L'Unione Sarda
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 28 luglio 2020 / LAVORO OGGI - Pagina 14
CONCORSI
Sette ricercatori all'Università di Sassari
L'Università di Sassari ha attivato le procedure di selezione per sette posti di ricercatore, per le esigenze di vari Dipartimenti come chimica e farmacia, agraria, scienze economiche e aziendali, medicina veterinaria. Le domande dovranno essere trasmesse entro le 12 di lunedì 3 agosto. I testi integrali dei bandi sono stati pubblicati nel sito dell'ateneo sassarese, www.uniss.it. Per informazioni 079/228879.
2 - L’UNIONE SARDA di martedì 28 luglio 2020 / ORISTANO E PROVINCIA - Pagina 27
Mogoro
SOSTEGNO DEL COMUNE AGLI STUDENTI
«Vogliamo sostenere ancora gli studi universitari, premiare il merito, incentivare lo studio del territorio e della comunità mogorese». Per il sindaco Sandro Broccia, 64 anni sono le motivazioni, che hanno spinto l'amministrazione a riproporre il bando di concorso per l'assegnazione di premi in denaro per le lauree magistrali o specialistiche per tesi discusse dagli studenti universitari mogoresi nel 2019 in qualsiasi università italiana o straniera.
I destinatari del bando sono studenti residenti a Mogoro o figli di genitori residenti nel Comune, che si siano laureati lo scorso anno. Per loro a disposizione tre premi di duemila euro, millecinquecento euro e mille euro, dal primo al terzo classificato nella graduatoria finale, somme messe a disposizione dal bilancio comunale. I neolaureati hanno tempo sino al 7 agosto per candidarsi ai premi in denaro, presentando domanda presso gli uffici comunali. Lo scorso anno fu Luca Pitzalis ad aggiudicarsi il primo premio di duemila euro per una laurea in Informatica, seconda fu Luna Piras, 1500 euro per una laurea in Scienze della formazione primaria, terzo Andrea Ariu, 1000 euro con una laurea in Economia manageriale. Tutti laureati all'Università di Cagliari. ( an.pin. )
La Nuova Sardegna
3 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 28 luglio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 3
L'assessore regionale Nieddu al centro delle critiche non nega i problemi
«CARENZE D'ORGANICO OVUNQUE
DUE MESI PER I CONCORSI»
«Stiamo cercando di tappare i buchi. Ma chi sta meglio deve aiutare gli altri»
di Roberto Petretto
SASSARI Sanità in rivolta in tutta l'isola: un terremoto di problemi e proteste che, al momento, sembra avere l'epicentro al San Francesco di Nuoro. «Non è vero che a Nuoro chiude Chirurgia - dice l'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu -. In quel reparto ci sono due medici in malattia e questo ha creato dei problemi».
Assessore, forse il problema è che ce ne sono solo due in servizio...
«A me risulta ce ne siano sei».
È sicuro assessore? Ci sono state date cifre diverse... «Credo... non ho sottomano la situazione esatta. Se alcuni medici sono andati in ferie, buon senso vorrebbe che venissero richiamati in caso di urgenza. Comunque c'è anche il San Cammillo di Sorgono con cui cui si può chiedere la turnazione. A Nuoro è stato solo chiesto, se possibile, di spostare le urgenze differibili. Non si chiude niente, non ha chiuso né chiuderà».
Da nord a sud è tutta una protesta per personale insufficiente. Cosa risponde?
«Il problema di organico c'è ovunque e non da oggi. In tutta la Sardegna stiamo facendo salti mortali per non chiudere nulla. Le ferie di agosto acuiscono i problemi, succede ogni anno. Stiamo correndo disperatamente da una parte all'altra, cerchiamo di chiudere tutte le falle».
Dal momento che sta andando a Olbia, parliamo della situazione in Gallura?
«È vero, c'è un numero insufficiente di anestesisti per le attività che vorrebbero fare. Stamattina ho parlato con il direttore della scuola di specializzazione in Anestesia, Pierpaolo Terragni. Mi ha assicurato che nei prossimi giorni metterà a disposizione qualche specialista per l'emergenza a Olbia. Detto questo, a Olbia la situazione è una delle migliori in ambito Ats».È stato sospeso il servizio di diabetologia pediatrica. Perché?«È possibile che su un organico di 14 pediatri sia stata mandata a Tempio, per la turnazione, l'unica diabetologa pediatrica in organico? Le sembra una cosa ragionevole? Allora mi chiedo: questa cosa è stata fatta per insipienza o per qualche altro motivo?».
Lei ha qualche sospetto? «Eh, veda un po' lei... La verità è che anche Olbia ha delle sofferenze, ma rispetto a altri presidi sta meglio. Chiediamo solo che alcuni di quelli che ci sono vadano a turnare per coprire le emergenze».
Ieri i sindacati hanno esposto le carenze di Sassari. Il Santissima Annunziata soffre per le carenze degli altri presidi...
«È vero. Se ci sono problemi negli slot, è l'hub che ne paga le conseguenze. Ma questo fatto dovrebbe far capire anche a chi protesta che mandare rinforzi sul territorio accentua le sofferenze al centro. Se in periferia si fanno meno prestazioni, tutto si scarica sull'hub».
