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PAGAMENTI PA, l’Università di Cagliari tra gli enti virtuosi

L’ateneo nelle prime posizioni tra le amministrazioni pubbliche più veloci a saldare le fatture. Il dato positivo, su scala nazionale, evidenziato nell'articolo di Massimo Ledda sull'Unione Sarda di ieri
31 gennaio 2019
"Promossa a pieni voti l'Università di Cagliari", generalmente appena 20 giorni di attesa per il saldo delle fatture

Cagliari, 31 gennaio 2019
Ivo Cabiddu

  
Per il buon funzionamento del sistema economico è risaputo come il rispetto dei tempi di pagamento dei debiti commerciali sia un fattore di importanza cruciale. In materia, secondo le direttive europee, sono previsti monitoraggi e controlli continui, appunto a protezione delle imprese - in particolare delle piccole aziende - e della competitività generale della stessa Ue.
  
Secondo i report ministeriali, tra le amministrazioni pubbliche più puntuali - “esempio virtuoso a livello nazionale”, così riporta e rende onore alla nostra Università il giornalista Massimo Ledda sull’Unione Sarda di ieri - spicca quella dell’Ateneo di Cagliari, le cui politiche sempre ispirate alla massima collaborazione col territorio permettono alle imprese partner e ai fornitori di merci e servizi di poter operare e lavorare serenamente, quindi di poter rispettare a propria volta gli impegni nei confronti di fornitori, clienti e dipendenti.

 

Qui di seguito il testo integrale dell’articolo, già inserito nella nostra rassegna stampa quotidiana

  
L’UNIONE SARDA di mercoledì 30 gennaio 2019
 
PAGAMENTI IN RITARDO
Bocciata la Sanità, Comune rimandato

TRA GLI ENTI VIRTUOSI SPICCA L'UNIVERSITÀ:
VENTI GIORNI PER SALDARE LE FATTURE


Per saldare una fattura il Comune impiega mediamente 47 giorni, 17 in più dei 30 stabiliti dalla legge. Molto peggio fa l'azienda ospedaliere Brotzu, che di norma fa aspettare i propri fornitori 109 giorni. Promossa a pieni voti invece l'Università, che con i suoi 20 giorni d'attesa rappresenta un esempio virtuoso a livello nazionale. L'analisi dei dati sulla tempestività nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni - messi in rete dal Ministero e relativi all'anno 2017 - riserva dunque negative conferme e liete sorprese.

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I DATI ITALIANI: 55 i giorni di attesa necessari in media in Italia per ottenere il pagamento di una fattura da parte della pubblica amministrazione; 7 i giorni di ritardo accumulati in media dagli enti pubblici italiani

 
LE PAGELLE 

Tra i primi della classe, oltre all'Università, ci sono la Città Metropolitana (24 giorni) e il Conservatorio (15 giorni, ma con volumi molto bassi), mentre le due Aziende Ospedaliere, l'Asl e anche la Camera di Commercio restano sotto la sufficienza. Pagelle non fini a se stesse, visto che il ritardo nel saldare le fatture da parte delle pubbliche amministrazioni rappresenta da sempre una tra le principali cause di crisi delle aziende sarde e italiane. Ed è proprio per questa ragione che oggi la normativa, adeguandosi alla direttiva Europea numero 7 del 2011, impone che gli enti paghino i propri fornitori entro 30 giorni dal ricevimento delle fatture, limite che sale a 60 per quelli del servizio sanitario.

L'articolo di Massimo Ledda nella cronaca di Cagliari, a pagina 17
L'articolo di Massimo Ledda nella cronaca di Cagliari, a pagina 17

IMPRESE IN CRISI - Antonio Matzutzi: “Ancora troppe imprese rinunciano a partecipare ai bandi pubblici proprio per paura dei tempi di pagamento e dei contenziosi”

 
LA PREMESSA 

Prima di entrare nel dettaglio è però necessaria una premessa. È lo stesso Ministero infatti ad avvertire che «i tempi medi di pagamento e di ritardo della tabella potrebbero differire rispetto a quelli registrati nei sistemi contabili della singola amministrazione». Insomma, alcune statistiche potrebbero essere imprecise in quanto «il numero e l'importo delle fatture realmente pagate è evidentemente superiore a quello registrato in piattaforma, dal momento che ancora non tutti gli enti comunicano informazioni complete». Detto ciò ecco qual era la situazione sino a un anno fa.

I BOCCIATI  
La peggiore performance, come accennato, è dell'Azienza ospedaliera Brotzu, che in media ha impiegato oltre tre mesi per saldare le fatture accontentando tra l'altro soltanto il 67% dei fornitori. A ruota segue l'Azienda ospedaliera Universitaria, che ha pagato quasi tutti i creditori (97%) impiegandoci però mediamente 84 giorni. Particolare invece il caso dell'Assl: nel focus del Ministero risulta infatti che abbia pagato il 5% dei debiti, ma nel sito dell'Azienda ci sono dati molto più completi, dai quali emerge che sono state saldate fatture per 322 milioni e 898.893 euro con un ritardo di 16 giorni (dunque 76 complessivi di attesa). In alcuni casi però i tempi hanno superato addirittura i 400 giorni.

IL COMUNE 
Rimandata invece l'amministrazione comunale coi suoi 47 giorni totali, che seppur non velocissima perlomeno non lascia quasi nessuno a bocca asciutta. Secondo le tabelle del Ministero il Comune, nel 2017, ha infatti pagato il 91% del totale delle fatture, cioè 102 milioni di euro sul totale di 121. Un deciso miglioramento però è già evidente nel dato relativo ai primi tre trimestri del 2018: i giorni di ritardo sono infatti scesi a 14 e la percentuale di pagamenti è salita al 99,4.

GLI IMPRENDITORI 
L'accorciamento dei tempi è comunque una tendenza generalizzata, soprattutto da quando, nel marzo 2015, è stata introdotto l'obbligo della fatturazione elettronica per gli enti pubblici. «Per noi è stato un toccasana - conferma Alessandra Sarais, della Sanifarm, azienda fornitrice di dispositivi medici -, prima dovevamo spesso rincorrere i funzionari negli uffici e a volte veniva persa la documentazione. Certo, oggi abbiamo ancora fatture del 2016 da incassare, ma attese superiori ai 60 giorni non sono più la regola». Prudente il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi: «Nonostante il miglioramento i ritardi restano - dice - e ancora troppe imprese rinunciano a partecipare ai bandi pubblici proprio per paura dei tempi di pagamento e dei contenziosi. Il problema è che se i saldi vengono effettuati in maniera tardiva, le imprese vanno in crisi. Ciò non è tollerabile e non deve più accadere».

 
Massimo Ledda

La tabella riepilogativa pubblicata dall'Unione Sarda
La tabella riepilogativa pubblicata dall'Unione Sarda

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