATTITO A SA DUCHESSA
Oggi alle 10, nell'aula magna Motzo della facoltà di Studi umanistici la quinta edizione dei “Dialoghi tra geografia e filosofia”. All'incontro, promosso dal Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio dell'Università di Cagliari, prenderanno parte i docenti Jean-Marc Besse e Juliet Fall. I lavori saranno introdotti da Raffaele Cattedra e coordinati da Marcello Tanca, entrambi docenti dell'Università di Cagliari.

 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Il progetto di ricerca sarà presentato venerdì
Pazienti colpiti da ictus: arriva la teleriabilitazione

La teleriabilitazione per i pazienti colpiti da ictus. Un team di ricercatori di Ingegneria e Medicina dei due atenei sardi stanno lavorando con un gruppo di aziende a un protocollo di recupero completamente telemonitorato che sfrutta le migliori tecnologie disponibili, fa risparmiare tempo e denaro e raggiunge i pazienti direttamente a casa. Se ne parlerà venerdì, nei locali dell'ex teatro anatomico dell'Università (via Ospedale 21), dove alle 15 si terrà il kickoff meeting del progetto DoMoMea sulla teleriabilitazione del paziente con ictus, coordinato da Danilo Pani, ricercatore del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica. Con lui interverranno Andrea Cereatti (Scienze biomediche dell'Università di Sassari), Marco Monticone (Scienze mediche e Sanità pubblica dell'Università di Cagliari) e le imprese che collaborano con i ricercatori. Si tratta di un team nato dalla collaborazione fra i due atenei sardi e al quale aderiscono anche numerose aziende del settore. Come si spiega in una nota, DoMoMea, finanziato da Sardegna Ricerche, intende realizzare soluzioni tecnologiche ad alto valore aggiunto per la teleriabilitazione domiciliare dei pazienti dimessi dalle strutture riabilitative ma ancora bisognosi di un periodo di recupero motorio.
Il progetto si focalizza sulla riabilitazione di pazienti con deficit neuromotori conseguenti a un ictus cerebrale, e punta alla realizzazione di un sistema per l'erogazione di un protocollo riabilitativo domiciliare telemonitorato completo, personalizzato in funzione delle esigenze dei singoli pazienti e volto alla riduzione della disabilità percepita dagli stessi. Attualmente non esistono a livello internazionale soluzioni per i pazienti ischemici in dimissione simili a quella proposta da DoMoMea.

 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Lettere e opinioni (Pagina 12 - Edizione CA)
IL DIBATTITO
Il mondo è sempre più “post”
NON POSSIAMO RESPINGERE IL FUTURO

Franco Epifanio Erdas
Docente universitario, pedagogista

Non occorre sempre essere alla vigilia di una importante tornata elettorale, o nelle fasi delicate di una trattativa per comporre il governo, per chiedersi se, di ciascuno dei personaggi che si alternano con diversa fortuna nella scena mediatica, sia sufficiente sapere come la pensano, ma non anche chi realmente sono. Esistono altri spazi in cui per comunicare occorre andare oltre le parole? L’esperienza ci dice che esistono, e sono quelli in cui chi ha già parlato e ha l’obbligo di ascoltare, continua invece a parlare con il gesto (con gli occhi, le mani ecc.).
Si comunica normalmente con la parola. Ma quando alla parola si accompagna il gesto, in tutte le sue modalità non-verbali, la comunicazione diventa più ricca di contenuti conoscitivi, e chi ascolta apprende qualcosa di più: apprende anche chi è la persona. Chi parla col gesto, magari a sua stessa insaputa, dice anche qualcosa di sé, racconta se stesso. È ben più di una ipotesi. Secondo i più recenti studi di neuroscienze, circa l’80 per cento delle informazioni arrivano al nostro cervello attraverso la vista, mentre solo il 18 per cento attraverso l’udito.
Forse, chi parla sottovaluta il fatto che si comunica anche col corpo, che anche il corpo ha il suo linguaggio, e che col corpo non si può mentire. Che per sincero che sia, chi parla non è quasi mai in grado di annullare la “fuga d’informazioni” che partono dal suo corpo. Non tutti i segni hanno lo stesso significato, naturalmente. Ma alcuni segni indicano inequivocabilmente il personaggio. Assenza assoluta di gesti: segno di intelligenza rigida o di pensiero unico; sguardo rivolto altrove, segno di carattere intollerante.

