Martedì 3 aprile 2018

03 aprile 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 3 aprile 2018 / Lavoro (Pagina 13 - Edizione CA)
DRONI E VITA SU MARTE,
la Sardegna investe nella Space Economy

Per ora in Sardegna un corso di laurea in ingegneria aerospaziale non c'è, ma non si esclude che nel medio periodo, dato il trend di sviluppo del settore, l'Università non decida di investire in questo senso. Intanto nella Space Economy stanno confluendo molte risorse e massima attenzione da parte della politica e delle aziende.
«Ingegneri meccanici e chimici, e laureati in informatica, in fisica e anche in geologia sono sicuramente figure che trovano una collocazione in questo campo», sottolinea Giacomo Cao, docente di ingegneria chimica all'Università di Cagliari, presidente del Dass, il Distretto aerospaziale sardo. «Oggi gli occupati in Sardegna sono 250 (più della metà a Vitrociset) ma è verosimile che nell'arco di una decina d'anni si arrivi a quota mille». E poi ci sono le infinite opportunità in Italia e all'estero: c'è fame di competenze informatiche, dall'agroalimentare al turismo e naturalmente «la capacità di lettura e interpretazione dei dati satellitari», prosegue Cao, «è molto richiesta nelle attività che stiamo conducendo e sulle quali contiamo di crescere».
La Regione - con il bando Aerospazio pubblicato da Sardegna Ricerche nell'ambito della S3 Strategia di specializzazione intelligente - ha finanziato di recente con quasi 11 milioni di euro otto progetti. Sono “Sardos” (impresa capofila Nemea Sistemi) per il monitoraggio ambientale con tecnologie satellitari; “Ithermal” (I.M. Innovative Materials) per un sistema di testing di materiali ad altissime temperature per la propulsione spaziale; “Sauron” (Aeronike) per la sorveglianza del territorio con sensori aviotrasportati; “Dragon” (Neatec) e “Nicolaus” (Abinsula) per il monitoraggio con droni delle colture agricole; “Api” Aeromobili a pilotaggio remoto (Nurjana Technologies); “Sapphire” (Filar-Optomaterials) per la produzione industriale di lastre di zaffiro monocristallo di qualità elettronica; “S2IGI” (Nurjana Technologies) per lo sviluppo di un software utile alla pianificazione degli interventi tattico-strategici finalizzati sia alla prevenzione e gestione degli incendi boschivi, sia al recupero post-incendio.
«L'elemento che in questi progetti fa la differenza è il fatto che non si tratta solo di ricerca ma di applicazioni reali che hanno ricadute nel territorio», sottolinea l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci. «È quel salto di qualità in cui la ricerca deve impegnarsi: riuscire a trasformare la teoria in concretezza, un passaggio strategico per creare nuove opportunità di occupazione e sviluppo. L'aerospazio farà crescere la Sardegna, continueremo a supportare questo settore anche per attrarre imprese».
Cristina Cossu

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 3 aprile 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
RADIO UNIVERSITARIE  Il festival nazionale arriva in città a maggio
Venerdì alle 19 all'hostel Marina incontro dei volontari

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 3 aprile 2018 / Lavoro (Pagina 15 - Edizione CA)
Università-Sardegna ricerche
corsi su Bitcoin e Blockchain

Undici scuole, tra aprile e settembre, dedicate a temi di rilievo scientifico e tecnologico. Sono i percorsi organizzati da università e centri di ricerca sardi grazie al contributo di Sardegna Ricerche, che li ha finanziati con il progetto Scientific School 2017/2018. A ospitare le 11 scuole saranno le sedi di Pula, Alghero e Oristano del Parco tecnologico della Sardegna. Entro il 15 aprile è possibile iscriversi al primo corso, la “Blockchain and Distributed Ledger Technology School” che si terrà dal 12 al 15 giugno nella sede di Pula del Parco scientifico e tecnologico. Al centro delle lezioni le monete virtuali Bitcoin ed Ethereum e in generale i sistemi di transazione basati su blockchain. La scuola, gratuita e organizzata dal Crs4 insieme a Università di Cagliari e Associazione Bitcoin Sardegna, si rivolge a ricercatori o aziende hi-tech con ambizione di lanciare prodotti ad alta tecnologia, e studenti di dottorato o post-doc dell'Ict. Per informazioni www.sardegnaricerche.it. ( pi. ma. )

