UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 10 dicembre 2019

Martedì 10 dicembre 2019

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
10 dicembre 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 dicembre 2019 / PRIMO PIANO

SANITÀ. Il testo, ridotto a pochi articoli, potrebbe essere approvato dalla Giunta prima di Natale

DALLA RIFORMA SPUNTANO ALTRE DUE ASL
Tensione in maggioranza: fino a sette aziende per accontentare Ogliastra e Sulcis

Ogliastra e Sulcis Iglesiente chiedono la Asl, e forse l'avranno. La riforma che doveva ripristinare le vecchie aziende sanitarie fino a un massimo di cinque, alla fine ne potrebbe prevedere sette. Rimarrebbe senza solo il Medio Campidano. Il disegno di legge sulla governance del sistema sanitario regionale deve essere ancora portato in Giunta, ma è già nelle mani del Presidente. Secondo indiscrezioni potrebbe essere approvato prima di Natale.

«NON PERDIAMO LA FACCIA». «Mi auguro, anche per non perderci la faccia, che non si vada oltre», ha dichiarato ieri il presidente della commissione Sanità Domenico Gallus. L'operatività della riforma, infatti, era stata annunciata per gennaio. Ma i tempi saranno più lunghi, come dimostra la proroga di due mesi del commissario straordinario di Ats Giorgio Steri. Il testo sarà molto più snello rispetto a quello illustrato da Solinas alla maggioranza quest'estate. Una manciata di articoli contro i 49 della prima versione: mancherà tutta la parte sul riordino delle norme pregesse, e troveranno posto solo lo spacchettamento dell'Ats che si chiamerà Azienda regionale della salute (Ares) ma con meno funzioni rispetto a quelle previste nella prima versione. E il resto della governance, l'Arnas (Azienda di rilievo nazionale e alta specializzazione Brotzu), l'Amou (Aziende miste ospedaliero universitarie di Sassari e Cagliari), l'Areus (Azienda regionale dell'emergenza urgenza), compreso il ritorno delle Asl.

LE RIVENDICAZIONI. Non più cinque ma forse sette: questo il nodo su cui la coalizione di centrodestra si è arenata, complici le controdeduzioni al testo inviate dai consiglieri da agosto a oggi. In particolare quelle degli onorevoli provenienti dai territori rimasti a bocca asciutta.

«Noi abbiamo bisogno dell'azienda sanitaria», ribadisce Fabio Usai, consigliere sulcitano del Psd'Az, «se la riforma sanitaria che smantella la Asl unica va a favore dei territori, come ha dichiarato Christian Solinas, noi pretendiamo che il Sulcis abbia la sua Asl». D'altra parte, ricorda, «lo ha detto anche Quirico Sanna davanti a trecento persone». Sabato al convegno di Carbonia organizzato da Usai c'era anche l'assessore agli Enti locali. Sanna ha chiarito che se il Sulcis sarà unito nella rivendicazione della Provincia, la avrà, così come avrà la Asl. Nello stesso giorno, continua Usai, «abbiamo sottolineato all'assessore che non prende l'impegno con un consigliere regionale ma con un'intera classe dirigente e produttiva di un territorio, dato che c'erano quindici sindaci su ventiquattro». Per un altro consigliere sulcitano, Michele Ennas (Lega), «la Asl è necessaria perché l'area comprende due città importanti come Carbonia e Iglesias, e anche il distretto delle isole minori». In generale, la Lega chiede che la riforma passi in Giunta almeno prima della sessione di bilancio che scatterà a gennaio inoltrato.

L'OPPOSIZIONE. Le rivendicazioni dall'Ogliastra arrivano anche dall'opposizione. «Dal punto di vista della gestione amministrativa, la nostra Asl è sempre stata virtuosa», dice il consigliere del Pd Salvatore Corrias, «perché bisogna affossare una realtà che ha funzionato bene? Bisogna invece ripristinarla per far sentire il servizio sanitario vicino alla gente, perché sulla sanità non si scherza».

Non è mai stata messa in discussione, invece, la Asl della Gallura, la quinta che si aggiungerà alle quattro storiche. Il dem Giuseppe Meloni non ha «nulla contro i territori che rivendicano delle autonomie». E però, sostiene, «dobbiamo stabilire dei criteri, perché se ascoltare i territori significa dare una Provincia o una Asl a chiunque la chieda, allora rischiamo di avere venti Province e venti Asl e, come classe politica, di cadere nel ridicolo perché verrebbe svilito il lavoro fatto negli anni per l'individuazione di zone omogenee ideali per le Province o le stesse aziende sanitarie».  Roberto Murgia




 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 dicembre 2019 / Speciale LAVORO OGGI - Pagina II
LE DOMANDE DEVONO ESSERE PRESENTATE ENTRO IL 30 DICEMBRE

Cinque ricercatori all'ateneo di Cagliari

L'Università degli studi di Cagliari ha bandito le procedure di selezione per la copertura a tempo pieno e determinato (tre anni) di cinque posti di ricercatore, di cui quattro in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di quattro anni (alla data del 27 febbraio 2018) da indirizzare alla mobilità internazionale e uno con il titolo conseguito da non più di otto anni (al 27 febbraio 2018), operante presso atenei/enti di ricerca/imprese fuori dalle regioni obiettivo del Pon R&I 2014-2020 o anche all'estero.