 

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Cultura (Pagina 44 - Edizione CA)
Mauro Aresu, studente, le spiega in un sito web
LE FIGURE RETORICHE ANIMA DELL'ITALIANO

Fosse una figura retorica, sarebbe un aprosdoketon, un qualcosa che non ti aspetti, una conclusione di una frase del tutto imprevista (tipo augurare buona Pasqua al termine di un discorso di fine anno). E forse non è un caso che sia proprio aprosdoketon la prima delle figure retoriche analizzate per “Una parola al giorno” da Mauro Aresu: che non è un erudito, un professorone, ma uno studente di lettere antiche dell'Università di Cagliari che (non) nasconde i suoi ventuno anni dietro una folta barba. Nato a La Caletta di Siniscola (come il calciatore Salvatore Sirigu), ha frequentato, da pendolare, il liceo classico Asproni di Nuoro per poi approdare a Cagliari, dove vive col fratello e la cognata (afuorisede ma fortunato»).
Mauro è capitato per caso - navigando nelle rete - in questo sito stimolante, dove basta iscriversi e si ricevono quotidianamente via email nuovi vocaboli, spiegati e commentati, noti e meno noti. «Ho visto che c'era la possibilità di collaborare e ho contattato l'amministratore. Gli ho fatto leggere qualcosa di mio, gli ho proposto un piccolo progetto, mi ha dato i giusti consigli, uno su tutti essere chiaro, perché il target dei lettori del sito non è specialistico, ed eccomi qui. Sono il collaboratore più giovane, e senza ombra di dubbio quello ai livelli più bassi». Dal 2 giugno dello scorso anno a oggi, sono state ventidue le figure retoriche proposte da Aresu a venerdì alterni. Dopo aprosdoketon, in ordine di apparizione: disfemismo, adynaton, isterologia, anafora, epifora, simploche, omeoteleuto, parisosi, climax, anagramma, metonimia, sineddoche, allitterazione, chiasmo, zeugma, tmesi, antitesi, dittologia, perissologia, anfibologia. Una goduriosa follia, per chi ama la lingua italiana. L'ultima figura retorica, l'epanalessi, è particolarmente ostica: eppure la usiamo tutte le volte che diciamo “lo so, lo so” (o per dirla con Dante “Ben son, ben son Beatrice”). Mauro, che ha cominciato ad apprezzare il latino grazie all'insegnante di lettere di terza media (ha fatto un corso preparatorio per gli studenti che intendevano iscriversi al liceo, classico o scientifico), si avvale per la sua collaborazione di manuali specializzati, ma cerca sempre di lasciare il segno del suo stile. E poiché studia greco e latino, i riferimenti a queste lingue sono ben presenti. Ma anche il sanscrito figura tra i suoi interessi, e prima o poi vorrebbe renderne conto nei suoi testi quindicinali. «Mi piacerebbe fare ricorso anche a esempi tratti dalla tradizione letteraria sarda. Per esempio is brebus, che altro non sono che anafore». Cioè ripetizioni, da non confondere però con l'epanalessi!.
Lo studente, che apprezza anche l'inglese, non soltanto le lingue cosiddette morte, e in realtà ben più vive e utili, di quanto non si pensi, non ha l'aria del secchione: «Mi dedico allo studio quanto basta», assicura, e aggiunge che pensa a sé stesso, in una prospettiva futura, «come a qualcuno che fa scelte dettate esclusivamente dalla passione. E la mia passione è questa, dovunque mi porterà».
Sono le lettere classiche, è la preziosa collaborazione volontaria con “Una parola al giorno”, è quella citazione cinquecentesca che appare nel suo profilo Facebook: “Plaudite porcelli, porcorum pigra propag”". Tratta dal folle poemetto cinquecentesco "Pugna Porcorum", dove tutte le parole cominciano tutti con la stessa lettera. Alla fin fine, è un tautogramma, un'altra affascinante figura retorica. E chissà che il nostro giovane studente non ce la illustri a dovere, uno di questi venerdì.
Maria Paola Masala


 

8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Borsa (Pagina 14 - Edizione CA)
CREDITO. I nuovi incarichi
Pietro Ferrari eletto presidente del cda di Bper