I sindacati lamentano il perdurare del regime commissariale all'Aou. Continuerà?
«Stiamo facendo una valutazione su come procedere. Ma, a pochi giorni dall'approvazione della riforma della sanità, può essere che si decida di andare avanti così sino all'entrata in vigore della nuova organizzazione».
Molte proteste sono arrivate anche da Oristano...
«La criticità è uguale, scontiamo carenze storiche. Il problema più che a Oristano è soprattutto a Bosa. Anche lì cerchiamo di chiudere falle. Quello che bisogna tentare di capire è che il sistema sanitario è regionale, con un sistema di vasi comunicanti. Se c'è carenza da una parte, momentaneamente dà qualcosa chi sta meglio. Difendere il territorio perché politicamente paga può portare vantaggi nel breve periodo, alla lunga no. Se questo si capisse sia a livello politico che a livello di politica sanitaria le cose andrebbero meglio».
Cagliari sta meglio? «Le carenze ci sono anche lì. A Cagliari stringono i denti e vanno avanti. Forse a Cagliari è più facile interagire tra i vari presidi. C'è anche una dotazione maggiore con degli hub che hanno un organico importante. Anche a queste sofferenze porremo rimedio con i concorsi».
Già, i concorsi: quando arriveranno?
«La verità è che i medici non si fabbricano, soprattutto gli specialisti che sul territorio non abbiamo. Ma le cause non sono di oggi: paghiamo il fatto di aver diminuito il numero borse, il blocco del turn over, che io ho sbloccato sia per la medicina territoriale che per quella ospedaliera. Infatti abbiamo bandito 60 concorsi».
I tempi? «I concorsi verranno gestiti dalle singole aziende che hanno avuto l'input per attuare tutto in tempi più rapidi. C'è da formalizzare la commissioni, a agosto si fermerà un po' tutto. Credo che in un paio di mesi dovremmo chiudere pratica».
La riforma sanitaria è in dirittura d'arrivo. L'obiettivo di chiudere entro il 15 agosto è plausibile? «Sarebbe bello. Molto dipende dal fatto che l'opposizione si prenda tutti i dieci giorni che la legge gli assegna per presentare la relazione di minoranza. Io spero che si arrivi in aula nel più breve tempo possibile. Noi siamo prontissimi, con le idee chiare, molto compatti, veloci. La chiusura dell'esperienza dell'azienda unica è il nostro must, il nostro cavallo di battaglia, ma mi pare di capire che non c'è alcuno contrasto da parte dell'opposizione».
4 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 28 luglio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5
Oggi arriverà il parere obbligatorio del Consiglio delle autonomie locali
SULLA RIFORMA SANITARIA L'ACCORDO ANCORA NON C'È
Il presidente Solinas incontra la maggioranza per cercare di superare le divisioni
CAGLIARI Il Consiglio delle autonomie oggi dirà sì o no alla riforma sanitaria e al ritorno delle Asl. Il Cal è stato convocato a Oristano alle 11 nell'aula del Comune, e le premesse sembrano essere quelle di un giudizio tutt'altro che positivo. «Non ci basta una presunta riorganizzazione amministrativa. Vogliano avere maggiori certezze sul decentramento e l'assistenza territoriale», sono le frasi che circolano da giorni fra i sindaci. E infatti il parere, consultivo ma obbligatorio, sarà molto articolato. Tra l'altro è difficile che quanto scriverà il Cal non sia poi preso in considerazione dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio: «Non abbiamo certo intenzione di imporre la riforma. Puntiamo, invece, a una larga condivisione», hanno detto da quei banchi. È quindi probabile più di una correzione dell'ultim'ora rispetto al testo approvato due settimane fa dalla commissione sanità, col solo voto favorevole del centrodestra.
Fare quadrato. I partiti di maggioranza hanno ribadito quanto dicono da tempo: «Il Consiglio regionale dovrà approvare la riforma prima di Ferragosto». Ma gli spigoli da limare sono ancora molti e poi anche le divisioni interne, soprattutto fra l'Udc e i Riformatori, sono sempre ben visibili. Un chiarimento è quindi necessario prima che la legge entri in aula. A sollecitarlo è stato il presidente della commissione sanità, Domenico Gallus del gruppo Udc-Cambiamo. Chiesto e ottenuto: oggi, nel primo pomeriggio, il governatore Christian Solinas ha convocato i capigruppo di maggioranza e i consiglieri regionali del centrodestra che fanno parte della commissione. Il vertice dovrebbe servire a ricucire gli strappi, evitando che la maggioranza si presenti in ordine sparso al momento del voto decisivo. Tra l'altro, nel tardo pomeriggio, la commissione sanità dovrà dare anche il parere sulla recente delibera di Giunta con cui, in deroga alla rete ospedaliera del 2018, all'ospedale di Oristano saranno assegnati due posti letto di ematologia oncologica.
