Giovedì 14 marzo 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 marzo 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Sei milioni per le vacanze sostenibili
LA NOVITÀ. Il bando presentato ieri
 
Se ne parla ormai da una decina d'anni, ma anche in Sardegna solo in pochi conoscono il suo vero potenziale economico. È il turismo sostenibile, «un volano per nuove occasioni di sviluppo» di un settore che in Italia vale 130 miliardi di euro l'anno, il 10% del Pil. Di questo si è parlato ieri a Cagliari nel corso del convegno “Turismo sostenibile nel Sud Sardegna: tra crisi e opportunità”, organizzato dall'agenzia di formazione professionale Leonardo. «Sostenibilità non significa solo tutela dell'ambiente», ha spiegato Enzo Finocchiaro, del coordinamento Agende 21 locali italiane, «ma soprattutto valorizzazione delle identità dei territori attraverso azioni comuni tra privati e istituzioni che abbiano ricadute positive in termini di occupazione e contenimento dei costi».
I risvolti economici sono solo un aspetto, seppure il più gradito. «Il turismo sostenibile tutela anche le caratteristiche ambientali e socio-culturali delle comunità», ha aggiunto Finocchiaro. Per la Sardegna, il problema principale è la stagionalità, vale a dire la concentrazione dei flussi turistici nei mesi estivi. «Ma con alcune azioni si può allungare la stagione, garantire occupazione, e aumentare i ricavi senza danneggiare l'ambiente», ha detto Patrizia Modica dell'università di Cagliari. «Sarebbe sufficiente diversificare il prodotto, promuovere eventi o festival, adottare misure pubbliche come tassa di soggiorno e politiche di differenziazione dei prezzi», ha aggiunto. La Regione ci crede. E dopo aver “creato” 45 nuovi manager del turismo sostenibile (formati negli ultimi 2 anni dall'agenzia Leonardo), ora si prepara a finanziare progetti di impresa con il bando “Avviso Prima”, con cui mette a disposizione 6 milioni di euro. C'è tempo fino al 30 aprile per presentare la domanda. Ogni progetto sarà finanziato con 50.000 euro. ( ma. mad. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 22 - Edizione NU)
Opposizione all'attacco
«All'università spartizione di poltrone»
 
«Sull'università la maggioranza litiga per le poltrone». È l'accusa di molti consiglieri comunali dell'opposizione che dopo l'audizione del commissario Caterina Loi, chiesta dagli stessi dopo la polemica sul master Piros con l'università di Sassari, attaccano il sindaco.
CONTRO IL SINDACO «La proposta della consigliera Pd Franca Carroni di redigere, assieme alle opposizioni, un documento unico del Consiglio è stato stoppato da alcuni esponenti della maggioranza e il colpo di grazia è stato dato dal sindaco che ha parlato dell'impossibilità di firmare nulla assieme a chi “non aveva il requisito di serietà” bollando come strumentare la richiesta di audizione del commissario». Parole sottoscritte da Paolo Manca (ex Città in Comune), Marcello Seddone, Pierluigi Saiu, Peppe Montesu, Pietro Sanna, Pietro Salis, Paolo Cottu, Antonello Mercurio, Paolo Manca (Udc) e Nicola Selloni. Commentano i consiglieri: «È curioso che si parli di serietà da parte di chi non è riuscito ancora a sbloccare la fusione tra Fondazione e consorzio. Come ha ammesso il commissario Loi, l'atto costitutivo della Fondazione non è stato redatto perché le forze politiche non hanno ancora designato i nomi dei componenti del consiglio direttivo e del consiglio di amministrazione».
