Un parterre d’eccezione pubblico-privato che conta complessivamente cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Un investimento di 394milioni di euro per i primi 3 anni (2023-2025). 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti
Un parterre d’eccezione pubblico-privato che conta complessivamente cinquanta attori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Un investimento di 394milioni di euro per i primi 3 anni (2023-2025). 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti. Sono questi i numeri che indicano la portata di un progetto che nasce con l’ambizione di essere uno strumento reale per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità.
Il Centro nasce con una chiara missione: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.
“La partecipazione dell’Università di Cagliari tra i soci promotori del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile conferma il forte interesse e le solide competenze acquisite dal nostro ateneo in una tematica di così grande rilievo strategico - commenta Francesco Mola, Rettore dell’Università di Cagliari - non solo a livello europeo e nazionale ma soprattutto regionale, in un’isola dove i trasporti e la mobilità sostenibile sono indispensabili per lo sviluppo e la crescita, economica, sociale ed ambientale. L’Università di Cagliari sta da tempo conducendo una intensa e produttiva attività di ricerca, fondamentale e applicata, sulla mobilità sostenibile delle persone e delle merci, condotta da ricercatori provenienti da molti differenti settori scientifici disciplinari”.
Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile è infatti una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che da solo, si stima, raggiungerà un valore complessivo di 220 miliardi di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro. In questo contesto, si inseriscono le istituzioni comunitarie che spingono per il raggiungimento di una nuova mobilità sostenibile secondo le indicazioni del Green New Deal.
Saranno cinque i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto per vie d’acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva
Sempre più rilevanti sono i temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione delle reti di trasporto, alla mobilità autonoma connessa e smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze. Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile risponde a queste esigenze supportando e stimolando la domanda e l’offerta di ricerca, innovazione tecnologica, formazione e competenze.
Saranno cinque i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto per vie d’acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva. Il Centro Nazionale si occuperà di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali per la riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il trasporto pubblico e la logistica; un nuovo modello di mobilità, come servizio, accessibile e inclusiva.
Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese.
RASSEGNA STAMPA
L’Unione Sarda di giovedì 16 giugno
PRIMA-PAGINA
PNRR, UN FIUME DI SOLDI A RISCHIO
L’Università di Cagliari offre collaborazione alla Regione: se volete, ci siamo
Risuona l'allarme per i fondi del Pnrr: Regione in affanno, si rischia di perdere il treno dello sviluppo. L'Università di Cagliari – tra i promotori del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile – avverte: «Se ci chiamate, noi ci siamo». Il carovita cresce, le famiglie in povertà aumentano. Vertice d'urgenza della Bce, la Fed va avanti col rialzo dei tassi contro la maxi-inflazione.
Alle pagine 2, 3, 4
PRIMO PIANO – pagina 3
giovedì 16 giugno
L'UNIVERSITÀ È IN PRIMA LINEA: «SE LA REGIONE CHIAMA, CI SIAMO»
Mola: pronti a una collaborazione per il futuro dell’Isola
L’ateneo cagliaritano già in campo su energia, green, medicina e ambiente
L'Università di Cagliari, ma anche quella di Sassari a dire il vero, galoppano con l'obiettivo di essere protagoniste assoluto sulla progettazione di una nuova Italia, e Sardegna, grazie al buon utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L'Ateneo del capoluogo punta quasi tutto sul green lasciando aperte però, come è normale che sia d'altronde, le finestre sulla didattica e sulla digitalizzazione.
«E, ribadisco, restiamo sempre a disposizione della Regione per una fattiva collaborazione», sottolinea il rettore Francesco Mola, che proprio due giorni fa ha presentato il Centro nazionale per la Mobilità sostenibile che ha visto l'Ateneo cagliaritano tra i soci promotori (25 università e 24 grandi imprese) di un'iniziativa che porterà un investimento di 394 milioni di euro dal 2023 al 2025.
