Giovedì 5 aprile 2018

05 aprile 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 aprile 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Associato e ricercatore dell'Università conquistano la rivista Nature
ARRIVA IL SUPER COMPUTER
DEI DOCENTI CAGLIARITANI

Dalle aule dell'Ateneo cagliaritano alle pagine di Nature: la Bibbia per gli scienziati di frontiera. È il prestigioso traguardo di un gruppo di matematici e fisici che vanta al suo interno anche un docente e un ricercatore dell'Università di Cagliari. Per ora sono riusciti a ritagliarsi uno spazio all'interno della prestigiosissima rivista londinese, conquistando un posto d'onore all'interno della comunità internazionale, ma in futuro potrebbero persino creare un super computer.
LA RICERCA Basta il titolo per capire che non si tratta di una questione per comuni mortali: “The lattice of trumping majorization for 4D probability vectors and 2D catalysts”, difficile persino da tradurre, figuriamoci da spiegare a chi non fa parte del settore. Dietro c'è un anno di intenso lavoro, portato avanti da un team di quattro persone: Gustavo M. Bosyk e Guido Bellomo, entrambi applicati all'Istituto di fisica di La Plata (in Argentina), e da Hector Freytes e Giuseppe Sergioli, rispettivamente professore associato e ricercatore del dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell'ateneo cagliaritano.
SCIENZIATI DI FRONTIERA «L'ambito è quello della teoria dell'informazione quantistica», spiega Sergioli: curriculum da fare invidia, trentotto anni, siracusano di nascita e cagliaritano d'adozione («sono in Sardegna da circa tredici anni, sono sposato con una sarda e ho anche una figlia»). Tra le altre cose è anche il coordinatore del progetto “Logical-time evolution of microscopic correlated system”, finanziato dalla Regione, che ha contributo parzialmente anche alla ricerca arrivata sino a Nature. «In pratica parliamo di quegli studi teorici che stanno alla base del possibile sviluppo di un computer quantistico», sottolinea. «Per farla semplice: un calcolatore che avrebbe prestazioni infinitamente superiori a un apparecchio classico, sia in termini di rendimento che per quanto riguarda la velocità di risultati», chiarisce. «E posso garantire che non si tratta di fantascienza».
TEAM VINCENTE Una squadra affiatata ed evidentemente di successo, che da circa dieci anni si muove sotto la supervisione del professore Roberto Giuntini, presidente della Società italiana di logica e filosofia delle Scienze, ex direttore della scuola di Dottorato in Filosofia ed Epistemologia e in passato delegato della rettrice per l'e-learning. «Il nostro è un lavoro di equipe», precisa Sergioli. «Meriti e difficoltà vanno sicuramente spartiti in parti uguali». Così come i ringraziamenti, per aver dato lustro all'Ateneo cagliaritano. E forse anche all'intera Sardegna.
Sara Marci

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 aprile 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Sa Duchessa
LE GARE DI ATENEIKA

È in programma dal primo al 10 giugno alla cittadella sportiva “Sa Duchessa” in via Is Mirrionis la sesta edizione di “Ateneika”, il festival di sport e musica dell'Università organizzato dal Cus e dalle associazioni “Il paese delle meraviglie” e “OlimpiKa”. I giochi ospiteranno anche docenti, dottorandi, specializzandi e personale tecnico-amministrativo dell'Università. Le iscrizioni scadono il 9 maggio: sono necessarie la Cus Card e la compilazione del modulo online sul sito “ateneika.com”. Sono previste atletica leggera, badminton, basket, calcio a 5, calcio balilla, e-sports Fifa 2018, pallavolo, tennis, tennistavolo, scacchi.