LE NOMINE «Ovviamente - sostengono i consiglieri di opposizione - non è responsabilità del commissario se a distanza di tre mesi dall'adozione della delibera di fusione e a quasi un anno e mezzo dalla delibera di adesione alla Fondazione le nomine non sono fatte. Ma è possibile che chi guida la città non riesca in un anno e mezzo a decidere chi incaricare? Quale credibilità si può avere se anche su questi temi tutto viene ricondotto alla lottizzazione delle poltrone seguendo il bilancino tra correnti. Alla maggioranza interessano più le poltrone universitarie rispetto agli studenti e a chi ci lavora». L'opposizione chiede nuovi programmi nell'ottica di un sistema universitario regionale con la federazione tra Sassari e Cagliari.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 24 - Edizione OR)
Terralba
Marceddì, ripartono gli scavi
 
Riprendono a Marceddì gli scavi archeologici che potrebbero riscrivere la storia della Sardegna. Gli scavi interessano infatti il sito abitativo a “Sa Punta” (dove sorge il Museo del mare), risalente a 5.500 - 5.300 anni Avanti Cristo, cioè in pieno Neolitico antico.
Negli scavi precedenti gli archeologi avevano rinvenuto nel sito reperti di avanzi di pasto e frammenti litici, la cui datazione è stata confermata dagli esami del carbonio 14. «La direzione generale per il Patrimonio archeologico del ministero ai Beni culturali ha affidato una nuova concessione di ricerca al Dipartimento di scienze archeologiche dell'Università di Cagliari - comunica l'assessore comunale alla Cultura Stefano Siddi - Il direttore dei lavori è l'archeologo Carlo Lugliè, già responsabile dei primi scavi, mentre il funzionario incaricato della Sovrintendenza è l'archeologa Emerenziana Usai perfetta conoscitrice dei siti del territorio. Il gruppo di lavoro è formato da dieci persone fra ricercatori e studenti dell'Università. I lavori inizieranno lunedì e sono previsti sino a fine 2014 - precisa Siddi - I ricercatori opereranno per dieci giorni consecutivi ogni mese dell'anno».
Già dai primi scavi, effettuati circa 5 anni fa, i ricercatori hanno rinvenuto importantissimi elementi nel sito che si trova un paio di metri sotto l'attuale livello dello stagno. ( a. l. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 24 - Edizione OR)
A Oristano 550 universitari
«Puntiamo sulla ricerca»
CONSORZIO UNO. Tarantini: la carta vicente? I laboratori
 
La piccola università oristanese cresce: circa 1.500 gli studenti che hanno seguito i corsi negli ultimi 15 anni. Di questi 650 sono stati premiati con la laurea. Il Consorzio Uno ha così deciso di aprire le porte alla ricerca scientifica.
L'UNIVERSITÀ Per l'anno accademico in corso gli iscritti sono 550, comprese le 130 matricole. La stragrande maggioranza degli studenti segue le lezioni delle lauree triennali: Economia e gestione dei servizi turistici, Biotecnologie industriali, Tecnologie alimentari, Viticoltura ed enologia. Una trentina di studenti seguono invece i corsi della scuola di specializzazione. Quattro gli indirizzi attivi: Archeologia preistorica, classica, medioevale e orientale. Il corso in archeologia classica vanta anche il già attivo curricula in archeologia subacquea.
I COMMENTI Il vicedirettore dell'università, Francesco Asquer: «Fino a metà aprile siamo impegnati nella fase di orientamento con le scuole superiori sarde. Coinvolgeremo un totale di 4.000 studenti». E sull'aspetto della comunicazione informale di promozione avviata dal Consorzio Uno precisa: «A differenza di quanto potrebbe apparire dall'esterno, da quando è partita, 4 anni fa, abbiamo ottenuto ottimi risultati: ne è la riprova il crescente numero di iscrizioni. I giovani apprezzano questo nostro approccio informale».
