UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 22 aprile 2020

Mercoledì 22 aprile 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
22 aprile 2020

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / PRIMA
L’analisi

MES: INUTILI DIVISIONI
di Beniamino Moro

Le contrapposizioni interne su Mes e eurobond non aiutano il presidente Conte al Consiglio europeo di domani. La posizione negoziale del governo è indebolita dalle diatribe, emerse anche al Parlamento europeo, che rischiano di contrastare l'interesse comune a spuntare il massimo risultato negoziale.
Tuttavia, dopo la risoluzione di giovedì scorso del Parlamento europeo, le posizioni maggioritarie in Europa in merito a entrambi gli argomenti sono già delineate e le singole posizioni dei partiti italiani risultano ininfluenti. Ora spetta al governo inserirsi sulla scia della volontà maggioritaria sancita dallo stesso Parlamento europeo.
Sul Mes, si partirà dalla proposta dell'Eurogruppo per cui l'accesso alle nuove linee di credito avverrà senza condizionalità. La sola condizione per accedervi sarà che il prestito sia utilizzato per coprire i costi diretti e indiretti di sanità, cura e prevenzione contro il Covid-19. Anche se l'Italia, proprio a causa delle beghe interne che hanno fatto del Mes il principale terreno di scontro tra Pd e M5S, nonché tra maggioranza e opposizione, dovesse optare di non farne un uso immediato, quel programma resterà comunque una linea di credito utilizzabile a tasso zero in qualsiasi momento futuro. (...) segue a pagina 15

PRIMO PIANO Pagina 15   segue dalla prima pagina
Domani il vertice: in Italia le solite beghe
SU MES ED EUROBOND INUTILI LE DIVISIONI

(...) Come sostiene il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno, infatti, il Mes può essere visto «come un'assicurazione: la compri per non usarla, ma ti dà una copertura in più». In questa prospettiva, come ha ribadito anche il direttore del Mes, Klaus Regling, è opportuno notare che esso si basa su una linea di credito che può schiudere le porte alle OMT (Outright Monetary Transactions), il bazooka approvato da Draghi nel settembre 2012 come difesa estrema dell'euro e dei debiti sovrani dei Paesi dell'Ue. In caso di nuova crisi finanziaria, infatti, gli interventi senza limiti di acquisto di titoli di stato che la Banca centrale europea può attivare a sostegno di un Paese in difficoltà sarebbero in grado da soli di fermare la speculazione di mercato. Per tale motivo, le OMT sono uno strumento talmente potente che svolge il suo ruolo senza che di fatto venga usato. È la “bomba atomica” che la Bce può usare come deterrente senza che in pratica venga mai sganciata: basta solo la minaccia, come quando Draghi la sottintese nel 2012 con il famoso “whatever it takes” (costi quel che costi) con cui stroncò la speculazione e fece ripiegare lo spread. «Sarebbe una decisione che spetta alla Bce su richiesta del paese in difficoltà - ha aggiunto Centeno -. Noi dell'Eurogruppo abbiamo voluto rendere disponibile una rete di sicurezza in più per i governi». Perciò, anche se al momento l'Italia dovesse non ricorrere al Mes, non c'è motivo di opporsi a che il suo utilizzo sia disponibile per il futuro. Quanto agli eurobond, il Parlamento europeo ha suggerito a maggioranza che dovranno vestire la forma dei “Recovery bond”, da inserire nel nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP), cioè dentro il bilancio europeo: per finanziare un massiccio pacchetto di investimenti per la ripresa europea dopo la crisi, che vada al di là di ciò che stanno già facendo il Mes, la Bei e la Bce. Oltre al QFP ampliato, si potranno utilizzare i fondi e gli strumenti finanziari dell'Ue già esistenti e, in più, anche nuove obbligazioni a sostegno della ripresa garantite dal bilancio dell'Ue, la cui emissione non dovrebbe tuttavia comportare la mutualizzazione del debito esistente, ma dovrebbe essere orientata a finanziare solo investimenti futuri. Questi sono i paletti suggeriti dal Parlamento europeo, che difficilmente saranno disattesi nel vertice di domani. Essi costituiscono la copertura politica di Conte per collocarsi al di sopra delle beghe interne.

BENIAMINO MORO
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI







2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 2
L’emergenza. Da evitare gli affollamenti nelle ore di punta

POSTI DISTANZIATI E MASCHERINA A BORDO DEI BUS
Capienze ridotte e amuchina nelle stazioni: le aziende di trasporto sarde verso la Fase 2

Capienza limitata, obbligo di mascherina a bordo, distanze minime tra i passeggeri da rispettare fin dall'attesa alla fermata: alcune di queste misure fanno parte del trasporto pubblico locale già da qualche settimana, altre potrebbero arrivare con la Fase 2, dai primi di maggio, insieme a un forte aiuto dalla tecnologia e dalle App per smartphone. I prossimi mesi non saranno altro che un test di prova in vista della partita vera, ovvero la Fase 3 che - almeno per quanto riguarda la mobilità - inizierà a settembre, quando riapriranno le scuole e il ritorno alla normalità sarà più marcato. Perché tutti i tasselli si incastrino però ci dovrà essere un cambiamento nelle abitudini dei passeggeri, che potrebbe passare dalle prossime disposizioni del governo: ingressi nei posti di lavoro e nelle scuole con orari scaglionati per evitare i picchi delle ore di punta, incentivazione del telelavoro - per ridurre la domanda - e altri piccoli e grandi accorgimenti per distribuire nell'arco della giornata i passeggeri da trasportare.

Al lavoro

Su questi aspetti è al lavoro l'Asstra - associazione delle aziende di Tpl di cui fanno parte anche le sarde Arst, Ctm, Aspo e Atp -, che sta cercando di pianificare i prossimi passi su sei pilastri, alcuni di livello politico, altri di tipo organizzativo: l'istituzione di una cabina di regia nazionale, il coordinamento con i vari territori, la definizione di nuove «modalità di utilizzo dei sistemi di trasporto», poi il distanziamento fisico tra i passeggeri, l'introduzione di nuovi servizi e infine le attività di controllo. Si parte da un dato: il 14% degli spostamenti avviene su mezzi pubblici. Per garantire le distanze di sicurezza è necessario rivedere gli orari di attività scolastiche, universitarie e lavorative. Insomma: distribuire - per quanto possibile - la domanda nell'arco di tutta la giornata.

Sicurezza

Poi entreranno in campo alcuni interventi su mezzi e servizi. Oltre alla sanificazione degli autobus e dei vagoni delle metro, già attuata dalle aziende, potrebbe essere introdotto l'obbligo di mascherina per i passeggeri. Ci saranno poi disposizioni precise sulla capienza dei mezzi. Ora sui bus del Ctm possono salire da 12 a 18 persone (a seconda della lunghezza dei bus), mentre sulle corriere dell'Arst con 55 posti a sedere sono ammessi solo 15 passeggeri. Nella fase 2 potrebbe essere autorizzato anche qualche posto in piedi, che per verrà tracciato sul pavimento per facilitare il distanziamento. Stesso discorso per l'attesa alle fermate. «Nelle stazioni ferroviarie e delle metro di Cagliari e Sassari sarà resa visibile sul pavimento l'area di rispetto delle distanze, e saranno disponibili dispenser di disinfettanti», spiega Carlo Poledrini, direttore centrale dell'Arst. «La sfida più importante nel prossimo futuro è costituita dalla fidelizzazione dei viaggiatori, che dovranno percepire il trasporto pubblico come sicuro».

A Cagliari il Ctm è intervenuto sui bus (delimitando l'area del conducente e aggiornando i cartelli a bordo) e sta lavorando al potenziamento della App “Busfinder”. «La nostra azienda, anche nella fase di emergenza, ha continuato ad erogare regolarmente il trasporto pubblico con un servizio ridotto», spiega il presidente Roberto Porrà, «ci stiamo preparando ad affrontare la fase 2 consci della difficoltà del momento ma comunque pronti a mettere in campo nuove strategie per la mobilità e tutte le tecnologie necessarie».

Treni

Le stesse considerazioni valgono più o meno anche per Trenitalia: gli interventi dipenderanno da come si modificherà nelle prossime settimane il flusso di passeggeri. Nel frattempo, la ricetta è identica: riduzione delle capienze (fino al 20% dei massimi previsti), distributori di amuchina sui treni e sanificazione delle carrozze e delle stazioni.

Michele Ruffi









3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 3
L’emergenza. Incentivi allo smart working, più turni, ingressi contingentati

LAVORO, PRONTE LE NUOVE REGOLE: SPAZI AMPI E CONTROLLI QUOTIDIANI
Le imprese: “Spese ingenti”. I sindacati: “Riscrivere le norme”

Gli spazi di lavoro saranno rimodulati nell'ottica del distanziamento sociale, ad ogni ingresso saremo sottoposti al controllo della temperatura, ci saranno orari differenziati per evitare la concentrazione di troppe persone negli ambienti, avremo tutti la mascherina chirurgica, molti di noi lavoreranno ancora in smart working.

In vista della fase-due, l'Inail, l'Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, ha predisposto un “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da Sars-Cov-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione”. Un supporto per il decisore politico che dovrà essere dettagliato sulla base delle proposte e delle esigenze dei singoli settori.

I livelli di rischio

Per prima cosa l'Inail classifica le attività secondo i livelli di rischio contagio indicando tra i più esposti i sanitari e chi si occupa di assistenza sociale, i farmacisti, le forze dell'ordine, le agenzie funebri, i parrucchieri.

