Giovedì 18 aprile 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 aprile 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 4 - Edizione CA)
Melis: «No ai tagli sulla ricerca»
Finanziaria, la protesta dei rettori
CONSIGLIO. L'Università di Cagliari lancia l'allarme sulla manovra
 
«Il taglio agli stanziamenti per i programmi di ricerca scientifica rischia di vanificare la possibilità di dare continuità alle iniziative in corso». È l'allarme del rettore dell'Università di Cagliari, Giovanni Melis, sentito ieri mattina (con Attilio Mastino dell'ateneo di Sassari) dalla commissione Bilancio del Consiglio regionale, nelle audizioni sulla Finanziaria.
LE CIFRE In una nota Melis spiega che la manovra non rispetta la legge regionale 7 sulla ricerca, «che vincola a destinare alla ricerca di base l'1% della compartecipazione Ire»: non meno di 18,6 milioni «cui occorre sommare il vincolo per la spesa biomedica e sanitaria, pari al 2 per mille (6,5 milioni) dello stanziamento per il sistema sanitario».
Preoccupazione anche per la cancellazione dei 4 milioni di investimenti in ricerca scientifica e innovazione. «Una Regione che voglia puntare sull'innovazione diffusa, che voglia attrarre talenti e imprese», aggiunge il rettore, «ha sempre più la necessità di università di qualità». La protesta riguarda anche la sforbiciata sui fondi per l'edilizia universitaria. Melis auspica che la Finanziaria aiuti gli atenei a fronteggiare i tagli ministeriali.
IN AULA Oggi i partiti presenteranno gli emendamenti alla manovra. Intanto alle 13 l'aula voterà la leggina sui cantieri comunali. Inoltre subentreranno i neo consiglieri Giuseppe Stocchino (Prc), Giuseppe Tupponi (Udc) e Efisio Arbau (eletto nel Pd ma poi fuoriuscito) al posto rispettivamente dei dimissionari Luciano Uras, Roberto Capelli e Francesca Barracciu. Per l'uscita di Capelli finiscono nel gruppo misto, sempre che non arrivino adesioni tecniche, la presidente Claudia Lombardo e gli altri consiglieri di Sardegna è già domani (Mario Diana, Nanni Campus, Massimo Mulas). Nasce poi il gruppo Sel-Sardigna libera: Daniele Cocco (presidente), Claudia Zuncheddu (vice), Carlo Sechi, Giorgio Cugusi e (anche qui con un'adesione tecnica) Elio Corda del Pd.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
On-line i test d'ingresso
Più prove disponibili per accedere a Ingegneria
UNIVERSITÀ. Primi appuntamenti il 3 e il 4 maggio, l'ultimo il 3 settembre
 
Novità per gli aspiranti dottori in ingegneria: da quest'anno il test di orientamento e di valutazione delle capacità iniziali per l'accesso ai corsi a numero chiuso si svolgerà online. Basteranno 16 punti su 40 per superare il Tolc, così è stato ribattezzato il test nazionale promosso e gestito dal Consorzio interuniversitario sistemi integrati per l'accesso (Cisia), tramite il quale potranno iscriversi nell'ateneo cittadino anche gli studenti che hanno sostenuto la prova in altre sedi universitarie.
Dunque ci sarà più di un'occasione per riuscire ad oltrepassare lo scoglio iniziale per gli studenti dell'ultimo anno delle superiori. Le date in cui sostenere l'esame via computer sono già state fissate: il 3 e 4 maggio, il 31 maggio, il primo giugno, il 15 luglio, il 26 luglio, il 2 e il 3 settembre. Il test, che si svolgerà nei locali della facoltà di Ingegneria e Architettura, in caso di mancato superamento della soglia minima, 16 punti su 40, potrà essere ripetuto entro l'ultima sessione di settembre. Coloro che lo supereranno senza debiti formativi potranno immatricolarsi già nel periodo di fine luglio. Tutti gli altri, una volta registrati nel sistema informatico di Ateneo, potranno usufruire dei corsi di riallineamento online e recuperare le carenze formative già prima dell'inizio dei corsi intensivi di recupero. ( ve. ne. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Fondazione più ricca
Ricerca, cultura, volontariato: 500mila euro in più
BANCO DI SARDEGNA. Aumentano le risorse, il patrimonio è di 922 milioni
 
