Martedì 23 aprile 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 aprile 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
A tavola per protesta
Ieri il pranzo sociale contro la chiusura della mensa
VIA TRENTINO. La denuncia degli studenti: «Eppure i lavori sono ultimati»
 
Tavolo imbandito nell’androne del corpo centrale di Sa Duchessa. Il collettivo universitario autonomo ieri mattina ha offerto un “pranzo sociale” per protestare contro la mancata riapertura della mensa di via Trentino.
«È primavera - denunciano gli studenti - e nonostante le tante promesse da parte dell’Ersu la mensa è ancora chiusa. Sappiamo che gli operai hanno smesso di lavorare all’interno. Che peccato, ancor più perché si tratta dell’unica aperta la domenica». Una situazione che crea disagio non solo a chi abita nella Casa dello studente ma anche a chi segue le lezioni al Magistero e agli iscritti in ingegneria. «Tra una lezione e l’altra - racconta Enrica Cadeddu - siamo costretti ad andare in via Premuda o in piazza Michelangelo, mense abbastanza distanti, perdiamo molto tempo». Ci vuole tanta pazienza anche per chi abita all’undicesimo piano del palazzo di via Trentino, come Alessio Piras: «Da quando hanno chiuso la mensa siamo costretti a dividere un tavolo e quattro sedie in quindici». «Inoltre - sottolinea Giacomo Ledda -, si sarebbe almeno potuto tenere aperta un’altra mensa la domenica». La rappresentante degli studenti nel Cda dell’Ersu, Alice Marras, è al corrente della situazione: «I lavori sono terminati ma si attende l’iter di approvazione burocratica in Comune che speriamo sia il più rapido possibile». ( ve. ne. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Più sani con la prevenzione
Obiettivo: diffondere lo screening di massa anti-tumori
SANITÀ. L’assessore De Francisci presenta il piano di interventi con Asl e Università
 
La prevenzione prima di tutto. E a tutto campo: dagli incidenti (domestici, sulle strade, nei cantieri edili e in agricoltura) allo screening dei tumori, che ancora non fa breccia come dovrebbe nell’interesse dei sardi. Screening (colon retto, mammella e cervice uterina) su cui la Regione ha confermato in Finanziaria un milione di euro, come ha annunciato ieri l’assessore Simona De Francisci nel presentare i risultati del piano di prevenzione sanitaria, prorogato dal ministero della Salute al 2013 in modo da gettare le basi delle azioni per il quinquennio 2014-2018.
I PROGETTI Sono 18 i programmi su cui hanno lavorato Regione, Asl e Aziende ospedaliero-universitarie, tutti approvati dal ministero. Vari i fronti, da quello sanitario in senso stretto (gli screening, appunto) a quello della sana alimentazione e del corretto stile di vita (“Movimento è vita”), dalla lotta al diabete alla sicurezza stradale (“Sicurvia”) fino ad arrivare alle misure per combattere gli incidenti domestici e sul lavoro (in edilizia e in agricoltura).
GLI INCIDENTI Specifiche azioni sono state messe in campo contro gli incidenti domestici, come la rete informativa regionale in sei ospedali, e contro quelli sul lavoro: in quest’ultimo caso il trend degli infortuni in edilizia si conferma in calo, mentre in agricoltura si registra una crescita. Proprio nella strada per la riduzione dei rischi, l’assessore De Francisci ha ricordato il recente accordo con l’Inail per la prevenzione degli incidenti nelle campagne, ribadendo che «la Regione è impegnata a contrastare il fenomeno degli infortuni con nuovi dispositivi nei mezzi agricoli, grazie all’adozione di cinture di sicurezza nei trattori e telai di protezione più efficaci».
GLI INCIDENTI Non sono state rese note le cifre, ma secondo gli esperti della Regione, a cominciare da Natalina Loi, sarebbero diminuiti gli incidenti nei cantieri edili grazie ai progetti di sicurezza messi in atto anche alla luce delle 1.451 ispezioni annuali. Nelle aziende agricole, invece, sarebbero aumentati. Nel 2011 sono state ispezionate 241 aziende, 472 nel 2012. Maria Letizia Senis ha invece parlato degli incidenti, stradali e domestici: «In Italia muoiono di incidenti stradali 19 persone al giorno. Ma, nell’Isola, preoccupa l’indice di incidentalità: 2,64 contro l’1,88 a livello nazionale. E la colpa non è soltanto della guida in stato di ebbrezza: c’è la situazione delle strade da tenere in considerazione. Per questo ci proponiamo di effettuare uno studio sulla geografia della viabilità sarda». Se gli incidenti stradali colpiscono maggiormente la fascia di età tra i 18 e i 29 anni, quella degli incidenti domestici, causa di morte di 22 italiani al giorno, si abbatte sui bambini (0-4 anni) e sugli over 60, perché per un motivo o per un altro il 90 per cento delle case non risponde ai canoni di sicurezza.
POCA ATTENZIONE PER LO SCREENING Tornando allo screening tumorale va detto che da parte dei sardi c’è ancora poca attenzione: benché negli ultimi anni i dati siano migliorati, le adesioni agli inviti per gli screening non superano il 50 per cento e, nel caso del tumore del colon, si fermano poco sopra il 30. «Si tratta di un problema culturale, ma c’è ancora qualche passo da fare sull’organizzazione nelle varie Asl», fanno sapere dall’assessorato alla Sanità: «Alcune di queste hanno ripreso gli screening solo a fine 2012». L’adesione alle campagne informative negli ultimi anni è comunque cresciuta (con lo screening per il tumore alla mammella si è raggiunto il 60 per cento del target, il 58 per cento per quello al colon retto e il 63 per lo screening alla cervice uterina), ma il percorso per far comprendere l’importanza della prevenzione è ancora lungo specie in alcuni territori. Quando la prevenzione viene recepita dai sardi, come nel caso degli scompensi cardiaci, il modello funziona e dal 2005 al 2010 si è assistito a una riduzione del 4,9 per cento dei ricoveri e a un risparmio di oltre 1,7 milioni di euro. E ora si punta sullo screening dei tumori polmonari.
RIVOLUZIONE DIGITALE Intanto oggi alle 11 al THotel il governatore Ugo Cappellacci e l’assessore De Francisci presentano il Fascicolo sanitario elettronico, che racchiude l’insieme dei documenti informatici sanitari del cittadino ricavati dai suoi contatti con i diversi attori del Sistema sanitario nazionale. Con un semplice clic su un pc, un tablet, un Iphone, i sardi potranno consultare la loro storia sanitaria, conoscere l’esito di esami clinici o di laboratorio, nonché le prescrizioni del proprio medico.
Lorenzo Piras
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Salute (Pagina 37 - Edizione CA)
La vescica è iperattiva?
Ragazze, nessuna vergogna
PREVENZIONE. Parla Flavia Franconi dell’università di Sassari e presidentessa Giseg
 