Le barricate. Le opposizioni sono sempre più decise a bloccare la riforma. I capigruppo di Pd, Leu, Cinque stelle e Progressisti lo hanno dichiarato: «Faremo l'impossibile per evitare il ritorno delle Asl. Questa riforma è solo un atto amministrativo. Non migliorerà la qualità dei servizi. Anzi, rischia di scatenare più di un contraccolpo negativo su un sistema uscito malconcio dalla pandemia». La minoranza ha presentato quasi 200 emendamenti: «Vogliamo evitare che il centrodestra moltiplichi le poltrone, con un aumento dei costi di almeno tre milioni», hanno scritto i Progressisti in un'interrogazione firmata dal capogruppo Francesco Agus. «Fatichiamo - si legge - a comprendere la linea della maggioranza di centrodestra. La mattina sostiene di lavorare alla riforma, nel pomeriggio, invece, porta avanti trattative striscianti per tenere sotto controllo la sanità soprattutto nelle Aziende ospedaliere, che sono sempre più delle repubbliche autonome. Fino al punto che, in questi giorni, è un susseguirsi di nomine lontane dall'ordinaria amministrazione e da quella riforma sbandierata come risolutiva ma che risolutiva non sarà». (ua).
5 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 28 luglio 2020 / La bussola SALUTE BENESSERE - Pagina 10
Melanomi in crescita, come si possono prevenire
ABBRONZATURA SULLA SPIAGGIA, I RISCHI PER LA PELLE
di Stefano Ambu
Sole, sale, mare e voglia di stare all'aria aperta. Tutto bene, è una delle ricette naturali che prescrive anche il medico. Con un'avvertenza, però: senza protezione e le giuste contromisure il sole, che di solito fa bene, fa anche male. Molto male: c'è un "killer nero silenzioso" in agguato. Così è chiamato il melanoma. "La voglia di stare all'aria aperta sotto i raggi del sole e magari acquistare una bella abbronzatura è tanta dopo un periodo oscuro come quello vissuto nel lockdown- spiega Franco Rongioletti professore ordinario di Malattie cutanee e veneree del dipartimento di scienze mediche e sanità pubblica dell'Università di Cagliari e direttore della Clinica dermatologica - Inoltre il sole si sa che ha un effetto antidepressivo e contribuisce alla formazione della vitamina D (bastano 15 minuti al giorno). Il sole è anche curativo per certe malattie della pelle come la psoriasi. Ma attenzione! Il rischio maggiore di un'esposizione solare incontrollata si chiama tumore della pelle e fra questi il più pericoloso è il melanoma, tumore maligno dei melanociti, cioè le cellule della pelle che producono melanina, un pigmento scuro che ci protegge dalle scottature".
La genesi? «Nella maggior parte dei casi il melanoma nasce dai melanociti della pelle sana e solo un 30% nasce da un nevo preesistente. Il melanoma può insorgere in qualsiasi parte del corpo ma la sede più frequentemente interessata è il tronco nell'uomo e le gambe nelle donne». Il sole non è l'unico fattore di rischio. «Allo sviluppo del melanoma contribuiscono anche una predisposizione familiare, la presenza di numerosi nevi (nei) soprattutto se sono grossi, dai bordi irregolari, di forma e colore variabile o in gran quantità (più di 50), avere occhi chiari, capelli biondo-rossi e una pelle chiara che si scotta sempre senza mai realmente abbronzarsi. Inoltre si è osservato che molti malati di melanoma avevano avuto ustioni solari in età giovanile».
E bisogna stare molto attenti. «Purtroppo quando il melanoma è diagnosticato tardi, la mortalità resta elevata per la diffusione delle cellule tumorali agli organi interni. Solo una diagnosi precoce e la celere asportazione chirurgica consentono alte percentuali di guarigione». Ma come si riconosce un melanoma maligno da un nevo (neo) benigno? «La regola più semplice è quella dell'ABCDE - spiega il professore - come Asimmetria perché la maggior parte dei melanomi ha una forma irregolare con una metà diversa dall'altra; i nei benigni sono invece circolari o comunque tondeggianti. B come Bordi perché i margini del melanoma sono irregolari e frastagliati; i nevi benigni hanno invece bordi regolari. C come Colore: i nei benigni hanno una stessa tonalità di marrone mentre il melanoma presenta varie sfumature di marrone o di nero e anche di rosso, bianco e blu. D come Dimensione: aumenti di dimensione, sia in larghezza sia in spessore possono essere segni di una trasformazione. I nei sono di solito piccoli, il melanoma invece supera i 5-6 millimetri di diametro. E come Evoluzione: il neo è stabile nella sua forma; una macchia o un neo che continuano a crescere in breve tempo sono sospetti". Cosa bisogna fare per prevenire il melanoma nei confronti del sole? "È consigliabile un'esposizione progressiva e graduale e comunque bisogna evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata dalle 11-12 alle 17; utilizzare sempre schermi solari con fattore protettivo elevato tipo 50+; ripetere le applicazioni degli schermanti più volte nella giornata, idealmente ogni 2-3 ore e sempre dopo il bagno in mare; fare attenzione che anche sotto l'ombrellone, dove arriva il 50% dei raggi ultravioletti per riflesso della sabbia e che le nuvole lasciano passare il 60-90% dei raggi solari».