Martedì 7 aprile 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
07 aprile 2020

L'Unione Sarda



 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 aprile 2020 / PRIMA
L’analisi

LE PROPOSTE PER RIPARTIRE
di Beniamino Moro

Nella riunione dell'Eurogruppo di oggi verranno selezionate le proposte per la ripartenza economica, da inviare al Consiglio dei capi di Stato e di Governo di giovedì. Sul tavolo sono in discussione proposte della Commissione Ue e dei singoli Stati. Quella più impegnativa riguarda un'assicurazione temporanea anti-disoccupazione presentata dalla presidente Ursula Von der Leyen. Si chiama “Sure” e fa riferimento al sistema tedesco di sostegno statale al part-time.

Nella versione europea, il piano “Sure” si aggiunge ai sistemi di ammortizzatori sociali nazionali e potrà mobilitare fino a 100 miliardi di euro, da concedere in prestito ai Governi che necessitano di rifinanziare la propria cassa integrazione. I soldi verrebbero raccolti emettendo titoli europei garantiti dai 27 Stati membri, che devono impegnarsi per circa 25 miliardi. Di fatto, tali titoli sarebbero una prima forma di eurobond, che consentirebbero a Italia e Spagna, i Paesi in maggiore difficoltà, di ricevere prestiti superiori alle garanzie da loro fornite. Non a caso, “Sure” dovrebbe essere collaudata partendo inizialmente proprio dalle aree di Milano e Madrid. (...) segue a pagina 13

PRIMO PIANO - Pagina 13
Oggi vertice dell’Eurogruppo, ancora forti le tensioni
TUTTE LE PROPOSTE PER SOSTENERE L'ECONOMIA

(...) La Von der Leyen propone anche di costituire un fondo di sostegno sanitario con quel che resta del bilancio comune e di dirottare sull'emergenza tutti i fondi strutturali già assegnati ai singoli Paesi. La proposta della Commissione Ue è completata da un fondo per gli indigenti, da aiuti a pescatori e agricoltori, da un piano per dirottare verso l'emergenza gli aiuti delle politiche di coesione e da un mini-fondo ai sistemi sanitari da tre miliardi. «Il nostro piano Marshall», lo ha definito la presidente Ue, che sommato agli interventi nazionali potrà mobilitare sino a 2.770 miliardi di euro, «la più ampia risposta finanziaria a una crisi europea mai data nella storia». Confrontabile con i megastanziamenti delle superpotenze come gli Stati Uniti e la Cina. I primi, infatti, hanno già varato un primo pacchetto di spesa pubblica da duemila miliardi di dollari, il 9,5% del Pil. Inoltre, Trump ha già preannunciato un secondo pacchetto più vasto del primo, come se l'Italia varasse in due mesi una manovra espansiva di 360 miliardi. La Cina, a sua volta, ha annunciato un programma contro la pandemia costituito da 7.500 miliardi di yuan di nuovi investimenti, pari all'8% dell'economia cinese.

L'Eurogruppo di oggi dovrebbe concordare inoltre anche altre misure da circa mille miliardi, incentrate sui prestiti Mes e della Banca europea degli investimenti (Bei), in grado di promuovere ulteriori stimoli per la crescita. Per tutti i Paesi si apre l'opzione di una linea di credito da parte del Mes pari al 2% del Pil, senza clausole di condizionalità sulla sostenibilità del debito. Anche la Bei alzerà i suoi volumi di credito. Tutte queste misure, tuttavia, aggiungono ulteriore debito sui singoli Stati: non c'è ancora, se non in maniera limitata, la messa in comune dello sforzo e del rischio. Resta dunque ancora la tensione su una vera risposta solidale di lungo periodo da dare alla crisi.