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 3 aprile 2018 / Lavoro (Pagina 15 - Edizione CA)
L'11 aprile a Oristano appuntamento con MeetJob
Torna a Oristano l'appuntamento annuale con il MeetJob, l'evento organizzato dal Consorzio Uno in collaborazione con i Corsi di laurea della sede universitaria oristanese con l'obiettivo di presentare agli studenti, ai laureati e alle aziende del territorio, gli sbocchi professionali dei corsi stessi.
L'edizione 2018, la settima, è un percorso di avvicinamento al mondo del lavoro e delle professioni, con il contatto diretto con le aziende ma anche approfondimenti per il rafforzamento di una serie di abilità trasversali, le cosiddette soft skills, attualmente molto ricercate nei contesti lavorativi.
Il MeetJob si svolge in sette giornate, la prossima è in programma mercoledì 11 aprile alle 15.30 con un approfondimento su “Il lavoro in team- Imparare a lavorare con gli altri”. Tutti gli appuntamenti del programma si terranno al Chiostro del Carmine in aula 1P. Per consultare il calendario completo visitare il sito Internet www.consorziouno.it. ( pi.ma. )

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 3 aprile 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
CAGLIARI. Scritte davanti alla sede di via Ancona, indaga la Digos
Bombe, minacce alla Cisl: «Siete complici della Rwm»

Hanno agito di notte, tra Pasquetta e ieri, in via Brescia a Cagliari. Con la vernice rossa hanno imbrattato un muro con la scritta “Cisl complici Rwm” proprio davanti alla sede del sindacato. Un messaggio intimidatorio preceduto, qualche giorno fa, dal lancio di vernice nera contro l'insegna della stessa Cisl. L'accusa di essere vicini, addirittura complici della fabbrica di armi con sede anche in Sardegna a Domusnovas, arriva a pochi giorni da un altro inquietante episodio: il blitz nella facoltà cagliaritana di Ingegneria con le scritte ai danni di Giacomo Cao, presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna, “Dass ricerca per la guerra” e “Cao schiavo dei militari”.
LE INDAGINI I vertici del sindacato hanno subito richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Sono intervenuti gli agenti della squadra volante e gli esperti della Scientifica. Le indagini sono state affidate alla Digos. Chiara la matrice antimilitarista, così come nell'intimidazione di una settimana fa contro Cao. È probabile che i due episodi siano collegati. La tensione dunque cresce e l'11 aprile, alle 10, il movimento “A Foras - Contra a s'ocupatzione militare de sa Sardigna” ha organizzato un presidio davanti al rettorato di Cagliari per dire “fuori i militari dall'Università”.
LA CONDANNA La Cisl ha subito condannato con forza il gesto. «Il sindacato - spiega il segretario regionale, Gavino Carta - difende il lavoro, non l'attività. Stiamo parlando di duecento dipendenti. Cercare eventuali nostre responsabilità è una forzatura. Siamo molto sereni». Poi aggiunge: «Sarebbe necessario lavorare sulla riconversione, nonostante in passato ci siano stati dei precedenti non proprio incoraggianti. Il problema deve essere posto allo Stato, non al sindacato». Sulla stessa linea Marco Nappi, segretario generale della Femca-Cisl: «Noi siamo con i lavoratori. Se si vuole fermare un'attività produttiva bisognerebbe sapere come sostituirla. In Sardegna le incompiute e le scelte sbagliate sono state troppe». Ferma condanna del «grave atto intimidatorio» anche da parte della Fit Sardegna: «Come sindacato dei Trasporti respingiamo con forza tutti i tentativi di chi vuole fermare con le intimidazioni e la violenza quanto tutti i giorni viene svolto dalla Cisl».
LA SOLIDARIETÀ Un messaggio di vicinanza è arrivato dal sindacato di Polizia del Siulp: «Esprimiamo la solidarietà per le minacce ricevute dalla Cisl accusata di favorire la ditta Rwm di Domusnovas», commenta il segretario regionale Salvatore Deidda. «Solo chi ha una visione distorta non capisce la differenza tra difesa dei lavoratori e difesa dell'attività d'impresa. Siamo convinti che gli autori delle scritte saranno identificati e perseguiti. Il dialogo tra sindacato e lavoratori è condizione imprescindibile per garantire la libertà di associazione della nostra Costituzione».
Matteo Vercelli

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 3 aprile 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Il Partito dei sardi attacca: «L'Arpas affida all'esterno servizi che può svolgere la Assl»
CONSULENZE, SPESI 22 MILIONI
Regione: a due avvocati romani incarichi per 460mila euro

Forse non sarà il Bengodi di qualche decennio fa. Ma la Regione, quando si parla di consulenze e collaborazioni, continua a essere una certezza: quasi 22 milioni di euro distribuiti dal 2014 a oggi, divisi in 1.247 contratti. Certo, c'è il contenimento della spesa, i tetti massimi imposti a livello nazionale e le strigliate della Corte dei Conti. I numeri pubblicati nel sito internet istituzionale però raccontano un'altra storia. Il record spetta all'annata 2016, in cui sono stati superati i 7 milioni di euro. Va detto che il calderone delle consulenze è abbastanza vario: nell'elenco finiscono sia quelle obbligatorie - nella maggior parte dei casi di tratta di cause legali e progettazioni ingegneristiche - sia le facoltative, cioè i contratti di studio e ricerca e gli staff degli assessorati.
I CONTRATTI Solitamente gli incarichi più “pesanti” sono quelli affidati agli avvocati. Sommando le cifre del 2017 si scopre che sul podio ci sono due professori dell'università La Sapienza di Roma. Il primo è Federico Sorrentino, con un totale di 302.640 euro (lordi), frutto delle due parcelle legate alla battaglia legale - tra Regione e Nuova Iniziative Coimpresa - sull'urbanizzazione del colle cagliaritano di Tuvixeddu. Poi c'è Massimo Luciani, ordinario di diritto pubblico che ha rappresentato la Giunta in diversi procedimenti, quasi tutti di fronte alla Corte costituzionale: 161.770 euro. Al terzo posto, secondo le tabelle pubblicate nella sezione “Amministrazione trasparente” della Regione, c'è Noemi Satta: contratto triennale da 120mila euro (sempre lordi, come tutte le altre cifre indicate) con il Servizio istruzione.
GLI STAFF Ma tra i 354 incarichi inseriti nel bilancio dello scorso anno ci sono anche tanti componenti degli staff politici degli assessorati. È il caso di Barbara Cadeddu, consulente dell'assessore al Turismo; Andrea Dettori, assessorato alla Pubblica istruzione; Andrea Zara, assessorato all'Agricoltura; Franciscu Sedda, assessorato ai Lavori pubblici. Si tratta di contratti firmati tra marzo e giugno del 2017 e validi fino alla fine della legislatura, per un totale di 89mila euro.
I RITARDI Gran parte di questi accordi di collaborazione però non sono stati ancora pagati. E anche nelle annate precedenti, c'è una grossa differenza tra gli importi inseriti nei bilanci di previsione e quelli effettivamente liquidati dall'amministrazione regionale, che a volte fa passare anche anni prima di far partire i bonifici.
LE POLEMICHE È evidente che qualcosa, nel mare magnum delle consulenze, si possa risparmiare. Anche nella stessa maggioranza di centrosinistra, ad esempio, c'è chi ritiene che qualche contratto potesse essere evitato. È il caso del «monitoraggio acque di balneazione», un servizio che l'Arpas ha assegnato ad una azienda privata per 180mila euro. I prelievi inizieranno oggi, nonostante il Partito dei sardi abbia sollevato qualche dubbio sulla convenienza dell'operazione: «I campionamenti sono sempre stati effettuati dalle Assl. Con l'entrata in vigore della legge istitutiva dell'Arpas le competenze sono passate a quest'ultima», raccontano i consiglieri regionali del Pds Augusto Cherchi e Piermario Manca. Fino ad ora i campionamenti erano effettuati «praticamente a costo zero, in quanto il personale ovviamente è già pagato dall'azienda di appartenenza». Invece adesso il prezzo è decisamente più alto: «Ci chiediamo perché dobbiamo pagare 180mila euro per un servizio che fino a oggi è stato svolto dal personale regionale con professionalità e competenza».
L'INTERROGAZIONE L'esternalizzazione delle analisi sulla balneabilità delle acque rischia di diventare un caso politico. Nei prossimi giorni il gruppo del Partito dei sardi presenterà un'interrogazione urgente per capire le ragioni del nuovo contratto. «Rimaniamo distanti», scrivono in un comunicato Cherchi e Manca, «da queste scelte che allontanano sempre di più i cittadini dalle istituzioni e non migliorano il livello dei servizi pubblici rispetto alle reali aspettative della gente». 
Michele Ruffi



