Martedì 12 maggio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
12 maggio 2020

L'Unione Sarda


 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / PRIMA
Il commento
MALATI, NON SCEMI

di ALDO BERLINGUER
Si intravede la luce, il peggio sembra essere passato, entro fine maggio dovremmo provare a rialzarci. Ma il ritorno alla normalità non appare incoraggiante. Le centinaia di nuove norme e adempimenti sembrano più un deterrente che un volano per la ripresa, tenuto conto che nuovi e maggiori oneri vengono invariabilmente posti a carico degli operatori economici. (...) segue a pagina 13

PRIMO PIANO - Pagina 13  segue dalla prima
Libertà limitate ma responsabilità scaricate sulle imprese
I CITTADINI ITALIANI? MALATI, NON SCEMI

(...) Il 31 maggio è anche un'altra ricorrenza: la giornata mondiale contro il tabagismo. Un appuntamento fortemente voluto dall'Oms per ricordare a tutti che il consumo di sigarette uccide ogni anno 8 milioni di persone, specie tra i meno abbienti, di cui 900.000 per fumo passivo, tra i quali 160.000 bambini. In Italia sono circa 12 milioni i fumatori ed ogni anno ne perdiamo 80.000: prima causa di decessi del Paese; altro che Covid-19.

Per questa carneficina - però - lo Stato non ha previsto quarantene ma solo (dal 2003) il divieto di fumare in ambienti chiusi, aperti al pubblico. Chi vuole deve recarsi nelle sale fumatori, dove il contagio è assicurato. E così negli ambienti privati e nelle auto (salvo, dal 2016, che per minori e donne incinte): anche qui il contagio è libero. Dopo aver lungamente lucrato sulla vendita delle sigarette, lo Stato si è inoltre deciso ad obbligare i produttori ad avvertire degli effetti cancerogeni del fumo. E, dal 2015, ha lanciato la campagna “Ma che sei scemo”, con testimonial Nino Frassica. Così, oltre al danno, la beffa: cornuti e mazziati. Insomma, tabagismo e coronavirus, pur avendo ambedue elevata mortalità, sono trattati diversamente, perché? Forse perché col primo (oltre ai produttori) lo Stato continua (con le imposte) a fare cassa, mentre il secondo genera solo costi? Perché i decessi da tabagismo vengono ascritti ad altre malattie (cancro, infarto, ictus ecc..) e non procurano allarme? Perché i malati di tabagismo muoiono più lentamente e non congestionano improvvisamente le strutture sanitarie?

Troppe le domande scomode, che, per decenza, lasciamo inevase. Una cosa è però certa. Lo Stato è in contraddizione e deve scegliere: o decide di proibire la vendita di sigarette, o adotta anche per il Covid-19 lo stesso metodo usato nel tabagismo: il principio di autoresponsabilità. Alberghi, bar e ristoranti potranno così distanziare i clienti come meglio possono e avvertirli che, ove ciò non è possibile, esiste un pericolo di contagio. Starà poi ai singoli autodeterminarsi, esattamente come per le sigarette. Così anche per riunioni e spostamenti. Una volta vietati i grandi assembramenti e resa obbligatoria la mascherina, tutto dovrà essere lasciato alla libera scelta dei cittadini, unici in grado di evitare luoghi e circostanze pericolosi, senza bisogno di inutili restrizioni poliziesche. Non è infatti sostenibile che, per sopperire a proprie inadeguatezze (tra cui una sanità pubblica trascurata per decenni), lo Stato limiti le libertà dei cittadini o addossi alle imprese responsabilità che non gli appartengono. Il diritto non può sostituirsi alle relazioni familiari e sociali, né arrogarsi il compito di legittimarle (come nel caso dei “congiunti”).

Non ci sarà neppure bisogno delle campagne pubblicitarie di Nino Frassica. Finalmente, i cittadini, avvertiti del pericolo, faranno da soli. Un risultato, almeno, sarà raggiunto: evitare di passare per scemi.

ALDO BERLINGUER
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI






 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 4
L’EMERGENZA. Sotgiu, docente di Statistica medica: non si possono escludere impennate dei contagi anche d’estate

ALLARME AUTUNNO «EPIDEMIA, PRONTI ALLA SECONDA ONDATA»
Nieddu: il rischio c’è, guardia alta. Vella: bene il vaccino antinfluenzale

Il professor Stefano Vella dice che sarebbe persino opportuno, «cominciare a pensare alle vaccinazioni contro l'influenza, allargandole il più possibile, perché se quel virus torna assieme a Sars Cov-2 succede un disastro».

LA CORSA SOTTOTRACCIA

Dopo l'allerta lanciata ieri da Germano Orrù, biologo molecolare e docente della Facoltà di Medicina dell'Università di Cagliari («Bisogna cominciare a pensare a una possibile Fase 3, in Asia si stanno già preparando»), viene fuori che il rischio di una seconda ondata in autunno dell'epidemia di Covid è assai concreto. «Il problema è che non sappiamo come si comporterà il virus d'estate - spiega Stefano Vella, infettivologo, componente del comitato scientifico della Regione -. Generalmente i virus respiratori un po' si ammosciano, ma non illudiamoci: ormai lui sta con noi». Siccome per il momento l'unico vaccino a disposizione è quello contro l'influenza, è urgente avviare una campagna di vaccinazione più estesa possibile. «Un intervento necessario per tenere sotto controllo almeno la pandemia influenzale. Perché altrimenti sa cosa succederà? Qualche caso di influenza verrà preso per Covid e viceversa, il che sarebbe un disastro».

IL RISCHIO DI INFEZIONE

Anche Giovanni Sotgiu, infettivologo e docente di Statistica medica all'Università di Sassari, ritiene che, «da un punto di vista probabilistico vi sia un rischio concreto di un ritorno dell'epidemia». Chiamato dal presidente Solinas a far parte del comitato tecnico-scientifico della Regione in questa delicatissima fase di riaperture, è «l'uomo dei numeri», l'esperto che calcola gli indicatori dell'infezione. Uno che, insomma, può prevedere le mosse del virus. «Il rischio esiste soprattutto perché, con gli interventi di lockdown, si sono create grosse isole di suscettibilità, ci sono cioè tanti soggetti a rischio di infezione». Ma attenzione, avvisa il professor Sotgiu, «il virus sta circolando e, pur essendo io un ottimista per natura, devo dire che in realtà quelle che si chiamano "isole di suscettibilità" non necessariamente potranno essere colpite in autunno. Sì, è vero, con l'arrivo del freddo, e con gli ambienti chiusi e un contatto sociale più stretto, ci sarebbero le condizioni ideali per questo virus come per quello dell'influenza. Ma, attenzione, non è da escludere la possibilità che ci possano essere impennate anche durante l'estate, proprio perché c'è una grande quantità di persone finora non interessate dal virus e quindi a rischio di infezione». Non a caso, spiega, «tutte le Regioni si stanno orientando in termini di prevenzione e controllo del rischio biologico con una serie di misure per evitare il rischio di nuovi focolai».

«LA RETE SEMPRE PRONTA»

Noi, conferma l'assessore Mario Nieddu, «ci stiamo preparando a ogni evenienza, anche a quella di una seconda ondata dell'epidemia in autunno». L'idea, «è quella di potenziare ulteriormente la sorveglianza nel territorio con la progressiva stabilizzazione delle Usca, le unità di assistenza a domicilio dei pazienti Covid». Il prossimo 31 luglio dovrebbe scadere il termine dell'emergenza sanitaria dichiarata a febbraio, «ma vediamo cosa verrà fuori dai test sierologici a campione, per capire un po' di più quanto è circolato il virus, e poi aspettiamo di valutare gli effetti delle progressive riaperture». Intanto, se e quando non ci saranno più pazienti ricoverati negli ospedali, la rete delle strutture Covid verrà dismessa. «La speranza è che possano bastare le Usca per gestire i pazienti a domicilio. Ma, nell'eventualità di un ritorno dell'epidemia in autunno - avvisa Nieddu - saremo perfettamente in grado di riattivare i protocolli messi a punto e tutto il patrimonio di ospedali Covid, servizi, competenze, macchinari». Ventilatori compresi? «Tra quelli acquistati, ricevuti in donazione, e quelli in dotazione alla protezione civile ne abbiamo in numero adeguato. Intanto, non abbassiamo la guardia. Ad esempio, abbiamo pronta tutta la dotazione dell'ospedale militare da campo che invieremo a Nuoro».

Piera Serusi






 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / COMMENTI - Pagina 18
Al Policlinico
Hanno obbligato milioni di italiani ad usare mascherine e guanti e poi dimettono i pazienti del Policlinico di Monserrato senza eseguire il tampone. Qualcuno mi spieghi la logica. 
Claudio Dessì





 

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / ECONOMIA - Pagina 19

Università

AI DUE ATENEI CONTRIBUTI PER 26 MILIONI

Ripartiti i fondi per le Università di Cagliari e Sassari con una dotazione complessiva di 26 milioni e 350 mila euro per l'esercizio finanziario 2020. «Si tratta - ha sottolineato il presidente della Regione Christian Solinas - degli interventi previsti dal Fondo globale di sostegno al sistema universitario, per i livelli di didattica e di alta formazione offerti alla popolazione studentesca. Contributi a favore delle Università di Cagliari e Sassari per gli oneri sostenuti per il personale degli atenei impiegato nelle attività didattiche».

Per Solinas, inoltre, è «un impegno importante da parte della Giunta al fine di garantire e assicurare l'avvio dei corsi di formazione e qualificazione professionale di figure di educatore professionale socio-pedagogico e per il conseguimento delle specializzazioni per le attività di sostegno, in particolare quelle relative al personale universitario impiegato nelle attività didattiche».

Il 65% dello stanziamento, pari a 17 milioni e 127 mila euro, andranno all'Università di Cagliari e il 35%, pari a 9 milioni e 222 euro, andranno dell'Università di Sassari.

L'assessore Andrea Biancareddu ha inoltre confermato che il ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca ha mantenuto lo stesso contingente di posti autorizzati per ciascun Ateneo con Decreto Ministeriale per l'anno accademico 2019/2020: 240 posti all'Università degli Studi di Cagliari e 150 posti all'Università degli Studi di Sassari.







 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / ECONOMIA - Pagina 20

Sanità. L’appello di Méigos

BORSE PER SPECIALISTI: «LA SARDEGNA SCELGA»

La Sardegna scelga quali scuole di specializzazione finanziare. Lo chiede l'associazione Méigos alla luce di quanto avvenuto durante la pandemia. «È noto a tutti come l'emergenza Covid-19 non abbia fatto altro che mettere in risalto le già note debolezze del Sistema sanitario», si legge in una nota. «Al momento dell'arrivo della pandemia in Sardegna la carenza di specialisti è emersa in tutta la sua drammaticità. In primis per i Rianimatori: le cronache riportano soluzioni d'emergenza come la messa in servizio di medici militari e il corso di addestramento all'intubazione orofaringea, destinato a infermieri e cardiologi, organizzato al San Francesco di Nuoro e aspramente criticato dall'associazione di Rianimatori e Anestesisti».

Per questo, aggiunge l'associazione, «prospettavamo di rinforzare un ruolo attivo nel proporre il numero e la scelta dei contratti da finanziare in virtù del numero di medici specialisti carenti nell'Isola».
TROPPE CARENZE
Troppe soluzioni dettate dall’emergenza, che hanno denotato la mancata programmazione e l’impossibilità di valorizzare la formazione dei medici della Sardegna. Tra i medici in formazione o appena formati dalle Università di Cagliari e Sassari, sono stati assunti solo 30 medici mentre almeno 12 hanno abbandonato le scuole negli anni.






 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / CAGLIARI - Pagina 21

La novità. Informazioni disponibili su tutti i social

IL POLICLINICO SBARCA SU WHATSAPP

Mancava solo WhatsApp, tra i mezzi di comunicazione social dell'Azienda ospedaliero-universitaria cui fanno capo il Policlinico di Monserrato e il San Giovanni di Dio. Ora anche questa forma di comunicazione con il pubblico è garantita: si può inviare un messaggio al numero 3387194434 oppure collegarsi all'indirizzo web https://wa.me/393387194434?text=Salve!%20Ho%20bisogno%20di%20un%E2%80%99informazione. Si potrà immediatamente iniziare a chattare con i due ospedali dell'Aou.

WhatsApp è solo l'ultimo arrivato per una delle aziende sanitarie più social d'Italia: pagina Facebook con oltre 18.300 fan, Instagram con quasi 5.600 followers, Twitter, Youtube con AouCagliari Tv e Telegram. Un'attività di comunicazione molto intensa al servizio dei cittadini. Sin dall'inizio dell'emergenza coronavirus, l'Aou si è distinta nella comunicazione istituzionale, realizzando un sito apposito con tutte le news e i dati dalla Sardegna, dall'Italia e dal mondo sul Covid-19.

«Il rapporto con i pazienti», sottolinea il direttore, «per noi è molto importante. Dare informazioni precise e velocemente facilita la comunicazione, creando un rapporto vero tra istituzioni, ospedali, aziende sanitarie e cittadini».






 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / SASSARI E ALGHERO - Pagina 37

Sassari

ORIENTAMENTO UNIVERSITARIO: TUTOR ON LINE

L'Ateneo di Sassari schiera una squadra di dieci giovani tutor laureati per offrire consigli e indicazioni in tema di orientamento universitario. Il servizio “Insieme connessi” offre una panoramica su corsi di laurea, le materie di studio, gli sbocchi professionali, la miglior strada da intraprendere per rispondere alle proprie passioni e inclinazioni. «È un servizio pensato per coloro che vogliono studiare all'Università di Sassari e hanno bisogno di informazioni e consigli anche in periodo di distanziamento personale», spiega una nota dell'Università: «Susan, Giosuè, Maria, Riccardo, Silvia, Eleonora, Luana, Giorgio, Roberta, e Manuela sono pronti a rispondere alle domande degli interessati su prenotazione attraverso le piattaforme Skype e Google Meet».

I tutor e le tutor potranno dare informazioni sulle discipline dei corsi e sulle modalità di accesso ai percorsi formativi; qualora le idee non fossero ancora chiare, sarà inoltre possibile avvalersi dei suggerimenti di una psicologa in modo gratuito. Famiglie e futuri studenti e studentesse possono prenotare il servizio compilando un modulo on line dal link: www.uniss.it/orientamento_online.

 






8 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / CULTURA - Pagina 39

Da oggi in libreria la storia di due giovani orfani stregati dal mare

NÀCCHERAS , LE TRAME DEL BISSO PER L'ATTESO ESORDIO DI ILENIA ZEDDA

«Scrivi di quel che sai» è uno dei consigli che Alessandro Baricco le dava più spesso, nel corso del biennio in Tecniche della narrazione alla sua Scuola Holden di Torino. A raccontarlo è Ilenia Zedda - nuova voce della narrativa italiana - che durante quelle lezioni diede forma alla prima stesura di “Nàccheras”, finalmente in libreria per DeA Planeta, dopo una serie di rimandi imposti dalle misure anti-coronavirus.

LE RADICI DEL ROMANZO

«Non a caso ho ambientato il mio libro d'esordio in un paese costiero all'inizio degli anni Settanta, Santa Lucia, che rimanda però alle dinamiche di Pozzomaggiore, dove sono nata e cresciuta», spiega l'autrice, classe 1990, 30 anni il prossimo 31 dicembre. «Per lo stesso motivo ho immaginato un romanzo di formazione che cogliesse i due protagonisti, Caterina e Francesco, nei mesi di un'estate di passaggio tra la fanciullezza e l'età adulta: si trattava di un vissuto che conosco bene». “Nàccheras”, infatti, ha la capacità di restituire l'immagine di una Sardegna sospesa fra la terra e il mare, grazie a una storia di iniziazione all'amore e al destino che ci portiamo dentro.

DAL BROTZU ALLA HOLDEN

«Mi sono laureata a Cagliari in Tecniche di laboratorio biomedico», prosegue Ilenia Zedda dalla sua casa torinese, «e per quasi tre anni ho lavorato all'ospedale Brotzu; poi una sera ho compilato quasi per gioco il pre-test di ammissione alla Holden e sono risultata fra le prime, vincendo così una borsa di studio. Ho lasciato tutto per trasferirmi a Torino, dove ancora oggi vivo e lavoro come copywriter. Ammetto però di essermi sempre cibata di libri e scrittura».

L'INCONTRO CON CHIARA VIGO

Anche l'aspetto più suggestivo dell'intreccio di “Nàccheras” arriva da lontano, da quando a sedici anni assistette al liceo a un incontro con Chiara Vigo, l'ultimo maestro (Su Maistu) di bisso al mondo, che dai grandi molluschi bivalvi presenti sui fondali di Sant'Antioco - chiamati pinna nobilis , ma conosciuti come nàccheras - ricava una fibra che dopo una lunga lavorazione tramandata nei millenni, da nonna a nipote, diviene un filamento dorato di seta di mare di incomparabile valore. Ilenia Zedda, pur senza averla mai più incontrata, ha preso spunto dalla sua figura indomita per tratteggiare la nonna di Caterina, la tredicenne che nel romanzo è sul punto di ereditarne l'arte tramite l'esercizio dell'apnea. Ogni sera al tramonto Francesco la scruta nascosto tra gli scogli mentre si immerge nelle acque appartate della Cala dei Mori. I due giovani compagni di scuola ancora non conoscono i sentimenti che li agitano nel profondo, né sanno di costituire due anime complementari («Si sarebbero colmati, una col carattere, il corpo e la testa opposta all'altro. Perché a Santa Lucia ci si innamora sempre del proprio contrario»): Caterina, orfana di madre, ha il mare «nel sangue e nell'anima»; Francesco, che cammina sempre scalzo per sentire di più la terra, ha perso il padre in un incidente nelle viscere della miniera e trova in tziu Antiogu - il più vecchio dei minatori - il suo mentore. Un misterioso fatto di cronaca nera farà avvicinare Caterina e Francesco e darà loro il coraggio di diventare chi sono, nel rispetto della propria natura.

