Ciclo: XXXVIII
Dottoranda: Kheloud Mohamed Ramzy Shoushou
Ruolo: R1 - First Stage Researcher
Supervisor: Prof. Alessandro Ottaviani, Prof.ssa Nunzia Palmieri
Ho conseguito la laurea triennale e magistrale in Filologia moderna. Attualmente sono dottoranda in Filosofia, Epistemologia, Scienze umane presso l'Università di Cagliari, con un progetto di ricerca sull'epistolografia italiana del Novecento. Il mio interesse principale è la scrittura epistolare di Umberto Saba. Gli obiettivi della mia tesi sono:
– Mantenere la centralità dell'indagine e lo sguardo fisso sulle lettere come opera in sé.
– Evidenziare l'intento romantico nelle lettere.
– Dimostrare come, nella scrittura epistolare di Saba, sia la narrazione stessa a svolgere la funzione di elemento unificante.
ABSTRACT DELLA TESI
Titolo: Un’edizione mancata. Studio e interpretazione critica dell’epistolario di Umberto Saba
“Mi sfogo a scrivere lettere agli amici, lettere che forse un giorno verranno raccolte”(1)
Quando ci si accosta all’epistolario di un poeta, soprattutto quando si dispone di un materiale ampio e articolato lungo un vasto arco cronologico, è naturale che le aspettative siano alte. Questo vale anche per l’epistolario di Umberto Saba: la varietà e la rilevanza dei temi affrontati, l’importanza intellettuale dei suoi corrispondenti, il racconto degli eventi storici attraverso l’esperienza personale, le informazioni sulla genesi dei testi poetici e delle opere in prosa fanno delle sue lettere un’occasione molto preziosa per approfondire la conoscenza dello scrittore e osservare da vicino cinquant’anni di storia culturale italiana.
“Umberto Saba è un grande poeta, e vivrà fra i più grandi poeti della nostra storia letteraria” (2) : sono le parole con cui Elsa Morante ha descritto Umberto Saba in occasione della sua scomparsa. Se questa definizione sottolinea l’importanza della sua opera poetica, è altrettanto vero che Saba fu anche un eccellente prosatore. La sua produzione in prosa costituisce un aspetto fondamentale della sua attività letteraria e comprende testi di diversa natura: dall’autocommento al Canzoniere (Storia e Cronistoria) al romanzo Ernesto, dalle brevi narrazioni di Scorciatoie e raccontini fino all’immenso epistolario (quasi 2600 lettere). Si tratta di un’opera in fieri di grandissimo interesse, e caratterizzata da una storia filologica e editoriale molto articolata. A poco più di sessant’anni dalla morte di Saba, le sue missive sembrano tuttavia ancora poco indagate in maniera sistematica. Sebbene non manchino monografie significative e articoli che affrontano gli aspetti di questa ampia produzione epistolare (oltre 2500 lettere), manca uno studio puntuale e focalizzato. Obiettivo dell’indagine è di portare l’attenzione sulle lettere come opera in sé, analizzandole sia dal punto di vista tematico e stilistico, sia attraverso una prospettiva diacronica con un approccio storico.
METODOLOGIA DELLA RICERCA
Il progetto si colloca nel più ampio panorama degli studi dedicati alle scritture epistolari di autori e letterati del Novecento italiano. La lettera rimane al centro dell’indagine, mentre le interrelazioni con gli altri testi servono a metterne in luce e a valutarne l’intrinseco valore. L’analisi segue un approccio sincronico al fine di esaminare i temi e i contenuti delle lettere. Inoltre, è essenziale l’approccio diacronica, senza il quale si perderebbe il senso dell’evoluzione del pensiero di Saba, nonché il significato unitario del testo.
1: Così Saba scrive a Edward Weiss (Trieste, 19 marzo 1949), in Umberto Saba lettere sulla psicoanalisi carteggio con Joachim Flescher,
1946-1949, SE, Milano, 1991, p. 77.
2: Elsa Morante, Opere, volume secondo, Milano, A. Mondadori, 1997, p.1489
Dipartimento di Pedagogia, psicologia, filosofia