UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 26 novembre 2019

Martedì 26 novembre 2019

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
26 novembre 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 novembre 2019 / REGIONE - Pagina 9
LA VISITA. Giuseppe Provenzano oggi a Cagliari: alle 11 a Villa Devoto
Il ministro tra Zes e scuola di politica

Due appuntamenti oggi a Cagliari per Giuseppe Provenzano, uno nella veste di esponente del Governo Conte, l'altro come uome del Pd per l'inaugurazione della “Scuola di Politiche” fondata da Enrico Letta.
VILLA DEVOTO. Alle 11 il ministro per il Sud e la Coesione territoriale sarà a Villa Devoto per un vertice con il presidente della Regione Christian Solinas. Si parlerà sicuramente della istituzione della zona economica speciale in Sardegna. Venerdì scorso Provenzano ha presieduto la cabina di regia Zes per fare il punto su quelle già istituite e su quelle da istituire. Tra queste ultime c'è quella dell'Isola, e il ministro ha garantito che per il governo «è una priorità: siamo in dirittura d'arrivo e manca solo il parere del ministero dell'Economia». Il piano strategico della Sardegna, infatti, è pronto da un anno, ma il Mef ha chiesto delle integrazioni che la Regione ha fornito. Si tratta di capire quando il Mef si pronuncerà e quando arriveranno i decreti per il via libera definitivo. Oggi Provenzano potrebbe già comunicare dettagli in più al governatore. Sul tavolo, anche l'accordo già siglato dalla Sardegna con il governo per un finanziamento pari a 2,1 miliardi di euro che entreranno nelle casse dell'Isola tra il 2020 e il 2033, e soprattutto, come prevede l'intesa, il tavolo tecnico politico per la definizione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità e che dovrà essere istituito entro la prima metà di gennaio.
ALL'UNIVERSITÀ. Nel pomeriggio trasferimento in viale Santa Ignazio, nell'Aula Magna "Baffi" dell'Università di Cagliari, dove prende il via il primo corso della Scuola di politiche: "Geopolitica del Mediterraneo, Ricerca, Innovazione" è il titolo. Introdurranno i lavori il direttore della scuola, l'ex deputato Marco Meloni, e il direttore scientifico Alessandro Aresu. Tema dell'incontro, "La Sardegna nel rapporto Svimez 2019", che sarà presentato dal direttore di Svimez Luca Bianchi. Ne discutono tre relatori d'eccezione: il presidente della Fondazione Sardegna Antonello Cabras, il rettore dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo, e l'ex presidente della Regione Francesco Pigliaru. Concluderà i lavori il ministro Provenzano. ( ro. mu.)

 


 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 novembre 2019 / REGIONE - Pagina 9
Pubblica amministrazione
«Sicurezza informatica un tema fondamentale»

«La cybersecurity è un tema strategico e di grande attualità per la pubblica amministrazione e la Regione Sardegna si è posta l'obiettivo di adottare le misure necessarie per ridurre il rischio informatico». Lo ha detto l'assessora agli Affari generali, Valeria Satta, durante l'incontro «Cybersicurity: dalla consapevolezza alla gestione del rischio», organizzato in collaborazione con Agid (Agenda per l'Italia digitale). «Per contenere il “cyber risk” è fondamentale superare la scarsa consapevolezza che può caratterizzare la Pa e l'assenza di strutture adeguate e organizzate - ha aggiunto l'esponente della Giunta -. Perciò abbiamo deciso di investire su formazione, progetti e studi tecnologici, anche in collaborazione con Sardegna ricerche, Crs4, Università e Sardegna.it. Una strategia digitale che deve attuarsi attraverso l'innovazione, la ricerca e il talento».
Durante l'incontro sono stati affrontati i temi della sicurezza nell'Ict; la sicurezza informatica nella pubblica amministrazione; la Cooperazione con Agid per l'attuazione dell'Agenda digitale locale; il piano triennale, sicurezza e gestione del rischio nelle Pa.


 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 novembre 2019 / REGIONE - Pagina 11
LE INIZIATIVE. Spot, dibattiti e solidarietà per il 25 novembre
Da nord a sud, la Sardegna si tinge di rosso

