di Valeria Aresu
Cagliari, 8 maggio 2018 – Nicoletta Bazzano e Maria Lepori, docenti di storia moderna, discuteranno l’opera “Riflessione intorno ad alcuni mezzi per rendere migliore l’isola di Sardegna” di Michele Antonio Plazza, mercoledì 9 maggio alle 17 nei locali della Fondazione di Sardegna (Via S. Salvatore da Horta, 2). L’evento sarà coordinato da Pietro Maurandi, presidente dell’Istituto Gramsci della Sardegna.
L’opera, redatta tra il 1755 e il 1756, è rimasta inedita per più di due secoli e mezzo, e solo nell’anno appena passato è stata data per la prima volta data alle stampe, a cura di Giancarlo Nonnoi, docente di Scienza e storia della filosofia, e di Carlo Mulas, dottorando dell'Università di Cagliari.
Michele Antonio Plazza, piemontese di origine, è stato il primo ad occupare la cattedra di Chirurgia presso l’Università degli Studi di Cagliari, e nella città sarda esercitò la professione per 36 anni, fino alla sua morte (1792). Oltre ai gradi accademici conseguiti a Torino, Plazza aveva approfondito gli studi e affinato le sue competenze medico-chirurgiche all’estero, dove divenne anche valentissimo botanico di scuola linneiana. In Sardegna ricoprì numerosi incarichi soprattutto in ambito sanitario, studiando in particolare le condizioni di salute della popolazione sarda. Condizioni che da clinico giudicò piuttosto precarie e bisognose di urgenti provvedimenti, provvedimenti che si premurò di sollecitare alla Segreteria di Stato di Torino.
Plazza era scientificamente convinto che la salute di un popolo e in particolare degli isolani fosse la condizione fondamentale, il prerequisito per la prosperità e lo sviluppo economico e sociale di un paese.