Poi elenca una serie di suggerimenti sul piano organizzativo e della prevenzione che richiederanno non solo norme chiare ma anche investimenti importanti da parte delle imprese private e della pubblica amministrazione. I più importanti sono quelli elencati sopra: si suggerisce di consolidare l'incentivazione del lavoro a distanza potenziando le forme di supporto organizzativo, di riorganizzare gli spazi, controllare la temperatura ai dipendenti in entrata, di sanificare gli uffici e rafforzare tutte le misure di igiene; si chiarisce che «il management dovrà garantire il supporto ai lavoratori che si sentono in isolamento e a quelli che contestualmente hanno necessità di accudire i figli».

Spese ingenti

Le organizzazioni datoriali stanno organizzando corsi on line (oggi si chiamano webinar) per supportare i loro iscritti, i sindacati stanno predisponendo regole per tutelare i lavoratori nel mondo che troveranno. «La maggior parte delle imprese sta acquistando i dispositivi di protezione ma per alcuni settori l'esborso sarà molto pesante e potrà comportare la riduzione del giro d'affari, considerato il necessario distanziamento sociale, o addirittura la chiusura, nel caso sia necessario differenziare fisicamente gli ambienti», spiega Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato imprese Sardegna. «Pensiamo al settore benessere, come parrucchieri ed estetisti. Un impatto più ridotto dovrebbe avere per altre, come per esempio le costruzioni o il settore di produzione alimentare».

Nulla sanà come prima

Tonino Ortega, segretario regionale della UilCom, pensa alle difficoltà nei call center ma anche a tutte le attività di informazione, telecomunicazioni e comunicazione, ai teatri e ai cinema, e ha una certezza: «Le aziende dovranno dimenticare l'organizzazione che avevano prima del 7 marzo. Cambierà tutto, ambienti di lavoro, turni, molti opereranno in smart working. Serve un cambio di mentalità e non so se le aziende sono pronte. Molte tenteranno di anteporre il business agli aspetti sanitari e noi siamo qui per evitarlo: occorre mettere sullo stesso piano sicurezza e continuità della produzione ma soprattutto occorre riscrivere daccapo le norme. Lo smart working, ad esempio, va totalmente normato dal punto di vista delle tutele, vanno riviste le assicurazioni dei dipendenti, le aziende devono contribuire ai costi dei lavoratori in casa».

Gli uffici pubblici

Anche gli uffici pubblici dovranno essere riorganizzati. «L'investimento in dispositivi di protezione per tutti gli uffici e strutture sarà un imperativo non scontato, si possono installare i termoscanner all'ingresso di tutte le sedi più a rischio assembramento, limitando l'accesso al pubblico finché dura la convivenza con il virus», osserva il numero uno della Funzione pubblica della Cisl Davide Paderi. «Occorre in pochi giorni raddoppiare la distanza tra le postazioni di lavoro, andando oltre i ridicoli tagli nazionali di spending review, che oggi sono un ricordo nefasto e prevedere percorsi di logistica nuova per l'utenza. Servono molte risorse specifiche», conclude, «una direttiva precisa imperativa e non interpretabile dalla dirigenza pubblica, un ruolo molto attivo dei sindacati sui posti di lavoro e soprattutto una logica di ripresa fiduciosa, di servizio e valore pubblico che aiuti la Sardegna del lavoro e dei servizi a riprendersi bene con vigore».

Fabio Manca







 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 7
LA PROTESTA. Anaao e Aaroi: “Misure in contrasto con l’emergenza sanitaria”

Medici in ferie forzate, i sindacati diffidano l'Ats e l'Aou di Cagliari
Esplode il “caso ferie” nella sanità sarda. I sindacati dei medici dirigenti e degli anestesisti rianimatori - Anaao Assomed e Aaroi Emac - contestano all'Ats «la pretesa» di mettere forzatamente in ferie i dipendenti «la cui attività lavorativa risulti attualmente non strettamente necessaria». Un'azione che secondo i medici non solo è «in contraddizione con i molteplici provvedimenti di assunzione di personale» dettati dall'emergenza ma contrasta anche «con le disposizioni legislative e contrattuali vigenti» in quanto «nessuna norma autorizza il datore a collocare in ferie il lavoratore».

Nel diffidare l'Ats, i rappresentanti della sigle, Elisabetta Piu e Cesare Iesu, precisano che «nessuna interpretazione di segno contrario, può ricavarsi dalla raccomandazione indirizzata ai datori di lavoro pubblici affinché promuovano, laddove necessario, la fruizione delle ferie» né dal decreto che stabilisce di «ricorrere al lavoro agile» attraverso «gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva». Secondo i sindacati, infatti, resta certo che «l'amministrazione può utilizzare unicamente le ferie pregresse, nel rispetto della normativa contrattuale vigente» e che comunque «non può imporre l'assegnazione di ferie che il lavoratore non abbia ancora maturato». Una diffida analoga è stata inviata anche all'Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, dove il direttore di Anestesia e Rianimazione ha ricevuto una nota in cui lo si avverte del fatto che, in caso di mancato accordo, l'amministrazione «provvederà – d'ufficio - alla programmazione delle sue ferie residue».