Un nuovo volto per il consiglio d'amministrazione della Bper. L'assemblea dei soci del gruppo che controlla nell'Isola anche il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari ha definito gli incarichi dei 15 nuovi componenti del cda. La carica di presidente è stata data a Pietro Ferrari, mentre Giuseppe Capponcelli siederà sulla poltrona di vicepresidente. Nel ruolo di amministratore delegato è stato confermato Alessandro Vandelli. Le nuove nomine hanno interessato anche due “sardi”: Riccardo Barbieri, già componente del cda del Banco di Sardegna, è entrato a far parte del Comitato esecutivo, mentre la professoressa Ornella Rita Lucia Moro, docente dell'Università di Cagliari, è stata inserita nel Comitato controllo e rischi. «È per me un grande onore - ha commentato subito dopo la nomina il neo presidente Ferrari - oltre che un motivo di profonda soddisfazione, essere chiamato a presiedere un consiglio di amministrazione che esprime al suo interno professionalità diversificate e competenze di così alto profilo». (l. m.)

 

9 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
MARINA CAFÈ NOIR. Due giornate, domani e venerdì, in vista dell'appuntamento di giugno
“Migranti e migrazioni, storie in movimento”

Nuovi appuntamenti per la sedicesima edizione del Festival Marina Cafè Noir che culminerà a giugno con cinque giornate dal 19 al 23. Il titolo scelto per l'edizione 2018 del festival, “A sud di nessun nord”, trova una nuova declinazione negli appuntamenti di domani e venerdì col sottotitolo “Migranti e migrazioni: storie in movimento”. Gli incontri, sei tra workshop, lezioni universitarie aperte, incontri e testimonianze si svolgeranno dalla Facoltà di ingegneria alla Cittadella dei musei alla Mem, in collaborazione con l'Associazione Tusitala, l'Università degli Studi di Cagliari - Dipartimento Storia e Beni culturali, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambiente e Architettura, il progetto CosmoMed, il Cpia - Centro Provinciale Istruzione per Adulti Karalis 1 e la Mem-Mediateca del Mediterraneo. Si inizia domani alle 9 al Campus di Ingegneria-Architettura Aula BI - Via Marengo 2 (Piazza d'armi) con la presentazione di “Selfie my city #Sassari”, lezione aperta all'interno del corso di geografia urbana di Maurizio Memoli (Corso di laurea in Scienze dell'Architettura). Il progetto coinvolge ragazzi delle scuole del quartiere del Monte Rosello e giovani richiedenti asilo. Si prosegue al pomeriggio alle 16 alla Mem, in via Mameli 164 con il workshop per operatori dell'accoglienza “Tra spaesamento e resistenza. Il doppio vincolo dell'accoglienza italiana” di Lavinia Bianchi, dottoranda all'Università di Roma3, responsabile di un centro di accoglienza per Minori stranieri non accompagnati e di un centro per Msna vittime di tratta a Latina. Alle 18,30, ancora alla Mem, “Voce alle storie: Scrittura migrante al femminile”, del progetto “CPIAce viaggiare”, a cura di Daniela Tripodero e Maddalena Brunetti. Venerdì 20, dalle 10 alle 13 nell'Aula rossa della Cittadella in piazza Arsenale, l'incontro pubblico “Esodi/Exodi Per una mappa di parole fra Africa e Mediterraneo” a cura di Medici per i Diritti Umani con Alberto Barbieri, coordinatore generale Medu, Anna Dessì, psicologa del team siciliano con le testimonianze di Roseli Petry, Souleymane Diallo. “Esodi” è una mappa interattiva realizzata sulla base di 2600 testimonianze raccolte da Medu a partire dal 2014 e in continuo aggiornamento. Il pomeriggio si torna alla Mem alle 17 con “Al di qua e al di là del mare”, racconti e musica dai laboratori di Cinzia Atzeni e Veronica Chisu con i beneficiari dei progetti di accoglienza Gus Sardegna e casa Emmaus. Alle 18,30 il racconto prosegue attraverso “In viazu, musiche d'incontro”, video e progetto di Gianluca Gaias e Antonio Congiu con Mohammed Sanogo e Muhammed Suso. Prossimo appuntamento il Superfestival, sezione del Salone del Libro di Torino che riunisce le migliori realtà italiane del settore e che per il secondo anno affida al Chourmo l'organizzazione dell'aperitivo letterario.