 

La Nuova Sardegna


 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 3 aprile 2018 / Sardegna - Pagina 5
L'INTIMIDAZIONE
Scritte contro il sindacato
«Cisl complice della Rwm»

di Antonello Palmas
CAGLIARI Sulle bombe in Yemen scoppia la polemica: a far da detonatore alcune scritte ingiuriose contro la Cisl di Cagliari, accusata di essere «complice della Rwm»: sono comparse due notti fa di fronte alla sede principale a Cagliari, all'angolo tra via Ancona e via Brescia. E la targa con il simbolo del sindacato sul palazzo di via Ancona è stata imbrattata con alcuni spruzzi di vernice nera. La fabbrica di ordigni Rwm di Domusnovas, di proprietà del gruppo tedesco Rheinmetall, è da diverso tempo al centro di polemiche per l'esportazione di bombe che, secondo le denunce pubbliche fatte da movimenti pacifisti e partiti indipendentisti, verrebbero utilizzate nella guerra in Yemen. Su questa ipotesi era stato pubblicato anche un servizio sul New York Times che dimostrava come le armi vendute ai sauditi erano le stesse utilizzate nel terribile conflitto yemenita.Che il clima si stia scaldando lo conferma il fatto che qualche giorno prima erano già apparse altre scritte con la vernice spray rossa, sui vetri esterni dell'aula magna di Ingegneria, in quel caso contro Giacomo Cao, docente della facoltà e presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna: «Dass ricerca per la guerra» e «Cao schiavo dei militari».La reazione è stata immediata: la Fit Cisl Sardegna sulla pagina Facebook della federazione trasporti del sindacato sardo ha affermato di condannare il «grave atto intimidatorio cui è stata oggetto, ancora una volta, la sede della Ust Cisl di Cagliari». E ancora: «Respingiamo con forza tutti i tentativi di chi vuole fermare con le intimidazioni e la violenza quanto tutti i giorni viene svolto dalla Cisl dai suoi dirigenti e dagli operatori a favore dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati e delle famiglie di tutto il territorio». Il segretario territoriale della Cisl di Cagliari Mimmo Contu entra maggiormente nel merito del significato politico dell'atto: «Penso che sia molto inappropriato dare responsabilità ai lavoratori e ai sindacati: è un metodo che riteniamo scorretto e quanto di meno democratico possa essere fatto. Il sindacato e i lavoratori difendono il lavoro, lo hanno sempre fatto e sempre lo faranno. Abbiamo già segnalato il fatto alle autorità competenti e siamo preoccupati, perché un analogo gesto era stato fatto il 21 dicembre 2015 nel momento in cui era in piedi la vertenza sui posti di lavoro nella base aerea di Decimomannu».Sullo stesso tono il segretario regionale Cisl, Gavino Carta: «La Cisl difende il lavoro, non l'attività, e credo sia ingeneroso scaricare le responsabilità sul sindacato. Piuttosto, il vero tema sul tappeto e che deve essere affrontato è quello della riconversione, ma gli ultimi esempi non sono incoraggianti - sottolinea -, abbiamo avuto l'esempio della base statunitense a Santo Stefano (La Maddalena) e, in ultimo, quello della base aerea di Decimomannu (Cagliari), dove una parte di lavoratori è stata spostata verso la Regione, ma altri sono rimasti senza occupazione. Quindi - aggiunge Carta - il tema è anche nazionale: trasformare la nostra industria e renderla eticamente responsabile. Ecco allora che ci sembra sbagliato l'obiettivo. Speriamo che la Pasqua possa illuminare i pensieri e i cuori di chi ha fatto questo gesto, per offrirgli una visione più chiara della situazione». Condanna del gesto anche da parte di Arnaldo Scarpa, presidente del Comitato riconversione Rwm per la pace e il lavoro sostenibile, che su facebook afferma: «Nel condannare ogni atto vandalico e ogni mancanza di rispetto verso lavoratori e sindacati, non posso non ribadire che prestare il fianco ad attività deleterie come la produzione di bombe destinate ad alimentare un sanguinoso ed impari conflitto come quello in Yemen, è contro ogni principio di solidarietà umana e cristiana. Proprio contro quei valori sui quali è nata e dovrebbe proseguire l'azione sindacale. Si vuole difendere il lavoro? Ci si batta allora per la riconversione della produzione a fini pacifici. Mantenere lo status quo significa pagare col sangue del popolo yemenita gli stipendi della Rwm».

