Giovedì 12 aprile 2018

12 aprile 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
VIA UNIVERSITÀ. Contestate le collaborazioni dell'Ateneo con l'apparato dell'Esercito
Sit-in degli antimilitaristi davanti al Rettorato chiuso

Sono andati davanti al Rettorato per protestare contro i rapporti tra l'Università di Cagliari e militari. E ne hanno approfittato anche per contestare il Das (Distretto areospaziale sardo): gli studenti del Collettivo universitario autonomo Casteddu e i militanti di “A Foras - Contra a s'ocupatzione militare de sa Sardigna” si sono ritrovati ieri mattina alle 10 in via Università per dare vita a un sit-in «contro», scrivono in un comunicato, «le ingerenze e le collaborazioni dell'apparato militare con l'ambiente universitario e della ricerca».
In particolare, contestano il protocollo d'intesa tra l'Università di Cagliari e il Comando militare dell'Esercito che lega il dipartimento militare di Medicina legale e l'azienda ospedaliero-universitaria, i rapporti tra l'ateneo cagliaritano e tre università israeliane (Technion Institute, Hebrew University of Jerusalem e Oranim Academic College), colpevoli di fornire supporto scientifico all'occupazione dei territori palestinesi. Non a caso, tra gli striscioni sventolava, oltre a quella con i quattro mori, la bandiera palestinese.
E contestano, in generale, i rapporti tra l'Ateneo e il mondo militare. Proprio in quest'ottica sono rivolte le critiche al Das. «Apparentemente», afferma Cristian Perra, uno dei militanti, «ha le mani pulite perché sviluppa tecnologie civili. Ma, al suo interno, operano aziende che lavorano proprio in campo militare. La ricerca che viene fatta all'interno del Das finisce anche con il favorire l'industria bellica».
Una protesta pacifica. Ma che non è arrivata alle orecchie dei diretti interessati: ieri nel quartiere di Castello erano in programma una serie di interventi di manutenzione sulla rete idrica e il Rettorato è rimasto chiuso. Questo non ha impedito ai manifestanti di protestare: uno degli striscioni, “Senza etica non c'è ricerca, basta collaborazioni tra UniCa e università israeliane”, era indirizzato, indirettamente, alla rettrice. Proprio oggi Maria Del Zompo tornerà in cattedra per il terzo seminario di “UniCa per l'etica”.
Dopo circa un'ora, i manifestanti, tenuti d'occhio da decine di agenti delle forze dell'ordine, hanno lasciato il presidio e si sono trasferiti nella facoltà di Magistero. Dopo una breve assemblea hanno occupato ex spogliatoi, ormai abbandonati, sopra il campo da basket di Sa Duchessa, accanto alle scalette di via Trentino, dove hanno deciso di realizzare il Centro studi autogestito. ( mar. co. )

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
CAO, LA SOLITUDINE DELLO SCIENZIATO
«Proseguo nel mio lavoro senza farmi angosciare dai fattacci accaduti nel recente passato». Giacomo Cao è lo scienziato finito nel mirino di antimilitaristi senza volto appassionati di scritte sui muri, bersaglio di accuse e minacce vergate con la vernice rossa e nera e soppesate con una certa inquietudine dalle forze dell'ordine: «Sgradevoli incidenti del mestiere che non poggiano su dati di fatto. Al contrario, spacciano per verità assodate ciò che proprio non lo è, come la mia asserita schiavitù rispetto ai militari».
Cinquantasette anni e centinaia di pubblicazioni, docente di Ingegneria chimica e presidente del Distretto aerospaziale sardo, vorrebbe passare oltre: «Ho tanti impegni da onorare, non posso permettermi di dedicare altro tempo a quel che è accaduto».
Com'è cambiata la vita dopo le minacce?
«Mi sento protetto, con qualche accorgimento applicato alla libertà di movimento».
Ha la scorta?
«La mia vita prosegue come prima».
Quant'è forte la paura?
«Deboluccia, se si limitano alle scritte».
Come l'hanno presa i suoi familiari?
«Sono sereni perché mi vedono tranquillo: le presunte colpe che qualcuno mi addebita sono destituite di ogni fondamento».
I colleghi le sono stati vicini?
«Mi hanno manifestato amplissima solidarietà. Tutti hanno stigmatizzato questo tipo di episodi con decisione».
All'appello è mancata la solidarietà da parte di qualcuno?
«L'ho ricevuta pubblicamente dal rettore Maria Del Zompo e dal segretario regionale della Cgil Michele Carrus, privatamente anche dal sindaco Massimo Zedda e tanti altri».
Qualche sorpresa?
«Non posso negare d'essere rimasto stupito dal silenzio di alcuni».
La Regione?
«Preferisco non parlare di casi specifici».
La accusano di essere in prima linea in alcuni progetti militari.
«In quanto professore universitario non lavoro ad alcuna iniziativa di quel tipo. Quelle che porto avanti nell'ateneo di Cagliari sono note e non c'è nulla di militare. Come presidente del Distretto aerospaziale - incarico che svolgo senza percepire un euro, al di là del rimborso dei biglietti aerei e dei panini presi al volo nei bar - sono coinvolto esclusivamente in attività civili».
Da cosa nasce l'incomprensione?
«Non ne ho idea. Quello che so è che i soci del Distretto vogliono portare avanti progetti civili all'interno di alcune basi sarde».
Quali?
«Alla Regione sono già stati formalmente presentati quello di Avio - che sarà realizzato nel Sarrabus - e quello di Gem-Airbus per creare un sistema che garantisca l'operatività degli aerei in assenza di gps. Abbiamo già ottenuto una serie di brevetti che vanno nella direzione dell'esplorazione dell'uomo sulla Luna e su Marte. La space economy è la prospettiva di sviluppo dei prossimi trenta-quaranta anni, sarebbe una pazzia rinunciarci».
Chi non gradisce questo scenario?
«Per un attimo diamo per acquisito che gli attacchi arrivino dal mondo antimilitarista. Secondo me queste persone dovrebbero essere soddisfatte di ciò che sta accadendo».
Perché?
«All'interno di spazi militari si faranno test civili. Una rivoluzione rispetto al passato. Indossando per un momento i loro abiti sarei felice della novità. Se invece l'obiettivo di questa polemica è solo smobilitare i poligoni, allora ad impossibilia nemo tenetur , non è il mio mestiere».
Qualcuno sottovoce sostiene che lei usi le minacce ricevute come strumento di pressione per far andare avanti i progetti del Distretto.
«L'aerospazio può essere un volano di vero sviluppo. La sinergia tra le cinque infrastrutture di cui la Sardegna dispone - radiotelescopio, i due aeroporti minori di Fenosu e Tortolì, Decimomannu e il poligono del Salto di Quirra - è un unicum nazionale. Mi sembra chiaro che utilizzandole ci siano importanti prospettive di crescita. Quindi a chi dice che sfrutto questi episodi per drenare maggiori risorse rispondo questo settore è una grande opportunità, consente di mettere l'Isola al centro del sistema aerospaziale italiano con tutto ciò che ne consegue. Quando mai avviene in altri campi?»
Lei ha fatto una lunga esperienza di lavoro negli Stati Uniti: perché è tornato?
«Non c'è niente di più entusiasmante di costruire dove non c'è niente. Per questo motivo è stata più forte di ogni cosa la spinta a tornare dove sono nato».
Mai pensato di mollare davanti alle ultime turbolenze?
«Neppure per un istante».
In Sardegna si investe in ricerca?
«Il livello è ottimo, in tanti settori. Sarebbe utile investire di più in piani quinquennali o decennali. Purtroppo le idee non vengono con un colpo di bacchetta, la ricerca funziona con risorse finanziarie e uomini su cui farle camminare».
Pentito della candidatura a rettore?
«No. È stata un'esperienza interessantissima. Sono allevato a pane, università, politica e femminismo. Mi appassiono alle cose che faccio, anche in quel caso lo spirito era dare un contributo alla crescita».
A proposito di politica: proposte di candidatura?
«Non mi sono state fatte».
Se accadesse?
«Se dovessi ricevere qualche offerta, la valuterei».
Nell'ateneo esiste la meritocrazia?
«Sicuramente, anche se non sempre declinata nel migliore dei modi».
Si può fare carriera anche senza un cognome importante o un padrino potente?
«Sono figlio di, nipote di, ho vissuto la mia vita almeno inizialmente con un'attenzione particolare che ha stimolato ancora di più lo sforzo profuso. Sono al lavoro sette giorni su sette, con poche vacanze. Uno sforzo che forse in altre condizioni non sarei stato in grado di produrre. Insomma, ho sempre fatto del mio meglio per evitare che i parenti si rivoltassero nella tomba».
La meritocrazia al di là del suo caso?
«Il sistema italiano è meno meritocratico di altri. C'è un grande margine di miglioramento».
La soddisfazione più grande?
«Per quelli come me che si definiscono ricercatori la gratificazione più importante è vedere riconosciuti a livello internazionale i propri risultati scientifici».
Nient'altro?
«Sono felice quando le nostre intuizioni trovano un'applicazione pratica. Cos'altro potrei volere dalla vita?»
di Paolo Paolini, ppaolini@unionesarda.it