Numerosi gli appuntamenti in Sardegna legati alla “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. A Olbia la sezione locale di Fidapa, in collaborazione con Giulia giornaliste, ha organizzato un incontro con gli studenti del liceo Gramsci dal titolo “Contro la violenza di genere: comunicazione e legalità”. «Qualunque percorso professionale scegliate di intraprendere, nella vita lascerete un segno, prima ancora che come professionisti, come esseri umani», ha detto ai ragazzi il procuratore capo del Tribunale di Tempio, Gregorio Capasso, secondo il quale «per estirpare la violenza prima bisogna riformare la cultura e la società».
SPOT DELL'UNIVERSITÀ. Maria Del Zompo, rettrice dell'Università di Cagliari, ha presentato uno spot che sarà diffuso in numerosi canali social, nei bus e all'aeroporto di Elmas. Si intitola “Chi ama non taglia le ali”. «La violenza contro le donne parte da una mancanza di rispetto: la nostra Università è molto social, e per questo sappiamo bene che il web oggi è un luogo in cui, con o senza anonimato, sono frequenti gli insulti contro chi non la pensa nello stesso modo», ha detto.
CAMPER DELLA QUESTURA. Nel capoluogo è stato presentato anche il “Progetto Camper - Il camper della Polizia di Stato contro la violenza di genere”. Uno stand e il camper sono stati posizionati in piazza Repubblica, davanti al Palazzo di giustizia, mentre nei prossimi giorni si sposterà a Carbonia, Iglesias e Quartu. Il «Progetto Camper», spiegano dalla Questura, «ha come finalità la creazione di un contatto diretto con un'equipe multidisciplinare specializzata, fatta di psicologi, medici, poliziotti e operatori dei centri antiviolenza, pronti sia a raccogliere le testimonianze di chi, spesso, ha paura di denunciare, ma anche a fornire informazioni sui possibili strumenti di tutela contro questi reati».
IL PROGETTO DI SASSARI. A Sassari un progetto simile esiste da 19 anni. Si chiama “Progetto Aurora” e sinora ha consentito di prendere in carico 1979 segnalazioni di donne maltrattate. I dati sono stati illustrati in un incontro organizzato dal Comune intitolato “Non un solo un giorno”. Si tratta del primo di una serie di eventi sul tema in programma fino all'8 marzo. (fr. fe., t. ca.)

 

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 novembre 2019 / REGIONE - Pagina 11
CAGLIARI. Titoli e notizie, convegno all’Università
«La rivoluzione culturale passa anche attraverso le parole»

Bisogna ripartire dalle parole, sceglierle con cura, restituirgli peso e significato. È dal linguaggio che può iniziare una rivoluzione culturale che cambi il modo di pensare le relazioni tra uomini e donne, e trasformi anche la maniera di raccontarle attraverso i media. Questo è il messaggio dell'affollatissimo convegno che si è svolto ieri a Cagliari, nella Facoltà di Studi Umanistici, intitolato “Fare i titoli: le parole giuste per dirlo. Per una narrazione corretta tra dovere/diritto di cronaca ed etica dell'informazione”. Organizzato da Giulia giornaliste e Ordine dei Giornalisti della Sardegna, in collaborazione con il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell'Università di Cagliari, in occasione della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”, all'incontro, inaugurato dalla rettrice Maria Del Zompo, moderato dalle giornaliste Daniela Pinna e Alessandra Sallemi, sono intervenuti la coordinatrice di Giulia Sardegna Susi Ronchi, la vicepresidente nazionale Marina Corsi, il presidente dell'Ordine Francesco Birocchi, la responsabile Ansa Roberta Celot, i docenti Elisabetta Gola, Massimo Arcangeli e Cristina Cabras.
A dare il via ai lavori il siparietto delle Lucido Sottile che ha messo subito il dito sulla piaga: come raccontare i fatti senza alterarli e in maniera rispettosa delle persone? Perché fare cronaca non vuol dire soltanto descrivere ciò che accade, ma soprattutto costruire un certo modo di pensare. Come ha detto Daniela Pinna, «i titoli sono bombe semantiche» e aggettivi e metafore alimentano stereotipi e pregiudizi. Cambiare il linguaggio vuol dire pensare in maniera diversa. Per questo è urgente e inderogabile farlo. (f. r. p).


 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 novembre 2019 / Speciale LAVORO OGGI - Pagina II
Cagliari, 50 aziende incontrano gli studenti
GIOVEDÌ AL PALASPORT DEL CUS “UNICA&IMPRESE-CAREER DAY” PROMOSSO DALL’ATENEO

Un incontro tra mille studenti dell'Università di Cagliari e le offerte di lavoro di cinquanta aziende. È questo “UniCa&Imprese-Career day”, l'incontro che si terrà giovedì al Palasport del Cus Cagliari, in via Is Mirrionis 3, dalle 9.30 alle 17. «Proseguiamo un percorso innovativo che avvicina l'ateneo al mondo produttivo», dice Maria Chiara Di Guardo, pro rettore all'Innovazione.
LA GIORNATA. Organizzato dall'Università di Cagliari - dalla Direzione ricerca e dal pro rettore all'Innovazione - la prima edizione dell'evento finalizzato a favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, è la risposta rapida e concreta alle necessità delle imprese e degli studenti e i laureati dell'ateneo. «Puntiamo - spiega la professoressa Di Guardo, direttore del Crea e del ContaminationLab - ad avvicinare i mercati del lavoro con le competenze maturate dai nostri ragazzi. Il Career day incentiva il matching tra domanda e offerta di lavoro di qualità e coinvolge maggiormente studenti e laureati», conclude il pro rettore.
COME FUNZIONA. Otto ore a disposizione di studenti e laureati delle facoltà cagliaritane per confrontarsi con oltre 50 imprese alla ricerca di figure professionali. All'evento prendono parte brand di caratura mondiale e da decenni inseriti con successo nel tessuto produttivo della Sardegna. Tra questi, Saras, Accenture, Italgas, Fluorsid, Tiscali, Prada, Deloitte, Allianz, Ey, Kpmg, Impeco, Pwc, Argiolas Formaggi, Abbi Group, Banco di Sardegna, Vitrociset, Gruppo mutui online, Avanade, Cliniche Tommassini, Abinsula, Softfobia.
COLLOQUI. Al PalaCus le imprese riceveranno gli studenti nei propri stand e attraverso il portale creato dall'ateneo (www.unicaimprese.it) i partecipanti potranno inviare le candidature e fissare durante la giornata il colloquio di lavoro. Dalle 10.30 sono previste le presentazioni delle aziende. I team di ciascuna impresa esporranno le necessità e l'identikit delle figure da assumere, le mansioni e le attività da svolgere. Le aziende sono alla ricerca di varie competenze. Tra queste, informatici, chimici, consulenti, sviluppatori, data analyst, ingegneri, biologi, farmacisti, comunicatori, psicologi, esperti di scienze sociali e umane, psicologi. ( g. dep. )