Con un patrimonio di 922 milioni, una disponibilità liquida di 19,8 milioni e un avanzo di 30 milioni, la Fondazione del Banco di Sardegna aumenta l'ammontare complessivo delle risorse da destinare alla ricerca, all'arte e alla cultura, alla beneficenza e alla salute: l'incremento è di ulteriori 500 mila euro rispetto all'anno scorso. «Tale risultato positivo è stato reso possibile grazie all'attenta politica di investimento, diversificazione degli stessi e della oculata e prudente modulazione del rischio», si legge in una nota a commento del bilancio 2012.
LA REDDITIVITÀ Le operazioni effettuate e il controllo del rischio hanno permesso anche nel 2012 di superare gli obiettivi di redditività. «Ciò consentirà di fare accantonamenti alle riserve patrimoniali nella misura massima consentita dalla legge», spiegano dalla Fondazione, «e di irrobustire in maniera sensibile i fondi per la stabilizzazione delle erogazioni, mediante un accantonamento di ulteriori 4 milioni di euro, volti a garantire la stabilità del livello di erogazioni in qualunque contesto economico futuro e a costi costanti».
LA MISSIONE La Fondazione opera in alcuni settori rilevanti della cultura, ai quali è destinato almeno il 50% dell'avanzo di esercizio, al netto delle spese di funzionamento, degli oneri fiscali e della quota relativa alla riserva obbligatoria. Il documento programmatico previsionale per il 2012 ha confermato i settori di intervento della Fondazione: beni culturali, ricerca scientifica, salute e volontariato. Nel 2012 sono state esaminate 1.901 richieste di contributo (contro le 1.605 del 2011) e assunti 904 provvedimenti (793 nel 2011), per un importo di 13.498.160 euro. (lan. ol.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Il futuro in bici e metro
Decolla il piano della mobilità integrata
Per Regione, enti locali e Authority un investimento di 9 milioni
 
Se è vero che la bici è il mezzo di trasporto più civile, per Cagliari e l'area vasta il futuro sarà un mondo migliore. I ragazzi che vanno a scuola e all'Università, gli impiegati in ufficio, le famiglie a far la spesa, i turisti in giro a pedalare e poi nel week end tutti al parco o al mare su due ruote. Poi, i collegamenti con il trasporto pubblico, la metropolitana leggera, le grandi strade come la 554 e la 125 più sicure e con meno macchine in circolazione. Qualcosa esiste già, alcuni cantieri sono in moto, altri interventi sono praticamente completati, come il percorso dal porto storico di via Roma a Su Siccu, la riqualificazione della viabilità a Molentargius, il tratto della metro fino al Policlinico di Monserrato e a Settimo San Pietro, con l'inaugurazione in autunno. Il resto (tanto) è un libro di sogni realizzabili nel momento in cui si libereranno le risorse che servono. «Bisogna comunque essere ottimisti, avere i progetti pronti», dice Luca Mereu, presidente della Commissione provinciale trasporti. «Gli enti si sono impegnati a recuperare i soldi, aspettiamo la Finanziaria nazionale e regionale, dobbiamo fare i conti con i patti di stabilità. Ma noi andiamo avanti, pensare e pianificare è un imperativo della politica, ancor più nei periodi di crisi». Così ecco l'elenco delle opere, dei servizi, delle manifestazioni, delle idee (ad esempio quella di dare le biciclette ai giovani in comodato d'uso, il bike sharing , il noleggio diffuso), del tracciato completo della metropolitana di superficie, anche con un prossimo aggiornamento che abbraccerà Sinnai, Sestu, Capoterra, il centro città e la zona ovest.
L'accordo di programma integrato per lo sviluppo urbano e la mobilità ciclabile, pedonale e pendolare dell'area metropolitana è stato sottoscritto il 24 settembre 2012 da Regione, Provincia, 16 Comuni, Autorità portuale. L'investimento totale, in una prima fase, sarà di 9 milioni 153 mila 454 euro: 5 milioni 880 mila, finanziati con fondi del Fesr 2007-2013 e 3 milioni 223 mila 454 dei soggetti firmatari. Per una seconda fase servono altri 11 milioni e mezzo di euro. Ieri a Palazzo Regio, con la presidente Angela Quaquero, dell'assessore regionale ai Lavori pubblici Angela Nonnis, dell'assessore comunale al traffico Mauro Coni, di diversi sindaci e di funzionari del Centro regionale di programmazione, è stato fatto il punto ed è partita la campagna di comunicazione. “Bicimipiaci” si chiama, il logo è una bicicletta verde, azzurra e arancio, e dal cestello escono cuoricini rossi. Sono i colori del programma “La Sardegna cresce con l'Europa”.
Cristina Cossu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Campioni di marketing
Ichnusa premia l'idea del video su Facebook
UNIVERSITÀ. L'azienda realizzerà il progetto dei 4 studenti vincitori
 
