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Ricerca, quattro dipartimenti dell’Università di Cagliari al top in Italia

Giurisprudenza, Ingegneria elettrica ed elettronica, Matematica e Informatica, Scienze politiche e sociali hanno superato la prima selezione e sono in corsa per entrare nella lista dei 180 Dipartimenti di eccellenza. Confermato il trend positivo dei risultati ottenuti sulla VQR. L’orgoglio dell’Ateneo nelle parole del Rettore Francesco Mola: “Risultato importante e incoraggiante”, riportate anche su LA REPUBBLICA. Leggi RASSEGNA STAMPA completa
19 maggio 2022
L'Aula magna di Palazzo Belgrano, sede del Rettorato

Già in passato il Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali era entrato nella lista finale, a conferma dell'altissima qualità della ricerca del nostro Ateneo

Sergio Nuvoli

Cagliari, 17 maggio 2022 - L’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha reso nota la classifica dei migliori Dipartimenti delle Università italiane, valutando il ruolo attivo di ogni Ateneo (qui il link ai documenti).

E’ bene precisare che si tratta di una prima selezione, ma dalla prima tranche di risultati, che ha identificato i primi 350 migliori Dipartimenti a livello nazionale, l’Università degli Studi di Cagliari conferma il trend positivo degli ottimi risultati già ottenuti sulla Valutazione della qualità della ricerca (VQR).

Ben quattro Dipartimenti di UniCa sono risultati infatti candidabili al ruolo di “Dipartimenti di eccellenza”: Giurisprudenza, Ingegneria elettrica ed elettronica, Matematica e Informatica, Scienze politiche e sociali. I primi due in particolare hanno riportato il punteggio massimo (100), ma anche gli altri due figurano ben posizionati nella speciale classifica di chi fa ricerca in Italia. Già in passato il Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali era entrato nella lista finale.

Il logo dell'ANVUR, l'Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca
Il logo dell'ANVUR, l'Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca

La soddisfazione del Magnifico: "Siamo pronti per la fase due. Ci aspettavamo di fare meglio della scorsa tornata, visti i risultati incoraggianti della VQR"

“Ci aspettavamo, visti i risultati incoraggianti della VQR, di fare meglio della scorsa tornata – dichiara il Rettore Francesco Mola - quando abbiamo avuto solo il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, che è poi diventato Dipartimento di eccellenza. Quattro Dipartimenti, di cui due a punteggio pieno, sono un risultato importante e incoraggiante. Va detto che sono confronti nazionali fra aree omogene per ambiti di ricerca e non comparazioni nello stesso Ateneo. Adesso pronti per la fase due”.

Ora infatti comincia la seconda fase della selezione, per entrare nella ristretta cerchia dei primi 180. La procedura prevista dalla norma prevede che ogni università possa presentare un progetto di sviluppo quinquennale del dipartimento, accompagnato da un programma finanziario, che includa il reclutamento del personale, la premialità al personale, le infrastrutture di ricerca e le attività didattiche e scientifiche di alta qualificazione. Il passaggio successivo sarà la valutazione dei progetti da parte di una commissione, la quale stilerà una graduatoria finale dei 180 Dipartimenti di eccellenza, tenendo altresì conto del numero massimo di dipartimenti finanziabili per ciascuna delle 14 aree CUN (stabilito dallo stesso Ministro con il decreto di nomina della Commissione).

Sul sito del Ministero dell’Università e della Ricerca, si legge che “i 180 Dipartimenti selezionati potranno contare, in relazione al quintile dimensionale in cui sono collocati, su una dotazione finanziaria variabile tra di 1,620 milioni euro annui e 1,080 milioni euro annui per cinque anni”, mentre “ai Dipartimenti delle aree CUN da 1 a 9 sarà altresì assegnato un budget di 250 mila euro annui vincolato a infrastrutture di ricerca. Il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto dipartimentale e il corretto utilizzo del budget attribuito saranno oggetto di valutazione finale”.

Il Rettore Francesco Mola e il Ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa
Il Rettore Francesco Mola e il Ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa

RASSEGNA STAMPA

Repubblica.it del 19 maggio 2022

Università, ecco i 350 dipartimenti di eccellenza: Padova è prima

La selezione iniziale vede al secondo posto gli atenei di Bologna (che arretra) e Roma La Sapienza (in crescita). A fine anno la scelta delle migliori 180 facoltà con un finanziamento dedicato di 271 milioni

di Corrado Zunino

ROMA - E' partito il percorso per definire, e finanziare, i dipartimenti eccellenti delle università italiane. Per il secondo quinquennio, in questa fase della stagione il ministero dell'Università e della Ricerca pubblica la graduatoria con i 350 dipartimenti - scelti da 58 atenei pubblici del Paese - che hanno ottenuto un punteggio minimo di 73 nel cosiddetto indice standardizzato di performance dipartimentale, ispirato dalla valutazione della qualità della ricerca realizzata dall'Anvur tra il 2015 e il 2019.