 

10 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
SANTA GILLA. Un anno di sperimentazione, al via la produzione dei molluschi
L'ostrica arrivata dalla Francia cresce nei filari della laguna

Acque pulite, condizioni ambientali ideali. La certificazione di idoneità attesa da tempo è finalmente arrivata: a Santa Gilla si cambia rotta. I soci di due cooperativa che fanno capo al Consorzio ittico (l'organismo che gestisce su concessione della Regione l'attività di pesca in laguna), la Peschereccia e Santa Gilla Esche cominceranno a impiantare in maggio, su otto file dei “long line” oggi utilizzati per l'allevamento delle cozze, le lanterne . Si tratta i cilindri di rete che, sospesi a mezz'acqua, ospiteranno le minuscole ostriche importate dalla Francia, la cosiddetta semenza che nel giro di qualche mese raggiungerà la giusta pezzatura per poter essere commercializzata.
IL FUTURO Ostriche, dunque, nel futuro del Consorzio ittico, dopo un anno di sperimentazione con cui pescatori e ricercatori universitari del Dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente hanno sondato le potenzialità della laguna per valutare la reale fattibilità del programma di allevamento di questi prelibati molluschi.
L'INIZIATIVA Il “Progetto OstrInnova” e il lungo lavoro di sperimentazione è stato finanziato da Sardegna Ricerche e portato avanti dall'Imc-Centro marino internazionale di Oristano diretto da Paolo Mossone, le Università di Cagliari e Sassari con i biologi Pietro Addis e Antonella Lugliè, l'Agris con Nicola Fois. Individuato, oltre alla laguna cagliaritana, anche lo stagno di San Teodoro. A Santa Gilla, oltre al Consorzio il programma di ricerca ha coinvolto anche la cooperativa autonoma “Lo Squalo” di Franco Masala, che le ostriche in effetti le coltiva da alcuni anni con successo. «Le lanterne - spiega Emanuele Orsatti, presidente del Consorzio ma anche responsabile della coop Santa Gilla - saranno sistemate nei filari più esterni degli impianti d'allevamento e vicino al ponte. Zona giudicata ideale per la crescita delle ostriche».
I MOLLUSCHI La semenza , cioè le giovani ostriche lunghe pochi millimetri, saranno messe nelle lanterne, contenitori di rete formati da cinque piani cilindrici. «Le prime hanno maglie molto strette a protezione delle piccole ostriche. Poi, man mano che crescono, i molluschi della specie Crassostrea gigas, vengono trasferiti in altri impianti con maglie sempre più larghe fino al momento della raccolta. Inizieremo l'allevamento alla fine della stagione di raccolta dei ricci prevista per il 15 di questo mese», dice Walter Rizzardini, presidente della coop La Peschereccia che gestirà quattro degli otto filari riservati alla produzione delle ostriche concave. Se tutto procederà per il verso giusto e le acque della laguna si confermeranno ricche di nutrienti come lo sono state durante la sperimentazione, tra la fine luglio e i primi di agosto, il mercato cagliaritano e più in generale sardo potrà fare affidamento sulle ostriche di Santa Gilla.
I RISULTATI «Durante la sperimentazione abbiamo avuto ottimi risultati, ma ora aspettiamo il caldo: l'innalzarsi delle temperature dell'acqua è indispensabili per un accrescimento consistente e piuttosto veloce della ostriche», ricorda Walter Rizzardini. «Ammetto, ho avuto modo di assaggiare il nostro prodotto raccolto e consumato in barca. Sono molluschi carnosi, gustosissimi e che, siamo certi, saranno apprezzati anche da chi avrà occasione di acquistarli quando comincerà la commercializzazione», commenta Federico Cao, uno dei giovani pescatori impegnati nel progetto di ostricoltura. Non resta che attendere, insomma, per poter gridare al successo di un'iniziativa che andrà ad accrescere non solo il ventaglio di competenze dei pescatori del Consorzio ittico santa Gilla ma anche il fatturato che, con la vendita delle cozze e delle arselle (e in parte con la pesca vagantiva dentro lo stagno), ha raggiunto, lo scorso anno, i due milioni e mezzo di euro. «I primi risultati ottenuti in piena sperimentazione hanno consentito di raccogliere 400 chili. Ora dobbiamo puntare su ben altri numeri», conclude Rizzardini.
I DATI «In Europa - ricorda Piero Addis - la produzione stimata di ostrica concava ammonta a oltre 88mila tonnellate: l'85 per cento è coltivato in Francia. In Italia si stima che vengano prodotte (tra pesca e allevamento) ostriche concave e piatte per circa 500 quintali l'anno, il 60 per cento è sardo».
Andrea Piras

