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Medicina, brilla la clinica ortopedica

La rivista statunitense "Bone and Joint Newsletter" pubblica la ricerca firmata dal team di Antonio Capone. “Abbiamo trattato le fratture del ginocchio con una moderna tecnica mini invasiva” spiega il direttore. Un gol clinico, scientifico e assistenziale di pregio
31 gennaio 2020
Cagliari. L'ospedale Marino ospita la Clinica universitaria di ortopedia e traumatologica

Dalla facoltà di Medicina risposte cliniche puntuali, innovative e accreditate. Nel segno di una risposta alle esigenze dei pazienti

Mario Frongia

Una medicina al passo con i tempi. Anzi, sempre in prima fila nel percorso che coniuga competenze, innovazione e metodiche di alta qualità. Alla Clinica ortopedica e traumatologia dell’Università di Cagliari, ad esempio. Il team guidato da Antonio Capone ha visto il proprio lavoro scientifico - eseguito dagli specialisti del Dipartimento di scienze chirurgiche, operanti nella struttura dell’ospedale Marino - pubblicato dalla prestigiosa rivista "Bone and Joint Newsletter". L’articolo è stato poi citato dalla rassegna stampa di settore negli Stati Uniti e non solo. In breve, un pregiato goal clinico, scientifico e accademico di respiro mondiale. Con una ricaduta straordinaria anche sui pazienti e sulla qualità delle risposte medico sanitarie offerte dall’ateneo nel territorio. Una filiera seguita e supportata con attenzione dal rettore Maria Del Zompo e dal pro rettore delegato per la materia, Francesco Marongiu.

Cagliari. Da sinistra, Antonio Capone e Marco Verona
Cagliari. Da sinistra, Antonio Capone e Marco Verona

Metodica avanzata e gioco di squadra: il sale del successo

Uno studio, quello firmato da Marco Verona, Giuseppe Marongiu e Antonio Capone - con Gaia Cardoni, Nicola Piras Luca Frigau - plaudito dal board degli esperti quale “esempio di rilevanza clinica”. Uno scenario in cui il gioco di squadra è stato ben sincronizzato. “Lo studio ha evidenziato l'importanza della tecnica mini invasiva in artroscopia nel trattamento delle fratture articolari di ginocchio. La metodica rappresenta una complessa ma efficace tecnica chirurgica che garantisce risultati clinici di elevata qualità con minori tassi di complicanze e più rapida ripresa funzionale rispetto alle tecniche tradizionali” spiega il professor Capone, direttore della Clinica di ortopedia e traumatologia. La ricerca ha per titolo " Arthroscopically assisted reduction and internal fixation (ARIF) versus open reduction and internal fixation (ORIF) for
lateral tibial plateau fractures: a comparative retrospective study", vd Journal of Orthopaedic Surgery and Research (2019) 14:155

Le fratture al piatto tibiale trattate e studiate dall'equipe cagliaritana
Le fratture al piatto tibiale trattate e studiate dall'equipe cagliaritana

La nuova tecnica evidenzia un miglior recupero funzionale e riduce le complicanze post operatorie

“Abbiamo evidenziato il trattamento delle fratture articolari del ginocchio, in particolare del piatto tibiale, con una moderna tecnica mini-invasiva artroscopica e con fissazione percutanea. L’artroscopia consente di visualizzazione attraverso una telecamera ad alta definizione la superficie articolare durante la fase di riduzione della frattura in modo da ripristinare l’anatomia articolare precedente al trauma. A seguire, si posizionano delle viti di stabilizzazione che fissano la frattura e evitano le scomposizioni” rimarca il dottor Verona. “I risultati del nostro studio hanno evidenziato ottimi risultati clinici e un recupero funzionale più rapido, con durata inferiore della necessità d fisioterapia. E soprattutto, un tasso di complicanze post operatorie e di re-intervento inferiore rispetto alle tecniche tradizionali” sottolinea il dottor Marongiu. In breve, una best practice che premia il lavoro degli specialisti della Clinica ortopedica e traumatologica dell’ateneo del capoluogo.

Giuseppe Marongiu
Giuseppe Marongiu

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