Svetta in questa prima cernita l'Università di Padova, che diventa l'istituzione accademica con il maggior numero di dipartimenti scelti: sono 29, due in più di quelli del 2017. Venti ottengono il punteggio massimo: 100. Padova sorpassa l'Università di Bologna, che vede indicare 23 dipartimenti, cinque in meno rispetto alla prima graduatoria. Anche La Sapienza di Roma a questo giro può vantare 23 facoltà eccellenti, ma ci arriva attraverso un exploit: otto in più rispetto a cinque anni fa. Al quarto posto si trova l'Università Statale di Milano, in crescita (+5). Quinta è l'Università di Torino, in discesa (-4). Sesta la Federico II di Napoli con 15 dipartiment (erano 12), il primo ateneo del Sud. Quindi l'Università di Pisa con 14 (erano 8), la Bicocca di Milano e Firenze con 11, decime le università di Pavia e Verona con 10 dipartimenti scelti. Ancora, a quota 9 si trovano Trento, Genova, Roma Tre, Roma Tor Vergata e la Politecnica delle Marche. I primi 144 dipartimenti, oltre il 40 per cento, hanno ottenuto il punteggio massimo.

Da ieri, e fino al 16 settembre, sono aperte le candidature per la selezione finale: saranno 180 i dipartimenti - di quattordici aree scientifico-disciplinari - che otterranno un finanziamento aggiuntivo, compreso tra 1,080 milioni di euro e 1,620 milioni annui per cinque stagioni, per la qualità dei loro progetti. Ai dipartimenti all'interno delle aree Cun da 1 a 9 sarà, inoltre, assegnato un budget di 250.000 euro annui vincolato a infrastrutture di ricerca.

Ogni ateneo potrà pesentare soltanto quindici ex facoltà, con relativi progetti di crescita. Per ognuna, infatti, dovrà essere inserito sul portale dedicato un programma di sviluppo dipartimentale per il quinquennio 2023-2027 che possa consentire di migliorare significativamente la qualità della ricerca e delle attività collegate. Per esempio, attraverso il reclutamento di nuovo personale docente e tecnico- amministrativo, il lancio di un nuovo dottorato, la creazione di laboratori, lo sviluppo di aree tematiche aggiuntive.

C'è un tetto di dipartimenti finanziabili a seconda dell'area disciplinare. Ed è questo, per ciascuna: 5 per Scienze della Terra e Scienze politiche e sociali, 8 per Scienze fisiche, 10 per Scienze agrarie e veterinarie, 11 per Scienze matematiche e informatiche e Scienze chimiche, 12 per Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, 13 per Ingegneria civile e architettura, 14 per Scienze biologiche, 15 per Scienze giuridiche, 18 per Scienze economiche e statistiche, 19 per Ingegneria industriale e dell’informazione e Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, 20 per Scienze mediche.

I progetti saranno valutati da una commissione di sette membri con presidente la professoressa Raffaella Sadun, nominata a febbraio dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. Entro il 31 dicembre 2022 sarà pubblicato l’elenco di chi potrà utilizzare il finanziamento. Le risorse totali sono pari a 271 milioni di euro.

"Venti dipartimenti che raggiungono la vetta, in Italia, nelle loro discipline, ventinove che soddisfano i requisiti per diventare d’eccellenza non sono semplici cifre, ma la rappresentazione tangibile di quanto la ricerca nel nostro ateneo sia di altissimo livello", dice Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova.

"Con quindici dipartimenti di eccellenza e sette con il massimo punteggio abbiamo notevolmente migliorato la posizione della Federico II nel panorama nazionale, in un contesto fortemente competitivo", dice il rettore dell'università napoletana Matteo Lorito.

Il rettore dell'Università di Cagliari, Francesco Mola,  ha voluto far notare che l'ateneo che guida ha portato i dipartimenti scelti in prima selezione da uno a quattro: sono Giurisprudenza, Ingegnerie elettrica ed elettronica, Matematica e Informatica, Scienze politiche e sociali: "Un risutato importante e incoraggiante".

La Repubblica
La Repubblica

L'UNIONE SARDA del 18 maggio 2022

Cagliari - pagina 19

ECCELLENZE UNIVERSITARIE, CAGLIARI C'E'

Ateneo. Quattro dipartimenti in corsa per ottenere un extra budget dal Ministero

Quattro dipartimenti dell'Università sono tra i candidati al ruolo di "Dipartimenti di eccellenza". Giurisprudenza, Ingegneria elettrica ed elettronica, Matematica e Informatica, Scienze politiche e sociali sono stati inseriti dall'Anvur, l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, tra i migliori 350 a livello nazionale. I primi due in particolare hanno riportato il punteggio massimo (100), ma anche gli altri due figurano ben posizionati nella speciale classifica di chi fa ricerca in Italia. Già in passato il dipartimento di Scienze economiche ed aziendali era entrato nella lista finale. «Ci aspettavamo di fare meglio della scorsa tornata», ha commentato il rettore Francesco Mola, «quando abbiamo avuto solo il dipartimento di Scienze economiche e aziendali, che è poi diventato Dipartimento di eccellenza. Quattro dipartimenti, di cui due a punteggio pieno, sono un risultato importante e incoraggiante. Adesso pronti per la fase due». Ora comincia la seconda selezione per entrare nella ristretta cerchia dei primi 180. Ogni università presenterà un progetto di sviluppo quinquennale del dipartimento, accompagnato da un programma finanziario, che includa il reclutamento del personale, la premialità al personale, le infrastrutture di ricerca e le attività didattiche e scientifiche di alta qualificazione. Una commissione stilerà una graduatoria finale dei 180 dipartimenti di eccellenza. La posta in palio è un budget di 250 mila euro annui vincolato a infrastrutture di ricerca. 

Leggi la notizia su L'Unione Sarda del 18 maggio 2022 a pagina 19
Leggi la notizia su L'Unione Sarda del 18 maggio 2022 a pagina 19

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