Impegno corale delle istituzioni nato intorno allo spot "Chi ama non taglia le ali". Grandissima partecipazione ai due incontri organizzati nell’ambito dell’iniziativa voluta dal Rettore Maria Del Zompo, “25 novembre tutto l’anno” e curata dal CUG UniCa
Sergio Nuvoli
Cagliari, 25 novembre 2019 - Dalla settimana scorsa lo spot realizzato dall’Università di Cagliari “Chi ama non taglia le ali” nell’ambito della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne viene mostrato su tutti i monitor dell’Aeroporto Cagliari-Elmas, per tutto il mese di novembre è visibile da chi sale sui mezzi della flotta del CTM e lunedì prossimo sarà mostrato ai tifosi presenti alla Sardegna Arena prima della partita interna dei rossoblù contro la Sampdoria. Da oggi il video è anche sul sito e sulle pagine social del Consiglio Regione della Sardegna e dell’INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
E’ l’effetto più bello della grande sensibilità mostrata dai vari enti sul tema e dell’impegno corale sollecitato dall’Ateneo di Cagliari. Oggi lo spot è stato mostrato anche in apertura di due importanti convegni nelle aule universitarie nell’ambito dell’iniziativa voluta dal Rettore Maria Del Zompo, “25 novembre tutto l’anno”, contro la violenza di genere e curata dal Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo.
Per il primo, organizzato con l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna e Giulia Giornaliste Sardegna su “Fare i titoli. Le parole giuste per dirlo” è stato necessario utilizzare l’Aula magna Capitini (lo spazio affrescato da Manu Invisible e ribattezzato dall’artista “La stanza dei tesori”) e non l’Aula Motzo, inizialmente indicata, proprio per la grande partecipazione di studenti e studentesse accanto a numerosi giornalisti: più di 300 le persone presenti in sala, in tanti sono rimasti in piedi.
L'allarme del Rettore: "La violenza contro le donne parte da una mancanza di rispetto. Il nostro Ateneo è molto social: per questo sappiamo che sul web sono frequenti gli insulti contro chi la pensa diversamente. E' una questione di etica"
Ugualmente affollato il secondo evento, nell’Aula magna di Piazza d’Armi della Facoltà di Ingegneria e Architettura dal titolo “Escape room: ricominciare. Percorsi di uscita dalla violenza di genere”, che ha visto alternarsi al microfono numerose docenti dell’Ateneo sui vari aspetti del fenomeno. Dalla ricerca artistica ai racconti di architettura, passando dal Telefono Rosa e dagli approcci antropologici all’argomento, con storie di donne che ce l’hanno fatta e la necessità della prevenzione.
In entrambi i casi è intervenuta Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari: “E’ un tema su cui abbiamo insistito molto in questi anni – ha detto – Non sono d’accordo con chi vorrebbe dedicare la giornata di oggi alla violenza tout court. Sarebbe un modo di abbassare l’attenzione su un problema specifico. La violenza contro le donne parte da una mancanza di rispetto: la nostra Università è molto social, e per questo sappiamo bene che il web oggi è un luogo in cui – con o senza anonimato – sono frequenti gli insulti contro chi non la pensa nello stesso modo. Anche sui titoli dei giornali entra in gioco l’etica: qualche volta sono fatti solo per vendere qualche copia in più? Sono argomenti importanti su cui discutere, e l’iniziativa di oggi va in questo senso”.
Dalla professoressa un appello agli studenti e alle studentesse: “Quello di oggi deve essere un momento di crescita personale – ha rimarcato - ma anche di orgoglio di appartenenza alla nostra società. Serve tutto il vostro coraggio per testimoniare un messaggio di civiltà, rispetto ed etica. Il nostro Ateneo non mollerà mai su questi temi”.
“L’amore non è possesso – ha aggiunto pochi minuti dopo parlando agli studenti e alle studentesse riunite nell’Aula magna di Ingegneria – Non c’è niente di più lontano, ma purtroppo spesso il possesso prende il posto dell’amore. Voi siete giovani e avete il tempo di crescere su questo e fare una battaglia nei comportamenti di tutti i giorni: abbiate, tutti insieme, il coraggio di avere delle idee di crescita di una società davvero civile”.