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
In evidenza
ETICA E SCIENZA, LA RETTRICE IN CATTEDRA
Oggi alle 16, la rettrice Maria Del Zompo, nell'aula magna del rettorato, parlerà di “Scienza, ricerca e etica”. La farmacologa affronterà anche le vicende legate al caso stamina o al metodo Di Bella, ma anche il delicato tema delle vaccinazioni.

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
CONFERENZE IN BIBLIOTECA
Domani, alle 15, nella biblioteca universitaria (via Università 32), le conferenze “La fondazione della città di Carouge”, a cura di Andrea Merlotti e “Colonizzazione e integrazione culturale nell'architettura sarda del Sei e Settecento”, a cura di Marcello Schirru.
 
5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
DALL'AFRICA ALLA SARDEGNA
“Le mie paleo-nonne africane e il cammino della vita” è il tema che l'associazione “Riprendiamocì la Sardegna” tratterà lunedì prossimo con la scienziata Daniela Pani. L'incontro si terrà alle 20 nella sala degli specchi dell'Università (via Trentino).

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 34 - Edizione CA)
Presentazione libro
Appuntamento con la cultura domani a Nuxis. Alle 18.30, nella sala convegni del Centro sociale, verrà presentato il libro “Come un avvoltoio”, il libro, tra romanzo e storia, dello scrittore Giulio Nonnis. All'evento, oltre all'autore, prenderanno parte anche l'editore Paolo Cossu, il sindaco Piero Andrea Deias, il professor Giovanni Murgia, docente di Storia moderna dell'Università degli studi di Cagliari e Michele Fanutza, vice sindaco e assessore alle Politiche sociali e culturali. A seguire le conclusioni di Claudia Serra.

 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Progetto della scuola Satta nell'oasi di via Sant'Ignazio
L'orto elfico dei bambini: lezioni di verde all'aperto