 

11 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Provincia di Sassari (Pagina 40 - Edizione CA)
Sassari
UNIVERSITÀ 4 nuovi corsi (anche in inglese)
Il debutto di Ingegneria informatica

Quattro corsi di laurea nuovi, +12 per cento nelle immatricolazioni e podio nella mobilità internazionale studentesca, con 973 studenti che andranno all'estero e 389 in entrata. Più che una vetrina sembra una bacheca di trofei quella proposta dall'Università di Sassari per le Giornate dell'Orientamento. La manifestazione si è aperta ieri mattina presso il Complesso didattico scientifico di via Vienna e proseguirà sino a domani (tra le 9 e le 14). Si stima che la tre giorni porterà a Sassari quattromila studenti provenienti da una quarantina di istituti sardi. «Le giornate servono per illustrare l'offerta formativa e funzionano da promozione del nostro ateneo» ha spiegato la delegata rettorale all'Orientamento e alla didattica, Rossella Filigheddu. Insieme al rettore Massimo Carpinelli ha snocciolato le cifre del buono stato di salute dell'università sassarese. Nel corrente anno accademico sono 3.826 le matricole, con un incremento del 12 per cento, uno dei migliori dati nel Centro-Sud.
I CORSI L'ateneo propone ben 56 corsi di laurea. Cinque sono internazionali: Architettura, Economia, Pianificazione, politiche per la città, l'ambiente e il paesaggio, Scienze chimiche e il nuovo corso Wildlife Management, erogato interamente in inglese. Il corso che prepara gli studenti alla gestione sanitaria e zoologica delle popolazioni animali selvatiche, è una delle quattro novità. Gli altri tre corsi al debutto sono Gestione energetica e sicurezza (progetto sperimentale che coinvolge 14 atenei italiani), Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari e Ingegneria informatica.
Giampiero Marras

 

12 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 18 aprile 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Il programma da 128 milioni varato dalla Giunta. La Cgil: «Ma non si perda tempo»
LAVORAS, AL VIA IL PIANO PER L'IMPIEGO DI 12MILA SARDI

Una possibilità di lavoro per tutte le fasce di disoccupati: i giovani e quelli più avanti negli anni, i laureati e chi non ha una formazione professionale specifica, chi l'impiego lo ha perso e chi invece non ha mai avuto un'occupazione. Si chiama Lavoras e interesserà almeno 12mila sardi il piano per il lavoro da 128 milioni (70 ciascuno per il 2019 e 2020) voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale. Ieri mattina l'assessore al Bilancio Raffaele Paci ha condiviso, nella conferenza permanente Regione-Enti locali convocata dall'assessore Cristiano Erriu, l'accordo che disciplina le procedure e che sarà alla base di tutte le convenzioni che Insar firmerà con i singoli Comuni. Per la misura cantieri - con la quale verranno creati 4mila posti - Lavoras stanzia oltre 66 milioni di euro, 45,2 per quelli di nuova attivazione, 21 milioni e 260mila euro per quelli già operativi (l'altra parte dell'importo è destinata ai bonus occupazionali). «Siamo pronti a partire con la parte dei cantieri - sottolinea l'assessore Paci -. Con la firma della convenzione la palla passa ai Comuni che, con il costante supporto della Regione, dovranno rapidamente attivare le procedure e presentare i progetti». È quel che rimarca l'assessore agli Enti locali Cristiano Erriu che aggiunge: «In questo modo, tra l'altro, integriamo le politiche di lotta contro lo spopolamento».
Tra le tipologie di cantieri: ambiente, dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche. La durata dei cantieri sarà di otto mesi, ai quali può seguire la Naspi per altri quattro. Condiviso e firmato l'accordo, sarà pubblicata da Insar la manifestazione d'interesse. I Comuni a quel punto possono presentare i loro progetti, entro 30 giorni se procedono da soli, entro 45 se decidono di aggregarsi. Arrivato il progetto, Insar ha 30 giorni di tempo per validarli e mandare la bozza di convenzione ai Comuni che in 15 giorni devono firmare. La Cgil invoca rapidità nel disbrigo della procedura. «Prendiamo atto con soddisfazione che la nostra sollecitazione ha trovato subito riscontro nella firma della convenzione tra Regione e Comuni - dice il segretario generale Michele Carrus -. È auspicabile che ci sia un impegno fattivo, dei Comuni ma anche della Regione, affinché traduca il sostegno annunciato in una rapida azione di supporto operativo».