LA RICERCA Pupa Tarantini è soddisfatta per l'operato del Consorzio Uno: «La facoltà è ben frequentata e i laboratori sono il nostro fiore all'occhiello. In quest'ultimo periodo è iniziata anche l'attività di ricerca. Uno studente che si è laureato nella nostra università, Paolo Zucca, sta svolgendo una ricerca sulle arance di Milis e sulle loro proprietà organolettiche. Un lavoro che viene seguito con interesse anche dalle case farmaceutiche». Il trentenne è il primo ricercatore “prodotto” dal Consorzio Uno. Pupa Tarantini sente l'esigenza di mettere a tacere anche le malelingue: «Voglio precisare che, al contrario di quello che molti pensano, la sottoscritta e il resto del Consiglio di amministrazione del Consorzio Uno non ricevono un solo euro di compenso o di rimborso, nonostante il tempo dedicato: lo facciamo solo perché crediamo nella scommessa dell'università di Oristano».
Fabrizio Carta
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Sulcis Iglesiente (Pagina 26 - Edizione PC)
S. a. arresi
Sopralluogo dei geologi nelle spiagge di Porto Pino
 
Le spiagge, con il problema delle alghe che l'estate scorsa inflisse un duro colpo al turismo, il carico antropico sui litorali e la viabilità ma anche, e soprattutto, il futuro di una delle coste più suggestive del Sud ovest sardo. Sant'Anna Arresi domani si interroga sulla prossima stagione estiva. In mattinata, infatti, è previsto un sopralluogo in tutte le altre spiagge della località marina.
Insieme al sindaco Paolo Dessì ci sarà anche Sandro De Muro, esperto di Geologia marina e di regime e protezione dei litorali del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell'Università di Cagliari.
Un'ispezione dietro la quale si cela la volontà del Comune di Sant'Anna Arresi di «attivare diverse iniziative volte, nell'immediato, a garantire una buona programmazione in vista della prossima stagione estiva e, per il futuro, - spiega Dessì - ad un rilancio complessivo delle attività economiche e turistiche del territorio». Intorno alle 11, in aula consiliare, invece, alla presenza della giunta comunale, del presidente della Provincia e dell'assessore provinciale all'Ambiente, si terrà una riunione sul tema con le commissioni consiliari ai Lavori pubblici, alle Politiche ambientali e al Bilancio. (m. lo.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Ed_Cagliari
chimica verde
Enipower assicura: non bruceremo rifiuti
L’ad Milani sostiene che i progetti di Porto Torres sono stati modulati in base alla volontà del territorio
di Pinuccio Saba
 
SASSARI L’incontro che si è tenuto nella sede della Provincia di Sassari fra il Comitato dell’area di crisi e i rappresentanti dell’Eni e delle società controllate ha portato una prima buona notizia e cioè che nella caldaia di riserva della centrale elettrica che alimenterà gli impianti Matrìca verrà utilizzato solo gpl. Ma dall’amministratore delegato di Enipower GiovanniMilani arriva anche un’altra rassicurazione e cioè che i gruppi principali della termocentrale saranno alimentati solo da biomasse. «Sì e per una ragione semplicissima – spiega il manager dell’Eni –: il progetto è calibrato sulle biomasse e non su altri combustibili, un progetto inserito nel piano generale della chimica verde che prevede quasi esclusivamente l’utilizzo di materie prime di origine vegetale». Il “quasi” è relativo all’unica linea di produzione della chimica secondaria ancora attiva di Polimeri Europa e cioè quella delle gomme che verranno utilizzare nelle produzioni di Matrìca. «Anche i tempi per la progettazione, la realizzazione e l’entrata in funzione della centrale – aggiunge Giovanni Milani – sono “sincronizzati” con l’entrata a regime delle produzioni agricole che dovranno alimentare le linee di produzione di Matrìca». L’amministratore delegato di Enipower chiarisce («ancora una volta») che non c’è alcuna intenzione di trasformare la centrale in un termovalorizzatore, cioè un inceneritore per i rifiuti. «Nella richiesta di autorizzazione che abbiamo presentato alla Regione Sardegna è scritto molto chiaramente che la centrale sarà alimentata esclusivamente da biomasse – sottolinea Giovanni Milani –. E a questo punto spero proprio che la Regione inserisca nell’autorizzazione (come abbiamo richiesto) l’espresso divieto all’utilizzo di rifiuti». Per Enipower il progetto complessivo di Matrìca segna un radicale cambiamento di rotta non solo nella tipologia delle produzioni, ma anche nei rapporti con i territori che ospitano gli impianti di produzione. «Abbiamo sempre detto che non ci saranno più iniziative industriali senza il gradimento dei territori – aggiunge Milani – e l’ostilità nei confronti di un termovalorizzatore è un fatto noto. Abbiamo rimodulato i nostri progetti in base alle volontà delle comunità che ci ospitano e adesso non abbiamo proprio alcuna intenzione di interrompere la collaborazione con i territori e le loro amministrazioni». Le polemiche di questi giorni sono rimbalzate fino a Roma e Milano dove ci sono le sedi di Eni ed Enipower. Problemi che possono essere affrontati nel corso di un confronto pubblico «al quale Enipower non si sottrarrà di sicuro e che anzi – conclude Milani – auspichiamo in tempi brevi».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Ed_Cagliari
TUVIXEDDU»IL PROCESSO
«Santoni ha agito secondo la legge»
I difensori chiedono l’assoluzione per l’ex sovrintendente archeologico e per Zoccheddu, Salvi, Manis e Cocco
di Mauro Lissia
 
CAGLIARI Quando in commissione regionale il sovrintendente Vincenzo Santoni si opponeva all’estensione del vincolo su Tuvixeddu, si riferiva al vincolo paesaggistico e non a quello archeologico. Ed è vero che la figlia ingegnere progettava un edificio per Nuova Iniziative Coimpresa su via Is Maglias, ma quando Santoni partecipava alle sedute della commissione paesaggio in cui si doveva decidere se fermare il piano immobiliare sul colle dei Punici quel progetto era stato ormai abbandonato. Non c’era quindi l’obbligo di astensione previsto dalla legge in caso di conflitto d’interessi e il sovrintendente era libero di opporsi all’imposizione del vincolo per notevole interesse pubblico. Fra l’altro le tombe trovate fuori dal vincolo archeologico, come Santoni ha sempre sostenuto, sono tombe di terra e non certo scavate nel calcare. Per questo, secondo l’avvocato Pierluigi Concas, l’ex dirigente dei Beni Culturali dev’essere assolto dalle accuse di falso e abuso d’ufficio per le quali il pm Daniele Caria ha chiesto la condanna a due anni di rec lusione. L’arringa di Concas è stata la più lunga all’udienza di ieri, interamente destinata alla difesa, nel processo ai responsabili diretti e indiretti degli interventi - secondo il pm illegali - compiuti su Tuvixeddu. L’assoluzione piena dall’accusa di falso è stata chiesta dall’avvocato Michele Loi per l’archeologa della sovrintendenza Donatella Salvi: «Non aveva alcun potere di vigilanza - ha spiegato il difensore - e ha svolto il suo lavoro in modo ineccepibile. D’altronde - ha detto ancora il legale - la Salvi ha fatto di Tuvixeddu e degli studi sulla necropoli una ragione di vita, come avrebbe potuto compiere atti contrari alla conservazione del bene archeologico?». Sulla stessa linea la difesa dell’ex responsabile dell’edilizia privata del Comune, Paolo Zoccheddu, accusato