Martedì 10 marzo 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
10 marzo 2020

L'Unione Sarda

 
 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 marzo 2020 / Prima pagina

Cagliari. Virus, sequenziato il gene N
Vaccino, la preziosa scoperta di un'équipe del Policlinico

Un'équipe dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha sequenziato nei laboratori del Policlinico il gene N del coronavirus. Una scoperta che aiuta per il vaccino. MANCA A PAGINA 8

Primo piano - Pagina 8
L’EMERGENZA. Scoperta di team di ricercatori dell’Azienda ospedaliero universitaria
VIRUS, TROVATO A CAGLIARI IL “GENE N”
 
Passo importante per trovare cure e vaccini, pronto un kit per le diagnosi

SEGNALE FORTE. Christian Solinas: “Il sequenziamento del gene N del Coronavirus rappresenta un segnale forte e importante per chi oggi è impegnato in trincea a combattere gli effetti del Covid-19. La Sardegna è unita in questa battaglia e sta mettendo in atto ogni sforzo per limitare i danni attraverso una prevenzione seria e responsabile e una serie di azioni, anche nella ricerca, a tutela della salute pubblica e dei cittadini"

Seguire i cambiamenti del virus nel tempo e nello spazio allo scopo di trovare cure e vaccini. È lo scopo del “sequenziamento” del codice genetico del coronavirus a cui lavorano scienziati di tutto il mondo. Dopo il lavoro importante fatto una settimana fa dall'Istituto superiore di sanità e dal Policlinico militare Celio di Roma, che hanno messo in fila gli interi genomi del virus SarS-Cov-2 isolati dal paziente cinese e dal paziente “uno” di Codogno, un'équipe dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha fatto un'altra scoperta fondamentale sequenziando il “gene N” del coronavirus.

EQUIPE AL FEMMINILE. La scoperta, che consente di dare un'impulso importante per la ricerca dei farmaci antivirali e dei vaccini e che ha permesso anche di individuare il paziente zero sardo, è stata fatta dal team di Germano Orrù. Un gruppo di lavoro femminile composto dalle ricercatrici Alessandra Scano, Sara Fais, Miriam Loddo, Giuseppina Palmieri, Carmen del Rio e Rosetta Scioscia che lavora a stretto contatto con il laboratorio analisi diretto da Ferdinando Coghe.

IL KIT DIAGNOSTICO. «Il sequenziamento», spiega Orrù, «serve a livello diagnostico per individuare le particolarità del nostro coronavirus, evitando errori diagnostici e porta a valutazioni dei bersagli che sono ottimi punti di partenza per trovare vaccini e farmaci antivirali. Il Covid 19», aggiunge, «contiene circa 30mila basi nucleotidiche, cioè il codice genetico del coronavirus. Nei nostri laboratori abbiamo sperimento, primi in Italia, un kit diagnostico che è stato anche in grado di rilevare il paziente zero».

Le ricerche sono state effettuate su un sistema diagnostico che è stato battezzato “Caterina” grazie al quale, anche sulle base delle indicazioni del Centers for disease control and prevention di Atlanta, è stato realizzato un kit speciale che ha permesso di scovare e studiare il coronavirus. «Ogni virus», evidenzia Orrù, «ha una sorta di codice a barre, il codice genetico. Grazie alla strettissima collaborazione tra biologici e medici, tra chi fa ricerca e i clinici, abbiamo costruito questo sistema che ci ha consentito di individuare subito i primi pazienti. Siamo riusciti a realizzare un miniradar che riesce a riconoscere un gene particolare, il gene N, che è il nostro gene bersaglio». Il codice genetico è stato depositato in GenBank, la banca dati dove vengono depositate tutte le sequenze di tutti gli organismi viventi.

IL PROGETTO DELL'UNIVERSITÀ. Un altro team di virologi dell'Università di Cagliari guidati da Enzo Tramontano, docente di Microbiologia e virologia, è tra i pochi gruppi di ricerca italiani coinvolti in uno dei progetti di eccellenza, Exscalate4cov, finanziati dall'Ue per migliorare la comprensione dell'epidemia di coronavirus, contribuire a una gestione clinica più efficiente dei pazienti infetti e migliorare la preparazione e la risposta alle emergenze di sanità pubblica. Al progetto partecipano anche i virologi dell'Ospedale Spallanzani e dell'Università Cattolica di Lovanio.