 

La Nuova Sardegna


 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 18 aprile 2018 / Sassari - Pagina 31
UNA LAUREA PER INGEGNERI INFORMATICI
Quattro nuovi corsi triennali e magistrali attivati dall'Università. Via alle Giornate dell'orientamento nel polo di via Vienna

di Antonio Meloni
SASSARI Nuove tecnologie e agroalimentare, energia e risorse naturalistiche. L'ateneo sassarese si presenta ai nastri di partenza del prossimo anno accademico con quattro corsi di laurea nuovi di zecca, esito della domanda di un territorio proiettato verso il futuro. L'Università presenta l'offerta formativa e per consuetudine lo fa in apertura delle Giornate dell'orientamento, iniziativa che, ormai da anni, ogni primavera, a ridosso della chiusura dell'anno scolastico, propone il ricco panorama di opportunità offerte dai dieci dipartimenti universitari. La manifestazione è stata inaugurata ieri, nel polo di via Vienna, dopo il tradizionale incontro con la stampa durante il quale il rettore, Massimo Carpinelli, affiancato dai delegati Rossella Filigheddu (didattica) e Emanuele Farris (polo penitenziario), ha presentato, in biblioteca, il piano per il prossimo anno accademico. C'è da dire subito che nella classifica delle novità più importanti, l'attivazione del corso di laurea in ingegneria informatica occupa certamente il primo posto per una serie di ovvie ragioni legate a una domanda in crescita costante: «Abbiamo avuto precise richieste da diversi comparti del territorio - ha spiegato Massimo Carpinelli - tenuto conto del fatto che nei prossimi anni, in Sardegna, si registrerà un'impennata nella richiesta di ingegneri informatici». Inizialmente sarà attivato il triennio, ma la previsione è quella di completare il percorso nel volgere di poco tempo. Informatica avrà gli stessi programmi e le stesse caratteristiche dei corsi attivi da tempo nelle blasonate Pisa e Torino e un collegamento diretto con le realtà produttive di settore presenti nell'isola e non solo. L'altra novità di rilievo riguarda il corso triennale in "Gestione energetica e sicurezza", professionalizzante già dopo il terzo anno, parte di un progetto sperimentale a cui Sassari partecipa con altri 14 atenei italiani. Qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari è la terza novità importante del nuovo piano, esito del confronto con le realtà produttive del settore alimentare sardo che ha portato alla realizzazione di un corso di laurea con diversi sbocchi professionali.Ultimo, non certo per importanza, il corso di laurea magistrale "Wildlife management conservation and control", del dipartimento di veterinaria, ideato attorno alla figura del wildlife manager, come dire dirigente naturalistico di alto profilo, che trova impiego nella gestione delle risorse vegetali e animali.Sassari conferma e potenzia la sua vocazione di ateneo internazionale e inclusivo, forte di un incremento costante delle immatricolazioni (più 10 per cento ogni anno accademico) e dei suoi 14 mila studenti spalmati in dieci dipartimenti dove insegnano circa 600 docenti e lavorano 500 tra dipendenti tecnici e amministrativi.Il rettore Carpinelli ha rimarcato con orgoglio che Sassari si colloca inoltre ai primi posti per mobilità internazionale studentesca e al primo assoluto per entità dei finanziamenti destinati alla mobilità in uscita. L'ateneo turritano in questo anno accademico farà muovere, infatti, più di 1300 persone tra flussi in entrata (398) e in uscita (973).Tra i programmi più importati sul fronte dell'inclusione, quello rivolto agli studenti detenuti a cui aderiscono le carceri di Sassari, Nuoro, Alghero e Tempio. Da ieri, fino al prossimo 19 aprile, il polo di via Vienna sarà crocevia di iniziative rivolte ai circa quattromila studenti delle superiori attesi dalle scuole di tutta la Sardegna.

