Martedì 4 agosto 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
04 agosto 2020

L'Unione Sarda

 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 agosto 2020 / PRIMA PAGINA

L’intervento
SEPARARE LE CARRIERE

di Leonardo Filippi
Proprio in questi giorni è prevista la discussione della proposta di legge costituzionale per l'attuazione della separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura, sostenuta dall'Unione delle Camere penali, ed è l'occasione buona per discutere sul tema.

Il caso Palamara, ex pm a Roma e oggi sotto processo per corruzione, dovrebbe insegnare, almeno, a distinguere tra pm e giudice. E invece si continua a confonderli, anche negli organi di informazione, perché oggi sono per legge due colleghi che superano lo stesso concorso, hanno gli stessi avanzamenti di carriera, lo stesso Csm gestisce la loro vita professionale, dall'assunzione alle promozioni, dalle sanzioni al pensionamento, per giunta con possibilità di passaggio da una funzione all'altra. Eppure uno è il giudice del processo, l'altro è una parte, uno è il controllore, l'altro è il controllato.

Forse è proprio per questa confusione di ruoli che nell'opinione pubblica i risultati dell'indagine del pm contano più della sentenza del giudice: chi è indagato oggi è considerato già colpevole, in spregio alla presunzione di innocenza, e se poi verrà assolto si dirà, come sostiene Davigo, non che è innocente, ma che è un colpevole che l'ha fatta franca. Perché è ormai invalsa la distorta opinione che la verità la accerta il pm con le sue indagini, non il giudice con la sua sentenza. Qui sta l'ineffabile efficacia persuasiva delle indagini del pm, che fanno presa più della sentenza del giudice. (...)  SEGUE A PAGINA 33

COMMENTI - Pagina 33   segue dalla prima
La separazione delle carriere
(...) E quindi dovrebbero essere i giudici per primi a volersi distinguere dal P.M. D'altronde, a differenza del regime fascista che sosteneva l'unitarietà delle carriere di giudici e P.M., peraltro assoggettando quest'ultimo al ministro di grazia e giustizia, l'articolo 111 della Costituzione esige che il giudice sia, oltre che imparziale, anche “terzo” e la terzietà implica che il giudice appartenga ad un ordinamento diverso da quello delle parti, cioè non sia un loro collega: come il difensore è disciplinato dall'ordinamento forense, anche il P.M., pur se organo pubblico, deve appartenere ad un ordinamento giudiziario diverso da quello dei giudici, una sorta di Avvocatura dello Stato, con concorso di ammissione specialistico, l'impossibilità di transitare alla funzione giudicante, un Csm diverso e uffici fisicamente distaccati da quelli del giudice.

Solo in questo modo avremo un giudice davvero “terzo”, l'attuazione dei principi costituzionali del contraddittorio e della parità delle parti e una decisione, per l'opinione pubblica, davvero imparziale, naturalmente garantendo sia al giudice sia al P.M. autonomia e indipendenza, come prescrive la Costituzione.

La separazione delle cartiere non è altro che una specializzazione tra due diverse professionalità, che esigono distinte carriere: infatti, il P.M. deve essere un abile investigatore durante le indagini, capace di coordinare la polizia giudiziaria, ed un convincente argomentatore in udienza, mentre al giudice si richiedono doti diverse di preparazione, equilibrio ed esperienza. D'altra parte, la separazione delle carriere giudicanti e requirenti esiste in molti Paesi europei. Infatti, in Germania le carriere sono separate in quasi tutto il Paese (fanno eccezione alcuni Laender, tra cui la Baviera). In Spagna, in Portogallo e in Svizzera le carriere sono separate. In Olanda è possibile transitare da una funzione all'altra solo dopo specifici corsi di specializzazione. In Francia, vista la comune matrice napoleonica, i magistrati hanno invece la possibilità di passare da una funzione all'altra, ma è in corso sul punto una accesa discussione. In Gran Bretagna i giudici delle corti superiori sono nominati direttamente dalla Corona e la pubblica accusa viene demandata a una pluralità di organismi tra cui la polizia, il Crown Prosecution Service e l'Attorney General. Negli Stati Uniti d'America è normale che un avvocato o un prosecutor, al termine di una prestigiosa carriera, diventi giudice, ma è inconcepibile che l'accusatore sia un collega del giudice.

Anche in Italia, un giudice davvero “terzo” riacquisterebbe agli occhi dell'opinione pubblica un po' della fiducia persa e le sue sentenze si vedrebbero riconosciuto quel valore preminente rispetto alle indagini, che dovrebbe essere naturale in uno Stato di diritto, ma che oggi purtroppo è ignorato.

LEONARDO FILIPPI
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI







2 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 agosto 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5

L’INIZIATIVA
In campo il gruppo L’Unione Sarda, l’assessorato regionale alla Sanità e il ministero della Difesa

COVID, TEST SIEROLOGICI GRATUITI PER I SARDI
Progetto della rete Ad Adiuvandum per tracciare il virus individuando i soggetti asintomatici

L'obiettivo è identificare chi ha gli anticorpi del coronavirus e mettere la Sardegna sempre più al riparo. Il gruppo editoriale L'Unione Sarda (presieduto da Sergio Zuncheddu) e le associazioni Amici di Sardegna uniti contro Covid-19 e Sarda Bellezza danno vita con questa finalità a una rete di solidarietà sociale senza scopo di lucro. Si chiama Ad Adiuvandum e affianca e rafforza il lavoro delle istituzioni in questa emergenza. Accordo siglato con un protocollo d'intesa a tre che, oltre a Ad Adiuvandum, vede coinvolti Ats e ministero della Difesa, per effettuare test sierologici gratuiti di massa sui sardi.