«Pronti a collaborare»
Prima di sottolineare l'importanza del progetto sull'energia green o sulla terapia genica che vede l'ateneo cagliaritano in prima fila, giusto parlare della situazione in Sardegna (non che quei progetti non abbiano reali ricadute sull'Isola, anzi). «Abbiamo un paternariato con la Regione sull'ecosistema territoriale che vede tra i soggetti costituenti anche l'Università di Cagliari, Fondazione Sardegna, Associazione industriali e altri enti pubblici e privati – spiega il rettore Mola - Poi l'amministrazione regionale ha altre iniziative in campo che non vedono necessaria la nostra presenza. Da parte nostra c'è sempre la buona volontà per lavorare insieme e credo ci possano essere occasioni per farlo». «Noi siamo pronti alla chiamata anche nel futuro perché un contributo dell'Università può sempre arrivare», ribadisce il rettore.
La sfida
Ma l'eccellenza rappresentata dagli atenei sardi non può che essere protagonista anche a livello nazionale. «Valutiamo con attenzione i paternariati estesi in vari ambiti e su più tavoli. Ma è difficile perché di fatto prevedono la partecipazione solo di 12 atenei italiani, su novanta, e massimo 25 soggetti - afferma Francesco Mola – Essere tra gli enti di ricerca promotori del Centro nazionale per la mobilità sostenibile insieme al Politecnico di Bari, ad esempio, ma anche con soggetti privati come Eni per noi era strategico anche perché siamo convinti che ci possano essere della ricadute assolutamente positive anche nel nostro territorio».
Medicina e digital
Altre due i fronti aperti a livello nazionale dell'ateneo cagliaritano. «Siamo già all'interno del Centro nazionale della terapia genica che vede capofila l'università di Padova – conclude Francesco Mola – E sono in corso bandi per la creazione di Centri di didattica e apprendimento, quindi rivolti al supporto per i ragazzi, mentre devono uscire quelli per la digitalizzazione ai quali ovviamente contiamo di partecipare perché garantiscono un forte impulso per tutti noi».
Michele Masala
L’Unione Sarda di mercoledì 15 giugno
Pagina 23 - Cagliari
DIARIO
Mobilità sostenibile, via al Centro nazionale
È stato firmato l'atto costitutivo del Centro nazionale per la mobilità sostenibile, di cui fanno parte 25 università – tra cui quella di Cagliari – con i relativi centri di ricerca e 24 grandi imprese.
Un atto che sancisce l'ingresso nella fase operativa delle misure indicate dal Pnrr
L'investimento previsto è di 394milioni di euro per i primi 3 anni (2023-2025), 696 i ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti. Numeri che indicano la portata di un progetto che nasce con l'ambizione di essere uno strumento reale per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità.
Il Centro nasce con una chiara missione: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.
«La partecipazione dell'Università di Cagliari tra i soci promotori del Centro nazionale per la mobilità sostenibile conferma il forte interesse e le solide competenze acquisite dal nostro ateneo in una tematica di così grande rilievo strategico», commenta il rettore Francesco Mola, «non solo a livello europeo e nazionale ma soprattutto regionale, in un'isola dove i trasporti e la mobilità sostenibile sono indispensabili per lo sviluppo e la crescita, economica, sociale ed ambientale. L'Università di Cagliari sta da tempo conducendo una intensa e produttiva attività di ricerca, fondamentale e applicata, sulla mobilità sostenibile delle persone e delle merci, condotta da ricercatori provenienti da molti differenti settori scientifici disciplinari».
Il Centro sarà strutturato secondo l'impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud.
La Nuova Sardegna di mercoledì 15 giugno 2022
Pagina 8 - Sardegna
mobilità sostenibile
L'Università di Cagliari tra i 25 atenei iscritti al Centro nazionale
CAGLIARI Un parterre pubblico-privato con cinquanta attori distribuiti sul territorio nazionale. Un investimento di 394 milioni per i primi 3 anni (2023-2025). 696 ricercatori dedicati e 574 neoassunti. Sono i numeri di un progetto che è uno strumento per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità.
Il Centro nazionale per la Mobilità sostenibile nasce per accompagnare la transizione green e digitale, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive.
«La partecipazione dell'Università di Cagliari tra i soci promotori del Centro conferma l'interesse e le competenze acquisite dal nostro ateneo in una tematica di grande rilievo strategico - commenta il rettore Francesco Mola - soprattutto regionale, in un'isola dove i trasporti e la mobilità sostenibile sono indispensabili per lo sviluppo economico, sociale ed ambientale. L'Università di Cagliari da tempo conduce un'attività di ricerca sulla mobilità sostenibile». Il Centro è infatti una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l'economia che da solo, si stima, raggiungerà un valore complessivo di 220 miliardi di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro.