Martedì 11 agosto 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
11 agosto 2020

L'Unione Sarda


1 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 agosto 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5
Covid-19. In campo anche il gruppo L’Unione Sarda. Mongiu: “Il progetto funziona”

AL VIA I TEST SIEROLOGICI GRATUITI
Parte Ad Adiuvandum, allìex ospedale militare di Cagliari i primi prelievi

I primi a presentarsi all'ex ospedale militare di Cagliari, prima delle 9, sono due tifosissimi rossoblù, del fanclub Cagliari: Rolando Sordo, 70 anni, e Ignazia Lecis, 53. «Fare il test sierologico», un semplicissimo prelievo del sangue, «significa proteggere se stessi e i propri familiari», dice lui. «Avendo una problema di salute, fare il test mi fa sentire più sicura», aggiunge lei. Con loro, in fila per sottoporsi gratuitamente al test sierologico ci sono anche commercianti, giornalisti, poliziotti, pizzaioli, artigiani, e molti rappresentanti delle istituzioni.

BUONA LA PRIMA

La prima verifica sul campo del progetto voluto e finanziato da Ad Adiuvandum, la rete di solidarietà sociale formata dal gruppo editoriale L'Unione Sarda (presieduto da Sergio Zuncheddu), Amici di Sardegna uniti contro il Covid-19, Sarda Bellezza e altre associazioni con l'obiettivo di effettuare test sierologici gratuiti di massa sui sardi, è un successo. «Una prova che ha funzionato molto bene», spiega Maria Antonietta Mongiu, ideatrice dell'iniziativa, «che serviva anche a conoscere punti di forza ed eventuali criticità che potremo incontrare quando, dopo il 20 agosto, l'ex ospedale militare di Cagliari diventerà uno dei tre hub», gli altri due saranno il Brotzu e il Policlinico universitario Duilio Casula dell'Aou Cagliari, «dove si potrà effettuare il test», aggiunge.

IL PROGETTO

L'iniziativa, d'intesa con il ministero della Difesa che attraverso l'Esercito mette a disposizione la logistica (l'ex ospedale militare di Cagliari ma a settembre anche postazioni mobili in tutta la Città Metropolitana), e l'Ats (che scende in campo con le due strutture ospedaliere e i rispettivi laboratori di analisi), trova il consenso dei cagliaritani. «Come presidente del Comitato per l'insularità in Costituzione ho accettato di seguire questo progetto perché come ripetiamo sempre dobbiamo essere noi ad assumerci la responsabilità di dare un valore agli articoli della Costituzione. E sulla salute, sulla quale è centrale il ruolo delle istituzioni pubbliche, con questo progetto diventiamo facilitatori nella relazione tra cittadinanza e istituzioni», spiega ancora la Mongiu.

LE ISTITUZIONI

Il test, che in questa prima fase del progetto si potrà effettuare nell'area della Città Metropolitana (con l'obiettivo di estenderlo a tutta l'Isola), è volontario: in caso di esito positivo, in 48 ore, la persona verrà contattata dalla struttura pubblica per effettuare il tampone e da quel momento comincerà il tracciamento. «Questo virus lo combattiamo se tutti ci sottoponiamo al test sierologico», dice la rettrice dell'università di Cagliari, Maria del Zompo, arrivando all'ex ospedale militare. «La curva dei contagi sta leggermente risalendo, ma se continueremo a utilizzare le mascherine, mantenere la distanza di sicurezza e faremo tutti il test, sono sicura che potremo contenere il virus in attesa del vaccino».

«I nuovi numeri sui contagi dicono che l'allarme non è per niente cessato», sottolinea Alessio Mereu, assessore al Traffico del Comune di Cagliari, anche lui in fila per il test. «L'iniziativa di Ad Adiuvandum è una grande opportunità, invito tutti i cittadini a raccoglierla». «Come ministero della Difesa siamo a supporto della sanità sarda e delle strutture sanitarie del territorio», conclude Giulio Calvisi, Sottosegretario alla Difesa. «Continueremo a fornire assistenza con medici e infermieri all'ex ospedale militare di Cagliari e supporto logistico per i test itineranti. Perché uno screening di massa, soprattutto sulle persone più esposte al rischio che durante il lockdown hanno retto il sistema economico e sociale del Paese, rappresenta una strategia efficace per tracciare il Covid».

Mauro Madeddu


Le testimonianze. In fila
«OPPORTUNITÀ UNICA DI TUTELARE LA SALUTE DEI NOSTRI FAMILIARI»

Qualcuno fa il test perché lavora come assistente sanitario o, essendo anziano, vuole essere sicuro per sé e la sua famiglia, qualcun altro perché a fine febbraio si trovava a Bergamo e ora vuole levarsi il dubbio di aver contratto e superato il Covid. Ci sono negozianti, pizzaioli, poliziotti, artigiani, studenti, docenti, giornalisti. Esponenti della società civile, insomma. E non solo. Davanti all'ex ospedale militare, nel complesso dei gesuiti, a Cagliari, è un via vai composto per tutta la mattinata di ieri: le persone arrivano, compilano una breve scheda anagrafica, e si sottopongono gratuitamente al test sierologico. «Avevo provato a chiedere in un laboratorio privato ma mi è stato detto che non eseguivano questo test», dice Ruggero Deidda, 70 anni. «Poi ho letto sull'Unione Sarda di questa iniziativa e mi sono precipitato». «Più persone si sottopongono al test e maggiore è la possibilità di tracciare il virus», aggiunge Maurizio Pedrazzini, 50 anni farmacista, ex campione di basket. «Per questo motivo dovremmo fare tutti il test». «Un atto d'amore per tutti», dice Maria Luisa Elisabetta Bolla, 57 anni. «Per noi che lavoriamo in teatro, a stretto contatto con attori non solo sardi, fare il test sierologico è un'opportunità che ho colto al volo», afferma Marta Proietti Orzella, attrice, 44 anni. Secondo Chiara Bellisai, 34 anni, studentessa universitaria, «è giusto farlo. Su questo non ho mai avuto dubbi».
Anche il calcio risponde presente. «Vogliamo dare il nostro contributo a questa causa», spiega Gianni Cadoni, presidente regionale della Figc. «Questo è il momento perfetto per effettuare il test». «Faccio il test anche perché a fine febbraio mi trovavo a Bergamo», dice Rocco Manconi, 40 anni. «Il mio unico dubbio era legato ai tempi di attesa del tampone in caso di esito positivo del test. Ma ho saputo che, in questa eventualità, verrei chiamato entro 48 ore per il fare il tampone» (ma. mad.)

Le iniziative
UN BUONO PER LO SCREENING

Il gruppo editoriale L'Unione Sarda è in prima linea, accanto ai sardi, nella lotta al Covid. E attraverso i suoi canali, Videolina, L'Unione Sarda, Radiolina, L'Unione Sarda.it (il sito internet che può contare su oltre un milione di contatti giornalieri certificati), informerà in maniera puntuale su date, luoghi e modalità che consentiranno a tutti di effettuare il test sierologico gratuitamente. L'ex ospedale militare di Cagliari sarà uno dei tre hub (gli altri due sono il Brotzu e il Policlinico universitario dell'Aou di Cagliari) dove si potranno effettuare i test. Più avanti, a settembre, ci saranno anche alcune postazioni mobili messe a disposizione dall'Esercito che gireranno per i centri della Città metropolitana di Cagliari e dove si potrà effettuare il test. Il Gruppo, che ha già fatto una donazione per l'acquisto di 35.000 test sierologici, contribuisce all'iniziativa di Ad Adiuvandum, d'intesa con ministero della Difesa e assessorato regionale alla Sanità, e curerà tutta la campagna di comunicazione. Non solo. Nelle prossime settimane sull'Unione Sarda in edicola verrà pubblicato un codice univoco che permetterà a ciascun lettore la possibilità di aderire all'iniziativa e sottoporsi così al test sierologico gratuitamente. Il codice dovrà essere inserito in un'apposita sezione del sito internet www.adadiuvandum.it per la gestione e presa in carico del lettore affinché possa partecpare a questa importantissima attività di screening di massa nella lotta al Covid.







2 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 agosto 2020 /LAVORO OGGI - Pagina 14
UNIVERSITÀ SASSARI
Al via la Scuola superiore

È on line il bando per accedere alla Scuola Superiore di Sardegna, percorso formativo di alto livello dell'Università di Sassari, per studenti meritevoli (selezionati sulla base di un test). Borse di studio, seminari, summer e winter school, corsi di lingua, stage in Atenei e organismi di ricerca costituiscono parte integrante della Scuola. Il percorso è su due livelli: uno destinato alla frequenza di corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico, l'altro chi ha i requisiti per frequentare un corso di laurea magistrale biennale.
I posti sono 20: iscrizioni fino al 27 settembre. Gli studenti selezionati avranno accesso alla borsa di studio di 6.000 euro annui comprensivi di vitto e alloggio. Informazioni nel sito www.uniss.it alla pagina "Scuola superiore di Sardegna". (l. f.)

Questionario e social

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