Martedì 14 luglio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
14 luglio 2020

L'Unione Sarda


 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 14 luglio 2020 / PRIMA PAGINA
L’intervento
SUCCESSIONE ILLEGITTIMA

di Aldo Berlinguer
Impazza, sui media, la provocazione di Salvini sull'eredità di Enrico Berlinguer. E si affrettano gli aspiranti eredi ad accreditarsi come tali.
Da una parte, c'è chi ritiene che l'apertura di una sede in via delle Botteghe Oscure rappresenti un valido titolo per ambire all'eredità. Si propugna, così, una sorta di successione immobiliare, quasi che idee e programmi restino impregnati nei muri e chi vi abita ne diventi depositario, come per induzione. Dall'altra, tutti coloro che, brandendo i simboli della sinistra, si dicono i veri eredi di Enrico. E qui la successione diventa iconografica. Il credo si identifica con l'icona votiva e chi la fa propria ne diviene custode. Anche questa tentazione lascia il tempo che trova. Anzi, anticamente la si combatté. I Bizantini la temevano e le icone vennero distrutte.
Nel bel mezzo di urla e strepiti in tanti restano disorientati, non sanno capacitarsi. Sono coloro che non si sentono ideologicamente protetti dalle mura e non credono più nei simboli. Almeno da quando la simbologia ha smesso di rappresentare la realtà. Essi avvertono un'offerta politica che si è drammaticamente impoverita, sia in termini di idee e programmi che di classe dirigente, quest'ultima non più in grado di rappresentare alcunché. E purtroppo questa degenerazione viene da molto lontano. Tant'è che lo stesso Enrico aveva tentato di combatterla. Se n'era accorto anche Luciano Bianciardi, un vero intellettuale di sinistra, emarginato e morto in solitudine. (...) SEGUE A PAGINA 34

COMMENTI - Pagina 34   segue dalla prima
LA SUCCESSIONE ILLEGITTIMA
Bianciardi ne “La vita agra” (Milano, 1962) diceva: «La politica, come tutti sanno, ha cessato da molto tempo di essere scienza del buon governo ed è diventata invece arte della conquista e della conservazione del potere. Così la bontà di un uomo politico non si misura sul bene che egli riesce a fare agli altri, ma sulla rapidità con cui arriva al vertice e sul tempo che vi si mantiene. E la lotta politica, cioè la lotta per la conquista e la conservazione del potere, non è ormai più - apparenze a parte - fra stato e stato, tra fazione e fazione, ma interna allo stato, interna alla fazione».
Memori di questo, la provocazione sull'eredità di Berlinguer impone una riflessione. È infatti indubitabile che molti ceti popolari che un tempo si sentivano rappresentati dal Pci, oggi votano Lega. Il che rappresenta un interrogativo per ambedue i fronti contrapposti. Per la sinistra la questione è molto seria e dovrebbe suscitare scalpore più nella sostanza che nel dibattito social. Dovrebbero infatti chiedersi, i sedicenti compagni di oggi, se questo smottamento stia accadendo e perché.
Per la Lega si pone l'interrogativo opposto: questo fenomeno è temporaneo o duraturo? È un abbaglio dovuto ad una comunicazione accattivante o risponde a contenuti programmatici e politiche reali? Quali?
Insomma, taluni dovrebbero approfittare dell'occasione per capire cosa hanno perso, talaltri cosa hanno guadagnato. E se lo meritano. Il dato non è banale giacché quel “cosa” rappresenta un pezzo significativo di società italiana che ha rotto gli steccati e cerca una rappresentanza possibile non essendo più disposta a farsi abbindolare dalle icone (spesso usate a sproposito) e ad incamminarsi -per troppo tempo- verso l'ignoto.
Mettiamola così: Enrico Berlinguer, tra i tanti pregi, aveva un solido ancoraggio a valori di democrazia, giustizia sociale e solidarietà ed una visione innovativa ed egalitaria della società italiana all'interno del patto atlantico. Ciò che lo indusse a raffreddare i rapporti con l'Urss di Breznev, specie dopo la primavera di Praga, e con altri esponenti di quel mondo che (come Zhivkov) non scherzavano, a giudicare dai fatti di Sofia del 1973. Qual'è la visione (non di passato ma) di futuro che possono vantare gli aspiranti eredi di Berlinguer oggi?
ALDO BERLINGUER
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI









 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 14 luglio 2020 / ITALIA - Pagina 10

Demografia. In controtendenza la provincia di Bolzano. Stranieri in calo

ISTAT: NASCITE AL MINIMO STORICO
L’isola conferma il trend col dato peggiore d’Italia: 5,1 per mille

Meno nascite e più decessi ovunque con l'eccezione di Bolzano. È il bilancio demografico nazionale dell'Istat per il 2019. Prosegue il trend negativo, che ancora una volta fa registrare un deficit significativo tra nati e morti, in linea con la tendenza in atto da diversi anni. Nel corso dello scorso anno la differenza tra nati e morti (saldo naturale) è di -214 mila unità.

