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PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULL'EUROPA

Autore dell'avviso: Ufficio stampa

23 febbraio 2016
Questionario online fino al 9 maggio 2016 per raccogliere il parere dei cittadini sullo stato e le prospettive dell’Unione Europea

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La consultazione pubblica sullo stato e delle prospettive dell’UE, promossa dalla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, si è aperta lo scorso 12 febbraio e durerà fino al 9 maggio 2016.
 
partecipa alla consultazione sull’europa
 
L’Ateneo di Cagliari aderisce attivamente all’iniziativa e nelle prossime settimane saranno organizzate attività di sensibilizzazione tra le sue componenti, con il coinvolgimento degli studenti e delle istituzioni e associazioni locali.
 
Per partecipare segui il link, registrati con un indirizzo email e rispondi ai sette quesiti

 
Cagliari, 23 febbraio 2016
Ivo Cabiddu

  
Ha già preso il via dal 12 febbraio la consultazione pubblica che permette ai cittadini di accedere al questionario online su “Lo stato e le prospettive dell’Unione Europea”. La consultazione, in tutto sette domande, permette di esprimere la propria opinione sulle attuali carenze, sui risultati finora raggiunti, sull’assetto istituzionale della Comunità e, soprattutto, sulle sue future prospettive.
 
L’iniziativa, sostenuta anche dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane, si svolge tramite il sito istituzionale della Camera dei Deputati (sezione dedicata alla presidenza), oppure direttamente sulla piattaforma CitizensTalk, messa a disposizione in modo gratuito dagli sviluppatori e dall’associazione MediaCivici (link: http://civici.eu/web/camera/) e si basa su di un questionario predisposto in stretta collaborazione con l’Istituto nazionale di statistica (Istat). Gli esiti della pubblicazione saranno resi pubblici dopo la sua chiusura.
 
I temi affrontati nel questionario seguono il solco della Dichiarazione “Più integrazione europea: la strada da percorrere”, sottoscritta a Montecitorio il 14 dicembre 2015 dai Presidenti delle Camere basse di Italia, Francia, Germania e del Parlamento del Lussemburgo. Il documento - vedi qui sotto il testo integrale - è stato successivamente firmato anche dai Presidenti delle assemblee parlamentari di altre sette nazioni , l’ultima delle quali è Cipro.
 
Il questionario sull’Europa sarà online per tre mesi, fino al prossimo 9 maggio, quindi le risposte dei cittadini saranno analizzate da un comitato di saggi. I risultati del sondaggio saranno presentati ufficialmente alla Conferenza dei presidenti del Parlamenti UE in programma il 22/24 maggio 2016. 
 

 

 

partecipa alla consultazione sull’europa

Rispondi a qualche domanda per dire la tua, dare proposte e suggerimenti per un’Europa più vicina ai cittadini


Roma, 14 settembre 2015 - firma della dichiarazione
Roma, 14 settembre 2015, Laura Boldrini firma la dichiarazione insieme ai colleghi di Francia, Germania e Lussemburgo
 

DICHIARAZIONE
“PIU’ INTEGRAZIONE EUROPEA: LA STRADA DA PERCORRERE”

ROMA, 14 SETTEMBRE
 
Noi, Presidenti della Camera dei Deputati italiana, dell’Assemblée nationale francese, del Bundestag tedesco e della Chambre des Députés del Lussemburgo, che detiene attualmente la Presidenza del Consiglio dell’UE e della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’UE, siamo convinti della necessità di dare nuovo slancio all’integrazione europea. 
 
In qualità di Presidenti di assemblee parlamentari nazionali, i cui membri rappresentano la volontà popolare manifestata attraverso elezioni democratiche, ci impegniamo a contribuire a questo processo e a valorizzare l’imprescindibile ruolo dei parlamenti.
 
Riteniamo che sia necessaria più e non meno Europa per far fronte alle sfide che incombono internamente ed esternamente.
 
Non vi è dubbio che l’Unione Europea e la sua evoluzione siano state un grande successo. I suoi obiettivi originari di progetto di pace e diffusa prosperità nell’Europa intera non sono oggi meno attuali di quanto lo fossero al momento della firma del Trattato di Roma nel 1957. Inoltre, l’Unione, uno spazio economico di rilevanza globale, in cui sono garantiti democrazia, libertà fondamentali, diritti e sicurezza, ha esercitato e continua ad esercitare una grande influenza politica a livello globale. 
 
L’Unione Europea, tuttavia, si trova oggi ad affrontare sfide straordinarie: la più grave crisi che coinvolga rifugiati e migranti dalla Seconda Guerra mondiale, la minaccia di un cambiamento climatico irreversibile, una crescita insufficiente e alti tassi di disoccupazione, disuguaglianze in aumento con povertà e privazioni materiali in molti Stati membri, crisi economica e finanziaria, criminalità e terrorismo internazionali, sullo sfondo di una percepita incapacità di rispondere alle preoccupazioni e ai bisogni dei cittadini.
 
Ciò concorre alla crescente disaffezione degli elettori, all’intolleranza verso migranti e altre minoranze e al risentimento nei confronti delle istituzioni nazionali ed europee, mettendo a repentaglio la coesione sociale.  
 
Malgrado le significative riforme attuate negli ultimi cinque anni, tali problematiche hanno fatto emergere alcune criticità nella costruzione e nel funzionamento dell’Unione Economica e Monetaria, evidenziando la necessità di avanzare risolutamente sulla strada dell’integrazione politica europea. Saranno necessari coraggio e pragmatismo per procedere verso una condivisione di sovranità a livello europeo.
 