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 aprile 2018 / Cronaca di Oristano (Pagina 35 - Edizione CA)
SANITÀ. Puxeddu: «Nessun viaggio della speranza, lo operiamo al Policlinico di Cagliari»
«RIDAREMO LA VOCE AL PAZIENTE»
Raccolto l'appello dell'uomo di Simaxis ferito in un incidente
«Vorrei solo avere un'altra chance di una vita normale». Alan Carta aveva in mente anche una raccolta fondi su Facebook per affrontare il costo dell'operazione chirurgica che gli avrebbe consentito di recuperare la voce persa dopo un terribile incidente stradale. Nessun viaggio della speranza, l'opportunità per riconquistare una vita normale arriva dall'équipe del Policlinico universitario di Cagliari guidata dal professor Roberto Puxeddu. Oggi, il giovane 32enne di Simaxis, verrà visitato dagli specialisti della Clinica di otorinolaringoiatria dell'Azienda mista che predisporranno in tempi brevi un probabile intervento di “Reinnervazione laringea bilaterale selettiva” per ripristinare la mobilità delle corde vocali e, soprattutto, per eliminare la cannula tracheale e consentirgli così di respirare autonomamente. Un'operazione delicata con altissime percentuali di successo per i medici universitari.
L'INTERVENTO CHIRURGICO Roberto Puxeddu era a Mosca a tenere una lezione quando ha letto sull'edizione on line del nostro giornale la storia di Alan Carta. Appena rientrato in città ha contattato i colleghi dell'ospedale Brotzu, dove il giovane era stato ricoverato per una serie di traumi legati allo schianto in auto. «L'incidente ha tranciato al paziente la trachea e i due nervi che passano vicino. Ogni nervo gestisce cinque muscoli per lato. Quattro lavorano con la stessa azione e avvicinano le corde vocali, uno fa il contrario aprendole». La difficoltà sta nel riattaccarli. È come avere due spinotti dai quali partono 5 cavi, ognuno deve essere ricongiunto nel modo giusto al muscolo corrispondente. «Dobbiamo evitare le sincinesie (movimenti opposti e indesiderati del muscolo)».
I RISCHI Alan Carta era pronto al viaggio della speranza. «L'operazione è delicata ma per niente complessa e non avrà costi per il paziente perché eseguita con il Servizio sanitario nazionale», afferma il responsabile della Clinica di otorinolaringoiatria che sei mesi fa aveva eseguito con successo lo stesso intervento su una donna di 42 anni e si prepara per un viaggio a Genova per eseguire l'identica operazione chirurgica su un paziente ligure. «In pratica oltrepassiamo il moncone del nervo danneggiato innestandolo nel muscolo della laringe». La degenza sarà dura? «No, ma sarà lunga la riabilitazione: almeno un anno. Sia ben chiaro - precisa Puxeddu - il vero problema è farlo respirare per vie naturali». La voce? «Otterrà un suono socialmente accettabile, ma non tornerà più come prima».
MANCA LA RETE La domanda è lecita: perché uno specialista di una struttura pubblica deve venire a conoscenza di un caso così grave da un giornale? Puxeddu, non risponde, ma è evidente che è necessaria una rete che metta in contatto gli ospedali della Sardegna. 
Andrea Artizzu

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 aprile 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Corsa per il Policlinico: replica il presidente Ctm dopo le lamentele per i tagli
«LA REGIONE VOLEVA ELIMINARE LA LINEA 29»
I passeggeri protestano per i tagli alla linea 29 del Ctm, ma poteva andare peggio: la Regione voleva cancellarla. L'intervento sulla tratta che supera la Statale 554 e conduce al Policlinico di Monserrato è stato deciso per favorire l'aumento di traffico sulla Metro, una strategia però ritenuta sbagliata dai passeggeri. «Le persone vanno sul tram se funziona, non se le carrozze passano ogni 20 minuti o tagliando le linee funzionanti dei bus», commenta Michele Vacca, referente dell'Utc, l'associazione che riunisce chi utilizza il trasporto pubblico: «Si spostano sul tram studenti e pensionati che non guidano. Chi può farlo invece ricomincia a muoversi in auto o compra lo scooter».
L'intervento sulla linea, che ora parte da via San Benedetto, è stato imposto. «L'azienda l'ha modificata seguendo una disposizione dell'assessorato regionale ai Trasporti», precisa Roberto Murru, presidente del Ctm, «la decisione è stata motivata con la volontà di favorire l'uso del servizio su rotaia Metrocagliari». I tagli sono frutto di una mediazione con la Regione, che «aveva chiesto al Ctm la soppressione della linea. Ma il nostro consorzio ha presentato dei dati che hanno dimostrato l'importanza della linea come numero di passeggeri trasportati, e anche a seguito delle richieste della Città metropolitana la decisione è stata rivista». No all'eliminazione, ma «ridimensionamento e modifica del capolinea».
Da tempo tra Ctm e Arst il clima è teso. Alcuni centri metropolitani non sono serviti dal Consorzio locale, altri lo sono da entrambe le società. L'idea per il futuro è evitare sovrapposizioni e potenziare i collegamenti dei bus verso le fermate della Metro, ma questa prima operazione sulla linea 29 ha scatenato diverse proteste a partire da quella dell'associazione studentesca Unica 2.0, che ha chiesto un incontro al presidente del Ctm e all'assessore regionale ai Trasporti. Sulla stessa linea l'associazione “Utenti trasporto pubblico”. «La motivazione del privilegiare il tram non sta in piedi», spiega Michele Vacca, «con la 29 ha 4 fermate in comune: Repubblica, Vesalio, Caracalla e Policlinico, ma il resto del percorso passa in strade non servite da altri mezzi: Chiabrera, Torricelli, Roberto Pisani, Caracalla Vesalio e San Fulgenzio». Dal canto suo il Ctm cerca di informare i passeggeri del taglio alla linea 29 in vari modi: con una hostess in piazza Matteotti e col numero verde 800-078-870.
Marcello Zasso

