UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 30 ottobre 2019

Mercoledì 30 ottobre 2019

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
30 ottobre 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 30 ottobre 2019 / PROVINCIA DI CAGLIARI - Pagina 27

SEUI. Commossa cerimonia con il polifonico spagnolo “Juslema” e l’”Ardasail”

Cori gemellati in ricordo della studiosa scomparsa

Si è conclusa la visita del coro polifonico “Juslema” di León gemellato con l'“Ardasai” di Seui in occasione della cerimonia con messa solenne in memoria di Barbara Aru. La storia di questo gemellaggio attraversa la figura della giovane seuese.

Dopo la laurea in Scienze Naturali conseguita all'Università di Cagliari, Barbara torna in Spagna per una collaborazione come ricercatrice universitaria. Qui coltiva gli stessi interessi e passioni che aveva a Seui: la parrocchia, il canto, l'ambiente e la natura. Così entra nel coro “Juslema”. Vive a León per sette anni, senza però mai dimenticare Seui. Fino alla tragica mattina del 22 luglio 2008, quando con una sua studentessa viaggiava verso un sito di ricerca tra i boschi del capoluogo spagnolo, la sua auto esce di strada. Barbara muore sul colpo ad appena trentasei anni.

La triste circostanza dei funerali della seuese farà incontrare i due cori che da quel momento intesseranno un rapporto culminato con il gemellaggio in memoria di Barbara Aru. (p. m. r.)

La Nuova Sardegna

 

2 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 30 ottobre 2019 / ECONOMIA - Pagina 16

Col marmo di Carrara nella lista mondiale dei materiali con impatto nella cultura

IL GRANITO ROSA SARDO TRA LE PIETRE TOP

CAGLIARI Commercialmente si chiama Rosa Beta ma è più noto come granito rosa. E adesso è nella lista mondiale delle 22 pietre che hanno un forte impatto nella storia, nella cultura, nell'architettura e nell'arte oltre i confini di origine e sono attualmente in corso di estrazione. Il prestigioso riconoscimento del materiale estratto nell'alta Gallura, il Global Heritage Stone Resource (Ghsr), è stato attribuito a ventidue pietre dell'intero pianeta dalla sottocommissione Heritage Stones dell'Iugs (l'Unione internazionale delle scienze geologiche). Dietro la scelta della commissione ci sono gli studi di Nicola Careddu, docente del dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura dell'università di Cagliari, con il contributo di Silvana Grillo, docente del dipartimento scienze chimiche e geologiche.Careddu è stato il promotore dell'importanza del Rosa Beta: «Ho convinto i giudici senza particolari difficoltà dice - La pietra è stata utilizzata sin dalla protostoria (tombe dei giganti e nuraghi), in epoca romana e sino ai giorni nostri per il rivestimento e la pavimentazione di importanti edifici in tutto il mondo. La professoressa Grillo si è occupata dello studio della mineralogia e della petrografia del Rosa Beta, fornendo un importante contributo alla pubblicazione».
Lo studioso spiega che «si parla di un riconoscimento di elevata importanza culturale e scientifica. Il regolamento per le candidature infatti pone dei vincoli per l'assegnazione del titolo. Attualmente sono ventidue le pietre che nel mondo hanno avuto questo riconoscimento. Il granito sardo Rosa Beta è la seconda pietra italiana ad avere avuto il titolo dopo il celeberrimo marmo di Carrara». Lo studioso della facoltà di ingegneria ha pubblicato "57 - Rosa Beta granite (Sardinian Pink Granite) a heritage stone of international significance from Italy", lavoro che ha confermato e consolidato la reputazione del comparto e della scuola di ingegneria dell'ateneo del capoluogo. Nicola Careddu si occupa di rocce ornamentali e in particolare, studia anche la parte relativa al geoheritage e alla geoetica.
(a.palm.)

 

 

 


3 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 30 ottobre 2019 / SASSARI - Pagina 19
L'assessore Biancareddu cerca le risorse per i 3.733 universitari: da 12 milioni vuole passare a 14