Agendo da solo nessun paese europeo può tutelare efficacemente i propri interessi in un mondo globalizzato e far fronte alle sfide in Europa e nel resto del mondo. Nostro obiettivo comune è un’Unione europea più forte e integrata, come affermato nel Trattato sull’Unione Europea.
 
I nostri cittadini hanno bisogno di un’Europa più forte, di un progetto basato sul rispetto dei diritti fondamentali e della dignità umana e sui principi dello stato di diritto, dell’economia sociale di mercato, della coesione economica e sociale, della solidarietà tra gli Stati membri e della crescita sostenibile. La nostra priorità per l’immediato futuro deve essere dare risposte ai bisogni dei cittadini, formulando politiche efficaci a livello nazionale e dell’UE, al fine di stimolare la crescita, la competitività e l’occupazione, in particolare dei giovani, combattendo, allo stesso tempo, l’esclusione sociale e la discriminazione e promuovendo la giustizia e la protezione sociali.
 
I nostri partner vogliono un’Europa più forte per affrontare la grave instabilità che circonda il nostro continente – con i Paesi del vicinato in subbuglio, a sud come a est. E’ evidente che quando l’Europa agisce, come nel caso della mediazione per lo storico accordo con l’Iran, può svolgere un ruolo di grandissimo rilievo. In un mondo globalizzato, l’Europa può essere protagonista se parla e agisce come soggetto unitario. 
 
Riteniamo che sia necessaria una maggiore integrazione politica

È necessaria una maggiore integrazione politica – in linea con il principio di sussidiarietà – per superare i punti di intrinseca debolezza in seno all’Unione Europea e all’Unione Economica e Monetaria e dotare l’Europa della visione e progettualità necessarie per evitare di procedere a tentoni da un’emergenza ad un’altra. Tali debolezze sono state messe in evidenza dalla gestione della crisi economica e finanziaria, compreso il caso della Grecia, e dal rischio reale di produrre una ‘generazione perduta’ in alcuni Stati membri, nonostante la ripresa.  
 
Il momento attuale offre l’opportunità di progredire sulla strada dell’integrazione politica europea, che potrebbe condurre ad una unione federale di Stati.  
  
Una più forte integrazione permetterà inoltre al nostro continente di affrontare con successo problemi globali, quali gli sfollamenti forzati e i flussi migratori crescenti, il cambiamento climatico, il diffondersi di conflitti e terrorismo, l’instabilità sui mercati monetari e finanziari, la concorrenza delle economie emergenti e la necessità di diversificare e coordinare le fonti energetiche.  
 
Il processo di integrazione attualmente in corso non dovrebbe essere limitato alla sfera della politica economica e finanziaria, al mercato interno e alla politica agricola. Al contrario, dovrebbe includere tutte le materie attinenti all’ideale europeo, la dimensione sociale e culturale, nonché la politica estera, di sicurezza e difesa.  
 
Per rispondere meglio alle preoccupazioni dei cittadini, i rappresentanti dei popoli nei Parlamenti nazionali devono anche spiegare più chiaramente ai propri cittadini come operano le istituzioni europee e illustrare quali sono le prospettive dell’Unione nel medio e lungo periodo.  
 
Riteniamo che siano necessari un rafforzamento dell’Unione Economica e Monetaria (UEM) e della sua dimensione sociale

Riteniamo di dover completare l’UEM creando un’autentica unione finanziaria e fiscale, ma dobbiamo anche rafforzare le istituzioni di controllo e operare per garantire reale trasparenza e legittimità democratica, creando così la stabilità e la prosperità cui aspirano i cittadini dell’Eurozona. E’ necessaria maggiore ambizione per realizzare un’UEM effettiva e pienamente funzionante, anche rafforzando ulteriormente la dimensione sociale e introducendola a tutti i livelli  nell’assetto di governo dell’UEM.   
 
Accogliamo quindi con favore, come base per una futura discussione, l’iniziativa congiunta dei Presidenti della Commissione europea, del Consiglio europeo, del Parlamento europeo, dell’Eurogruppo e della Banca Centrale europea avente ad oggetto la riforma dell’UEM.
 
In questo contesto, andrebbe perseguito il trasferimento di maggiori poteri  alle istituzioni dell’UE. In vista di questo obiettivo, è necessario un ruolo più ampio dei parlamenti nazionali nel processo decisionale dell’UE.  
 
Riteniamo che sia necessaria maggiore aderenza alla visione dei padri fondatori
 
Come nella visione dei padri fondatori dell’Unione Europea, è essenziale che i Paesi dei Presidenti firmatari della presente Dichiarazione, insieme a tutte le forze che danno impulso al processo di integrazione europea, mantengano la consapevolezza della propria speciale responsabilità storica.  
 
I nostri Paesi, che hanno gli stessi obblighi e gli stessi diritti di tutti gli altri Stati membri dell’UE, hanno il dovere, sulla base della decennale esperienza nella costruzione del progetto europeo, di dare nuovo slancio al processo di integrazione.  
 
Poiché tutti i Parlamenti nazionali degli Stati membri dell’UE hanno un contributo da dare e svolgono effettivamente un ruolo di primo piano, pensiamo che possano essere organizzate altre iniziative successive per presentare la presente Dichiarazione congiunta e avviare un dibattito su proposte concrete volte a rafforzare l’Unione, a cominciare dalla prossima Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione Europea, che si terrà a Lussemburgo nel maggio 2016. La presente Dichiarazione è aperta alla firma dei Presidenti di tutte le assemblee parlamentari degli Stati membri dell’UE e sarà trasmessa alle istituzioni dell’Unione europea.
 
Roma, 14 settembre 2015 - firma della dichiarazione
Roma, 14 settembre 2015 - Brindisi a Montecitorio al termine della cerimonia per la firma della dichiarazione

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(IC)

 

 

 


 

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