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 aprile 2018 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Siglata la convenzione con l'Agcom. Nel 2017 recuperati 400mila euro dalle compagnie
CORECOM, PIÙ FONDI E PIÙ POTERI
Telefonia e pay tv: adesso il comitato potrà anche giudicare

Il ruolo di conciliatore gli stava stretto. Da maggio il Corecom Sardegna non si limiterà a mettere d'accordo cittadini e gestori di telefonia o pay tv. Se non ci dovesse riuscire potrà direttamente giudicare sulle controversie. «Questo è un passo storico», dice il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni, Mario Cabasino, «in questo modo Corecom acquisisce tutte le deleghe da parte dell'Agcom allineandosi al resto dell'Italia e offrendo così un servizio di prossimità ai cittadini e alle aziende editoriali della Sardegna».
CONVENZIONE E NUOVI FONDI La convenzione con l'Autorità - sottoscritta nei giorni scorsi dal suo presidente Angelo Marcello Cardani, da Cabasino e i presidenti di Giunta e Consiglio regionale, Francesco Pigliaru e Gianfranco Ganau - attribuisce all'organo decentrato anche le funzioni di gestione del registro degli Operatori di Comunicazione (Roc) e di monitoraggio delle trasmissioni dell'emittenza locale privata e di quella della concessione pubblica. Con l'intero pacchetto di deleghe arriveranno anche nuovi fondi: 118mila euro (prima erano 60mila) da Agcom che si sommano ai 220mila euro assegnati dal Consiglio regionale. «Finalmente Corecom è in grado di svolgere sino in fondo il ruolo per cui è stato istituito - osserva Gianfranco Ganau - e di offrire un servizio completo ai cittadini che, nell'ambito delle controversie con gli operatori telefonici, potranno chiudere la procedura direttamente nell'isola, evitando trasferte onerose».
TRE MESI PER UNA SOLUZIONE Dal momento della presentazione dell'istanza da parte dell'utente/cittadino la procedura di conciliazione ha una durata di massimo 30 giorni. Da maggio, con l'avvio operativo della convenzione firmata con l'Agcom, la definizione delle controversie fra utenti e gestori verrà conclusa entro 60 giorni. Ci vorranno in pratica tre mesi, nella peggiore delle ipotesi, per arrivare a una soluzione. Ma - fa notare Cabasino - la possibilità di giudicare su una controversia sarà un buon motivo, soprattutto dal punto di vista delle compagnie, per risolvere tutto in fase di conciliazione.
RECUPERATI 400MILA EURO Grazie al Corecom l'anno scorso cittadini-utenti, imprese e pubbliche amministrazioni sono riusciti a recuperare 400mila euro. Nel 2017 il Comitato ha seguito 1.573 istanze (46 dichiarate inammissibili) con 1.527 procedimenti avviati e 1.441 concluse. L'incremento è stato del +50% rispetto al 2016, quelle con esito positivo sono aumentate del 73%. Le istanze più ricorrenti hanno riguardato le spese per fatturazioni non giustificate (53,7%), interruzione e sospensione del servizio (24,9%), trasparenza contrattuale (19,5%), costi per recesso (19,3%) e prodotti servizi non richiesti (18,2%). Cabasino ha presentato anche le attività del comitato per il 2018: uno studio in collaborazione con l'università di Cagliari sul modo della comunicazione in Sardegna tra tv, carta stampata, agenzie, radio e siti web e poi, in collaborazione con “Giulia giornaliste Sardegna”, la la messa in scena di uno spettacolo teatrale dedicato alla violenza e agli stereotipi di genere. 
Roberto Murgia