5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / ECONOMIA - Pagina 22

RICERCA. Un sistema modifica il Dna del coronavirus
OZONO E RAGGI PER SANIFICARE LE AMBULANZE

Duecentoventi ambulanze sanificate ogni mese grazie al lavoro h 24 di 500 operatori. Euro & Promos, azienda di Udine leader nazionale nel facility management, sta operando a pieno ritmo per la sanificazione degli ambienti da quando è iniziata l'emergenza coronavirus. Da oltre dieci anni l'azienda ha una sede logistica anche a Cagliari, dove sono ubicati uffici e magazzini per il deposito delle attrezzature utilizzate poi in tutti i cantieri attivi in regione.

L'attività è svolta con macchinari ad ozono, a vapore, oltre che con disinfettanti, come da circolare ministeriale, ma grazie ai ricercatori della propria divisione Ricerca e Sviluppo ed in collaborazione con Università ed aziende innovative sul fronte delle sanificazioni, ha al vaglio due nuove strategie: la prima è l'uso dell'irradiazione germicida ultravioletta, metodo di sterilizzazione che usa la luce ultravioletta alla lunghezza d'onda UV-C, che modifica il Dna o l'Rna del Covid-19 (ma anche di altri germi e batteri) e quindi gli impedisce di riprodursi. La seconda è relativa al perfezionamento di uno strumento già in uso, quello dell'ozono, che, saturando e ossidando l'ambiente, permette una sanificazione totale. Entrambi i progetti si sposano con l'economia circolare e l'approccio green al mondo delle pulizie.






6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / CAGLIARI - Pagina 25

SOLIDARIETÀ. Il via libera con decreto della rettrice
UNIVERSITÀ IN CAMPO: RACCOLTA DI FONDI PER L'AOU

Continua la solidarietà a favore di chi in prima linea combatte la battaglia contro la pandemia. L'Università promuove una raccolta fondi a favore dell'Azienda ospedaliero universitaria per supportare «le azioni poste in essere dalla stessa Aou per evitare il contagio e l'ulteriore diffondersi del Covid-19, garantire assistenza e cure alle persone contagiate e realizzare gli opportuni studi di ricerca clinica allo scopo di contribuire all'individuazione di farmaci e un vaccino capaci di contrastare il coronavirus». L'iniziativa è prevista in un decreto firmato dalla rettrice Maria Del Zompo. «È un sostegno concreto per operatori e pazienti - commenta Del Zompo - ma ancora di più nella ricerca di base e clinica sul coronavirus per il nostro Ateneo, che ha già dimostrato di avere più di un gruppo valido nell'affrontare le risposte alle tante domande che la pandemia ha posto alla nostra società». Per poter inviare la donazione in denaro consultare la pagina https://unica.pagoatenei.cineca.it/.

Le erogazioni liberali, poiché destinate a finanziare interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza coronavirus, beneficiano di incentivi fiscali, come previsto dal decreto Cura Italia. Per le erogazioni liberali effettuate dalle persone fisiche o da enti non commerciali è prevista una detrazione dall'imposta lorda, ai fini dell'imposta sul reddito pari al 30 per cento, per un importo non superiore a 30.000 euro, mentre per quelle effettuate dalle imprese spetta la deduzione integrale dal reddito d'impresa ai fini Irpef/Ires e Irap.








7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / SULCIS IGLESIENTE - Pagina 33

IGLESIAS. Ricercatore negli Usa
Enrico Santus nel team di studio per la app che protegge dal virus

L'obiettivo è frenare il contagio da Covid-19, ma senza travolgere la privacy. Ha questo scopo l'app ideata da un gruppo di ricercatori internazionali guidati dal Mit (acronimo di Massachusset institute of technology), tra i quali figura anche l'iglesiente Enrico Santus, 33 anni, che vive da tempo negli Stati Uniti dove si occupa di intelligenza artificiale e lavora alla Bayer. Il suo nome è tra i “cervelli” impegnati a sviluppare - sotto la direzione del professor Ramesh Raskar, del Mit Media lab - gli strumenti digitali che contribuiscano ad arginare la pandemia. Favorendo anche un ritorno alla “normalità” più sicuro, quando si potrà nuovamente uscire da casa. In quest'ottica si inserisce il “Safe paths”, un set di piattaforme e strumenti digitali che mette in primo piano la riservatezza. Come ciò sia possibile, Enrico lo spiega in termini accessibili: «La piattaforma comprende la app “PrivateKit” scaricabile sul telefonino attraverso la quale tracciare, in anonimo, chi è entrato in contatto col virus». La volontarietà è essenziale. Esempio pratico: è la stessa persona positiva al Covid-19 che, al suo medico, avrà la facoltà di dare il consenso per caricare, in un sistema centralizzato, i luoghi in cui è stato. «L'utilità consiste nel fatto che, se io so di essere stato in un luogo dove si trovava una persona positiva, posso immediatamente prendere precauzioni».

Cinzia Simbula




 

8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / OGLIASTRA - Pagina 39

Perdasdefogu
LAUREA ONLINE IN PSICOLOGIA

Corona d'alloro per Marco De Natale, 42 anni, primo cittadino di Perdasdefogu ad essersi laureato in videoconferenza all'università di Cagliari. Ieri mattina dalla propria abitazione, De Natale è stato proclamato dottore in psicologia con la votazione di 100 su 110. La tesi “Universo biker. Una ricerca sui processi di identificazione con il brand, il gruppo il leader nel mondo a due ruote” ha unito lo studio alla sua più grande passione: la moto. Marco De Natale, responsabile della sicurezza in un locale di Cagliari, è anche presidente del motoclub Balentes Bikers. Compleanno festeggiato da solo a fine marzo, e laurea in piena pandemia, ma le emozioni non sono mancate, anche se il neodottore avrebbe voluto abbracciare parenti e amici che non hanno fatto mancare il loro affetto con messaggi e chiamate. La festa è per ora solo rimandata. ( f. l. )







9 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 22 aprile 2020 / CULTURA - Pagina 43

Urbanistica. Veronese, si è spento nella sua città a 100 anni

ADDIO A LIBERO CECCHINI
L’architetto della Cittadella e dell’Exma di Cagliari

L'idea era straordinaria e fortissima: trasformare l'apice della città, una rocca che guarda tutto, in una cittadella dei musei, un luogo speciale e unico dove far battere il cuore della cultura sarda. Due giorni fa, uno dei protagonisti della più grande operazione culturale fatta a Cagliari, l'architetto Libero Cecchini, si è spento. Aveva cento anni e nella sua intensa vita ha lasciato segni importanti, in primo luogo nella sua città natale, Verona: i due ponti di Castelvecchio e ponte Pietra sull'Adige, fatti saltare dai tedeschi che battevano in ritirata, erano stati ricostruiti “come erano e dove erano” da Piero Gazzola, all'epoca Soprintendente del Veneto e da un giovane Cecchini. Un tandem di talenti riproposto anche per la Cittadella dei Musei di Cagliari. aUn'idea affascinante dell'allora Rettore dell'Università, Giuseppe Peretti», ricorda Paolo Sanjust, architetto e docente universitario.

In un piccolo volume pubblicato dall'Università, la genesi della Cittadella è da ricercare nel casuale incontro con Pietro Gazzola, fatto dal Rettore a Torino durante un convegno internazionale sui musei al quale partecipava anche Le Corbusier. Era il 1957.

La ricostruzione

Cagliari come Verona erano città duramente colpite dalla guerra: ricostruire e al tempo stesso avere una grande visione era l'impegno degli intellettuali del tempo. «L'obiettivo iniziale - ricorda ancora Sanjust - era certamente quello di recuperare i capannoni e i depositi militari allora esistenti per ospitarvi i futuri musei». Il concetto di recupero era la cifra dei due architetti che dovettero fare subito i conti con il primo stop. «Il Genio civile dichiarò inagibili, perché pericolanti, tutte le strutture esistenti, che furono distrutte. Gazzola e Cecchini dovettero perciò lavorare in uno spazio vuoto, definito dal perimetro delle mura e dalla porta d'ingresso dell'arsenale». Inutile dire che il progetto fu accompagnato da un numero incredibile di varianti, e quando fu approvato il primo stralcio e fu aperto il cantiere «cominciarono ad affiorare reperti archeologici punici e romani e tutte le stratificazioni di difesa esistenti. I lavori, iniziati nel 1965, procedettero di pari passo con i ritrovamenti archeologici, e ogni volta si adattò creando un nuovo e profondo dialogo tra il moderno e l'antico. All'epoca - aggiunge ancora il docente - era consentito». Il cantiere si chiuse nel 1974. Un ruolo importante venne giocato dall'archeologo Giovanni Lilliu, nella doppia veste di docente dell'Università, committente dell'opera e consigliere regionale.

Calcestruzzo armato

«È stata un'idea progettuale brillante», osserva Pasquale Mistretta, ingegnere, ex Rettore dell'Università, all'epoca osservatore per conto dell'Università: «Gli architetti hanno utilizzato il calcestruzzo armato sia nella forma che nella struttura, dando vita a un'architettura moderna con una valenza storica forte. Nonostante fosse sacrificato dalla pendenza, è riuscito a diversificare gli spazi. Oltre al calcestruzzo armato ha utilizzato un mix di materiali, tra cui la pietra bianca estratta dalle cave di Paringianu nel Sulcis».

Era stata l'impresa Orrù a realizzare i lavori, e tra le famiglie si creò un profondo legame di fraterna amicizia tra famiglie: i figli andavano a scuola insieme. «Libero Cecchini era un bell'uomo d'aspetto e di pensiero, ricorda la pittrice Rosanna Rossi (moglie dell'impresario, Bruno Orrù); ha lavorato alla Cittadella dei Musei con grande passione. Era un lavoro difficile da realizzare, in parte sciupato da interventi successivi».

Il mattatoio

Realizzata sulla rocca più alta della città, c'è un'altra opera preziosissima per Cagliari che porta la firma di Libero Cecchini: «È l'Exma, l'ex mattatoio - precisa ancora Paolo Sanjust - era in condizioni pietose, ma lui ed è riuscito a realizzare una delle opere più belle».

Anche se la coabitazione tra diversi condomini (Università, Comune, Regione, Ministero e Isre) della Cittadella non sempre è stata facile, alla città resta uno straordinario scrigno custode di tesori d'arte, così come il vecchio mattatoio è un luogo di bellezza e cultura.

Caterina Pinna





 

 

La Nuova Sardegna





 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 22 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 4

Indagine di Ernst&Young sulla capacità delle città italiane di passare alla fase 2
A SASSARI E A CAGLIARI RIPARTIRE SARÀ PIÙ FACILE

Conteranno contagi contenuti, reti, trasporti e digitalizzazione dei servizi

SASSARI La "ripartenza" non potrà essere uguale per tutti: le città italiane avranno condizioni differenti una dall'altra, sia in termine di estensione e gravità del contagio, sia in termini di infrastrutture. Ernst & Young, network mondiale di servizi professionali di consulenza, ha preso in esame tutti questi parametri, li ha incrociati tra loro e ha così prodotto una mappa delle città italiane descrivendone le singole capacità di affrontare in modo efficace la cosiddetta "Fase 2".La mappa distingue le città in quattro categorie: quelle predisposte a una ripartenza facile, lenta, frenata e critica. Due città sarde vengono inserite tra quelle in cui la ripartenza sarà facile: la prima a livello nazionale è Cagliari, ma tra le 12 con "semaforo verde" c'è anche Sassari (dodicesima). Le altre città Sarde (Oristano, Nuoro e Carbonia, presa come punto di riferimento per il sud Sardegna) sono da considerare a possibile "ripartenza lenta".Come si è arrivati a questa classificazione? «Cagliari è la città dove la ripartenza potrebbe essere più facile - spiegano da Ernst&Young -, grazie ad un ottimo sistema di trasporto pubblico integrato dai servizi di sharing mobility e fortemente digitalizzato, e ad una rete di sensori collegati ad una centrale di controllo urbano molto avanzata». Inoltre è stata colpita in modo abbastanza limitato dal contagio, almeno rispetto a altre realtà italiane. Il dato della diffusione del virus a Sassari è decisamente peggiore, ma evidentemente se la città del nord Sardegna è stata inserita tra quelle a ripartenza facile, hanno inciso altri parametri. Ecco quelli presi in considerazione: «Organizzazione della risposta sanitaria all'altezza (posti letto negli ospedali, medici di medicina generale, farmacie per la distribuzione dei dispositivi di protezione); infrastrutture di mobilità capienti (in grado di trasportare un certo numero di cittadini senza eccessivo affollamento), flessibili (ad es. integrate con bike e car sharing e anche i monopattini) e organizzate per la logistica urbana, il tutto supportato da servizi di infomobilità che ne consentano un più facile e immediato utilizzo». Incidono nel risultato dell'analisi anche la «ampia copertura delle infrastrutture di comunicazione a banda ultralarga fissa (fibra ottica) e mobile (5G), wi-fi pubblico capillare, scuole e amministrazioni già connesse in fibra ottica; la capacità di tenere sotto controllo la città attraverso sensori e le centrali di controllo urbano (traffico, sicurezza); i servizi pubblici interamente digitalizzati, che permettono la continuità di erogazione dei servizi evitando l'affollamento agli sportelli; l'elevata capacità di coinvolgimento digitale dei cittadini (comunicazione con app e social network), perché garantisce maggiormente che le app di tracciamento vengano scaricate dalla maggioranza dei cittadini». In sostanza «le città che hanno le infrastrutture più resilienti e le tecnologie più avanzate, sono pronte più di altre a ripartire», ma inciderà anche la diffusione del contagio: «una città con un livello di contagio più elevato potrebbe essere costretta a dover mantenere più rigorosamente il distanziamento sociale rispetto ad un'altra che ha meno contagi e che può consentire ai cittadini una maggiore libertà di movimento, con meno ripercussioni in termini di nuove ondate di contagi».Non è detto che le città più resilienti riescano a trarre più vantaggi dalla ripartenza: «Molte hanno una situazione più complessa da affrontare - dice Marco Mena, senior advisor di EY, responsabile dello Smart City Index -. Chi è in una situazione critica di contagio farà molto più fatica a muoversi in quest'ottica, mentre le città che hanno il contagio sotto controllo hanno maggiori probabilità di sfruttare la ripartenza e tornare più velocemente alla situazione che definiremo "new normal", che sarà comunque molto diversa da quella precedente».«Le città dovranno quindi definire i piani della ripartenza - commenta Andrea D'Acunto, Mediterranean government di EY -. Nel fare questo, oltre a tenere conto della situazione del contagio e dello stato delle infrastrutture urbane, dovranno lavorare imprescindibilmente su altri fattori, come la comunicazione, la rifocalizzazione dei fondi nazionali ed europei sugli investimenti su infrastrutture e servizi e lo snellimento delle decisioni». (r.pe.)