 

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 novembre 2019 / Speciale LAVORO OGGI - Pagina VIII
UNIVERSITÀ / EUROPROGRAMMI
CAGLIARI. Corso per architetti del paesaggio
Scade alle ore 12 del 13 dicembre la selezione per partecipare al Master di primo livello in Architettura del paesaggio dell'Università di Cagliari. Primo in Sardegna, il Master ha l'obiettivo di formare una figura professionale che operi nel campo del controllo, della gestione e dello sviluppo compatibile integrato del territorio. Il tutto, attraverso una formazione che persegue gli obiettivi previsti dalla Convenzione europea del Paesaggio, tramite un percorso formativo della durata totale di 10 mesi, articolato in ore di didattica frontale, un laboratorio internazionale a Lisbona e tirocini presso studi professionali che si occupano di architettura del paesaggio ed Enti e Istituzioni preposti alla tutela e al progetto del paesaggio. Inoltre, sono previsti workshop e laboratori tematici non solo a Lisbona ma anche a Parigi. I posti disponibili sono 20, dedicati a laureati magistrali in discipline quali architettura, urbanistica, ingegneria, scienze della terra o agricoltura. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Unica nella sezione Avvisi o Master. (l. f.)
SASSARI. Nuova specializzazione in ginecologia
Sono stati prorogati al 2 dicembre (entro le ore 13) i termini di presentazione delle candidature al Master universitario di primo livello in Rieducazione e riabilitazione del pavimento pelvico femminile, da svolgersi presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Sperimentali dell'Università di Sassari. Il Master ha una durata complessiva di 12 mesi, per un totale di 1500 ore.
LE LEZIONI. Le attività didattiche frontali sono suddivise in lezioni, esercitazioni pratiche, discussione di casi concreti, esercitazioni e seminari impartiti sia da docenti universitari che da dirigenti pubblici o di aziende private. Non mancano inoltre le attività di tirocinio o stage, per un totale di 700 ore. Il Master universitario sarà realizzato con un minimo di 20 e un massimo di 22 partecipanti, vincolo d'ammissione il possesso di uno dei seguenti titoli di studio: laurea in Scienze infermieristiche e ostetriche o laurea in Medicina e Chirurgia conseguita secondo il vecchio ordinamento. È possibile consultare il bando e conoscere i dettagli del corso nella sezione Master del sito di Uniss. (l. f.)
PROGETTO VULCANO. Tirocini aziendali in Giappone
Il programma “Vulcano” consiste in tirocini nel settore aziendale della durata di un anno (da settembre ad agosto) per studenti dell'Ue, che si propone di accrescere e stimolare la cooperazione industriale e migliorare la comprensione reciproca tra Giappone e Unione europea. Gli studenti partecipanti dovranno seguire un seminario in Giappone, un corso intensivo di quattro mesi di lingua giapponese e un tirocinio di otto mesi in un'impresa giapponese. Ai candidati si richiede il possesso dei seguenti requisiti: cittadinanza dell'Ue/Cosme; essere studenti presso università dell'Ue/Cosme; iscritti a facoltà tecniche o scientifiche; iscritti tra il quarto anno di studi e il penultimo di PhD; avere una buona conoscenza dell'inglese parlato e scritto; poter trascorrere un anno all'estero. Il programma è sovvenzionato dal Centro Ue-Giappone per la Cooperazione industriale (joint venture cofinanziata dalla Commissione europea e dal Governo giapponese) e dalla ditta ospite giapponese. Gli studenti ricevono una borsa di studio (pari a 1.900.000 yen) per coprire le spese di viaggio di andata e ritorno, l'assicurazione e le spese primarie di soggiorno. L'alloggio è messo a disposizione dalla ditta ospite per i dodici mesi. Il corso di lingua e il seminario sono a carico del Centro Ue-Giappone per la Cooperazione Industriale. Le candidature dovranno essere prese presentate tra domenica 5 e lunedì 20 gennaio (info: www.cagliari.eurodesk.it/opportunita/lavorare). (g. dep.)

