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UniCaVerde, avanti tutta

Secondo seminario del progetto coordinato da Gianluca Iiriti, responsabile del verde dell'Ateneo, che coinvolge i laureati in Scienze ambientali e naturali nella piantumazione e nella riconversione di aiuole e giardini di UniCa. "La nostra didattica è al servizio dell'ambiente, e viceversa", ha sottolineato Maria Laura Mercuri, vicecoordinatore del corso di laurea. Entusiasmo alle stelle: così si realizza ciò che si impara in aula. RASSEGNA STAMPA
09 giugno 2018
Foto di gruppo al termine del seminario su UniCaVerde, in facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche

Procede spedito il progetto che punta in maniera decisa alla piantumazione e alla riqualificazione degli spazi verdi dell'Ateneo. Il punto di forza è accompagnare didattica e ricerca, con l'apporto fondamentale dei laureati in Scienze naturali

di Sergio Nuvoli

Cagliari, 8 giugno 2018 - "Il coinvolgimento dei laureati magistrali delle nostre discipline nella progettazione del verde dell'Ateneo è fondamentale: sono pronti a collaborare per la corretta gestione delle risorse ambientali di UniCa. La didattica al servizio del verde, e viceversa". Così Maria Laura Mercuri, vicecoordinatrice del corso di laurea in Scienze ambientali e naturali, al secondo appuntamento con UniCaVerde, il progetto coordinato da Gianluca Iiriti, responsabile del verde dell'Ateneo, che si avvale della collaborazione di un gruppo di laureati in Scienze naturali e Scienze della Natura, che hanno studiato i vari spazi verdi e hanno cominciato a trasformarli con il supporto dei giardinieri dell'Ateneo.

Maria Laura Mercuri e Gianluca Iiriti
Maria Laura Mercuri e Gianluca Iiriti

Per la riuscita del progetto essenziali le collaborazioni avviate con l'Agenzia regionale Forestas, il Comune e gli altri enti che si occupano di ambiente, sottolinea il responsabile del progetto Gianluca Iiriti

“La valorizzazione delle aree verdi dell’Ateneo trova la sua linfa vitale nella volontà delle persone di rendere più bello e accogliente l’ambiente - ha spiegato Iiriti - Siamo partiti anche grazie al coinvolgimento dell'Agenzia Regionale Forestas e al progetto 'Un milione di alberi'. E' stato così possibile avere le piantine e gli arbusti che abbiamo utilizzato per piantumare e in qualche caso riconvertire le aiuole di unica”.

Il presidente di Scienze economiche, giuridiche e politiche Stefano Usai ha portato anche i saluti del Rettore, “ad un'iniziativa importante anche per la nostra Facoltà", ha sottolineato, ricordando l'iniziativa di team building realizzata di recente per gli studenti delle lauree magistrali nel giardino di viale Sant'Ignazio e parlando di un progetto che sarà presto ipotizzato con il coinvolgimento degli architetti dell’Ateneo. Del lavoro di team building ha parlato Elisa Perra, per la società Poliste che ha collaborato alla realizzazione.

Stefano Usai, presidente della Facoltà di Scienze economiche, giuriche e politiche
Stefano Usai, presidente della Facoltà di Scienze economiche, giuriche e politiche

Un'iniziativa che coinvolge e rafforza il senso di appartenenza all'Ateneo: la naturale sinergia con l'Orto Botanico si rivela uno strumento determinante per la riuscita

"UniCaVerde - ha aggiunto Iiriti - è iniziato da tre microvivai pensati per tre poli dell’ateneo, ma ci ha visti impegnati subito con la conversione e l’implementazione di tutti gli altri spazi verdi, realizzata tra ottobre 2017 e maggio 2018. Il valore aggiunto è arrivato dai giardinieri dell’Università che sono stati coinvolti nelle attività".