Fabio Manca





 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 marzo 2020 / Prima pagina

Il commento

QUANTO COSTA LA PANDEMIA
di Beniamino Moro

Per fronteggiare gli effetti economici negativi del coronavirus sull'economia italiana, il governo ha annunciato un pacchetto di interventi immediati per 6,35 miliardi di euro, da finanziare interamente in disavanzo e in aggiunta al deficit del 2,5% già programmato per quest'anno. Il dettaglio delle misure anticrisi sarà illustrato dal ministro dell'Economia Gualtieri oggi in Parlamento, dopo che la richiesta di scostamento dal deficit già programmato dovuta all'emergenza coronavirus era già stata inoltrata dall'Italia all'Europa a metà della scorsa settimana. Il ministro si presenterà in Parlamento forte della risposta positiva che Bruxelles ha già dato per bocca del vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e del commissario per l'Economia Paolo Gentiloni: la spesa per fronteggiare l'epidemia rientra tra gli eventi eccezionali per i quali è esclusa dal computo del saldo strutturale dei conti pubblici. Il problema che tuttavia si pone a questo punto è come centrare l'obiettivo di deficit del 2021, che verrebbe mantenuto all'1,8%. Ciò imporrebbe un'ipoteca sui conti del prossimo anno di 35 miliardi e una correzione di 5,6 miliardi in più rispetto a quella prevista sinora. Il conto è presto fatto. Si parte dal disinnesco delle clausole di salvaguardia che nel prossimo anno farebbero aumentare in automatico l'Iva e le accise per un ammontare di 20,1 miliardi. Per il loro disinnesco serve quindi l'individuazione di entrate alternative di pari importo. (...) Segue a pagina 38

Commenti - Pagina 38  segue dalla prima
QUANTO COSTA L'EMERGENZA
(...) Due miliardi servirebbero inoltre per confermare l'impianto attuale del taglio al cuneo fiscale, che sommati ai 5,6 di correzione aggiuntiva porterebbero il deficit a 27,7 miliardi.
Tenuto conto di altri 2 miliardi di spese indifferibili e la conferma di bonus e sconti fiscali come quelli per ristrutturazioni, risparmio energetico e incentivi alle imprese nell'ambito del programma Impresa 4.0, nonché di altre misure per affrontare l'emergenza come l'assunzione di nuovi medici, infermieri e altre spese sanitarie, si arriva appunto a circa 35 miliardi di euro.
Il calcolo delle maggiori spese per il 2021 non finisce tuttavia qui, perché ci sono da tenere conto ancora delle maggiori spese per interessi da pagare sul debito pubblico a seguito dell'aumento dello spread dei rendimenti dei nostri titoli rispetto a quelli tedeschi.
Infine, nel calcolo occorre tenere conto dell'incognita maggiore legata all'andamento del Pil, che prima dell'emergenza sanitaria era dato in crescita per il prossimo anno dello 0,6%. Gli aggiornamenti dei giorni scorsi che tengono conto degli effetti negativi del coronavirus portano tutte le previsioni in territorio negativo, che vanno dallo 0% dell'Ocse allo 0,5% di Moody's. Il ministro dell'Economia Gualtieri, giustamente, ammonisce che al momento è impossibile quantificare con un minimo di attendibilità gli effetti economici sul Pil dell'emergenza sanitaria.
Lascia comunque ben sperare il fatto che nel 2019 ci sia stata una spinta automatica all'incremento delle entrate che ha permesso di chiudere l'anno con un deficit dell'1,6% anziché del preventivato 2,2%. Il ministro confida che tale spinta si possa ripetere anche in questo e nel prossimo anno, il che darebbe una mano a far quadrare i conti, ma per il momento è prematuro parlarne.
Tuttavia, prendendo come base di partenza la previsione di crescita ipotizzata da Moody's a -0,5%, il disavanzo aggiuntivo da finanziare sarebbe dell'ordine di 10-11 miliardi, di cui, come è avvenuto sui conti di quest'anno, la Commissione Ue non potrebbe fare a meno di farsene carico, riconoscendo ancora una volta all'Italia il diritto di fare più deficit in base al principio di flessibilità dovuta a eventi eccezionali come l'emergenza sanitaria.
Il problema semmai sono i mercati. Come reagiranno di fronte a sforamenti così importanti del deficit strutturale? Capiranno che ad imporceli è l'emergenza sanitaria, passata la quale il Paese è in grado di riportarsi verso il sentiero di riequilibrio, o ci rimetteranno sotto pressione con lo spread? Ci auguriamo ovviamente di no.

BENIAMINO MORO, DOCENTE DI ECONOMIA POLITICA UNIVERSITÀ DI CAGLIARI



 

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 marzo 2020 / Primo piano - Pagina 8
Le misure. Videomessaggio della rettora Del Zompo: “Siamo sereni e responsabili”
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI, GRAN PARTE DEL PERSONALE A CASA E LEZIONI IN E-LEARNING

«Facciamo squadra: vi chiedo di essere sereni, decisi e responsabili». È il passaggio centrale del videomessaggio che Maria Del Zompo, rettore dell'università di Cagliari, ha voluto registrare ieri pomeriggio rivolgendosi alle studentesse e agli studenti, ai docenti e al personale dell'Ateneo.
Il Magnifico spiega le misure adottate per contrastare il contagio da Covid-19, con la sospensione delle lezioni, degli esami di profitto e di laurea, dei tirocini e di tutte le attività che possano comportare assembramenti vietati dalle disposizioni del Governo nazionale.
Ma dettaglia anche il grande lavoro che l'Ateneo sta facendo in queste ore per attivare al più presto idonee forme di didattica a distanza, con le più moderne tecnologie di e-learning che l'Ateneo sta attivando per gran parte dei corsi di laurea. Per il personale vengono attivate in queste ore forme di lavoro agile, con i dipendenti che continuano a lavorare dalla propria abitazione. Per chi va al lavoro viene potenziata la flessibilità dell'orario di lavoro.
Nella terza parte del messaggio, infine, il Rettore Maria Del Zompo - da medico e docente di Farmacologia - fornisce alcuni riferimenti scientifici sul coronavirus, con un invito a rispettare le regole di comportamento suggerite dal Ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità.
«Dobbiamo metterci nelle condizioni di contribuire al controllo del contagio evitando ogni comportamento superficiale e confusione», ha concluso Del Zompo.



 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 marzo 2020 / Speciale LAVORO OGGI Pagina VIII
EMERGENZE E INNOVAZIONE
Corsi e-learning e piattaforme web negli atenei sardi
A CAGLIARI È POSSIBILE ANCHE AVERE MATERIALE DIDATTICO ON LINE

L'avvento di Internet ha modificato il mondo e l'approccio alla realtà quotidiana, influenzando ogni settore, compreso quello dell'istruzione. Il digitale ha infatti da tempo fatto il suo ingresso a gamba tesa nei vari processi di formazione: negli ultimi anni, tra i metodi didattici innovativi, c'è l'e-learning. Modalità di apprendimento on line, l'e-learning permette agli studenti uno studio differito e diffuso, ovvero non in diretta in quanto le lezioni vengono registrate e poi pubblicate e rese fruibili agli studenti attraverso vari dispositivi.