di danneggiamento: «La difformità tra i gabbioni realizzati attorno all’area sepolcrale e quelli previsti nel progetto - ha spiegato l’avvocato Massimo Delogu - è minima, comunque entro i limiti stabiliti dalla legge. Quelle strutture di pietre non si potevano poggiare sul terreno, che peraltro è in discesa: è chiaro che serviva uno scavo per le fondazioni. Ma c’era il via libera della sovrintendenza rilasciato in base al Codice Urbani e non si capisce quale interesse avrebbe avuto Zoccheddu, un dirigente comunale scrupoloso e preparato, a cambiare le cose. In ogni caso non c’è il danno, quindi non c’è neppure il reato e Zoccheddu dev’essere assolto». L’assoluzione è stata chiesta dall’avvocato Massimiliano Ravenna per il tecnico comunale Giancarlo Manis: «Ha fatto solo quello che prevedeva il progetto - ha sostenuto il difensore - ed è evidente come le modifiche apportate siano del tutto inoffensive per il bene tutelato. Lo dice la sovrintendenza, l’inoffensività è plateale». Per il costruttore Raimondo Cocco - la cui assoluzione è stata richiesta anche dal pm Caria - ha parlato l’avvocato Benedetto Ballero: «La sua condotta non ha mai messo realmente in pericolo il bene archeologico - ha detto il difensore - e il Ppr non poteva avere effetto ancora prima di essere approvato dal consiglio regionale». La discussione andrà avanti il 24 aprile con la replica del pm Caria e forse le controrepliche di alcuni difensori. Poi il tribunale darà la sentenza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Ed_Cagliari
Un business chiamato turismo
Sant’Anna Arresi, un incontro-dibattito sulle risorse ambientali promosso dalla Provincia
di Enrico Cambedda
 
SANT’ ANNA ARRESI Come programmare un rilancio delle attività economico/turistiche del Basso Sulcis. È una missione possibile . Sulla fattibilità si esprimeranno i componenti delle Commissioni consiliari permanenti della Provincia. L’occasione è offerta da un incontro, programmato per domani, nel corso del quale saranno discusse le problematiche più urgenti, cioè quelle criticità che se affrontate in tempo possono contribuire ad un rilancio di tutto il territorio: viabilità; sostenibilità ambientale e sviluppo economico del compendio di Porto Pino e fruibilità dei litorali. Accanto all’aspetto politico, decisivo per ottenere i finanziamenti e programmare gli interventi, sarà oggetto di attenzione quello tecnico/scientifico, importante per valutare l’attuale situazione ambientale e proporre gli eventuali rimedi per avviare uno sviluppo eco-compatibile. Di qui un sopralluogo che toccherà le principali spiagge da parte del professor Sandro De Muro , del Dipartimento Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari, esperto di geologia marina e di regime di protezione dei litorali: «Sarà questa l’occasione per un importante consulto tecnico – conferma il sindaco, Paolo Luigi Dessì – un’operazione indispensabile per individuare correte strategie comportamentali e per ipotizzare un eventuale accordo con l’Università di Cagliari per il monitoraggio delle spiagge interessate. Come amministrazione comunale stiamo attivando diverse iniziative volte, nell’immediato, a garantire una buona programmazione in previsione della prossima stagione estiva». Ma come già accennato si pensa anche al futuro e al rilancio complessivo dell’economia del territorio comunale e dell’intero Basso Sulcis . È significativa, dunque, la presenza di una task force provinciale così imponente . Insieme al presidente della Provincia, Tore Cherchi, e dell’assessore dell’Ambiente, Carla Cicilloni, infatti, saranno presenti i componenti delle Commissioni Lavori