È nato all'inizio dell'anno scolastico e i primi frutti iniziano a vedersi in questi giorni: è uno speciale spazio, ritagliato dentro la cornice dell'orto botanico dell'Università di Cagliari, riservato ai bambini della scuola dell'infanzia Satta di via Angioy. La continuazione del progetto “La scuola degli elfi”, che prevede che una parte delle attività didattiche si svolga all'aria aperta. In una piccola area dell'orto botanico gli alunni stanno imparando a prendersi cura delle principali specie orticole normalmente coltivate nelle nostre campagne e che normalmente sono abituati a vedere direttamente sulle loro tavole, a casa e a scuola. L'iniziativa è nata dalla collaborazione tra la scuola elfica e il Centro servizi che gestisce l'orto botanico dell'Ateneo: una volta al mese, accompagnati dalle loro insegnanti, i 25 bambini hanno appreso i primi rudimenti della messa a dimora e della coltivazione delle varie specie. L'area è stata appositamente preparata da Marco Atzori, giardiniere dell'orto, e successivamente piantumata mostrando ai bambini come fare e coinvolgendoli in tutte le fasi. «Proseguiamo sempre più determinati verso l'orto vivo e condiviso - spiega il direttore dell'orto botanico, Gianluigi Bacchetta - mostrando ai bambini delle scuole il ciclo della vita delle piante e coinvolgendoli attivamente». L'iniziativa ha coinvolto la classe delle maestre Cicci Della Calce e Simona Buzzi. «La scuola elfica Satta predilige un metodo pedagogico-educativo che pone l'accento sull'importanza della vita all'aria aperta nell'infanzia - spiega la maestra Della Calce - il tempo trascorso all'aperto regala ai bambini esperienze che non possono essere riprodotte altrove». Sabato e domenica, in occasione della manifestazione “I giardini storici di Sardegna”, sarà possibile visitare l'orto elfico.

 

8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Provincia di Sassari (Pagina 42 - Edizione CA)
SASSARI La vertenza dei portieri d'ospedale:
l'azienda universitaria incontra i sindacati

Organizzazioni sindacali e Azienda ospedaliera universitaria a confronto, per discutere insieme della situazione del personale Secur, attualmente utilizzato nelle strutture sanitarie per i servizi di portierato di mezza provincia. Da gennaio i dipendenti sono senza stipendio, anche perché l'Azienda ospedaliera starebbe ritardando i pagamenti all'istituto di vigilanza. L'altro ieri la manifestazione di protesta, in piazza Fiume, davanti alla direzione generale dell'Ats. Ieri, invece, il direttore amministrativo dell'Aou di Sassari, Lorenzo Pescini, nella sede di viale San Pietro, ha ricevuto i rappresentanti sindacali Cgil, Filcams Cgil, Cisl, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. «Siamo pronti a garantire il pregresso ancora dovuto per le prestazioni di portierato se ci sono le condizioni per farlo, dando anche un'accelerazione ai percorsi di liquidazione».
La Secur non starebbe pagando con puntualità i contributi ai propri lavoratori e, dunque, non sarebbe nemmeno in regola con il Durc. Ed è come un cane che si morde la coda perché, stando così le cose, vengono a mancare le condizioni per ricevere i bonifici da parte dell'Ats e di Aou. Sono circa 200 i lavoratori di tutta la provincia e da due mesi non ricevono la busta paga. 930 euro lorde, una cifra che non è sufficiente per creare un fondo per le emergenze: è già tanto se si arriva a fine mese. Essere retribuiti con molto ritardo, quindi, sta mettendo in gravissime difficoltà tante famiglie. La Secur si dice dispiaciuta per le criticità che sta attraversando e spera di poter risolvere in tempi brevi le questioni burocratiche. ( c.fi. )

 

9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 12 aprile 2018 / Lettere e opinioni (Pagina 12 - Edizione CA)
IL DIBATTITO
A proposito del nuovo Statuto
LA LINGUA SARDA E LE SUE VARIETÀ

