Progetto Isthmos. Nora, Ex area militare

Fig. 1 ricostruzione fotogrammetrica del saggio omega

ISTHMOS è un progetto di ricerca concepito e realizzato dai docenti della cattedra di Archeologia classica dell’Università di Cagliari, Marco Giuman e Romina Carboni, in collaborazione con Rossana Martorelli, titolare della cattedra di Archeologia cristiana e medievale. A partire dal 2020 è partner del progetto il Department of Classics della Queen’s University of Kingston (Canada), con il coordinamento scientifico della prof.ssa Cristiana Zaccagnino.

Le operazioni interessano un settore del promontorio di Nora, insediamento costiero fenicio almeno dal secolo VIII a.C. Le indagini stratigrafiche si collocano poco oltre l’istmo che collega la penisola della città punico-romana all’entroterra. Si tratta di una zona per lungo tempo sede di una base della Marina Militare, solo parzialmente indagata in passato e attualmente recintata e di proprietà del Pubblico Demanio, concessa in gestione al comune di Pula.

Grazie alla cooperazione tra diverse istituzioni, con il comune intento dell’Università di Cagliari, dell’amministrazione comunale di Pula, dei rappresentanti della Soprintendenza ABAP di Cagliari, si è dato avvio nella primavera del 2013 a una campagna di ricognizione, seguita da dieci campagne di scavo che hanno permesso di mettere in luce diverse nuove porzioni dell’abitato antico.

Tra i settori indagati, di particolare interesse si è rivelato un settore collocato nella porzione meridionale della particella (Area Alfa), dove è stato messo in luce parte di un blocco edilizio a destinazione abitativa e artigianale, con porzioni di tracciati stradali. Tra i materiali rinvenuti, si segnalano esemplari di vasellame da mensa finemente decorati e terrecotte con rappresentazioni di temi mitologici, che rimandano ad un’area di culto dismessa, particolarmente interessante nell’ottica di una rilettura degli spazi urbani della città romana.

Ai piedi del complesso edilizio, è stata individuata anche una porzione di strada costruita con grossi basoli di andesite, segnata da cordoli e caratterizzata dalla presenza di due fori per il deflusso delle acque nella cloaca. L’importanza della presenza di un’arteria viaria in questo settore è evidenziata dalla sua natura di strada pedonale, informazione deducibile dall’assenza di segni di ruote di carro sul basolato. Fondamentale risulta poi la presenza di paramenti murari riferibili ad un edificio collocato a ovest della carreggiata e di un battuto pavimentale relativo ad un marciapiede di discrete dimensioni, fatto sorprendente se si pensa all’assenza di confronti nel resto del territorio urbano di Nora.

Nel settore più settentrionale della particella in concessione all’Università di Cagliari, è venuto alla luce un ampio spazio aperto (Area Omega), realizzato in basoli di andesite viola locale e decorato da fontane monumentali. Questa grande piazza, probabile snodo della viabilità in ingresso alla città a partire dall’età medio-imperiale, è circondata da numerose strutture a carattere produttivo e artigianale, tra le quali spicca una bottega che ha restituito i resti di un forno e di due impastatrici in pietra per la lavorazione del pane.

Fin dall’inizio, il progetto è stato strutturato in parte come analisi scientifica di un laboratorio di importanza capitale come il sito pluristratificato della città di Nora. Contestualmente, le attività di scavo archeologico sono state organizzate in forma di attività pratiche e formative per gli studenti dei corsi di laurea e per gli allievi della scuola di Specializzazione in Beni archeologici del nostro Ateneo, con la precisa volontà di coniugare didattica e ricerca. Ogni operazione svolta all’interno del cantiere archeologico, dallo scavo delle strutture al rilievo e al disegno tecnico, dalla pulizia dei reperti alla redazione della documentazione grafica ministeriale, è svolta nell’ottica di un apprendimento costante e di un percorso formativo per i partecipanti allo scavo.

Le operazioni sul campo sono infatti integrate da laboratori di didattica integrativa che, variamente declinati, coprono vari aspetti della ricerca archeologica, dalla documentazione dei materiali archeologici ad attività di primo restauro, da nozioni di carattere topografico alla conoscenza della cultura materiale.

Le attività di scavo hanno visto alternarsi nel corso dei dieci anni di attività circa 300 studenti dei diversi corsi di laurea e di specializzazione, per un totale di circa 1000 CFU. Oltre a ciò è da rimarcare la partecipazione ai cantieri norensi di allievi provenienti da altri atenei italiani ed esteri, fondamentale momento di crescita per i nostri studenti che, attraverso un proficuo e costante confronto con metodologie e approcci diversi alla ricerca archeologica, possono sviluppare una maggior professionalità e maggior senso critico.

Principali riferimenti bibliografici

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