Più fondi per le borse di studio

SASSARI Si aspetta scaramanticamente l'ufficialità, che arriverà tra qualche giorno così come l'elenco completo dei beneficiari in possesso dei requisiti, ma a giudicare dalle premesse sembra proprio che gli studenti universitari in attesa di una borsa di studio possano dormire sonni sereni. Per soddisfare le aumentate richieste la Regione sta infatti cercando tra le pieghe del bilancio altri due milioni di euro, che andranno ad aggiungersi ai dodici già stanziati. L'obiettivo è un tesoretto di 14 milioni e 450mila euro per accontentare 3.733 studenti. Lo annuncia una nota dello staff dell'assessore regionale Andrea Biancareddu.L'anno scorso erano stati 3.242 gli universitari che si erano aggiudicati una borsa di studio con cui avevano affrontato più serenamente gli studi senza gravare sulle famiglie. L'Ersu quest'anno avrebbe dovuto fare uno sforzo finanziario maggiore perché sono aumentate le domande. Sono infatti 3.733 gli studenti e le studentesse che hanno presentato domanda. In attesa di verificare il rispetto dei requisiti, di reddito e di merito, era evidente che con i 12 milioni e 200mila euro messi a bilancio l'Ersu di Sassari non avrebbe mai potuto soddisfare le aspettative di tutti. Per questo nei giorni scorsi, il presidente Massimo Sechi e il direttore Antonello Arghittu sono andati a Cagliari per sottoporre il problema all'assessore regionale della Pubblica. La risposta è arrivata ed è positiva. «Conclusa l'istruttoria relativa alle borse di studio per l'anno accademico 2019-2020 per l'Ersu di Sassari - si legge infatti in una nota diffusa dall'assessorato -. Lo ha detto l'assessore regionale della pubblica istruzione, Andrea Biancareddu unitamente al presidente dell'Ersu di Sassari, Massimo Sechi».«L'avviso iniziale prevedeva uno stanziamento di 12 milioni e 200 mila euro - proseguono all'assessorato -. Al termine dell'istruttoria redatta dagli uffici, risulta che gli studenti aventi diritto sono 3.733 per un importo complessivo di 14 milioni e 450 mila euro».«L'assessore Biancareddu - dicono in Regione - evidenzia l'importante funzione che le borse di studio rivestono, al fine di garantire il diritto allo studio agli studenti meritevoli, a prescindere dalla loro situazione finanziaria e ha comunicato la volontà di individuare subito le risorse necessarie per assicurare a tutti gli studenti presenti in graduatoria, l'erogazione della borsa, anche a valere sulle risorse già nella disponibilità dell'Ente, compreso l'avanzo di amministrazione».

 

 

 


4 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 30 ottobre 2019 / LETTERE E COMMENTI - Pagina 33

GIORNATA DI STUDIO A SASSARI

L'UNIVERSITÀ RICORDA PAOLO CARROZZA

INTELLETTUALE CURIOSO E APPASSIONATO

di CARLA BASSU, *Professore Associato di Diritto Pubblico Comparato
Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali Università di Sassari

Nel pomeriggio di venerdì 25 ottobre si è tenuto nell'Aula Segni del Dipartimento di Giurisprudenza un incontro di studio in memoria di Paolo Carrozza, costituzionalista e giuscomparatista di grande spessore, che a lungo ha insegnato a Sassari e che si è purtroppo spento prematuramente, lasciando attorno a sé grande rimpianto.La partecipazione commossa di molti, illustri esponenti della classe docente dell'Ateneo turritano rende l'idea della stima e dell'affetto di cui godeva Carrozza, che a Sassari ha costruito saldi legami di amicizia che lo hanno accompagnato per la vita. Dopo i saluti di Gian Paolo Demuro, le belle relazioni di Tommaso Frosini e Pietro Ciarlo, nel ripercorrere l'intensa carriera del giurista, hanno rievocato, con malcelata nostalgia, una Università vitale, animata da grandi Maestri che trasmettevano agli allievi, insieme con le competenze tecniche, un patrimonio non quantificabile di esperienze e conoscenze che passavano di generazione in generazione acquistando valore grazie al confronto tra menti vivaci. È l'epoca in cui l'Università di Sassari era crocevia di giovani e brillanti professori, destinati a diventare grandi riferimenti nelle rispettive materie, che arrivavano sull'isola carichi di entusiasmo, arricchivano studenti e colleghi e andavano via dopo qualche anno, lasciando dietro di sé allievi e amici. Tra questi Paolo Carrozza rappresenta a pieno la figura di intellettuale a tutto tondo, curioso del diritto e del mondo, interessato ad approfondire e andare oltre le tematiche di cui si occupava. Come è stato ricordato, Corti costituzionali, federalismo, diritti delle minoranze, regioni ed enti locali sono alcuni degli argomenti su cui si è soffermato, sempre in prospettiva comparata, dedicandosi alla ricerca scientifica senza trascurare la dimensione pratica della professione legale, che ha esercitato anche difendendo la Regione Sardegna in cause cruciali. Eppure la straordinarietà di Paolo Carrozza va oltre la dimensione accademica ed è data dalla statura dell'essere umano: empatico, sempre disponibile con studenti e colleghi, anche con i più giovani, che ascoltava e valorizzava, soprattutto curioso. Era un uomo di grande cultura, quanto di più lontano dallo stereotipo del professore esperto solo della sua materia e avulso dal resto dello scibile umano. Come ricordato da Alberto Azzena, la profondità e la varietà delle sue conoscenze si evinceva dalle note dei suoi lavori, colme di riferimenti a testi sociologici, filosofici e antropologici, oltre che giuridici: un piacere da leggere. Paolo Carrozza era ed è un esponente della "Università dei Maestri" che - nonostante la vulgata - esiste ancora e resiste alla pressione di chi vorrebbe ridurla a "esamificio" grazie alla passione di persone convinte che infondere e coltivare nei giovani l'amore per la conoscenza, trasmettendo soprattutto strumenti di ragionamento sia un antidoto contro l'atrofizzazione della capacità di pensiero autonomo e la deriva di una società omologata.

Questionario e social

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