Le arti e la letteratura negli anni di Enrico Berlinguer
La seconda delle tre giornate del convegno dedicato ad Enrico Berlinguer, che chiude le manifestazioni organizzate per celebrare il centenario della nascita, si è focalizzata su diversi aspetti della cultura italiana degli anni Settanta e Ottanta. I lavori tenutisi ieri, 1° dicembre, in Fondazione di Sardegna a Cagliari, sono stati aperti dai saluti di Giacomo Spissu, presidente Fondazione di Sardegna, e di Angela Testone, sindaca di Dorgali e componente della Fondazione Enrico Berlinguer. Gli studenti della facoltà di Studi umanistici hanno presentato gli esiti dei laboratori su La lingua di Enrico Berlinguer, curata dalla docente di linguistica italiana Rita Fresu. Si è poi entrati nel merito delle specifiche discipline: la letteratura, con Stefania Lucamante, docente di Letteratura italiana, moderna e contemporanea; il cinema, con David Bruni, docente di Cinema, fotografia e televisione; il teatro, con Roberta Ferraresi, docente di Storia del teatro, teoria e tecnica dello spettacolo; la musica, con Ignazio Macchiarella, docente di Etnomusicologia; le arti visive, con Pamela Ladogana, docente di Storia dell’arte contemporanea. Hanno moderato la giornata Ignazio Macchiarella e il regista Salvatore Mereu. L’iniziativa è statà trasmessa in diretta nella pagina Fb della Fondazione Enrico Berlinguer.
Il convegno prevede una terza e ultima giornata in programma il 13 dicembre (stesso luogo e stessa ora) che avrà per titolo “Enrico Berlinguer, la scienza e la tecnica”. Interverranno il rettore Francesco Mola, Antonello Cabras (Fondazione di Sardegna), Gianni Piras (Fondazione Berlinguer), Samuele Piddiu (Cgil). Seguirà una tavola rotonda moderata dalla giornalista Susy Ronchi, dialogheranno con il pubblico Elisabetta Cerbai (Università di Firenze), Maria Del Zompo e Micaela Morelli (UniCa). In conclusione, verrà presentato il documentario “Enrico Berlinguer: l’ultimo viaggio in Sardegna”. realizzato da studenti e studentesse della facoltà di Studi umanistici sotto la supervisione dei docenti Diego Cavallotti, Antioco Floris, Andrea Lotta e Marco Lutzu. Un ultimo viaggio datato 15 gennaio 1984. Berlinguer restò sull'isola quattro giorni, appena arrivato a Cagliari tenne un comizio al bastione Saint Remy, poi attraversò in lungo e in largo la Sardegna percorrendo più di mille chilometri.
Enrico Berlinguer, storia e passione
Il 25 maggio 1922, quando Enrico Berlinguer venne al mondo a Sassari, figlio dell’avvocato Mario Berlinguer e di Maria Loriga, il Partito comunista di cui sarebbe diventato leader indiscusso, era nato da poco più di un anno, fondato a Livorno con il contributo di un altro celebre sardo, Antonio Gramsci, che all’epoca aveva trent’anni. Fu nel marzo del 1972, durante il XIII° congresso del Pci che si tenne a Milano, che Berlinguer venne eletto segretario succedendo a Luigi Longo. Un incarico che mantenne per dodici anni, fino al giorno della sua morte, avvenuta l’11 giugno in seguito a un ictus che l’aveva colpito il 7 giugno durante un comizio che stava tenendo a Padova, in vista delle imminenti elezioni europee. Quelli del suo segretariato furono anni complicati, segnati dal terrorismo e dalle stragi. Gli anni del compromesso storico e del sequestro Moro; delle battaglie sul divorzio e sull’aborto; contraddistinti sul piano internazionale dalla contrapposizione tra Usa e Urss e dai nuovi totalitarismi che si instaurano in America Latina con Pinochet in Cile e Videla in Argentina. Anni che Berlinguer attraversa accarezzando la visione di un comunismo europeo e portando il suo partito ad un consenso che supera il 30 per cento.
(m.l. e m.fr.)