I posti sono distribuiti nei seguenti Dipartimenti: ingegneria meccanica, chimica e dei materiali; lettere, lingue e beni culturali; matematica e informatica; scienze economiche e aziendali. Le domande dovranno essere presentate entro lunedì 30 dicembre. La copia integrale del bando è stata pubblicata nel sito: http://dirpersonale.unica.it/concorsi. L'avviso è nella Gazzetta ufficiale 94 di venerdì 29 novembre. (g. dep.)




 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 dicembre 2019 / Speciale LAVORO OGGI - Pagina II
SPECIALIZZAZIONE

Medicina generale, corso con 45 posti

L'assessorato regionale della Sanità della Sardegna ha indetto un concorso, per esami, per l'ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale 2019-2022, per 45 laureati in medicina e chirurgia. Il corso, il cui inizio è previsto entro il mese di marzo 2020, avrà una durata di tre anni, a tempo pieno, con obbligo della frequenza alle attività didattiche teoriche e pratiche. Per l'ammissione al concorso, il candidato dovrà essere in possesso del diploma di laurea in medicina e chirurgia, l'abilitazione dell'esercizio della professione in Italia e l'iscrizione all'albo dei medici chirurghi di un ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Le domande di ammissione dovranno essere inviate, mediante proceduta telematica, entro giovedì 12 dicembre. I candidati ammessi dovranno sostenere una prova scritta: cento quesiti a scelta multipla su argomenti di medicina clinica. Al medico ammesso al corso sarà corrisposta una borsa di studio. Il bando è nei siti: www.regione.sardegna.it, www.sardegnasalute.it e https://sus.regione.sardegna.it/sus. (g. dep.)



 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 dicembre 2019 / Speciale LAVORO OGGI - Pagina VIII
ERSU DI CAGLIARI E DI SASSARI

Borse di studio, in arrivo la prima rata

È in arrivo la prima rata della borsa di studio per gli universitari aventi diritto, iscritti alle Università di Cagliari e Sassari. Il pagamento, come chiarito all'interno del bando per borse di studio e posti alloggio pubblicato da Ersu Sassari e Ersu Cagliari, avverrà entro il 31 dicembre. Ulteriore prossima scadenza che gli universitari idonei e beneficiari di borsa sono tenuti a rispettare è quella inerente la conferma dello status di fuori sede, entro il 31 gennaio 2020.

Gli studenti che sono residenti in un comune fuori sede, sono infatti tenuti a confermare tale status autocertificando (tramite un modulo predisposto dall'Ente) un contratto di locazione che sia regolarmente registrato a nome dello studente, della durata non inferiore ai 10 mesi continuativi. In caso di mancata presentazione della conferma (o nel caso in cui l'immobile sia di proprietà di un membro del nucleo familiare dell'universitario fuori sede) lo status dello studente verrà immediatamente considerato come "pendolare" con conseguente rimodulazione dell'importo della borsa spettante. (l. f.)


 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 dicembre 2019 / Speciale LAVORO OGGI - Pagina VIII
ATENEO DI SASSARI
Il Centro di sviluppo finanzia start up e mpi
Domande entro il 18 dicembre per progetti di ricerca

Nasce all'Università di Sassari l'unico macronodo del Competence center nazionale Artes 4.0 presente in Sardegna, di cui l'Ateneo sassarese è socio fondatore. Lo scopo è quello di finanziare a start-up, piccole, medie e grandi imprese, in forma singola o in collaborazione, progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, i quali possono riguardare attività che siano finalizzate alla realizzazione o al notevole miglioramento di prodotti, processi e servizi.

RICERCA E SVILUPPO INDUSTRIALE. Tra gli otto Centri di competenza ad alta specializzazione selezionati dal ministero dello Sviluppo economico nell'ambito del Piano nazionale Industria 4.0, Artes 4.0 è focalizzato sulle tematiche della robotica avanzata e delle tecnologie digitali abilitanti collegate, suddiviso in quattordici aree tematiche che spaziano dalla realtà virtuale alle tecnologie per la cyber-security. L'idea del Centro di competenza Artes 4.0 si basa su un approccio che è contemporaneamente sia inclusivo che selettivo, nel federare partner universitari a Dipartimenti di Eccellenza finanziati dal Miur, Enti di ricerca ed istituti di formazione ad elevata qualificazione, fondazioni e aziende partner che abbiano come unico requisito l'essere innovative. L'obiettivo del Competence center a livello nazionale è quello di aiutare le imprese a intraprendere, sviluppare o completare la trasformazione digitale, sfruttando l'utilizzo di tecnologie e competenze che abbiano lo scopo di aumentare la competitività.

ONLINE IL PRIMO BANDO. Coordinatore del progetto a Sassari è Giacomo Del Chiappa, docente del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali, ma il macronodo coinvolge ben 41 ricercatori afferenti allo stesso Dipartimento, a quello di Chimica e Farmacia e a quello di Scienze Biomediche. È già on line il primo di tre bandi pubblicato dal Competence center nazionale, finalizzato a promuovere la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con una dotazione di un milione di euro. Le imprese interessate (in forma singola o in collaborazione tra loro) dovranno avanzare la propria candidatura tramite Pec entro e non oltre il 18 dicembre: maggiori informazioni sono presenti sia sul sito www.uniss.it, che su www.artes4.it all'interno della sezione Bandi.

Lisa Ferreli




 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 dicembre 2019 / SULCIS IGLESIENTE - Pagina 27

CARBONIA. Unico in Sardegna, la città diventa palestra per gli studiosi

VIA AL MASTER IN ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO

Il parterre è di prestigio internazionale: urbanisti spagnoli, francesi, tedeschi, portoghesi: il Gotha dell'architettura del paesaggio ieri era a Carbonia.

Non una toccata e fuga ma una presenza duratura e prestigiosa grazie al Master di secondo livello, appunto in Architettura del paesaggio che Comune, Università di Cagliari e Fondazione di Sardegna hanno organizzato con l'avvio previsto a metà gennaio. Il Master si svolgerà (con lezioni pure a Parigi, Lisbona e Cagliari) fino ad ottobre 2020 «e rappresenta - ha introdotto il sindaco Paola Massidda - un riconoscimento prestigioso per la città che nel 2011 è stata insignita del Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa per l'impegno profuso nella costruzione di un paesaggio urbano e territoriale di qualità e originalità».

Riconoscimento sui cui è voluto tornare anche l'urbanista Giorgio Peghin: «Importante la continuità amministrativa di questo progetto, un processo virtuoso mai interrotto». Il Master consentirà la specializzazione di nuove figure professionali nella gestione dello sviluppo sostenibile del territorio: «La storia di Carbonia in questo caso insegna - ha specificato l'assessore comunale all'Urbanistica Luca Caschili - la città fabbrica è anche città giardino, quindi palestra di studi».

Palestra per laureati (italiani o stranieri) in ingegneria civile, edile, ambientale e architettura e nelle equivalenti discipline del nuovo ordinamento (lauree specialistiche e magistrali): i posti disponibili sono venti e si sono già iscritte (il 13 dicembre stop alle candidature) dodici persone. Alla fine del corso, i giovani protagonisti dovranno anche “lasciare” a Carbonia testimonianza delle proprie competenze con progetti e programmi teoricamente applicabili nel territorio «ma di respiro nazionale e internazionale», ha aggiunto l'assessore alla Cultura Sabrina Sabiu. Il master di Carbonia, il primo istituito in Sardegna, nasce infatti come approfondimento delle conoscente scientifiche note in tutto il mondo. (a. s.)




 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 10 dicembre 2019 / OGLIASTRA - Pagina 35

PERDASDEFOGU. Accordo di quattro anni, la Regione finanzia il progetto con 1,6 milioni

IL DASS ATTERRA SULLA PISTA ALIQUIRRA
Al via le sperimentazioni per lo sviluppo di sistemi a pilotaggio remoto

Il Distretto aerospaziale della Sardegna atterra a Perdasdefogu siglando un contratto di quattro anni per l'utilizzo dell'aviosuperficie Aliquirra, di proprietà del Comune e in gestione all'omonima associazione. Una pista attrezzata di 675 metri, nella quale il Dass porterà avanti, in sicurezza, il progetto di sviluppo di piattaforme di test, validazione e certificazione per sistemi a pilotaggio remoto ad ala rotante e ala fissa. Un piano finanziato dalla Regione con un milione e seicentomila euro per un quadriennio.

I PROGETTI. La sottoscrizione del contratto soddisfa il rappresentante legale di Aliquirra, Marco Corongiu, 61 anni: «Consideriamo questo accordo il viatico che permette ad Aliquirra di concretizzare le sue attività mettendo a disposizione le proprie capacità e strutture a servizio della comunità scientifica e imprenditoriale del settore aeronautico, è per noi, anche un riconoscimento del lavoro fatto in tutti questi anni sul nostro territorio». L'accordo sposa i progetti di utilizzo dell'aviosuperficie del Comune: «Siamo fiduciosi che questa struttura possa diventare un riferimento importante per tutte le attività di sperimentazione aeronautica, vista anche la sua vicinanza al Pisq, e lavoreremo perché possa diventare sempre più centrale nel panorama sardo, con il suo potenziamento logistico e infrastrutturale in particolare con l'allungamento della pista», spiega il sindaco Mariano Carta, 51 anni. Un progetto che potrebbe portare sul territorio importanti ricadute economiche e occupazionali: «Con questo accordo prende forma la piattaforma isolana di test, validazione e certificazione per sistemi a pilotaggio remoto, settore dell'industria aeronautica con un giro d'affari che si attesta attualmente in oltre 8 miliardi di dollari annui a livello mondiale», dice il Presidente del Dass Giacomo Cao, 59 anni: «L'auspicio è che questo importante progetto venga supportato e difeso anche sul piano politico dagli appetiti di altre regioni».

Francesca Lai

 

 

 

La Nuova Sardegna

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 10 dicembre 2019 / PRIMO PIANO - Pagina 3
L'isola maglia nera per gli abbandoni. E troppi scelgono l'indirizzo sbagliato
SCUOLA, BOOM DI DISPERSI
NUORO RECORD NAZIONALE

di Silvia Sanna
SASSARI Il dato viene fuori da una semplice sottrazione: quanti erano gli studenti che cinque anni fa si sono iscritti in prima superiore (scuola secondaria di secondo grado) e quanti tra questi cinque anni dopo sono usciti dall'istituto con il diploma in tasca. Il calcolo è impietoso: se la media nazionale dice che poco più di 1 su 5 molla prima del traguardo (22,1%), in Sardegna a non farcela è più di 1 studente su 3, pari al 37,4% del totale. Una percentuale record in Italia, con l'isola che fa peggio della Sicilia (distanziata di mezzo punto) e della Campania. È chiaro che dal numero bisogna togliere una quota di ripetenti che il titolo di studi lo conquisterà in ritardo e quei ragazzi che proseguono il percorso nelle scuole private. Ma si tratta in ogni caso di un dato elevatissimo. Con la Sardegna che resta prima in materia di dispersione scolastica anche prendendo in considerazione la fascia di studenti che abbandonano i banchi per dedicarsi alla formazione professionale così da ottenere comunque un titolo o una qualifica spendibile nel mercato del lavoro: dal meccanico all'elettricista all'esperto digitale all'addetto al turismo. Scorporando questa quota di ex dispersi, la percentuale complessiva si attesta al 18%, anche in questo sul podio a livello nazionale. Non solo: nell'isola che conferma dopo molti anni la maglia nera, ci sono anche i record nei record: a conquistarlo è la provincia di Nuoro, con il 42,7% dei dispersi, tasso più alto in Italia. L'isola dei dispersi. Sono circa 7mila, pochi nel totale nazionale che supera le 160mila unità, moltissimi se si prendono invece in esame i numeri generali della Sardegna: nell'isola, alle prese con un calo demografico costante, è inarrestabile l'emorragia degli studenti. Quest'anno per la prima volta dopo molto tempo si è scesi sotto i 200mila iscritti, con un crollo in particolare alla materna e alla primaria (ex elementari). Ecco perché in questo contesto così difficile, i circa 7mila ragazzi di età compresa tra 14 e 19 anni che abbandonano libri e zainetti prima del diploma sono una enormità. Tutti i report sull'argomento sono concordi: da Tuttoscuola agli ultimi focus Invalsi, nella scuola italiana colabrodo il caso Sardegna occupa un posto di primo piano.
NUORO MAGLIA NERA. La conferma arriva dalla scorporazione dei dati a livello provinciale. Si scopre così che ci sono territori che in Italia patiscono molto più di altri il fenomeno della dispersione scolastica. Il problema riguarda marginalmente le grandi e piccole città e il tessuto circostante, grazie soprattutto all'offerta diversificata e a distanza ridotte. Incide in maniera pesantissima invece nei piccoli centri lontani dalla città e spesso penalizzati da collegamenti insufficienti. E in una situazione generale in cui le province del Centro sud viaggiano a velocità ridotta rispetto al Nord, spicca il caso Nuoro, che con la percentuale del 42,7% è medaglia d'oro nella categoria dispersi. Qui la sottrazione alla base del ragionamento dà come risultato 1300 su 3000: è il numero dei ragazzi che cinque anni dopo rispetto all'iscrizione non hanno festeggiato il diploma perché hanno abbandonato la scuola in anticipo. Per fare altro, lavoro o formazione professionale, oppure continuando a studiare in istituti privati. In ogni caso, hanno lasciato la scuola statale pubblica.
LE SCELTE SBAGLIATE. È un altro dato allarmante. A livello nazionale - e la Sardegna è in linea - i report dicono che 1 studente su 5 sceglie la scuola sbagliata: decide cioé di iniziare un percorso poco o nulla coerente rispetto alle sue attitudini e alle capacità dimostrate sino a quel momento. Per esempio, un ragazzo portato verso gli studi umanistici che sceglie un istituto professionale, o al contrario chi ha un tipo di approccio più tecnico che sceglie il Liceo classico. Il risultato è un livello di difficoltà nettamente superiore che può portare a scoraggiarsi e di conseguenza ad abbandonare gli studi prima del tempo.

I NUMERI.
37,4%è la percentuale di dispersione scolastica totale in Sardegna
42,7%è la percentuale di dispersione scolastica nella provincia di Nuoro relativa agli ultimi 5 anni
1300 su 3mila: è il numero di studenti in provincia di Nuoro che dal 2014 al 2019 ha interrotto gli studi nella scuola superiore prima del diploma
18% è la percentuale di dispersione scolastica in Sardegna secondo Eurostat che scorpora il numero dei ragazzi che sceglie un percorso di formazione professionale

7mila circa: il numero di studenti sardi che nel quinquennio hanno abbandonato la scuola statale
1 su 5: i ragazzi che scelgono la scuola superiore sbagliata

Maullu, associazione nazionale dirigenti
«TRASPORTI INSUFFICIENTI E SCARSA OFFERTA PENALIZZANO GLI STUDENTI DELL'INTERNO»

SASSARI Dice che sarebbe bello se la dispersione scolastica avesse una sola causa: «In questo caso basterebbe affrontare il problema è risolverlo». Purtroppo la situazione è molto più complessa e all'origine dell'altissima percentuale di abbandoni nell'isola ci sono varie ragioni. Anna Maria Maullu, presidente regionale dell'Anp, associazione nazionale presidi, le ha messe in fila nel recente incontro sull'argomento con l'assessore alla Pubblica istruzione Andrea Biancareddu. «All'assessore ho detto che serve un intervento deciso di politica scolastica, una terapia d'urto capace di incidere seriamente in un sistema che non funziona. Un intervento che non può ricadere esclusivamente sull'assessorato all'Istruzione ma deve coinvolgere anche i Trasporti e il Lavoro». La Maullu, dirigente dell'istituto professionale Pertini di Cagliari, spiega perché. «Il fenomeno della dispersione scolastica è legato a doppio filo a due aspetti: i trasporti e l'offerta. Lo dimostra il fatto che le percentuali di abbandoni sono molto più basse nei contesti urbani, dove operano tanti istituti e sono tutti più o meno facilmente raggiungibili. La vera emergenza è nelle zone interne: il ragazzo che per andare a scuola deve prendere l'autobus alle 6 del mattino per fare rientro a casa non prima delle 16, è facile che dopo un po' si demoralizzi per la fatica e decida di mollare». La Maullu fa un esempio che riguarda l'istituto che dirige: «Nella nostra scuola l'85% dei ragazzi è fuori sede e molti abitano in paesi parecchio distanti da Cagliari. Per aiutare gli studenti in difficoltà nel percorso di studi e aiutarli a stare al passo dei compagni, organizziamo laboratori e progetti di recupero nel pomeriggio: la maggior parte dei ragazzi però non viene perché non ci sono mezzi pubblici a disposizione o perché dovrebbero rientrare a casa a tardissima sera. E questa è una sconfitta». C'è poi "il dramma nel dramma": la situazione delle zone interne, dove oltre al problema delle distanze c'è quello della scarsa offerta. «Il dato record della dispersione in provincia di Nuoro non mi stupisce perché in quel particolare territorio si incrociano diversi fattori penalizzanti. Se in un'area ci sono al massimo uno o due indirizzi di studio - dice Anna Maria Maullu - molti ragazzi saranno costretti ad accontentarsi, non avendo la possibilità di assecondare le loro passioni. E i ripieghi spesso non portano a grandi risultati. Molto meglio diversificare l'offerta: per esempio non ha alcun senso tenere aperti 3 istituti alberghieri o 3 artistici nell'arco di 30 chilometri, meglio tenerne uno e aprire istituti con altri indirizzi. Per il bene collettivo è necessario assumere decisioni che possono non piacere ad alcuni sindaci. Deve essere chiaro a tutti che se non si procederà in questa direzione, finirà che i ragazzi continueranno a fare scelte sbagliate perché obbligati - sottolinea la presidente regionale dell'Anp - e solo quelli più ricchi potranno andare a studiare lontano, nelle città dove l'offerta è amplissima». La Maullu rivela di avere trovato nell'assessore Biancareddu un interlocutore attento e sensibile al problema: «Ora mi aspetto iniziative concrete - dice - perché questi dati terribili sulla dispersione ci dicono che il tempo è già scaduto». (si. sa.)

 

 

 


9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 10 dicembre 2019 / SARDEGNA - Pagina 6

Sassari, nulla di fatto per le 611 borse di studio non assegnate. C'è poi il caso esclusi di Giurisprudenza

IL CENTROSINISTRA: ERSU, SOLINAS STANZI LE RISORSE

SASSARI I 611 studenti dell'università di Sassari sono ancora in attesa della borsa di studio nonostante abbiano tutte le carte in regola per averla. L'Ersu, per ora, tace. Una battaglia che da settimane porta avanti Roberto Deriu, consigliere regionale Pd, che ora ha coinvolto l'intero centrosinistra in una mozione in cui chiede al governatore Christian Solinas di trovare una soluzione. Una mozione firmata non solo da Deriu, ma anche dai capigruppo di Pd, Gianfranco Ganau, Progressisti, Francesco Agus, e Leu, Daniele Cocco. «Negli ultimi 5 anni, in Sardegna, tutti gli studenti che facevano domanda di accesso al bando per le borse di studio, a Cagliari e Sassari, e risultavano idonei, sono sempre stati beneficiari del contributo - spiegano i consiglieri del centrosinistra -. Negli ultimi 5 anni, con l'aumento delle risorse regionali e il soddisfacimento costante del 100 per cento degli idonei presenti nelle graduatorie delle borse di studio degli Ersu di Cagliari e Sassari, la Regione ha ricevuto maggiori entrate dallo Stato, indispensabili per garantire la copertura totale degli studenti idonei, tramite il Fondo integrativo statale per la concessione delle borse, e che queste maggiori entrate subirebbero una grave flessione nel caso in cui non fossero erogate le 611 borse attualmente non concesse dall'Ersu di Sassari nonostante l'idoneità dei richiedenti». Il timore è che «gli studenti che risultano idonei non beneficiari siano costretti ad abbandonare l'Università, per via della carenza di risorse proprie - o delle famiglie - necessarie per affrontare il percorso accademico». Pertanto, Deriu e il centrosinistra chiedono a Solinas di stanziare all'Ersu le risorse necessarie per concedere le borse di studio anche ai 611 che finora ne sono stati privati.Giurisprudenza. Ma c'è anche un'altra questione che riguarda l'Ersu. A sollevarla sono un gruppo di studenti di Giurisprudenza di Sassari, che sono rimasti esclusi dalla assegnazione delle borse di studio per il mancato riconoscimento di alcuni crediti formativi. «Nonostante fossero stati regolarmente caricati sulla nostra pagina personale, non sono stati conteggiati ai fini dell'attribuzione della borsa di studio - spiegano gli universitari esclusi in una nota -. I rappresentanti degli studenti affiancati dal Garante, Massimo Pintus, si sono mobilitati attivamente nei vari organi dell'università, chiedendo anche appoggio al direttore del dipartimento e alla segreteria, che si sono dimostrati solidali rilasciando anche delle dichiarazioni in cui confermano che i 13 crediti conseguiti sono attinenti al piano di studio. Abbiamo fatto presente la situazione all'Ersu con un ricorso in autotutela, che ci saremmo risparmiati se solo l'anomalia ci fosse stata fatta presente in sede di graduatorie provvisorie. In virtù di questo, chiediamo che i nostri diritti vengano rispettati e che non vadano persi o dimenticati per meri fraintendimenti tra amministrazioni o mancata comunicazione. Auspichiamo in una celere e positiva risposta da parte dell'ente che dovrebbe custodire e tutelare il diritto allo studio di ciascuno studente». (al.pi.)

 




10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 10 dicembre 2019 / SASSARI - Pagina 16
Assunzioni a tempo indeterminato nella struttura Aou che sale così a 22 unità

UNDICI MEDICI PER IL PRONTO SOCCORSO

SASSARI La loro assunzione consentirà, dal punto di vista del personale, una maggiore stabilità alla struttura complessa di Medicina d'Urgenza-pronto soccorso-Obi dell'Aou. Sono gli undici medici di medicina di accettazione e urgenza che, ieri mattina, sono stati assunti a tempo indeterminato dall'azienda di viale San Pietro. In otto ieri hanno siglato il contratto. Si tratta di vincitori di concorso che, in parte, erano già in forza al pronto soccorso sassarese con un contratto a tempo determinato, mentre per altri è la prima assunzione.
Ieri mattina, nell'aula "Michele Piras" del Santissima Annunziata, il direttore generale Nicolò Orrù, il direttore sanitario Bruno Contu e il direttore del pronto soccorso Mario Oppes hanno ricevuto i neo assunti che hanno un'età media di 35 anni. «Siete una risorsa importante per l'Azienda e per l'ospedale - ha detto Orrù - perché il vostro lavoro rappresenta, da subito, l'immagine dell'azienda. Il vostro ruolo è fondamentale per garantire maggiore appropriatezza nei ricoveri, per non creare sovraffollamento nei reparto. Di recente abbiamo introdotto la figura del bed manager che potrà dare un contributo in questo senso e i primi dati a nostra disposizione sono incoraggianti». «C'è un progetto per ristrutturare il pronto soccorso - ha aggiunto Bruno Contu - che consentirà di dare una nuova organizzazione alla struttura, con la realizzazione di tre nuove aree più funzionali». Intanto, a dare un contributo per una migliore gestione dei pazienti è l'arrivo previsto di una trentina di nuovo barelle che serviranno il pronto soccorso e i vari reparti. «Si tratta di una dotazione di rilievo che siamo riusciti ad acquistare in tempi rapidi e che a breve saranno messe a disposizione del reparto». «Un ringraziamento va alla direzione - ha chiuso Oppes - e queste assunzioni sono una iniezione di energie indispensabili per far decollare il pronto soccorso che vuole rinnovarsi e innovarsi». La struttura adesso potrà contare, oltre al direttore, su 22 medici.

 




11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 10 dicembre 2019 / SASSARI - Pagina 20
Domani due autoemoteche dell'Avis accoglieranno gli studenti donatori
NO STOP DELLA SOLIDARIETÀ ALLA MENSA UNIVERSITARIA
L'associazione mette in palio 75 borse di studio del valore di 400 euro

SASSARI Ersu Sassari e Avis ancora una volta insieme per realizzare una maratona per la vita che vedrà coinvolti tutti gli studenti iscritti in un percorso universitario o di alta formazione accademica a Sassari, ma non solo. Mercoledì 11 dicembre dalle 8 alle 18 sarà possibile dare il proprio contributo per contrastare l'emergenza sangue in Sardegna. Con una novità: quest'anno si raddoppia: saranno ben due le autoemoteche dell'Avis di Sassari posizionate davanti all'ingresso della mensa universitaria, in via dei Mille 102, dove volontari ed infermieri saranno a disposizione per una vera e propria "maratona della donazione". Dopo il successo di partecipazione dello scorso anno con 72 sacche raccolte nell'intera giornata del 12 dicembre del 2018, quest'anno, grazie alla disponibilità di due mezzi e del doppio staff, si spera di battere il record delle 150 donazioni. Ersu Sassari, in segno di gratitudine per il gesto nobile degli studenti e delle studentesse iscritti a Sassari, offriranno un coupon per usufruire di un pasto gratuito in mensa.Inoltre gli operatori dell'Avis Provinciale forniranno ai donatori un certificato che varrà come giustificazione da presentare, ad esempio, al proprio datore di lavoro (nel caso di studenti occupati) o per giustificare l'assenza dalle lezioni del giorno.E siccome donare sangue significa donare vita Avis ha bandito un premio: gli studenti e le studentesse che saranno donatori possono concorrere per ricevere la borsa di studio dell'Avis del valore di 400 euro.L'associazione ha messo a concorso 75 borse di studio del valore di 400 euro ciascuna destinate agli studenti universitari che conseguiranno la laurea o la laurea magistrale specialistica nell'anno solare, in questo caso il 2019, con esclusione degli studenti in possesso di una precedente laurea di pari livello o livello superiore rispetto a quella per cui si richiede la partecipazione; al 31 dicembre prossimo coloro che hanno conseguito la laurea di primo livello non devono aver compiuto 28 anni e 31 anni coloro che hanno conseguito la laurea magistrale specialistica.Possono beneficiare della borsa di studio esclusivamente gli studenti iscritti, entro il 31 dicembre dell'anno in corso, ad una delle Avis comunali esistenti in Sardegna e che abbiano effettuato almeno una donazione di sangue negli anni solari 2016-2017-2018.Per maggiori dettagli: http://www.avisardegna.it/attivita/borse-di-studio/borse-di-studio-per-laureandi-anno -2019/.

 

 

 


12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 10 dicembre 2019 / SASSARI - Pagina 34

ISTRUZIONE >> L’ATENEO CAMBIA NOME
Il sindaco Soddu accoglie la proposta di Fratelli d'Italia. Il commissario Mureddu: «Giusto percorrere questa strada»

L'UNIVERSITÀ GRAZIA DELEDDA È BIPARTISAN
Il primo cittadino sottolinea che manca ancora il passaggio ufficiale ma ormai è cosa fatta. Maoddi e Succu assicurano che si tratta di una scelta importante e lungimirante per l’intero territorio

di Luca Urgu
NUORO Tutti uniti nel nome di Grazia. La Deledda finalmente non divide le forze politiche. Così la volontà espressa dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu di intitolare l'Università del capoluogo alla scrittrice Nobel per la Letteratura ha riscosso immediatamente il plauso dei dirigenti di Fratelli d'Italia Daniele Maoddi e Katia Succu. «Per noi, aver sentito dalle parole del primo cittadino questa volontà precisa è motivo di grande soddisfazione - dicono Maoddi e Succu -, è un doveroso riconoscimento per la scrittrice, orgoglio di Nuoro e della Sardegna nel mondo». Il 27 settembre scorso, in occasione del 148° "compleanno" della scrittrice nuorese, proprio Maoddi si era rivolto al commissario del Consorzio universitario Fabrizio Mureddu proponendo che si valutasse, insieme al Comune di Nuoro e alla Provincia, soci fondatori del Consorzio, la possibilità di aggiungere al nome e logo "UniNuoro - Consorzio universitario Nuorese" la dicitura "Università Grazia Deledda".«Ci fa piacere aver appreso che la proposta sia stata accettata - sottolineano i due dirigenti di FdI - di fronte a questioni del genere è facile trovare un fronte comune. Deve sicuramente prevalere il buon senso e la volontà, che ci pare ci sia tutta, per tutelare e difendere un tesoro ancora poco valorizzato "in patria" oltre a costituire un omaggio a questa grande personalità che la storia ha donato al nostro territorio». Il sindaco Andrea Soddu chiarisce che al momento non c'è alcun atto formale ma si lavora perché questo accada in tempi rapidi. «Il passaggio amministrativo ancora non c'è per il cambio del nome dell'Università, ma già registrare un'unità di vedute bipartisan ci dà forza e ci fa ben sperare. Intitolare l'Università a Grazia Deledda è sempre stato il mio sogno e la mia mission. La città deve investire sull'università portandola sempre di più nel centro storico, una strategia di riscatto che ha funzionato anche nelle altre città di piccole dimensioni. Noi ci stiamo muovendo in questa direzione con il mulino Gallisay. A breve sulla struttura arriveranno i progetti che verranno valutati e poi si potrà partire con i lavori». Sulla proposta dei Fratelli d'Italia, il primo cittadino non ha dubbi: «Conosco la serietà di Daniele Maoddi e della sua collega, mi fa piacere poterla accogliere in pieno e condividerla. Sulle cose importanti per il bene della città e del territorio occorre unirsi e non dividersi». La visione dei due dirigenti di FdI è esplicitata in una nota. «Intitolare l'Università di Nuoro a Grazia Deledda costituirebbe un nuovo passo verso l'obiettivo primario dello stesso Consorzio che prevede "la realizzazione a Nuoro del terzo polo universitario sardo" ma soprattutto significherebbe unire un nome simbolo nuorese conosciuto in tutto il mondo con le nuove generazioni e la loro formazione, con la storia universitaria di ciascuno dei nostri ragazzi, con il futuro del nostro territorio. Sarebbe inoltre uno straordinario strumento di marketing per le attività del Consorzio stesso a tutti i livelli, da quello regionale a quello europeo ed extraeuropeo. Unire il nome e la storia di Grazia a quello del sogno di un'Università nuorese e la vita di nuove generazioni di studenti e laureati - concludono Maoddi e Succu -, rappresenta in questo momento una scelta importante e lungimirante per la città e per tutto il Nuorese». Perfettamente allineato su queste posizioni anche il commissario dell'Università Mureddu. «Ricevemmo noi la proposta dei Fratelli d'Italia e la protocollammo. Ora è giusto continuare a percorrere questa strada».

 

 

 


13 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 10 dicembre 2019 / SASSARI - Pagina 36

UNIVERSITÀ
Sociologi e urbanisti di tutta Italia riuniti a Sassari per un convegno sui territori

ARTE E CULTURA AL CENTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Focus sulla fruizione turistica dei monumenti e sul recupero degli spazi dismessi
MASSIMO BRAY: La Sardegna deve riappropriarsi degli ex siti industriali, come ad esempio le zone minerarie, e farne poli di attrazione. ANTONIETTA MAZZETTE: Saperi locali e conoscenze scientifiche grazie alla politica lavorino insieme con obiettivi comuni per superare le fragilità

di Gabriella Grimaldi
Tutto parte dalla Costituzione italiana, dal suo articolo 9, per la precisione, nel quale si dice che la «Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Le ha citate tante volte, queste poche, chiare parole Massimo Bray, ex ministro dei Beni culturali e direttore generale della Treccani, nel corso della sua lectio magistralis tenuta nell'aula magna dell'università di Sassari in occasione del Convegno nazionale della Sezione territorio dell'Associazione Italiana di Sociologia sul tema: "Il ruolo della cultura nel governo del territorio". Un rapporto, quello tra la cultura, i territori e le città, che sembra essersi dissolto in un modello consumistico sempre più estremo, che non solo ha cambiato per sempre il volto e le funzioni dei centri urbani, ma ha anche relegato il sapere in un universo globalizzato che rischia di non lasciare alcuno spazio alla fruizione corretta dell'immenso patrimonio culturale del nostro Paese, compresa la Sardegna.
Ecco perché sociologi e urbanisti provenienti da molti atenei italiani ieri si sono dati appuntamento a Sassari, invitati dalla coordinatrice nazionale dell'Ais-Sezione territorio Antonietta Mazzette che ha organizzato l'evento. Lo scopo era quello di porsi alcune domande e possibilmente fornire risposte e proposte. «L'esigenza di trattare i diversi temi riguardanti il rapporto cultura-governo del territorio nasce da una serie di cambiamenti in atto riguardanti sia il fatto che la dimensione culturale è ormai diventata strategica per qualsiasi politica urbana e non - è stato detto nel corso del convegno -, sia che è diventato sempre più urgente affinare gli strumenti di governo perché le diverse realtà locali, a partire dalle città, siano in grado di rispondere alle sfide contenute nell'Agenda 2030 dell'Onu. In particolare l'Obiettivo 11 che invita i governi a proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale. Rispetto a queste esigenze, la comunità scientifica della Sociologia dell'Ambiente e del Territorio, presente in quasi tutte le università italiane, si interroga, ma soprattutto pone alla società, i seguenti interrogativi: Qual è il ruolo della cultura nelle trasformazioni territoriali locali e globali? Le politiche pubbliche danno appropriato spazio alla cultura per favorire l'integrazione, il radicamento territoriale e l'inclusione sociale?».
Conseguente una domanda implicita: è giusto puntare sul turismo culturale come forma di sviluppo economico? «Il turismo culturale è in crescita in tutto il mondo - ha detto Bray nel suo intervento - e noi in Italia dovremmo codificare delle linee guida in questo campo. Ovviamente in un mondo dove il consumismo è diventato un modo di essere si dovrebbe stare attenti a non far entrare la fruizione dell'arte e della bellezza in un tritacarne che monetizza tutte le esperienze nel più breve tempo possibile». E riguardo agli Enti Locali l'ex ministro ha aggiunto che devono essere i primi a tutelare il patrimonio già esistente e impegnarsi nelle riqualificazione degli spazi industriali dismessi. Il riferimento, in chiave sarda, è stato all'ingente patrimonio delle zone minerarie che dovrebbe diventare un polo di attrazione turistica generando posti di lavoro nel settore della cultura.«Appare necessario costruire un meccanismo virtuoso - ha detto la professoressa Mazzette nel suo intervento a proposito della cultura e del governo dei territori - dentro il quale conoscenza scientifica, saperi locali, sistema economico e collettività, grazie alla politica, lavorino insieme con obiettivi comuni, quale quello di superare le attuali condizioni di fragilità territoriale». Nel pomeriggio di ieri e nella giornata di oggi in programma workshop e relazioni che parlano di multietnicità, spazi inclusivi, nuovi centri culturali, trasformazione delle città in termini positivi (rinascita dei centri storici) e negativi (i centri commerciali fuori dalla cerchia urbana come forma di aggregazione), cultura e sviluppo sostenibile, sfruttamento del suolo e piani paesaggistici.

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