Pubblici; Politiche Ambientali; Bilancio e Finanze. Incontreranno il sindaco e la giunta del paese sulcitano. Sul tappeto quei problemi ormai datati che impediscono qualsiasi seria programmazione di sviluppo economico. Ecco allora che non si potrà ignorare la situazione della rete viaria , inadeguata e pericolosa, la quale nei mesi estivi palesa , in modo drammatico, tutte le sue carenze. Il piatto forte dell’incontro sarà, tuttavia, l’ambiente, perché è fonte di reddito e rappresenta non un valore aggiunto ma un valore primario, anzi inestimabile, per un territorio a vocazione turistica. La sua tutela, dunque , al primo posto. Compresi gli indispensabili interventi per realizzare il ripristino ambientale in quelle aree compromesse a causa di fenomeni naturali avversi, come l’invasione di alghe nei principali arenili, o dall’incuria dell’uomo. Pinete, arenili, zone umide, lagune necessitano di interventi e di azioni di tutela perché i servizi ambientali sono molto più indispensabili di qualsiasi servizio, pur meritevole, programmato anche dalla più efficiente delle amministrazioni pubbliche.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Ed_Cagliari
L’INCHIESTA » SANITÀ SOTTO LA LENTE DELLA PROCURA
«Abusi alla Aou», quattro imputati
L’ex commissario Cavalieri accusato con tre medici: ha sospeso una dirigente con procedimento considerato arbitrario
di Elena Laudante
 
SASSARI Un procedimento disciplinare, nei confronti di una dirigente, molto severo. Tanto severo da comportare sanzioni addirittura più gravi di quanto previsto dalla legge: sospensione dall’ufficio e dalla retribuzione per un mese. Il risultato di una trafila di presunti abusi che sarebbero stati commessi per colpire la dirigente da punire. Anche a costo questo - sospetta oggi la magistratura - di commettere reati piuttosto gravi. Come quelli di abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico, contestati dalla procura della Repubblica all’ex commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria, Gianni Cavalieri, 63 anni, attualmente tra i membri esterni del consiglio d’amministrazione dell’Università di Sassari. Solo di abuso d’ufficio, in concorso con Cavalieri, sono accusati anche Mario Trignano, 68 anni, direttore dell’istituto di Patologia chirurgica, Andrea Montella, 55 anni, ordinario del Dipartimento di Scienze biomediche e Antonio Tognotti, originario di Oristano, 48 anni, dirigente del servizio Bilancio dell’Azienda ospedaliero-universitaria. Trignano, Montella e Tognotti sono imputati in qualità di componenti dell’Ufficio procedimenti disciplinari dell’Aou, all’epoca dei fatti, tra l’inverno e la primavera del 2011. Per i quattro, il pm Carlo Scalas ha chiuso le indagini e atteso che chiedessero di essere sentiti per spiegare la loro posizione, magari chiedere l’archiviazione dell’inchiesta. Ma hanno scelto di non essere interrogati e, trascorso il termine di legge, il magistrato ha firmato per tutti la richiesta di rinvio a giudizio, che li ha fatti diventare imputati. Il prossimo 28 maggio dovranno comparire davanti al giudice dell’udienza preliminare Maria Teresa Lupinu per dimostrare la loro estraneità a quanto contestato dalla Procura, oppure scegliere eventuali riti alternativi. L’inchiesta punta a capire se quanto accaduto all’Azienda mista alla dirigente Anna Maria Pes può in qualche modo essere assimilato al mobbing, quella forma di persecuzione sul luogo di lavoro da codificare con l’ipotesi di abuso d’ufficio, perché il codice penale non la contempla. Ma il senso della disavventura della dirigente, tutelata dagli avvocati Rita Vallebella e Franca Lendaro, sarebbe questo. Sarebbe