UNICA SEMPRE PIÙ DIGITAL

Il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell'Ateneo di Cagliari è per ora l'unico disponibile on line. Video-lezioni, animazioni, glossari e questionari di autovalutazione sono a disposizione per gli studenti senza la necessità di frequentare le lezioni. Sempre a Cagliari invece i corsi di Amministrazione e organizzazione, Beni culturali e spettacolo, Economia e gestione aziendale e infine Ingegneria elettrica, elettronica e informatica sono disponibili anche in modalità mista/blended, ovvero erogati per 2/3 in e-learning. Fruibile per gli studenti cagliaritani è anche il portale E-learning.unica.it, che fornisce una serie di servizi ad alto contenuto tecnologico: fra questi Moodle (piattaforma didattica per la formazione a distanza dove si condividono informazioni e materiali, si interagisce e si lavora su progetti e attività), la Mediateca, archivio della multimedialità, l'Helpdesk, che fornisce informazioni e assistenza (tecnica e amministrativo-gestionale) o ancora Unica Universe, ambiente in 3D multiutente che con un simulatore interattivo, consente la costruzione di oggetti.

SASSARI INVESTE SULL'E-LEARNING

L'Ateneo di Sassari predilige il blended learning, che prevede per tutti i corsi erogati in presenza anche ulteriore materiale aggiuntivo fornito tramite la piattaforma on line (www.euniss.uniss.it). Inoltre, l'Università ha avviato un piano di investimenti da 5,5 milioni di euro, che comprende anche investimenti in progetti di Didattica innovativa e avanzata. Tra questi, un percorso che punta anche a offrire strumenti di didattica in e-learning che si affianchino per tutti i corsi alle lezioni tradizionali.
Lisa Ferreli



 

La Nuova Sardegna

 

 

 

 

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5 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 10 marzo 2020 / Primo piano - Pagina 5

CORONAVIRUS

Passo in avanti del gruppo guidato dal professor Orrù dell'Aou di Cagliari
UN'EQUIPE SARDA FA CENTRO: SEQUENZIATO IL GENE "N"

La scoperta permette diagnosi più precise e ha identificato il paziente zero

CAGLIARI L'emergenza continua ma le competenze e la bravura, per fortuna, resistono anche allo stress. Il gene "N" del Coronavirus è stato sequenziato all'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (Aou) dall'equipe di Biologia molecolare del professor Germano Orrù. Una scoperta fondamentale per la ricerca dei farmaci antivirali e per i vaccini che ha permesso anche di individuare il paziente zero sardo. Il professor Orrù guida un'equipe composta dalle ricercatrici Alessandra Scano, Sara Fais, Miriam Loddo, Giuseppina Palmieri, Carmen del Rio e Rosetta Scioscia e lavora a stretto contatto con il laboratorio analisi dell'Aou, diretto dal dottor Ferdinando Coghe. Al gruppo di scienziati sono arrivate le congratulazioni del presidente della Regione, Christian Solinas. Grande soddisfazione anche del direttore generale dell'Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino: «La nostra azienda è orgogliosa di questa scoperta». «Il Covid 19 - spiega il profesor Orrù - contiene circa 30mila basi nucleotidiche, cioè il codice genetico del coronavirus. Nei laboratori dell'Aou abbiamo sperimento, primi in Italia, un kit diagnostico che è stato anche in grado di rilevare il paziente zero». Le ricerche sono state effettuate su un sistema diagnostico battezzato "Caterina" dai biologi molecolari. Ed è proprio grazie a "Caterina", con le indicazioni del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, è stato realizzato un kit che ha permesso di scovare il Coronavirus e di studiarlo. «Ogni virus - aggiunge Orrù - ha una sorta di codice a barre, il codice genetico appunto. Abbiamo costruito un sistema che ci ha consentito di individuare subito i primi pazienti. Siamo riusciti a realizzare un miniradar che riesce a riconoscere un gene particolare, il gene N, che è il nostro gene bersaglio». Il codice genetico è stato depositato in GenBank, la banca dati che conserva le sequenze di tutti gli organismi viventi. «Il sequenziamento - precisa Orrù - serve a livello diagnostico per individuare le particolarità del nostro coronavirus, evitando errori nelle diagnosi. Il sequenziamento porta a valutazioni dei bersagli che sono ottimi punti di partenza per trovare vaccini e farmaci antivirali». Il professore, poi, non ha dubbi: «La battaglia contro il coronavirus può essere vinta e per farlo la trasmissione delle informazioni è fondamentale. Noi mettiamo la nostra scoperta a disposizione della comunità scientifica mondiale».