 

 

 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 26 novembre 2019 / REGIONE - Pagina 12
L’ISOLA IN LUTTO. Scompare a 82 anni uno dei più capaci dirigenti sportivi
UN TALENTO CHE SCOPRIVA I TALENTI
Un infarto si porta via Gianfranco Fara, il presidente del Coni

Se n'è andato all'improvviso, a bruciapelo, verrebbe quasi da dire. Come faceva quando rompeva la monotonia di certe conferenze stampa con le sue dichiarazioni schiette, sincere al limite dell'irriverenza. Poteva permetterselo, come si permetteva cravatta e calze rosse, il presidente del Coni Gianfranco Fara, perché lo sport sardo era casa sua. Ci sguazzava con sicurezza e competenza perché era stato tutto. Prima atleta, poi dirigente, sempre tifoso, così come lo era del Cagliari. La sua morte inattesa è rimbalzata a Lecce, dove l'allenatore rossoblù Rolando Maran lo ha voluto ricordare nel post partita.
UNA VITA NEL BASKET. Fara, nato nel 1937, era cagliaritano adottivo. Le sue origini, lo ricordò con orgoglio quando la Classica Sarda di ciclismo passò lì vicino, nel 2011, erano di Martis, nel Sassarese. Arrivò nel capoluogo, frequentò il Liceo Siotto, giocò a basket, nell'Esperia. Lì imparò come si fa il dirigente osservando Mario Siddi e cominciò a darsi da fare per lasciare quel segno che oggi è evidente. Si era inventato una società chiamandola Sforza in ricordo di un giocatore della Simmenthal Milano. «Aveva talento nel trovare talenti, che fossero allenatori o dirigenti, sapeva vedere nelle persone le qualità migliori», racconta Beppe Muscas, ex allenatore dell'Esperia che iniziò a giocare e poi ad allenare nello Sforza. Cooptava gli insegnanti di educazione fisica che gli trovavano i ragazzi più alti. In pochi mesi, lo Sforza era, dopo l'Esperia, la società più numerosa, tanto da diventare costola del grande Brill di cui lui era segretario. Fu Fara a scoprire giocatori come Tore Serra (poi regalato al Brill) e Cinzia Zanotti. Quando il femminile divenne preponderante, dopo la morte del professor Giovanni Russo, decise di formare una società con quel nome dove confluì il settore maschile.
LA POLITICA. Poi la politica lo assorbì, fu assessore comunale e provinciale ma non lasciò mai lo sport. Sua figlia Silvia (che poi lo ha reso orgoglioso nonno di due nipotine) era stata campionessa di ginnastica artistica. Lui si interessò anche a quello sport e quando la Federazione fu commissariata ne divenne presidente. Fu il trampolino per arrivare alla presidenza del Coni, nel '99. Stefano Esu, oggi segretario di Sport e Salute, ha vissuto con lui negli ultimi vent'anni nella sede di via Sonnino e racconta: «Negli ultimi giorni era meno brillante. Aveva dormito poco, pensava di non aver digerito bene». Ieri come ogni mattina aveva accompagnato la moglie, poi entrando a casa il cuore l'ha tradito. «Non ci vogliamo credere», lo piange Esu, e con lui Antonio Pinna, il suo vicario che dovrà sostituirlo: «Lo farò per rispetto alla sua memoria e alla sua amicizia, anche se non potrò essere lui».
Alle 10 sarà allestita la camera ardente al PalaPirastu, domani alle 10.30 nella basilica di Bonaria, i funerali.
Carlo Alberto Melis
IL MONDO POLITICO. Il cordoglio di Truzzu: “Il suo entusiasmo era contagioso”
Solinas: sapeva promuovere l'uomo, non solo l'agonista

Gianfranco Fara aveva frequentato a lungo anche gli ambienti politici. A Cagliari era stato, tra l'altro assessore ai Servizi sociali. Il sindaco Paolo Truzzu è colpito: «Mi dispiace molto. Gianfranco Fara era il volto irriverente e vulcanico dello sport a Cagliari e in Sardegna. Ci avevo chiacchierato pochi giorni fa e il suo entusiasmo era come sempre contagioso».
Anche il presidente della Regione, Christian Solinas ha appreso con commozione la notizia della scomparsa del presidente del Coni sardo: «Un grande uomo di sport che con il suo lungo impegno ha saputo realizzare una profonda sinergia tra il mondo sportivo e la società civile, consentendo alla Sardegna di raggiungere alti traguardi non solo in campo agonistico, ma anche nell'autentica promozione umana così preziosa per i nostri giovani».
Lo sport sardo e il Coni restano senza «una guida sicura come solo lui sapeva essere», è la considerazione dell'assessore regionale dello Sport, Andrea Biancareddu: «Avevamo appena portato a termine la Conferenza regionale dello Sport: è sempre stato un uomo simbolo dello sport, un esempio, un caro amico. Insieme a lui abbiamo realizzato numerosi progetti. E tanti altri messi in cantiere. Coccolava in egual misura sia gli atleti, sia le Federazioni. Lo sport isolano gli è riconoscente». E il presidente del Conziglio, Michele Pais, aggiunge: «Abbiamo perso un gentiluomo, stimato in tutti i campi, non solo nello sport.
LE REAZIONI. Lo sport sardo lo piange
Perra gli rende onore: «Il punto di riferimento per un'intera generazione»