RITORNO A CASA

«Con questa storia volevo tornare a casa mia, volevo descrivere la Sardegna per quella che è, ancora oggi, in tante sue piccole realtà, con un forte attaccamento alla sacralità, alle tradizioni e agli antichi valori, e dove il senso della comunità che ti sostiene a volte ti soffoca», commenta Ilenia Zedda con un tono che oscilla tra la gioia e l'apprensione, ora che il frutto della sua scrittura è sul punto di varcare i confini del vasto mondo.

Luca Mirarchi






 

9 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 maggio 2020 / SPORT - Pagina 41

ATLETICA. Il Cus Cagliari organizza i turni per sedute individuali

RIAPRE ANCHE LA PISTA DI SA DUCHESSA

Dopo quella dello Stadio dell'Atletica Leggera “Riccardo Santoru”, si appresta a riaprere un altra pista cagliaritana. È quella del Cus che riprende gradualmente le attività, cominciando proprio dall'atletica leggera, ma anche dal settore canoa (nel Polo Nautico in via dei Calafati).

Si riparte quindi con gli allenamenti che saranno riservati a un numero limitato di atleti di vertice negli spazi della Cittadella Sportiva di via Is Mirrionis. A deciderlo è stato il Consiglio direttivo del Cus Cagliari, in conseguenza della novità delle disposizioni nazionali e regionali, prevedendo adozione dei più rigorosi dispositivi di protezione della salute: saranno sanificati i locali e le aree comuni e l'ingresso sarà comunque consentito a un numero limitato di atleti in orari specifici ed in modo da garantire il distanziamento. Resteranno chiusi gli spogliatoi, la segreteria per il pubblico e i servizi di ristoro.



 

La Nuova Sardegna


 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 maggio 2020 / SARDEGNA - Pagina 12
Dalla Regione
26 milioni di euro
agli atenei sardi

CAGLIARI Oltre 26 milioni di euro dalla giunta per gli atenei sardi: il 65 per cento dello stanziamento, pari a 17,1 milioni di euro, a favore dell'università di Cagliari e il 35 per cento, pari a 9,2 milioni, per l'università di Sassari. «Si tratta - sottolinea il presidente della Regione Christian Solinas - di interventi previsti dal Fondo Globale di sostegno al sistema universitario, per i livelli di didattica e di alta formazione offerti alla popolazione studentesca». Contributi a favore delle università di Cagliari e di Sassari per gli oneri sostenuti per il personale universitario impiegato nelle attività didattiche. «Un impegno importante da parte della gunta regionale - ha detto ancora Solinas - al fine di garantire e assicurare l'avvio dei corsi di formazione e qualificazione professionale di figure di educatore professionale socio-pedagogico e per il conseguimento delle specializzazioni per le attività di sostegno, in particolare quelle relative al personale universitario impiegato nelle attività didattiche».
L'assessore alla Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, ha inoltre confermato che «il ministero dell'Università ha mantenuto lo stesso contingente di posti, autorizzati per ciascun ateneo con decreto ministeriale per l'anno accademico 2019/2020: 240 posti all'Università degli Studi di Cagliari e 150 posti all'Università degli Studi di Sassari»,







 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 maggio 2020 / SASSARI - Pagina 18
IL WEBINAR UNISS
Pasqui racconta i luoghi che abiteremo

SASSARI. L'Università di Sassari presenta un ciclo di seminari e dialoghi on line con studiosi e studiose di diverse discipline, per provare a disegnare i luoghi che abiteremo e in cui dovremo imparare a convivere con chi è "altro" da noi, con i virus, i rischi, alcune paure.Il primo appuntamento è martedì 12 maggio dalle 9.30 alle 11.00 con Gabriele Pasqui al link:Per stimolare il dibattito e le domande, nelle sezioni "files" e "note" dell'evento sono disponibili un link a YouTube e documenti prodotti dall'Autore.Gabriele Pasqui insegna Politiche Urbane al Politecnico di Milano. È responsabile scientifico del Progetto Dipartimento di Eccellenza "Fragilità territoriali" del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, di cui è stato Direttore dal 2013 al 2019. È membro del Collegio del Dottorato in Urban Planning, Design and Policy del Politecnico di Milano. Si occupa di sviluppo territoriale, politiche urbane e letture dei processi di trasformazione delle città e dei territori contemporanei. Ìnfo: www.architettura.aho.uniss.it.

Questionario e social

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