In questo quadro, il nostro governo, dal canto suo, prevede l'erogazione di nuovi sostegni all'economia per complessivi 35-40 miliardi, con due decreti legge: il primo emanato ieri per fornire nuova liquidità a tutte le imprese attraverso il Fondo di garanzia per le piccole e medie aziende, che riceverà altri 5 miliardi per garantirne circa 100 di credito. Il secondo, che verrà emanato a ridosso di Pasqua, per prorogare e rafforzare le misure per lavoratori e famiglie. Tra le misure, 4-5 miliardi dovrebbero andare alla Cassa depositi e prestiti per le grandi imprese, anche qui con una potenza di fuoco fino a 100 miliardi di crediti. In tutto 200 miliardi che si sommerebbero ai 350 mobilizzabili, secondo il Tesoro, col decreto Cura Italia già in vigore. Infine, sembrerebbe prendere corpo anche la proposta avanzata dal rappresentante della Bundesbank nel comitato esecutivo della Bce, Isabel Schnabel, dell'emissione di coronabond una tantum: sarebbe un'altra mano tesa verso l'Italia e la Spagna.

BENIAMINO MORO
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 






2 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 aprile 2020 / MONDO - Pagina 17

Egitto. Beffa giudiziaria

ZAKY, L'UDIENZA SLITTA DI NUOVO

PENE SEVERE  Nell'Egitto reduce da due rivoluzioni (2011-2013), che risponde con l'autoritarismo all'instabilità causata da jihadismo e proteste della Fratellanza musulmana messa al bando, per i reati contestati a Zaky è prevista una lunga detenzione.

IL CAIRO Nuovo rinvio di una settimana a causa del coronavirus per l'udienza in cui ieri si doveva decidere se prolungare o meno di altri 15 giorni la custodia cautelare di Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell'Università di Bologna in carcere da due mesi in Egitto per propaganda sovversiva, incitamento alla protesta e a crimini terroristici su un account Facebook che secondo la difesa non era curato da lui.

La legale del 28enne ha riferito che il procuratore le ha chiesto se Patrick avesse ricevuto i libri che aveva chiesto di riavere e lei ha risposto di non saperlo perché lo studente non può ricevere visite per via dell'emergenza coronavirus.







3 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 aprile 2020 / CAGLIARI - Pagina 21

Università. Del Zompo

DONNE E ABUSI: L'APPELLO

ECCO I NUMERI  La rettrice ricorda che è sempre attivo il numero nazionale antiviolenza e stalking 1522 e che esiste l’app 1522 scaricabile sullo smartphone.

Arriva dalla rettrice dell'Università Maria Del Zompo un accorato appello a tutta la comunità accademica (e non solo) per ricordare che le restrizioni dovute all'emergenza sanitaria che stiamo vivendo stanno aggravando pesantemente la situazione di molte donne fragili e in difficoltà. Occorre non abbassare la guardia - è il richiamo - perché «molte donne vittime di violenza domestica», si legge, «in queste settimane sono costrette a restare a diretto contatto con i propri aguzzini mettendo maggiormente a rischio la propria vita e la propria salute».

Ricordando che da quando è iniziata la quarantena il numero delle segnalazioni ai centri antiviolenza e delle denunce alle forze dell'ordine è crollato, Del Zompo spiega che «per le donne, in queste condizioni, diventa difficile anche chiedere aiuto con una semplice telefonata per paura di essere poi aggredite e subire violenza dal proprio convivente».

La rettrice chiede di far conoscere e utilizzare tutte le modalità con cui è possibile segnalare episodi di violenza, dei quali si è testimoni anche indiretti: ricorda che è sempre attivo il numero nazionale antiviolenza e stalking 1522 e che esiste l'app 1522 scaricabile sullo smartphone per comunicare con le operatrici e chiedere aiuto.






4 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 aprile 2020 / CAGLIARI - Pagina 21
POLICLINICO
Donazione e trapianto

La generosità dei sardi in questo periodo difficile, a causa della pandemia da coronavirus, non ha davvero fine. L'altra notte, in una sala del Blocco operatorio del policlinico Duilio Casula, è stato eseguito un prelievo d'organi da un donatore di 64 anni morto a causa di un'emorragia cerebrale. La famiglia dell'uomo ha subito dato l'assenso per il prelievo: il fegato e due reni. Il fegato è stato trapiantato ieri a un paziente sardo al Brotzu, dove si dovrebbe impiantare anche uno dei reni su un altro paziente. L'altro rene è invece destinato a restituire la salute a una persona che sarà operata nella Penisola.