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 aprile 2018 / Provincia Medio Camp (Pagina 31 - Edizione CA)
SANLURI
Nelle mense scolastiche prodotti a chilometri zero

Lenticchie con la fregola, polpette, gnocchetti alla campidanese, civraxiu, miele, yogurt, tutto a chilometri zero. Un viaggio breve dalla terra alla tavola, nei piatti degli alunni delle materne e primarie del Medio Campidano. È il progetto “Satu po imparai”, realizzato dal tavolo tecnico Sian, dal servizio di Igiene degli alimenti e della nutrizione dell'Assl di Sanluri, dalla Provincia, dall'Agenzia Laore, le Fattorie didattiche, l'Università di Cagliari, con i Comuni. «Abbiamo studiato i menù più adatti ai bambini partendo dalle materie prime locali, rafforzando la collaborazione per l'impiego dell'acqua di rete, assistendo i gestori nell'individuazione dei produttori, nella custodia e valorizzazione del patrimonio di saperi, coinvolgendo i genitori», spiega Marina Donatini, responsabile del Sian. «Supportiamo con convinzione queste iniziative che si avvicinano ai nostri servizi sanitari», dice il direttore dell'Assl, Antonio Onnis. (s. r.)
Con gli Alcolisti anonimi per uscire da un incubo
«Smettere di bere si può: il primo passo è riconoscere la propria impotenza di fronte all'alcol». Con queste parole di incoraggiamento, il gruppo “Alcolisti anonimi” di Sanluri invita chiunque abbia voglia di smettere a unirsi a loro. Non si pagano tasse né quote d'iscrizione: l'unico requisito è essere alcolisti determinati a cambiare strada. Tutto rigorosamente anonimo, portato avanti con lo scopo della guarigione da una malattia cronica, drammatica, progressiva e mortale. Se ne parlerà sabato, alle 17, nella sala del convento dei frati Cappuccini, in occasione della presentazione ufficiale del gruppo Fra Ignazio. Uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza per aiutare gli altri a raggiungere la sobrietà. Interverranno la docente universitaria di neuroscienze, Roberta Agabio, il professor Gianluigi Gessa, il vescovo emerito di Lanusei, Antioco Pireddu, con la testimonianza di un alcolista. (s. r.)

 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 5 aprile 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 34 - Edizione CA)
CARBONIA. Esperti a confronto il 10 aprile nel centro Sotacarbo
Energia pulita, si fa il punto sulla ricerc
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A che punto è la ricerca sull'energia pulita? È la grande sfida che porta avanti la Sotacarbo: il 10 aprile il centro ricerche operativo da anni nella Grande miniera di Serbariu illustrerà alcuni dei risultati (e le prospettive) in un seminario aperto al pubblico e con la partecipazione dell'assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci e del sindaco Paola Massidda. Dalle 10, dopo i saluti istituzionali, il seminario darà ai relatori l'opportunità di illustrare i risultati raggiunti e le prospettive del progetto “Centro di eccellenza sull'energia pulita” (Ceep), finanziato dalla Regione con fondi Por per 8 milioni 356 mila euro. Scopo del progetto era lo sviluppo di infrastrutture di ricerca da intendersi però come un insieme di apparecchiature d'avanguardia, di sinergia fra personale qualificato e una vasta rete di collaborazioni ed esperti. Una rete appunto in grado di realizzare studi sulle tecnologie rivolte alla conversione dell'energia a basse emissioni di anidride carbonica, secondo i processi della gassificazione delle biomasse, della loro separazione, del riutilizzo e del confinamento della Co2. Il progetto, avviato nel 2014, ha concluso la prima fase e la fase due è già partita, con degli sviluppi da discutere nel corso del seminario, dove verranno spiegate le attività svolte. Fra gli interventi previsti, quelli di Alberto Pettinau (responsabile scientifico del Centro di eccellenza), di Cinzia De Vittor sulle infrastrutture della rete europea, di Giorgio Cau (docente universitario) e di Fabio Tore (del Centro regionale di Programmazione). (a. s.)

