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Rassegna stampa Inaugurazione Anno accademico 2014/15

09 dicembre 2014

 

 

 
 

 
 

 
 
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Ateneo, sfida alla crisi
Il 394° anno accademico al via tra le proteste 
UNIVERSITÀ. In calo studenti, docenti e soldi. Melis: «Si sopravvive»
 
Sono 394 anni per l’Università di Cagliari. Ma quello che si festeggia - ieri nell’aula del rettorato - non è certo dei migliori. È ancora un anno di crisi, figlio dell’epoca dei tagli e dei sacrifici che hanno messo a dura prova le sorti di tutti gli Atenei. Il primo a riconoscerlo è lo stesso rettore Giovanni Melis: «È una lotta per la sopravvivenza», soprattutto in regioni come la Sardegna dove il «gracile» sistema economico e produttivo non consente molte opportunità di collaborazione con l’istituzione-Università.
I tempi difficili sono la premessa che fa da sfondo all’inaugurazione dell’anno accademico 2014-15 (che inizia con 26.356 iscritti, 1.398 in meno dello scorso anno), il sesto del mandato Melis, l’ultimo della sua vita, con la benedizione della riforma Gelmini. Neppure dentro Palazzo Belgrano, dove si consuma la cerimonia solenne sotto le note dell’inno di Mameli e in presenza delle autorità regionali (dal presidente Pigliaru al sindaco Zedda) e militari, si respira aria di festa, come si intuisce già davanti all’ingresso di via Università.
IL BILANCIO «È stata dura far quadrare i conti», spiega Melis. Così dura che ha dovuto tirare un po’ di qua e un po’ di là la coperta sempre più corta del Ffo (fondo per il finanziamento ordinario), conquistandosi il titolo di «rettore dei tagli», «rettore della spending review» o, come l’apostrofano i sindacati, «il rettore solitario». Nel suo quinquennio, i fondi statali sono passati dai 136 milioni del 2009 ai 114 di quest’anno. E all’orizzonte, per il 2015, si profila una perdita di altri 5-6 milioni. Un’Università che ancora oggi paga il conto di una metamorfosi imposta dalle nuove politiche ministeriali: sotto l’era Melis le facoltà si dimezzano (da 11 a 6), si riducono i dipartimenti (da 47 a 33), diminusce il numero degli studenti (da 36mila agli attuali 26.356), dei docenti (da 1.200 a mille) e dei dipendenti («siamo abbondantemente sotto i mille», ricordano i sindacati). Eppure Melis non si arrende, mai l’ha fatto in questi cinque anni nonostante attacchi e proteste per molte delle sue decisioni. «Avrei preferito fare il rettore in tempi migliori - confessa oggi, a 5 mesi dalla fine del suo mandato - per esempio quando mi sono candidato per la prima volta nel 2006».
I RISULTATI Anche ieri che le voci di protesta non sono mancate, Melis ha voluto ricordare alcuni dei suoi «miracoli»: i 157 concorsi programmati quest’anno per i docenti (64 già espletati e 57 in corso) e i 15 (10 nuove assunzioni e 5 promozioni) per il personale tecnico-amministrativo (che in 5 anni ne ha perso 250 contro i 46 recuperati complessivamente), il calo dei fuoricorso (oggi meno di 11mila), le 4mila lauree all’anno, le tasse invariate, e il milione di euro a sostegno delle borse di studio. «Sono in corso investimenti per 75 milioni per potenziare le strutture per la ricerca e la didattica e le condizioni di sicurezza per gli studenti e il personale, aumentano gli scambi internazionali e si consolida il rapporto con il territorio», fa sapere Melis. Aumentate anche le risorse per la ricerca scientifica, grazie ai fondi di ateneo e privati, con eccellenti ricercatori che hanno riportato Cagliari fra i 21 atenei italiani tra i primi 500 del mondo nella classifica di Shanghai. L’altro risultato che per Melis è degno di nota è sull’attività sanitaria e, in particolare, la spinta al trasferimento dei dipartimenti e laboratori scientifici a Monserrato. Il rimpianto, per Melis, sarà quello di non poter vedere finiti i lavori nell’ex clinica Macciotta, futura sede delle facoltà del Polo economico e giuridico.
Carla Raggio
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
I retroscena
«Non mi dimetto e neppure mi candido»
 