«Per lui parla la sua storia». Gianni Petrucci, presidente della Federbasket e, dal 1999 al 2013, del Coni conosceva bene Gianfranco Fara e la frase non l'ha scritta nella doverosa nota di condoglianze. L'ha detta pochi giorni fa a Cagliari, seduto accanto a Fara durante la presentazione di Italia-Repubblica Ceca di basket. L'attuale numero 1 del Coni, invece, parla di «perdita di un grande protagonista, che ha saputo onorare il movimento grazie alle indiscusse capacità professionali e morali».
Vent'anni al Coni, è vero, ma una vita nello sport. Prima il basket, poi la Federginnastica, di cui era stato presidente regionale. Bruno Perra, attuale numero 1 della Fip Sardegna, ha cominciato ad allenare alla Russo proprio con Gianfranco Fara presidente, più o meno 40 anni fa: «È sempre stata una persona che ha dato tantissimo allo sport, non ci sono dubbi. Il punto di riferimento per una generazione. Una persona di sport a 360°, ha dedicato la vita al servizio dello sport, con grande passione e competenza. Lascia un segno nella storia dello sport: è stato intraprendente, anche avveniristico. Una morte così inattesa lascia un vuoto grande»
L'ex presidente della Federciclismo, Salvatore Meloni, era uno dei suoi colleghi, collaboratori nella Giunta del Coni e amici più stretti: «Di lui posso dire che, a differenza di chi l'ha preceduto, era riuscito a stabilire con la politica un rapporto tale da portare lo sport al centro delle attenzioni di quel mondo. È il suo grande merito. La sua personalità era tale da accattivarsi le simpatie delle persone con cui entrava in contatto. Aveva grande carica e grande dinamismo che lo hanno fatto apprezzare nel mondo sportivo e non solo».
Tra i dirigenti di lungo corso dello sport sardo, Sergio Lai (Fidal), ricorda: «I momenti più belli vissuti insieme sono stati quelli dei Giochi della Gioventù, negli anni Ottanta, ai tempi di Andrea Arrica. Seguivamo i ragazzi, ricordo tante avventure a Roma. Poi abbiamo fatto carriere diverse». E ricorda: «Fummo l'allora presidente della Federbasket Salvatore Floris e io a “portarlo” come candidato per succedere ad Arrica. Era un uomo incisivo, uno che dimostrava di aiutare lo sport, le società, le federazioni. Io allora ero vicepresidente del Coni Sardegna e lui in Consiglio accusava il Coni di non essere abbastanza determinato». «Il mio rammarico è che nonostante l'amicizia che gli ho sempre dimostrato, anche nell'ultimo voto, non ha mai messo l'atletica leggera nella Giunta del Coni, in cui è sempre stata anche in sede Nazionale», conclude.
Simone Carrucciu, giovane presidente Fitet, è stato tra gli ultimi a parlarci anche se, «è stato tra i primi che ho conosciuto in questo mondo. Mi piaceva la sua euforia, la sua voglia di fare. Mi restano bellissimi momenti a Norbello quando facevamo il “terzo tempo” dopo le partite di tennistavolo e dopo i Consigli del Coni». ( c.a.m. )


 

La Nuova Sardegna

 

 

 

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 novembre 2019 / SARDEGNA - Pagina 2
Appena un figlio per ogni donna: tengono Sassari e Nuoro, il sud sotto la soglia
L'età media è la più alta del Paese. In aumento le mamme che non sono sposate
NELL'ISOLA NON SI NASCE PIÙ
Sardegna ultima in Italia

di Alessandro Pirina
SASSARI L'isola si conferma ultima per nuovi nati. Appena 1,02 figli per ogni donna, contro una media nazionale di 1,29. Lontanissima dall'1,59 del Trentino Alto Adige, ma anche dall'1,34 di Sicilia ed Emilia Romagna. Un dato ancora più basso di quello dell'anno scorso, quando la media sarda era dell'1,07. Sempre in fondo alla classifica nazionale. Ma le donne sarde sono anche quelle che diventano madri più tardi. L'età media è di 32,5 anni. Un primato che l'isola condivide con Basilicata e Lazio. Dalla fotografia dell'Istat emerge però una Sardegna settentrionale che fa più figli, con le province di Nuoro e Sassari sopra la media, mentre il Sud dell'isola è sotto la soglia, neanche un figlio per ogni donna. Calo delle nascite. Vent'anni fa in Sardegna sono nati 13.382 bambini, nel 2018 i nuovi arrivi si sono fermati a quota 9.438. Il primo segnale di un calo si era verificato nel 2011, quando per la prima volta la soglia dei 13mila si allontanò parecchio. Da allora il numero dei bambini ha continuato a scendere, ma quest'anno il calo è stato più drastico del solito. In 12 mesi quasi 600 bambini in meno. Da 10.024 a 9.438. La maggior parte sono figli di entrambi genitori italiani, ma 813 hanno un padre o una madre (o tutti e due) stranieri. La provincia che fa più figli è quella di Sassari, 3.023, ma non bisogna dimenticare che oggi al suo interno c'è anche la Gallura, mentre la parte meridionale è composta da Città metropolitana di Cagliari e provincia del Sud Sardegna. E, infatti, a Cagliari e nel suo hinterland sono nati 2.389 bambini, mentre a Carbonia e nel resto del sud le nascite sono state 1.922. Nel Nuorese i nuovi arrivi sono stati 1.285, mentre la provincia di Oristano si è fermata a quota 819. Tra i capoluoghi - senza contare i comuni della provincia - è in testa Cagliari con 738 nuovi arrivi (e senza contare i nati al Policlinico universitario di Monserrato). Segue Sassari con 724. Poi Nuoro con 191, Oristano con 150 e Carbonia con 115. Se si scorporano i dati dei figli con almeno un genitore straniero Sassari supera Cagliari, a dimostrazione che nel sud c'è una maggiore presenza di immigrati.
ETÀ MEDIA. In Sardegna i figli si fanno più tardi. L'età media è di 32,5 anni come in Basilicata e Lazio, ma non molto più alta della regione che vanta la media più bassa, ovvero la Calabria dove le donne hanno il primo figlio a 31,8 anni. La vera differenza è tra donne italiane e donne straniere. In Sardegna le prime hanno un figlio a 32,7 anni, le seconde a 28,8. Uno scenario simile in tutta Italia. Tra le province Sassari è quella in cui l'età è la più bassa dell'isola - 32,2 anni -, mentre a Nuoro e Oristano sale a 32,7.
IDENTIKIT DELLE MADRI. Le mamme sarde più numerose sono donne sposate tra i 35 e i 39 anni, che superano di un soffio quelle coniugate di età compresa tra i 30 e i 34. Le neomamme sposate sono 5.045, quelle nubili 3.838. Poco più di un migliaio in meno. Vent'anni fa la differenza tra madri sposate e madri nubili era di proporzioni nettamente superiori: 11.906 le prime, 1.277 le seconde. Un dato in linea con il forte calo dei matrimoni. E, infatti, la maggior parte delle madri nubili sono quelle più giovani: su 656 madri tra i 20 e i 24 anni 501 sono nubili e 118 hanno la fede al dito, tra i 25 e i 29 anni lo scarto si assottiglia ma le non sposate sono più numerose: 952 a 745. Dopo i 30 anni il sorpasso delle mamme sposate.
IL CROLLO DELLA NATALITÀ. Le cifre: 1,02 è la media del numero di figli per ogni donna in Sardegna, la più bassa d'Italia. La media nazionale è di 1,29 - 9.438 i bambini nati in Sardegna nel 2018: erano 13.382 nel 1999 - 32,5 anni è l'età media delle neo mamme in Sardegna, la più alta d'Italia insieme a Basilicata e Lazio, contro i 31,2 di media nazionale - 5.045 le donne diventate mamme nel 2018 che sono sposate contro le 3.838 nubili: nel 1999 erano 11.906 le prime, 1.277 le seconde – 203 i bambini nati nel 2018 che si chiamano Leonardo, il nome maschile più diffuso nell'isola – 146 le bambine nate nel 2018 che si chiamano Aurora, il nome femminile più diffuso nell'isola.

 

 

 


9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 novembre 2019 / CULTURA E SPETTACOLI - Pagina 31
Da venerdì in edicola per la collana "Storia di Sardegna" la biografia dello studioso di Ploaghe curata da Antonio Maccioni
GIOVANNI SPANO, L'ISOLA SENZA PIÙ MISTERI

SASSARI Continuano le uscite dei "Grandi personaggi", la nuova serie della collana "Storia di sardegna" che il nostro giornale propone ai lettori. Mentre ancora è in vendita la biografia di Antonio Gramsci curata da Guido Liguori, da venerdì prossimo andrà in edicola (a 8,60 euro oltre il prezzo del quotidiano) il volume dedicato a Giovanni Spano curato da Antonio Maccioni. Archeologo, nato a Ploaghe (Sassari) l'8 marzo 1803 e morto a Cagliari il 3 aprile 1878, nel 1825 divenne dottore in Teologia all'Università di Sassari. Nell'agosto del 1831 si trasferì a Roma per studiare Lingue orientali presso l'Università La Sapienza. Nel giugno del 1834 divenne docente di Sacra scrittura e lingue orientali all'Università di CagliariEbbe numerose cariche: canonico della cattedrale di Cagliari, rettore di dell'Università di Cagliari dal 1857, commissario per le antichità dell'isola e senatore del regno (dal 15 novembre 1871), membro di numerose accademie nazionali ed estere (nel 1851 divenne membro onorario della Società di archeologia britannica di Londra).Autore di opere nel campo letterario e archeologico, Spano ebbe soprattutto il merito d'iniziare uno studio regolare e metodico delle antichità dell'isola, e anche quello maggiore di fare in tutto il paese regolari indagini e scavi, formando una magnifica collezione antiquaria, che donò poi generosamente al museo di Cagliari e al gabinetto archeologico universitario di Sassari. Queste due attività di ricercatore e d'illustratore, Spano consacrò in 10 annate del Bollettino archeologico sardo, dal 1858 al 1868, continuando poi con regolari notizie sulle "Scoperte di antichità in Sardegna", dal 1871 al 1876. Raccoglitore, scavatore, promotore di studi, presentò nel 1871 al Congresso preistorico di Bologna una raccolta di oggetti di antichità dell'isola che fu per tutti i dotti ivi raccolti una vera rivelazione. E' stato anche filologo e folklorista e di questa sua attività ha lasciato ricordo nell' "Ortografia sarda nazionale o Grammatica del dialetto logudorese" (1840); nel "Vocabolario del dialetto logudorese" (1855) e nel "Vocabolario sardo geografico patronimico" (1872).