Imbarazzo, senso di vergogna, limitazioni nella libertà di muoversi e di frequentare luoghi pubblici. Per molte persone, soprattutto donne, sono queste le conseguenze della sindrome da vescica iperattiva, ancora poco conosciuta, e del suo sintomo più invalidante, l’incontinenza urinaria da urgenza, che comporta la necessità di recarsi frequentemente e urgentemente in bagno, anche più di otto volte al giorno. Eppure non si tratta di una situazione rara.
I DATI La vescica iperattiva colpisce in Italia circa 3 milioni di persone e rappresenta una vera e propria patologia, che però rimane poco conosciuta e non adeguatamente trattata. Per fare emergere le pesanti ricadute sociali della patologia, informare e rompere i tabu, che spesso costringono le donne al silenzio e alla rassegnazione è in corso Donne Vip, una campagna nazionale di sensibilizzazione, promossa dal Gruppo italiano salute e genere. Come sottolinea Flavia Franconi, ordinario di Farmacologia cellulare all’Università di Sassari e presidente Giseg, «questa è una patologia che allontana le donne dalla vita sociale e costringe coloro che ne sono affette alla rinuncia a viaggi e spostamenti, a sviluppare un’insana dipendenza dal bagno e quindi una progressiva perdita di libertà. Anche per via della totale assenza d’interventi sociosanitari, troppe donne ancora ritengono che l’incontinenza urinaria sia una condizione da nascondere, un evento naturale e ineluttabile, per il quale non si può cercare aiuto, o da sopportare in silenzio, come era la menopausa fino a qualche anno fa».
LA PATOLOGIA Ma cosa provoca esattamente la Vescica Iperattiva? È una condizione clinica caratterizzata da una serie di sintomi associati: più di otto minzioni al giorno, nicturia, più o meno due minzioni nella notte, urgenza minzionale e incontinenza urinaria da urgenza. L’urgenza non è solo un forte stimolo in presenza di una vescica piena, ma uno stimolo che insorge improvvisamente e con una tale impellenza da essere impossibile alla persona che lo avverte rimandarlo. «L’aumentata frequenza minzionale obbliga la paziente a regolare la propria esistenza in funzione della vicinanza di un bagno e ad evitare di trovarsi in circostanze in cui non si sappia dove andare a fare pipì», dichiara Marco Soligo, dirigente medico dell’Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale San Carlo Borromeo di Milano. «Le donne che soffrono di questa patologia sono munite di una vera e propria mappa del territorio in funzione della disponibilità dei bagni e limitano il raggio della propria vita sociale al territorio così mappato, questo impedisce loro di svolgere una vita normale o di avere una normale vita di relazione». Le contromisure sono moltissime e non sempre agevoli. Le donne si sentono costrette ad attuare dei meccanismi di difesa come la minzione difensiva, l’uso di assorbenti, assunzione limitata di liquidi, che può causare irritazione vescicale e squilibri idroelettrolitici, ma anche la mappatura delle toilette, per sapere come risolvere il problema in poco tempo. (fe.me.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 28 - Edizione NU)
La ricerca salverà i terreni abbandonati
Il futuro di Surigheddu e Mamuntanas
 
