UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 17 giugno 2020

Mercoledì 17 giugno 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
17 giugno 2020

L'Unione Sarda

 


 

 

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 giugno 2020 / AGENDA - Pagina 22

La nomina. Prestigioso incarico
STEFANO DEL GIACCO PRESIDENTE EAACI

Stefano Del Giacco è il nuovo presidente di Eaaci, l'Accademia europea di allergologia e immunologia clinica, la più grande e autorevole società scientifica del mondo in questo settore. Lo specialista del Policlinico Duilio Casula è stato eletto in occasione del Congresso dell'organismo che quest'anno si è svolto completamente online. Il mandato inizierà al termine del Congresso 2021 a Madrid e si concluderà nel 2023.

Del Giacco, è vicepresident education and speculati, incarico che prevede anche un ruolo di rappresentanza presso gli enti regolatori e le Istituzioni europee (tra cui il Parlamento Europeo) e presso l'European Medicines Agency.

Il curriculum

Laureato a Cagliari nel 1993, specializzato in medicina interna nel 1998 e in medicina dello sport nel 2007, Stefano Del Giacco è anche docente di medicina interna. Visiting professor all'Imperial College di Londra nel 2011 e nel 2012, è associate editor e membro dell'editorial Board rispettivamente di Pediatric Allergy and Immunology e di Clinical and translational Allergy.

La società

L'Eaaci è stata fondata nel 1956, conta oltre 12mila soci ed è la più grande e autorevole Società scientifica al mondo in questo settore. Ha sede a Zurigo e ha un ufficio a Bruxelles. Si occupa della promozione della ricerca di base e clinica in allergologia e immunologia clinica, della disseminazione di linee guida e di informazione scientifica e funge da referente per le Istituzioni scientifiche, sanitarie e politiche. Tiene un congresso annuale con circa 9mila partecipanti.






 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 giugno 2020 / OLBIA E GALLURA - Pagina 38

Olbia
UNIVERSITÀ, VIA AI LAVORI

Il polo universitario nel centro della città prende forma. Domani alle 15,30 nella sede dell'Area marina protetta Tavolara Punta Coda Cavallo, il direttore Augusto Navone firmerà il contratto per la ristrutturazione dei locali dell'ex Area Sep di via dei Lidi, che diventeranno il centro dei servizi didattici, per il corso di Laurea magistrale in Gestione ambiente e territorio, percorso formativo dell' Università di Sassari di cui l' Amp di Tavolara è sostenitore e tutor. L'area SEP verrà ristrutturata a fronte di un finanziamento Regionale di 700.000 mila euro, ottenuto dal Consorzio di gestione dell'Amp due anni fa. Il Complesso diventerà uno dei centri didattici, insieme all'Expo e allo stabile ex UPIM, del Consorzio Polo Uni Olbia (di cui l' Area marina di Tavolara è un socio fondatore) che gestirà tutti i servizi didattici delle attività universitarie decentrate in città.

 

 

 

 

 

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 giugno 2020 / COMMENTI - Pagina 39

L’intervento
I RISVOLTI SARDI DEL CASO FLOYD

Mentre nel mondo la gente scende in piazza per la buonanima di George Floyd, in Italia “sua altezza” Emanuele Filiberto minaccia di scendere in campo. Il parallelismo potrebbe apparire risibile e un po' strambo se non fosse che se una ragazza volesse manifestare per Floyd nel centro di Cagliari ci troverebbe una statua di un avo di Emanuele Filiberto; se un ragazzo volesse uscire per protestare contro il razzismo si troverebbe, anche nel più piccolo paese della Sardegna, a percorrere strade che con i loro nomi riconducono alla storia monarchica sabauda e italiana. Percepirebbero che stanno manifestando contro valori - razzismo e dispotismo - che, seppur con differenze di grado e sostanza, quelle statue e vie incarnano nella loro storia di sardi?

Nel maggio del 1793 una rappresentanza firmata dal “popolo di Cagliari” denunciava il disprezzo con cui la corte sabauda trattava i sardi da “canaglia, vili, codardi” dopo che questi avevano difeso l'isola e il regno dall'invasione francese. Era solo l'inizio di un'escalation che fra congiure e insulti (molto in voga il sempreverde “sardignoli”) porterà alla “Sarda Rivoluzione”, ai moti antifeudali e repubblicani sardi. Una rivoluzione che si concluderà, anche a causa della complicità di molti sardi, con il sanguinario furore della Controrivoluzione. La straziante uccisione pubblica, nel 1802 a Sassari, del giovane notaio cagliaritano Francesco Cillocco, reo di aver ravvivato la sollevazione rivoluzionaria inneggiando “Uguaglianza e Libertà! A nome del Popolo e Sarda Nazione!” insieme al parroco di Torralba Francesco Sanna Corda, segna un apice simbolico di quel periodo. Quasi quanto il cannoneggiamento che rade al suolo l'intero paese di Bono, reo di essere luogo natale di Giovanni Maria Angioy.

In quei tumultuosi anni il popolo di Cagliari aveva giurato che “non si scancelleranno giammai dalla memoria de' sardi la maniera al sommo difidente, e spregevole, colla quale furono trattati”. E invece la memoria si cancella, eccome! La sconfitta e la forca “scancellano amarolla”. E proprio a causa di quella rimozione oggi passeggiamo, manifestiamo, amiamo in costante compagnia di chi ci trattò in modo sprezzante e violento. Forse non ci colpisce o urta. Ma certamente quella presenza ci priva, quantomeno, della possibilità di riempire lo spazio pubblico di persone che ci hanno amato, che si sono sacrificate per noi. Ci priva di luoghi zeppi di esempi nostri e positivi, da raccontare senza imbarazzo (e senza darci la zappa sui piedi) ai bambini come ai turisti.

Forse bisognerà aspettare che si rinnovi la percezione di un'ingiustizia, subita qui o altrove, per vedere anche qui certe statue abbattute. Ma sarebbe ancor meglio se, avendo il coraggio di fare i conti con la nostra storia, cambiassimo in modo creativo. E certi simboli li relegassimo in un museo del nostro passato, dove il loro significato sia conosciuto e ricordato, come monito a non rivivere certe tragedie. Sarebbe anche l'occasione per riempire nuovamente e diversamente i luoghi della nostra vita, magari facendo in modo che in essi risuoni quotidianamente lo spirito dell'Achille della Sarda Liberazione, uno dei grandi manifesti della Sarda Rivoluzione: “Del dispotico potere / Ite al fuoco iniqui editti;/ Son del sardo i primi diritti,/ Uguaglianza e libertà./ Solo il popolo è sovrano,/ Egli solo ha scettro e brando,/ Nascer dee dal suo comando/ Ogni giusta autorità”. Oppure, chissà, i sardi dalla memoria “scancellata” voteranno in massa Emanuele Filiberto e gli ergeranno una statua a fianco a quella dei suoi avi.

FRANCISCU SEDDA

Questionario e social

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