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 3 aprile 2018 / Sardegna - Pagina 6
I ricercatori Coinu e Betzu sulla sentenza del Tar: la legge dice diversamente
IL CONCORSO BOCCIATO FA DISCUTERE

SASSARI Le prime prove scritte erano state programmate per febbraio. Ma poi il Tar ha bloccato il concorso per 20 posti da dirigente bandito dalla Regione. Secondo il Tribunale amministrativo regionale la procedura della gara dovrà ripartire da zero perché «in base al quadro normativo complessivo, la competenza per l'indizione del bando, nonché di definizione dei correlati criteri, spettava al dirigente competente in materia e non all'assessore al Personale e alla giunta regionale». La sentenza contesta anche questo criterio imposto dal bando: i concorrenti avrebbero potuto partecipare a un solo «ambito» e non agli altri anche in contemporanea pur avendo i titoli per parteciparvi. Una pronuncia su cui sollevano dubbi due ricercatori dell'università di Cagliari, Giovanni Coinu e Marco Betzu, che hanno pubblicato una loro riflessione nel forum di Quaderni costituzionali, fondato dal costituzionalista Roberto Bin nel 2001. Uno dei punti più controversi su cui il Tar ha mosso rilievi è quello relativo potere di indizione del bando di concorso. Secondo i giudici amministrativi l'assessore Filippo Spanu non doveva dare il via alla procedura con la sua firma apposta al bando. I due ricercatori partono dall'articolo 54 della legge sull'organizzazione amministrativa della Regione, sempre tenuto in considerazione dagli assessori nelle precedenti legislature. In base a questa norma "il potere di firma" rientra nella sfera di competenza dell'assessore. Per questo Coinu e Betzu mettono in evidenza che «l'amministrazione è contemporaneamente soggetta a due obblighi giuridici opposti: ottemperare all'ordine impartito dal giudice amministrativo e far firmare i bandi al dirigente competente per materia, disapplicando però una legge regionale vigente, oppure applicare il precetto normativo, disobbedendo però all'ordine del giudice. Vi è da chiedersi se l'impostazione del Tar sia il frutto di un palese errore nell'individuazione della norma da applicare o, al contrario, di un più generale atteggiamento culturale volto a dare una soluzione al caso concreto attraverso l'applicazione di principi generalissimi senza tener conto di un'espressa volontà legislativa di segno contrario. Nella prima ipotesi - aggiungono - si tratterebbe di una decisione manifestamente infondata che potrebbe essere pianamente neutralizzata dall'intervento del giudice di appello. Nella seconda ipotesi le sentenze in commento si inscriverebbero nell'ambito di una frequente tendenza del giudice amministrativo a patrocinare forme di giurisprudenza creativa».

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