 




 

La Nuova Sardegna

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 aprile 2018 / Sardegna - Pagina 7
A giugno Cagliari ospita la kermesse: migliaia di partecipanti
ATENEIKA, APERTE LE ISCRIZIONI

CAGLIARI Il 9 maggio si chiudono le iscrizioni alla sesta edizione di Ateneika. Col motto "Sport, Music & You: aggregazione sociale e culturale in modo sano e costruttivo" riparte il festival di sport e musica dell'università di Cagliari, organizzato dal Cus e dalle associazioni "Il Paese delle Meraviglie" e "OlimpiKa". L'evento si tiene dal 1 al 10 giugno negli impianti della Cittadella Sportiva "Sa Duchessa", in via Is Mirrionis a Cagliari. Per la prima volta i giochi possono ospitare docenti, dottorandi, specializzandi e personale tecnico-amministrativo dell'ateneo. Necessaria la richiesta della Cus Card e la compilazione del modulo online sul sito ateneika.com. Si potrà partecipare a una o più discipline sportive tra le dieci in programma. Ovvero, atletica leggera, badminton, basket, calcio a 5, calcio balilla, e-sports Fifa 2018, pallavolo, tennis, tennistavolo, scacchi. L'anno scorso i partecipanti furono 1800, con 100 studenti volontari coinvolti nell'organizzazione. Nutrito anche il programma artistico: si esibiranno più di venti band del panorama nazionale.

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 aprile 2018 / Sardegna - Pagina 4
Dispute sulle telecomunicazioni, l'Agcom trasferisce funzioni al comitato sardo
Il Corecom sarà organo giudicante

CAGLIARI Conciliatore lo era già, presto diventerà anche giudice. Sarà questo il futuro del Corecom, che oltre la sigla vuol dire: Comitato regionale di controllo delle comunicazioni. Quindi il luogo fisico in cui, negli uffici di Cagliari e Sassari, ogni consumatore può ricorrere dopo essere finito prigioniero dei contratti firmati con le compagnie telefoniche e i colossi della pay-tv, la televisione a pagamento. Finora il Corecom ha svolto la funzione di conciliatore e cercato di mettere d'accordo le controparti. C'è riuscito e anche bene. L'anno scorso su 1.526 controversie il 75%, sono oltre un migliaio, si è concluso a favore dei consumatori, che ha recuperato in tutto 400mila euro rimborsati dai gestori. Fin qui il passato che comunque continuerà ad andare avanti, poi da maggio lo stesso Corecom diventerà anche un collegio giudicante e le sue decisioni, comprese le sanzioni inflitte, saranno inappellabili: dovrà pronunciarsi sulle conciliazioni non andate a buon fine e che, nel frattempo, sono diventate vere e proprie contrapposizioni, o cause per essere ancora più chiari. È tutto scritto nella convenzione con cui l'Autorità nazionale delle comunicazioni, l'Agcom, ha trasferito al Corecom le cosiddette funzioni di secondo livello, il giudicare appunto, finora accentrate a Napoli.«La Sardegna - ha detto il giornalista Mario Cabasino, presidente del Comitato - si allinea così alle altre Regioni e fra pochi mesi offrirà un servizio ancora più vicino ai cittadini». Da maggio in poi «tutte le procedure potranno essere chiuse direttamente nell'isola», ha aggiunto Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale, determinante per arrivare alla firma. A questo punto il Corecom è di fatto nei suoi pieni poteri: «È stato un percorso lungo ma ci siamo arrivati», ha ricordato Cabasino.Il Comitato ha ricevuto in carico anche altre due deleghe. La prima: monitorare le trasmissioni radiotelevisive prodotte dalle tv private e da Rai Sardegna per «verificare il rispetto degli obblighi a tutela delle minoranze linguistiche e dei minori», poi «della quota e della qualità della pubblicità inserita e della par condicio nelle campagne elettorali». In caso dovesse riscontrare delle anomalie, il Corecom invierà la segnalazione all'Autorità nazionale. Fra i nuovi compiti il Comitato dovrà verificare anche che i contributi regionali per la diffusione della lingua sarda siano spesi bene dalle televisioni locali cui sono stati assegnati attraverso i bandi previsti da una legge del 2015 e da allora sempre rifinanziata dal Consiglio. Per poter svolgere vecchie e nuove funzioni il Comitato avrà a disposizione i 220mila euro inseriti come ogni anno nella Finanziaria regionale, più i 118mila (erano finora 68mila) in arrivo dall'Autorità nazionale, necessari per far funzionare gli sportelli di Cagliari e Sassari, aperti grazie anche a quattro borsisti delle due Università, in cui il numero dei ricorsi è aumentato del 50 e del 100%. Inoltre ha in calendario anche la pubblicazione, a giugno, di un dossier sull'informazione, dai quotidiani ai siti internet, e la partecipazione allo spettacolo teatrale contro la violenza di genere, organizzato insieme a «Giulia», l'associazione delle giornaliste sarde. (ua)