 

14 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 18 aprile 2018 / Sassari - Pagina 31
Dalla tesi di laurea di una studentessa di Ctf un cosmetico che sarà commercializzato da FarmAsinara
LO STRUCCANTE? CON LE ERBE DELL'ISOLA PARCO

di Gavino Masia
SASSARI Le piante vegetanti spontanee dell'Asinara - con cui si ottengono estratti per i prodotti cosmetici naturali - hanno trovato ampio spazio all'interno di una tesi di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche discussa la scorsa settimana nell'aula magna dell'Università di Sassari. Ad illustrare la ricerca la neo dottoressa sassarese Francesca Fiori con i professori Giorgio Pintore e Margherita Maio. Tutto parte da uno studio condotto sulle specie botaniche Calendula arvensis ed Helichrysum italicum nel Dipartimento di chimica e farmacia in collaborazione con le Officine cosmetiche dell'Asinara. Gli estratti acquosi delle piante sono stati inseriti in un'innovativa formulazione cosmetica, ossia un "make up remover". La vera novità sta nell'affiancare, nello struccante l'azione detergente a quelle rinfrescante e antiossidante degli estratti delle piante dell'isola parco. La ricerca applicata ha visto anche la consegna ad ogni commissario del prodotto finito, che entro breve si potrà trovare in commercio attraverso la spin off universitaria depositaria del marchio FarmAsinara. La neo dottoressa durante il suo lavoro di tesi ha visto nascere e diventare realtà produttiva FarmAsinara ed è stata la prima dipendente ad essere inclusa nelle fila: ha sempre coltivato l'idea della realizzazione di un prodotto innovativo che andrà ad inaugurare la nuova linea "Fiori d'Asinara", completando la ormai nota linea "La Reale" e quella anti età "Sant'Andrea".Il lavoro è stato svolto in parte nei laboratori dell'università e per la maggior parte nei laboratori dell'Asinara, grazie anche alla collaborazione dell'Ente Parco, e ha visto la collaborazione di professionisti e aziende leader nel settore delle materie prime che hanno dato l'opportunità di impiegare in anteprima componenti di ultima generazione.Il nuovo prodotto cosmetico, che verrà a breve commercializzato, unisce la sua forza detergente anche sui make up water proof, ad una combinazione di effetti sulla pelle trattata di azione lenitiva, antiossidante ed idratante. Con questo prodotto sono stati presentati i risultati di uno studio che ha messo in evidenza anche una interessante azione proliferativa di questi estratti. «Ho potuto effettuare una tesi partecipando ad ogni fase della ricerca - spiega Francesca Fiori -, dalla scelta delle piante alla messa a punto di tutti i test per la valutazione dell'attività biologica, fino a partecipare attivamente alla messa a punto della formulazione cosmetica che poi è il frutto reale di questo studio di tesi». La neo laureata si è potuta mettere alla prova nel laboratorio chimico del Dipartimento di chimica e farmacia e nei laboratori biologici del Dipartimento di scienze biomediche, e quindi lavorare nei laboratori formulativi di FarmAsinara. «Ho avuto più volte la sensazione di fare parte di una squadra che si muoveva all'unisono in tutte le fasi dello studio e sono estremamente soddisfatta del risultato del nuovo ed innovativo prodotto per la pulizia e detersione del viso dal make up». Il progetto oltre che incentivare la ricerca scientifica, e portare alla luce i primi prodotti commerciabili del Parco dell'Asinara, ha permesso di ospitare durante l'anno nel laboratorio studenti e laureati dei corsi di studio in Farmacia e Chimica e tecnologia farmaceutiche (Ctf) attraverso stage formativi. Sotto la supervisione del professor Pintore gli stage sono volti alla erogazione di crediti formativi universitari professionalizzanti. Importanti anche gli stage del progetto alternanza scuola-lavoro con la presenza costante sull'isola parco degli studenti delle scuola medie superiori di tutta la Sardegna.