 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 22 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 8
Una diciassettenne di Quartu in Argentina con l'Erasmus vuole tornare a casa

IL BIGLIETTO COSTA 1860 EURO
FAMIGLIA ACCUSA ALITALIA

Il padre scrive al ministro Di Maio: «Prezzo incredibile per un volo di rimpatrio»

di Gian Carlo Bulla
QUARTU SANT'ELENA Quasi duemila euro per consentire alla figlia minorenne di tornare dall'Argentina: è il sacrificio che una famiglia quartese si trova costretta ad affronater in una situazione di emergenza. «Per consentire a nostra figlia Giulia, minorenne, che si trova in Argentina, per motivi di studio, di rientrare in Italia con il volo Buenos Aires- Roma, organizzato dalla Farnesina - denunciano Francesco Usala, originario di Armungia e residente a Quartu Sant'Elena, e la moglie Barbara Aiello, con una lettera indirizzata al ministro degli esteri Luigi Di Maio attraverso l'unità di crisi della Farnesina - abbiamo pagato una somma esorbitante: 1860 euro in economy». La figlia della coppia, iscritta al quarto anno del liceo linguistico Pitagora di Selargius, ha aderito allo "scambio giovani" organizzato dal Rotary International, e dal 19 agosto dello scorso anno, si trova a Mar De La Plata, a circa 400 Km da Buenos Aires, ospite di una famiglia argentina. Sarebbe dovuta rientrare in Sardegna nel mese di luglio. La studentessa è in possesso del biglietto di ritorno delle "Aerolineas Argentinas" che diventerà carta straccia perchè non le verrà rimborsato. «Il volo di rientro, che partirà da Buenos Aires giovedì pomeriggio e arriverà a Fiumicino venerdì mattina- sottolinea il padre della studentessa- doveva essere operativo alla fine di marzo. Siamo invece alla fine di aprile. Il ritardo ha creato grandi disagi. Alitalia, poi, per la tratta in oggetto Buenos Aires - Fiumicino, pratica prezzi non solo esagerati, ma non compatibili con logiche di mercato (il volo New York - Roma organizzato dalla Farnesina costa circa 800 euro), e soprattutto non compatibile con il concetto di volo di rimpatrio, organizzato per venire incontro agli italiani rimasti bloccati all'estero. I due voli precedenti organizzati per il 23 marzo erano costati solamente 75 euro a persona». I genitori della studentessa sottolineano « il comportamento impeccabile tenuto dal Consolato italiano di Buenos Aires, che si era preso cura di organizzare liste prioritarie e di tenere aggiornati i passeggeri nonostante fino a ieri mattina non sapessero nulla del volo, perché nessuna comunicazione è stata fatta dal ministero degli esteri».Al ministro Di Maio nella lettera si chiede «un intervento su Alitalia perché agisca su questi prezzi francamente inverecondi e un suo intervento per evitare questo aggravio economico».





 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 22 aprile 2020 / SASSARI - Pagina 15

Soro (Aou) ammonisce il personale per i post di sanità sui social
SASSARI Nuove disposizioni in materia di utilizzo dei social da parte dei dipendenti dell'Azienda ospedaliero universitaria. Le ha ribadite ieri con una comunicazione a tutto il personale, una sorta di "ammonizione", l'amministratore straordinario Giovanni Maria Soro. La nota porta anche la firma del direttore amministrativo Antonio Lorenzo Spano e del direttore sanitario facente funzioni Bruno Cossu.Il provvedimento fa riferimento alle direttive regionali - che avevano già sollevato non poche polemiche - contenute nel documento del 16 marzo 2020. La direttiva della Regione chiedeva alle direzioni generali delle Aziende sanitarie «di avviare senza indugio opportuni provvedimenti disciplinari verso chiunque non si attiene strettamente a tale disposizione, ribadendo che qualunque attività comunicativa di codeste aziende deve essere autorizzata da questa Regione». Soro usa un tocco più elegante: richiama lo «spirito di collaborazione nell'interesse generale dell'Azienda e dei cittadini» e fa riferimento alla necessità di «una corretta e puntuale osservanza delle disposizioni in materia di social». Poi la parte più decisa e perentoria del documento: «Purtroppo, anche di recente, si è riscontrata la reiterata inosservanza delle disposizioni da parte di alcune persone che rientrano tra il personale dell'Azienda - scrive Soro - e che, parlando a titolo individuale, portano delle evidenze non riscontrabili o peggio non veritiere con ripercussioni negative sulla corretta informazione e comunicazione ai cittadini che - nella emergenza da Covid-19, invece riveste particolare importanza».