6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 10 marzo 2020 /Cultura e spettacoli - Pagina 38

Cagliari, l'iniziativa dell'ateneo intende avvicinare la scienza alla società

UNA WEB SERIE PER LA "TERZA MISSIONE"

di Stefano Ambu
CAGLIARI Una serie web realizzata in Sardegna. Ma l'ispirazione questa volta non arriva da un fatto di cronaca o da un bestseller, bensì dai risultati delle ricerche dei docenti dell'Universitá di Cagliari. In più contenuti speciali con i ricercatori che ci mettono la faccia. E raccontano, nei video che arriveranno su pc, smart tv, e smartphone, quello che stanno facendo. Un modo artistico e allo stesso tempo scientifico per combattere ad esempio le fake news, esagerazioni e passaparola che deformano la realtà. Una battaglia importante. Sempre. Ma in questo momento di emergenza coronavirus ancora di più. Nasce così "The Shifters - La terza missione". Ma cos'è la terza missione? È il percorso di avvicinamento della scienza alla società. Il progetto, il primo del genere in Italia, è stato ideato dal Crea, il Centro servizi di ateneo per l'innovazione e l'imprenditorialità, e può contare sulla collaborazione del giovane collettivo cagliaritano Naked Panda. Si comincia con "Di notte c'eran le stelle", primo di quattro episodi previsti, che sarà presentato in prima assoluta al pubblico durante lo Skepto international film festival, in programma ai primi di aprile a Cagliari. Tema: l'impatto dei cambiamenti climatici sul futuro della terra. Tutto è costruito intorno a dieci studi di dodici ricercatori appartenenti a cinque differenti dipartimenti dell'Università del capoluogo: da quello di Scienze economiche e aziendali a quello di Lettere. E ancora Lingue e Beni culturali, Scienze della vita e dell'ambiente, Ingegneria e Architettura, Scienze Mediche e Sanità pubblica. Una prima puntata è incentrata sul "climate fiction", il filone post-apocalittico che descrive le peripezie dei sopravvissuti dopo una catastrofe. Con un nonno e un nipote che vivono in una realtà parallela nata dalle cattive scelte e abitudini dell'umanità. Sono l'anziano Bruno e il giovanissimo Lori: il primo ha perso la fiducia, è pessimista. Il secondo invece spera e sogna con l'atteggiamento di un piccolo ricercatore. Attraverso il legame tra i due protagonisti la telecamera racconta l'importanza dell'acqua nella vita quotidiana, il rischio legato alla scarsità o totale assenza nel sostentamento dei due protagonisti e per le attività familiari, e i pericoli per l'inquinamento. «L'attività di ricerca dà luogo a cambiamenti ed evoluzioni della società, a volte rapidi e prevedibili, a volte lenti e inattesi. Questi cambiamenti - spiega Maria Chiara Di Guardo, pro rettore delegato per l'Innovazione e il territorio - portano con sé un potenziale narrativo notevole. Il progetto vuole raccontare la ricerca con tanti linguaggi differenti. La web serie rappresenta la punta dell'iceberg ma dietro al progetto si nascondono mille sfaccettature del lavoro di ricerca svolto all'interno dell'Università».Il racconto di cosa c'è dietro la trama del primo episodio sarà affidato a contenuti speciali che accompagneranno l'uscita della prima puntata sul portale web dedicato www.theshifters.it: una serie di video-interviste e approfondimenti sui social network, blog e podcast con tutti i ricercatori coinvolti che sveleranno, ognuno dal proprio punto di osservazione, i risultati delle ricerche. «Siamo impegnati a promuovere un confronto permanente con il territorio e con il sistema produttivo. L'obiettivo? Alimentare il processo di produzione di valore e di crescita della Sardegna, fungendo da motore di sviluppo e generatore di benessere sociale, con la valorizzazione della qualità nella ricerca, nella didattica e, più in generale, nel trasferimento delle conoscenze al territorio. Il progetto e il metodo - sottolinea il rettore dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo - con i quali si vuole raggiungere l'obiettivo sono particolarmente apprezzati in ateneo».

Questionario e social

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