“Andiamo verso un Orto Botanico vivo, condiviso e sostenibile - ha aggiunto il direttore di HBK, Gianluigi Bacchetta - Siamo perfettamente integrati nel campus di viale Sant’Ignazio anche accordi e sinergie con il Comune di Cagliari e con l'Agenzia Regionale Forestas. Sono i giusti supporti e le risorse per continuare sulla strada intrapresa: a loro volta i nostri tecnici entrano nei vivai e nei siti degli altri enti per rafforzare ovunque la valorizzazione dell’ambiente".

Gianluigi Bacchetta, direttore di HBK
Gianluigi Bacchetta, direttore di HBK

Annalena Cogoni ha presentato un'ipotesi di percorso-laboratorio didattico sulla flora aliena invasiva realizzabile all'interno del polmone verde di viale Sant'Ignazio

Fondamentale la condivisione e gli accordi con altre strutture museali, come quella con il polo di Barumini:  "Anche altre realtà si stanno confrontando con noi - ha spiegato - Presto con Anfiteatro e Villa di Tigellio sarà disponibile un biglietto unico per i visitatori di tutto il Polo di Palabanda, mentre è già stata siglata la collaborazione con Giardini storici di Sardegna”. “Finalmente si parla e si valorizza l’ambiente dell’Ateneo”, ha detto Annalena Cogoni, referente per l'Ateneo del progetto LIFE-ASAP, che ha presentato un laboratorio didattico sulla flora aliena invasiva che potrebbe essere installato all'interno dell'Orto Botanico.

Annalena Cogoni, docente di Botanica generale
Annalena Cogoni, docente di Botanica generale

Ogni spazio verde dell'Ateneo è stato studiato nei dettagli: per ciascuno è stato ipotizzato uno sviluppo futuro con la messa a dimora di nuove specie o la manutenzione e il rafforzamento di quelle esistenti

Quindi il racconto del lavoro svolto: "Nella Cittadella di Monserrato sono state messe a dimora 410 piantine - ha spiegato Alessio Sordo - realizzando anche un percorso sulla strada di accesso ai laboratori di Centralabs: sarà un vero percorso didattico all’aperto a disposizione di tutti”.

Alessio Sordo
Alessio Sordo

Anche per la Facoltà di Studi umanistici ipotizzata la collocazione di nuove specie in grado di ben vegetare a seconda delle diversa esposizione al sole. La formazione ricevuta nel percorso di laurea al servizio immediato dell'ambiente

“A Studi Umanistici è stato modificato il progetto originario - ha detto Gloria Concu - per via di alcune malattie delle piante previste che sono state sostituite con altre di notevole impatto visivo. Sono state individuate sei aiuole per l’intervento dopo aver considerato diversi fattori tra cui l’esposizione al sole”.

Gloria Concu
Gloria Concu

La conversione del verde è essenziale per rendere più bello l’ambiente in cui si studia. Il verde urbano è un ambiente complesso: ogni modifica genera cambiamenti anche psicologici e sociali nei cittadini che lo osservano

Delle trasformazioni operate nel piazzale di Ingegneria in piazza d’Armi ha parlato Simone Farris, che ha sottolineato che "la conversione del verde è essenziale per rendere più bello l’ambiente in cui si studia. Il verde urbano è un ambiente complesso: ogni modifica genera cambiamenti anche psicologici e sociali nei cittadini che lo osservano".

Simone Farris
Simone Farris

Anche a Palazzo delle Scienze e al Campus Aresu è stato compiuto un censimento che ha consentito di individuare gli interventi più opportuni intorno a due tra gli edifici più antichi e rappresentativi dell'Ateneo

Valentina Delogu e Giacomo Virdis hanno illustrato gli interventi ipotizzati per Palazzo delle Scienze e il Campus Aresu. "Il censimento floristico ha consentito di individuare le piante che possono restare e quelle che devono essere espiantate", ha evidenziato la dottoressa Delogu.