Il primato di Bolzano

Il saldo naturale della popolazione residente, nel complesso, è negativo in tutte le regioni: unica eccezione la provincia di Bolzano, che continua il suo trend positivo. Il tasso di crescita naturale, che si attesta a -3,6 per mille a livello nazionale, varia dal +1,5 per mille di Bolzano al -8,1 per mille della Liguria. Il deficit di nascite rispetto ai decessi è dovuto alla popolazione di cittadinanza italiana (-270 mila), mentre per la popolazione straniera il saldo naturale resta ampiamente positivo (+55.510). Il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media nazionale a 10,5 per mille. Anche per gli stranieri il valore più elevato si registra nella provincia di Bolzano (13,3 per mille), quello più basso in Sardegna (5,1 per mille).

Il caso Sardegna

«Nel dopoguerra i sardi avevano l'indice di fecondità più alto d'Italia - dice Laura Salaris, demografa dell'università di Cagliari - oggi quello più basso, evidentemente ci piace primeggiare. Battute a parte, quelli della Sardegna sono dati contrastanti. È una regione del Sud con caratteri del Nord, per esempio, nell'uso dei contraccettivi orali, un aspetto che la avvicina ai Paesi scandinavi».

Politiche per le famiglie

«Si parla di condizioni economiche e culturali come impedimento alla procreazione. La verità - spiega la sociologa - è che i figli sono diventati un impegno e, contestualmente, sono del tutto assenti le politiche di sostegno alla famiglia, che invece nel resto d'Europa sono presenti ed efficaci. Una su tutte: nei Paesi del nord Europa non si fanno differenze di reddito, gli aiuti alle famiglie sono gli stessi». Dicono che la popolazione sia invecchiata, in realtà i giovani vanno via dall'Isola e creano la loro famiglia altrove. Il problema reale, tuttavia, resta sempre lo stesso, cioè la mancanza di fiducia nel futuro. Un Paese senza prospettive è difficile che possa far crescere la sua popolazione».

Calo generalizzato

Tornando ai numeri nazionali, gli iscritti all'anagrafe per nascita sono stati appena 420.170, con una diminuzione di oltre 19 mila unità sul 2018 (-4,5%). Il calo si registra in tutte le regioni. I fattori strutturali che negli ultimi anni hanno contribuito al calo delle nascite sono noti e si identificano nella progressiva riduzione della popolazione italiana in età feconda, costituita da generazioni sempre meno numerose alla nascita - a partire dalla seconda metà degli anni Settanta - non più incrementate dall'ingresso di consistenti contingenti di giovani immigrati.

Gli stranieri

Nel 2019 il numero di stranieri nati in Italia è pari a 62.944 (il 15% del totale dei nati), con un calo di 2.500 unità rispetto al 2018 (-3,8%).Il peso percentuale delle nascite di bambini stranieri sul totale dei nati è maggiore nelle regioni dove la presenza straniera èpiù diffusa e radicata: nel Nord-ovest (21,1%) e nel Nord-est (21,2%). Un quarto dei nati in Emilia-Romagna è straniero (25,0%), in Sardegna solo il 4,3%. Il tasso di natalità del complesso della popolazione residente è pari al 7,0 per mille. Il primato è di Bolzano (9,9 per mille) mentre il valore più basso si rileva in Sardegna (5,4 per mille). ( v. f. )






 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 14 luglio 2020 / CAGLIARI - Pagina 15
MANU INVISIBLE ALL’UNIVERSITÀ
La rettrice Maria Del Zompo inaugura oggi alle 10,30 alla Cittadella un’opera dello street artist Manu Invisible.