 

 


10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 novembre 2019 / SALUTE - Pagina 3
I risultati di una ricerca condotta dalle università di Sassari e Trento
I SEMI DEL MIRTO, UN TESORO PER LA SALUTE DELL'INTESTINO
«Potenziale in larga parte inesplorato». Benefici anche dal famoso liquore

E così - prosegue Andrea Franco - fu creata una équipe di lavoro costituita dal mio gruppo di ricerca, da quello dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige coordinato da Giuseppe Versini e dalla Confindustria Federazione dell'industria della Sardegna diretta allora da Roberto Saba, successivamente rappresentante dell'Associazione produttori liquore "Mirto di Sardegna Tradizionale". Grazie a questi studi, inoltre, fu possibile la stesura del Disciplinare di Produzione, successivamente fatto proprio dall'Associazione dei produttori facendo così chiarezza sulle caratteristiche che doveva avere il liquore di mirto». Da allora sono passati molti anni, ma il professor Franco ha ripreso le ricerche su questo settore, per offrire una nuova possibilità di mercato ai coltivatori di piante di mirto. «Anni fa aderendo a un finanziamento regionale avevano iniziato questa attività senza i risultati che si aspettavano in quanto le aziende produttrici di liquore preferivano le bacche di origine spontanea. Ora si potrebbero aprire prospettive nuove perché il mirto, oltre che consumato come liquore, può essere un toccasana per la salute».Infatti la nuova ricerca scientifica è stata condotta con un team di ricercatori dell'ateneo sassarese con la partecipazione della professoressa Gavina Manca e della dottoressa Noemi Tocci. In collaborazione con i ricercatori del Dipartimento di Fisica dell'Università di Trento (Graziano Guella e Fulvio Mattivi) e della Fondazione Mach di San Michele all'Adige ( Urska Vrhovsek e Daniele Perenzoni) è stato possibile scoprire nella bacca la presenza di due composti che la caratterizzano. E cioè l'oenothein B e l'eugeniflorin D2, ellagitannini macrociclici.
«Abbiamo così potuto dimostrare che il mirto è fonte di un prezioso metabolita naturale, le cui proprietà potrebbero essere sfruttate dalle industrie alimentari e farmaceutiche per lo sviluppo di prodotti utili per la salute umana - spiega il professor Franco - . In particolare i benefici che si possono ottenere dal consumo di cibi arricchiti con queste sostanze riguardano l'intestino». Si è scoperto che soprattutto i semi del mirto contengono quasi il 2 per cento in peso sia di oenothein B che di eugeniflorin D2. L'oenothein B è un composto che ha una elevata attività antinfiammatoria, antiossidante ed antimicrobica. La disponibilità dei composti puri, isolati dal mirto, ha perciò permesso, grazie al lavoro dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell'Università di Milano, i professori Mario Dell'Agli ed Enrico Sangiovanni, di approfondire in vitro le significative attività antinfiammatorie a livello gastrico dell'oenothein B, rafforzando l'interesse verso questa sostanza per la salute gastro-intestinale.In parallelo, nella Fondazione E. Mach di San Michele all'Adige, a Trento, la ricercatrice Noemi Tocci ha analizzato le proprietà anti-fungine dell'oenothein B, in particolare verso ceppi di Candida resistenti al fluconazolo, farmaco di riferimento per la cura di queste infezioni. Ed elevate quantità di oenothein B sono state riscontrate anche nei liquori di Mirto di Sardegna analizzati. Queste sostanze sono dei tannini naturali astringenti, che hanno anche azione antibatterica. Composti simili si ritrovano in altre matrici naturali già a partire da concentrazioni almeno 20 volte inferiori a quelle riscontrate nel liquore. E proprio l'alta concentrazione di oenothein B nel liquore suggerisce che sia proprio questa sostanza a conferire la tipica astringenza che caratterizza il gusto del "Mirto di Sardegna" e a contribuire alle proprietà peculiari della bevanda. «Insomma, questo studio interdisciplinare suggerisce che le bacche di mirto sardo, sia selvatiche che coltivate, sono una fonte di composti con proprietà benefiche di grande interesse - afferma Andrea Franco -. Ma anche che costituiscono una strada per la valorizzazione di una pianta mediterranea, tradizionalmente utilizzata in Sardegna, ma ancora con un potenziale in larga parte inesplorato».
Paoletta Farina

 

 

 


11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 novembre 2019 / SALUTE - Pagina 5
L’EQUIPE CHE TI RESTITUISCE I CONNOTATI
A Sassari l’unità maxillo-facciale dell’Aou esegue interventi all’avanguardia