stata vittima cioè di una serie di violazioni commesse dagli ex vertici Aou per danneggiarla, non è chiaro per quali ragioni, attraverso un procedimento disciplinare nel quale gli inquirenti hanno individuato una sfilza di irregolarità. Anzitutto, la genesi di quel procedimento, che parte il 21 febbraio 2011 quando Cavalieri nomina Montella, Tognotti e Trignato componenti dell’Ufficio procedimenti disciplinari e subito trasmette loro i documenti per l’avvio della pratica. Solo che quegli atti li aveva ricevuti un mese prima e avrebbero dovuto essere trasmessi, con contestuale comunicazione dell’avvio del procedimento all’interessato, cinque giorni dopo la ricezione, non 25 giorni dopo. Ma il primo vizio individuato dalla Procura si inserisce proprio tra queste due fasi, l’avvio del procedimento ( 27 gennaio) e la trasmissione all’ufficio competente (21 gennaio). A metà febbraio (il 16), l’allora commissario adotta una delibera che “approva il regolamento per l’irrogazione di sanzioni disciplinari al personale della dirigenza medica”. Eppure su una proposta di delibera, dal contenuto coincidente, il direttore amministrativo Pietro Tamponi (estraneo all’inchiesta) aveva dato parere contrario. Solo che nella delibera decisiva del 16 febbraio si dava atto dell’assenza di Tamponi (effettivamente fuori ufficio) tralasciando però che in realtà lui avesse già detto no a quel regolamento. Di qui, l’accusa di falso materiale e ideologico aggravato contestato al solo Cavalieri. Nel trasmettere gli atti all’Ufficio dei tre coimputati poi Cavalieri avrebbe «arbitrariamente deciso che la sanzione dovesse essere più grave di quella indicata» dalla legge, scrive il pm nel capo di imputazione. E avrebbe nominato due dei tre componenti, Trignano e Montella, senza che questi ne avessero la qualifica, perché docenti universitari e non dirigenti dell’azienda ospedaliera. Altre “pecche”: non sarebbero stati rispettati i termini che la legge assegna per consentire alla dirigente di difendersi. E quando la dirigente chiede gli atti del procedimento, l’Azienda li consegna senza nomi e parti di testo. A poco servono le intimazioni dei suoi legali, che fanno notare come il potere disciplinare fosse decaduto a causa delle quelle presunte irregolarità: la sanzione è arrivata, puntuale e salata.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Ed_Cagliari
Bando sospetto per Oculistica
Mastino: «Mai assolto Carta»
 
SASSARI «Viste le pressanti esigenze dell'assistenza, abbiamo ritenuto di non lasciare scoperta la cattedra di oculistica e ci apprestiamo a bandire per la seconda volta per concorso pubblico il posto di professore associato». È la decisione assunta dall’Università dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sul primo concorso per ricoprire l’unico posto lasciato libero dell’ex direttore della Clinica oculistica Francesco Carta, ora accusato di aver ritagliato il bando del 2008 sul figlio, Arturo. Il docente in pensione è imputato di tentato abuso d’ufficio (perché poi il concorso, che pure aveva visto idoneo il figlio, era stato annullato dal Tar). All’udienza preliminare di martedì l’Università, individuata come persona offesa, ha scelto di non costituirsi parte civile. «Ma non abbiamo assolto nessuno», ha precisato il rettore Attilio Mastino. «Non è compito dell'Università assolvere o condannare. Ci muoveremo anche in questo caso con l'intento di difendere il pubblico interesse, in particolare quello dei pazienti e degli studenti». Il Senato accademico, conferma Mastino, ha preferito non costituirsi in giudizio, «anche in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato».