Rilanciare Surigheddu e Mamuntanas con l’ausilio della Porto Conte Ricerche. Se n’è discusso nel corso della conferenza su “Le produzioni agricole della Nurra, tra consumo locale e mercato globale”, nell’ambito della Settimana della cultura e lo sviluppo e l’ambiente, organizzata dal Centro studi “Toniolo” in collaborazione con Comune e Fondazione Meta.
«Gli oltre mille ettari di territorio agricolo non sfruttato, costituiscono un fondamentale potenziale produttivo per la diversificazione delle grandi produzioni locali oggi esclusivamente caratterizzate nell’olio e nel vino», ha spiegato l’economista Andrea Saba, professore emerito dell’Università La Sapienza.
Al dibattito ha partecipato il parlamentare Luigi Lotto che ha lanciato l’idea di impostare un sistema produttivo integrato «perché senza di esso non vi sarà possibilità di crescita per le aziende agricole locali». La formula vincente è quella dei distretti che, da ormai qualche tempo, anche la Regione sta incoraggiando. Luca Pretti, della Porto Conte Ricerche, ha voluto sottolineare i risultati conseguiti nella ottimizzazione delle produzioni alimentari sarde, grazie al supporto scientifico. Un connubio vincente. ( c. fi. )
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 18 - Edizione PC)
Chiuso il “Call for Sulcis”
Idee di futuro: 158 proposte per il rilancio
 
Con 158 proposte giunte a Invitalia, è scaduto ieri il bando internazionale “99ideas - Call for Sulcis”, dedicato allo sviluppo sostenibile del Sulcis. L’iniziativa, gestita da Invitalia e promossa dal ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, dal ministero per lo Sviluppo economico, dalla Regione Sardegna con la Provincia di Carbonia Iglesias e i Comuni del territorio, ha prodotto un ricco ed eterogeneo bagaglio di proposte, dando voce a tutti coloro (cittadini, professionisti, imprese, associazioni, università) che credono alla possibilità di rilanciare il Sulcis attraverso un «mercato virtuoso delle idee», dove le possibili soluzioni ai problemi vengono presentate e migliorate on line collettivamente. Entro giugno, una commissione sceglierà le sei migliori proposte, che successivamente «parteciperanno, in equilibrio con il territorio e con la progettualità locale in corso di realizzazione, alla costruzione del “Progetto strategico Sulcis” a cui sono assegnate risorse finanziarie nazionali e regionali». Ricerca e innovazione, turismo, infrastrutture, ambiente ed energie rinnovabili i temi più gettonati, con proposte anche all’avanguardia, ad esempio in tema di risanamento ambientale con la sperimentazione di metodiche innovative ed eco-compatibili. La sostenibilità ambientale è spesso anche la chiave interpretativa delle proposte nell’ambito del turismo, che rappresentano circa il 50 per cento delle idee inviate.
Da ieri tutte le idee si sfidano anche sul sito www.99ideas.it in un sondaggio di popolarità aperto a tutti, che aiuterà a capire quali sono per i cittadini le dieci proposte più utili e accattivanti. Alcune riguardano i collegamenti tra Sant’Antioco e la Sardegna, c’è chi pensa a recuperare i tracciati delle ferrovie dismesse, chi a sfruttare le falde acquifere delle miniere per produrre energia e chi pensa di utilizzare la canna di fiume per strutture ecocompatibili.

LA NUOVA SARDEGNA
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
NUOVO CAMPUS
L’Ersu presenta il progetto al senato accademico
 
SASSARI Ieri mattina il Senato accademico dell’Università si è incontrato con la dirigenza dell’Ersu e i progettisti del nuovo campus universitario nell’area dell’ex semolerie Azzena. Si è trattata della presentazione ufficiale del progetto, sul quale i rappresentanti dell’Ateneo dovranno esprimere un proprio parere. Si tratta naturalmente di una valutazione di tipo consultivo, che non sarà vincolante sul destino del campus. C’era grande attesa per la riunione di ieri, soprattutto alla luce delle roventi polemiche che la scelta di realizzare il villaggio studenti all’ingresso delle città aveva scatenato. Anche le pagine del quotidiano aveva ospitato le dure critiche espresse da alcuni esponenti del senato accademico, e anche le perplessità dello stesso rettore. Ma ieri gli universitari si sono limitati ad ascoltare l’esposizione tecnica dell’architetto Mossa, che ha illustrato nei dettagli il contenuto del progetto. Una sola domanda sull’opportunità di realizzare un villaggio studenti in città, invece di una sorta di residenza diffusa, ma alla fine il dibattito non si è aperto. Probabilmente il senato accademico si riserva di esprimersi più avanti.

Questionario e social

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