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 aprile 2018 / Lettere e commenti - Pagina 34
AI RICERCATORI UNIVERSITARI SERVE STABILITÀ
Il precariato è uno dei principali problemi della vita universitaria di oggi
Il suo superamento è uno dei banchi di prova per il nuovo governo

di Gian Paolo Demuro
direttore del Dipartimento di Giurisprudenza-SS

La recente approvazione da parte dell'Università di Sassari di un piano di stabilizzazione per il personale amministrativo è un successo sul piano gestionale e umano, che sarà completato quando analoga iniziativa potrà essere presa per il personale docente. Per conseguire l'obiettivo è necessario che il Parlamento modifichi il quadro normativo. Il precariato - l'esistenza cioè di ricercatori a tempo determinato - è infatti uno dei principali problemi della vita universitaria di oggi, a Sassari come negli altri atenei, conseguenza della legge 240 del 2010 (c.d. Gelmini), che partiva dall'esigenza - pure condivisibile - di rimediare al lassismo e avversava la logica del posto fisso, e che ha introdotto anomale figure di ricercatori a tempo, con fasi varie e incerte prima di poter aspirare alla stabilità. La sequenza di condizioni, complicata da descrivere (figuriamoci da vivere), ha comportato illusioni e disillusioni e molte volte delusioni: soprattutto però non ha creato ricercatori migliori ma solo più preoccupati. Insomma ha fallito l'obiettivo. Lo ha fallito perché - come spesso accade in Italia - le riforme si fanno a costo zero, pensando che si risolvano i problemi solo rimescolando le carte dal punto di vista normativo. Dunque si crea un imbuto da cui escono in pochi. L'ingresso già non è facile: quando si maturano esperienze e titoli, e si è pronti per avanzare, il passaggio si restringe e tanti - che sullo studio e sulla ricerca hanno orientato il loro futuro - meritevoli del ruolo rimangono fuori. E sono spesso arrivati a un'età che non consente facili alternative. Accade perché mancano i fondi per assunzioni definitive, tant'è che si rimedia con periodici reclutamenti straordinari con finanziamenti trovati dal Governo nelle pieghe del bilancio. Un sistema dunque inefficace e ingannevole. Cosa potrebbe accadere in questa nuova Legislatura? Innanzitutto vi è coscienza del problema da parte di tutte le forze politiche. Prendiamo in particolare considerazione i programmi sull'università delle due che hanno vinto le elezioni, la Lega e il Movimento 5 Stelle. La Lega propone di rivedere la figura del ricercatore a contratto, che rischia di generare precarietà. A sette anni dalla riforma del 2010 è ora - si afferma - di aggiornare le parti che hanno evidenziato criticità, prevedendo in particolare una figura di ricercatore senza limiti di proroghe, soggetto a periodiche valutazioni. Il M5S tra i propri punti programmatici prevede di riformare il meccanismo di reclutamento, dello status giuridico ed economico dei ricercatori universitari, reintroducendo il ruolo del ricercatore a tempo indeterminato, contemplando l'obbligo di svolgimento di attività didattiche e abrogando la legge 240 sui ricercatori di tipo A e B. Due programmi simili (anche a quelli di altre forze politiche), che con qualche adattamento potrebbero portare a un'iniziativa comune per superare il precariato nella carriera universitaria. Non si deve trattare però di una mera sanatoria (dal tempo determinato a quello indeterminato), ma di una riforma e semplificazione dei ruoli iniziali della carriera universitaria, con una selezione seria dal primo passaggio. Altrimenti il rimedio rischia di essere peggiore del male. Per evitare gli errori del passato occorrerà poi un intervento economico: l'Italia investe in ricerca e sviluppo solo l'1,2% del Pil a fronte di una media europea del 3%. La ripartizione dei fondi dovrà poi finalmente smettere di privilegiare gli atenei di zone più ricche, confondendo il contesto economico con il valore scientifico e dei suoi studenti, sulla base di parametri spesso assurdi, come quello che premia(va) gli scambi di studenti tra Regioni confinanti (con chi confina la Sardegna?). Il ritorno alla stabilità dovrà poi essere accompagnato da un sistema serio di controlli e di incentivi, senza che i docenti rifiutino la valutazione, ma anche senza che la valutazione diventi un'ossessione. La meta ideale è far tornare a essere l'Università quello per cui è nata e per cui vive, una comunità (universitas) di studio e di ricerca, senza l'oppressione burocratica che ne sta snaturando l'essenza.