Quattro studenti sardi alla conquista del marketing internazionale. Alberto Melis, Sara Murgia, William Monni e Viviana Sais si sono aggiudicati, con il progetto “Stappa … and go! Creative video contest”, la quinta edizione del concorso di marketing e comunicazione “Premio Ichnusa”. Il riconoscimento, consegnato ieri mattina nell'aula magna della facoltà di Economia e Commercio, ha concluso la gara organizzata dall'omonimo birrificio e riservata agli studenti dell'ateneo cagliaritano. «Scegliere i vincitori quest'anno non è stato facile - dice Valentina Simonetta, group brand manager della Ichnusa - tutti i lavori erano validi, ma alla fine abbiamo premiato quello più coerente, creativo e facilmente realizzabile, che valorizzasse al tempo stesso lo stretto rapporto tra la nostra azienda e l'isola».
L'IDEA I quattro studenti hanno convinto unanimemente la giuria ideando un concorso, da diffondere sui principali social network, per la creazione di un video dedicato al legame tra il marchio Ichnusa e la Sardegna. I partecipanti alla competizione avranno la possibilità di presentare i lavori caricandoli, attraverso una specifica applicazione, direttamente dalla pagina Facebook di Ichnusa. «Abbiamo cercato di colmare una carenza nel sistema pubblicitario dell'azienda - racconta Alberto Melis - con un'idea semplice ma efficace a fidelizzare maggiormente la giovane clientela dell'Ichnusa e attirare nuovi appassionati grazie alle nuove tecnologie».
IL DOCENTE Più che soddisfatto anche Giuseppe Melis, docente di marketing e rappresentante dell'Università nel progetto. «Lavorare e confrontarsi con una grande azienda come l'Ichnusa è stata un'occasione unica per i ragazzi e per la facoltà. Una grande multinazionale che vuole investire sui giovani riesce così a valorizzare il futuro dell'eccellenza in Sardegna». Durante l'iniziativa sono stati premiati anche gli altri due gradini del podio. Il secondo premio è andato ad Alessandro Chessa, Mirko Masala e Antonio Medda con il progetto “Ichnusa a Canestro”. Subito dietro si sono classificati Matteo Carrus, Noemi Murgia, Marta Migheli, Sergio Mameli e Rita Rosas con il lavoro intitolato “A.i.o.”.
IL PROGETTO Per i quattro vincitori l'avventura non finisce qui. Il loro progetto, dotato di un vero business plan, potrebbe essere infatti realizzato dall'Ichnusa a partire dal mese prossimo e far parte così della strategia commerciale dell'azienda. E a uno solo di loro sarà riservato anche un premio speciale: uno stage retribuito della durata di sei mesi da svolgere nell'ufficio marketing dell'Ichnusa a Milano, fianco a fianco con i professionisti del settore. Per portare nel mondo fantasia e creatività “made in Sardegna”.
Luca Mascia
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Iniziative
Calendario di raduni a cura delle onlus
 
Per l'accordo di programma e la sua realizzazione c'è stato un grandissimo sforzo di integrazione tra numerosi attori. Oltre alla Regione, alla Provincia, ai Comuni dell'area vasta, all'Autorità portuale, sono coinvolti anche l'Ersu e diverse associazioni ecologiste. Con queste ultime è stato messo a punto un calendario di manifestazioni per promuovere l'utilizzo delle due ruote. “Città ciclabile” ogni mercoledì organizza una pedalata più pizza o gelato tra Cagliari e hinterland, le domeniche invece sono dedicate a visite culturali e ambientali. Altre iniziative della onlus sono i biciraduni, le bicistaffetta e bicintreno, i gazebo promozionali, il car free day (il prossimo è il 21 aprile). Per informazioni si può mandare una mail a cagliariciclabile@gmail.com, oppure telefonare ai numeri 070.9198501 e 070.41861. Altre iniziative sono a cura degli Amici della bicicletta, Acat - Il germoglio, Ciclofucina. Il 25 maggio, al parco di Molentargius, ci sarà l'inaugurazione dell'intervento di bike sharing, a settembre (16-22) la settimana europea della mobilità sostenibile.
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina
AL PAESE SERVE UN SISTEMA PRESIDENZIALE
di MARIO SEGNI
 
