Giovedì 18 agosto 2005

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 agosto 2005
UFFICIO STAMPA
Università degli Studi di Cagliari

1 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 8 – Sardegna
Master fuori dalla Sardegna: i voucher li dà la Regione
CAGLIARI. Il vostro futuro di studio e lavoro? Per il momento è fuori dalla Sardegna. Ma non per sempre. Se siete giovani, laureati e decisi a specializzarvi, tra pochi giorni avrete un’opportunità in più.
Può sembrare il solito spot di chi promette la luna nel pozzo. Non è così. Stavolta a offrire opportunità concrete sono imprenditori particolari: la Regione, l’Unione europea e i due atenei sardi. Lo fanno con speciali voucher: permettono ai candidati selezionati di non spendere un soldo di tasca. C’è però una condizione molto chiara da rispettare: ragazze e ragazzi dovranno studiare all’estero o in qualche università della penisola.
Per la Sardegna il traguardo finale è chiarissimo: recuperare il divario che, nella formazione professionale, separa l’isola da altre aree italiane ed europee. Da qui questi nuovi e modernissimi piani d’azione. Alla Regione li definiscono «programmi integrati strategici». Consentiranno di reinvestire nell’isola le risorse immagazzinate oltremare e sono già stati ribattezzati «progetti per la formazione di eccellenza post lauream». Obiettivo dichiarato? «Inserire a pieno titolo la Sardegna nell’economia della conoscenza». In campo, le forze sinergiche di ben tre assessorati: Cultura, Lavoro, Programmazione.
Attorno all’iniziativa, da parte dei ragazzi alla ricerca di un posto qualificato nell’isola, c’è molta attesa già adesso. Come c’è da parte di tanti loro colleghi meno giovani e con esperienze di lavoro provvisorie. Ma la giunta di centrosinistra guidata dal bocconiano Renato Soru non si limita a credere nel disegno appena predisposto: vuole bruciare i tempi. Prima di tutto puntando sull’uso immediato dei fondi Ue già disponibili, integrati per il 15% da stanziamenti della stessa Regione. Complessivamente, cinquanta milioni di euro. Da spendere subito.
Non tutti però sono d’accordo su ogni singolo passaggio. In alcuni ambienti culturali e tra i banchi dell’opposizione in Consiglio c’è infatti chi ricorda come interventi in qualche misura simili fossero già stati organizzati con successo lasciando però la diretta gestione alle università di Sassari e Cagliari: senza trasformare insomma la Regione in diretta amministratrice di ogni procedura operativa. Comunque, per capire meglio, è bene prima conoscere i dettagli.
Il dato di partenza resta il gap che divide la Sardegna dalle aree all’avanguardia: l’isola, sul piano della mancata valorizzazione del cosiddetto capitale umano, è considerata in Europa un fanalino di coda. Ora, per superare l’ostacolo, i progetti operativi sono stati divisi in tre settori. Il primo comprende voucher per l’alta formazione, periodi di tirocinio e stage. Il secondo, borse per l’inserimento nel lavoro. L’ultimo, prestiti d’onore per l’avvio d’iniziative imprenditoriali.
E’ ammesso alle selezioni solo chi risiede in Sardegna da almeno tre anni. A pieno regime, i candidati potrebbero rivelarsi un piccolo esercito: sino a tremila soldati dei nuovi saperi, all’opera per esperienze che oscillano dai sei mesi ai tre anni. In ogni caso, tutti non dovranno avere più di 35 anni al momento della presentazione delle domande, oppure 40 se hanno già un lavoro (non ogni genere di occupazione consente di partecipare). Dovranno avere poi una laurea con voto non inferiore a 105 su 110 oppure un diploma accademico di alta formazione artistica e musicale di primo e secondo livello preso con la stessa votazione o un titolo equivalente.
«I voucher saranno assegnati per approfondire campi di studio diversi nell’ambito di una rosa molto ampia - spiega Salvatore Orlando, direttore del centro di programmazione all’assessorato regionale per il Bilancio e le finanze guidato da Francesco Pigliaru - Si va dai dottorati di ricerca ai corsi di specializzazione. Dai master post universitari ad altre iniziative che ricadono nell’ambito di svariate discipline. L’intero pacchetto, comunque, è stato programmato dopo incontri e riunioni con i rappresentanti dei due atenei dell’isola». In questa prima fase troveranno così ampio spazio le problematiche energetiche e ambientali. Ma non solo. Anche altri temi d’attualità.
Fin qui, dunque, i diritti dei candidati, che comprendono persino l’opportunità di accedere a prestiti bancari integrativi. E i doveri? Sostanzialmente si riducono a uno: «Ogni programma individuale va portato a termine in modo completo e puntuale», chiarisce infatti Orlando. Quando poi, in settembre, sarà pubblicato il bando di partecipazione si conosceranno gli altri dettagli. Fin da questo momento è però chiaro che per tanti sardi possono spalancarsi presto le porte di università prestigiose come Cambridge, Oxford, Salamanca e La Sorbonne. Tutto in un contesto che ricorda altri programmi messi di recente nero su bianco per allargare gli orizzonti. Come, per esempio, «In time 36»: assegna una quarantina di borse di studio, ciascuna da 1700 euro al mese, ad altrettanti laureati di età non superiore ai 35 anni. In questo caso il progetto fa capo all’ateneo di Cagliari e consente un semestre di apprendistato nelle aziende europee (il bando è stato pubblicato, i termini chiusi da pochi giorni).
Più in generale, se in Sardegna ci sono consensi per quelli che parecchi esponenti delle forze politiche definiscono «passi istituzionali doverosi in una situazione difficile», non manca qualche perplessità: su questioni formali piuttosto che sulla sostanza. Specialmente da parte di operatori che si occupano di formazione da tempo. Uno di loro è Matteo Luridiana, nella precedente legislatura assessore regionale al Lavoro per cinque anni, del gruppo dei Riformatori, da sempre vicino a Mario Segni. «Sino al 2004 abbiamo svolto una buona attività con gli atenei di Sassari e Cagliari - spiega - Avevamo coinvolto con ottimi risultati l’Agenzia del lavoro. Credo che la nuova giunta stia tenendo conto delle precedenti esperienze. E spero davvero che un domani sarà consentito spendere nell’isola le conoscenze acquisite. Alla fine, l’intera operazione deve portare ricadute positive per la Sardegna: altrimenti, tutta l’attuale programmazione avrà poco senso». Ma sotto questo profilo - spiegano oggi alla Regione per fugare dubbi residui - esiste già una rete di garanzie: al rientro nell’isola, gli specializzati saranno impiegati per un periodo prefissato in società pubbliche e private. Per sapere quanto e come le loro nuove conoscenze contribuiranno a rilanciare l’economia sarda non resta che attendere.
Pier Giorgio Pinna
 