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 5 aprile 2018 / Sassari - Pagina 29
L'evento mondiale coinvolgerà 50 centri che trasmetteranno in diretta gli interventi chirurgici
La Clinica urologica protagonista al Siu live

SASSARI Ci sarà anche la Clinica urologica dell'Aou tra i 50 centri che tra oggi e domani parteciperanno alla seconda edizione del "Siu live", l'evento mondiale che metterà in connessione tra loro le chirurgie urologiche italiane europee e americane. In una diretta streaming in mondovisione saranno trasmessi interventi di robotica, chirurgia open, endourologia e laparoscopia.L'evento è organizzato dalla società italiana di urologia, Siu, in collaborazione con le società europea (Eau) e americana (Aua) di urologia. Il programma vede coinvolti oltre ai centri italiani (37) anche centri europei (5) e statunitensi (7) e garantirà una esperienza chirurgica "live" a 360 gradi, con schermi che trasmetteranno in contemporanea le 58 differenti procedure urologiche che saranno realizzate in due giorni.Sassari, con l'equipe diretta dal professore Massimo Madonia, sarà protagonista domani, quando, tra le 9.30 e le 10,30, è previsto l'intervento di prostatectomia extraperitoneale radicale laparoscopica. «Saremo l'unico centro sardo a partecipare a questo tipo di evento - afferma il direttore della clinica Urologica di Sassari Massimo Madonia - e come centro di chirurgia avanzata realizzeremo un intervento mininvasivo complesso che ancora in pochi eseguono. Tutta l'equipe chirurgica, anestesiologica e infermieristica di sala sarà impegnata in questo prestigioso evento così come quotidianamente si dedicano da anni». Per l'occasione nella sala del blocco operatorio delle cliniche saranno presenti i chirurghi Massimo Madonia, Iole Pecori e Fabio Caria, quindi l'equipe degli anestesisti diretti dal direttore del dipartimento Emergenza urgenza Pierpaolo Terragni con il referente anestesista Pierpaolo Mura. In sala anche l'equipe dei ferristi diretta da Elena Morelli. L'intervento, che avrà la durata di un'ora circa, sarà ripreso da una telecamera e da una camera dedicata che riprenderà l'operazione in laparoscopia. Il tutto con un'altissima definizione 4K che consentirà di proiettare gli interventi in diretta su quattro grandi schermi installati a Roma, all'Hilton Airport, dove si svolgerà il congresso della Siu. La due giorni potrà essere seguita da diverse parti del mondo e i moderatori che da remoto commenteranno gli interventi potranno visualizzare commenti, domande e opinioni, che gli utenti connessi potranno rivolgere a chirurghi e moderatori.

Questionario e social

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