 

15 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 18 aprile 2018 / Sassari - Pagina 31
Giovedì un'iniziativa dell'Ordine professionale rivolta agli studenti
Agronomo, professione del futuro

SASSARI La professione di agronomo e dottore forestale piace ai giovani. Le iscrizioni alla facoltà sassarese, unica in Sardegna, sono in aumento e le opportunità di lavoro non mancano e stanno crescendo in settori come quelli della tutela e della gestione dell'ambiente, della pianificazione territoriale e dell'agroalimentare. Ai quali i laureati possono avvicinarsi proprio per le loro competenze professionali, sempre più richieste. Ma c'è la necessità di orientare gli studenti dei corsi verso le prospettive di occupazione, perché possano sfruttare al meglio un titolo di studio che può offrire grandi soddisfazioni. Ma anche fornire informazioni pratiche sui percorsi formativi universitari e poost universitari.A questo scopo risponde l'Agronomist and Forester Day 2018 che si tiene in tutta Italia giovedì 19 promosso dall'Ordine professionale nazionale. A Sassari l'iniziativa si svolgerà, in collaborazione con l'Università, a partire dalle 10, nell'aula magna del dipartimento di Agraria, in via De Nicola, dove i partecipanti si collegheranno in diretta streaming con gli altri dipartimenti presenti nelle altre sedi universitarie per parlare della professione e promuoverla.«Vogliamo fare un po' il punto sulla nostra figura professionale, sia allo stato attuale sia per quanto riguarda il futuro - spiega il presidente dell'Ordine degli agronomi della provincia di Sassari, Ernesto Usai -. Che nel tempo si è evoluta estendendo la sua attività in più campi. Un tempo la figura dell'agronomo era soprattutto al servizio delle aziende agricole, ora il nostro lavoro si è allargato grazie all'acquisizione di nuove capacità e di una nuova domanda. Penso, ad esempio, al management e al marketing. Ecco, occorre che chi sta intraprendendo gli studi valuti tutte le possibilità che gli vengono offerte sia in Italia che all'estero», conclude Usai.A Sassari sono 547 gli iscritti all'Ordine, il più numeroso, per un totale di un migliaio in tutta l'isola. Una categoria numerosa che è sempre stata un punto di riferimento in un regione a vocazione agropastorale. E a Sassari il 75 per cento svolge attività libero professionale.L'Agronomist and Forester Day vedrà la partecipazione del presidente nazionale degli agronomi, Andrea Sisti, del segretario nazionale, Riccardo Pisanti, e del consigliere nazionale Corrado Fenu. Aprirà i lavori Antonio Pazzona, direttore del Dipartimento di Agraria, e interverrà Rossella Filigheddu, delegata del rettore per la didattica. Sono inoltre previsti interventi dei presidenti degli Ordini provinciali della Sardegna, mentre la sessione pomeridiana sarà rivolta ai professionisti.

 

16 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 18 aprile 2018 / Agenda - Pagina 21
Domani la quarta edizione di "Unisspring" organizzato dalle associazioni studentesche Asp e Elsa
Al Quadrilatero torna la Festa di primavera

SASSARI Tornerà domani a partire dalle 19, nel cortile del Quadrilatero di viale Mancini, L'Unisspring, evento giunto quest'anno alla sua quarta edizione. La manifestazione costituisce ormai un appuntamento fisso nel calendario della vita universitaria, non solo per tutti gli iscritti all'Ateneo turritano, ma per tutti gli studenti in generale. L'Unisspring è frutto della collaborazione delle associazioni studentesche che hanno la loro sede proprio nel polo di viale Mancini: Asp (associazione di Scienze Politiche) ed Elsa Sassari (The European law students' association). Entrambe le associazioni hanno avviato un progetto che si è consolidato durante gli anni con il fondamentale sostegno del Dipartimento, che ha l'obiettivo di offrire un momento di incontro e di aggregazione sociale all'interno dei locali dell'Università.L'evento Unisspring si inserisce in un panorama vivo e ricco, che è quello dell'associazionismo studentesco, che nel corso dell'anno offre agli studenti - aprendosi però anche al resto della città - eventi e manifestazioni che uniscono la didattica e l'approfondimento scientifico alla festa e al gioco.Domani, in particolare, i componenti delle associazioni organizzatrici allestiranno tre stand di accoglienza, mentre la musica del dj Antonio Fois farà da sottofondo a tutta la serata.I consigli direttivi di Asp ed Elsa Sassari - insieme alle presidenti Chiara Novelli e Bianca Mannironi - invitano tutti gli studenti a partecipare alla serata.

Questionario e social

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