IL PROGETTO

Si parte dall'area metropolitana di Cagliari (ma l'obiettivo è estenderli a tutta la regione) con le categorie più a rischio: i soggetti “fragili”, che soffrono di patologie come diabete, che effettuano trasfusioni di sangue, ma anche malati oncologici, cardiopatici cronici, over 60, e via dicendo. Ma, già nella prima fase, saranno coinvolti anche i lavoratori potenzialmente più esposti all'eventualità del contagio, come tabaccai, farmacisti, edicolanti, giornalisti, addetti alle vendite nei supermercati, operatori del terzo settore. «Solo attraverso screening di massa», spiega Maria Antonietta Mongiu, ideatrice dell'iniziativa con l'associazione Ad Adiuvandum, «potremo tracciare il virus e tornare gradualmente alla normalità in sicurezza. Dobbiamo puntare a un'azione che, sulla base dei dati elaborati, consentirà alle istituzioni sanitarie pubbliche di osservare e monitorare il virus in Sardegna». «Si tratta di un progetto a cui lavoriamo da tempo», aggiunge l'assessore alla Sanità Mario Nieddu. «Grazie a una raccolta fondi, con il coinvolgimento della società civile, puntiamo a realizzare uno screening di massa che consentirà di capire come si è diffuso il Covid nell'Isola, verificare in che modo e quali misure anti-contagio hanno funzionato meglio e prepararci a un'eventuale recrudescenza della pandemia con strumenti più efficaci».

DOVE EFFETTUARE IL TEST

Per il momento gli hub, cioè i presidi in cui si potrà effettuare il test, sono tre: l'ex ospedale militare di via Ospedale, a Cagliari, il Policlinico Duilio Casula dell'Aou di Cagliari e l'ospedale Brotzu. Il test è volontario e anonimo: solo in caso di esito positivo, in pochissimo tempo, la persona verrà contattata dalla struttura pubblica per effettuare il tampone e da quel momento comincerà il tracciamento. Inoltre, chi si reca nei laboratori di analisi del Brotzu e del Policlinico per effettuare altri esami del sangue, adesso avrà anche la possibilità, se vuole, di sottoporsi gratuitamente al test sierologico. «Fare il test è un atto d'amore per tutta la Sardegna», dice Maria Antonietta Mongiu, «più persone lo faranno, maggiori saranno le possibilità di tracciare il virus e metterci in sicurezza quando arriverà l'autunno».

I FONDI

I privati dunque mettono le idee e i soldi per acquistare i test e i reagenti e invitano tutte le associazioni, e non solo, ad aderire per raccogliere quanti più fondi possibile. Hanno già detto sì Fondazione di Sardegna, Crs4, Università di Cagliari, per citarne alcune. Ma molte altre se ne attendono perché più saranno, maggiore sarà il numero delle persone che potranno fare il test. L'Esercito fornisce una base logistica (l'ospedale militare subito, poi anche postazioni mobili), l'Ats chiude il cerchio mettendo a disposizione le strutture pubbliche. «L'obiettivo è raggiungere diverse decine di migliaia di persone», spiega Giulio Calvisi, sottosegretario alla Difesa. «L'operazione ha una valenza sanitaria ma anche sociale perché le persone che faranno il test sono quelle che sono state protagoniste della tenuta del Paese durante il lockdown».
Mauro Madeddu


Con il giornale coupon per il test
È stato prezioso nella fase dell'emergenza quando, durante la scorsa primavera, in piena esplosione Covid, ha organizzato un'importante raccolta fondi per acquistare attrezzature da destinare al servizio sanitario nazionale della Sardegna. Adesso il gruppo editoriale L'Unione Sarda rilancia la propria azione a sostegno dei sardi nella lotta al coronavirus. E lo fa in due modi: oltre a una donazione che consentirà anche l'acquisto di 35.000 test sierologici, contribuisce all'iniziativa dell'associazione Ad Adiuvandum, d'intesa con Ats e ministero della Difesa, curando la comunicazione del progetto (logo, sito, campagna promozionale) e programmandola gratuitamente sui media del Gruppo L'Unione sarda: Videolina, Radiolina, L'Unione Sarda e L'Unione Sarda.it (il sito internet del Gruppo che può contare su oltre 1.000.000 di contatti giornalieri certificati). «Il Gruppo darà il proprio supporto all'iniziativa, informando i sardi sull'iniziativa in maniera precisa e puntuale», spiega Lia Serreli, direttrice generale del Gruppo.

Su L'Unione Sarda, nelle prossime settimane, verrà pubblicato un coupon con codice univoco che offrirà a ciascun lettore la possibilità di aderire all'iniziativa, ed effettuare così il test sierologico gratuitamente.

Il codice dovrà essere inserito in un'apposita sezione del sito internet www.adadiuvandum.it per la gestione e la presa in carico del lettore affinché possa partecipare a questa importantissima attività di screening.

 




 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 4 agosto 2020 / LAVORO OGGI - Pagina 14

RICERCATORI UNIVERSITARI, VIGILI, OPERAI ED ELETTRICISTI
Concorso banditi dall’ateneo di Cagliari e dai Comuni di Gavoi, Siniscola e Villasor

Ricercatori universitari, vigili, operai ed elettricisti. Sono le figure ricercate dall’ateneo cagliaritano e da alcuni enti locali della Sardegna.
L’Università di Cagliari ha attivato le selezioni per due ricercatori con contratto a tempo determinato (tre anni), di cui uno per il Dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali ed uno per quello di lettere, lingue e beni culturali. Le domande dovranno pervenire via Pec entro giovedì 20 agosto. I bandi sono nel sito http://dirpersonale.unica.it/concorsi. Gli avvisi sono nella Gazzetta ufficiale 56 di martedì 21 luglio…

Questionario e social

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