Gli immigrati in Italia producono sempre più ricchezza ma sono sempre più poveri. Svolgono lavori demansionati rispetto al livello d’istruzione, occupati principalmente in settori come l’agricoltura, la ristorazione e i servizi alle persone. In tanti fanno impresa, nell’ultimo anno le attività imprenditoriali gestite da stranieri sono cresciute dell’1,8% mantenendo una tendenza di interrotta espansione anche negli anni della pandemia. Eppure, nonostante il loro importante contributo al benessere collettivo, gli immigrati restano sempre più esclusi. Subiscono più degli italiani la disuguaglianza sociale, ma meno degli italiani riescono ad accedere alle prestazioni di assistenza sociale. Nel 2021, in Italia, gli stranieri in condizioni di povertà assoluta sono saliti a oltre 1 milione e 600 mila (+100.000 rispetto al 2020), il 32,4% di tutti i residenti nel nostro paese, una quota quattro volte superiore a quella degli italiani.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’annuale rapporto statistico sull’immigrazione curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS. Il dossier, realizzato in collaborazione con il Centro Studi Confronti e l’Istituto di studi politici S. Pio V, verrà presentato in contemporanea in tutte le Regioni d’Italia giovedì 27 ottobre. In Sardegna la presentazione si svolgerà a Cagliari alle ore 10.30 nell’aula magna della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche in viale Sant’Ignazio da Laconi 74. Aprirà i lavori Mariano Porcu, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Tra gli interventi, a Maria Tiziana Putzolu il compito di un focus sull’immigrazione in Sardegna. Coordina i lavori il giornalista Sergio Nuvoli.