Esattamente vent'anni fa, il 18 aprile 1993, l'Italia votava il referendum che sancì il passaggio dal sistema proporzionale a quello maggioritario. Vale la pena di ricordare i dati di quell'evento: i sì furono 29 milioni, l'83% dei votanti. Fu l'unico caso nella storia dei referendum in cui i sì superarono la metà degli aventi diritto. Chi non è giovane ricorda lo straordinario clima di speranza e di entusiasmo di quegli anni. In un mondo che dopo il crollo del comunismo contava su un'epoca di prosperità e di pace, l'Italia, che usciva da tangentopoli e da una sconvolgente crisi politica, sperava di inaugurare una vita pubblica fatta di stabilità e di serietà. E' amaro constatare quanto l'Italia di oggi sia diversa da quella che sognavamo. Ma soprattutto per chi, come me, è stato promotore di quegli eventi, è doveroso chiedersi perché quei sogni non si sono realizzati. La crisi è mondiale, lo sappiamo. Ma sappiamo anche che la debolezza della nostra politica, l'instabilità che oggi ci blocca, la nuova esplosione della corruzione rendono molto più pesante la nostra condizione. Nel ceto politico è diffusa l'idea che sia stata proprio la riforma maggioritaria la causa dei nostri mali, che abbia distrutto i partiti, che con tutti i loro difetti sfornavano tuttavia una classe politica migliore di quella di oggi, che abbia favorito le avventure populistiche, quella di Berlusconi ieri e di Grillo oggi. Se ci fossimo tenuti l'Italietta degli anni 80 le cose non sarebbero andate così male, dice qualcuno. Rispondo che la nostra riforma è stata prima insabbiata, poi erosa, infine stravolta. Nell'unica istituzione in cui è stata veramente attuata, i comuni, le cose vanno innegabilmente meglio. Nel 2005 è stato introdotto l'ignominioso "porcellum", una legge fatta apposta per creare l'ingovernabilità e ridare ai capipartito il potere che il collegio uninominale aveva tolto. E' la terza volta che si vota con questo obbrobrio. E noi referendari (in fondo siamo sempre gli stessi) siamo stati gli unici a combatterla davvero, promuovendo due referendum purtroppo andati male. Ma l'esperienza di questi vent'anni fa porta anche noi a riconsiderare quello che abbiamo fatto. Non perché le nostre riforme fossero sbagliate, ma perché non bastavano. E' stato sacrosanto cancellare il sistema debole e corrotto di quegli anni. In un mondo in cui le sfide mondiali richiedono dagli stati risposte rapide e capacità di decidere; in cui lo strapotere della finanza impone di dare agli organi politici sempre più forza, la prima Repubblica era una fragile scialuppa in una tempesta oceanica. Cambiare in senso maggioritario la legge elettorale, darci un sistema tipo l'inglese, andava nella direzione giusta, ed è stato delittuoso opporsi a questo mutamento e precipitare nel caos di oggi. Ma anche se fossimo riusciti nel nostro intento non sarebbe bastato. Lo dico apertamente. C'è bisogno di una riforma più radicale di quella che avevamo pensato, di una trasformazione assai più ampia dello stato. E' il sistema parlamentare che in Italia non regge più. Se vogliamo salvarci abbiamo bisogno di metter mano alla Costituzione e arrivare ad una Repubblica presidenziale. I sistemi parlamentari che funzionano, come Inghilterra e Germania, hanno tradizioni e caratteristiche da noi inesistenti: partiti seri e organizzati, organizzazione severa del Parlamento, monocameralismo. Cinquant'anni fa la Francia è uscita da un dramma che ricorda le nostre vicende odierne, passando dal sistema parlamentare alla Repubblica presidenziale. E' quello il modello cui dobbiamo guardare. Oggi le Camere si riuniscono per eleggere il nuovo Presidente. L'augurio migliore che possiamo fare è che questa sia l'ultima volta in cui il capo dello Stato è eletto dal Parlamento, e che il prossimo presidente sia eletto direttamente dai cittadini.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Ed_Cagliari
Banco, oggi cambio al vertice
A Sassari il cda e l’elezione di Antonello Arru che entrerà anche nel board di Bper
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Oggi è il giorno di Antonello Arru. A Sassari, l’assemblea del Banco di Sardegna eleggerà il nuovo consiglio d’amministrazione che sarà guidato dall’attuale presidente della Fondazione che subentrerà a Franco Farina. L’azienda bancaria di viale Umberto, diretta da Giuseppe Cuccurese, dovrebbe avere un grande rinnovamento tra i suoi amministratori. E, per rafforzare il peso dell’istituto sardo all’interno della Bper, sabato Arru sarà eletto, come ha anticipato la Nuova, anche nel Consiglio d’amministrazione della Bper. La Fondazione Banco di Sardegna, intanto, ha approvato il bilancio che si è chiuso con un avanzo di trenta milioni di euro. Il comitato d’indirizzo si è riunito nella sede di Cagliari ristrutturata magistralmente. Il risultato positivo ottenuto dalla Fondazione ha confermato l’ammontare delle risorse da destinare alla ricerca, all’arte e alla cultura. Fondi che sono stati incrementati con ulteriori cinquecentomila euro. Il patrimonio della Fondazione è pari a 938 milioni (l’anno precedente era 922 milioni), sono aumentate le disponibilità liquide, i titoli strutturali. Immutata la partecipazione della Fondazione all’interno dell’azienda bancaria (352 milioni), lievemente in discesa le obbligazioni immobilizzate (da 247 miliiioni a 180). Le incertezze che hanno pesato sui mercati finanziari in questo ultimo anno (ma anche il calo dei dividendi del Banco di Sardegna) hanno confermato per la Fondazione la necessità di proseguire nella strategia di investimenti prescelta e ormai consolidata nel tempo. Così le operazioni effettuate hanno permesso anche nell’anno passato di superare gli obiettivi di redditività che erano stati inizialmente stabiliti. Per quanto riguarda l’attività della Fondazione Banco di Sardegna, sono state esaminate 1.901 richieste di contributo contro le 1.605 dell’esercizio del 2011; i provvedimenti adottati sono stati 904 (contro i 793 dell’anno prima) per un importo complessivo superiore ai tredici milioni di euro immessi nelle varie province sarde. Molte le delibere a favore di enti, associazioni e organismi senza finalità di lucro, per scopi di pubblica utilità. Quattro milioni di euro sono andati al settore della ricerca scientifica, due milioni e trecento milioni per la salute e la medicina preventiva e riabilitativa, altrettanti al settore del volontariato e della beneficienza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
UNIVERSITà
Tirocinio in azienda sponsorizzato dall’Ichnusa
 