2 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 8 - Sardegna
Le modalità d’accesso, la selezione dei candidati, le aree d’azione
Finanziamenti sino a 40mila euro
Ma sono stati varati criteri rigidi basati sul controllo di spese e costi
CAGLIARI. Vivere, studiare e lavorare all’estero partendo dalla Sardegna con contributi pubblici e privati è possibile da anni. Ma con i nuovi progetti della Regione si aprono strade alternative. Prima di percorrerle, bisogna dunque conoscere tutte le informazioni. Per quanto tempo andrà avanti il nuovo progetto? Da quali altri elementi è contrassegnato? E chi farà le selezioni?
Innanzitutto va precisato che i voucher possono essere usati nelle università come negli istituti di alta formazione artistica. E persino nei musei riconosciuti dal ministero dell’Istruzione. I soli atenei frequentabili fuori d’Italia, invece, sono quelli autorizzati a rilasciare titoli con valore legale in tutta la Ue. Fatti salvi questi principi, non ha importanza se le strutture hanno una gestione privata, e non pubblica.
Ma ecco, spogliate per quanto possibile dagli abiti del «burocratese», altre notizie utili. A vagliare i modelli operativi e definire i criteri di valutazione penserà una commissione tecnico-scientifica nominata dalla Giunta Soru. Per ora il programma è stato finanziato sino al 2008, ma alla Regione sono convinti che andrà avanti per un periodo più lungo. Ancora: se è vero che il bando sarà pubblicato tra due settimane, di fatto non ci saranno termini di chiusura per l’ammissione. E le domande saranno valutate in qualsiasi periodo dell’anno.
Più rigide, invece, le modalità di selezione. Che si basano su due fattori. Il primo è il curriculum personale (dà diritto a un massimo di cinquanta punti). Il secondo la qualità del percorso di alta formazione professionale proposto da ogni singolo (sempre per un massimo di cinquanta punti). Al termine dei giudizi, verranno stilate graduatorie pubbliche, da aggiornare mese per mese.
I candidati che hanno già un lavoro non possono avere un reddito superiore ai 7.747 euro lordi l’anno. La condizione - stabilita come norma generale dal Ministero per questo genere d’iniziative - viene richiesta per l’intero periodo del voucher formativo. L’alternativa è di avere in corso un contratto a progetto o a tempo determinato.
Di più. La definizione degli ambiti tematici e delle aree disciplinari sarà prima approvata dalla Giunta e poi fissata (anche ai fini dell’erogazione dei prestiti d’onore e delle borse) il 30 marzo di ogni anno.
E veniamo ai costi. I rimborsi massimi per i viaggi sono di mille euro. Quelli per vitto e alloggio di ottocento al mese per l’Italia e mille per l’estero. Le tasse d’iscrizione e frequenze saranno coperte fino a dodicimila euro. In ogni caso, fermi restando questi massimali, l’importo per ciascuno studente non potrà superare importi predeterminati: 16mila euro per i percorsi formativi di durata annuale, 28mila per quelli biennali, 40mila per i triennali.
Infine, esistono modalità tassative da seguire anche al momento dell’effettiva erogazione di voucher, borse e prestiti d’onore: anticipo del 40% dell’importo complessivo all’assegnazione, seconda tranche del 40% nella fase di presentazione di un rendiconto spese pari all’80% di quanto già accordato, saldo finale con l’esibizione delle documentazioni conclusive dei costi sostenuti. (pgp)
 