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Ed_Cagliari
Con la Provincia i laureati vanno nel mondo
Finanziate 45 borse di studio per la “green economy” nell’ambito del progetto Leonardo
 
SASSARI Sono pronti a mollare gli ormeggi i giovani laureati selezionati nell’ambito del progetto Leonardo Da Vinci. Vogliono spostarsi per crescere, ampliare le proprie competenze professionali e culturali per misurarsi con il mercato globale del lavoro. E' questo l'obiettivo dell’iniziativa attivata dalla Provincia di Sassari in collaborazione con la Multiss Spa, l’ateneo sassarese e la Camera di Commercio del Nord Sardegna, partner italiani. Un progetto imperdibile che ha previsto l'assegnazione di 45 borse di studio a ragazzi sino ai 35 anni per tirocini da svolgere in quattro Paesi esteri: Belgio, Spagna, Malta e Cipro. Ideato all'interno del programma "Fabbrica Europa" con cui la Provincia mira a favorire, attraverso la collaborazione dell'Università sassarese e la Camera di Commercio, una sinergia progettuale tra enti locali, ricerca e sistema economico basato sullo sfruttamento delle energie ecosostenibili e lavori a impatto ambientale zero. Ieri mattina, il saluto ufficiale ai giovani laureati ammessi alla selezioni, alla presenza della presidente della provincia Alessandra Giudici e degli assessori Rosario Musmeci e Enrico Daga. I giovani scelti potranno vivere un’esperienza straordinaria per la loro professionalità e scoprire tutti i segreti della “Green Economy”, potranno acquisire le competenze necessarie per essere tra i protagonisti della “svolta verde” del Nord Ovest Sardegna ampliando il proprio bagaglio culturale rispetto a temi di strettissima attualità e di primaria importanza nel mercato globale del lavoro. «Puntare sui giovani – ha dichiarato la presidente Alessandra Giudici – è la migliore strategia per mettere in campo le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi dell’Unione Europea in termini di sostenibilità ambientale, alla luce del percorso virtuoso intrapreso con l’adesione da parte della nostra Provincia al Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors)». La Provincia di Sassari è l’unica infatti ad aver ottenuto un risultato sorprendente: il coinvolgimento di 66 Comuni su 66, un caso straordinario di partecipazione in tutto il panorama europeo. Negli occhi dei ragazzi si legge una gran voglia di “lanciarsi” in questa nuova esperienza ma anche un po’ di preoccupazione per quello che troveranno nei paesi assegnati in base alle preferenze espresse da ciascun candidato. Prende la parola Marianna Sussarello, per lei la destinazione è Cipro, per altri Malta, già zona franca e luogo di interesse per specializzarsi in questa materia. «Ho bisogno di capire da solo cosa accade là fuori - racconta un giovane - quale sia la reale situazione lavorativa, sociale, economica, culturale fuori dall’Italia. Così ho colto questa occasione per affinare le mie conoscenze». Nell’ottica di coniugare i destini di ciascuno con quelli della comunità. Daria Pinna
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Ed_Nuoro
Università, la rabbia dell’opposizione: «Parole al vento»
 
NUORO «Per salvare l'università a Nuoro non basta sbraitare contro la Regione, per giunta poi di fronte a un Consiglio comunale amico come fa il sindaco di Nuoro. I diritti di questa città bisogna farli valere là dove serve. E non basterà tutto l'oro del mondo per tenere viva la speranza di un'università nuorese senza idee e proposte. Di questo bisogna occuparsi, non di poltrone e propaganda». Così il durissimo comunicato firmato da tutti i consiglieri di opposizione che commentano il «dibattito surreale sull’università» dell’altro ieri in consiglio comunale. «L’audizione del Commissario del Consorzio Universitario Caterina Loi – spiega la nota – era stata richiesta dagli esponenti della minoranza per fare luce sulla vicenda del Master Piros ma soprattutto per capire quali erano i progetti e le proposte per gli studenti nuoresi anche al fine di concordare iniziative comuni per far sentire la propria voce sia in Regione sia con gli altri atenei sardi. Purtroppo tutto questo non è stato possibile. La proposta di Franca Carroni di redigere, anche assieme alle opposizioni, un documento unico del Consiglio sull’Università è stato stoppato da alcuni esponenti della maggioranza e il colpo di grazia è stato dato proprio dal sindaco che, a chiusura della discussione, ha detto l’impossibilità di firmare nulla assieme a chi “non aveva il requisito della serietà”». «Risulta curioso che si parli di serietà da parte di chi non è riuscito ancora a sbloccare la fusione tra Fondazione e Consorzio perché non hao ancora designato i nomi dei componenti del Consiglio Direttivo e del CdA. Quale credibilità si può avere se anche su questi temi fondamentali si riconduce tutto alla lottizzazione delle poltrone seguendo il bilancino tra correnti. Sulla Fondazione si sta avverando la triste previsione degli esponenti dell’opposizione sul fatto che a questa maggioranza interessano più le poltrone universitarie rispetto agli studenti e a chi ci lavora».

Questionario e social

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