CAGLIARI Si è conclusa ieri mattina la V° edizione del “Premio Ichnusa”, che ha visto protagonisti gli studenti dell’Università in un progetto di marketing e comunicazione dedicato al marchio Ichnusa. Premiati quattro ragazzi della facoltà di Economia: Alberto Melis, Sara Murgia, William Monni e Viviana Sais, i quali hanno presentato “Stappa … and go! Creative video contest”. Il progetto vincente ha come idea fondante la promozione di un video contest creativo dedicato al legame tra Ichnusa e l'Isola e che, attraverso lo sviluppo di un'applicazione, prende vita sulla fanpage Facebook dell'azienda, che conta già 270mila fan. “Fidelizzare il cliente”, la parola d'ordine dell'evento, contando già su un mercato già esteso: il 70 per cento dei giovani sardi consuma birra nei locali e in casa, facendo dell'Ichnusa la bevanda tra le più bevute nei confini regionali. Il Premio Ichnusa aveva preso il via a febbraio con un progetto articolato in diverse fasi che, partendo con un seminario preliminare della durata di 3 giorni finalizzato al conseguimento di 3 crediti formativi, ha coinvolto poi gli studenti nella realizzazione di un piano di marketing, offrendo loro la possibilità di mettere in pratica le nozioni teoriche apprese. Uno tra gli studenti appartenenti ai primi tre gruppi classificati avrà l’opportunità di svolgere uno stage retribuito di sei mesi all’interno del team Ichnusa e di misurarsi con il mondo aziendale. (p.l.c.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 43 - Ed_Cagliari
«Terrò il capo di quel filo che cuciva il mondo»
Il ricordo dell’antropologo e scrittore Giulio Angioni, l’esperienza dei “libri ricamati” dalla piccola fata
di Giulio Angioni
 