Smentite a tutto campo. È questa la strada che segue il rettore Giovanni Melis, inseguito dalle voci che, sempre più incalzanti, lo danno molto vicino a una svolta politica. «Un assessorato? A me non mi risulta, non ne so proprio niente», giura dietro le quinte della sala che a fine mattinata ospita il gotha dell’Università. «Non penso proprio di candidarmi», ripete nella speranza di essere più convincente. «Non me ne andrò prima di maggio, e chi dice il contrario forse vuole che io mi dimetta», taglia corto stroncando sul nascere ogni illazione su scenari politici che vedrebbero il rettore economista in partenza verso la Regione. È una delle tante ipotesi sul dopo-università di Melis. Un posto nella Giunta Pigliaru (suo prorettore fino all’elezione a governatore) e c’è chi azzarda che sarà alla Cultura. «Sono molto, molto stanco, è stato un mandato molto pesante», ammette il professore ordinario di Economia aziendale, quasi sollevato dall’idea di dover fare le valigie. «Ma non me ne andrò prima delle elezioni di maggio», assicura. Ma tant’è: Melis potrebbe dimettersi per andare a guidare un ente regionale. Sardegna Ricerche? «Non ne so niente», risponde quasi divertito.
Lasciato per un attimo il fronte politico, resta quello familiare. E qui rispunta quel concorso per professore ordinario di Economia aziendale che esclude il figlio (docente nello stesso Ateneo) di Melis finché il padre è rettore. La riforma Gelmini lo colpisce in pieno. E per non “affondare”, le dimissioni potrebbero essere l’unica via d’uscita. O no? Il rettore dribbla abilmente la domanda: c’è una sala che l’aspetta. (c. ra.)
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Le rivendicazioni
Nel mirino Ersu, Stato e Regione
 
Che gli studenti non siano del tutto soddisfatti della loro Università lo conferma anche la decisione annunciata ieri: venerdì tutti in piazza, per lo sciopero generale. L’appuntamento è alle 9 in piazza Garibaldi. Una sparuta pattuglia della categoria ha inscenato un sit-in davanti al rettorato, proprio ieri, mentre gli invitati all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Ateneo varcavano la soglia. Spiegano ai passanti cosa vogliono e chi sono: «Siamo gli studenti che hanno promosso lo sportello “idonei non beneficiari” delle borse di studio e “La Casa siamo noi”: protestiamo liberamente contro le scelte politiche di Ersu, Regione e Stato che ci impongono la precarietà». Denunciano le spese a carico dei pendolari, «con Arst e Trenitalia carissimi: fare ogni giorno 50 chilometri costa 1200 euro l’anno. Ecco a cosa servirebbero i soldi delle borse di studio». Altro problema gli alloggi: nelle 5 Case dello studente ci sono circa 700 posti, metà di quelli richiesti, «mentre attendiamo di vedere la struttura di viale La Playa: altri 500 posti, non prima del 2018». Gli studenti di Unica 2.0 hanno letto un comunicato in rettorato: «Entrare in aule stracolme e seguire la lezione dai gradini, vedere ridursi, anno dopo anno, la possibilità di scegliere tra i corsi disponibili nell’ateneo, non giova - dice Luca Santus - diciamo no a un’Università che agisce solo secondo regole dettate da logiche economiche». (c. ra.)
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
I dipendenti dell’Ateneo:
noi, abbandonati in questi 5 anni
 
«Non c’è nulla da festeggiare». Il volantino dei sindacati ha fatto il giro del rettorato finendo anche nelle mani dell’assessore Claudia Firino. Le sigle (Cgil, Cisl, Uilrua, Csa, Confsal), che rappresentano il personale tecnico e amministrativo, ieri hanno disertato la cerimonia. L’avevano annunciato con un comunicato dai toni durissimi: ieri però erano davvero in pochi a protestare, non come altri anni. Eppure i motivi di malumore non mancano, dalle carenze di organico al taglio dei fondi. Punta il dito contro il rettore, Manuele Usai della Flc Cgil: «Noi questo rettore non l’abbiamo mai visto, in 5 anni forse 5 volte, rifiutandosi di svolgere il suo ruolo di parte pubblica nella contrattazione». Accuse che Melis rispedisce al mittente: «Che c’entro io con il blocco dei rinnovi e del turnover?».
Nel mirino dei sindacati le tasse («non è vero che sono state abbassate, basta vedere il bilancio») e i tagli «del rettore» ai 750mila euro del fondo di produttività. «Se 4-5 anni fa un dipendente prendeva circa 800 euro annui, oggi ne prende al massimo 170 lordi». E anche la scelta - denuncia Sabrina Pusceddu, Confsal - di istituire un’Azienda mista di matrice ospedaliera anziché universitaria dimostra il disinteresse dei vertici: abbiamo dato in mano alla politica il nostro Policlinico sancendo la nostra morte: da 7 anni siamo nel limbo». (c. ra.)
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
La Nuova Sardegna di mercoledì 10 dicembre 2014
Sardegna – pagina 6
Il rettore di Cagliari: così l’Università ha sfidato la crisi
di Stefano Ambu
 
CAGLIARI Tasse invariate ed esonero dai pagamenti per i figli della crisi: due studenti su dieci a Cagliari non devono versare nulla per iscriversi all’Università. Ma le difficoltà economiche sono sempre lì che rosicchiano numeri, possibilità e ambizioni. Per esempio è previsto anche quest’anno un calo di immatricolazioni (meno 1 per cento ) e di persone che frequentano l’ateneo (meno 5 per cento). La consolazione è che la flessione è in frenata. La constatazione è invece che – e l’Università non fa fatica ad ammetterlo – di mezzo c’è sempre la crisi. E che i penalizzati saranno i fuori sede e i fuori corso. I dati positivi? Almeno tre. Per il 2014 sono stati programmati anche 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Poi ci sono gli investimenti in corso per 75 milioni. E infine il ritorno dell’Università di Cagliari nella top 500 degli atenei del mondo. Sono le cifre illustrate dal rettore Giovanni Melis durante l’inaugurazione del nuovo anno accademico, il 394esimo della storia dell’Università di Cagliari. Per il Magnifico è l’ultima del suo mandato: a maggio ci saranno le elezioni. Il rammarico è legato – e il discorso vale per tutti i cinque anni – alla presenza, costante e asfissiante, di una brutta compagna di viaggio, la crisi appunto: «Continuiamo in mezzo ai tagli del ministero e alla premialità punitiva». Insomma, le sforbiciate arrivano anche se si fa da bravi. «Il tessuto economico – ha commentato Melis – intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia». Melis ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del ministero, regolarmente impugnati: «In una situazione in cui oltre il 50 per cento delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei». Il rettore ha ricordato il contributo fornito dall’ateneo, in tandem con l’Università di Sassari, per la valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama. Sul mandato complessivo il rettore ha ricordato anche i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale e ieri sono tornati alla carica distribuendo un volantino intitolato «Non c’è nulla da festeggiare». Più o meno lo stesso concetto espresso da un gruppo di studenti che ha manifestato con un flash mob fuori dal rettorato. Tema: gli studenti senza tetto e senza borsa di studio.
 

 
Università: aperto anno accademico Cagliari, tasse invariate
Ultimo a guida Melis. Lieve calo iscritti e immatricolati
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 9 DIC - Tasse invariate e investimenti in corso per 75 milioni di euro. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico, il 394/o. Per il numero uno dell’ateneo cagliaritano anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio. Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell’1%, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5% nel numero totale degli iscritti. Colpa della crisi, spiega l’Universita: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso. Sul diritto allo studio l’Ateneo spiega che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20%. "Continuiamo - ha detto Melis - in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia". Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: "In una situazione in cui oltre il 50% delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei". Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell’Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall’ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama. Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale. Il rettore ha avanzato anche un auspicio: "Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale - ha spiegato - consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula". (ANSA).
YE6-AR/ S45 QBXQ
 

 
Università: sindacati personale protestano davanti rettorato
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 9 DIC - "Università: non c’è nulla da festeggiare. È il titolo del volantino distribuito dai sindacati all’ingresso del Rettorato in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Ateneo di Cagliari. Una protesta annunciata già nei giorni scorsi in un duro comunicato, e ribadita anche oggi. "La consistenza del personale tecnico amministrativo - denunciano Cgil, Cisl, Uil, Csa, Confsal e Rsu - ha subito un ulteriore sensibile decremento. Un livello che sta producendo il degrado della capacità operativa di molte strutture, del benessere organizzativo, della qualità del lavoro. Con la riduzione del fondo per la formazione e del diritto alla crescita individuale". Così è scattata la contestazione. "Quella riunita qui oggi - hanno spiegato - non è l’Università di Cagliari. È solo una sua interpretazione dalla quale, come rappresentanti del personale tecnico amministrativo, prendiamo le distanze e non ce ne sentiamo partecipi". (ANSA).
YE6-AR/ S45 QBXQ
 

 
Università: Cagliari, flash mob per alloggi e borse studio
Protesta in occasione inaugurazione anno accademico
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 9 DEC - Un flash mob davanti al Rettorato in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico. Tema, gli "studenti senza tetto" e senza borsa di studio. A organizzarlo sono stati i promotori delle campagne "La Casa Siamo Noi" e "Sportello Idonei non Beneficiari". "C’è ben poco da festeggiare quest’anno - spiega Manuel Gennari, studente - è vergognoso che ancora molti giovani sardi vedano cadere ogni prospettiva di successo formativo universitario perché non sono stanziati abbastanza fondi per coprire la richiesta di borse ed alloggi". Il 12 dicembre sarà di nuovo protesta. "Scenderemo in piazza con uno spezzone studentesco - annuncia Nicola Piras - per rivendicare borse di studio per tutti coloro che ne hanno diritto, strutture vivibili ed adatte all’attività degli studenti e più trasparenza e partecipazione studentesca nella gestione degli spazi e nei processi decisionali". (ANSA).
YE6-CT/ S45 QBXQ
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda on line
Tasse invariate e investimenti in corso per 75 milioni di euro. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico.
 
Per il numero uno dell’ateneo cagliaritano anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio. Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell’1%, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5% nel numero totale degli iscritti. Colpa della crisi, spiega l’Universita: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso. Sul diritto allo studio l’Ateneo spiega che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20%. "Continuiamo - ha detto Melis - in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia". Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: "In una situazione in cui oltre il 50% delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei". Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell’Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall’ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama. Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale. Il rettore ha avanzato anche un auspicio: "Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale - ha spiegato - consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula".
Martedì 09 dicembre 2014 11:00
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda on line
"Università: non c’è nulla da festeggiare. E’ il titolo del volantino distribuito dai sindacati all’ingresso del Rettorato in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Ateneo di Cagliari.
 
Una protesta annunciata già nei giorni scorsi in un duro comunicato, e ribadita anche oggi. "La consistenza del personale tecnico amministrativo - denunciano Cgil, Cisl, Uil, Csa, Confsal e Rsu - ha subito un ulteriore sensibile decremento. Un livello che sta producendo il degrado della capacità operativa di molte strutture, del benessere organizzativo, della qualità del lavoro. Con la riduzione del fondo per la formazione e del diritto alla crescita individuale". Così è scattata la contestazione. "Quella riunita qui oggi - hanno spiegato - non è l’Università di Cagliari. » solo una sua interpretazione dalla quale, come rappresentanti del personale tecnico amministrativo, prendiamo le distanze e non ce ne sentiamo partecipi".
Martedì 09 dicembre 2014 14:06
 

 
Castedduonline
Stamattina l’inaugurazione del nuovo anno accademico
Autore: Federica Lai il 09/12/2014 12:02
 
Più risorse per didattica e ricerca, un milione di euro per il diritto allo studio con un numero crescente di studenti regolari. E ancora investimenti in corso per 75 milioni di euro, un aumento di scambi internazionali, e 157 concorsi programmati. Ma anche un calo di immatricolazioni per il 2014-2015 dell’1 per cento, in linea con il dato nazionale, e un decremento del 5 per cento nel numero totale degli iscritti, riconducibile in gran parte ai fuori sede ed ai fuori corso. Questo in breve il primo bilancio dopo cinque anni di mandato, in scadenza a maggio, del rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2014-2015. "Risultati raggiunti in uno scenario regionale e nazionale di grande difficoltà - ha sottolineato il rettore Melis - con continui tagli ministeriali e una premialità punitiva che costringe gli atenei a una corsa alla sopravvivenza".
Durante la conferenza stampa che ha preceduto la cerimonia di inaugurazione, il rettore Melis ha ricordato "il sostegno in questi anni dell’Ateneo al diritto allo studio: la percentuale degli studenti esonerati dalle tasse supera ormai il 20 per cento degli iscritti. Per quanto riguarda la carenza di posti letto e borse di studio, l’Ateneo, con la collaborazione della Fondazione Banco di Sardegna, ha destinato un milione di euro all’Ersu di Cagliari per borse riservate agli studenti in possesso di requisiti di merito e di reddito ". Il rettore ha poi parlato del miglioramento dei servizi a sostegno della didattica, dei 157 concorsi programmati: 64 già espletati e 57 in corso. E degli oltre 75 milioni di euro di investimenti in corso. "Per quanto riguarda l’attività sanitaria - ha sottolineato Melis - non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale, con la nomina dei nuovi manager, consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula".
Sul mandato complessivo, Melis ha evidenziato che "si è svolto durante gli anni della crisi, dei vincoli agli organici e della riforma Gelmini: eventi che hanno imposto scelte gestionali ed organizzative del tutto nuove, non sempre condivisibili, ma indispensabili per consolidare la funzionalità dell’Ateneo". A maggio 2015 le elezioni, mentre l’insediamento per il nuovo rettore è previsto qualche mese dopo, a novembre. Ma Melis non annuncia nessuna data di addio: "posso solo dire che sto lavorando al bilancio dell’Ateneo".
 

 
Sardegnaoggi.it
Giovanni Melis inaugura l’ultimo Anno accademico della sua gestione. “Garantita una stabile offerta formativa, più risorse per didattica e ricerca e investimenti milionari. Tutto ciò nonostante i tagli”. Tra i rammarichi i lavori, lenti, alla Cittadella di Monserrato e alla clinica Macciotta
 
CAGLIARI – L’Università va verso il ’cambio al vertice’: dopo quasi sei anni lascia l’attuale rettore, Giovanni Melis, che inaugura il suo ultimo Anno accademico autopromuovendosi, glissando sulla data in cui lascerà lo scranno più pesante di palazzo Belgrano e rammaricandosi per non essere riuscito a completare in tempi più brevi le nuove realtà universitarie di Monserrato.
I dati snocciolati da Melis sono positivi, nonostante gli azzanni alla giugulare prodotti da riforma Gelmini, burocrazia lumaca e Ministero che taglia i fondi agli Atenei più virtuosi. Il rettore ha ancora una scadenza importante da rispettare, il bilancio 2014: per approvarlo c’è tempo fino al 30 aprile, ma se le carte sono pronte l’ok può arrivare anche prima. Infine, rimane la domanda delle domande: Melis lascia prima della scadenza naturale o anticipa? Certo è che a maggio si devono svolgere le elezioni per il nuovo rettore, che inizia a operare a novembre. E, anche tra i corridoi di una via Università che brulica di autorità civili e religiose, c’è già più di un docente universitario che ’scalpita’ in vista delle urne.
 “Abbiamo attivato 157 concorsi per attivare nuove docenze, quota che sale a 299 negli ultimi cinque anni. Uno studente su cinque non paga le tasse, che sono tra le più basse d’Italia, nonostante la politica premiale ma punitiva del Ministero, che taglia i fondi a chi realizza buoni risultati”, esordisce Melis, che ritorna “sul milione di euro destinato all’Ersu per le borse di studio, le biblioteche aperte fino a mezzanotte” e, come prevedibile, gli investimenti in corso, per oltre 75 milioni di euro. "Quelli a Monserrato per potenziare laboratori e strutture, si sta completando l’iter per l’appalto della ristrutturazione della ex clinica Macciotta, un capitolo specifico è destinato all’adeguamento delle condizioni di sicurezza delle strutture didattiche”. Tra le novità più curiose, ci sono da registrare “l’arrivo di cinquecento studenti stranieri e la partenza di ottocento universitari in varie facoltà del mondo” e “la collaborazione col governo cinese per creare la possibilità di studiare il cinese nell’Ateneo cagliaritano”.
Melis chiude l’esperienza da Magnifico promuovendo la sua azione: “Ci sono state modifiche di leggi per il pubblico impiego e tagli, nell’Ateneo è in atto un profondo rinnovamento, anche con una cultura organizzativa che deve essere compresa. Abbiamo potenziato le nostre capacità, tutti gli equilibri sono in fase di evoluzione”. Rimpianti? Pochi ma importanti: “Avrei voluto concludere prima Monserrato, per quanto mi dicano che la tabella di marcia sia addirittura in anticipo, idem per il restyling della clinica Macciotta. La burocrazia italiana è troppo lenta”.
Fuori dall’area-cerimonia la protesta di una decina di rappresentanti del personale tecnico-amministrativo, che nei giorni scorsi ha vergato una lettera al veleno contro Melis. “Non ho bloccato io i rinnovi delle contrattualizzazioni, ho solo fatto rispettare le leggi. Spesso si deve rinunciare a promozioni o aumento di stipendio, anche noi siamo stati travolti da un mare di norme ministeriali. Non ho mai tolto spazio alla concertazione, i sindacati premono sul fatto che il voto dei lavoratori per le elezioni del nuovo rettore pesa per il quindici per cento, ma per un rettore non c’è la rielezione, ergo non può esserci nessun condizionamento”, così Melis.
Capitolo-futuro: Melis rimane abbottonato. Non una parola sulla sua data di addio, “sto lavorando al bilancio, so quali sono i miei prossimi impegni come rettore. Al mio successore lancio l’invito a consolidare le cose fatte finora e mettere ordine alla riforma statutaria”. Dunque non scopre nessuna delle sue ’possibili’ carte: a conferenza stampa finita, arrivano alla spicciolata molte ’personalità’ per la cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico. Compresi i docenti: tanti, e tra loro non mancano nemmeno i papabili per il nuovo posto da rettore. Lontano dai microfoni, più di uno dice "di essere in corsa e a disposizione, bisogna solo aspettare che Melis se ne vada”. Affidandosi al calendario, non dovrebbe passare molto: massimo quattro mesi e venti giorni. ’Imprevisti’ permettendo.
Paolo Rapeanu
Ultimo aggiornamento: 09-12-2014 11:56
 

 
Cagliaripad.it
Lo ha detto il rettore cagliaritano nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico, il 394/o. Un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio
 
Tasse invariate e investimenti in corso per 75 milioni di euro. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico, il 394/o. Per il numero uno dell’ateneo cagliaritano anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio. Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell’1%, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5% nel numero totale degli iscritti. Colpa del crisi, spiega l’Universita: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso.
Sul diritto allo studio l’Ateneo spiega che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20%.
"Continuiamo - ha detto Melis - in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia". Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: "In una situazione in cui oltre il 50% delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei".
Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell’Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall’ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama. Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale.
Il rettore ha avanzato anche un auspicio: "Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale - ha spiegato - consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula".
 

 
Sardiniapost.it
 
Tasse invariate, studenti in calo e investimenti in corso per 75 milioni di euro. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, nella conferenza stampa che ha preceduto l‘inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico, il 394/mo. Per il numero uno dell’ateneo cagliaritano è stato anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio.
Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell’1 per cento, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5 per cento nel numero totale degli iscritti. Colpa del crisi, spiega l’Università: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso. Sul diritto allo studio l’Ateneo sostiene che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20 per cento.
“Continuiamo – ha detto Melis – in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia”. Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: “In una situazione in cui oltre il 50 per cento delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei”. Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell’Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall’ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama.
Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale. Il rettore ha avanzato anche un auspicio: “Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale – ha spiegato – consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula”.

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