Rispondo a varie domande ed obiezioni che mi sono state fatte da alcuni lettori de L’Unione Sarda. Cosa dovranno fare i sardi delle minoranze linguistiche della Gallura, di Sassari, d’Alghero e di Carloforte, i quali di certo non accetteranno la lingua sarda come loro “lingua ufficiale”? La risposta è facile: adotteranno la lingua italiana. Ed io suggerisco che sia inserito nel nuovo statuto della Regione sarda che si sta varando il seguente articolo: «Sono lingue ufficiali della Sardegna la lingua sarda nelle sue varietà campidanese e logudorese e la lingua italiana». Seconda domanda: sono da salvaguardare i dialetti che esistono nell’Isola, come l’oristanese, il sulcitano, l’ogliastrino, il barbaricino, il nuorese e poi il gallurese, il sassarese, l’algherese, il tabarchino e infine i numerosi suddialetti locali? Certo che sì, e questo sarà fatto nella scuola, nella quale essi saranno permessi, incoraggiati e favoriti. E qui suggerisco un altro importante nuovo articolo da inserire nello Statuto regionale: «Nella scuola dell’obbligo, elementare e media, non possono operare se non insegnanti che abbiano una conoscenza attiva e passiva di una varietà della lingua sarda, campidanese o logudorese ed una conoscenza passiva di una qualsiasi altra varietà dialettale». L’obbligo di conoscere anche la lingua tedesca nell’Alto Adige e la lingua francese in Val d’Aosta esiste già in queste due regioni autonome e perché non deve esistere anche nella regione autonoma della Sardegna riguardo alla lingua sarda? Otterremmo anche l’importante risultato di salvaguardare molti posti di lavoro per i sardo-parlanti.
Massimo Pittau
Storico, glottologo, professore emerito all’Università di Sassari

 

 
 

La Nuova Sardegna

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 12 aprile 2018 / Oristano - Pagina 18
CONSORZIO UNO >> LE PROSPETTIVE L’università organizza una serie di incontri con gli esperti
Si parte con un parallelo tra Sardegna e Creta
Sardegna da aMare? Confronto sul futuro del turismo balneare

ORISTANO Quanto e come si sta specializzando l'offerta turistica sarda? È un prodotto maturo capace di intercettare le esigenze del viaggiatore moderno? Seguirà questi binari il primo incontro del ciclo denominato "AperiTurismo", organizzato dal Consorzio Uno di Oristano in compartecipazione con il Dipartimento di Economia dell'Università di Cagliari. L'obiettivo è quello di facilitare lo scambio di esperienze imprenditoriali del turismo sardo, stimolare la collaborazione tra le risorse locali e dare respiro alla prima community b2b sul turismo in Sardegna. Un ciclo di incontri, dunque, avente come denominatore comune l'evoluzione del settore turistico isolano. Il primo appuntamento questo pomeriggio con "Sardegna da aMare", in programma alle 16 presso il Teatro San Martino, in via Ciutadella de Menorca ad Oristano. L'incontro sarà inaugurato da un interessante confronto tra la Sardegna e Creta, con l'intervento di Minas Liapakis, Consultant & Marketer da Heraklion. Sarà analizzata, in seguito, l'offerta relativa al turismo balneare isolano. Prenderanno parte all'evento i rappresentanti di alcune tra le più rinomate strutture ricettive balneari sarde. Da Gianluca Borgna (marketing manager del Falkensteiner Resort Capo Boi) a Marco Bongiovanni (AD del Baja Hotels), passando per Laura Mor (Digital Strategist del Gabbiano Azzurro Hotel & Suites) e Laura Deiana (titolare e AD del Tiliguerta Gamping & Clamping Village). Il secondo panel, invece, sarà dedicato alle destinazioni e vedrà l'intervento di Paolo Manca (Federalberghi Sardegna), Giovanni Vardeu (Assessore al Turismo del Comune di Orosei), Martino Di Martino (Presidente del Consorzio Sardegna Costa Sud), Alessandro Murana (Assessore al Turismo del Comune di Cabras) e Giuseppe Melis (Professore associato di marketing presso l'Università degli Studi di Cagliari). Infine, Carlo Gallino e Clelia Mattana, rispettivamente CEO di MyComp e founder di Keepcalmandtravel.com tracceranno un bilancio in merito alle ricerche sul web del prodotto Sardegna. Sarà possibile seguire l'evento online in streaming tramite la pagina Facebook del Consorzio Uno di Oristano oppure dal vivo, previa registrazione su Evenbrite.
Stefano Sulis

Questionario e social

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