"Giocavo con grande serietà, e a un certo punto i miei giochi li hanno chiamati arte", diceva Maria Lai, come per spiegarsi e spiegare la sua vita di artista insolita e di donna insolita fino da bambina, quale si è sempre sentita: antichissima bambina sarda. Maria Lai è stata notevole per la vita che ha vissuto quanto per l'arte che ha praticato, senza rivendicare diritti sregolati di creatività, ma piuttosto richiamandosi alla vita imparata e vissuta nella sua isola, e in quell'isola nell'isola che è la sua Ogliastra. Come ha fatto al suo paese di Ulassai (dov'è nata nel 1919), tornandovi dopo decenni passati a Cagliari, Venezia, Roma e altrove, quando nel 1981 riesce a dar vita a Legarsi alla montagna, quell'happening artistico comunitario memorabile, che ha coinvolto tutta la gente del paese nel rivivere in rappresentazione l'antica leggenda della bambina che salva tutti da una frana correndo dietro a un nastro azzurro insieme ai suoi paesani che la seguono. Forse mai un evento artistico è stato più sociale, collettivo e compartecipe, alieno dagli stereotipi della creatività artistica solitaria dell'artista irripetibile. Questa donnina piccola piccola, che faceva pensare a una mitica giana, è riuscita anche altre volte a organizzare di questi giganteschi happening artistici collettivi. Maria Lai della giana sarda aveva anche le mani sempre attive in tipici lavori femminili come il tessere e il cucire, che con lei sono diventate modi di espressione e di comunicazione artistica, in forme che fondevano inestricabilmente espedienti della pittura, scultura, fotografia, grafica, design e di altro ancora, e spesso in una compresenza di tempi e di luoghi della normale storia dell'arte, pur restando sempre riconoscibilmente sarda. Io ho avuto il privilegio di accompagnare l'inaugurazione di quel suo modo o periodo dei “libri cuciti”, nel 1978, con la mia raccolta di racconti “A fogu aintru”, che ha una ventina di "disegni" di Maria Lai, edito dal nipote di Maria Lai, Virgilio Lai, fondatore di quella Editrice Democratica Sarda che, tra il molto altro e importante, dava spazio alle prime prove di scrittura di Sergio Atzeni. Altri tengono e terranno a lungo stretto in mano il capo del filo lungo tessuto e cucito da Maria Lai. E anch'io, Maria, il capo del filo te lo terrò fin che campo, perché non l'ho mai lasciato da quando tu l'avevi appena dipanato per imbastire e poi cucire il mondo.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
CONVEGNO
In dono alla Università gli inediti di Salvator Ruju
 
SASSARI Gli inediti di Salvator Ruju, la storia recente di Sassari e la donazione degli eredi alla biblioteca universitaria. Oggi pomeriggio, alle ore 18, nella biblioteca dell’Ateneo, si tiene la cerimonia che celebra e sancisce l’avvenuta acquisizione dell’importante fondo archivistico appartenuto allo scrittore e poeta sassarese scomparso nel 1966. Per l’occasione, lo storico Manlio Brigaglia e il filologo Nicola Tanda rievocheranno il clima e la temperie storica e culturale degli anni in cui Ruju fu attivo a Sassari e Roma, ripercorrendo idealmente la ricca produzione letteraria appena donata alla biblioteca. Il fondo, ordinato e arricchito dalla nipote, Caterina Ruju, sarà inventariato e catalogato con modalità ancora da definire, ma è certo che la biblioteca universitaria intende rendere disponibile quanto prima il prezioso materiale documentario costituito da centinaia di lettere e biglietti, ritagli di giornali, manoscritti e opere a stampa relative alla sua vicenda personale, ma anche alla vita letteraria e culturale di Sassari. Ora questa preziosa produzione sarà custodita nella biblioteca universitaria, una delle 46 classificate “storiche” dal ministero dei Beni culturali. Durante l’importante incontro-dibattito di questo pomeriggio, che sarà moderato dal giornalista Gianbernardo Piroddi, la multiforme attività del letterato sarà ricostruita e commentata grazie alla disponibilità del materiale d’archivio. Nel corso della cerimonia, è prevista anche una lettura, curata da Maria Antonietta Azzu e Salvatore Luiu, di brani in prosa e versi, sia in italiano che in sassarese e per l’occasione, sarà anche allestita una mostra di carattere biografico con materiali provenienti dal fondo.(a.m.)
 

12 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 15
Regione
Il rettore: no al taglio dei finanziamenti
 
«Il taglio agli stanziamenti per i programmi di ricerca scientifica rischia di vanificare la possibilità di dare continuità alle iniziative in corso». Lo ha detto il Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, sentito ieri mattina in audizione con il collega Rettore di Sassari, Attilio Mastino, dalla Commissione Bilancio del Consiglio regionale: le cifre inserite in Finanziaria non rispettano la legge regionale 7 sulla Ricerca, «che vincola a destinare alla ricerca di base l'1% della compartecipazione Ire, cioè l’importo minimo di 18,6 milioni». Una Regione che voglia puntare sull'innovazione diffusa per rinforzare il proprio ruolo nel contesto internazionale «ha sempre più la necessità di ospitare università di qualità», ha avvertito il Rettore, preoccupato anche per la cancellazione dello stanziamento per l’investi - mento in ricerca scientifica per 4 milioni. I fondi per l’edilizia universitaria non possono essere decurtati «in quanto inseriti nel programma edilizio in corso e destinati al cofinanziamento del Piano Cipe per il Sud».
 
13 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 15
Università
Stop al bando per ricercatori
 
Posti per ricercatori all’università: tutto sbagliato, tutto da rifare. Il Tar ha annullato il bando dell’ateneo «per il conferimento di 23 assegni di ricerca istituzionale di durata biennale » del 31 luglio del 2012. Non solo. È stato cassato anche il regolamento universitario adottato il 19 maggio 2011 per la gestione degli assegni di ricerca. Illegittima, secondo il tribunale amministrativo, la clausola che esclude dai concorsi coloro che hanno conseguito il dottorato da più di cinque anni rispetto all’indizione delle selezioni. E adesso tutto l’ateneo dovrà rivedere le regole che governano il settore che interessa centinaia di dottori.
LA SENTENZA DEL TAR Il verdetto dei giudici di via Sassari è arrivato ieri mattina. Il ricorso era stato presentato da Benedetta Bellò (difesa dall’avvocato Rosanna Patta). La dottoressa aveva partecipato alla selezione del luglio dell’anno scorso per accaparrarsi uno dei 23 assegni in ballo. A ottobre il responso: «La ricorrente», si legge nel dispositivo della sentenza, «è stata esclusa dalla selezione per aver conseguito il dottorato di ricerca, richiesto quale requisito per la partecipazione alla procedura, da oltre cinque anni rispetto alla data di pubblicazione del bando». Il limite temporale era esplicitamente previsto e fa riferimento all’articolo 3 del regolamento universitario, che estende il criterio di esclusione a tutte le selezioni indette per le borse. L’avvocato Patta ha sollevato un raffica di eccezioni, sostenendo che il limite quinquennale a ritroso viola la legge, che può essere derogata solo in caso di partecipazione ai bandi da parte di studenti stranieri. I legali dell’università hanno puntato su due argomentazioni. Il primo: il limite temporale è stato previsto per agevolare gli studenti più giovani. E hanno anche invocato l’autonomia regolamentare degli atenei in materia. Il Tar ha dato ragione alla dottoressa esclusa su entrambi i fronti. Contro la prima obiezione, scrivono i giudici del Tar, non si ha nessuna garanzia di “giovinezza anagrafica”, visto che uno potrebbe conseguire il dottorato anche a 60 anni e poi, magari il mese dopo, presentarsi a un eventuale concorso per avere l’assegno, nel rispetto del limite dei cinque anni. Inoltre, scrivono i giudici, l’autonomia regolamentare invocata, in questo caso, «è priva di idonea base giuridica di natura legislativa». Quindi illegittima. Così, dopo un’articolata motivazione, si arriva al verdetto finale: annullato il decreto del rettore che ha escluso la Bellò, annullato l’intero bando e cassato anche l’articolo del regolamento che prevede il limite dei cinque anni. L’Università dovrà anche pagare 3000 euro di spese legali.
E. F.

Questionario e social

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