di Francesca Modotti
L'integrità anatomo-funzionale delle strutture del volto e del cavo orale, così complesse e fragili, è fondamentale per il normale svolgimento di funzioni vitali come la masticazione, la deglutizione, la respirazione e l'articolazione della parola. Il mantenimento di un aspetto estetico accettabile, poi, è importante dal punto di vista psicologico e dei rapporti sociali. Interventi demolitivi, anche di piccola entità, possono causare una importante riduzione della qualità della vita dei pazienti. In tempi moderni, il successo terapeutico di questo tipo di interventi non può più essere identificato con la sola sopravvivenza libera da malattia, ma è necessario perseguire, tramite tecniche ricostruttive sofisticate, una qualità di vita che sia la più alta possibile. A Sassari una equipe specializzata da anni dedica tempo, ricerca e sforzi al raggiungimento di questo tipo di risultati. È la struttura complessa di Chirurgia Maxillo-facciale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria che si occupa del trattamento della patologia oncologica del cavo orale e, più in generale, del distretto della testa e del collo. La struttura, composta da 7 chirurghi, è articolata in diverse equipe e comprende tutte le competenze necessarie per eseguire sia l'asportazione della neoplasia sia la contestuale ricostruzione dei difetti residui, anche con tecniche di microchirurgia e chirurgia computer assistita. La chirurgia Maxillo-facciale ha attivato nel tempo una serie di progetti di ricerca che mirano al miglioramento della funzionalità delle ricostruzioni del cavo orale e della qualità della vita dei pazienti oncologici. Attività che consentono di guidare i chirurghi nella scelta della migliore tecnica ricostruttiva per ciascun tipo di difetto. «La nostra unità operativa - afferma Giacomo De Riu, responsabile della struttura - è parte attiva in diversi studi multicentrici che riguardano la chirurgia computer guidata e anche la ricostruzione computer assistita dei difetti ossei della mandibola e della mascella. Si tratta di protocolli all'avanguardia che permettono di ricostruire le ossa facciali in maniera personalizzata, modellando gli autotrapianti prelevati dallo stesso organismo sulla base dei dati delle TC effettuate prima della fase operatoria». Sono tecniche complesse, che prevedono fasi di pianificazione in web-conference con ingegneri biomedici di altri Paesi. «È necessario collaborare con centri specializzati in Germania, in Belgio e anche negli Stati Uniti - riprende - e grazie a queste sinergie siamo in grado di far produrre placche in titanio "custom made", cioè personalizzate per il paziente. Si tratta di interventi che richiedono notevoli investimenti da parte della nostra azienda, ma con queste tecniche si migliorano notevolmente i risultati funzionali e si riducono gli esiti estetici sul volto del paziente». Già diversi anni fa la struttura, con otto posti letto al secondo piano della seconda stecca bianca, aveva elaborato una sperimentazione all'avanguardia in questo settore, finanziata attraverso il Prin 2008 (Progetto di ricerca di interesse nazionale). Il progetto prevedeva la riabilitazione implanto-protesica computer guidata delle ossa mascellari e mandibolari ricostruite con lembi rivascolarizzati di perone e di scapola, così da poter ripristinare completamente la funzione masticatoria in pazienti che avevano subito importanti resezioni ossee a causa di tumori o traumi.

 

 


12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 26 novembre 2019 / SPORT
Un malore sull'uscio di casa, era nato 82 anni fa a Martis
SPORT SARDO IN LUTTO PER LA MORTE DI FARA, PRESIDENTE DEL CONI
Dal basket alla ginnastica, era al quarto mandato di fila

di Mauro Farris
CAGLIARI Un malore improvviso sull'uscio di casa. E' morto così ieri alle 14 Gianfranco Fara, numero uno del Coni regionale. Lo sport sardo perde, in un uggioso pomeriggio d'autunno, una guida istituzionale di comprovato livello. Natali a Martis, in provincia di Sassari, 82 anni fa, è sempre rimasto molto legato al centro dell'Anglona, dove tornava spesso e dove ha organizzato più di un'iniziativa di carattere sociale, culturale e sportivo.Fara - in proroga - era al quarto mandato consecutivo alla presidenza del Coni regionale. Subentrato ad Andrea Arrica, anche in precedenza era stato uno dei massimi dirigenti dello sport sardo, a partire dal basket (giocatore dell'Esperia, segretario del Brill e presidente della Russo Cagliari) e dalla ginnastica, di cui fu presidente regionale. Il presidente della Regione Christian Solinas ha appreso con «profondo dolore e con commozione» la notizia. «Perdiamo un grande uomo di sport - ha dichiarato - che con il suo lungo impegno ha saputo realizzare una profonda sinergia tra il mondo sportivo e la società civile, consentendo alla Sardegna di raggiungere alti traguardi non solo in campo agonistico, ma anche nell'autentica promozione umana così preziosa per i nostri giovani». E grande il cordoglio di tutto lo sport sardo, dai presidenti delle federazioni alle società sportive. Tutti hanno voluto ricordare Fara, a cominciare dalla Dinamo e dal Cagliari che si sono espresse attraverso le loro pagine ufficiali, e in privato. Fara, che in passato era stato anche assessore allo Sport della Provincia di Cagliari nella giunta Balletto, nel 2017, aveva iniziato il quarto mandato consecutivo alla scrivania di via Fais. Le ultime apparizioni, fresche e ironiche come sempre, a Tempio non più di due settimane fa, in occasione della conferenza triennale dello Sport e a Cagliari, per presentare il ritorno della Nazionale femminile di basket. Uomo delle grandi battaglie, alla guida del Coni Sardegna si è battuto per raggiungere difficili traguardi. Per la nascita di sempre nuove ed efficienti strutture sportive su tutto il territorio, anche quello più periferico ma anche per portare in Sardegna il prestigio delle grandi gare internazionali. «Abbiamo una legge, la n. 17 1999, che tutti ci invidiano. Facciamone buon uso». Adesso, nell'imminenza della scadenza del quadriennio olimpico, si dovrà procedere a nuove elezioni per scegliere il nuovo leader dello sport isolano. In attesa che presidenti delle federazioni, atleti e tecnici vadano alle urne, il ruolo di reggente verrà svolto dal responsabile della Federbocce Sardegna, Antonio Pinna, vicepresidente della giunta regionale del Coni.

Questionario e social

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