 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 14 luglio 2020 / CAGLIARI - Pagina 17

Il Censis. Cresce con le borse di studio e i servizi digitali

L'UNIVERSITÀ È QUINTA IN ITALIA TRA I GRANDI ATENEI

Buone notizie per l'università di Cagliari dalla classifica Censis delle università italiane, giunta alla ventesima edizione. L'ateneo cresce e riconquista la top five a livello nazionale tra i grandi atenei, cioè quelli con un numero di studenti compresi tra 20.000 e 40.000, grazie soprattutto all'aumento delle borse di studio e ai servizi digitali offerti. «L'ateneo cagliaritano continua il suo percorso di crescita costante nel tempo», afferma il rettore Maria Del Zompo, «e mantiene alto il suo valore nonostante i suoi competitor siano tutti atenei di altissimo profilo. Sappiamo che c'è ancora tanto da fare per migliorare ulteriormente. Ma constatare che il lavoro di squadra di tutte le componenti dell'ateneo produce un importante e costante miglioramento su tutti i parametri ci dà ragione sulla politica di crescita attuata dagli organi di governo dell'università a cui va il mio primo ringraziamento. Sono oltremodo contenta che gli studenti che scelgono il nostro ateneo, e le loro famiglie, verifichino la bontà delle loro scelte. L'ateneo continuerà nel suo percorso di innovazione e miglioramento della qualità della didattica e della ricerca, dei servizi offerti e del rapporto con il territorio».

Lo scorso anno l'università di Cagliari era scesa dal quinto al nono posto proprio per il calo fatto registrare sulle borse di studio, ora recuperato, mantenendo al contrario punteggi molto elevati sulla comunicazione, diventata ormai un punto di forza di Cagliari a livello nazionale.
 

 

 







 

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 14 luglio 2020 / NUORO - Pagina 29
Università. Danni a un’auto in sosta
UN CORNICIONE FINISCE IN STRADA, L'ATENEO STA PERDENDO PEZZI

Ennesimo crollo in un edificio della città. Ieri mattina parte di un cornicione del palazzo dell'Università di Nuoro, in via Salaris, a pochi passi dalla poste centrali e dalla sede dell'Isre, si è staccato all'improvviso precipitando dal quarto piano dell'edificio. Il pannello è finito sopra un'auto lasciata in sosta davanti al palazzo dell'Università.
La Renault Clio è rimasta danneggiata dall'elemento strutturale, un pannello di circa un metro quadrato, con le schegge che frantumatesi nell'impatto hanno raggiunto anche la parte opposta della carreggiata. Fortunatamente in quel momento nella via (il crollo è avvenuto sopra il marciapiede esposto al sole) non transitava nessuno. Fuori dall'edificio nessun studente in attesa. Immediato l'allarme dato dal vigilante che all'ingresso dell'Università ha capito il rischio. L'ingresso del palazzo è rimasto off limits per diverse ore. Sul posto sono intervenuti due equipaggi dei Vigili del fuoco di Nuoro che con un'autogrù hanno messo in sicurezza tutto il cornicione dello stabile eliminando gli altri elementi strutturali in equilibrio precario.

Durante le operazioni di messa in sicurezza, partite alle 11 e andate avanti fino a dopo le 16, la via è rimasta interdetta al traffico.

F. Le.







 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 14 luglio 2020 / PROVINCIA DI NUORO - Pagina 30

Bitti. Nuovi passi: decolla l’Ufficio di piano
PARCO DI TEPILORA, AL LAVORO DOCENTI UNIVERSITARI ED ESPERTI

Nuovo passo avanti nell'organizzazione del Parco naturale regionale di Tepilora. È stato istituito l'Ufficio di piano, composto da professionalità del Parco ed esperti delle università di Cagliari e Sassari e di Forestas. Il nuovo team di lavoro, composto da 21 soggetti, si è riunito per la prima volta nei giorni scorsi e avrà come responsabile scientifico Corrado Zoppi, ordinario del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell'ateneo di Cagliari.

L'Ufficio di piano avrà 30 mesi di tempo per completare il progetto di pianificazione che sarà sottoposto all'approvazione definitiva della Regione. La prima vera riunione operativa è l'11 settembre. Il Piano del parco è obbligatorio, disciplina l'organizzazione del territorio e regola le tipologie costruttive e i materiali consentiti, le modalità di conservazione e manutenzione di strutture e infrastrutture esistenti e di esercizio delle attività produttive.