 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 22 aprile 2020 / SASSARI - Pagina 16

L'Università mette on line il suo "Virus della conoscenza"
SASSARI È nato "Unisslive - Il virus della conoscenza", il programma di incontri on line ideato dall'ateneo di Sassari. L'iniziativa è rivolta in primo luogo ai bambini e ai ragazzi, per i quali le misure di contenimento hanno rappresentato uno stravolgimento della loro quotidianità. Gli appuntamenti, tutti reperibili sulla pagina dedicata https://www.uniss.it/node/9985, proseguono questa settimana con un taglio pensato per le scuole primarie. Domani alle 15,30 su Google Meet, la giurista Carla Bassu, professoressa di Diritto Costituzionale, nel corso dell'evento "Io e i miei diritti" parlerà con i bambini delle scuole primarie dei diritti che stanno alla base della nostra Costituzione e della società. Venerdì, sempre alle 15,30 sulla piattaforma Google Meet, il professor Pier Andrea Serra, neurofarmacologo, illustrerà i meccanismi bio-chimici che attivano e governano le nostre emozioni nell'ambito dell'incontro intitolato "La chimica delle emozioni".Gli insegnanti interessati a ricevere maggiori informazioni o ad iscrivere le proprie classi devono inviare un'e-mail all'indirizzo unisslive@uniss.it.





 

 

13 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 22 aprile 2020 / PROVINCIA DI NUORO - Pagina 25

I locali del Comune messi a disposizione dal sindaco Ledda per ovviare ai problemi di connessione
Sarule, il municipio ospita la laurea di Federico

di Michela Columbu
SARULE Le lauree al tempo del Coronavirus stanno regalando emozioni ben diverse da quelle solite celebrate nell'aula magna della propria università. Qualche giorno fa infatti un sarulese di 25 anni è stato incoronato dottore nel luogo di massima rappresentanza locale: il municipio del suo paese dove si è collegato in videoconferenza con la commissione di laurea intervenuta grazie alla tecnologia. Un luogo e una modalità insolita, visto che la maggior parte dei laureandi in tutta Italia si collega da casa, ma nel caso di Federico Nieddu, studente di chimica e tecnologia farmaceutica all'Università di Sassari, la connessione ballerina di casa per via dell'incertezza del segnale, lo ha portato a chiedere ospitalità tra le mura del Comune. E qua, un emozionato sindaco in fascia tricolore, ha dato piena disponibilità e garantito al contempo il rispetto delle prescrizioni. «La discussione è andata benissimo ed è stata lineare - spiega Federico -. La connessione stabile del Comune ha permesso di portare a termine tutta la procedura prevista. Certo avremmo voluto festeggiare come si deve, invece ci siamo limitati a un contesto famigliare. Recupereremo». La tesi "Ottimizzazione di un lead compound a struttura chinazolindionica come induttore delle Reactive Oxygen Species" per il trattamento dell'adenocarcinoma duttale epatico" con relatore il professore Mario Sechi, gli è valso un 110 pieno con lode, una soddisfazione in più nonostante le difficoltà sopraggiunte nel periodo di preparazione alla laurea. Paolo Ledda, primo cittadino di Sarule, si è detto onorato a nome del Municipio di poter essere strumento per il raggiungimento di un obiettivo così importante. E sottolinea come purtroppo anche a Sarule, ma il problema è diffuso ovunque in Barbagia, in questo periodo si senta ancora più forte il divario digitale: cioè l'assenza di quelle infrastrutture che permettano uguali possibilità di accesso alla rete come in altre zone d'Italia. «A Sarule purtroppo non è ovunque che c'è la connessione - spiega il primo cittadino - e questo ovviamente rappresenta un grande limite. Per questo mi sento di dire a tutti coloro che hanno bisogno di una certa stabilità di collegamento, e che hanno impegni, per così dire inderogabili, come la discussione di una tesi, un esame universitario o un colloquio importante, che con tutte le dovute precauzioni è possibile farlo con queste modalità». Il Municipio infatti in questo periodo è chiuso al pubblico e può garantire il rispetto della normativa anti Covid all'interno degli uffici.

 

 

Questionario e social

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