È la prima volta che al Brotzu si esegue un trapianto di organi prelevati al Policlinico di Monserrato.

«È una giornata di speranza per tutti in questo periodo difficile e complesso - dice il direttore generale dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino - proprio per questo vorrei ringraziare tutto il personale sanitario che ha reso possibile questa donazione. Il pensiero va anche ai familiari per il nobile gesto che hanno compiuto, giunto in un momento estremamente delicato per la nostra Isola».







5 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 aprile 2020 / HINTERLAND - Pagina 24

Monserrato. Studentessa dell’Università di Bologna: 110 e lode a domicilio

«LA MIA LAUREA IN STREAMING»
Discute la tesi seduta sul divano di casa con i prof collegati al pc

La tesi è stata discussa in streaming sul divano della sua casa di Monserrato, poi la proclamazione virtuale con i docenti a chilometri di distanza. Tutto davanti agli occhi commossi di mamma, papà e sorella, che non sono riusciti a trattenere applausi e lacrime di gioia mentre assistevano nella stanza accanto. Un'esperienza indimenticabile per Martina Anselmeti, 26 anni, laureata ai tempi del coronavirus in “Cinema, televisione e produzione multimediale” all'Università di Bologna. «È stato emozionate, appena sarà possibile farò una doppia festa per condividere con tutti questo traguardo», racconta la neo dottoressa monserratina.

Laurea in streaming

La tesi di laurea è stata discussa nel primo pomeriggio dello scorso 13 marzo. Martina, comodamente seduta nel divano del salotto, con indosso un tailleur rosa antico e un filo di trucco per l'occasione. «L'unica trasgressione è stata tenere le pantofole anziché mettere i tacchi», confessa la ragazza. I professori oltremare, collegati sulla piattaforma Teams, organizzata dall'università bolognese per le lezioni e lauree online, rigorosamente a distanza come impone il coronavirus. «Tutto molto surreale, ma comunque emozionante», racconta Martina. «Ho vissuto l'esperienza della laurea tradizionale qualche anno fa quando ho concluso il percorso della triennale a Cagliari: nell'aula della facoltà, con i professori a pochi passi da me. E tutti i miei affetti intorno, che tra abbracci e baci mi hanno prima incoraggiata e poi festeggiata subito dopo la proclamazione. Stavolta no», ammette, «ma è stato bello comunque. E di certo lo ricorderò per tutta la vita». Dopo venti minuti di discussione davanti al computer, la proclamazione in streaming con il massimo dei voti: 110 con lode. «Mi sono commossa, e nonostante la distanza ho sentito la solidarietà dei professori», ricorda Martina. «C'era un clima di vicinanza che mi ha trasmesso tranquillità e messa a mio agio».

Tesi in famiglia

Nella cucina accanto al salotto c'erano mamma Maria Paola, papà Giampaolo e la sorella Benedetta. Gli affetti più cari che l'hanno supportata e insieme a lei hanno pianto di felicità. «Ci tenevo tanto che fossero presenti», dice la giovane neolaureata monserratina. «Sono partita da Bologna tre giorni prima della laurea: appena ho saputo delle restrizioni imposte dal Governo anche per l'Università, ho pensato che avrei voluto almeno la mia famiglia con me». Dopo qualche ora la partenza: destinazione Monserrato.