3 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 1 – Nuoro
«Hanno tentato di entrare all’università»
NUORO. «Rinnovo l’invito alle autorità competenti a far sì che le scuole non siano lasciate in mano a bande di vandali». Bachisio Porru, presidente del consorzio universitario nuorese, è preoccupato anche perchè «l’altra sera hanno tentato di entrare in via Cucca - racconta - nei locali che ospitano i corsi universitari di veterinaria. Non ci sono riusciti perchè è scattato il sistema d’allarme». Porru, che è anche il preside della scuola media nº4 presa di mira dai vandali lo scorso gennaio, denuncia la situazione di forte disagio che dilaga tra i giovani.
«È oramai indispensabile che scuola e famiglia si coordinino intorno ad un numero ristretto di regole condivise, altrimenti la convivenza civile diventa un’utopia». E sul perchè questa banda si stia scagliando proprio contro le scuole Bachisio Porru prova a dare la sua risposta: «Perchè la scuola ha il compito di educare i ragazzi - sostiene - e dunque è il principale strumento per indicare valori e guidare la loro strada. Oggi Nuoro subisce questo tipo di disagio».
 Ma Porru fa riferimento anche ad un altro problema che non può far altro che aggravare la situazione. «Viale Costituzione non è illuminato e non ha impianti di controllo adeguati, l’area è in degrado. In ogni caso credo che le responsabilità non possano essere addebitate solo agli amministratori». (n.c.)
 
4 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 22 – Sassari
Architettura
Il 26 agosto scadono le iscrizioni per il test di ingresso alla facoltà di Architettura. La selezione si svolgerà il 2 settembre al Quadrialtero in viale Mancini 2.
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 22 – Sassari
Giornalismo
Scadono il 1º settembre i termini per la presentazione delle domande di ammissione alla selezione per il master biennale in giornalismo dell’università. Bando sul sito www.uniss.it/mascom o alla segreteria organizzativa in via Porcellana 9, 079 239510.
6 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 22 – Sassari
Borse di studio Ersu
In tutte le strutture dell’Ersu sono disponibili i moduli per la domanda di borsa di studio e servizi abitativi per l’anno 2005/06. I termini scadono il 12 settembre per gli studenti universitari e il 20 ottobre per gli allievi dell’Accademia e del Conservatorio. I moduli si possono scaricare anche dal sito www.ersu.uniss.it.