«In collaborazione con gli atenei sardi - spiega Roberto Tola, presidente del Parco e sindaco di Posada - che ci hanno messo a disposizione i migliori esperti soprattutto sul piano ambientale, economico e geologico, abbiamo costruito una squadra di altissimo livello. A differenza di realtà simili alla nostra, abbiamo cercato di valorizzare la componente economica dando un'impronta innovativa. Il piano del Parco verrà costruito con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali, delle popolazioni e di tutti i portatori di interesse». «È un obiettivo impegnativo e ambizioso oltre che obbligatorio», commenta il direttore del Parco, Paolo Angelini. Il responsabile del procedimento amministrativo è Marino Satta, che ha coordinato le attività per la nascita dell'Ufficio di piano in collaborazione con Alessandro Pala.








 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 14 luglio 2020 / SASSARI E ALGHERO - Pagina 32

Sassari. Nella graduatoria stilata ogni anno dal Censis

L'UNIVERSITÀ SECONDA IN ITALIA FRA GLI ATENEI MEDI
Ma il successo non placa la polemica sulle elezioni

Il rettore uscente Massimo Carpinelli sfoggia il secondo posto di Sassari tra gli atenei di medie dimensioni valutati dal Censis. Ma le polemiche non si placano: il sindacato dei docenti esprime disappunto per le elezioni fissate a fine novembre.

«Credo che questi dati oggettivi e incontestabili costituiscano la migliore risposta alle polemiche sollevate nelle scorse settimane» ha commentato il rettore Carpinelli. Davanti a Sassari c'è solo Trento tra le università di media dimensione. Numeri lusinghieri perché nell'anno accademico 2019/20 sono stati migliorati tutti i parametri esaminati: servizi, borse di studio, comunicazione e servizi digitali, internazionalizzazione e occupabilità. Inalterato il 110 (il massimo) nelle strutture.

Il rettore uscente precisa: «Abbiamo portato a 80 il dato sull'occupabilità nonostante il territorio offra minori possibilità di lavoro rispetto ad altre aree italiane, soprattutto al Nord».

Il risultato non blocca le critiche. Questa volta a lanciare uno strale è la sezione sassarese dell'associazione sindacale della docenza universitaria che esprime «tutto il suo disappunto apprendendo che si intende posticipare l'elezione (23, 25 e 27 novembre) e quindi la nomina del nuovo rettore oltre il termine naturale del mandato» che scade il 31 ottobre.

Il sindacato ritiene che questo possa danneggiare il corpo elettorale (docenti, ricercatori, amministrativi e studenti) e vuole valutare il decreto rettorale per capire se esistono «seri tratti di illegittimità».

Giampiero Marras

La Nuova Sardegna


 

 

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 14 luglio 2020 / SARDEGNA - Pagina 2

CENSIS >> LA CLASSIFICA
Balzo di due posti tra le istituzioni con un numero di iscritti tra 10 e 20mila