Festa rinviata

«Non ci sono stati i coriandoli, nessuna stretta di mano dei professori e nessun bacio o abbraccio reale da parte degli amici», ammette Martina. «Non c'è stata piazza Verdi, e neanche lo spumante stappato come avrei voluto dopo la proclamazione. Ma c'erano comunque i fiori, i cartelloni fatti arrivare dagli amici. E i sorrisi dal vivo di mamma, papà e Benedetta che hanno organizzato un bel pranzo e hanno reso tutto speciale». I festeggiamenti allargati possono aspettare. «Quando sarà conclusa quest'emergenza organizzerò due feste», promette la ragazza. «Una con tutta la famiglia, comprese le nonne Savina e Mariuccia che non vedo l'ora di abbracciare. E l'altra con amici e colleghi di Bologna, la mia seconda famiglia negli ultimi anni».

Poi arriverà il momento per Martina di provare a sfondare nel mondo della televisione e del cinema. Le ambizioni non mancano: »Mi piacerebbe lavorare nella produzione televisiva o cimentarmi nel settore dell'organizzazione degli eventi, magari a Milano o Torino».

Federica Lai

 

 

 

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 aprile 2020 / CAGLIARI - Pagina 20
L’emergenza. Si studiano modalità a tutela della salute dei bagnanti in spiaggia

IL FUTURO DEL POETTO? MENO GENTE
Ombrelloni a distanza di sei metri: le nuove regole in riva al mare

Ombrelloni a distanza di cinque-sei metri l'uno dall'altro e non più di due lettini per ciascuno ad almeno un metro l'uno dall'altro. Quindi, sanificazione costante di tutti i servizi, compresa la pulizia dell'arenile alla fine di ogni giornata. Anche nella spiaggia libera dovranno valere nuove prescrizioni: non più asciugamani e ombrelloni appiccicati ma stesi e piantati a distanza di sicurezza. Di ingressi a rotazione, invece, nessuno parla. Ma sembra evidente che potrebbe essere questo lo scenario.

NUOVO CORSO. Benvenuti al Poetto, estate 2020: il dopo coronavirus, anche sulla spiaggia, dovrà contemplare capienze ridotte per mantenere le distanze di sicurezza. Abitudini e consapevolezze inedite quindi, dovranno essere le basi di una nuova normalità. «Per ora si tratta solo di ipotesi», spiega Danilo Cacciuto, presidente del Sib-Confcommercio Sud Sardegna, il sindacato dei balneari. Scordiamoci, quindi, l'affollamento tipico della Prima Fermata. Anche gli stabilimenti pensano a riorganizzarsi. «Ci vorrà un po' di tempo prima di riaprire», spiega Sergio Angiulli, titolare delle Palmette. «Il distanziamento tra i lettini sarà praticamente una cosa certa. Così come è certo che quest'anno perderemo tra il 60 e l'80% del fatturato. L'incognita, invece, è l'avvio della stagione», aggiunge.

Gli imprenditori vivono queste giornate con ansia. «Oltre alla preoccupazione per la salute, lottiamo per la sopravvivenza delle aziende e ragioniamo su come salvarle», spiega Maria Annunziata Abis, presidente della cooperativa Golfo degli Angeli. «Abbiamo responsabilità verso la clientela e tutti coloro che aspettano la stagione per poter lavorare con noi», aggiunge.

LE PROPOSTE. Gli imprenditori avanzano alcune proposte. «Col noleggio libero», cioè ombrelloni e lettini anche fuori dall'area in concessione, «potremmo recuperare parte di quello che perderemo e fare da sentinelle per il rispetto delle nuove regole che dovrebbero valere anche per la spiaggia libera», dice Cacciuto. Gli imprenditori chiedono la possibilità di estendere il raggio d'azione solo per questa stagione, fermo restando che rimarrà comunque una porzione di spiaggia libera. «Chiediamo, inoltre, l'adeguamento delle concessioni, una passaggio che ci consentirebbe di programmare e fare investimenti», aggiunge.