Giacomo Virdis e Valentina Delogu
Giacomo Virdis e Valentina Delogu

Dal lavoro dei laureati emerge anche l'idea di un sondaggio tra studenti, docenti e personale, per conoscere il gradimento delle aree verdi: "La risistemazione dell'ambiente non può prescindere dall'aspetto sociale"

Diverse le idee per una migliore gestione del verde emerse dagli interventi che si sono succeduti, come pure è stata proposta - nell'intervento di Fabiana Mascia - un'indagine sul gradimento delle aree verdi da parte degli studenti: importante conoscere il loro punto di vista sull’ambiente di tutto l’Ateneo: “Occupandoci dell’aspetto ambientale - ha concluso - non possiamo prescindere dall’aspetto economico e sociale. Numerosi studi mostrano la relazione tra verde pubblico e benessere: migliora la qualità della vita, la coesione sociale e la salute”.

Fabiana Mascia
Fabiana Mascia

RASSEGNA STAMPA

L’UNIONE SARDA di sabato 9 giugno 2018
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Gli studenti “giardinieri”
e il recupero del tesoro verde 
UNIVERSITÀ. Alberi e arbusti di Forestas nelle 11 aree del progetto Unicaverde

Il primo anno è andato oltre le aspettative grazie anche alle piogge abbondanti dell'ultimo periodo. Il progetto “Unicaverde” finalizzato alla valorizzazione delle aree verdi dell'Università ha superato con successo la prova d'esame. Promossi a pieni voti anche gli studenti protagonisti del recupero delle aree verdi dell'ateneo cagliaritano. Quindici spazi, di varie dimensioni e tipologie, da valorizzare o, come nel caso del Policlinico, da far nascere, che si estendono per circa 170 mila metri quadri. Campi incolti, giardini e cortili che si trasformano in laboratori, aule o angoli immersi nella natura dove poter studiare in tranquillità e con profitto, ma aperti a turisti e cagliaritani. Ma anche casi in cui è stato necessario avviare la conversione del verde in luoghi dove gli alberi sono diventati pericolosi per le dimensioni ragguardevoli.
IL PROGETTO L'iniziativa è stata resa possibile grazie all'Agenzia Forestas che ha donato all'ateneo 1.500 alberi e arbusti nell'ambito dell'iniziativa “Un milione di alberi”. «Durante il primo anno abbiamo piantato 1.127 alberi e arbusti», precisa Gianluca Iiriti, responsabile della gestione del verde dell'ateneo, durante la presentazione del secondo workshop nell'aula magna dell'ex facoltà di Economia. «Abbiamo optato per una gestione sostenibile del verde, con particolare attenzione al risparmio idrico a ai costi di manutenzione».
Sono 11 le aree interessate dal progetto: Rettorato, Palazzo delle scienza, Architettura, Ex Clinica Aresu, Orto botanico, Polo giuridico economico, Ingegneria, Studi umanistici (via Trentino), Ponte Vittorio, Cittadella universitaria di Monserrato e Macchiareddu.
IL VALORE AGGIUNTO Unicaverde ha riflessi positivi anche sul tessuto cittadino. «Il 60 per cento delle piantumazioni ricade nelle 9 aree cagliaritane», precisa Iiriti. Il resto è diviso tra il 32 per cento di Monserrato e l'8 di Macchiareddu.
GLI OBIETTIVI Alessio Sordo, 34 anni, del dipartimento di scienze della vita e dell'ambiente, ha coordinato l'iniziativa della Cittadella, puntando al recupero dell'area compromessa da secoli di attività agropastorale: 410 piante in mille metri quadri. «Abbiamo pensato a uno spazio verde a disposizione di studenti e visitatori del Policlinico». Fabiana Mascia, 36 anni (Scienze della natura), ha voluto mettere al centro «lo studente, il vero protagonista dell'ateneo, e la percezione e la consapevolezza sulle aree verdi».
A. A.

L'UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA

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