7 – IL TEMPO
Università, sì alla fondazione marsicana
«Scienze giuridiche rappresenta un passo storico, la prima pietra su cui costruire un vero polo»
Avezzano: il presidente della Comunità montana Giovanni Marcangeli appoggia l’iniziativa del sindaco Floris e di Margutti
AVEZZANO - Nel dibattito sull’istituzione di nuove facoltà universitarie ad Avezzano interviene il presidente della Comunità montana «Marsica 1», avvocato Giovanni Marcangeli, che in una nota prende in esame l’intera problematica, sottolineando gli aspetti più interessanti. «La Comunità montana Marsica 1 — scrive Marcangeli — avendo sancito nel programma della nuova Giunta un forte impegno per la promozione del polo universitario marsicano, accoglie di buon grado la proposta dell’avv. Margutti, del consigliere Alfatti Appetiti e della federazione Ds di Avezzano, di aprire subito un tavolo di concertazione sul tema con i Comuni della Marsica, le Comunità montane ed altri enti, istituzioni territoriali e imprenditoriali. In tale ottica, dopo aver ottenuto il via unanime del Consiglio, è in programma una prima riunione della istituenda conferenza dei sindaci per il 13 settembre 2005, per l’esame di importanti problematiche territoriali e, tra queste, l’istituzione di una fondazione marsicana dell’Università, i sistemi turistici locali, la protezione civile e altro. Potrà essere quella un’occasione per raccogliere le indicazioni e le adesioni dei sindaci della "Marsica 1". L’invito alla riunione, sul punto, verrà esteso anche all’Unimar, al coordinatore del comitato pro Università ed ai presidenti delle due Comunità montane». Poi Marcangeli si sofferma sui contenuti del progetto. «Non voglio limitarmi — continua — a significare la piena e convinta adesione della "Marsica 1" ad ogni iniziativa volta a realizzare nella Marsica un polo universitario, qualificato concreto passo nella prospettiva della istituzione della Provincia, ma intendo anche dare un contributo al dibattito in corso con le seguenti riflessioni. 1) Su convocazione del vice presidente è prossima un’assemblea del Consorzio Unimar, dopo le dimissioni del presidente avv. Verrecchia, al quale va dato riconoscimento di un notevole impegno in favore dell’Università marsicana. Sarà questa una prima occasione formale per esprimere il proposito di sostenere e vitalizzare il Consorzio. 2) Appare percorribile e pregevole l’idea dell’istituzione di una fondazione marsicana che però dovrebbe abbracciare gli enti e il mondo dell’impresa per il perseguimento sì dell’obiettivo del polo universitario, ma anche di altre finalità culturali e didattiche. 3) È positiva e va sostenuta l’iniziativa del sindaco di Avezzano per ottenere la facoltà di Scienze agrarie, forestali e ambientali, come pure sono meritevoli di attenzione altre indicazioni che provengono dai Ds e da altri, ma il tutto va visto non nell’ottica di preferire l’Università di Teramo a quella dell’Aquila o viceversa o altre, ma di essere aperti al dialogo con tutti gli atenei che mostrano attenzione ed interesse verso la Marsica. Non deve essere la nostra una battaglia di campanile e non dobbiamo essere contro o a favore di nessuno, perché non ci dobbiamo sentire colonizzandi, ma forti di grandi capacità di autonomia territoriale ed organizzativa. 4) L’istituzione di Scienze giuridiche è stata un passo storico, ma da sola non è certo in grado di risolvere i problemi occupazionali e di richiesta di personale qualificato da impiegare sul territorio. Essa è stata la prima pietra sulla quale con tenacia e lungimiranza costruire un moderno polo universitario. 5) Ritengo — conclude Marcangeli — che occorre certamente il sostegno della Regione e della Provincia, ma la fondazione dovrà essere aperta soltanto ad enti, istituzioni, imprenditori, associazioni del nostro territorio e dovrà assicurarsi le risorse non solo per la fase costitutiva ma per gli anni a venire. La Giunta e il Consiglio della Cm sono pronti a fare la propria parte senza indugi nella battaglia per l’Università della Marsica».
 
 
 
 

Questionario e social

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