Il primo giugno, giorno in cui potrebbero comparire al Poetto i lettini della cooperativa Golfo degli Angeli, è dietro l'angolo. «Il rispetto di questo calendario, oggi, non dipende da noi. Avremo bisogno del sostegno del governo e delle istituzioni locali», spiega la presidente. E aggiunge: «Il calo dei contagi di questi ultimi giorni e la primavera che avanza ci inducono a un prudente ottimismo. Ma ciò che ci dà forza sono i clienti storici che, nonostante tutto, continuano a chiedere preventivi».

AL MARE SENZA ANSIA. Aspettando la fase 2 dell'emergenza, la domanda ricorrente è una: c'è il pericolo che il virus si propaghi attraverso la sabbia? «Oggi sappiamo che la principale via di contagio del coronavirus è quella respiratoria e che è necessario un contatto stretto con una persona infetta o l'aver condiviso spazi stretti senza ricambio di aria», spiega Sofia Cosentino, docente di Igiene all'Università. «Negli studi sulla possibile contaminazione ambientale da parte dei coronavirus, suggerendo una possibile sopravvivenza nell'aria, sulle superfici e sugli oggetti, le determinazioni sono state fatte in ambienti chiusi, mentre la sopravvivenza del virus negli ambienti esterni al momento non è nota con certezza. Pertanto, in assenza di dati specifici sulla sopravvivenza del coronavirus nella sabbia o in mare, tale modalità di contagio può ritenersi improbabile».

Mauro Madeddu



 

La Nuova Sardegna




 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 7 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 3
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI/L'APPELLO
Del Zompo: «Donne a rischio violenza»

CAGLIARI. Un accorato appello a non abbassare la guardia contro la violenza sulle donne. Perché «molte vittime in queste settimane sono costrette a restare a diretto contatto con i propri aguzzini mettendo maggiormente a rischio la propria vita e la propria salute». Un invito lanciato in una lettera aperta firmata dalla rettrice dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo (nella foto). Con una richiesta: diffondere in tutti i modi possibili lo spot, promosso anche dall'ateneo, che qualche mese fa venne diffuso anche in occasione di alcune partite del Cagliari Calcio, sui pullman del Ctm e sui monitor dell'Aeroporto di Cagliari-Elmas. Obiettivo: far conoscere e utilizzare tutte le modalità con cui è possibile segnalare episodi di violenza, di cui si è testimoni, anche indiretti. Del Zompo ricorda che, da quando sono scattate le limitazioni imposte dal Governo per il contenimento della pandemia, il numero delle segnalazioni ai centri antiviolenza e delle denunce alle forze dell'ordine è crollato. «Per le donne - continua la rettrice - in queste condizioni, diventa difficile anche chiedere aiuto con una semplice telefonata per paura di essere poi aggredite e subire violenza dal proprio convivente». Del Zompo si rivolge a tutta la comunità accademica «per ricordare questo gravissimo problema e segnalarvi che è sempre attivo il numero nazionale antiviolenza e stalking 1522 e che esiste l'app 1522 scaricabile sullo smartphone per comunicare con le operatrici e chiedere aiuto. Dobbiamo assolutamente scongiurare che questa emergenza sanitaria determini un'ulteriore impennata di violenze sulle donne e di femminicidi».

 






8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 7 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 6
CAGLIARI
Dona gli organi e salva tre vite

Nonostante l'emergenza Coronavirus non si ferma la donazione degli organi. L'altra notte nel Blocco operatorio del Policlinico Duilio Casula, è stato effettuato un prelievo d'organi da un donatore di 64 anni morto per emorragia cerebrale. La famiglia ha subito dato l'assenso per il prelievo: un fegato e due reni che hanno ridato vita e speranza a tre pazienti sardi. Ovviamente tutti, donatore e trapiantati, sono stati sottoposti, come da protocollo, al test per accertare la loro negatività al Covid-19. «È una giornata di speranza per tutti in questo periodo difficile e complesso - afferma il direttore generale dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino - proprio per questo vorrei ringraziare tutto il personale sanitario che ha reso possibile questa donazione. Il pensiero va anche ai familiari per il nobile gesto, che arriva in un delicato momento per la nostra Isola».
 

Questionario e social

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