SASSARI SECONDA IN ITALIA TRA LE 17 UNIVERSITÀ MEDIE

di Paoletta Farina
SASSARI Laurea a pieni voti per l'Università sassarese che si colloca al secondo posto tra i 17 atenei medi nella classifica annuale del Censis. Un avanzamento di due posizioni rispetto al 2019 quando, tra le Accademie con un numero di iscritti tra i 10mila e i 20mila, Uniss aveva conquistato il quarto posto, con il raggiungimento, ora, di un punteggio complessivo di 96, di poco inferiore alla prima classificata, Trento, con 98,7 punti, e il sorpasso di Siena che retrocede al terzo posto.Un risultato che vede l'ateneo migliorare dall'anno scorso in tutti gli indicatori usati dal Censis per dare le pagelle: servizi erogati (85 punti), borse di studio e altri interventi in favore degli studenti (104 con un balzo di dieci punti su cui ha influito l'istituzione della Scuola Superiore), strutture disponibili (110, ancora una volta il punteggio più alto in Italia), comunicazione e servizi digitali (107), livello di internazionalizzazione (90) e, infine, occupabilità dei laureati (80).Successo anche nella classifica che dà i voti sui corsi di laurea: secondo posto per i corsi di studio triennali del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (101,5) che per il settimo anno consecutivo si confermano ai vertici in Italia, preceduti solo dall'Università di Ferrara (104.5), davanti allo Iuav di Venezia (99) e al Politecnico di Milano (92.5).Ottima anche la performance di Medicina veterinaria: la laurea magistrale a ciclo unico di Sassari ha ottenuto un punteggio di 94, dietro a Padova (95,5) e davanti a Bologna (90).E migliora anche, con un quinto posto, il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (89), che viene subito dopo l'Università di Padova (91), con una risalita di tre posizioni rispetto al 2019.«Nonostante le difficoltà che affrontiamo tutti i giorni, accentuate dalla drammaticità del periodo che stiamo vivendo, l'Università di Sassari resta nei piani alti della classifica Censis - commenta con soddisfazione il rettore Massimo Carpinelli -. È stato premiato il sistema di comunicazione e servizi digitali e le strutture offerte ai nostri studenti. Sull'occupabilità, per quanto sia un indicatore indipendente, abbiamo messo in atto delle politiche di job placement che hanno prodotto i loro risultati. Questi numeri, attestati da un ente terzo, certificano che l'ateneo è in salute e non solo dal punto di vista finanziario, ed è un bene prezioso, irrinunciabile per tutto il territorio e che, mi auguro, possa essere gestito e custodito al meglio da chi mi succederà». Carpinelli da novembre, infatti, non sarà più rettore ed è in corso un'infuocata campagna elettorale per il suo successore. «Credo che questi dati oggettivi e incontestabili costituiscano la migliore risposta alle polemiche sollevate nelle scorse settimane», chiosa il Magnifico.
Però Carpinelli si preoccupa anche di come sarà l'Università dopo lo tsunami della pandemia. «La crisi economica che ne è seguita - riflette - potrebbe scoraggiare a intraprendere gli studi universitari. Servono perciò politiche di sostegno alle famiglie perché i giovani possano avervi accesso».









 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 14 luglio 2020 / SARDEGNA - Pagina 2

TESI SU EBOLA E ZIKA
UNA GIOVANE SARD
VINCE IL CON.SCIENZE

SASSARI. La dottoressa Elisa Fanunza (foto) della facoltà di Biologia e Farmacia dell'Università di Cagliari, ha vinto uno dei sei premi dedicati alle migliori tesi di dottorato italiano della prima edizione del premio con.Scienze. La tesi di dottorato, discussa nel settore biologico, tratta del miglioramento della risposta immunitaria a virus quali Ebola e Zika. Continuando a sostenere il lavoro dei giovani studiosi, con.Scienze, Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle strutture universitarie di Scienze e Tecnologie, ha indetto la seconda edizione del premio che consiste in 10 riconoscimenti in denaro da mille euro ciascuno per neolaureate e neolaureati dei corsi di laurea magistrale e in 6 premi in denaro per neodottoresse e neodottori.








 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 14 luglio 2020 / SARDEGNA - Pagina 2
La rettrice Del Zompo: «Contenta per i ragazzi che restano in Sardegna»

CAGLIARI QUINTA TRA I "GRANDI" ATENEI

di Stefano Ambu
CAGLIARI Di solito è l'Universitá a dare i voti. Ma questa volte li prende. E quelli di Cagliari sono più che buoni: capoluogo quinto nella classifica dei grandi atenei con 88.5 punti. Più su ci sono Perugia, Pavia, Parma e Calabria. Ma Cagliari è davanti a Milano Bicocca e Tor Vergata. Una graduatoria, quella di Censis, che dá ragione alla rettrice Maria Del Zompo quando dice che a volte andare via dalla Sardegna non è la scelta migliore. Tanto più se si considera che l'ateneo cagliaritano è addirittura al primo posto nazionale nelle borse di studio. Ed è anche sesto in Italia per servizi agli studenti. L'istituto di ricerca socio-economica divide come sempre in cinque categorie le Università in base al numero degli iscritti: mega atenei statali (oltre 40mila iscritti), grandi atenei (tra 20mila e 40mila), medi (tra 10mila e 20mila), piccoli (fino a 10mila iscritti) e politecnici. Tra quelli grandi, soltanto quattro fanno registrare punteggi migliori dell'ateneo cagliaritano. Oltre il primato sulle borse di studio con 110 punti (la seconda è staccata di tredici lunghezze) ci sono anche i punteggi in comunicazione e servizi digitali (94), strutture (86), occupabilità (83), servizi (81) e internazionalizzazione (77). L'anno scorso l'Università di Cagliari era scesa dal quinto al nono posto proprio per il calo fatto registrare sulle borse di studio, ora recuperato, mantenendo al contrario punteggi molto elevati sulla comunicazione. «L'ateneo cagliaritano continua il percorso di crescita - commenta Maria Del Zompo, rettore dell'Università di Cagliari - e mantiene alto il suo valore nonostante i competitor siano atenei di altissimo profilo: questo non può che farci piacere, ma anche riempirci di orgoglio. Sappiamo che c'è ancora tanto da fare per migliorare ulteriormente. Ma constatare che il lavoro di squadra produce un importante e costante miglioramento su tutti i parametri ci rende ragione sulla politica di crescita attuata dagli organi di governo dell'Università di Cagliari a cui va il mio ringraziamento». Una buona notizia anche in vista del prossimo anno accademico. «Sono contenta che gli studenti che scelgono il nostro ateneo - spiega Del Zompo - e le loro famiglie, verifichino la bontà delle loro scelte. Posso solo dire che il senso di appartenenza è finalmente radicato e che l'ateneo continuerà nel suo percorso di innovazione e di miglioramento della qualità della didattica e della ricerca, dei servizi offerti e del rapporto con il territorio». Cagliari è decima in comunicazione, dodicesima in internazionalizzazione (qui la penalizzazione è legata soprattuto alla condizione di insularità), sesta in servizi, undicesima in strutture e undicesima in occupabilitá. L'Universitá di Cagliari ospita circa ventiseimila studenti ed è suddivisa in diciassette dipartimenti e sei facoltà.








 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 14 luglio 2020 / SARDEGNA - Pagina 2
Appello del consigliere: «Necessario risolvere i problemi degli studenti dopo la pandemia»

DERIU, PD: «ORA LA REGIONE FACCIA LA SUA PARTE»

SASSARI «Questo è un successo non solo per le Università di Cagliari e Sassari e i loro studenti, ma per la Sardegna intera e i suoi abitanti». Il Consigliere regionale del Partito Democratico, Roberto Deriu, sintetizza così il primo posto dell'ateneo cagliaritano e di quello sassarese nelle rispettive classifiche 2020 del Censis per quanto riguarda la categoria relativa alle borse di studio tra le Università italiane.
«In questi ultimi anni - spiega Deriu - io e i colleghi del Partito Democratico ci siamo battuti affinché venissero prese decisioni importanti a favore della compagine studentesca sarda, soprattutto sul tema delle borse di studio, che sono uno dei punti fondamentali per garantire ai giovani il diritto allo studio - spiega Deriu -. Gli alti meriti in relazione a questo parametro, per noi equivalgono ad una vittoria perché se appena qualche anno fa, tra il 2009 e il 2014, in Sardegna quasi uno studente su due non percepiva la borsa per mancanza di fondi, oggi più di 10mila studenti tra Cagliari e Sassari risultano borsisti». Un dato che rende la Sardegna un'eccellenza tra le regioni italiane con la più alta percentuale di borsisti sulla popolazione studentesca totale, come certificato anche dalla classifica annuale del Censis. L'Università di Cagliari si classifica infatti al primo posto tra i grandi atenei proprio alla voce borse di studio, con un punteggio di 110. Stesso risultato per l'Università di Sassari, in prima posizione (punteggio 104) nella graduatoria sulle borse di studio tra gli atenei di medie dimensioni. «Siamo fieri e orgogliosi, perché il raggiungimento di questo grande risultato è stato possibile grazie anche alle nostre numerose iniziative, tese a porre gli studenti al centro dell'attenzione. Certo, questo deve essere solo un punto di partenza: adesso la Regione deve dare seguito, cosa che purtroppo finora non ha fatto, a tutte le nostre richieste che sono state presentate per risolvere i tanti problemi che affliggono gli studenti sardi in seguito alla pandemia. Al fine di fornire gli strumenti e il sostegno per garantire loro il pieno diritto allo studio», ha concluso il consigliere regionale del Partito democratico.








 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 14 luglio 2020 / SASSARI - Pagina 17

UNIVERSITÀ

Rubino si ritira
gli aspiranti rettore restano in cinque

SASSARI Corrado Rubino fa un passo indietro, almeno per adesso. E rinuncia a presentare la candidatura per succedere a Massimo Carpinelli, per i troppi impegni professionali e familiari. Con il chirurgo, e professore ordinario di Scienze mediche chirurgiche e sperimentali (di cui dirige la scuola di specializzazione) che assicura che comunque resterà presente nel dibattito innescato dalla campagna rettorale, che si annuncia assai vivace, oltre che decisamente lunga. Il voto per determinare il successore di Carpinelli è stato infatti fissato, tra non poche polemiche, il 23 e 25 novembre, con eventuale e assai probabile ballottaggio fissato per il 28.I candidati in campo restano dunque Luca Deidda, Giampaolo Demuro, Roberto Furesi, Plinio Innocenzi e Gavino Mariotti.








12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 14 luglio 2020 / Speciale LA MIA ISOLA ESTATE - Pagina 22
Filming Italy Sardegna Festival
Tiziana Rocca: «Una festa del cinema con Dillon e Muccino»

di Mario Frongia
Sedici anteprime, star hollywoodiane, i volti noti del cinema italiano. «Testimonial internazionali, produttori e attori sono con noi al Forte Village per rilanciare il territorio, il made in Italy, il turismo e il rispetto per l'ambiente». Tiziana Rocca va a mille. Unica donna a presiedere un festival del cinema in Italia, abile nel gestire un sistema quasi sempre coniugato al maschile, l'organizzatrice della terza edizione del Filming Italy Sardegna Festival, sparge energia e propositi da Formula 1.
«Da mercoledì 22 a domenica 26 luglio al Forte Covid free, proponiamo idee e speranze di rinascita del cinema. La cornice? Attrici e registe. Proponiamo giovani talentuose e artiste già affermate». Un cinema al femminile, tra inventiva, amori, riflessioni. Tiziana Rocca annuisce. Sposata, tre figli, autrice di decine di libri (cliccatissimo quello sulle «Cento regole di una p.r.»), vari premi su comunicazione e relazioni esterne, rilancia: «Il buon cinema è una sfida, ha un obiettivo e una cifra etica precisa». La prima rassegna cinematografica al mondo del post pandemia ha un filo verde che unisce cinema e televisione. Un successo in terra sarda.
Tiziana Rocca annuisce: «Nelle nostre scelte l'etica è centrale. Diamo ai giovani buoni esempi su ambiente e futuro».
Qual è l'sms di attori, registi e produttori?
«La Sardegna terra sicura, capace di proteggersi. Al Forte ci sarà sicurezza per ospiti e personale con attenzione e rispetto delle regole. Ci sarà il green carpet, i materiali rigenerabili e la bioplastica. Saremo protagonisti di un nuovo corso. Cinema e tv pescano anche da qui».
Quali sono le novità?
«La presidenza onoraria a Matt Dillon, il premio a una regina quale Isabelle Huppert, la giuria dei corti a Claudia Gerini. Ilenia Pastorelli, donna forte e determinata, è la madrina. Ma le sorprese non mancheranno».
Partiamo da Dillon. Com'è nata la sua presenza?
«Matt è un caro amico, ci conosciamo da anni. Ama l'Italia e non è mai stato in Sardegna. Per dare un'immagine forte al rilancio del turismo isolano è l'interprete migliore».
Claudia Gerini, musa del cinema italiano.
«Claudia è stimata anche all'estero, ha girato con i grandi, trasmette fiducia e sentimenti positivi. Presiede la giuria dei corti di registe donne, un mondo su cui investire: il premio alla carriera per Ilenia Pastorelli sposa abilità e classe nell'essere dirette e capaci».
La Gerini valuterà i corti. quali sono i temi?
«In accordo con l'Università di Cagliari e il professor Arcangeli, i ragazzi presentano storie su ambiente, sport e valori etici. Siamo legati anche al National geographic. Ripeto, tutti possiamo sprecare meno e riciclare».
Qual è il must del festival?
«Gabriele Muccino. Presentiamo il suo "Gli anni migliori" con Pierfrancesco Favino e Micaela Ramazzotti. Il film ha cuore e italianità. E offre spunti per capire come il sistema cinematografico può ripartire dopo il lock-down».
Il cinema tricolore, con chi e come?
«Maria Sole Tognazzi. Con me a gennaio a Los Angeles, l'Academy l'ha scelta per la giuria degli Oscar. Anche Gaia Girace e Margherita Mazzucco della serie "L'amica geniale", rappresentano donne giovani e di successo».
Chi arriva d'oltre oceano?
«Con i grandi produttori italiani avremo anche Charles Roven ("Wonderwoman", ndr) e Bill Gerber, già presidente produzione Warner Bros. Capiremo come si riparte a Hollywood e in Italia dopo la pandemia».

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie